Luca Marotta
Come già previsto dagli Amministratori, il fatturato del
Gruppo Manchester United plc, nel 2014/15, pur essendosi ridotto dell’8,8%, ha
raggiunto la cifra notevole di 395,2 milioni di sterline (£ 433,2 milioni nel
2013/14), pari a circa 553,9 milioni di Euro (ad un cambio 1 Eur = 0,7134 GBP),
conseguendo una perdita di £ 1.168.000 a fronte di un utile di £ 23,8 milioni,
conseguito nel 2013/14. Il calo di fatturato è stato di £ 38 milioni, ed è
dipeso essenzialmente dalla mancata partecipazione alla Champions League, che
nel 2013/14 aveva assicurato 44,7 milioni di Euro, oltre agli incassi del
botteghino. Tuttavia, anche grazie ai ricavi per sponsorizzazione, che sono
ulteriormente aumentati del 14,1% alla cifra record di £ 154.9 milioni, il calo
di fatturato è stato contenuto. L’Ebitda è risultato positivo per £ 119,9
milioni. Tra le cause della perdita 2014/15, oltre alla mancata partecipazione
alla Champions League, si può annoverare anche il costo dell’operazione di
rifinanziamento del debito, che ha determinato un aumento degli oneri
finanziari netti di £ 7,8 milioni. L’utile consolidato registrato nel 2013/14,
pari a £ 23,8 milioni, era dipeso essenzialmente dal fatturato record.
Alle considerazioni fatte, bisogna aggiungerne una di
carattere compativo con gli altri club europei. La svalutazione dell’Euro ha
permesso al Manchester United di mantenere un lieve distacco dal fatturato
record del Real Madrid (€ 577,7 milioni). Questo dato conferma, l’affermazione
fatta dagli Amministratori sul fatto che il Manchester United è uno dei club
sportivi più popolari e di successo nel mondo. In 137 anni di storia ha vinto
62 trofei e detiene il record di 20 campionati inglesi vinti. I successi
sportivi hanno contribuito allo sviluppo del marchio, che è uno dei principali
marchi sportivi del mondo e può vantare una comunità globale virtuale di 659
milioni di fans. Ed è verso questa grande comunità di tifosi che il Manchester
United si rivolge per generare entrate significative da più fonti, tra cui
sponsorizzazioni, merchandising, licensing di prodotto, media tradizionali, nuovi
media e mobile e i ricavi da match day. Il Manchester United ha attratto
aziende leader globali come Aon, General Motors (Chevrolet) e Nike (fino al
2015) e adidas (dal 2015).
L’importo dell’accordo raggiunto per la sponsorizzazione
tecnica con ‘adidas’, conferma quanto detto sopra. Il nuovo accordo partirà dal
1 Agosto 2015, con la durata di 10 anni ed un corrispettivo complessivo di £
750 milioni, pari a circa 1 miliardo di Euro, corrispondenti a circa 100
milioni di Euro per ogni anno del contratto.
A quanto sopra si deve aggiungere il fatto che il 26 luglio
2012, il Manchester United ha stipulato un accordo con General Motors
(Chevrolet) per la sponsorizzazione della maglia, a partire dalla stagione
2014/15. La durata del contratto avrà scadenza alla fine della stagione
2020/21. L’accordo di sponsorizzazione sarà di 70,0 milioni di Dollari USA
nella prima stagione, e aumenterà di un ulteriore 2,1% in ogni stagione,
successivamente, attraverso la durata del contratto.
Il Manchester United a titolo di accordo di
pre-sponsorizzazione ha già ricevuto circa 18,6 milioni dollari nella stagione 2013/14
e presumibilmente lo stesso importo anche per la stagione 2014/15. Complessivamente
il nuovo accordo di sponsorizzazione della maglia ha un valore di circa 559
milioni di dollari USA.
Il contratto con Aon dovrebbe avere validità fino al 2021,
con un valore complessivo di £ 125 milioni.
Con queste cifre diventa più semplice programmare, tuttavia
il calcio rimane uno sport, che a volte determina risultati inaspettati e delle
spese impreviste, non a caso in tutti i bilanci si parla di rischio derivante
dall’attività sportiva.
Il Gruppo.
Il Gruppo è controllato da Manchester United plc, che è una società,
quotata a Wall Street (NYSE). La società è stata costituita secondo il diritto
societario delle Isole Cayman ed è a sua volta controllata da Red Football LLC,
registrata nel Delaware (USA), che appartiene alla famiglia Glazer.
Prima della riorganizzazione, Red Football Shareholder
Limited era l’ultima società capogruppo, con sede nel Regno Unito, ed era
controllata direttamente da Red Football LLC. Il
30 aprile 2012, Red Football LLC ha costituito una società interamente controllata,
conformemente al diritto societario delle Isole Cayman, inizialmente
denominata: “Manchester United Ltd”. L’8 Agosto 2012, Manchester United Ltd ha cambiato
denominazione in: “Manchester United plc”. Il 9 Agosto 2012, Red Football LLC ha conferito le quote di Red Football
Shareholder Limited, in Manchester United plc. Come risultato di queste
operazioni di riorganizzazione, Red Football Shareholder Limited, è diventata
una società controllata da Manchester United plc, attraverso Red Football
Holdings Limited.
Tutte le società controllate da Manchester United plc sono registrate ed operano
in Inghilterra e Galles, con l'eccezione di Red Football Finance Limited, che è
costituita e opera nelle Isole Cayman e Manchester United Commercial
Enterprises (Ireland) Limited che è registrata e opera in Irlanda.
La struttura
dell’attivo.
Il totale dell’attivo è aumentato da £ 1,2 miliardi a £ 1,3
miliardi. In altre parole, il Manchester United ha a disposizione mezzi per un
valore di 1,8 miliardi di Euro.
La struttura dell’attivo è “immobilizzata”. Infatti, le
attività non correnti costituiscono l’81,6% (84,2% nel 2013/14) dell’attivo.
Ciò che caratterizza il consolidato è l’enorme peso dell’avviamento, che è pari
£ 421,4 milioni (€ 590,7 milioni) e che da solo rappresenta il 32,4%
dell’attivo. Da notare che i princìpi contabili internazionali IAS-IFRS, non
assoggettano l'avviamento ad ammortamento, ma lo sottopongono, annualmente, ad
un test denominato “impairment” per la verifica del suo valore, che nel bilancio
in questione risulta invariato rispetto al 2013/14.
Il valore contabile netto della rosa ammonta a £ 238,9 milioni (€ 334,9 milioni) ed evidenzia un incremento del 16,8%. Il valore della rosa rappresenta solo il 18,4% dell’attivo ed è coperto interamente dai mezzi propri.
Per il bilancio 2014/15 risultano investimenti per circa £ 117
milioni e ammortamenti per £ 99,7 milioni. Occorre evidenziare che negli
investimenti 2013/14 erano già compresi anche gli acquisti del mese di giugno
2014: Luke Shaw ed Ander Herrera per circa 60 milioni di Sterline, che hanno
iniziato a produrre ammortamenti solo nel 2014/15. A questi si è aggiunto il
super acquisto di Ángel Di Maria,
che ha contribuito all’impennata degli ammortamenti. Altri acquisti importanti
sono stati Marco Rojo e Daley Blind, mentre Falcao è stato acquisito in
prestito.
Le immobilizzazioni materiali sono diminuite a £ 250,6
milioni da £ 254,8 milioni, con un decremento dell’1,7% e gli investimenti
immobiliari risultano pari a £ 13,6 milioni (£ 13,7 milioni nel 2013/14).
L’INDICE DI FINANZIAMENTO DEL PATRIMONIO CALCIATORI.
L’indice di finanziamento del Patrimonio Calciatori indica
la capacità di copertura degli investimenti in Diritti Pluriennali alle
prestazioni dei calciatori con i Mezzi Propri. Nel caso in questione è pari a 2.
Questo significa che tutti i calciatori sono stati acquistati con i mezzi
propri, e non si è dovuto ricorre al capitale di terzi a tal scopo.
L’INDICE
DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in
questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,58.
Infatti, l’equity ratio è pari a 36,7% e si ricorre
prevalentemente al capitale di terzi, nella misura del 62,3%.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina
l’indice di solvibilità totale. Un club è
solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto
maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel
caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,58, ciò vuol dire
che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.
Tra questi beni è compreso l’avviamento pari a £ 421 milioni, circa il 32,4%
dell’attivo. Anche se si escludesse l’avviamento, l’indice di solvibilità
totale sarebbe comunque pari a 1,07.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti
determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se
l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in
questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,74, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a
breve.
Il capitale circolante netto è negativo per la cifra di £
84,3 milioni, ma in diminuzione rispetto al 2013/14. In genere, la presenza di
un capitale circolante netto positivo è indicatore della buona salute
finanziaria di cui gode la società. Nel caso in questione a determinare la
negatività influiscono i ratei e risconti passivi per £ 186,6 milioni.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto è positivo ed è pari a £ 477,6 milioni
(€ 669,5 milioni). Il 30 giugno 2014, il patrimonio netto era pari a £ 498,6
milioni, perciò, al 30 giugno 2014, si è registrato un decremento di £ 21
milioni, dovuto principalmente alla perdita d’esercizio per £ 1,2 milioni e al
decremento delle riserve di copertura (“hedging riserve”), che sono diminuite
da £ 25,9 mila a £ 4,7 milioni.
I mezzi propri finanziano il 36,7% dell’attivo (41% nel 2013/14).
Il capitale sociale è composto da n. 39.812.443 azioni di
Classe A e n. 124.000.000 azioni di Classe B.
Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il pagamento di
un dividendo trimestrale, pari a $0,045 per azione. Per il primo trimestre
2015/2016 il dividendo sarà messo in pagamento il 15 ottobre 2015, con stacco
cedola il 30 settembre 2015.
L’indebitamento
finanziario netto.
Il totale dei debiti finanziari lordi, al 30 giugno 2015, ammonta
a £ 411 milioni (€ 576 milioni), mentre al 30 giugno 2014 erano pari a £ 341,8
milioni, con un incremento del 20,2%. Solo £ 485 mila (£ 15 milioni nel 2013/14)
sono allocati tra le passività correnti. L’indebitamento finanziario lordo
finanzia il 32% dell’attivo (28% nel 2013/14). Un fattore chiave per l'aumento
del debito lordo è stato il cambio con il dollaro USA, che si è rafforzato, passando
da £ 1 = $ 1,7097 del 30 giugno 2014 a £ 1 = $ 1,5712 al 30 giugno 2015, con
una variazione dell’8,1%.
Le Disponibilità liquide e mezzi equivalenti risultano pari
a £ 155.7 milioni (€ 218 milioni) e registrano un incremento del 134,7%.
L’indebitamento finanziario netto risulta pari a £ 255,2
milioni (€ 357,7 milioni) e registra una diminuzione del 7,3%. L’indebitamento
finanziario netto risulta inferiore al fatturato netto, senza plusvalenze.
Il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA aumenta
leggermente da 2,1 a 2,2. Poiché tale rapporto si giudica positivamente quando
è inferiore a 2 e, invece, quando supera 3, pone dei dubbi sulla sostenibilità
del debito, sembrerebbe confermato il fatto che anche il Manchester United ha
bisogno dei ricavi come quelli legati alla Champions League, per giudicare
sostenibile il debito in chiave di medio-lungo periodo, anche se l’origine del
debito non deriva dalla gestione caratteristica, ma è conseguenza di fattori
esogeni, come l’operazione dell’acquisto a debito.
Il Rendiconto
Finanziario.
Il Rendiconto finanziario del Manchester United dimostra
come la struttura del business caratteristico generi del “cash”. La variazione
delle disponibilità liquide è stato positiva per £ 89,3 milioni. Il Flusso di cassa netto derivante dall’attività
operativa dell’esercizio è positivo per £ 143,9 milioni. Il Flusso di cassa
netto da attività di investimento ha drenato £ 102,3 milioni. Il Flusso di
cassa generato dall'attività di finanziamento è stato di £ 44,6. L’importo
derivante dagli utili su cambi su disponibilità liquide e mezzi equivalenti è
stato pari a £ 3,1 milioni.
I Ricavi.
Il fatturato registra un decremento dell’ 8,8%, assestandosi
a £ 395,2 milioni (£ 433,2 milioni nel 2013/14), pari a circa € 553,9 milioni e
superando, pertanto, grazie alla svalutazione dell’Euro del 12,3%, la soglia
dei 500 milioni di Euro di fatturato, collocandosi alle spalle del Real Madrid
con lieve distacco. Adottando il cambio del 30 giugno 2014 (1 Eur = 0,801 GBP),
il fatturato netto sarebbe rimasto sotto i 500 milioni.
Per quanto riguarda la composizione del fatturato si è
registrata una maggiore incidenza dei ricavi commerciali, che hanno inciso per il
49,8%, mentre i ricavi TV hanno inciso per il 27,3% e i ricavi da Match Day per
il 22,9%.
I ricavi commerciali sono ulteriormente cresciuti del 4%,
raggiungendo il record di £ 196,8 milioni (£ 189,3 milioni nel 2013/14). Dal
2010/11, i ricavi commerciali sono cresciuti in media del 17,45% ad anno. I ricavi
per sponsorizzazione sono aumentati del 14,1% alla cifra record di £ 154.9
milioni, con un incremento di £ 19.100.000 rispetto all'anno precedente,
principalmente a causa dell’inizio della decorrenza dei sette anni della sponsorizzazione
di maglia General Motors e l'attivazione di numerose nuove sponsorizzazioni
globali e regionali.
Già nel 2013/14, i ricavi da sponsorizzazioni erano aumentati
del 49,4% da £ 90,9 milioni del 2012/13 a £ 135,8 milioni.
I ricavi dalle vendite al dettaglio, dal Merchandising e Licensing
diminuiscono del 15,7% da £ 37,5 milioni a £ 31,6 milioni, con un decremento di
£ 5,9 milioni, dovuto principalmente alla riduzione del minimo garantito Nike e
alla mancata partecipazione nelle competizioni UEFA.
Tali ricavi comprendono il minimo garantito da Nike che dal
2010/11 al 2014/15 era previsto per £ 127 milioni complessivi, ossia £ 25,4
milioni ad anno.
I ricavi da “New Media & Mobile” sono diminuiti del 35 %
da £ 16 milioni a £ 10,4 milioni.
Nel corso dell'esercizio, sono stati annunciati: 5
partnership di sponsorizzazione globale; 4 partnership di sponsorizzazione
regionale, e 2 partnership per servizi finanziari e di telecomunicazione. E’
stato firmato un contratto di sponsorizzazione con adidas per £ 750 milioni in
10 anni a partire dal 1° agosto del 2015.
I ricavi TV ammontano a £ 107,7 milioni (£ 135,8 milioni nel
2013/14) e risultano diminuiti del 20,7%. La
causa è da ricercare principalmente nella mancata partecipazione alla Champions
League.
I
ricavi da gare sono pari a £ 90,6 milioni (£ 108,1 milioni nel 2013/14), pari a
circa € 127 milioni, e risultano diminuiti del 16,2%, sempre a causa della
mancata partecipazione alla Champions League.
I Costi operativi.
I costi operativi totali sono cresciuti del 4,1% e ammontano
£ 387,6 milioni (£ 372,2 milioni nel 2013/14), pari a circa € 543,3 milioni.
Il costo del personale è diminuito del 5,49% da £ 214,8
milioni a £ 203 milioni (€ 284,5 milioni).
L’organico è diminuito da 879 a 778 persone.
L’incidenza del costo del personale sul fatturato, escluse
le plusvalenze, è del 51,4%, mentre nell’esercizio precedente era del 49,6%.
Sono percentuali “virtuose” che rientrano nei limiti stabili dal Fair Play
Finanziario. L’aumento percentuale è determinato dalla diminuzione del fatturato
avvenuta in misura superiore a quella del costo del personale.
Le svalutazioni aumentano del 18,7% a £ 10,3 milioni (£ 8,7
milioni nel 2013/14) e l'ammortamento dei calciatori ammonta a £ 99,7 milioni
(€ 55,3 milioni), con un incremento dell’80,3%.
I costi straordinari ammontano a £ 2,3 milioni; nel 2013/14
sono stati pari a £ 5,2 milioni, mentre nel 2012/13 erano pari a £ 6,2 milioni.
Per quanto riguarda il risultato economico da cessione di calciatori,
si è verificata un’eccedenza di plusvalenze per £ 23,6 milioni (€ 33,1
milioni), in aumento di £ 16,6 milioni rispetto all'anno precedente. Si pensi a
Danny Welbeck ceduto all’Arsenal.
La gestione
finanziaria.
Gli oneri finanziari risultano aumentati di £ 7,8 milioni passando
da £ 27,4 milioni a £ 35,2 milioni (€ 49,4 milioni), registrando un incremento
del 28,5%, che è importante. La variazione è dovuta principalmente a causa del
premio sul riacquisto di “senior secured notes” e l’ammortamento non-monetario
accelerato dei costi finanziari e di emissione relativi per il rifinanziamento
giugno 2015 - che ha comportato l'emissione di $425,0 milioni di nuove “senior
secured notes” al 3,79% con scadenza 2027, il riacquisto di tutte le rimanenti “senior
secured notes” emesse all’ 8,375% pari a $269,2 milioni, con scadenza 2017 e il
rimborso di $90,7 milioni di prestiti garantiti. Gli amministratori si aspettano
che l’operazione di rifinanziamento del debito produca, nei prossimi esercizi,
una riduzione di oneri per interessi di circa $ 10,0 milioni all'anno.
I proventi finanziari lordi risultano diminuiti da £ 256 mila
a £ 204 mila (€ 286 mila).
Il Breakeven Result
Il risultato prima delle imposte è negativo per £ 3,989,000,
pari a circa 5,6 milioni di Euro. Considerando che nel 2013/14 il risultato
prima delle imposte era positivo per £ 40,5 milioni e nel 2012/13 era negativo
per £ 8,8 milioni, si otterrebbe un risultato aggregato positivo di £ 27,7
milioni.
Le imposte sul
reddito.
Le imposte sul reddito risultano positive per £ 2,8 milioni.
Nel 2013/14 erano negative £ 16.668.000, con un “tax rate” del 41,2%. Sull’importo
del 2013/14 influì anche il cambio col dollaro soprattutto per le imposte
differite attive.
Il Risultato Netto.
Grazie al risultato positivo delle imposte, nel 2014/15 si è
registrata una perdita di £ 1,168,000.
Nel 2013/14, l’utile netto dell'esercizio era pari a £ 23,8
milioni e nel 2012/13 a £ 146,4 milioni.
Prospettive
Le prospettive per l'esercizio 2015/2016 sono estremamente
rosee. Gli amministratori del gruppo Manchester United plc prevedono: Ricavi forte
aumento intorno a £ 500/510 milioni e un EBITDA positivo in diminuzione tra 165
a 175 milioni di sterline.
Inoltre, bisogna considerare il maxi-contratto ‘adidas’, che
si aggiunge agli contratti di sponsorizzazione, che determinano un volume di
ricavi molto alti e stabili. Nel 2015/16 il Manchester United essendosi
qualificato per la fase a gironi della UEFA Champions League potrà godere dei
ricavi relativi, che si preannunciano in aumento del 25%, avendo l’UEFA informato
di un montepremi complessivo di 1,26 miliardi di Euro.
Anche i diritti TV della Premier League si preannunciano in
aumento fino al 70%: Premier League diritti di trasmissione in diretta
domestici fino al 70%, infatti per il periodo 2017-2019 BSkyB e BT pagheranno £
5,14 miliardi.
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