martedì 27 dicembre 2016

Bilancio dello Stato Italiano: il Preventivo di Competenza 2017.




Luca Marotta                                                                                                       [vedi anche 2019]




Il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019 , è stato approvato con LEGGE 11 dicembre 2016, n. 232 ed è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.297 del 21-12-2016 - Suppl. Ordinario n. 57.

Anche per quanto riguarda il bilancio di previsione 2017 di competenza, le entrate correnti (tributarie ed extra-tributarie), pari a Euro 565.442.016.430, non riescono a coprire le spese correnti aumentate degli interessi, pari a Euro 565.457.235.814. Pertanto il risparmio pubblico è negativo per Euro 15.219.384.
Poiché anche le spese in conto capitale superano le entrate da dismissioni e bisogna anche rimborsare i prestiti giunti a scadenza, si verifica la necessità di ricorrere al mercato, aumentando il debito pubblico. Tra l’altro, successivamente all’approvazione del bilancio di previsione 2017, è stato approvato un decreto “salvabanche”, che ha ulteriormente aumentato il debito pubblico di circa 20 miliardi di Euro.
In altre parole, anche per il 2017, ci si indebita ulteriormente per pagare il debito e per salvare le banche.
Infatti, la quantità relativa al ricorso al mercato supera quella del rimborso dei prestiti. Si rimborsano prestiti per 254,5 miliardi e si contraggono nuovi prestiti per 293,1 miliardi di Euro. Per il 2018 si rimborseranno prestiti per 227,2 miliardi e si contrarranno nuovi prestiti per 254,48 miliardi di Euro. Per il 2019 si rimborseranno prestiti per 240,9 miliardi e si contrarranno nuovi prestiti per 249,5 miliardi di Euro.



Il Saldo Netto da Finanziare (“DEFICIT di Bilancio”).

Il saldo netto da finanziare è dato dalla differenza tra le Entrate e le Spese finali. Per il 2017, in termini di competenza, è evidenziato un saldo netto da finanziare pari a 38,6 miliardi di Euro.
Per il triennio 2017-2019, in termini di competenza, è evidenziato un progressivo miglioramento del saldo netto da finanziare. Infatti, per il 2018 è previsto un saldo netto da finanziare di 27,2 miliardi di Euro e per il 2019 di 8,6 miliardi di Euro.

Da notare che l’ Art. 1. della Legge di Bilancio intitolato “Risultati differenziali. Norme in materia di entrata e di spesa e altre disposizioni. Fondi speciali” rinvia all’allegato n. 1 annesso alla legge. Nell’allegato n. 1 è scritto che il “Livello massimo del saldo netto da finanziare, tenuto conto degli effetti derivanti dalla presente legge” è di 38.601 milioni di Euro per il 2017 e che “il saldo netto da finanziare è coerente con un livello di indebitamento netto pari a – 2,3% del prodotto interno lordo nel 2017”.

Il Ricorso al Mercato.

La necessità del ricorso al mercato è determinata dalla differenza tra le Entrate Totali, comprensive delle Regolazioni contabili e le Spese Totali, comprensive delle regolazioni debitorie e dei rimborsi prestiti.
Per il 2017, in termini di competenza, è evidenziata la necessità del ricorso al mercato per un importo pari a 293,1 miliardi di Euro. (Da notare che l’importo indicato nell’allegato n. 1 dell’articolo 1 indica come livello massimo 293.097 milioni di Euro e il quadro riassuntivo del bilancio di competenza 2017-2019 indica l’importo di Euro 293.094.723.378).
Nello specifico, nello Stato di Previsione dell’Entrata, è prevista Emissione di titoli di Stato per Euro 292.939.786.308, corrispondente al ricavo netto, e “Contrazione mutui ed altre emissioni - VALORE NOMINALE DELLE MONETE METALLICHE” per Euro 154.937.070.

Per il triennio 2017-2019, in termini di competenza, è evidenziata una riduzione sia nel 2018 che nel 2019. Infatti, per il 2018 è previsto il ricorso al mercato per 254,48 miliardi e per il 2019 di 249,5 miliardi. Infatti, gli importi da rimborsare nel 2019 ammontano a 227,2 miliardi di Euro; invece, quelli da rimborsare nel 2019 ammontano a 240,9 miliardi di Euro. Mentre nel 2017 ammontano a 254,5 miliardi di Euro.

Per quanto riguarda gli interessi da pagare le variazioni prevedono una riduzione, perché gli interessi da pagare per il 2017 ammontano a 79,3 miliardi, per il 2018 a 78,7 miliardi di Euro (-0,75%) e per il 2019 a 76,8 miliardi di Euro (-2,36%).
In termini di saldo tra importi di prestiti da accendere e importi di prestiti da rimborsare, la cifra diminuisce dai 38,6 miliardi del 2017, ai 27,2 miliardi del 2018 e a 8,6 miliardi del 2019. Tali saldi vanno ad incrementare il debito pubblico. Come nel precedente bilancio di previsione, sembrerebbe che l’aumento percentuale del debito pubblico subirà una frenata.

Il Risparmio Pubblico.

Il Risparmio Pubblico è dato dalla differenza tra le entrate tributarie aumentate di quelle Extra Tributarie e diminuite delle spese correnti comprensive degli interessi.
Per il 2017 è previsto un saldo negativo per 15 milioni di Euro. Mentre, sia per il 2018, che per il 2019 è previsto un saldo positivo, rispettivamente per 16,99 miliardi di Euro e 30 miliardi di Euro.
Ovviamente sono gli interessi sul debito che penalizzano il risultato del risparmio pubblico. Infatti, se escludessimo gli interessi, si potrebbe registrare un saldo positivo per tutto il triennio, precisamente: circa 79,2 miliardi di Euro per il 2017; circa 95,7 miliardi di Euro per il 2018 e circa 106,9 miliardi di Euro per il 2019.

L’Avanzo Primario.

Note positive giungono dall’avanzo primario, che esclude dal conteggio gli interessi del debito pubblico e di conseguenza, ne rivela il peso determinante sul deficit.

L’avanzo primario è dato dalla differenza tra Entrate, escluse quelle da accensioni prestiti, e Spese al netto degli interessi ed è positivo per circa 40,6 miliardi di Euro. Nel 2018 e 2019 è previsto in crescita, rispettivamente a 51,4 miliardi di Euro e 68,2 miliardi di Euro.

Il PIL

Molto importante è la previsione del PIL, poiché rappresenta il reddito potenziale da tassare e quello disponibile per i consumi, sui cui grava l’imposizione indiretta.
Per il consuntivo 2015 è considerato un PIL ai prezzi di mercato pari a 1.642,4 miliardi di Euro.
Per il preventivo 2016 assestato è considerato un PIL ai prezzi di mercato pari a 1.672 miliardi di Euro.
Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e per il triennio 2017-2019 ha considerato un PIL ai prezzi di mercato in crescita a 1.705,8 miliardi di Euro nel 2017, a 1.758,9 miliardi di Euro nel 2018 e a 1.812,9 miliardi di Euro nel 2019.
Di conseguenza, risulterebbe che per il 2017 è stato previsto un PIL ai prezzi di mercato in crescita del 2,02%, rispetto alla previsione del 2016.



Il rapporto tra saldo netto da finanziare e PIL ai prezzi di mercato previsto per il 2017 risulta essere del 2,26%. Tale rapporto diminuisce all’1,55% nel 2018 e allo 0.48% nel 2019.

Le Entrate.

Le entrate finali lorde di competenza 2017, comprensive delle regolazioni contabili, risultano pari a circa 567,9 miliardi di Euro (567,4 miliardi di Euro, previsione 2016 con le regolazioni contabili). Il maggior importo riguarda le entrate tributarie, pari a circa 493,12 miliardi di Euro (489,65 miliardi, previsione 2016), che rappresentano circa l’86,8% del totale.



Le Imposte Dirette.

Tra le entrate tributarie spiccano le imposte dirette per 264,69 miliardi di Euro (264,87 miliardi nel 2016), pari a circa il 46,6% delle entrate finali lorde di competenza 2017, comprensive delle regolazioni contabili.



Tra le imposte dirette, l’importo di maggior rilievo riguarda l’Irpef, pari a 193 miliardi, seguito dall’IRES con 41,6 miliardi di Euro.



L’Irpef incide per circa il 72,9% sulle imposte dirette e per il 34% sulle entrate finali lorde. Quindi, un terzo delle entrate dello Stato è rappresentato dall’Irpef, ossia l’imposta sul reddito delle persone fisiche.
L’IRES, l’imposta sul reddito delle società, incide per circa il 15,7% sulle imposte dirette e per il 7,3% sulle entrate finali lorde.

Le Imposte Indirette.

Le imposte indirette pari a circa 228,4 miliardi di Euro (224,8 miliardi nel 2016), rappresentano il 40,2% (39,6% nel 2016) del totale delle Entrate.
Le imposte indirette sono di quattro tipologie: quelle sugli affari, sulla produzione, sui monopoli e sulle lotterie e giochi.



Le imposte indirette sugli affari, pari a circa 158,3 miliardi di Euro (165,1 miliardi nel 2016), incidono per il 27,9% (29,1% nel 2016) sul totale delle Entrate. Tali imposte riguardano: l’IVA per 146,1 miliardi di Euro (139,14 miliardi nel 2016), l’imposta di registro, di bollo e sostitutiva per 12,19 miliardi di Euro (12,9 miliardi nel 2016).
Le imposte indirette sulla produzione, pari a circa 34,9 miliardi di Euro (35,1 miliardi nel 2016), incidono per il 6,14% (6,2% nel 2016) sul totale delle Entrate. Tali imposte riguardano: quelle sugli olii minerali, pari a 26,8 miliardi (25,8 miliardi nel 2016) e altre entrate, pari a 8 miliardi di Euro (9,3 miliardi nel 2016).
Le imposte indirette sui monopoli, pari a circa 11 miliardi, incidono per l’ 1,95% sul totale delle Entrate e riguardano essenzialmente le imposte sui tabacchi.
Le imposte indirette sul Lotto e le lotterie, pari a circa 14,17 miliardi di Euro (13,6 miliardi nel 2016), incidono per il 2,49% (2,4% nel 2016) sul totale delle Entrate.
Le altre imposte indirette sono pari a 9.249.000.000 Euro. Le imposte indirette non ricorrenti ammontano a 776 milioni di Euro.

Le Altre Entrate.

Le Entrate Extratributarie riguardano: Proventi speciali, Contributi sociali, Vendita beni e servizi Redditi da capitale, Poste correttive e compensative, Trasferimenti correnti da Regioni ed enti locali, da Famiglie, da Imprese, altri trasferimenti correnti e altre entrate extratributarie. L’incidenza di tali entrate sulle entrate finali è del 12,7% (12,8% nel 2016).



L’ Alienazione ed ammortamenti di beni patrimoniali e riscossione dei crediti riguarda: il rimborso di anticipazioni e riscossione di crediti, l’Ammortamento di beni e le altre entrate da alienazione. L’incidenza di tali entrate sulle entrate totali è solo dello 0,3% (0,6% nel 2016).
Nel dettaglio sono previste: Vendita dei beni dello Stato per Euro 144.510.000 e Altre entrate in conto capitale per Euro 2.366.136.000.

Le Spese.

Le Spese Complessive, comprensive di spese correnti, spese in conto capitale, regolazione debitorie e rimborsi prestiti, ammontano a 861 miliardi di Euro (824,3 miliardi nel 2016 con le regolazioni debitorie).

Molto interessante è l'analisi delle spese complessive per Ministeri, che spiega come vengano ripartiti gli 861 miliardi di spesa totale.



Il Ministero che assorbe più risorse è il MEF con il 70,34%. La maggior parte delle risorse assorbite dal MEF pari a 605,6 miliardi di Euro,  riguarda gli interessi pari a 79,2 miliardi di Euro (13,1%) e il rimborso dei prestiti, pari a 254,13 miliardi di Euro (42%).
Al secondo posto figura il Ministero per il Lavoro con il 14,34% al terzo posto figura l’Istruzione con il 6,53%. La Difesa assorbe il 2,35% della spesa totale, con una cifra pari a circa 20,2 miliardi di Euro.
Se si escludesse la spesa per interessi ed il rimborso prestiti, il MEF resterebbe il ministero che assorbe più risorse con il 43,86% ma il divario con il Ministero del Lavoro sarebbe attenuato, perché tale ministero risulterebbe assorbire il 21,82% delle risorse e l’Istruzione salirebbe al 9,51% e la Difesa al 3,19%.

Le Spese Correnti.

Il totale delle Spese Correnti, compresi gli interessi, ammonta a circa 565,46 miliardi di Euro (565,87 miliardi di Euro nel 2016 iniziale e 564,9 miliardi di Euro nel 2016 assestato) e incide per il 65,7% sul totale delle spese complessive.



Di seguito viene esposta la classificazione economica delle spese correnti di competenza.



Le spese correnti comprendono le spese per i Redditi da lavoro dipendente pari a 89,9 miliardi di Euro (88,9 miliardi nel 2016) e con un’incidenza del 15,9% sul totale delle spese correnti al lordo degli interessi.
I Redditi da lavoro dipendente del ministero dell’Istruzione, pari a 40,7 miliardi di Euro (40,5 miliardi di Euro nel 2016), rappresentano il 45,3% di tali spese. I Redditi da lavoro dipendente del ministero della Difesa, pari a 15,7 miliardi di Euro, rappresentano il 17,48% di tali spese.



Altra voce importante allocata tra le spese correnti, riguarda i Trasferimenti correnti alle Amministrazioni Pubbliche pari a 259,97 miliardi di Euro (253,9 miliardi nel 2016) e con un’incidenza del 30,2%, sul totale generale delle spese complessive; mentre, l’incidenza sul totale delle spese correnti al lordo degli interessi è e del 46%.

I Trasferimenti correnti a imprese, sia società di servizi pubblici che privati, previsti per il 2017 sono pari a 6,68 miliardi di Euro, con un’incidenza dello 0,78% sul totale delle spese complessive e dell’1,2% sulle spese correnti.

Gli Interessi passivi pari ad Euro 79.287.225.747 (84,15 miliardi nel 2016) incidono per il 9,2% sul totale delle spese complessive.

Analisi delle spese per missioni e programmi

L’analisi delle spese per missioni mostra come le risorse destinate alla “missione del debito pubblico”, pari a Euro 326.419.848.865 (301,3 miliardi nel 2016), incidano per il 37,9% sul totale della spesa. Tale “missione" comprende: Oneri per il servizio del debito statale per Euro 74.236.148.865 (83.8 miliardi nel 2016) e Rimborsi del debito statale per Euro 252.183.700.000 (217.5 miliardi di Euro nel 2016).
La riclassificazione della spesa per missioni in ordine decrescente di importo, mostra come l’istruzione scolastica occupi il quinto posto e le risorse destinate alla ricerca e innovazione ammontino a circa 2,75 miliardi di Euro, hanno un’incidenza dello 0,3% sul totale delle spese complessive. Le risorse destinate all’Istruzione universitaria e formazione post-universitaria ammontano a 7,93 miliardi di Euro (7,8 miliardi nel 2016) e incidono per lo 0,9% sul totale delle spese complessive. Al dodicesimo posto si trova la missione “ordine pubblico e sicurezza” con 10,25 miliardi (10,5 miliardi nel 2016) ed un’incidenza dell’1,2% sul totale della spesa.



La missione “Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti” assorbe complessivamente, considerando tutti i ministeri, 3,18 miliardi di Euro, di cui Euro 2.093.952.717 relativi al Ministero dell’Interno ed Euro 1.088.400.003 al MEF (non destinata agli immigrati), ed incide per lo 0,4% sulla spesa complessiva.

La missione “Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo” assorbe solo 271 milioni di Euro (219 milioni di Euro nel 2016).

La missione “Comunicazioni” comprende il sostegno all’editoria, che costa Euro 227.573.143.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze risulta essere il ministero che assorbe più risorse.



La missione “1 Politiche economico-finanziarie e di bilancio e tutela della finanza pubblica” include le spese per la Prevenzione e repressione delle frodi e delle violazioni agli obblighi fiscali”, che riguardano quelle per la GUARDIA DI FINANZA pari a Euro 2.683.818.865 di cui Euro 2.232.818.452 come Spese di personale per il programma.

La missione “18 Giovani e Sport” assorbe Euro 787.235.404. All’interno di tale missione trova allocazione il contributo CONI. Tale missione è suddivisa in “18.1 Attivita' ricreative e sport” per Euro 669.472.951 e “18.2 Incentivazione e sostegno alla gioventù” per Euro 117.762.453.
La somma da erogare per il finanziamento del Coni, per il 2017, è prevista per Euro 420.540.000 (407 milioni nel 2016). Le risorse per il finanziamento del CONI sono allocate al capitolo 1896 dello stato di previsione del MEF.

La missione “Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali” impegna Euro 108.077.922.204 e l’importo maggiore riguarda il Concorso dello Stato al finanziamento della spesa sanitaria per Euro 74.671.994.066.
La missione “Politiche Previdenziali” del MEF impegna 11,5 miliardi di Euro e riguarda essenzialmente la ‘Contribuzione aggiuntiva a carico del datore di lavoro per i dipendenti delle amministrazioni statali’ per 10,8 miliardi di Euro.
La missione ‘Politiche economico-finanziarie e di bilancio e tutela della finanza pubblica’ impegna Euro 86.632.448.434. L’importo maggiore riguarda le Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsi d'imposte per Euro 71.436.420.870.
La missione ‘Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei ministri’ impegna 2.371.382.555, pari allo 0,3% della spesa totale. Per il 2017 gli Organi costituzionali assorbiranno risorse per Euro 1.768.313.731, di cui Euro 505.360.500 per il Senato ed Euro 943.160.000 per la Camera dei deputati.  Le spese relative alla Corte Costituzionale sono previste per Euro 55.200.000. Il Contributo a partiti e movimenti politici è di Euro 26.100.000.

Per la Presidenza del Consiglio è previsto l’importo di 603.068.824 Euro .

L’importo di Euro 1.088.400.003 della missione 16 del MEF ‘Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti’ riguarda i Rapporti con le confessioni religiose e in particolare il “SERVIZI DI CULTO E ALTRI SERVIZI PER LE COMUNITA’”. Per la CEI è previsto l’importo di Euro 1.059.935.036 (1.063 milioni nel 2016) e alle Altre confessioni religiose Euro 28.464.967 (25 milioni di Euro nel 2016).


Il Ministero del Lavoro prevede 5 missioni: Politiche per il lavoro; Politiche previdenziali; Diritti sociali, politiche sociali e famiglia; Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti; Servizi istituzionali e generali delle amministraz. pubbliche. Il totale delle 5 missioni impegna 123 miliardi di Euro.



La missione “Politiche per il lavoro” impegna 9,9 miliardi di Euro e contempla per il 2017 anche i “Trattamenti di integrazione salariale in costanza di rapporto di lavoro e indennità collegate alla cessazione del rapporto di lavoro” per Euro 8.766.108.475, tra cui una somma di Euro 29.171.394 per il “PREPENSIONAMENTO GIORNALISTI”; ONERI RELATIVI AI TRATTAMENTI DI CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI STRAORDINARIA E CONNESSI TRATTAMENTI DI FINE RAPPORTO per Euro 1.550.000.000; ONERI RELATIVI AI TRATTAMENTI DI MOBILITA' DEI LAVORATORI E DI DISOCCUPAZIONE per Euro 6.807.524.466. La missione “Politiche previdenziali” del Ministero del Lavoro impegna per il 2017 Euro 82,25 miliardi, tra cui il Sostegno alle gestioni previdenziali - lavoratori del settore privato per 41,4 miliardi di Euro; il Sostegno alle gestioni previdenziali - lavoratori del settore pubblico per 10,9 miliardi di Euro.
Agevolazioni contributive, sottocontribuzioni ed esoneri per incentivare l'occupazione per Euro 19.190.835.304.
La missione “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia” per il 2017 impegnerà Euro 31.191.081.261, tra cui “Trasferimenti assistenziali a enti previdenziali, finanziamento nazionale spesa sociale, programmazione, monitoraggio e valutazione politiche sociali e di inclusione attiva” per Euro 31.163.885.834. In particolare, per il 2017, è previsto l’impegno di spesa per “Invalidi civili, non autosufficienti, persone con disabilità” per Euro 19.143.044.765, di cui “somma da corrispondere all’INPS per il pagamento di PENSIONI, ASSEGNI VARI E RELATIVI ONERI ACCESSORI AGLI INVALIDI CIVILI, AI SORDOMUTI ED AI CIECHI CIVILI” pari a 18,6 miliardi di Euro. Le Politiche per l'infanzia e la famiglia impegneranno, per il 2017, Euro 4.882.117.258. Per gli Assegni e pensioni sociali è previsto l’importo di Euro 5.579.892.560.
Per la missione “Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti” del Ministero del Lavoro impegna 1.702.215 Euro.

Per il Finanziamento e vigilanza degli istituti di patronato è prevista una spesa di Euro 266.240.554.


La spesa di competenza prevista nel Bilancio di Previsione dello Stato Italiano per il 2017, per il Ministero della DIFESA riguarda 3 missioni, per un totale di 20,3 miliardi di Euro, con un’incidenza del 2,4% sulla spesa Totale.



La missione Difesa sicurezza del territorio assorbe il 92,9% della Spesa del Ministero. All’interno di tale missione è prevista la spesa per le Forze Armate. Per l’ ARMA DEI CARABINIERI è prevista una spesa di Euro 6.025.709.614; per l’ ESERCITO ITALIANO è prevista una spesa di Euro 4.689.384.126; per la Marina Militare è prevista una spesa di Euro 1.926.912.276; per l’AERONAUTICA è prevista una spesa di Euro 2.457.859.158.



Il 95,7% delle spese per le Forze Armate riguarda le spese per il personale.
Per quanto riguarda la “Pianificazione generale delle Forze Amate e approvvigionamenti militari” il capitolo di spesa 7120 “SPESE PER COSTRUZIONE E ACQUISIZIONE DI IMPIANTI E SISTEMI” pari ad Euro 1.949.835.966 è il più rilevante. All’interno di tale capitolo spicca la voce “SPESE RELATIVE A TUTTI I SETTORI DELLA COMPONENTE AEREA E SPAZIALE , AI MEZZI PER L'ASSISTENZA AL VOLO MILITARE, AI RADAR ED AI SISTEMI PER LA DIFESA AEREA DELLE FORZE ARMATE CONNESSE CON LA COSTRUZIONE, L'ACQUISIZIONE, L'AMMODERNAMENTO, IL RINNOVAMENTO, LA TRASFORMAZIONE, LA MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEI MEZZI, IMPIANTI, SISTEMI, APPARECCHIATURE, EQUIPAGGIAMENTI, DOTAZIONI E CONNESSE SCORTE, IVI COMPRESE QUELLE RELATIVE AI CARBOLUBRIFICANTI PER LE ESIGENZE DELLE FORZE ARMATE LE ATTIVITA' COMPLEMENTARI” per Euro 1.122.220.898. L’analoga voce per la componente navale impegna 199.539.038 Euro; per la componente terrestre Euro 187.957.144.
Le “SPESE PER LA COSTRUZIONE, L'ACQUISIZIONE, L'AMMODERNAMENTO, IL RINNOVAMENTO, LA TRASFORMAZIONE DEI MEZZI, MATERIALI E CONNESSE SCORTE, DOTAZIONI E PARTI DI RICAMBIO, ATTREZZATURE ED IMPIANTI PER LA TELEMATICA, LE TELECOMUNICAZIONI, LA SORVEGLIANZA, IL COMANDO E CONTROLLO, LA GUERRA ELETTRONICA, CON ESCLUSIONE DI QUANTO FACENTE PARTE INTEGRANTE DEI SISTEMI D'ARMA” sono previste per Euro 190.231.066.

La missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazione pubbliche del Ministero della Difesa prevede che, nel 2017, alla Croce Rossa Italiana saranno trasferiti Euro 4.118.369.

Per il Ministero dell’Interno è prevista una spesa di 21 miliardi di Euro, pari al 2,4% della spesa totale.



La missione “Ordine pubblico e sicurezza” assorbe il 35,2% della spesa ministeriale. All’interno di tale missione trovano allocazione le Spese di personale per il programma (Polizia di Stato) per Euro 5.474.510.999. Le spese per la Gestione e assistenza del personale della Polizia di Stato ammontano a 11.475.786. Pertanto, risulterebbe che la cifra spesa per il personale della Polizia di Stato è di poco inferiore a quella spesa per il personale dei Carabinieri.


Il MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO prevede 4 missioni, con una spesa complessiva di 2,11 miliardi di Euro.



Nello specifico è previsto per la Tutela del patrimonio culturalel’importo di Euro  629.210.820, di cui 290.000.000 Euro per la “Promozione della fruizione del patrimonio culturale”, che consiste nella “somma per l’assegnazione ai CITTADINI CHE COMPIONO DICIOTTO ANNI NEL 2017 di una CARTA ELETTRONICA da utilizzare per RAPPRESENTAZIONI TEATRALI E CINEMATOGRAFICHE, NONCHE' PER L'INGRESSO A MUSEI, MOSTRE, EVENTI CULTURALI E SPETTACOLI DAL VIVO NONCHE' PER L'ACQUISTO DI LIBRI E PER L'ACCESSO A MONUMENTI, GALLERIE E AREE ARCHEOLOGICHE E PARCHI NATURALI”.

Per il Ministero dell’ ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA è previsto che spenda 56,2 miliardi, pari al 6,5% della spesa totale.



Nella missione Istruzione scolastica sono previsti trasferimenti e contributi per le scuole non statali per 575.873.089 Euro.
Inoltre, sono previste anche le spese per l’'AGGIORNAMENTO e la FORMAZIONE del DOCENTE DI RUOLO tramite la CARTA ELETTRONICA, che per l’istruzione primaria ammontano ad Euro 118.599.362; per l’istruzione secondaria ad Euro 84.619.463 e per l’istruzione prescolastica ad Euro 49.533.684.

Per il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e forestali è prevista una spesa di 865 milioni di Euro, pari allo 0,1% della Spesa Totale.

Il Ministero dello Sviluppo economico incide per lo 0,5% sulla Spesa Totale.



All’interno della missione riguardante la competitività delle imprese, è prevista la “Promozione e attuazione di politiche di sviluppo, competitivita' e innovazione, di responsabilita' sociale d'impresa e movimento cooperativo” per Euro 3.391.110.128.
Per il “Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e promozione del made in Italy” sono previsti 265.207.998 Euro, nella missione “Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema Produttivo”.

Per quanto riguarda il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti l’incidenza sulla spesa totale e dell’1,6%.
Nell’ambito della missione Infrastrutture pubbliche e logistica, sono stanziati Euro 2.834.325.422 per Sistemi stradali, autostradali ed intermodali.
Nell’ambito della missione Diritto alla mobilita' e sviluppo dei sistemi di trasporto, sono stanziati 545.577.657 Euro per Sistemi ferroviari, sviluppo e sicurezza del trasporto ferroviario; Euro 686.517.253 per Sviluppo e sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo e per vie d'acqua interne; Euro 280.277.726 per Autotrasporto ed intermodalità; Eurpo 280.399.576 perSviluppo e sicurezza della mobilità stradale.

Le spese in conto capitale.

Il totale delle spese in conto capitale, previste per il 2017 ammonta a 41,1 miliardi (39,9 miliardi nel 2016 iniziale e 40,9 miliardi nel 2016 assestato), che rappresentano il 4,8% delle spese complessive.



Il Ministero che assorbe più risorse è il MEF, con 24,3 miliardi di Euro seguito dalle infrastrutture e Trasporti con 6,56 miliardi di Euro, l’Istruzione con 2,4 miliardi di Euro e la Difesa con 2,2 miliardi di Euro.
La parte dedicata agli investimenti avviene sotto forma di investimenti fissi lordi e contributi.



Gli Investimenti fissi lordi, previsti per il 2017, ammontano a 5,89 miliardi di Euro (3,85 miliardi nel 2016), pari allo 0,68% delle spese totali complessive e al 14,3% delle spese in conto capitale. Gli investimenti fissi lordi per la difesa ammontano a 2,19 miliardi di Euro e rappresentano il 37,2% degli stessi investimenti.

I Contributi agli investimenti ad Amministrazioni Pubbliche, previsti per il 2017, ammontano a 17,5 miliardi di Euro (16,87 miliardi nel 2016), pari al 2,03% delle spese complessive e al 22,8% delle spese in conto capitale.
I Contributi agli investimenti ad imprese, previsti per il 2017, ammontano a 9,4 miliardi di Euro (7,4 miliardi nel 2016), pari all’1,09% delle spese complessive e al 22,8% delle spese in conto capitale.

I Rimborsi delle Passività Finanziarie.

Il rimborso delle passività finanziarie previsto per il 2017, ammonta a 254,5 miliardi di Euro (218,5 miliardi nel 2016) e incide per il 29,6% sulle spese complessive.
Di seguito il quadro riassuntivo.



Conclusioni.

Anche per il 2017, sembra confermata l’ipotesi che il fardello del debito pubblico italiano costituisca un peso rilevante sul bilancio dello Stato Italiano, assorbendo notevoli risorse per il suo pagamento (circa il 38%). Non a caso la “missione” Debito Pubblico è la più rilevante. La necessità di indebitarsi per pagare i debiti ha rinchiuso i conti pubblici Italiani in un circolo “vizioso”. Infatti, l’importo previsto per l’accensione prestiti supera l’importo previsto dei debiti da rimborsare.
Il bilancio di previsione dello Stato è stato redatto prevedendo per il 2018 e 2019 un aumento del risparmio pubblico, e prevedendo che il saldo netto da finanziare, rispetto al PIL calcolato ai prezzi di mercato, diminuirà dal 2,3% del 2017, all’1,5% del 2018 allo 0,5% del 2019. Quindi è stato redatto prendendo in considerazione la previsione del PIL in crescita, in altri termini di un’economia del Paese in crescita.

Come evento immediatamente successivo all’approvazione della Legge di Bilancio occorre evidenziare la notizia riportata dagli organi di stampa che sono previsti circa venti miliardi di Euro da aggiungere al debito pubblico per salvare Mps.

3 commenti:

carlo ha detto...

Il problema è la crescita e non può esserci se non con l'aumento dell'occupazione e questa può aumentare solo se si inizia a operare in favore della produzione. Sempre la crescita è stata legata all'edilizia e in Italia la domanda di case si avvicina alle 700000 abitazioni. Allo stesso tempo ci si occupa del degrado delle periferie stabilendo modi per i rappezzi mentre andrebbero semplicemente ricosruite in un modo diverso che risponda a tutti i requisiti di efficienza, rispetto dell'ambiente, del territorio dell'inquinamento ecc.. Un modo c'è e allo stato non costerebbe nulla,anzi avrebbe nuove entrate e il PIL potrebbe crescere di quasi un punto percentuale si tratta di costruire città-edificio come Kilometroquadro pagate col lavoro degli abitanti e delle sue aziende.

Unknown ha detto...

Potremmo avere un confronto delle entrare e spese principali con la media dei Paesi Europei?
Vorrei, idealmente, che ogni Ministero avesse un budget pari ad una percentuale media dei Paesi Europei e il Ministro di riferimento, fosse un efficace Ministro facente funzione di un Consigliere Delegato che amministra il budget il più efficacemente possibile e al crescere o al diminuire del PIL anche quel budge si aggiorna. Un voto politico dovrà tenere conto della "bravura" dei singoli Ministri a dare massimo servizio ed efficienza di ogni Ministero.
Grazie
Adriano Giacomelli Udine
adrianogiacomelli@yahoo.it

Unknown ha detto...

mah dico se il reddito potenziale dello stato da tassare sul PIL a prezzi di mercato equivale 1672 miliardi sul bilancio di previsione per l'anno finanziario 2017 lasciando da parte il potenziale mercato in crescita del triennio 2017-2019 risulta per il 2017 che vi è stata una crescita del 2,02% rispetto al 2016.
Sommando le IMPOSTE DIRETTE nel 2017 (irpef 72.9%, ires 15,7%, imposte sostitutive 6.6% + non ricorrenti 0.3% , altre imposte dirette 3,3% + non ricorrenti 1% , condoni dirette 0,1% = 264 miliardi e 689.200.000 più IMPOSTE INDIRETTE ( imposte sul valore aggiunto 146 miliardi e 127.600.000, registro di bollo e sostitutiva 12 miliardi 192.600.000, accisa e imposta erariale su oli minerali 26 miliardi e 858.000.000+ su altri prodotti 7 miliardi e 998.800.000, imposta sui generi di monopolio 11 miliardi e 055.000.000, lotto 7 miliardi e 951.000.000 , imposte gravanti sui giochi 284 milioni+ altre imposte indirette 9 miliardi e 249.000.000 = 28 miliardi ecc. da questo semplice calcolo aritmetico parziale si desume che il debito pubblico 314 miliardi sempre insisteranno sul bilancio complessivo dello stato . Così l'unica salvezza sono le eurobbligazioni del 6 luglio 2011 sulla Risoluzione o strategia europa 2020 pagina 3 n.13.14... un metodo per un futuro in eurobbligazioni 23 milioni minimo di persone economicamente attive a rischio disoccupazione e indigenza che valga anche in America sulla concorrenza dei Bond USA vale a dire finanziare al inizio del anno x milioni di imprese con l'obbligo penale di pagare parzialmente o totalmente gli oneri assicurativi INPS a y decine di milioni dipendenti a basso salario dove i vantaggi saranno immediati a ridurre drasticamente il lavoro in nero ad aumentare i bassi salari poi assicurare una pensione adeguata sui prezzi al consumo sul'inflazione ecc. praticamente un metodo sicuro alla ripresa economica di tutti i paesi in difficoltà e non!