Luca Marotta
La società “Chelsea FC plc”, ha chiuso il bilancio
consolidato al 30 giugno 2017 con un risultato positivo di £ 15,26 milioni,
pari a circa € 17,35 milioni (cambio al 30.06.2017: £1 = €1, 1372).
Nel 2016/17 il risultato prima delle imposte è stato di £
15,6 milioni, contro una perdita di £ 69,8 milioni nell’esercizio precedente.
L’aumento dei ricavi, il venir meno degli oneri straordinari
registrati nell’'anno precedente (per £ 75,3 milioni) e le plusvalenze sulla
vendita dei giocatori sono state le ragioni principali per questo
miglioramento.
Nel 2016/17, il Chelsea ha visto aumentare il fatturato da £
329,1 milioni a £ 361,3 milioni (€ 410,9 milioni), che rappresenta una cifra
record. Questo aumento può essere attribuito ad un aumento dei “Ricavi Media”,
a causa della maggiore distribuzione per la partecipazione alla Premier League
(aumento di 19,5 milioni di sterline), così come ad un aumento delle entrate da
sponsorizzazioni.
Le spese operative ordinarie sono aumentate di £ 39,6
milioni a causa dell’aumento dell'ammortamento dei giocatori di 17,6 milioni di
sterline.
“Chelsea FC plc” è una società “sub-holding” del gruppo cui
fa capo il “Chelsea Football Club”. Il gruppo ha come holding “Fordstam
Limited” e come controllore di ultima istanza Roman Abramovich.
In sintesi, la filosofia gestionale del Chelsea è quella che
cerca di attrarre dei talenti, per continuare a vincere trofei nazionali ed
europei e di conseguenza far aumentare i ricavi. Per tale motivo la squadra di
calcio investe continuamente nella rosa dei calciatori e nello staff, sia per
quanto riguarda i trasferimenti che per gli stipendi.
Dal punto di vista sportivo, la stagione 2016/17, a
differenza della stagione precedente, è stata positiva ed è stata caratterizzata
dalla vittoria in Premier League (decimo posto nel 2015/16), acquisendo il
diritto di partecipare alla UEFA Champions League 2017/18; inoltre, il Chelsea ha
perso la finale di FA Cup con l’Arsenal (2015/16: il 6° turno) e nella Coppa di
Lega ha disputato il quarto turno (2015/16: quarto turno).
La continuità
aziendale.
Gli Amministratori hanno scritto, come nel bilancio
precedente, che “Chelsea FC plc” fa affidamento sul continuo supporto
finanziario della capogruppo “Fordstam Limited”. La società ha ricevuto
conferma dalla capogruppo, che verranno forniti fondi sufficienti per
finanziare l'attività per il prossimo futuro. Pertanto, gli Amministratori,
nella preparazione del bilancio, hanno adottato il principio della continuità
aziendale.
A sua volta, la capogruppo “Fordstam Limited”, è supportata
dal proprietario finale Roman Abramovich.
.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto è positivo per £ 305,2 milioni (€ 347,1
milioni) e risulta in aumento rispetto al dato dell’esercizio precedente, che
era positivo per £ 285,55 milioni. La variazione positiva di £ 19,66 milioni è
dovuta essenzialmente al risultato dell’esercizio positivo per £ 15,26 milioni
e variazioni delle riserve.
Il Patrimonio Netto finanzia il 45,9% dell’attivo.
L’indebitamento.
Il bilancio consolidato al 30 giugno 2017, mostra una posizione
finanziaria netta positiva in quanto le disponibilità liquide pari a £ 32.986.000
(€ 37,5 milioni) e i crediti verso la controllante pari £ 20,93 milioni,
superano i debiti relativi agli strumenti finanziari derivati pari a £
17,994,000 (£ 22.259.000 nel 2015/16). Non esistono altri debiti finanziari.
L’entità dell’indebitamento finanziario netto, cui bisogna
aggiungere il saldo tra debiti e crediti da calciomercato, è conforme al
regolamento del Fair Play Finanziario in quanto inferiore ai ricavi.
Le passività con durata inferiore all’esercizio successivo
ammontano a £ 327,5 milioni (€ 372,5 milioni), mentre nel 2015/16 erano pari a
£ 252,4 milioni.
I ratei e risconti passivi, iscritti nel passivo corrente,
ammontano a £ 185.380.000 (£ 171.034.000 nel 2015/16). Questi debiti
comprendono i ricavi anticipati per abbonamenti relativi alla stagione 2017/18
per l’importo di £ 43,3 milioni (£ 40,4 milioni nel 2015/16) e altri ricavi
anticipati per £ 142,1 milioni (£ 130,7 milioni nel 2015/16).
I debiti commerciali nel complesso sono pari a £ 133,3
milioni (£ 92,4 milioni nel 2015/16), di cui £ 120,5 milioni, hanno scadenza
entro l’esercizio successivo. I debiti a lungo termine riguardano
principalmente debiti commerciali da player trading.
I debiti tributari e previdenziali ammontano a £ 18,6
milioni, mentre nel 2015/16 erano pari a £ 14,1 milioni.
La voce Altri debiti diminuisce da £ 3,65 milioni a £ 3,066,000.
L’INDICE
DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in
questione, l’indice di indebitamento è
pari a 0,85 (0,94 nel 2015/16).
Infatti, l’equity ratio è molto alto ed è pari a 45,9%. Il
ricorso al capitale di terzi è di poco superiore all’apporto di mezzi propri.
La struttura
dell’attivo patrimoniale.
Il totale dell’attivo ammonta a £ 664,44 milioni (£ 589,6
milioni nel 2015/16) e risulta in aumento del 12,7%.
Al 30 giugno 2017, le attività non correnti rappresentano il
63,1% del totale dell’attivo e ammontano complessivamente a £ 419,4 milioni. Si
è verificato un decremento del 3,1%.
Le immobilizzazioni immateriali nette, rappresentano il 27,1%
dell’attivo e risultano aumentate da £ 244,7 milioni a £ 236,1 milioni. Le
immobilizzazioni immateriali includono la parte non ammortizzata del costo
delle registrazioni dei giocatori e del software generato internamente.
Le immobilizzazioni materiali, rappresentano il 35,5%
dell’attivo e ammontano a £ 179,9 milioni; nel 2015/16 erano pari a £ 184,7 milioni.
Gli oneri finanziari capitalizzati, inclusi nel valore delle immobilizzazioni
materiali, ammontano a £ 2.003.000, come nel precedente esercizio. L’importo
investito nel 2016/17 è stato di £ 5,4 milioni e, come l’esercizio precedente,
la maggior parte degli investimenti effettuati, riguardano il miglioramento
delle strutture dello Stamford Bridge e del campo di allenamento a Cobham.
Le attività correnti rappresentano il 36,9% dell’attivo e ammontano
complessivamente a £ 245 milioni, con un incremento del 56,2% rispetto
all’esercizio precedente.
Le disponibilità liquide aumentano da £ 27,1 milioni a £ 32,9
milioni.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il
rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità
totale. Un club è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto
maggiore risulta tale indice, tanto più il club è solvibile. Nel caso in
questione, l’indice di solvibilità
totale è pari a 1,85 (1,94 nel 2015/16), ciò vuol dire che il club possiede
dei beni il cui valore, in base ai criteri di valutazione adottati, è
abbondantemente in grado di pagare i debiti.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il
rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di
solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente sia
in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,75
(0,62 nel 2015/16), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado
di pagare i debiti a breve, ma è in miglioramento rispetto all’esercizio
precedente. Bisogna considerare anche che il passivo corrente comprende £ 43,3
(£ 40,4 milioni nel 2015/16) milioni di ricavi anticipati relativi agli
abbonamenti 2017/18.
Il Valore della Rosa.
Al 30 giugno 2017, il valore contabile netto della rosa calciatori
ammonta a 230,1 milioni di sterline (€ 261,7 milioni) e risulta in diminuzione
di £ 11,15 milioni. La variazione è stata causata da investimenti per £ 106
milioni, cessioni per un valore netto contabile residuo di £ 28,74 milioni, ammortamenti
per £ 88,46 milioni. Gli investimenti 2016/17 risultano di importo inferiore a quelli effettuati nell'esercizio precedente.
Il valore contabile netto della Rosa è inferiore al valore
del Patrimonio Netto.
In base ad una valutazione effettuata, la rosa del Chelsea
al 30 giugno 2017 avrebbe un valore di mercato pari a £ 445,2 milioni (£ 398,8
milioni al 30.06.2016 e £ 349,7 milioni al 30.06.2015). Tale valutazione
evidenzia l’esistenza di plusvalenze latenti.
Dopo la chiusura
dell’esercizio sono stati acquistati 6 calciatori con un costo iniziale di £ 212.500.000
(4 calciatori a £ 96,3 milioni nel 2015/16) e sono stati ceduti 11 calciatori con un profitto di £ 63 milioni
(4 calciatori con un profitto di £ 2,37 milioni nel 2015/16). Inoltre sono
stati incassati dei bonus, relativi a cessioni dei precedenti esercizi per £ 4,3
milioni (£ 1,8 milioni nel 2015/16).
Il Rendiconto
Finanziario.
La variazione delle disponibilità liquide risulta positiva
per £ 5.859.000. Tale variazione dipende dal flusso positivo generato dalla
gestione operativa per £ 63,1 milioni; dal flusso negativo dell’attività di
investimento per £ 39,4 milioni e dal flusso negativo determinato dall’attività
di finanziamento per £ 17,8 milioni.
L’acquisto di immobilizzazioni immateriali ha determinato un
deflusso di cassa per £ 135,1 milioni, invece la relativa cessione ha
determinato un flusso positivo di cassa per £ 100,99 milioni circa.
L’investimento in immobilizzazioni materiali ha comportato un deflusso di cassa
per £ 5,35 milioni.
Dal punto di vista finanziario l’accensione di prestiti ha
determinato un flusso positivo di cassa per £ 182,4 milioni e il rimborso dei
prestiti ha determinato un deflusso di cassa per £ 200,2 milioni.
Il Fatturato.
Il fatturato consolidato netto, per l’esercizio chiuso al 30
giugno 2017, risulta pari a £ 361,3 milioni. Il fatturato netto del 2015/16 era
pari a £ 329,1 milioni. L’aumento del fatturato, rispetto all’esercizio
precedente, è stato di £ 32,2 milioni, ossia del 9,8%, nonostante la mancata
partecipazione alle competizioni europee. Il fatturato 2016/17 è il migliore
nella storia del club.
L’evoluzione della composizione del fatturato mostra la
maggiore incidenza dei ricavi televisivi, che si è accentuata nel 2016/17, con
un’incidenza del 44,96% aumentata rispetto al 41,22% del 2012/13, il tutto grazie
ai contratti televisivi record della Premier League. Invero anche l’incidenza
dei ricavi commerciali è aumentata dal 31,14% del 2012/13 al 36,91% del
2016/17.
I Ricavi Media, come per tutti i club della Premier League, sono
rilevanti e aumentano del 13,7%, da £ 142,9 milioni a £ 162,44 milioni (€ 184,7
milioni), nonostante la mancata partecipazione alle competizioni europee. Nel
2015/16 i ricavi da UEFA Champions League erano pari a circa 69 milioni di Euro.
I ricavi commerciali aumentano di £ 16,8 milioni , da £ 116,5
milioni a £ 133,3 milioni. L’aumento dei ricavi da sponsorizzazioni è dovuto anche
a causa della firma di ulteriori accordi nel corso dell'anno, principalmente a
causa dell'inizio della nuova partnership per l'allenamento con Carabao.
A causa della mancata partecipazione alle competizioni
europee, i ricavi da ‘match day’, nonostante la vittoria in Premier League e la
partecipazione alla finale di FA Cup, sono diminuiti del 6%, da £ 69,675,000 a £ 65,519,000.
La mancata partecipazione alle
competizioni UEFA ha comportato una riduzione di £ 4,1 milioni.
La media spettatori in campionato è stata di 41.508 (41.500
nel 2015/16).
Le Spese operative.
Le spese operative
ordinarie ammontano complessivamente a £ 414,7 milioni (£ 375,1 milioni
nel 2015/16 e £ 377,7 milioni nel 2014/15) e registrano un incremento di £ 39,5
milioni pari al 10,5%, di cui £ 17,6 milioni per ammortamenti calciatori.
Tra gli altri costi operativi si segnala l’ammortamento
delle immobilizzazioni dei costi di registrazione dei calciatori ammontante a £
88,5 milioni (£ 71,9 milioni nel 2015/16), in aumento del 24,8%. L’ammortamento
delle immobilizzazioni materiali è stato di 9,7 milioni di sterline (£ 9,4
milioni nel 2015/16).
A differenza dell’esercizio precedente, non sono evidenziati
dei costi operativi straordinari.
Nel 2015/16, le spese
operative straordinarie ammontavano complessivamente a £ 75,3 milioni,
di cui 8,3 milioni di sterline per la risoluzione consensuale con Mourinho. La
parte restante riguardava l’accantonamento effettuato per far fronte alla
risoluzione contrattuale con ‘adidas’ con sei anni di anticipo.
Il Costo del
Personale.
Il costo del personale ordinario ammonta a £ 219,66 milioni
e registra un decremento di £ 2,7 milioni, ossia dell’1,2%, rispetto ai 222,4 milioni
di sterline del 2015/16. L’incidenza del costo del personale sul fatturato,
senza plusvalenze, è pari al 60,8% (67,6% nel 2015/16), nel limite del 70%, auspicato
dal Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario. Il costo del personale riguarda
812 unità (785 nel 2015/16) di cui 152 appartenenti alla gestione sportiva
(giocatori e staff compreso).
Il “Costo del Fattore
Lavoro”, dato dalla somma del costo del personale e degli ammortamenti della
rosa calciatori, è pari a £ 308,1 milioni.
Il “Costo del Fattore Lavoro”
incide sul fatturato netto per l’ 85,3%. Quindi ogni 100 sterline che si
fatturano, ne vengono destinate 85,3 al personale.
Player Trading.
La differenza tra plusvalenze e minusvalenze realizzate con
le cessioni di calciatori è positiva per £ 69,23 milioni (£ 49 milioni, nel 2015/16),
pari a circa 78,7 milioni di Euro.
Questo risultato positivo è dovuto principalmente alle
cessioni di Oscar allo Shangai SIPG, Christian Atsu al Newcastle, Patrick
Bamford al Middlesbrough, Papy Djilobodji al Sunderland e Juan Cuadrado alla
Juventus.
L’importo realizzato con le plusvalenze non è sufficiente a
coprire gli ammortamenti pari a £ 88,5 milioni e pertanto la gestione del
“player trading è in perdita per £ 19,3 milioni.
Il “Break-even
result”.
Secondo gli Amministratori, l'introduzione dei regolamento
UEFA sul Fair Play Finanziario dalla stagione 2011/12, rappresenta una “sfida
significativa”. La squadra di calcio deve coniugare il successo sul campo
insieme con gli imperativi finanziari di questo nuovo regime.
Al 30 giugno 2017, il risultato prima delle imposte è
positivo per £ 15.646.000 (€ 17,8 milioni).
Al 30 giugno 2016, il risultato prima delle imposte era
negativo per £ 69.789.000 (€ 84,45 milioni, con cambio 1 £= 1,2101 €).
Al 30 giugno 2015, il risultato prima delle imposte (UK
GAAP) era negativo per £ 22.656.000 (€ 31,7 milioni, con cambio 1 £= 1,4018 €).
Al 30 giugno 2015, il risultato prima delle imposte (FRS102)
era negativo per £ 21.308.000 (€ 29,9 milioni, con cambio 1 £= 1,4018 €).
Ai fini del calcolo del Break-even Result, occorre esprimere
gli importi in Euro e bisogna considerare il cambio medio dell’esercizio e non
quello alla data di chiusura del bilancio.
Il Chelsea potrebbe escludere dal calcolo le spese per il
settore giovanile, gli ammortamenti che non riguardino la rosa dei calciatori,
le spese per lo sviluppo della comunità ed eventuali partite contabili “no
money”.
Conclusioni.
In sintesi il 2016/17, mostra un fatturato record con un
utile di esercizio. Da evidenziare che il costo del personale del 2016/17, nonostante
il successo in Premier League, è risultato inferiore a quello del 2015/16. Lo
stesso dicasi per il valore contabile netto della rosa calciatori e per gli
investimenti nell’acquisto di calciatori.
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