Luca Marotta Venerdì 31 Dicembre 2010 00:01
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Nonostante il verificarsi di eventi "eccezionali", il bilancio al 30 giugno 2010 di F.C. Internazionale Milano S.p.A. risulta colorarsi ancora una volta di rosso, per la rilevante cifra di 69 milioni di euro. Non certo una novità, visto che, dalla stagione 1998/1999 alla stagione 2009/2010, l’ammontare complessivo delle perdite sfonda il tetto del miliardo di euro, assestandosi a 1.044.266.563 euro.
Gli eventi "eccezionali", se non addirittura "irripetibili", non sono stati quelli sportivi, ma la plusvalenza di 53,6 milioni, registrata per la cessione di Ibrahimovic e la sopravvenienza attiva di 16,1 milioni, registrata per la risoluzione del contratto di Mourinho. Secondo il presidente Moratti, la perdita verificatasi al 30 giugno 2010 trova la propria giustificazione nell’aver voluto mantenere la prima squadra a livelli di assoluto valore mondiale. Infatti, i costi della produzione si sono mantenuti elevati a causa degli emolumenti dei calciatori e dello staff tecnico, e degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni di calciatori.
La novità dell’ultimo bilancio approvato di F.C. Internazionale Milano S.p.A. è rappresentata dal fatto che la società milanese ha espresso la volontà di allinearsi, quanto prima, al nuovo sistema denominato "fair play finanziario", attraverso una "nuova" politica di contenimento dei costi relativi alla prima squadra e mediante l’incremento dei ricavi. A detta della società meneghina, il contenimento dei costi sarà attuato cercando di risparmiare sugli ingaggi e anche "mediante la cessione di importanti calciatori".
Tra gli indicatori, considerati dal Regolamento UEFA sul "fair play finanziario", assume notevole rilievo il rispetto del principio di continuità aziendale. Di questo "indicatore" bisogna avere traccia nelle relazioni dei revisori allegate al bilancio. Per quanto riguarda l’ultimo bilancio dell’Inter, il collegio sindacale, nel richiamo di informativa, relativo alla circostanza della presenza di "perdite significative", ha segnalato che nella Relazione sulla Gestione e nella nota integrativa, gli amministratori hanno ribadito che "il socio di riferimento ha espresso il consueto impegno a supportare anche per il futuro, in caso di necessità, economicamente e finanziariamente la società e su tale presupposto è stato redatto il presente bilancio di esercizio nella prospettiva della continuità aziendale". Questa circostanza è facilmente verificabile dal fatto che l’assemblea del 26 ottobre 2009 deliberò un aumento di capitale di 70 milioni. Alla data del 30 giugno 2010, tale aumento risultava sottoscritto, ma non interamente versato; infatti, in bilancio è stato esposto un credito verso soci per versamenti ancora dovuti pari a 28,8 milioni di euro. In data 12 luglio 2010 sono stati versati 5 milioni ed in data 29 luglio 2010 sono stati versati altri 15 milioni. Per quanto riguarda la cifra residua, nella Relazione sulla gestione è scritto "l’aumento di capitale deliberato con l’Assemblea dei Soci del 26 ottobre 2009 verrà completato entro il mese di ottobre 2010". Nel corso dell’esercizio 2009-2010, la cessione "importante" di Ibrahimovic è stata compensata dall’acquisto di giocatori altrettanto "importanti".
L’importanza dei giocatori acquistati è un dato oggettivo. Infatti, nell’ultimo bilancio, i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammontano a 171.758.412 euro (158.445.336 nel 2008/09) e registrano un incremento dell’8,40%. Gli acquisti più importanti sono stati Samuel Eto’o per 27,9 milioni, Sneijder per 18 milioni, Thiago Motta per 11,2 milioni, Mariga per 10 milioni, Biabiany per 8,4 milioni e Lucio per 7,8 milioni. La cessione più importante, quella di Ibrahimovic, avvenuta per 69,5 milioni, ha comportato lo storno di un valore contabile netto di 15,9 milioni. L’ammortamento delle immobilizzazioni immateriali, che ammonta a 64.846.192, registra un incremento del 29,86%, rispetto all’esercizio precedente.
Altro dato che testimonia l’importanza di questi giocatori è il costo del personale. Il costo del personale ammonta a 234.019.967 euro e, rispetto ai 205.082.722 euro del 30 giugno 2009, registra un incremento del 14,11%. Il rapporto tra costo del personale e valore della produzione è del 72,34%: ricordiamo che per il fair play finanziario il rapporto tra costo del personale e totale dei ricavi non deve superare il 70%.
Un altro indicatore rilevante del "fair play finanziario" è l’esistenza di un patrimonio netto negativo. Nel caso dell’Inter, il patrimonio netto al 30 giugno 2010 risulta negativo per 7.365.451 euro; mentre, al 30 giugno 2009, era negativo per 28.319.647 euro. Al 30 giugno 2010, con questo patrimonio netto negativo la società si trovava nella situazione prevista dall’articolo 2447 del codice civile, ossia "riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale". Tuttavia, grazie all’approvazione della situazione patrimoniale del 31 agosto 2010, la società si è venuta a trovare nella condizione prevista dall’articolo 2446 del codice civile, ossia “riduzione di oltre un terzo del capitale”. La situazione al 31 agosto 2010, ha evidenziato ricavi per complessivi euro 76.338.675 e costi per complessivi euro 66.534.110 con un utile di periodo di euro 9.804.565, determinato in via prevalente dalle plusvalenze pari ad euro 44.059.770 generate dalla cessione dei diritti pluriennali relativi ai calciatori tra cui spiccano Mario Balotelli (21,8 milioni) e Nicolas Burdisso (7,6 milioni). In questo modo, il patrimonio netto della società, ritorna ad essere positivo per oltre 2,4 milioni di euro. Questa pratica è conosciuta anche come "utilizzazione degli utili di periodo per la copertura delle perdite", ed è oggetto di "discussione" da parte di giurisprudenza e dottrina esperta di diritto commerciale.
L’assemblea dei soci di F.C. Internazionale Milano S.p.A. è stata chiamata a ridurre il capitale sociale da euro 118.145.178 ad euro 2.439.114, per coprire le perdite pregresse non ancora coperte, unitamente alla perdita dell’esercizio 2009/10. La stessa assemblea ha deliberato un aumento del capitale per euro 40.000.000, da eseguirsi entro il 31 dicembre 2011. Ad appesantire la presenza di un patrimonio netto negativo, si aggiunge la presenza di un capitale circolante netto negativo. Il capitale circolante netto, determinato dalla differenza tra attivo circolante a breve e debiti a breve, risulta negativo per 279 milioni di euro. Nell’esercizio precedente, tale indicatore era ugualmente negativo per 270,9 milioni. Risulta peggiorato del 2,98%. L’attivo circolante ammonta a 115.522.646 (66.421.097 nel 2008/09, +73,92%). All’interno dell’attivo circolante spiccano i crediti per 115,1 milioni di euro. L’importo maggiore riguarda i crediti verso enti del settore specifico per 65,7 milioni di euro (29,8 nel 2008/09). Il Barcellona risulta debitore dell’Inter per 27,3 milioni di euro, il Genoa per 11,5 milioni, il Parma per 10,8 milioni, la Ternana per 7,6 milioni, il Piacenza per 4,5, il Newcastle per 3 milioni, il Malaga per 400 mila euro. Al 30 giugno 2010, risultano crediti verso lo sponsor Pirelli per 650 mila euro e verso Nike per 2.974 migliaia di euro. I crediti verso società controllate, ammontanti a 2,4 milioni di euro, si riferiscono ad un contratto di service con Inter Brand srl. Il credito verso la controllante per 2 milioni di euro si riferisce al credito maturato in relazione al consolidato fiscale. Le disponibilità liquide risultano pari a 385.899 euro.
I debiti ammontano complessivamente a 462.995.411 euro e sono in crescita del 7,29% rispetto all’esercizio precedente. I debiti verso banche ammontano a 71.302.047 e segnano un incremento del 47,58% rispetto all’esercizio precedente. I debiti verso altri finanziatori riguardano debiti verso Barclays Bank ammontanti a 8,6 milioni di euro, per la cessione pro solvendo del credito residuo vantato nei confronti del Barcellona, e debiti verso l’Istituto di Credito Sportivo per 372 mila euro. I debiti verso società controllate ammontano a 97,1 milioni (113,1 nel 2008/09), di cui 96 sono relativi ai canoni di licenza d’uso dei marchi. Tra i debiti tributari, ammontanti a 22,3 milioni, è evidenziata l’IRPEF su redditi di lavoro dipendente per 14 milioni di euro, l’IRAP per 4,8 milioni e l’IVA per 3,5 milioni. I debiti verso gli enti del settore specifico risultano pari a 88,5 milioni di euro. Tali debiti evidenziano un calo di 10,2 milioni di euro. Tra le società calcistiche con cui F.C. Internazionale Milano Spa è indebitata spiccano: il Genoa per 23,1 milioni, il Parma per 21,4 milioni, la Ternana per 5,7 milioni, il Piacenza per 4,5 milioni, la Roma per 4,3 milioni, il Cagliari per 2 milioni. Gli "altri debiti", che costituiscono l’importo più rilevante, ammontano a 101,5 milioni (71,6 nel 2008/09) e riguardano debiti verso dipendenti per 61,1 milioni (31,2 nel 2008/09), debiti per crediti ceduti pro solvendo per 40 milioni e altri debiti vari per 373 mila euro. I debiti per crediti ceduti pro solvendo si riferiscono alla cessione del credito relativo ai corrispettivi dei diritti televisivi. Il rapporto tra debiti verso dipendenti e il costo del personale porta a stimare un ritardo di circa tre mesi nel pagamento degli stipendi, nei limiti consentiti dal "fair play finanziario".
I ratei passivi ammontano a 272 mila euro, mentre i risconti passivi per corrispettivi anticipati risultano pari a 26,5 milioni di euro (18,4 nel 2008/09). Nella nota integrativa è specificato che la società nerazzurra ha ritenuto di non dover assoggettare a tassazione ai fini Irap le plusvalenze derivanti dalla cessione dei diritti pluriennali delle prestazioni degli sportivi professionisti, seguendo l’interpretazione fornita dalla Lega Nazionale Professionisti e supportata da “autorevoli” pareri professionali. A causa di questa "interpretazione", il cui orientamento è stato seguito anche nei bilanci precedenti, sono in corso numerosi contenziosi a seguito di accertamento dell’Autorità fiscale, che riguardano in pratica tutti gli esercizi dal 2001/2002 al 2006/2007. Il valore della produzione dell’ultimo bilancio registra la cifra record di 323,5 milioni, che corrispondono ad un incremento del 39% rispetto ai 232,6 milioni del 2008/09. I ricavi da gare risultano pari a 41,6 milioni di euro e rappresentano il 12,9% del valore della produzione. Per questa voce, l’incremento rispetto all’esercizio precedente è stato del 30,5%. I ricavi per diritti televisivi sono esposti per la cifra di 156,2 milioni di euro, pari al 48,3% del valore della produzione 2009/10. L’incremento rispetto all’esercizio precedente è stato del 16,98%, grazie soprattutto ai proventi televisivi da competizioni UEFA, che sono passati da 28,3 milioni a 48,8 milioni di euro. I ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità ammontano a 34,5 milioni di euro, con un’incidenza del 10,7% sul valore della produzione. Questi ricavi segnano un decremento del 15,25%, dovuto soprattutto alla voce sponsorizzazioni. Le plusvalenze derivanti dalla cessione dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori ammontano a 72,9 milioni di euro ed incidono per il 22,5% sul valore della produzione. Nell’esercizio precedente erano pari a 11,1 milioni. L’esplosivo incremento è dovuto alla plusvalenza relativa alla cessione di Zlatan Ibrahimovic, che da sola ha determinato un importo di 53,6 milioni di euro. La capitalizzazione dei costi del vivaio, che rappresenta sostanzialmente uno storno di costi, ammonta a 3,4 milioni di euro ed incide per l’1% sul valore della produzione. L’anno precedente ammontava a 3,1 milioni. L’evidenziazione di questa posta serve a dilazionare nel tempo i costi sostenuti nel settore giovanile, che vengono considerati alla stregua di un investimento di lungo termine. I contributi in conto esercizio ammontano a 2,6 milioni di euro ed hanno un’incidenza sul valore della produzione pari allo 0,8%. L’incremento rispetto all’esercizio precedente è stato del 69,29%. Questa voce riguarda i contributi federali erogati dalla Lega Nazionale Professionisti. I ricavi da cessione temporanea calciatori passano da 460 mila euro del 2008/2009 a 1,1 milioni di euro. La voce “altri ricavi” evidenzia la cifra di 11,2 milioni di euro e segna un incremento dell’8,67%. Negli altri ricavi sono compresi: servizi a controllata per 4,5 milioni di euro; sopravvenienze e insussistenze del passivo per 5,3 milioni, provvigioni attive per 789 mila euro, indennizzi assicurativi per 51 mila euro, ricavi per stage allenatori e scuole calcio per 119 mila euro e altri ricavi per 482 mila euro. I proventi finanziari da interessi attivi ammontano a 3.296 euro. I proventi da compartecipazioni ammontano a 5,7 milioni di euro, di cui 3,1 per Jimenez e 1,7 per Biabiany e 800 mila euro per Mariga. I proventi straordinari ammontano a 16,1 milioni e si riferiscono alla risoluzione consensuale del contratto di Mourinho.
Nella Relazione sulla Gestione, nella parte riguardante l’andamento delle società controllate e collegate, viene confermato l’ormai consolidato rapporto commerciale esistente con R.C.S. Sport S.p.A., che, nell’ambito delle attività promo-pubblicitarie, ha stipulato un accordo di partnership per i prossimi 4 anni con Inter Brand srl. R.C.S. Sport S.p.A. si occuperà della gestione e dello sviluppo delle sponsorizzazioni e della valorizzazione del marchio Inter. Si afferma che tra le due società è nata una "collaborazione strategica per perseguire il traguardo comune teso ad attrarre, nell’orbita nerazzurra, un numero sempre più selettivo e qualificato di aziende partner". Sempre in tema di marchio si segnala che tra i risconti attivi ammontanti a 90.821.266 euro (108.475.048 nel 2008/09, -16,27%), figurano i risconti attivi pluriennali per licenza d’uso del marchio pari a 88 milioni di euro. Questo importo riguarda i canoni relativi al contratto stipulato, per l’uso del marchio, con la controllata Inter Brand srl, per il periodo dal 1° luglio 2007 al 31 dicembre 2015. L’importo esigibile entro l’esercizio successivo è di 16 milioni di euro. Tra i conti d’ordine è evidenziato il pegno a favore di Banca Antonveneta, per l’importo di 40 milioni, sul 100% delle quote sociali di Inter Brand Srl a garanzia del finanziamento ottenuto dalla controllata. Inoltre, tra i costi per godimento beni di terzi ammontanti a 22.2 milioni di euro (21,9 nel 2008/09), sono compresi 16 milioni per canoni di licenza d’uso del marchio. Infine, tra le immobilizzazioni finanziarie, la partecipazione totalitaria in Inter Brand srl, proprietaria del marchio Inter, figura per l’importo di 40 milioni di euro.
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