Luca Marotta
Il bilancio 2015/16 di Juventus Football Club S.p.A. mostra,
per la seconda volta consecutiva, un utile netto d’esercizio per Euro 4.062.312
( € 2,29 milioni nel 2014/15), un patrimonio netto positivo per € 53.383.588 (€
44,6 milioni nel 2014/15) e un indebitamento finanziario netto pari a € 199,4
milioni (€ 188,9 milioni nel 2014/15).
Il Presidente Agnelli, nella sua lettera agli azionisti ha
voluto evidenziare che “i presupposti che hanno convinto gli azionisti a
sottoscrivere interamente l’aumento di capitale dell’ottobre del 2011 sono
stati confermati e gli obiettivi addirittura superati”. Il Presidente ha
evidenziato che nonostante il fatto che la Juventus sia una società solida con
buone prospettive di sviluppo, la stessa “dovrà continuare a sviluppare i suoi
ricavi e a garantire efficienza nella gestione”. Poiché i buoni risultati
economici sono stati garantiti dalla partecipazione costante alla UEFA Champions
League, la Juventus all’interno dell’ECA si è battuta per una riforma della
stessa competizione. Il risultato ottenuto è che dal 2018 alla UEFA Champions
League parteciperanno quattro club italiani. Tale risultato rende meno aleatoria
la programmazione, che può far leva più facilmente su tale importante fonte di
ricavo. Agnelli ha affermato che i nuovi contratti di partnership, tra cui
‘JEEP’ e ‘adidas’, confermano la crescita del brand ‘Juventus’ nel panorama
dello sport industry . La crescita del brand ha anche permesso la stipula di
importanti “regional partnerships” (Messico, Nigeria, Azerbaigian). Inoltre,
secondo Agnelli, la scelta della gestione in-house del licensing e del
merchandising, accompagnato da una nuova strategia di sviluppo degli Juventus
Store sta dando buonii risultati.
In estrema sintesi, anche per il 2015/16, il bilancio
conferma il trend positivo di netto miglioramento dell’andamento economico, soprattutto
se si fa il confronto con la perdita di € 95,4 milioni del 2010/11 e se si
considera il fatto che il bilancio 2015/16 è il secondo consecutivo chiuso con
un utile di esercizio.
Per quanto riguarda il 2016/17, gli Amministratori prevedono
un risultato economico positivo, nonostante il forte incremento dei costi del
personale e degli ammortamenti calciatori che si verificherà. I fattori
determinanti saranno i proventi già generati dalle cessioni già perfezionate e
l’incremento di altri ricavi operativi.
Si pensi che nel 2016/17 Pogba è stato ceduto al Manchester
United FC per € 105.000.000, con una plusvalenza contabile di € 96.490.000,
anche se l’impatto economico della cessione, al netto degli oneri accessori
legati al trasferimento, si riduce ad € 72.507.000 ed Morata ceduto al Real
Madrid Club de Futbol per € 30.000.000 ha determinato una plusvalenza per €
15.947.000.
In ogni caso, l’obiettivo societario è quello di consolidare
il sostanziale equilibrio della gestione economica raggiunto sia nell’esercizio
2014/15 che nell’esercizio 2015/16.
Dal punto di vista sportivo, la stagione 2015/16, ha visto
la Juventus vincere per la quinta volta consecutiva il campionato italiano di
Serie A, la vittoria per l’undicesima volta della Coppa Italia,
e l’eliminazione agli ottavi di UEFA Champions League. Inoltre, ha conquistato
la settima Supercoppa Italiana della sua storia.
Durante il periodo dal 01/07/2015 al 30/06/2016, l’andamento
della quotazione in borsa si desume dal seguente grafico della Borsa Italiana.
Il valore più elevato si è toccato il 20/07/2015 con €
0,2962 per azione e quello più basso il 20/01/2016 con € 0,2310 per azione. Il
14 settembre 2016, l’azione quotava € 0,3157
Di conseguenza il valore di capitalizzazione di borsa,
durante l’esercizio 2015/16, è oscillato tra
€ 298,5 milioni ed € 232,8 milioni.
Il 14 settembre 2016 il valore di capitalizzazione di borsa era
di circa 318 milioni di Euro.
La rivista americana Forbes ha valutato la Juventus 1.299
milioni di dollari USA, collocandola al nono posto della sua classifica, prima
tra le squadre italiane.
In ogni caso, tale valore è solo indicativo, perché quando
si vendono o comprano pacchetti di controllo di società quotate in borsa, molto
spesso emergono altri valori. Si pensi all’obbligo di lanciare un’OPA. Si deve
aggiungere che nel bilancio della Juventus non risulta valorizzato il marchio e
un’eventuale trattativa, ovviamente, ne deve tener conto.
La classifica Brand Finance Football 50 colloca la Juventus all’undicesimo
posto, prima tra le squadre italiane, con un valore del Brand pari a 287
milioni di dollari USA.
Juventus è controllata per il 63,77% da EXOR S.p.A., invece Lindsell
Train Ltd. detiene il 10,01% del capitale sociale e la parte restante costituisce
il flottante.
Il totale delle attività risulta in aumento del 21,8%,
assestandosi a 577,5 milioni di Euro (€474,3 milioni nel 2014/15).
La presenza dello stadio di proprietà rende la struttura del
bilancio della Juventus, rispetto a quella di altri club italiani, più vicina
agli standard degli altri club europei. Il peso sul totale dell’attivo della
voce “Terreni e fabbricati”, al netto degli ammortamenti, è del 23,5% circa. Il
peso dei diritti pluriennali sul totale dell’Attivo è del 32,2%.
La
voce terreni e fabbricati aumenta dell’1,1%, da € 134.056.117 a € 135.555.977.
L’incremento del valore è stato causato da investimenti nello “Juventus Training
Center” per € 1,12 milioni e nello “Juventus Stadium” per € 478 mila oltre ad
una riclassificazione contabile di € 2,8 milioni; gli ammortamenti sono stati
pari a 2,9 milioni di Euro. Gli investimenti si riferiscono principalmente al
rifacimento di due campi in erba sintetica dello “Juventus Training Center”.
L’attivo corrente, comprensivo degli anticipi a fornitori
correnti, risulta inferiore al passivo corrente, comprensivo degli anticipi da
clienti correnti, di € 139,9 milioni (-€ 204,9 milioni nel 2014/15), conseguenza,
molto probabilmente, degli investimenti realizzati.
Il capitale investito netto risulta diminuito di 9,3 milioni
di Euro circa.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il
rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità
totale. Una società è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale
indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità totale è pari a 1,1 (1,1 nel 2014/15), ciò vuol dire
che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti
determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se
l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,48
(0,34 nel 2014/15), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di
pagare i debiti a breve.
Tuttavia nel caso in questione i debiti a breve comprendono anticipi
da clienti correnti per 15,5 milioni di Euro.
L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale
indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di
breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni
finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice
di solvibilità corrente.
Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti
considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed
esclude i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività
Correnti considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i
Debiti verso soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato
sarebbe pari a 0,48, superiore alla soglia minima del 2015/16 stabilita dalla
FIGC per la serie A che è di 0,4.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio netto al 30 giugno 2016 è positivo per € 53.383.588
(€ 44,6 milioni nel 2014/15) e finanzia il 9,2% dell’attivo.
La variazione positiva di 8,7 milioni di Euro, rispetto al
patrimonio netto del 30 giugno 2015, è dovuta sostanzialmente all’utile dell’esercizio
registrato (€ 4,1 milioni) e alla movimentazione della Riserva da fair value
attività finanziarie (€ +4,4 milioni) e della Riserva da utili/(perdite)
attuariali (€ 127.775).
Il Patrimonio Netto, essendo positivo, è conforme a quanto
stabilito dal regolamento del Fair Play Finanziario.
Al 30 giugno 2016, il capitale sociale della società
bianconera, interamente sottoscritto e versato, ammonta a € 8.182.133,28 ed è
costituito da n. 1.007.766.660 azioni ordinarie senza valore nominale.
Il Patrimonio Netto finanzia il 21,1% del Capitale Investito
Netto, pari a € 252,75 milioni (€ 233,5 milioni nel 2014/15), il restante 78,9%
è finanziato dall’indebitamento finanziario netto.
L’INDICE
DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in
questione, è pari a 0,102 (0,104 nel 2014/15).
Il che sta a significare che il capitale di terzi prevale
sui mezzi propri.
Infatti, anche l’equity ratio è basso, perché pari al 9,2%.
L’ Indicatore di
Indebitamento della FIGC.
Indicatore
di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento
della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre
esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il
raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore
della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità
dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 30.06.2016 ammontano a € 510,47
milioni, mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni è
pari a € 350,6 milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione
medio degli ultimi tre esercizi è pari a 1,46,
comunque inferiore alla soglia massima consentita del 2015/16 stabilita dalla
FIGC per la Serie A che è di 2. Tale soglia è destinata a ridursi nel 2017/18 a
1,5.
Secondo il regolamento del Fair Play Finanziario, l’indebitamento
di natura finanziaria al netto delle disponibilità liquide, cui va aggiunto il
saldo tra crediti e debiti da calciomercato, non deve essere superiore ai
ricavi. Non si dovrebbero conteggiare i debiti contratti per investimenti in
infrastrutture sportive come lo Stadio e il Centro Sportivo.
L’indebitamento finanziario netto, al 30 giugno 2016 è pari
a € 199,4 milioni ed è in aumento del 5,5% rispetto ai 188,9 milioni del 30
giugno 2015.
Il totale lordo dei debiti finanziari aumenta da € 196,6
milioni del 30/06/2015 a € 232,1 milioni del 30 giugno 2016.
I debiti verso le società di factoring aumentano da € 90,5
milioni a € 136,4 milioni.
Rispetto al 30 giugno 2015, il debito verso l’Istituto per
il Credito Sportivo aumenta da € 43,4 milioni a € 48,7 milioni. Trattasi di un
debito “virtuoso” e la rata classificata tra i debiti a breve è di € 5,7
milioni. I debiti verso le banche aumentano da € 13,6 milioni a € 39,3 milioni. I debiti verso società di Leasing, diminuiscono da €
10,4 milioni a € 7,7 milioni. Trattasi di debiti “virtuosi”, perché riguardano
il Centro Sportivo di Vinovo, oggetto di un’operazione di leasing, con
Unicredit Leasing S.p.A.. Nel luglio 2016 Juventus ha esercitato l’opzione per
il riscatto dello Juventus Training Center di Vinovo ed ha acquisito da
Unicredit Leasing S.p.A. la proprietà dello stesso, versando € 7,7 milioni.
Le altre passività finanziarie risultano azzerate. Al
30.06.2015, figurava anche un debito finanziario di 38 milioni di Euro verso la
società controllante EXOR.
Da settembre 2015, si è proceduto alla conversione di una
parte dell’indebitamento a breve termine in forme di finanziamento a
medio-lungo termine.
Al 30 giugno 2016, la Società dispone di linee di credito
bancarie per € 414,5 milioni.
In data 11 aprile 2016, la Juventus ha ottenuto un finanziamento di € 10
milioni dall’Istituto per il Credito Sportivo per l’ulteriore sviluppo
dell’area dello Juventus Stadium.
Le Disponibilità liquide aumentano da € 3,1 milioni a € 28,6
milioni. Le attività finanziarie non correnti pari a € 4,1 milioni, rimangono
invariate, poiché si riferiscono a liquidità depositata su conto corrente a
garanzia del mutuo contratto con l’Istituto per il Credito Sportivo.
Il saldo tra debiti e crediti da calciomercato è negativo
per € 78,4 milioni (€ -13,9 milioni al 30/06/15).
I Crediti verso società del settore specifico per campagna
trasferimenti sono pari a € 70,8 milioni (€ 79,7 milioni, al 30/06/15).
I Debiti verso società del settore specifico per campagna
trasferimenti risultano pari a € 149,2 milioni (€ 93,6 milioni, al 30/06/15).
L’indebitamento finanziario netto della Juventus, con
l’aggiunta del saldo tra debiti e crediti da calciomercato, è inferiore ai
ricavi e risulta conforme al Fair Play Finanziario.
Altre Passività
Nel passivo non corrente figura la voce “Fondo per benefici
ai dipendenti non corrente” per € 4.540.034.
Tale voce si
riferisce al piano di incentivazione monetaria di lungo termine
2014/2015–2017/2018 (Long Term Incentive Plan) approvato dal Consiglio di
Amministrazione in data 27 febbraio 2015 che attualmente riguarda i due Amministratori
Delegati e 17 dipendenti che occupano posizioni di rilievo nell’impresa. Uno
degli obiettivi di tale piano è la fidelizzazione dei beneficiari.
Il Rendiconto Finanziario.
Il rendiconto finanziario illustra i flussi di cassa
generati dall’attività operativa, di investimento e finanziaria.
In sintesi, i flussi positivi generati dalla gestione
operativa sono stati positivi per € 42,98 milioni (€ 55,93 milioni nel 2014/15),
i flussi legati all’attività di investimento sono stati negativi per € 48,1
milioni; mentre i flussi di cassa generati dall’attività di finanziamento sono
stati positivi per 28,1 milioni. Pertanto, il flusso di cassa generato durante
l’esercizio è stato positivo per 22,96 milioni di Euro, pari alla variazione
delle disponibilità liquide al netto dei saldi bancari passivi.
Per quanto riguarda l’attività di investimento, gli
investimenti in diritti pluriennali calciatori hanno determinato l’assorbimento
di flussi per € 160.891.788 (€ 74.622.171 nel 2014/15) compensati in parte da
cessioni per diritti calciatori, che hanno determinato flussi positivi per € 58.384.233
(€ 42.153.210 nel 2014/15).
I crediti per cessione diritti pluriennali prestazioni
calciatori sono diminuiti, determinando flussi positivi, per € 11.036.094,
mentre i debiti per acquisto diritti pluriennali prestazioni calciatori sono
aumentati, determinando flussi positivi, per € 51.232.767.
Quindi,
l’assorbimento netto determinato dall’attività di “Calciomercato”, che rientra
nell’attività di investimento è stato di € 40,2 milioni netti.
Sull’attività di finanziamento ha influito positivamente
l’Assunzione nuovi finanziamenti a medio-lungo termine per € 50.000.000.
Il Valore della Rosa.
Al 30 giugno 2016, il valore contabile netto dei diritti
pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 186,2 milioni e
rispetto al 30 giugno 2015 risulta in aumento di € 71,9 milioni.
Il Costo storico della Rosa della prima squadra è di € 300,1
milioni e il relativo fondo di ammortamento ammonta a Euro 153,8 milioni, con
un valore contabile di € 147,3 milioni. Il Costo storico di Altri
professionisti è di € 94.992.000 e il relativo fondo di ammortamento ammonta a
Euro 59.163.000, con un valore contabile di € 35.8 milioni. Il Costo storico di
Giovani di serie è di € 4.5 milioni e il relativo fondo di ammortamento ammonta
a Euro 1.471.000, , con un valore contabile di € 3 milioni.
L’incremento è dipeso dagli investimenti della Campagna
Trasferimenti 2015/16, per € 160,9 milioni (€ 74,6 milioni nel 2014/15), da
cessioni per un valore contabile netto di € 21,9 milioni (€ 22,4 milioni nel 2014/15)
e ammortamenti per € 67 milioni (€ 57,9 milioni).
Il calciatore col valore contabile residuo più elevato è Dybala
Paulo Exequiel con € 26.962.000 (costo storico € 33.702.000), seguito da Lobo
Silva Alex Sandro con € 21.020.000 (costo storico € 26.275.000) e Mandzukic
Mario con € 16.394.000 (costo storico € 21.859.000).
L’ultima Campagna Trasferimenti, conclusasi il 31 agosto 2016, ha comportato
complessivamente un aumento del capitale investito di € 121,9 milioni (€ 114
milioni nel 2014/15) derivante da acquisizioni per € 156,2 milioni (€ 134,2
milioni nel 2014/15) e cessioni per un valore contabile residuo di € 34,3
milioni (€ 20,2 milioni nel 2014/15). Le plusvalenze nette generate dalle
cessioni dell’ultimo Calcio Mercato ammontano a € 115,6 milioni (€ 33,8 milioni
nel 2014/15).
Le Partecipazioni
Al 30 giugno 2016, le Partecipazioni ammontano a € 9 mila e riguardano per € 5 mila
la partecipazione detenuta in joint venture da Juventus nella società J Medical
S.r.l. e per € 4 mila la partecipazione del 40%, detenuta da Juventus nella
società Tobeez F&B Italia S.r.l, il cui capitale sociale è pari a € 10
mila. Tobeez F&B Italia S.r.l, al momento non operativa, si occuperà di
ristorazione nell’ambito delle attività che saranno realizzate nell’area
Continassa e nel comparto EST dello Juventus Stadium.
J Medical S.r.l. è una società a controllo congiunto
(joint-venture) di Juventus e Santa Clara S.r.l e svolge l’attività di centro
poliambulatoriale, diagnostico, fisioterapico e di medicina sportiva. Il J
Medical è stato inaugurato il 23 marzo 2016. L’investimento sostenuto da
Juventus per la ristrutturazione dei locali è stato di circa € 4,8 milioni.
J Medical ha chiuso i primi sei mesi dell’esercizio 2016 con
una perdita di € 1,2 milioni dovuta principalmente ai costi di start-up.
I Ricavi operativi lordi del 2015/16 ammontano a €
387.900.773, mentre nel 2014/15 erano pari a € 348.193.885. La variazioni in
aumento è stata di € 39,7 milioni (+11,4%).
L’incremento
è stato determinato soprattutto dai Ricavi da vendite di prodotti e licenze,
assenti nel precedente esercizio, dai proventi per gestione calciatori e dai
Ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità. I Costi operativi sono aumentati in
misura leggermente superiore, ossia del 13,7%, invece la voce riguardante gli Ammortamenti,
accantonamenti e utilizzi di fondi è aumentata del 17,1%. Pertanto è risultata
decisiva per garantire l’equilibrio economico la voce riguardante gli Altri
ricavi ed oneri non ricorrenti positivi per € 10.638.769.
Il fatturato netto è aumentato da € 324,6 milioni a € 341,5
milioni. Se si osserva l’evoluzione del fatturato netto, si nota che il
fatturato netto è costantemente in aumento dal 2011. Dal 2010/11 al 2015/16, il tasso di crescita annuale composto (CAGR)
del fatturato netto è stato del 17,3%.
I Proventi da cessioni diritti media, nel complesso,
aumentano di poco da € 194,7 milioni a € 194,89 milioni. In particolare, i
Proventi da competizioni UEFA diminuiscono di € 13 milioni, da € 88,6 milioni a
€ 75.598.000; mentre, i proventi da media nazionali aumentano da € 106,6
milioni a € 116,6 milioni.
Induttivamente si potrebbe determinare il Market Pool
2015/16, spettante alla Jventus, in 52,6 milioni di Euro, considerando un
premio performance di 23 milioni di Euro, dovuto a tre vittorie e due pareggi,
oltre al premio fisso per la partecipazione e l’accesso agli ottavi.
I Ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità aumentano di € 16,2
milioni, da € 53,8 milioni a € 70 milioni, per effetto dei nuovi contratti:
‘adidas’ e JEEP.
Nell’esercizio 2015/16, con i nuovi contratti di
sponsorizzazione ‘adidas’ e ‘JEEP’, è aumentata l’incidenza percentuale dei
ricavi commerciali sul fatturato netto, anche per via della scelta della
gestione diretta del licensing e del retail, che in precedenza era preclusa da
altri accordi commerciali.
Nel dettaglio, rispetto al 2014/15, i Ricavi da gare diminuiscono
del 15%, da € 51,4 milioni a € 43,6 milioni. In effetti, il numero delle gare
disputate è diminuito da 57 a
52. Rispetto al 2014/15, mancano gli incassi dei quarti e delle semifinali di
Champions League. Dal 2010/11 al 2015/16, il tasso di crescita annuale composto
(CAGR) dei ricavi da gare è stato del 30,5%.
Per quanto riguarda gli abbonamenti per la stagione 2015/16,
sono state sottoscritte tutte le 28.000 tessere a disposizione, per un ricavo
di € 16,9 milioni (€ 15,7 milioni nel 2014/15), inclusi i Premium Seats e i
servizi aggiuntivi. I ricavi da gare di campionato sono aumentati da € 9,3 milioni
a € 10.25 milioni. I ricavi da biglietteria per la UEFA Champions League ammontano
a 6,15 milioni di Euro e risultano in calo di 4,35 milioni di Euro per il minor
numero di partite. I Ricavi da servizi aggiuntivi gare aumentano a € 4,39
milioni da € 4,2 milioni. I Ricavi da finali Coppe diminuiscono di € 3,17
milioni a € 2.94 milioni. Gli Ingaggi per gare amichevoli diminuiscono di 2,55
milioni a € 1.47 milioni. I Ricavi da biglietteria per gare Coppa Italia ammontano
a € 1,34 milioni e gli Altri ricavi da gare a € 217 mila.
I proventi da gestione diritti calciatori aumentano di 22,8
milioni di Euro, da € 23,5 milioni a € 46,4 milioni. Tale voce comprende
plusvalenze complessive per € 36.716.000 (€ 20,6 milioni nel 2014/15).
I maggiori importi hanno riguardato: Vidal Pardo Arturo
Erasmo (Bayern Munchen AG) per € 30.985.000; Ogbonna Obinze Angelo (West Ham
United) per € 1.424.000; Buchel Marcel (Empoli F.C. S.p.A.) per € 1.097.000;
Fiorillo Vincenzo (Delfino Pescara 1936 S.r.l.) per € 987 mila e Sorensen
Frederik (FC Koln GmbH) per € 905 mila.
I Ricavi per cessione temporanea diritti calciatori
risultano pari a 7,5 milioni di Euro, di cui Euro 5 milioni riguardano il
prestito di Coman Kingsley al Bayern.
Altri ricavi per bonus, premi di rendimento e contributi di
solidarietà sono stati pari a € 2.188.000, di cui € 1.250.000 per il bonus su
Vidal ottenuto dal Bayern Munchen AG.
Gli altri ricavi diminuiscono del 21,8%, da € 24,8 milioni a
€ 19,4 milioni. Le sopravvenienze attive, pari a € 1.793.000, includono i premi
addizionali distribuiti a consuntivo dalla UEFA per la partecipazione alla UEFA
Champions League 2014/2015. I proventi per iniziative commerciali come “Accendi
una Stella”, “Membership”, lo Stadium Tour, il Museo e il “Club Doc” aumentano
da € 6.140.000 a € 6.340.000. I Proventi da Lega Nazionale Professionisti Serie
A diminuiscono da € 4.075.000 a € 2.167.000.
I Proventi da attività “no match day” e altri proventi stadio aumentano da €
3.336.000 da € 3.655.000.
I Costi operativi, esclusi gli ammortamenti e comprendendo
gli oneri della gestione economica dei calciatori, sono pari a € 300 milioni (€
263,8 milioni, nel 2014/15). La variazione in aumento è stata di € 36,2 milioni,
ossia è stata del 13,7%, leggermente superiore all’incremento percentuale dei
ricavi operativi lordi (+11,4%).
I costi relativi al personale tesserato aumentano da € 178 milioni
a € 197,7 milioni, l’incidenza sul fatturato netto è del 52,4% (51,7% nel 2014/15),
in linea col Fair Play Finanziario. Le retribuzioni sono aumentate di 20,3
milioni, da € 128,3 milioni a € 158,6 milioni. Gli incentivi all’esodo sono
stati pari a 4,58 milioni di Euro (€ 4,7 milioni nel 2014/15). I premi variabili
sono diminuiti da € 24,9 milioni a € 20,16 milioni.
Il costo del personale non tesserato aumenta da € 19,6
milioni a € 23,74 milioni.
Nel complesso il Costo del Personale ammonta a € 221,48
milioni (€ 198,4 milioni nel 2014/15) e l’incidenza sul fatturato netto è del 64,9%
(61,1% nel 2014/15), comunque in linea col Fair Play Finanziario. L’incidenza
del costo del personale sui ricavi operativi lordi è più bassa e risulta pari
al 57,1% (57% nel 2014/15) a causa delle plusvalenze.
L’ Indicatore di
Costo del Lavoro Allargato.
L’ Indicatore
di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo
del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico
del costo del lavoro.
Il
Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore
risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono
dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in
questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,82
tale valore sarebbe al di sotto del valore soglia previsto dalla FIGC per la
Serie A per la stagione sportiva 2015/16, che è di 0,9.
Per quanto riguarda l’altro Personale, durante il 2015/16,
era composto in media da 204 unità lavorative, di cui 17 dirigenti. Nelle note
del bilancio si legge che l’aumento del personale impiegatizio, da n. 107 a n.
153, è dovuto principalmente alla crescita registrata nell’area cui, dal 1°
luglio 2015, è affidata la gestione delle attività di licensing, retail and
soccer school.
Gli Oneri da gestione diritti calciatori aumentano da € 7,1
milioni a € 10,9 milioni. La maggior parte riguarda gli Oneri accessori su
diritti pluriennali calciatori non capitalizzati, pari a € 4.668.000 (€ 3.570.000
nel 2014/15), di cui € 1 milione per Liechtsteiner;
€ 517 mila per Tevez; € 516 per Pirlo ed 500 mila Euro per Pogba. Gli Oneri per acquisto temporaneo diritti calciatori
sono stati pari a € 3.648.000 (€ 3.080.000 nel 2014/15), di cui € 1.657.000 per
Vadala (C.A. Boca Juniors) ed € 1.5 milioni per Cuadrado (Chelsea F.C. Plc).
Gli Altri oneri ammontano a € 2.382.000 e si riferiscono
principalmente al bonus di € 2 milioni per Tevez pagato al Manchester City
Football Club Ltd. (bonus).
Gli ammortamenti e svalutazioni dei diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori aumentano da € 57.874.000 a € 67.046.721.
In particolare, gli ammortamenti aumentano di € 18,87 milioni, a € 66,4 milioni
e risultano effettuate svalutazioni per € 644 mila.
Le spese per servizi esterni aumentano a € 51.503.546 da € 45.888.195.
L’incremento è stato del 12,2%. In particolare,
le Spese di trasporto, soggiorno e ristorazione diminuiscono a € 7,5 milioni da
€ 8,4 milioni. Tale decremento è dipeso
dal minor numero di gare. Le Spese di sicurezza
e accoglienza ammontano a 2,22 milioni di Euro. Il servizio di stewarding, a
partire dall’esercizio 2014/2015, è gestito direttamente dalla Società e come
conseguenza il costo del personale per tale attività è incluso nel costo
dell’Altro Personale. Le spese di manutenzione, aumentano da € 4,8 milioni a € 5
milioni.
Gli “Emolumenti a CdA e Organi Sociali” aumentano da € 3,11
milioni a € 4,97 milioni. L’incremento è dovuto principalmente all’accantonamento
al piano di incentivazione monetaria di lungo termine 2014/2015–2017/2018 (Long
Term Incentive Plan) a beneficio degli Amministratori Delegati.
Il risultato operativo è positivo per € 20,2 milioni e risulta
in miglioramento rispetto al risultato operativo del precedente periodo che era
positivo per € 19,3 milioni. Viene confermato
anche nel 2015/16 il trend in miglioramento.
La gestione straordinaria comprende Altri ricavi non
ricorrenti, pari a € 10,6 milioni, che si riferiscono per 10,3 milioni ai
proventi netti derivanti dall’apporto al fondo immobiliare “J Village” della
titolarità di gran parte dei diritti di superficie e diritti edificatori.
La gestione finanziaria è negativa per € 7,5 milioni (- € 8,5
milioni nel 2014/15). Su di essa pesano oneri finanziari per € 10,35 milioni (€
10,86 milioni nel 2014/15), causati in parte dall’indebitamento per le
infrastrutture. Gli interessi passivi pari a € 5,1 milioni, diminuiscono di € 1,8
milioni.
RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e la semisomma delle
attività totali iniziali e finali, risponde ad una semplice ma fondamentale
domanda: quanto è investito e quanto si fattura? Considerando come ricavi
operativi e rapportandoli alla semisomma dell’attivo
iniziale e finale, nel caso in questione, tale indicatore risulterebbe pari al
73,8% (71,8% nel 2014/15), pertanto ogni 100 Euro investiti si incassano 73,8
Euro, che è un segnale di una rotazione degli investimenti effettuati, di circa
sedici mesi, superiore all’anno.
RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon
funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato,
vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e
le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, che è positivo
per € 20.214.377 e come attivo la semisomma delle attività iniziali e finali,
risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si guadagnerebbero, prima del
calcolo degli interessi e delle tasse, circa 3,8 Euro; nell’esercizio
precedente, sempre in riferimento all’importo investito di 100 Euro, si
sarebbero guadagnati circa 4 Euro.
Il Punto di Pareggio.
Il risultato prima delle imposte è positivo per € 11,6
milioni. Nel 2014/15 era positivo essendo pari a € 10,8 milioni, nel 2012/13
era di poco positivo per € 146.465.
Il risultato netto dell’esercizio 2015/16 è positivo per € 4
milioni. Nel 2014/15 era positivo per € 2,3 milioni. Nell’esercizio 2013/14 era
evidenziata una perdita netta di € 6,6 milioni. Anche a livello di risultato
netto si può parlare di conferma del trend di netto miglioramento.
Progetto Continassa:
avvio dell’operatività del fondo immobiliare J Village
Con atto del 30 giugno 2015 la Juventus ha apportato al
Fondo J Village la titolarità dei diritti di superficie della Continassa.
Nel mese di luglio 2015 Accademia SGR S.p.A., Società di
Gestione del Risparmio controllata da Banca del Sempione S.A., ha dato avvio
all’operatività del Fondo Immobiliare “J Village” che svilupperà il progetto
dell’Area Continassa.
Accademia SGR ha raccolto impegni di investimento per € 58,8
milioni ed ha ottenuto un finanziamento da UBI Banca S.c.p.A. e Unicredit
S.p.A., per complessivi massimi € 64,5 milioni.
L’apporto effettuato è stato valutato per € 24,1 milioni, in
base alla relazione di stima redatta da un esperto indipendente, con un
provento netto di circa € 10,3 milioni di competenza dell’esercizio 2015/2016.
In definitva, Juventus ha ricevuto quote del Fondo J Village del valore di €
24,1 milioni.
La Città di Torino ha già rilasciato i permessi a costruire
relativi alle opere di urbanizzazione, alla Scuola Internazionale, all’Hotel e
al nuovo Training and Media Center della Prima Squadra di Juventus. Il progetto
comprende anche le realizzazioni della nuova sede sociale di Juventus e di un immobile
che accoglierà attività commerciali e di intrattenimento innovativo (Concept
Store).
A a partire dai primi mesi dell’esercizio 2015/2016 sono
iniziati i lavori e la consegna delle prime opere è prevista entro l’inizio dell’estate
del 2017.
La Juventus ha mantenuto la titolarità del diritto di
superficie su un’area residua di circa 15.000 metri quadrati
e su diritti edificatori pari a 3.170 metri quadrati
di SLP.
Conclusioni.
L’ obiettivo dell’aumento dei ricavi, per i prossimi anni, passerà
necessariamente attraverso l’aumento dei ricavi commerciali.
Gli Amministratori prevedono per il 2016/17 un risultato positivo,
soprattutto grazie alle pusvalenze per la cessione calciatori come Pogba e
Morata.
L’obiettivo della Società è quello di consolidare il trend
di miglioramento dei risultati economici come negli ultimi esercizi. Notevole è
stato l’investimento fatto per tre calciatori: Higuain (€ 90 milioni); Pjanic
(€ 32 milioni) Pjaca (€ 23 milioni); onde garantire continuità nel campo dei
successi sportivi.
L’attuale
gestione economica della Juventus sembrerebbe continuare ad essere influenzata
dal risultato sportivo, almeno nel breve termine. Nel 2016/17, per varie circostanze,
è stata utilizzata la leva del Player Trading, che ha permesso di acquisire
ulteriore solidità. Allo stesso tempo la scelta di investire molto in
calciatori come Higuain, sembra confermare la volontà di consolidare anche il
successo sportivo che permette degli introiti, come quelli della partecipazione
alla UEFA Champions League ritenuti indispensabili per l’equilibrio economico
raggiunto.
1 commento:
A una prima occhiata si nota che rispetto ai ricavi operativi dell'anno precedente (325) i 341 odierni derivano dall'imputazione di 13,5 di merchandising e licensing che sostituisce i 6 milioni di royalties, ma che a fronte ha metà di costi (4,3 acquisti e almeno 2,5 tra costo del lavoro e spese generali). L'utile poi appare in virtù del conferimento di un terreno per 10,6 milioni, di 2,78 milioni di ricavi avuti per le convocazioni degli Europei di calcio, e di 3 milioni di un misterioso "addendum" aggiunto dalla Jeep.
Senza i quali i ricavi operativi sarebbero come l'anno precedente. L'utile poi, considerando i ricavi totali, appare essenzialmente per via del risultato positivo della gestione calciatori.
La Juventus non può più crescere.
-I ricavi da stadio e match day fanno già circa il massimo.
-Le sponsorizzazioni hanno contratti appena rinnovati fino al 2020.
-I Diritti TV Nazionali dubito che crescano molto.
-I diritti TV della Champions e i premi li prende già. Possono incrementarsi fino a una trentina di milioni se vince o va in finale. Che non sono ricavi da poter considerare probabili e men che meno “ricorrenti”.
-Altri sponsor non se ne vedono. Se non si vende il Calcio Italiano all'estero (come la Premier) la dimensione della Juventus resta Nazionale e i ricavi commerciali (sponsor e diritti TV) tarati su quel bacino limitato di utenza.
Per il futuro la situazione appare ancora peggiore. E molto. Se contabilmente le plusvalenze di Pogba, Zaza ecc... portano intorno a 115 milioni e compenseranno l'aumento di stipendi e ammortamenti e altri costi, finanziariamente le cose stanno molto diversamente.
Le entrate e uscite della campagna acquisti si pareggiano ma non si tiene conto di circa 30 milioni da dare a Raiola. Inoltre Benatia e Cuadrado sono in realtà impegni finanziari per ulteriori 17 e 20 milioni. Infine lo stesso Dybala è iscritto a 32 ma in realtà altri 8 sono dovuti. C'è già un aumento di ammortamenti che a occhio sarà di una ventina di milioni e così anche il saldo tra ingaggi risparmiati (cessioni) e ingaggi nuovi (acquisti) nonchè alcuni adeguamenti (Dybala, Bonucci).
Anche il costo del personale non tesserato è in aumento.
Non si comprende, a parte un aumento dell'indebitamento, dove la gestione produrrà i ricavi necessari se non dal player trading. Ma lì le cose stanno anche peggio. La squadra ha un'età avanzata in molti ruoli e già contratti in scadenza dall'anno prossimo con giocatori da sostituire con altri di pari livello. E non c'è un “Pogba” da vendere.
Dybala incorporava nei 40 milioni le “aspettative” ma da quest'anno e da quello prossimo il suo prezzo a 24 e 25 anni incorporerà i fatti e non più le aspettative. Per ora sono: l'anno scorso 13 goal + 6 rigori e 1 goal in Champions. Pjaca è un giovanotto di belle speranze che viene da un Campionato di Lega Pro e che Mamic ha comprato a un milione a luglio 2014 e rivenduto a 23 milioni con la sua Dinamo Zagabria che è una NPO e di più non dico.
Quindi grandi profitti da player trading non se ne vedono. E questo è frutto di una gestione sportiva magnificata dai media ma molto mediocre e che dal 2011-12 ha assorbito oltre 200 milioni di mezzi freschi (cioè la differenza nel periodo tra entrate e uscite) per avere una rosa che aveva un valore stimato all'epoca di 250 milioni e oggi con oltre 200 milioni aggiunti ha un valore di 400 milioni, quando ad esempio l'Atletico aveva una rosa di 200 milioni e senza chiedere un centesimo alla società ha oggi una rosa di quasi 500 milioni di valutazione.
I mezzi freschi messi dalla Juventus nel periodo sono pari a quelli messi dal Real Madrid o del Bayern ma guardando un altro parametro tutte hanno un costo della rosa inferiore largamente al valore della rosa e cioè hanno creato valore.
Infine con l'avvento dell'accesso garantito a 4 squadre la Juventu s non necessita più di mantenere un gap con le altre. Dubito che alzerà molto l'indebitamento finanziario ce è giù sui 200 milioni.
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