Luca Marotta
Per l’esercizio 2016/17, la società “S.S.C. Napoli S.p.A.” registra
il raddoppio del Valore della Produzione a 308 milioni ed un Utile Record pari
a 66 milioni. La causa principale è da attribuire alla cessione di Higuain alla
Juventus a 90 milioni, che ha determinato una plusvalenza di € 86.004.185 e
l’aumento dei ricavi da competizioni UEFA per Euro 52.276.694.
Tuttavia, non va sottaciuta l’attenta ed oculata gestione
dei costi adottata dagli Amministratori che evidenzia un costo del personale
pari al 50,5% del fatturato netto, che permette una gestione economica virtuosa
che genera profitti. In altre parole i costi del Napoli sono stati calibrati
sul fatturato netto, di cui fanno parte i ricavi da competizioni UEFA e non
fanno parte le plusvalenze.
Il bilancio 2015/16 si era chiuso con una perdita di 3.211.239
Euro; mentre l’esercizio 2014/15 era stato chiuso con una perdita di 13.074.596
Euro e l’esercizio 2013/14 con un utile netto di 20.217.304 Euro.
Nel 2016/17 si è registrato un aumento dei ricavi. Il
fatturato netto è aumentato da € 144,1 milioni a € 201 milioni. L'incremento è
dovuto, principalmente, ai maggiori ricavi televisivi, grazie alla
partecipazione alla UEFA Champions League.
Il Napoli è
ritornato nella TOP 20 di “Football Money League”. Deloitte, nella sua
classifica “Football Money League”,
colloca il Napoli al diciannovesimo posto con 200,7 milioni di Euro di
fatturato netto (3° posto con 142.7 milioni nel 2015/16). In classifica il
Napoli precede l’Everton; mentre, tra le italiane è terzo dopo Juventus e
Inter. Grazie ai risultati sportivi, i ricavi televisivi 2016/17 della
classifica della Deloitte, toccando la cifra di 147 milioni di Euro da soli
superano tutto il fatturato netto del 2015/16.
La strategia del Napoli negli ultimi sei anni ha
privilegiato l’investimento in calciatori trascurando l’investimento in
infrastrutture sportive, basti pensare alla cifra investita in calciatori dal
2009/10 che è stata di € 493 milioni.
Anche per il 2016/17, il Napoli può vantare l’assenza di
debito bancario.
Dal punto di vista
sportivo, nella stagione 2016/17, il Napoli è giunto terzo in campionato,
preceduto dalla Roma, con 86 punti (2° con 82 punti nel 2015/16), acquisendo il
diritto a partecipare agli spareggi della UEFA Champions League 2017/18. Nella
competizione UEFA Champions League 2016/17, il Napoli ha raggiunto gli ottavi
di finale, eliminato dal Real Madrid.
In Coppa Italia, il Napoli è stato eliminato in semifinale
dalla Juventus.
La Riclassificazione
del bilancio 2015-16 in
base ai nuovi principi contabili nazionali
Il D.lgs 139/2015 ha sancito il passaggio ai nuovi principi
contabili OIC. Per quanto riguarda i bilanci delle società di calcio, il D.lgs
139/2015 ha interessato principalmente il regime della Capitalizzazione dei
Costi del Vivaio. Il Napoli nei precedenti esercizi non ha adottato tale
procedura di contabilizzazione.
L’adozione dei nuovi principi contabili non ha determinato
effetti sul Patrimonio Netto al 30.06.2016 del Napoli ed il risultato economico
è rimasto invariato.
Per quanto sopra, nel Conto Economico gli importi relativi
ai proventi e oneri straordinari sono stati riclassificati nelle voci “A.5.l
altri ricavi e proventi diversi”, “B.14.g altri oneri diversi e sopravvenienze
passive” e 8) Per godimento di beni di terzi, rispettivamente; per Euro 1.518.955,
Euro 209.518 ed Euro 14.051.
La continuità
aziendale.
La continuità aziendale deve intendersi come attitudine
dell’azienda a durare nel tempo o anche come la capacità di poter far fronte e
quindi di onorare impegni finanziari nel futuro, ed è uno dei punti cardine del
Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.
Gli amministratori hanno redatto il bilancio in base al
principio della continuità aziendale. La Società di Revisione Baker Tilly
Revisa S.p.A. ha certificato il bilancio e non ha mosso alcun rilievo al
riguardo. Per quanto riguarda la verifica del presupposto della continuità
aziendale, nella Relazione del Collegio Sindacale è scritto che l’operato della
direzione è stato adeguato e “non foriero di criticità in un ragionevole orizzonte
temporale di riferimento”.
La struttura
dell’attivo.
Il totale dell’attivo risulta aumentato ed ammonta € 313,71
milioni (€ 183,87 milioni nel 2015/16). Il 35,7% delle attività è costituito da
immobilizzazioni. Le immobilizzazioni materiali sono trascurabili, essendo pari
a € 314 mila (€ 340 mila nel 2015/16), e non includono infrastrutture sportive.
Tra le immobilizzazioni immateriali l’avviamento risulta
completamente ammortizzato. L’avviamento aveva un costo storico di 19,5
milioni. Negli esercizi precedenti, l’avviamento era stato iscritto, con il
consenso del Collegio Sindacale, per l’ammontare effettivamente pagato a tale
titolo nell’ambito dell’acquisto del ramo d’azienda dal fallimento della S.S.
Calcio Napoli S.p.A. Il costo è stato ammortizzato considerando un periodo di
recupero pari a dieci anni.
La voce “Concessioni, licenze, marchi e diritti simili”,
compresa tra le immobilizzazioni immateriali, risulta totalmente ammortizzata a
€ 38 (€ 38 nel 2015/16), con un costo storico di € 13.171.218 e riguarda
l’acquisto dei marchi sociali, della denominazione e altri segni distintivi,
dei trofei ed agli oneri accessori che hanno caratterizzato l’acquisto del ramo
d’azienda dal fallimento della S.S. Calcio Napoli S.p.A..
L’attivo circolante rappresenta circa il 64,3% dell’attivo e
le notevoli disponibilità liquide, pari a € 110.694.275 (€ 80.667.605 nel 2015/16),
incidono per il 35,3% sul totale dell’attivo. La parte non corrente dell’attivo
circolante è di circa € 7,98 milioni (€ 3,6 milioni nel 2015/16), pertanto il
capitale circolante netto è positivo per circa € 79,65 milioni (€ 35,5 milioni
nel 2015/16).
I crediti verso la controllante, pari a € 7.436.877 (€ 9.153.191
nel 2015/16), comprendono quanto richiesto a seguito di istanza di rimborso
IRES per € 2.711.227; il credito residuo rinveniente dal trasferimento della
perdita fiscale dei precedenti esercizi per € 4.630.319 e i crediti da
Consolidato IVA per Euro 50.425.
I nuovi OIC hanno permesso di evidenziare i crediti verso
società facenti capo alla stessa Capogruppo per Euro 179.018 (€ 166.820 nel
2015/16 dato riclassificato). Tali crediti riguardano Cinema Europa Srl per
Euro 22.243; Olimpia 80 Immobiliare Srl per Euro 152.451; Auro Servizi Srl per
Euro 4.107; Cineservices Srl per Euro 217
Il Valore della Rosa.
I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono
pari a € 111,68 milioni (€ 59,2 milioni nel 2015/16). L'incremento di € 52,48 milioni
è dovuto a investimenti per € 140,62 milioni, a cessioni per un valore
contabile residuo di € 11,45 milioni, ammortamenti per € 75,96 milioni (€ 50,12
milioni nel 2015/16) e svalutazioni per € 731 mila.
Dal 2009/10 risultano investimenti complessivi nell’acquisto
di calciatori per circa € 493 milioni. Trattasi di un importo notevole, pari
all’investimento in uno stadio moderno a livello dei grandi club europei.
Nel bilancio della S.S.C. Napoli S.p.A., a partire
dall’esercizio chiuso al 30 giugno 2008, i diritti pluriennali alle prestazioni
dei calciatori sono ammortizzati “a quote decrescenti”. Pertanto la maggior
parte dell’ammortamento è concentrato nel cosiddetto “periodo protetto”, che ha
una durata di due anni per i calciatori acquistati con 28 anni compiuti, e di
tre anni per i calciatori con meno di 28 anni all’atto della sottoscrizione del
contratto. L’ammortamento “a quote decrescenti” permette di limitare
l’esposizione in bilancio di ingenti minusvalenze, successivamente al termine
del “periodo protetto”.
Tra gli acquisti effettuati nel 2016/17 spiccano: Milik (Ajax)
per € 32.000.000; Zielinski (Udinese) per € 21.428.240; Maksimovic (Torino) per
€ 20.000.000; Rog (GNK Dinamo) per € 16.475.000 e Diawara (Bologna) per € 14.400.000.
Tra le cessioni spiccano: Higuain (Juventus) per € 90.000.000;
Gabbiadini (Southampton) per € 16.000.000, David Lopez Silva (Espanol) per € 4.200.000
e Valdifiori (Torino) per € 3.500.000.
Al 30 giugno 2017 il calciatore col valore contabile residuo
più elevato risulta Milik per € 19.200.000, seguito da Zielinski per € 12.856.944
e Maksimovic per € 12.000.000.
Dopo il 30/06/2017,
il Napoli ha ceduto dei calciatori per un corrispettivo complessivo pari ad
Euro 2,7 milioni, realizzando una plusvalenza complessiva pari a Euro 2,2
milioni. Si è proceduto ad effettuare cessioni temporanee di calciatori per un
importo pari ad Euro 7,7 milioni e sono stati formalizzati impegni di terzi a
favore del Napoli per € 22,7 milioni per obblighi di riscatto condizionati.
Sul fronte acquisizioni, il Napoli ha acquistato calciatori a
titolo definitivo per un importo pari ad Euro 11,1 milioni, e a titolo
temporaneo per € 24,8 milioni.
Secondo gli Amministratori, “il settore giovanile continua a
rappresentare un asset ritenuto strategico ai fini della crescita del
patrimonio aziendale, sul quale la società pone sempre di più una particolare
attenzione per l'implementazione e lo sviluppo del potenziale sportivo della
prima squadra”. In tale ottica sono
stati destinati investimenti in linea con gli obiettivi.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto è positivo e ammonta a € 122.631.830 (€
56.030.725 nel 2015/16). Rispetto al 30 giugno 2016, risulta più che
raddoppiato rispetto all’esercizio precedente.
Ovviamente, il Patrimonio Netto, essendo non negativo è
conforme a quanto richiesto dal Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.
I mezzi propri finanziano il 39,1% del totale delle attività
e risultano superiori al valore netto dei diritti pluriennali.
La struttura delle
Passività.
Rispetto ad altri bilanci di squadre di calcio, quello del
Napoli si differenzia per il fatto che espone la voce ratei e risconti passivi
con un importo molto basso pari a € 1.967 (€ 4.959 nel 2015/16). Tuttavia, tra
i debiti nella voce acconti, pari a € 459.967 (€ 272.724 nel 2015/16), sono
evidenziate le fatturazioni anticipate di proventi la cui competenza economica
ricade negli esercizi successivi.
Il totale della voce “debiti” è pari a € 163.518.761 (€
115.239.403 nel 2015/16) e risulta in aumento del 41,9%.
L’importo maggiore riguarda i debiti verso Enti Settore
Specifico per € 111.903.542 (€ 73.703.571 nel 2015/16). Da sottolineare
l’assenza di debiti bancari. Non esistono debiti finanziari; nel 2015/16,
invece, figuravano debiti verso soci per finanziamenti infruttiferi per € 3.911.220
e che sono stati restituiti in data 3 aprile 2017.
I debiti verso la controllante pari a € 7,51 milioni (€ 4,34
milioni nel 2015/16), riguardano per Euro 7.287.257 (€ zero nel 2015/16) debiti
verso Filmauro per Consolidato fiscale e per Euro 225.881 (€ 55.900 nel 2015/16)
debiti commerciali ed Euro 296 come debiti diversi. Nel 2015/16 figuravano
debiti per Euro 4.285.895 verso Filmauro per IVA di Gruppo.
I debiti verso fornitori ammontano ad € 13.352.574 (nel
2015/16: € 7.769.786 dato riclassificato ed € 8,6 milioni dato originale).
I nuovi principi contabili OIC hanno permesso di evidenziare
i debiti verso imprese sottoposte al controllo della controllante per Euro
1.063.941 (€ 838.241 nel 2015/16).
I debiti finanziano circa il 52,1% dell’attivo (62,7% nel
2015/16).
Utilizzando il criterio del Fair Play Finanziario, alla
posizione finanziaria netta che è positiva, bisogna aggiungere il saldo tra
crediti e debiti con i club.
La posizione finanziaria netta è positiva per € 110,69 milioni
(€ 76 milioni nel 2015/16) e coincide con le disponibilità liquide di pari
ammontare (€ 80,66 milioni nel 2015/16). Non esistono debiti finanziari.
Nel 2015/16, l’unico debito finanziario era un finanziamento
soci di € 3,9 milioni, che è stato rimborsato.
I crediti verso Enti settore specifico ammontano a € 61,74
milioni (€ 14,12 milioni nel 2015/16). Il credito maggiore riguarda Higuain (Juventus)
per € 45.000.000 e i Southampton per Gabbiadini per € 10.534.702.
I debiti verso Enti settore specifico ammontano a € 111,9
milioni (€ 73,7 milioni nel 2015/16). I debiti principali, al 30.06.2017, riguardano:
il Torino per Maksimoci per € 20.000.000; l’Ajax per Milik € 15.438.240;
l’Udinese per Zielinski per € 13.334.000; il Bologna per Diawara per €
10.200.000; il Bordeaux per Ounas per € 10.000.000; il Genoa per Pavoletti per
€ 8.660.000; l’Empoli per Tonelli per € 7125.000 e il GNK Dinamo per Rog per € 6.825.000.
In sintesi, la posizione finanziaria netta è conforme a
quanto auspicato dal regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.
I Debiti con
dipendenti, fisco ed Enti Previdenziali.
I debiti verso il personale ammontano a circa € 14,9 milioni
(€ 18,85 milioni nel 2015/16) e risultano in diminuzione di € 3,9 milioni. Essi
rappresentano circa il 14,67% del costo del personale.
I debiti per imposte differite iscritti tra i fondi rischi
sono pari a circa € 26.122.090 e rappresentano un debito tributario per
“fiscalità latente” per differimento delle imposte dovute sulle plusvalenze
realizzate, per espressa previsione normativa.
I debiti tributari ammontano a € 12.891.130, di cui € 6.183.231
per ritenute d’acconto su retribuzioni di lavoro dipendente ed € 6.149.347 per debito
IRAP al netto degli acconti versati.
Gli amministratori hanno dichiarato che alla data di
redazione della Relazione sulla Gestione non esistevano contenziosi di natura
tributaria non definiti. Per il contenzioso civile gli amministratori hanno
dichiarato che non possano derivare significative passività.
Anche per i debiti verso Istituti previdenziali, pari a € 234.813
(€ 314.532 nel 2015/16), gli Amministratori hanno scritto che “non si
segnalano debiti scaduti e non pagati”.
Il Rendiconto Finanziario.
L’incremento di disponibilità liquide è stato pari a € 30.026.671.
Tale incremento è stato determinato da flussi di cassa della gestione
corrente positivi per € 163.204.554, da deflussi di cassa generati dalla
gestione degli investimenti che hanno assorbito € 129.266.663 e da
deflussi di cassa generati dalla gestione finanziaria per € 3.911.220
corrispondente al rimborso del finanziamento soci.
Tra i flussi di cassa della gestione corrente risulta che
l’autofinanziamento economico ha generato flussi positivi per € 158.593.735 (€ 43.891.303
nel 2015/16) e la variazione nelle attività e passività correnti ha generato
flussi negativi per € 4.610.819.
Sull’attività di investimento ha influito l’incremento netto
dei diritti pluriennali prestazioni calciatori pari a € 129.173.780.
La Gestione
Economica.
I costi della produzione, pari a € 207.421.609, sono nettamente
inferiori rispetto al valore della produzione, che è pari a 308.088.866, determinando
una differenza positiva per € 100.667.257.
Il valore della produzione, comprensivo delle plusvalenze, aumenta
del 96,4%, sul dato riclassificato e del 98,3 % sul dato originario; mentre i
costi della produzione aumentano del 30,1% rispetto al dato riclassificato e
del 30,3% sul dato originario.
In sintesi, il Napoli, nel 2016/17, ha speso molto meno di
quanto abbia guadagnato.
Il gap positivo tra valore della produzione e costi della
produzione si è ampliato.
Il trend storico mostra che dal 2012-2013 al 2015/16 il
Napoli aveva adeguato il livello di alcuni costi al valore della produzione e
non al valore del fatturato netto; tuttavia nel 2016/17 sembra che il volume
dei costi si sia adeguato al livello del fatturato netto non considerando i
proventi eccezionali contenuti nel valore della produzione, rappresentati dalle
plusvalenze.
Il grafico mostra sembra rafforzare la considerazione fatta.
Il tasso di crescita annuale composto (CAGR) del valore
della produzione, calcolato dal 30 giugno 29,06% circa
all’anno. Tuttavia il CAGR del valore della produzione negli ultimi 5 anni è positivo
del 15,2%.
Occorre anche evidenziare che per essere competitivi a certi
livelli, alcuni costi, come quelli del personale, diventano “rigidi”, almeno
nel breve termine.
I costi della produzione, pari a € 207.421.609 (nel 2015/16:
€ 159,4 milioni dato riclassificato ed € 159,19 milioni dato originario), rispetto
all’anno precedente, aumentano del 30% circa.
A sottolineare la gestione economica equilibrata, bisogna
evidenziare che l’incremento dei costi della produzione è avvenuto in misura
inferiore sia all’incremento del Valore della produzione sia all’incremento del
fatturato netto.
Il tasso di crescita annuale composto (CAGR), dei costi
della produzione, calcolato dal 30 giugno 2005 è del 20,93%, mentre negli ultimi
5 anni è del 7,8%.
I Ricavi.
Il fatturato netto, con esclusione dei proventi rivenienti
dalla cessione a titolo definitivo e temporanea dei calciatori, rappresenta il 65,3%
del valore della produzione, mentre le plusvalenze, i ricavi da cessione
temporanea calciatori e gli altri proventi derivanti dalla gestione calciatori rappresentano
il 34,7% del valore della produzione.
I Ricavi da gare aumentano da € 15,34 milioni a € 19,75
milioni, registrando un incremento di 4,4 milioni di Euro, pari al 28,7%.
L’incidenza di tale voce sul valore della produzione e pari al 6,4%.
Tale voce comprende i Ricavi da gare prima squadra in casa
per € 16.275.002 (€ 12.655.760 nel 2015/16) e abbonamenti per € 3.134.681 (€
2.692.398 nel 2015/16). Tuttavia, gli incassi da botteghino per le gare di
campionato sono diminuiti di € 2,6 milioni, da € 11,13 milioni a € 8,53 milioni.
I ricavi per le gare di Coppa Italia sono aumentati da € 607.019 a € 847.110.
Le gare relative alle competizioni europee hanno apportato
incassi per € 6.693.570 (€ 915.189 nel 2015/16).
In nota integrativa è scritto che la capacità dello stadio
San Paolo, ai fini dell’agibilità dell’impianto, è pari a 60.240 posti a
sedere.
Per l’esercizio 2016/17, la campagna abbonamenti ha
registrato la sottoscrizione di un numero complessivo di tessere di oltre 6.373
unità (6.431 unità nel 2015/16).
Per l’esercizio 2017/18, la campagna abbonamenti ha
registrato la sottoscrizione di un numero complessivo di tessere di oltre 6
mila unità, sostanzialmente in linea.
I ricavi commerciali hanno registrato complessivamente un
incremento dell’8,46%, passando da € 29,78 milioni a € 32,3 milioni. Tali
ricavi incidono solo per il 10,5% sul valore della produzione.
I proventi da sponsorizzazioni ammontano a € 28.614.937 (€ 26.000.000,
nel 2015/16), registrano un aumento di € 2,6 milioni. Gli Sponsor ufficiali hanno
contribuito con € 8.310.000 (€ 5.720.000 nel 2015/16). Il contributo dello
Sponsor tecnico aumenta da € 7.880.354 a € 8.059.662. Gli Sponsor
istituzionali hanno contribuito con € 6,46 milioni (€ 6,42 milioni, nel 2015/16),
i Partner commerciali con € 3,68 milioni (€ 3,9 milioni nel 2015/16) e le Altre
sponsorizzazioni con € 2.102.843 (€ 2.062.492 nel 2015/16).
Gli altri proventi pubblicitari ammontano a € 240.500 (€ 176.000
nel 2015/16) e si riferiscono a ricavi derivanti dalla vendita di spazi
pubblicitari posizionati all’interno di prodotti editoriali e multimediali
commercializzati nell’esercizio.
Nel bilancio 2016/17, i Proventi commerciali e royalties diminuiscono
di 160.011 Euro, passando da € 3.608.887 a € 3.448.876. In particolare i
proventi da licensing diminuiscono da € 1.394.767 a € 1.206.345.
Tale voce si riferisce a ricavi prodotti dallo sfruttamento del marchio “SSC
Napoli”. I Proventi da merchandising risultano pari a € 1.875.418 (€ 1.833.240
nel 2015/16).
La voce “Proventi vari” ammonta a € 520.000 (€ 448.000 nel 2015/16)
e riguarda i proventi radiofonici per € 420 mila e i proventi da sfruttamento
dei diritti d'immagine per € 100.000 (€ 98.000 nel 2015/16).
I Proventi da cessioni diritti radiotelevisivi risultano
pari a € 142.592.856, mentre nell’esercizio precedente
erano pari a € 94.015.552. L’incidenza sul valore della produzione è del 46,3%.
Il dato riclassificato 2015/16 in base ai nuovi principi
contabili OIC è superiore rispetto al dato originario, che era pari a €
92.697.191, perché non comprendeva il “surplus” liquidato dalla UEFA per la
ripartizione dei proventi da partecipazione alla UEFA Europa League della
stagione precedente per Euro 1.318.361, allocato tra le poste straordinarie, che i nuovi OIC non prevedono.
L’incremento verificatosi nel 2016/17 è dovuto a causa della
partecipazione UEFA Champions League 2016/17, rispetto alla partecipazione alla
UEFA Europa League 2015/16 dell’esercizio precedente.
I ricavi relativi alle competizioni UEFA aumentano di Euro 52.276.694,
da € 13.836.386 (€ 12.518.025 + sopravvenienze attive di € 1.318.361) a € 66.113.080. Secondo il comunicato UEFA per la ripartizione dei
ricavi della Champions League 2016/17, i ricavi spettanti a SSC Napoli ammontano
a € 66,009,000, di cui € 12,700,000
a titolo di Participation bonus; € 6,181,000 a titolo di
Performance bonus; € 41,128,000 per il Market pool ed € 6,000,000 per gli
ottavi.
I diritti TV nazionali diminuiscono da € 74.947.729 a € 71.174.220,
I diritti Tv per le amichevoli hanno fruttato € 655.556 (€
472.097 nel 2015/16). Gli altri proventi TV ammontano a € 4.650.000 (€
4.759.340 nel 2015/16).
La dipendenza del fatturato netto dai diritti TV è del 70,9%.
Deloitte nella sua classifica “Football Money League”
considera un fatturato netto di € 200,7 milioni, di cui € 19,4 milioni per
“Match Day” (10%); € 147 milioni per “Broadcast (73%) ed € 34,3 milioni per
“Commercial” (17%).
Il Player Trading.
Nel 2016/17 il risultato del Player Trading è positivo per
30,45 milioni di Euro, in altre parole, il risultato della gestione economica
relativa ai trasferimenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori è
riuscito a coprire il costo degli ammortamenti. Nei 4 anni precedenti, il
Napoli, ad eccezione del 2013-2014, non era riuscito a coprire con le
plusvalenze il costo annuale dei cartellini dei calciatori, rappresentato dagli
ammortamenti.
Nel 2015/16 la gestione del Player Trading è risultata
negativa per € 38,9 milioni.
Nel 2014/15 la gestione del Player Trading è stata negativa
per € 34,1 milioni.
Nel 2013-2014, grazie alla plusvalenza di Cavani, la
gestione del Player Trading è risultata positiva per € 3,88 milioni.
Le Plusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori
ammontano a € 104.410.600 (€ 11.206.176 nel 2015-16; € 11.885.912 nel 2014-15
ed € 69.389.422 nel 2013-2014), determinate da un valore di cessione pari a € 115.800.000
ed un valore contabile netto di 11.389.400. Tali proventi incidono solo per il 33,9%
sul valore della produzione. La plusvalenza più elevata è stata di Euro 86.004.185
ed ha riguardato la cessione di Higuain alla Juventus, seguita da quella di Gabbiadini
per € 13.708.333.
Sono stati rilevati Ricavi da cessione temporanea
prestazioni calciatori per € 350.000.
La voce relativa agli ammortamenti dei diritti alle
prestazioni sportive pluriennali dei calciatori ammonta a € 75.965.401, mentre
nel precedente esercizio era pari a € 50.120.723, evidenziando un incremento
dello 51,6%. Gli ammortamenti, rispetto al 2012-13, risultano in notevole
aumento, poiché erano pari a € 35.633.137.
I Costi.
I costi del personale sono aumentati del 19,2%, da € 85,2
milioni a € 101.568.648. Il dato al 30.06.2016 risente di una riclassifica per
Euro 6.213.
In nota integrativa è scritto che il totale dei compensi
corrisposti ai tesserati è pari a circa il 98% del totale dei compensi
corrisposti al personale dipendente. La voce salari e stipendi del personale
tesserato è aumentata di € 14.357.475, da € 80,36 milioni a € 94.717.764.
I compensi contrattuali allenatori aumentano di € 2.018.864,
da € 3.146.637 ad € 5.165.501 ed incidono per il 5,09% (3,69% nel 2015/16) sul costo
totale del personale.
I compensi
contrattuali calciatori aumentano di € 13.452.320, da € 65.398.963 ad € 78.851.283.
I compensi
contrattuali calciatori nella parte variabile, aumentano di € 924.573, da €
7.772.275 ad € 8.696.848.
Gli altri costi del personale, aumentano del 176,1%, da € 1.036.339 a € 2.861.977.
Tali costi includono gli oneri per transazioni con i calciatori per favorirne
il trasferimento.
Il numero medio dei dipendenti nel 2016/17 è stato di 97,48
(88,23 nel 2015/16), di cui 32 (26,5 nel 2015/16) calciatori.
L’incidenza del costo del personale sul fatturato netto, ai
fini del Fair Play Finanziario, è del 50,5%, mentre, l’incidenza sul valore
della produzione è del 33%.
L’ Indicatore di
Costo del Lavoro Allargato.
L’
Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra
il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso
economico del costo del lavoro.
Nell’effettuare
la valutazione per una determinata stagione sportiva da disputarsi si considera
per il Costo del Lavoro Allargato il valore risultante dall’ultimo bilancio
d’esercizio approvato.
Il
Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore
risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono dati
dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in
questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore
risulterebbe di 0,876.
Gli ammortamenti e le svalutazioni totali aumentano del 51,9%.
Gli ammortamenti per “Concessioni, marchi, licenze e simili”
ammontano a € 38 (€ 104.322 nel 2015/16). Sono stati svalutati crediti iscritti
nell'attivo circolante per € 460.359 (€ 278.834 nel 2015/16).
I costi per godimento dei beni di terzi sono pari a € 4.173.459.
I dati al 30.06.2016 dei costi per servizi risentono dalla riclassificazione
degli oneri straordinari per € 14.050: il dato in base ai nuovi OIC è di € 3.296.542,
mentre il dato originario era di € 3.282.492.
L’importo maggiore riguarda le locazioni operative per € 2.095.553,
seguito dall’affitto campi sportivi e concessione uso stadio per € 1.663.279. Per
l’affitto degli uffici e del centro tecnico il costo è invariato ed è pari a €
240.000.
I Costi per prestazioni di servizi registrano un incremento
generalizzato di circa il 35% ed ammontano a € 18.279.430 (€ 13,6 milioni, nel 2015/16).
Invero, i dati al 30.06.2016 dei costi per servizi risentono dalla
riclassificazione degli oneri straordinari per € 3.514.
I costi per il servizio di biglietteria e controllo all’ingresso
risultano aumentati del 27%, da € 2.320.314 a € 2.941.610. I costi specifici
tecnici (scouting e gestione tecnica per la produzione TV), sono aumentati da €
4,34 milioni a € 4,51 milioni. Nella voce “Costi Specifici Tecnici” sono inclusi anche i
compensi corrisposti agli agenti.
Il compenso agli amministratori aumenta di € 3.452.000 da € 1.025.300
a € 4.477.300.
Il requisito del
pareggio bilancio.
Il risultato prima delle imposte 2016-2017 risulta positivo
per € 100.686.013; quello 2015-2016 era negativo per € 2.427.773, quello
2014-2015 era negativo per € 14.874.942. Per quanto riguarda il requisito del
pareggio di bilancio, imposto dal Fair play Finanziario il Napoli risulta
rientrare abbondantemente nell’ambito della soglia di tolleranza. Inoltre, si
deve considerare che il regolamento permette di escludere alcuni costi come
quelli riguardanti il settore giovanile.
Conclusioni.
Come già previsto
nel commentare il precedente bilancio, per il 2016/17, l’enorme plusvalenza
realizzata con la cessione di Higuain alla Juventus si è rivelata molto
importante per l’autofinanziamento economico del business.
Nella Relazione sulla Gestione, gli Amministratori hanno scritto
che per il bilancio 2017/18 si possa comunque ragionevolmente ipotizzare che
l'andamento economico a fine periodo presenti una situazione in equilibrio.
Come nell’esercizio precedente gli Amministratori hanno
scritto che le strategie di crescita economica del Napoli restano invariate e punteranno
sia allo sviluppo delle attività esistenti ma anche ad investire ulteriormente su
settori capaci di generare proventi, “non ancora adeguatamente sviluppati o
implementati”, come l’e-commerce e le "Academy".
Gli Amministratori hanno scritto che “per alimentare la
citata strategia di crescita sarà finalizzato un investimento, sia in termini
di implementazione della pianta organica che di acquisizione di specifici
servizi, destinato a migliorare e rafforzare la presenza del Club e del
relativo brand sui mercati internazionali”.
Inoltre, saranno effettuati investimenti al fine di potenziare
la prima squadra e il settore giovanile, “mantenendo
inalterata la filosofia dell'investimento capace di dare frutti nel tempo”.
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