Luca Marotta
La S.S. Lazio SpA ha chiuso il bilancio consolidato, al 30 giugno 2020, con una perdita consolidata netta di € 15.876.263. Il risultato è in peggioramento rispetto alla perdita consolidata netta di € 13.161.051 della stagione precedente. Nell’esercizio 2019/20 la Pandemia Covid-19 ha causato il prolungamento della Stagione Sportiva 2019/2020, terminata nel mese di Agosto 2020, con la riduzione dei ricavi da gare, e dei ricavi per diritti radiotelevisivi, che vengono contabilizzati per competenza in base al numero delle partite casalinghe disputate.
La ripresa del campionato, dopo la sospensione dei
mesi di marzo, aprile e maggio è avvenuta con la disputa delle partite senza
spettatori. Per attenuare l’impatto degli effetti economici della Pandemia
Covid-19 è stato raggiunto l’accordo
con i tesserati per la rinuncia agli stipendi di due mensilità; inoltre
alcuni costi, come l’affitto dello
stadio e i costi di intermediazione, sono stati riproporzionati in 14 mensilità.
Il bilancio al 30.06.2020 evidenzia
una gestione economica in cui i costi operativi, a causa degli effetti dei
provvedimenti presi per fronteggiare la Pandemia Convid-19, prevalgono sui ricavi
operativi ed una gestione del Player Trading che non riesce a coprire il costo
degli ammortamenti dei calciatori.
Tale situazione si è verificata nonostante i costi operativi siano diminuiti di Euro 12,28 milioni
rispetto al 2018/19 per la riduzione dei costi dei tesserati a seguito di
rinunce allo stipendio di due mensilità, che non ha fatto fronte ai mancati
ricavi causati dal lockdown.
Il Gruppo è sottoposto alla direzione e
coordinamento della Lazio Events S.r.l.,
che è l’unico azionista con una partecipazione superiore al 2% del capitale
sociale. Lazio Events S.r.l. possiede n. 45.408.929 azioni ordinarie
corrispondenti al 67,035% del capitale sociale.
Dal punto
di vista sportivo nella stagione sportiva 2019/20, che si è conclusa nel
mese di agosto 2020, la Lazio ha raggiunto il quarto posto nella Serie A (8°
posto nel 2018/19) e in Coppa Italia ha raggiunto i quarti di finale (vittoria 2018/19).
La Capitalizzazione di Borsa.
Il
grafico tratto dal sito della borsa italiana, mostra l’andamento del titolo
azionario nel periodo 01/07/2019 – 12/10/2020. La quotazione in Borsa per
azione ha visto toccare il picco il 17 febbraio 2020 con € 2,055 e il minimo il
17/03/2020, in pieno “lockdown” con € 0,736.
Considerando la Capitalizzazione di Borsa, come valore puramente indicativo della società, si evince che il 17/02/2020 la capitalizzazione in Borsa ha toccato una cifra pari a 139,2 milioni di Euro circa; mentre il 17/03/2020 la Capitalizzazione è scesa a 49.8 milioni Euro.
Nella Relazione
sul Governo Societario e gli assetti proprietari al 30.06 2020 è scritto che il
Dott. Claudio Lotito, per il tramite di LAZIO
EVENTS S.r.l., possiede una Quota percentuale sul capitale ordinario del
67,035%.
Rapporti
con parti correlate.
La S.S. Lazio S.p.A. è soggetta ad attività di
direzione e coordinamento di LAZIO EVENTS S.r.l., che nel 2019 aveva un
patrimonio netto di Euro 45.287, un attivo di € 29.259.189 e una perdita
di 12.704 Euro.
Durante il 2019/20, il Gruppo ha intrattenuto
rapporti con parti correlate, che hanno comportato il sostenimento di costi per
€ 8,48 milioni (€ 6,52 milioni nel 2018/19).
La società correlata che ha determinato il maggior sostenimento di costi da parte del Gruppo è la società di calcio campana U.S Salernitana con 4,24 milioni di Euro (€ 1 milione nel 2018/19). Con l’ U.S Salernitana figurano anche crediti per € 0,42 milioni; debiti per Euro 0,54 milioni, oltre a investimenti per 7,10 milioni.
I rapporti intercorsi hanno riguardato premi di valorizzazione, acquisto di diritti alle
prestazioni sportive di calciatori e l’utilizzo di diritti commerciali e
pubblicitari, nell’obiettivo anche dell’impiego e valorizzazione del
proprio patrimonio sportivo soprattutto del settore giovanile.
Gli
Amministratori hanno segnalato che le transazioni con parti correlate sono state perfezionate a
normali condizioni di mercato.
La Continuità aziendale.
Il
Regolamento del Fair Play Finanziario richiede che il bilancio consolidato sia
certificato da un revisore esterno, e non presenti eccezioni relative alla
continuità aziendale (‘going concern’).
Per
Continuità Aziendale si può intendere la capacità di onorare gli impegni, ovvero
l’attitudine dell’impresa a durare nel tempo.
La
Società di Revisione Deloitte & Touche Spa, nella sua Relazione, non ha
riportato eccezioni relative alla continuità aziendale, infatti è scritto: “siamo giunti ad una conclusione
sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del presupposto
della continuità aziendale”. La società di Revisione ha anche fatto
riferimento alla Pandemia Covid-19, che ha determinato la sospensione del
campionato durante i mesi del lockdown e il successivo prolungamento della
stagione sportiva. Di conseguenza la Direzione ha svolto un'analisi degli
impatti derivanti dalla Pandemia sui contratti attivi (come cessione diritti
televisivi) e passivi (tesserati) relativi a prestazioni legate alla stagione
sportiva ed ha individuato il corretto periodo di competenza di significativi
importi di ricavi e costi.
La Direzione ha effettuato “una valutazione circa
i potenziali effetti sui risultati economici e finanziari prospettici della
Società, non ravvisando elementi che possano inficiare la capacità della
Società di operare come entità in funzionamento in un arco temporale di almeno
dodici mesi dalla chiusura dell'esercizio. Al riguardo, la Direzione ha
tuttavia evidenziato le incertezze derivanti dalla diffusione del Covid-19
e la conseguente complessità della formulazione di stime ragionevoli degli
eventuali impatti che ne possano derivare.”
Come fatto nell’esercizio
precedente, gli
Amministratori hanno scritto che il bilancio consolidato è stato redatto sul
presupposto della continuità aziendale, “in quanto vi è la ragionevole
aspettativa che la SS Lazio continuerà la sua attività operativa in un futuro
prevedibile (e comunque con un orizzonte temporale superiore ai 12 mesi)”.
La
struttura dello Stato Patrimoniale.
Il
totale dell’attivo è aumentato di € 34,8 milioni, da € 253,87 milioni a € 288,69
milioni. E’ presente una forte incidenza sull’attivo per il 19,8% della voce
terreni e fabbricati. Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori, incide per il 29,9%. Il capitale circolante netto,
inteso come differenza tra attivo corrente e passivo corrente, è negativo per 86,37
milioni di Euro. Il capitale investito
netto consolidato pari a € 76,45 milioni (€98,50 milioni nel 2018/19) è finanziato
per il 35,1% dal Patrimonio Netto e per il 64,9% dall’Indebitamento Finanziario
Netto.
L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in
questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,1 (0,2 nel 2018/19).
In effetti,
l’equity ratio è peggiorato da 16,9% a 9,3%. Il ricorso al capitale di terzi,
anche grazie alla rateizzazione tributaria, ottenuta in passato, prevale di
molto sull’apporto dei mezzi propri.
L’ Indicatore di Indebitamento
della FIGC.
Indicatore
di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento
della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre
esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il
raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore
della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità
dell’indebitamento.
I debiti
riclassificati iscritti in bilancio al
30.06.2020 ammontano a € 217,3
milioni, da tale aggregato deve essere sottratto l’importo delle Attività
Correnti (C.U.25/A del 18 dicembre 2018 della FIGC); il valore della
produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 155,3 milioni.
Pertanto
il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre
esercizi è pari a 0,92, inferiore
alla soglia massima consentita stabilita
dalla FIGC per la Serie A che è di 1,2, in tempi normali senza emergenze
pandemiche. Tuttavia bisognerà considerare quella che sarà prevista per
l’iscrizione 2020/21 e le tolleranze che saranno considerate per l’emergenza
COVID.
E’ bene
precisare che le norme FIGC prevedono che l’indicatore di Indebitamento, ove
presenti un valore inferiore al livello-soglia stabilito in 1,2, sarà
utilizzato come indicatore correttivo al fine di ridurre, nella misura
di 1/3, l’importo necessario per ripianare l’eventuale carenza finanziaria
determinata dall’indicatore di Liquidità, che è l’indicatore più importante.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il
rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità
totale. Una società è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto
maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso
in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,103 (1,2 nel 2018/19), ciò vuol dire che, in base alle
valutazioni effettuate degli elementi dell’attivo, il club possiede dei beni il
cui valore sarebbe sufficiente a pagare i debiti.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il
rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di
solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in
grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di
solvibilità corrente è pari a 0,469
(0,473 nel 2018/19), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di
pagare i debiti a breve.
L’Indicatore di Liquidità della
FIGC.
Tale
indicatore, è l’indicatore più importante del Fair Play Finanziario italiano ed
è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve termine,
ossia la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari con
scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice di solvibilità
corrente.
Detto
indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità
liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari
per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con
scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed
infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,47, inferiore alla soglia minima stabilita dalla FIGC per
la serie A che è di 0,7. Tuttavia
bisognerà considerare quella che sarà prevista per l’iscrizione 2020/21.
Nel caso
in cui non fosse stata rispettata la soglia minima si sarebbe potuto colmare la
differenza con versamenti in conto futuro aumento di capitale; aumento di
capitale integralmente sottoscritto e versato; finanziamenti postergati ed
infruttiferi dei soci. In ogni caso, il rispetto degli altri due indicatori del
Fair Play Finanziario italiano avrebbe potuto ridurre l’importo da colmare di
2/3.
I Terreni e i fabbricati.
La voce
complessiva, composta da terreni e fabbricati strumentali e investimenti
immobiliari, ammonta a € 57.243.011 (€ 56.257.453 nel 2018/19). I terreni e
fabbricati strumentali, corrispondenti al centro sportivo di Formello, sono
esposti in bilancio per € 35,34 milioni (€ 34,36 milioni nel 2018/19), la
variazione di valore è dovuta ad incrementi per € 1.786.000 e alla quota di
ammortamento.
Il
centro sportivo è gravato da ipoteca legale iscritta in data 31 marzo 2004 dal
Concessionario del servizio della riscossione della Provincia di Roma. Tale
garanzia rimarrà operativa sino alla definitiva esecuzione della transazione
con l’Agenzia delle Entrate.
Gli investimenti
immobiliari riguardano l’immobile sito in via Valenziani a Roma, che è
stato valutato in base al fair value per € 21.900.000 e rinviene dalla fusione
per incorporazione della Cirio Lazio Immobiliare nella SS Lazio Marketing &
Communication. L’immobile risulta essere gravato da ipoteca legale per un
importo pari ad Euro 16,24 milioni.
Il Valore della
Rosa.
Il
valore dei diritti alle prestazioni sportive, comprensivi dei costi di
intermediazione capitalizzati, aumenta di € 1,34 milioni a € 86,57 milioni.
La variazione positiva di € 1,3 milioni circa è dipesa dall’acquisto dei diritti alle prestazioni sportive dei giocatori per € 47,6 milioni, dalla quota di ammortamento del periodo per un importo di € 30,3 milioni; da cessioni per un valore contabile netto di 12,85 milioni Euro; svalutazioni per € 3.080.760 e rettifica fondo per € 29.857. Tra i calciatori acquistati figurano: Lazzari (Spal) per € 15.250.000 compresa l’intermediazione, Vavro (FC Kabenhavn) per € 10,5 milioni; Moro (Barcellona) per € 6,3 milioni e Novella (Salernitana) per € 3.030.000.
Tra i calciatori ceduti figurano le cessioni al Wolverhampton di: Pedro Lomba e Cavaco Jordao.
Al 30 giugno
2020, il calciatore col valore contabile residuo, compresi i costi di
intermediazione, più elevato è Correa con € 10.623.141. Ciro
Immobile, al 30.06.2020, figura con un valore residuo, compresi i costi di intermediazione, di € 4.486.095.
Il
valore residuo dei calciatori italiani in prima squadra è di € 26.888.388; il valore residuo dei calciatori
stranieri è di € 51.068.232. Il
valore residuo degli altri calciatori italiani è di € 39.258; il valore residuo degli altri
calciatori stranieri è di € 3.700.253.
Al
30.06.2020, il valore contabile
residuo in bilancio di Sergej Milinkovic-Savic, compresi i costi di intermediazione,
ammonta ad € 2.913.746, il che lascia intravedere un’enorme plusvalenza
in caso di cessione del nazionale serbo ad un Top club.
Nel 2019/20
risultano ceduti: Pedro Lomba (Wolverhampton) per Euro 17.918.000; Cavaco Jordao (Wolverhampton) per Euro
8.962.000 e Murgia (Spal) per Euro 4.000.000 .
Il
Patrimonio Netto.
Il
patrimonio netto al 30 giugno 2020 risulta essere positivo per € 26,96 milioni.
Al 30 giugno 2019, il patrimonio netto consolidato riclassificato era
ugualmente positivo, ma per € 42,88 milioni. La variazione negativa è stata
causata essenzialmente dal risultato dell’esercizio.
Il
patrimonio netto, essendo non negativo, risulta conforme a quanto stabilito dal
Regolamento sul Fair Play Finanziario. I “mezzi propri” finanziano il 9,3% di
tutte le attività. Tra le riserve che compongono il Patrimonio netto
consolidato spicca la “Riserva da prima applicazione IAS”, che risulta negativa
per € 69.464.403.
L’Indebitamento
Finanziario.
L’indebitamento finanziario netto diminuisce di €
5,82 milioni, da € 55,61 milioni a € 49,79 milioni, a causa delle maggiori disponibilità
liquide.
I debiti finanziari ammontano a € 61.618.000. Durante l’anno i debiti da finanziamento hanno registrato: Incrementi per nuovi finanziamenti per € 27.644.000; Incrementi per applicazione IFRS 16 2.118.000;
Decrementi per pagamenti per € 27.623.000; Rimborsi
debiti per leasing -379.000; Interessi pagati nell'anno per € 158.000.
I debiti finanziari non correnti al 30 giugno 2020
sono pari ad Euro 24,58 milioni e si riferiscono all’importo oltre i 12 mesi
del debito per l’erogazione da parte dell’Istituto
per il Credito Sportivo di un mutuo quindicinale al tasso fisso del 2%
(rinegoziato) sull’immobile di Via
Valenziani per € 4.794.000 e all’importo
oltre i 12 mesi dell’anticipazione ottenuta su crediti rivenienti dalla
campagna trasferimenti per € 18.206.000.
I debiti finanziari a breve ammontano, al 30 giugno
2020, a Euro 36,5 milioni.
Le disponibilità liquide ammontano a € 11.327.566 (€
3.903.510 nel 2018/19) e risultano in aumento rispetto all’esercizio precedente
di € 7.4 milioni.
I crediti correnti verso LNP, pari a € 9.104.000 (€
12.008.000 nel 2018/19) riguardano il saldo del conto trasferimenti.
I
crediti verso enti-settore specifico ammontano a € 47,48 milioni (€ 48,87
milioni nel 2018/19). La cifra comprende i crediti verso la UEFA per € 1.687.000
(€ 170.000 nel 2018/19). I Crediti strettamente legati al calciomercato sono
stimabili complessivamente in € 45,8 milioni (€ 48,7 milioni nel 2018/19).
I Debiti
verso enti settore specifico ammontano complessivamente a € 63,24 milioni (€ 39,63
milioni nel 2018/19). L’importo con scadenza oltre i 12 mesi è di € 24,74 milioni
(€ 21,5 milioni nel 2018/19).
Ai fini
del Financial Fair Play la nozione di
Net debt, già nota in base alla vecchia regolamentazione, come differenza
tra debiti finanziari e disponibilità liquide integrata del saldo tra debiti e
crediti verso società di calcio, è stata ulteriormente integrata con la
considerazione nel conteggio anche dei debiti fiscali e previdenziali non
correnti. In genere tali debiti riguardano le rateizzazioni pluriennali col
fisco
Nel caso
della Lazio ci fu una rateizzazione importante. Nel corso dell'esercizio
2004/05 1a SS Lazio SpA stipulò con l'Agenzia delle Entrate un atto di
transazione con rateizzazione del debito tributario relativo a IRPEF e IVA
dovute a tutto il 31 dicembre 2004. All’epoca, l’importo complessivo dovuto era
di 108,78 milioni (Oltre 140 milioni di Euro con gli interessi e le sanzioni). Al
30.06.2020 figurano debiti tributari non correnti per Euro 30.824.639 (€ 35,92
milioni nel 2018/19).
Il net
debt ai fini del Fair Play Finanziario risulta inferiore al fatturato netto ed
è conforme a quanto auspicato dal regolamento.
Il nuovo
regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto anche la nozione di “Relevant Debt”. La nozione di debito
rilevante (“Relevant Debt”)
corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito direttamente
attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello stadio e/o
alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni dopo la data
in cui il debito l'attività è dichiarata pronta per l'uso. Il “Relevant Debt” non deve essere
superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della
differenza tra valore e costi della produzione.
Nel caso
della Lazio, al 30.06.2019, non figurano debiti finanziari per lo stadio o il
Centro Sportivo rilevanti ai fini della loro esclusione, nella nozione di “Relevant Debt”.
L’Indebitamento
Fiscale.
L’importo dei debiti tributari allocato tra le passività non correnti è di Euro 30.824.639 (€ 35.924.815 nel 2018/19) e corrisponde alla parte non corrente relativa all’atto di transazione stipulato il 20 maggio 2005 con l'Agenzia delle Entrate, che si riferiva a tre cartelle esattoriali per l’importo complessivo di 148,81 milioni di Euro e le sospensioni di imposte, ai sensi del D. L. 14 agosto 2020 n. 104 e della legge n. 178 del 30 dicembre 2020, per ritenute ed IVA.. Tale debito finanzia il 14,15% dell’attivo.
Il totale dei
debiti tributari, sia correnti che non correnti, pari a € 50,6 milioni (€ 43,08 milioni nel
2018/19), “finanzia” il 17% delle
attività e risultano in aumento a causa dello slittamento dei pagamenti
ai sensi del DL n. 104 del 14 agosto 2020 (“Misure urgenti per il
sostegno e il rilancio dell’economia” c.d. Decreto Agosto). I debiti tributari non
correnti, pur riferendosi a esercizi precedenti, non sono da considerarsi
“debiti scaduti” in quanto oggetto, per la maggior parte, di transazione, e
perciò non rilevano ai fini del Fair Play Finanziario. Tuttavia, i debiti non
correnti rientrano nel calcolo del “Net Debt”.
I debiti tributari correnti ammontano ad Euro 19,78
milioni di cui € 4.620.000 sono la parte corrente dei debiti oggetto di
transazione. L’IRPEF lavoratori dipendenti ammonta a Euro 10.451.000 (€ 3.051.000 nel 2018/19); Il debito IVA ammonta a
Euro 3.614.000, comprende le scadenze di marzo ed aprile, sospese dal Decreto Agosto
fino a settembre 2020, e la normale scadenza di Giugno.
Gli
Altri Debiti.
La voce “Altri Debiti” non correnti risulta pari a
€ 2.328.000; nel 2018/19 ammontava a € 1.605.000.
La voce “Altri Debiti” correnti è diminuita,
rispetto al 30 giugno 2019, di € 4.047.155, da € 29.124.936 a € 25.077.781.
Nel bilancio si legge che la variazione è dipesa dalla diminuzione dei debiti verso
tesserati, “a seguito della ripartizione della mensilità di giugno 2020 nelle
mensilità di giugno, luglio ed agosto 2020 (comunicato ufficiale n.228/A della
F.I.G.C.) dei giocatori, allenatori e preparatori atletici, ed all’incremento
dei debiti verso intermediari”.
Infatti
debiti verso tesserati e dipendenti sono diminuiti da € 13.883.000 a € 5.828.000.
I debiti verso tesserati sono principalmente
costituiti: dagli stipendi del mese di giugno
dei calciatori della prima squadra pagabili entro il 30 settembre 2020, pari a €
1.048.000, al lordo di imposte; da premi individuali a tesserati pagabili entro
il 30 settembre 2020, pari a € 3.275.000, al lordo di imposte.
I debiti
verso intermediari aumentano da € 14.839.000 a € 18.798.000, di cui € 6.483.000
condizionati e € 12.315.000 non condizionati. Per quanto riguarda i debiti
verso intermediari “condizionati”, l’unica variabile prevista nei contratti
condizionati è quella legata alla presenza del giocatore di riferimento
nell’organico della S.S. Lazio S.p.A..
Il Rendiconto
Finanziario.
La variazione di disponibilità liquide ha registrato un incremento di € 7,4 milioni, che è dipeso dal flusso di cassa della gestione corrente positivo per € 5,36 milioni; dal flusso di cassa generato dall’attività di investimento positivo per € 3,94 milioni e dal flusso di cassa generato dall’attività finanziaria negativo per € 1,87 milioni.
Il flusso
di cassa della gestione corrente contiene l’Autofinanziamento economico
positivo per € 6.399.482. Il flusso di cassa generato dall’attività di investimento
contiene deflussi per investimenti in diritti pluriennali calciatori per € 47.643.696
e Cessione diritti pluriennali prestazioni calciatori per € 29.529.182.
I
Ricavi.
Il totale dei ricavi, esclusa la gestione economica dei diritti alle prestazioni dei calciatori, ammonta a € 104.312.473 e risulta diminuito di 18,42 milioni di Euro, la variazione è dipesa soprattutto dalla diminuzione dei ricavi TV a causa della sospensione del Campionato di Serie A.
Le misure per combattere il COVID hanno colpito i ricavi da gare, che sono contabilizzati con riguardo
all’effettivo svolgimento della gara. I ricavi da
gare sono diminuiti da € 10,87 milioni a € 9,47 milioni, con una
variazione negativa di € 1,4 milioni circa. I Ricavi da gare in casa diminuiscono di 546
mila Euro ed ammontano ad € 6.662.215 (€ 7.208.302 nel 2018/19). I
ricavi da abbonamenti sono diminuiti da € 3.578.054 a € 2.810.204.
L’incidenza
dei ricavi da gare sul fatturato netto è del 9,08%.
I Ricavi da diritti televisivi e proventi media
sono diminuiti del 4,04%, da € 81,6 milioni a € 78,34 milioni con una
variazione negativa di € 3,29 milioni, causata principalmente da minori introiti dalla L.N.P. per la partecipazione alla
Coppa Italia, minori diritti televisivi Serie A, a seguito dell’allungamento
della stagione sportiva 19/20. Invece, sono stati registrati maggiori introiti
dalla L.N.P., per la vittoria della Supercoppa, maggiori ricavi per la
partecipazione a competizioni europee.
I ricavi televisivi relativi al campionato sono aumentati
da € 61,8 milioni a € 57.93 milioni. Tali ricavi sono composti dalla cessione dei diritti televisivi dei diritti nazionali, per Euro
44.047.000, e dalla cessione dei diritti internazionali, per Euro 13.677.000.
I ricavi riconosciuti dalla Lega Calcio derivano dalla quota
riconosciuta sui vari diritti negoziati a livello centrale, per Euro 2.569.000,
dalla partecipazione e vincita della Supercoppa, per Euro 2.760.000, e dalla
partecipazione alla Coppa Italia, per Euro 805.000.
I ricavi Televisivi da partecipazioni a competizioni
UEFA ammontano a € 14.283.000; mentre, nel 2018/19 erano pari a € 9.484.000.
I Ricavi da sponsorizzazione e pubblicità ammontano
a € 12.100.622 (€ 20.771.328 nel 2018/19), con una variazione negativa del 41,7%
e un’incidenza del 2,75% sui ricavi al netto della gestione calciatori. I
ricavi per le sponsorizzazioni ammontano a € 3.276.539 (€ 11.162.000 nel
2018/19). La riduzione è dovuta alla mancanza del main sponsor; pertanto riguardano
lo sponsor tecnico Macron S.p.A.. I proventi pubblicitari ammontano a € 8,54
milioni (€ 9,35 milioni nel 2018/19). I canoni per licenza, marchi e brevetti
ammontano ad € 280.000 (€ 257.000 nel 2018/19).
I Ricavi da gestione diritti calciatori
risultano pari a € 18.619.994 (€ 27.348.441 nel 2018/19), con un decremento
rispetto alla stagione precedente di € 8.728.447 e con un’incidenza sul valore
della produzione del 15,1% circa. Tale variazione è dipesa, principalmente, dalle
plusvalenze per la cessione dei diritti alle prestazioni sportive, risultanti
dal conto economico, che sono state pari € 16.673.723 (€ 25.964.981 nel 2018/19).
Da notare che per migliorare l’esposizione dei
risultati della gestione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei tesserati
come raccomandato dallo IAS 38, la Lazio evidenzia separatamente i RICAVI
NETTI DA CESSIONE DIRITTI PLURIENNALI PRESTAZIONI TESSERATI pari € 16.673.723,
allocati dopo i Costi operativi, dai Ricavi per Cessione temporanea
calciatori allocati tra i Ricavi ordinari. I Ricavi per Cessione
temporanea calciatori ammontano a € 1.946.271.
Da evidenziare che nel “PROSPETTO DELLE MOVIMENTAZIONI DEI DIRITTI
ALLE PRESTAZIONI PLURIENNALI DEI TESSERATI” non risultano annotate plusvalenze (€ 29.306.490 nel 2018/19), ma sono
evidenziate cessioni per un valore di € 12.853.782 riguardanti Pedro Loma e Cavaco Jordao, senza
plusvalenze.
La voce “Altri Ricavi” è pari a Euro 2.870.103
(€ 7.592.436 nel 2018/19) con un decremento
rispetto alla stagione precedente di € 4.722.333 (-62,2%). Tale variazione è
dipesa da transazioni con creditori che diminuiscono da € 1,4 milioni a € zero;
dai contributi in conto esercizio riconosciuti dall’Uefa e dalla Lega Serie A
per la partecipazione all’Europa League che diminuiscono da € 2,9 milioni a € 1,7
milioni.
Per quanto riguarda i ricavi da merchandising, le misure restrittive adottate dal
Governo italiano per il contenimento dell’epidemia Covid-19, hanno imposto la
chiusura al pubblico dei negozi, con conseguente riduzione dei ricavi da
merchandising, rispetto a quelli che si sarebbero potuti realizzare. Tali
ricavi sono pari a Euro 1.521.904 (€1,54 milioni
nel 2018/19) e segnano un decremento di circa 21 mila Euro, causato dal lockdowm
che ha impedito maggiori vendite.
In definitiva,
i ricavi della Lazio dipendono in gran parte dai ricavi per la vendita dei
diritti TV, che incidono per il 75,1% sul fatturato netto e per il 54,4% sui
ricavi totali. I provvedimenti presi dal Governo per fronteggiare la pandemia COVID-19 hanno accentuato la dipendenza dai diritti TV, in controtendenza
rispetto agli ultimi due esercizi.
Il grafico dell’evoluzione nel tempo della
distribuzione del fatturato netto dimostra come la Lazio dipenda dai diritti TV
e non è riuscita a “spiccare il volo”, soprattutto a causa dei ricavi da gare
molto bassi e anche a causa di ricavi commerciali non esaltanti.
I costi.
Come altre società della Serie A, anche la Lazio
ha raggiunto un accordo con il personale, in conseguenza della sospensione
delle gare a causa della pandemia Covid.
I tesserati hanno rinunciato
a due mensilità e non sono stati conteggiati i premi individuali e collettivi, determinati
dalla qualificazione a Champinos League relativi alla stagione sportiva 19/20,
che sono maturati nei mesi successivi a giugno 2020.
Il costo
del personale diminuisce del 21,36%, da € 85,6 milioni a €67,32 milioni.
Il decremento di € 18,28 milioni è dovuto all’accordo con i tesserati, causato
dagli effetti della pandemia. I compensi contrattuali dei calciatori della
prima squadra diminuiscono da € 63.279.000, a € 46.305.000, a causa dell’accordo
con i tesserati per la rinuncia agli stipendi di due mensilità; mentre i compensi
contrattuali “allenatori e tecnici I squadra” sono aumentati da € 5.817.000 a €
6.374.000.
L’incidenza sul fatturato netto è del 64,5%,
quella sul valore della produzione, comprensiva delle plusvalenze, è del 54,76%.
Entrambe risultano inferiori al 70%. Il costo per calciatori e tecnici è stato
di 64,78 milioni di Euro (€ 83,1 milioni nel 2018/19). La Quota variabile
legata ai risultati sportivi diminuisce da € 6.930.000 a € 4.672.000. Il personale
in forza al 30.06.2020 risulta composto da 245 unità (233 nel 2018/19) di cui 72
Calciatori (72 nel 2018/19) e 97 Allenatori (75 nel 2018/19).
Gli ammortamenti e svalutazioni delle immobilizzazioni
sono pari a € 31,98 milioni (€ 32,24 milioni nel 2018/19). La quota di
ammortamento sui diritti alle prestazioni sportive dei calciatori aumenta dello
0,24%, da € 31,14 milioni a € 30,34 milioni, l’aumento registrato è stato di €
71.945.
Gli
ammortamenti delle immobilizzazioni materiali sono pari a € 1,17 milioni. Il
Centro Sportivo di Formello comporta una quota di ammortamento di € 800 mila.
L’ Indicatore di Costo del Lavoro
Allargato.
L’
Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra
il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso
economico del costo del lavoro.
Il Costo
del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il
Costo del Lavoro Allargato si considera il valore risultante dall’ultimo
bilancio approvato, mentre i Ricavi sono dati dai loro valori medi degli ultimi
tre bilanci approvati.
Nel caso in questione, se si
considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,63.
Gli accantonamenti e altre svalutazioni diminuiscono
di Euro 6.558.553, da € 6.729.214 a € 170.661 e riguardano principalmente gli
accantonamenti prudenziali dovuti a rischi su crediti e contenziosi. Tale
variazione è imputabile a minori accantonamenti prudenziali su crediti.
Gli oneri per godimento di beni di terzi ammontano
a circa € 2.705.000 (€ 3.651.000 nel 2018/19) e sono principalmente
costituiti dall’affitto dello stadio Olimpico per € 2.571.000 il cui costo è
stato ripartito su 14 mesi a seguito del prolungamento della stagione sportiva al
31 agosto 2020.
Fra i
debiti verso fornitori nazionali, figura il debito per il canone per l’utilizzo dello Stadio
Olimpico per Euro 1.818.000. Da notare che, in virtù del contratto di fitto stadio, il Coni beneficia
di biglietti omaggio.
Le spese per omaggi biglietteria, sono pari a 63 mila
euro e sono allocate all’interno della voce spese pubblicitarie, che complessivamente
sono pari a € 3.278.000. Il Gruppo Lazio paga Euro 1.243.000 di Euro per l’utilizzo di diritti commerciali, pubblicitari
e di sponsorizzazione presso lo Stadio Arechi.
I costi per
servizi risultano pari a € 22.128.078 (€ 18.714.685 nel 2018/19).
All’interno di tale voce, i Costi per intermediazione tesserati aumentano del 270,38%,
da € 1.786.000 a € 6.615.000. I costi
per intermediazioni strettamente correlati alla stagione sportiva 19/20, sono
stati riproporzionati su 14 mensilità totali.
Le spese
amministrative risultano aumentate del 12,89%, da € 6.802.000 a € 7.678.000 e
per la maggior parte riguardano spese per consulenze e prestazioni di servizio.
I membri
del Consiglio di Sorveglianza, come i membri del Consiglio di Gestione, hanno
rinunciato a percepire compensi.
Il
“Breakeven Result”.
Ai fini del Fair Play
Finanziario, il bilancio 2019/20 dovrà essere valutato insieme al bilancio
2020/21.
La UEFA
stessa ha comunicato che ai fini del Regolamento del Fair Play Finanziario, per
l’ottenimento della licenza 2021/2022, valuterà come un unico periodo il bilancio
2019/20 e 2020/21.
Il
bilancio consolidato 2019/20 espone un risultato prima delle imposte negativo
per € 15.436.185 quello del 2018/19 era negativo per € 3,98 milioni, mentre
quello del 2017/18 era positivo per Euro 39,2 milioni. In ogni caso, il risultato
aggregato dei tre esercizi sarebbe ugualmente positivo e rientrerebbe
ampiamente nella soglia tollerata dal Regolamento del Fair Play Finanziario.
Il
risultato netto 2019/20 evidenzia una perdita consolidata netta di Euro 13,16
milioni; mentre, nel 2018/19 era esposto una perdita consolidata netta di Euro
13,16 milioni.
Conclusioni.
Le azioni poste in essere per fronteggiare l’impatto
economico e finanziario generato dalla sospensione delle attività sportive, da
parte del Gruppo hanno riguardato “degli accordi con alcuni calciatori e tecnici
della Prima Squadra che hanno rinunciato totalmente ai loro compensi per
i mesi di marzo ed aprile 2020, con conseguenti effetti positivi in termini
di minori costi sull’esercizio 2019/2020” e un’analisi dei contratti attivi e
passivi al fine di determinare la corretta
competenza economica dei costi e dei ricavi le cui prestazioni sono legate alla
stagione sportiva, che ha avuto come conseguenza quella di ripartire alcuni
costi su 14 mesi.
Gli Amministratori hanno evidenziato che per il
breve termine “il Gruppo gode di un ranking bancario che gli permette di poter
accedere con facilità alle linee di credito disponibili sul mercato” e
ritengono che i flussi di cassa generati dalla gestione operativa combinati “con
il ricorso a forme di finanziamento autoliquidanti, in linea con la tipologia
di operazioni già utilizzate negli esercizi precedenti” possano far fronte a
eventuali picchi di fabbisogno finanziario.
Per quanto riguarda le previsioni di medio periodo,
“la Direzione ha tuttavia evidenziato le incertezze derivanti dalla diffusione
del Covid-19 e la conseguente complessità della formulazione di stime
ragionevoli degli eventuali impatti che ne possano derivare”.
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