sabato 12 febbraio 2022

Bilancio Napoli 2020/21: il Covid causa perdita di 58,9 milioni. Marchio rivalutato per 75 milioni di euro.



Luca Marotta

 jstargio@gmail.com

 

Il bilancio al 30 giugno 2021 del Napoli si è chiuso con una perdita di € 58.941.765, e la rivalutazione del marchio. La rivalutazione permettendo l’iscrizione nel patrimonio netto della riserva di rivalutazione, consente, di utilizzarla per coprire perdite che potrebbero imporre interventi di ricapitalizzazione immediati. La rilevazione delle partite per fiscalità anticipata e differita ha mitigato la perdita. Si è verificato uno rappresentato in uno sbilancio di imposte anticipate che ha prodotto, sul risultato di esercizio, un effetto economico netto pari complessivamente ad € 18.245.226 (€ 174.236 al 30 giugno 2020).

L’esercizio precedente si era chiuso con una perdita di € 18.971.803

La causa della perdita è da ricercare negli effetti della pandemia COVID-19, che ha determinato lo svolgimento delle competizioni con gli stadi a porte chiuse. I ricavi correlati alle 5 partite casalinghe della stagione sportiva 2019/20, disputate nell’esercizio 2020/2021, sono stati contabilizzati nel 2020/21.

I ricavi della produzione sono diminuiti del 17% e i costi della produzione sono aumentati del 4%.

Come l’esercizio precedente il costo del lavoro allargato (personale + ammortamenti) è stato superiore al fatturato netto, rendendo “vitale” il realizzo delle plusvalenze, che nel 2020/21 ha subito una flessione. Il non aver investito in infrastrutture sportive come lo stadio, aumenta la dipendenza dalle altre fonti di ricavo, come i diritti televisivi e le plusvalenze.

L’aver disputato le competizioni della stagione sportiva 2020-2021, effetto del prolungarsi della pandemia COVID è stato quello di azzerare i ricavi da botteghino e delle attività commerciali da Stadio.

La strategia del Napoli, nell’ottica di una società commerciale, che si basa sul Player Trading, ha privilegia l’investimento in calciatori, per la successiva rivendita, trascurando l’investimento in infrastrutture sportive, basti pensare alla cifra investita in calciatori dal 2009/10 ha raggiunto la cifra di € 915,4 milioni.

Per il 2020/21 risulta come investimento l’acquisto dal LOSC Lille di Osimhen, con una parziale contropartita in calciatori del Napoli.

Anche per il 2020/21, il Napoli può vantare l’assenza di debito bancario, con elevate disponibilità liquide, e il patrimonio netto risulta capiente per far fronte alle conseguenze che potrebbero derivare ad un altro esercizio caratterizzato da crisi pandemica, grazie alla creazione della riserva di rivalutazione di € 72.750.000, determinata dalla rivalutazione del marchio.

Dal punto di vista sportivo, nella stagione sportiva 2020/21, il Napoli è giunto quinto in campionato, con 77 punti (7° con 62 punti nella stagione sportiva 2019/20).

In coppa Italia ha perso la semifinale con l’Atalanta (nel 2019/20 vittoria, superando in finale la Juventus).

Nella competizione UEFA Europa League 2020/21, il Napoli è stato eliminato ai sedicesimi dal Granada. Nella competizione UEFA Champions League 2019/20, il Napoli è stato eliminato agli ottavi dal Barcellona l’8 agosto 2020.

La continuità aziendale.

La continuità aziendale deve intendersi come attitudine dell’azienda a durare nel tempo o anche come la capacità di poter far fronte e quindi di onorare impegni finanziari nel futuro, ed è uno dei punti cardine del Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.

Gli amministratori hanno redatto il bilancio nella prospettiva della continuazione dell’attività.

La Società di Revisione Ria Grant Thornton S.p.A. ha fatto due richiami di informativa. Nel primo richiamo di informativa è stata richiamata l’attenzione sulla rivalutazione del marchio.

Nel secondo richiamo, è stata richiamata l’attenzione su quanto dichiarato dagli Amministratori sugli effetti della diffusione del COVID sull’attività della società. I Revisori hanno giudicato appropriato l’utilizzo del presupposto della continuità aziendale; pertanto, ha certificato il bilancio e non ha mosso alcun rilievo sul tema. Il giudizio dei Revisori non è espresso con rilievi per tali richiami di indormativa.

Per quanto riguarda la verifica del presupposto della continuità aziendale, nella Relazione del Collegio Sindacale, in base al principio di revisione 570, è scritto che l’operato della direzione è stato adeguato e “non foriero di criticità in un ragionevole orizzonte temporale di riferimento”, anche alla luce delle problematiche del COVID-19.

La struttura dell’attivo.

Il totale dell’attivo risulta diminuito ed ammonta € 417,78 milioni (€ 436,91 milioni nel 2019/20). Il 48,4% delle attività è costituito da immobilizzazioni. Le immobilizzazioni materiali sono trascurabili, essendo pari a € 473.911 (€ 491 mila nel 2019/20), e non includono infrastrutture sportive.

Tra le immobilizzazioni immateriali l’avviamento risulta completamente ammortizzato. L’avviamento aveva un costo storico di € 19.538.462. Negli esercizi precedenti, l’avviamento era stato iscritto, con il consenso del Collegio Sindacale, per l’ammontare effettivamente pagato a tale titolo nell’ambito dell’acquisto del ramo d’azienda dal fallimento della S.S. Calcio Napoli S.p.A. Il costo è stato ammortizzato considerando un periodo di recupero pari a dieci anni e l’ammortamento è stato completato il 30 giugno 2016.

La voce “Concessioni, licenze, marchi e diritti simili”, compresa tra le immobilizzazioni immateriali, risulta rivalutata. Il marchio 30 giugno 2020 era pari a zero, dopo la rivalutazione, il valore iscritto in bilancio al 30 giugno 2021 è pari ad euro 75.000.000.

Nel 2019/20, tale voce risultava totalmente ammortizzata, con un costo storico di € 13.171.218 e riguardava l’acquisto dei marchi sociali, della denominazione e altri segni distintivi, dei trofei ed agli oneri accessori che hanno caratterizzato l’acquisto del ramo d’azienda dal fallimento della S.S. Calcio Napoli S.p.A..

Gli amministratori hanno rivalutato il marchio SSCN, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 110 del D.L. 104/2020, convertito con modifiche nella L. 126/2020. Per stimare l’importo del valore economico del marchio secondo i principi di ragionevolezza, prudenza e dimostrabilità, è stato conferito l’incarico a un professionista indipendente Docente Universitario, al fine di evitare rischi di sopravvalutazione con ingiustificato incremento di patrimonio netto.

La società si è avvalsa della facoltà prevista dalla norma anche dal punto di vista fiscale.

Gli amministratori hanno accantonato l’imposta sostitutiva del 3% del maggior valore iscritto in bilancio.

L’attivo circolante, pari a € 215.307.526 (€ 289.502.842 nel 2019/20) rappresenta circa il 51,5% dell’attivo e le notevoli disponibilità liquide, pari a € 95.758.050 (€ 123.818.369 nel 2019/20), incidono per il 22,9% sul totale dell’attivo. La parte non corrente dell’attivo circolante è di circa € 26.500.000 (€ 52.508.772 nel 2019/20), pertanto il capitale circolante netto è negativo per circa € 5,87 milioni (€ 36,46 milioni nel 2019/20).

I crediti verso la controllante Filmauro S.r.l., pari a € 12.773.444 (€ 9.788.559 nel 2019/20), riguardano il credito da consolidato fiscale per € 10.937.527 (€ 9.772.080 nel 2019/20).

I nuovi OIC hanno permesso di evidenziare i crediti verso società facenti capo alla stessa Capogruppo per Euro 192.310 (€ 222.199 nel 2019/20). Tali crediti riguardano Cinema Europa Srl per Euro 24.142; Olimpia 80 Immobiliare Srl per Euro 155.894; Auro Servizi Srl per Euro 12.274.

Il Valore della Rosa.

I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono pari a € 126.093.178 (€ 141.853.053 nel 2019/20). Il decremento di € 15.759.875 è dovuto a investimenti per € 98,35 milioni, a cessioni per un valore contabile residuo di € 2,59 milioni, ammortamenti per € 111,46 milioni (€ 118,26 milioni nel 2019/20).

Dal 2009/10 risultano investimenti complessivi nell’acquisto di calciatori per circa € 915,4 milioni. Trattasi di un importo notevole, pari all’investimento in uno stadio moderno a livello dei grandi club europei.

Nel bilancio della S.S.C. Napoli S.p.A., a partire dall’esercizio chiuso al 30 giugno 2008, i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono ammortizzati “a quote decrescenti”. Pertanto la maggior parte dell’ammortamento è concentrato nel cosiddetto “periodo protetto”, che ha una durata di due anni per i calciatori acquistati con 28 anni compiuti, e di tre anni per i calciatori con meno di 28 anni all’atto della sottoscrizione del contratto. L’ammortamento “a quote decrescenti” permette di limitare l’esposizione in bilancio di ingenti minusvalenze, successivamente al termine del “periodo protetto”. 

Le aliquote evidenziate in bilancio risultano dalla seguente tabella:

Tra gli acquisti effettuati nel 2020/21 spiccano: Osimhen Viktor acquistato dal LOSC Lille per € 76.356.800; Matteo Politano (Inter) per € 21.111.538; Candellone Leonardo (Torino) per € 500000; Guarine Oscar (Rimini) per € 100.000 e Hysai (SSC Bari) per € 15.000.

Tra le cessioni nella tabella delle movimentazioni dei diritti pluriennali spiccano: Allan (Everton) per € 23.589.744, con una plusvalenza di € 23.052.744 e Tonelli Lorenzo per € 2.000.000, con una plusvalenza di € 1.715.000; Milik Arkadius per € 4.021.762, con una plusvalenza di € 4.021.562; Orestīs Karnezīs (LOSC Lille ) per € 5.128.205, con una plusvalenza di € 4.928.205; Manzi Claudio ceduto al LOSC Lille per € 4.021.762 con una plusvalenza di € 4.021.562 e Henrique (Red Bull Bragantino) ceduto per € 100.781 con una plusvalenza di € 58.061.

Il sito web Transfermarkt riporta anche la cessione di Luigi Liguori al LOSC Lille, il 20.09.2020, per € 4 milioni.

Da notare che nello scambio con il club francese LOSC Lille risulta acquistato Osimhen e risultano ceduti Manzi Claudio, Orestīs Karnezīs; Palmieri Ciro per € 7.026.349 e Luigi Liguori per complessivi € 20.247.563 con plusvalenze per complessive per € 12.921.014. Da notare che, Palmieri Ciro e Liguori Luigi furono acquisiti a parametro zero.

Al 30 giugno 2021 il calciatore col valore contabile residuo più elevato risulta Osimhen con 45,5 milioni.

Dopo la chiusura dell’esercizio il Napoli ha effettuato l’acquisto di diritti pluriennali alle prestazioni calciatori per € 0,7 milioni e acquisizioni di prestiti per € 3 milioni

Secondo gli Amministratori, come nell’esercizio precedente, “il settore giovanile continua a rappresentare un asset ritenuto strategico ai fini della crescita del patrimonio aziendale, sul quale la società pone sempre di più una particolare attenzione per l'implementazione e lo sviluppo del potenziale sportivo della prima squadra”.  In tale ottica sono stati destinati investimenti in linea con gli obiettivi.

Il Patrimonio Netto.

Il Patrimonio Netto è positivo e ammonta a € 140.259.283 (€ 126.451.044 nel 2019/20). Rispetto al 30 giugno 2020, risulta aumentato di € 13,8 milioni, ossia del 10,9%.

La variazione è dovuta alle riserve di rivalutazione di € 72.750.000, costituite seguito della rivalutazione del marchio per € 75.000.000, e al risultato netto dell’esercizio, in perdita per € 58.941.765.

La Riserva di rivalutazione è costituita dal valore della rivalutazione del marchio SSCN al netto dell’imposta sostitutiva del 3%.

Il capitale sociale pari a € 501.000 è interamente sottoscritto e versato ed è suddiviso in n. 501 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 1.000 cadauna. La società Filmauro S.r.l. possiede n. 500 azioni e il Signor Aurelio De Laurentiis possiede n. 1 azione.

Il Patrimonio Netto, essendo non negativo è conforme a quanto richiesto dal Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario, secondo gli Amministratori è in grado di far fronte alle conseguenze della Pandemia COVID anche per l’esercizio 2020-2021.

I mezzi propri finanziano il 33,6% del totale delle attività e supera il valore netto dei diritti pluriennali.

La struttura delle Passività.

Fino al bilancio 2018/19, il bilancio del Napoli, rispetto ad altri bilanci di squadre di calcio, si differenziava per il fatto che esponeva la voce ratei e risconti passivi con un importo molto basso (€ 10.500 nel 2018-2019), in altre parole, non necessitava di finanziare le attività in corso, con i mezzi finanziari forniti dai ricavi della stagione sportiva successiva, come ad esempio una campagna abbonamenti anticipata. Tra l’altro, a causa della pandemia Coid-19, non sono state attivate campagne abbonamenti sia per il 2020/21 sia la stagione sportiva 2021/22.

Nel bilancio 2020/21 la voce ratei e risconti passivi è valorizzata per € 5.576.474 (€ 29.824.173 nel 2019/20), di cui € 5.572.310 per risconti passivi (€ 29.823.710 nel 2019/20). Precisamente i risconti passivi riguardano: i Ricavi cessione temporanea calciatori, in pratica riguardano i proventi fatturati nell’esercizio 2020/21 ma di competenza dell’esercizio 2021/22. Nel 2019/20 i risconti passivi per i Proventi licenza diritti televisivi erano pari a € 22.874.786; i risconti passivi per Ricavi sfruttamento diritti radiofonici ammontavano a  € 122.105; i risconti passivi per  Ricavi cessione temporanea calciatori per € 24.169; i risconti passivi per Sponsorizzazioni risultavano pari € 6.794.498 e i risconti passivi per  proventi Diversi erano pari a € 8.152. La variazione rispetto al 2019/20 è dovuta all’emergenza sanitaria Covid-19, che nel 2019/20 ha determinato l’interruzione temporanea delle competizioni con un allungamento della stagione sportiva. Si trattava, quindi, dei proventi attribuiti agli eventi sportivi della stagione 2019/20 tenutisi successivamente al 30 giugno 2020.

I ratei e risconti passivi finanziano circa l’ 1,3% dell’attivo

I debiti nella voce acconti, pari a € 9.871.478 (€ 58.829 nel 2019/20), sono evidenziate le fatturazioni anticipate di proventi la cui competenza economica ricade negli esercizi successivi. Il totale della voce “debiti” è pari a € 254.730.822 (€ 245.604.917 nel 2019/20) e risulta in aumento del 3,7%.

L’importo maggiore riguarda i debiti verso Enti Settore Specifico per € 128.345.580 (€ 143.475.327 nel 2019/20). Da sottolineare l’assenza di debiti bancari.

I debiti verso la controllante pari a € 6.724.933 (€ 523.244 nel 2019/20), riguardano per Euro 6.648.833 debiti verso Filmauro per Iva di Gruppo e per Euro 76.100 (€ 154.496 nel 2019/20) debiti commerciali ed € zero (€ 99 nel 2019/20) come debiti diversi.

I debiti verso fornitori ammontano ad € 44.929.143 (nel 2019/20: € 44.620.585), di cui € 18.787.165 verso fornitori nazionali.

I nuovi principi contabili OIC hanno permettono di evidenziare i debiti verso imprese sottoposte al controllo della controllante per Euro 268.227 (€ 457.700 nel 2019/20), di cui € 39.427 verso Cineservices srl e Auro Servizi S.r.l. per € 228.800.

I debiti finanziano circa il 61% dell’attivo (56,2% nel 2019/20).

La Posizione Finanziaria Netta.

Ai fini del Financial Fair Play la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio anche dei debiti fiscali e previdenziali non correnti (“Accounts payable to social/tax authorities”); invece, non sono considerati gli altri debiti fiscali (“Other tax liabilities”), che includono le passività per imposte differite (“deferred tax liabilities”).

In altre parole, i debiti fiscali e previdenziali non correnti da considerare riguardano le rateizzazioni pluriennali col fisco.

Il risultato della somma algebrica, non deve essere superiore al fatturato netto

La posizione finanziaria netta è positiva per € 95,76 milioni (€ 123,82 milioni nel 2019/20) e coincide con le disponibilità liquide di pari ammontare € 95,76 milioni (€ 123,82 milioni nel 2019/20). Non esistono debiti finanziari.

I crediti verso Enti settore specifico ammontano a € 73.332.496 (€ 109,47 milioni nel 2019/20). Il maggior credito riguarda il Parma per Inglese per la cifra di Euro 13.500.000, seguito dal Torino per Verdi per la cifra di € 13.000.000 e la Roma per Diawara con € 10.200.000; Per le società estere, l’Olimyque Marseille per Milik deve ancora 8.500.000 di Eur; l’Everton per Allan deve 7.859.423 Mentre il credito verso LOSC Lille riguarda Manzi per € 11.752; Liguori per € 21.117 e Ciro Palmieri per € 17.456.

I debiti verso Enti settore specifico ammontano a € 128.345.580 (€ 143,47 milioni nel 2019/20). Il maggior debito riguarda LOSC Lille per Osimhen per € 39.049.345; FC Internazionale per € 18.500.00; AS Roma per Manolas per la cifra di Euro 16.533.000, seguita dal PSV per Lozano per la cifra di Euro 9.975.000 e dal Celta per Lobotka per € 6.667.504.

Al 30.06.2021, il Napoli evidenzia debiti tributari non correnti per € 12.969.881 e debiti previdenziali non correnti per € 802.004 esigibili oltre l’esercizio successivo. Tali importi, rappresentano la quota di ritenute operate sui redditi dei lavoratori dipendenti che l’art.97 del DL n.104/2020 convertito in Legge n.126/2020, “Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia” ha permesso di rateizzare oltre l’esercizio successivo; pertanto, nel 2020/21, il club partenopeo non ha problemi per quanto riguarda il “net debt” ai fini del Fair Play Finanziario.

Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto la nozione di “Relevant Debt”. La nozione di debito rilevante (“Relevant Debt”) corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito direttamente attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello stadio e/o alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni dopo la data in cui l'attività è dichiarata pronta per l'uso. Il “Relevant Debt” non deve essere superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della differenza tra valore e costi della produzione.

Nel caso in questione, al 30.06.2020, non emergono debiti finanziari per lo stadio e/o infrastrutture sportive.

I Debiti con dipendenti, fisco ed Enti Previdenziali.

I debiti verso il personale ammontano a circa € 13.37 milioni (€ 38.78 milioni nel 2019/20), riguardano le mensilità di giugno 2021 e risultano in decremento poiché nel 2019/20 ci fu la rateizzazione “COVID-19”. Essi rappresentano circa l’ 8,7% del costo del personale. Esistono debiti verso il personale per competenze maturate e non liquidate per € 298.230.

I debiti per imposte differite iscritti tra i fondi rischi sono pari a circa € 13.172.416 (€ 30.306.156 nel 2019/20) e rappresentano un debito tributario per “fiscalità latente” per differimento delle imposte dovute sulle plusvalenze realizzate, per espressa previsione normativa.

I debiti tributari ammontano a € 46.894.959, di cui € 43.588.352 per ritenute d’acconto su retribuzioni di lavoro dipendente.

Gli amministratori hanno dichiarato che non sussistono debiti scaduti e non pagati.

Il Napoli ha usufruito della possibilità, prevista dai provvedimenti legislativi assunti dal Governo in contrasto all’emergenza sanitaria Covid-19 per rateizzare.

Per il contenzioso civile gli amministratori hanno dichiarato che non possano derivare significative passività.

Anche per i debiti verso Istituti previdenziali, pari a € 2.111.896 (€ 1.100.924 nel 2019/20), gli Amministratori hanno scritto che non si segnalano debiti scaduti e non pagati.

Grazie ai provvedimenti legislativi assunti dal Governo in contrasto all’emergenza sanitaria Covid-19, si è potuto diluire nel tempo i versamenti dei contributi previdenziali dovuti sui redditi dei lavoratori dipendenti.

Il Rendiconto Finanziario.


Il decremento di disponibilità liquide è stato pari a € 28,06 milioni. Tale decremento è stato determinato da flussi di cassa della gestione corrente positivi per € 59.398.885, da deflussi di cassa generati dalla gestione degli investimenti che hanno assorbito € 87.459.204. 

Tra i flussi di cassa della gestione corrente risulta che l’autofinanziamento economico ha generato flussi positivi per € 34.004.594e le variazioni del capitale circolante netto hanno generato flussi negativi per € 9.113.088 e le altre rettifiche hanno generato flussi positivi per € 34.507.379.

Sull’attività di investimento ha influito l’incremento dei diritti pluriennali prestazioni calciatori che ha comportato deflussi di cassa pari a 98.372.109, finanziato in minima parte da disinvestimenti per € 458.925.

La Gestione Economica.

I costi della produzione, pari a € 306.643.672 (€ 294.892.229 nel 2019/20), sono superiori rispetto al valore della produzione, che è pari a 228.097.847 (€ 274.773.521 nel 2019/20), determinando una differenza negativa per € 78.545.825 (-€ 20.118.708 nel 2019/20).

Il valore della produzione, comprensivo delle plusvalenze, diminuisce del 17%; mentre i costi della produzione aumentano del 4%.

In sintesi, il Napoli, nel 2020/21, ha speso in misura superiore rispetto a quanto abbia guadagnato, a causa degli effetti della pandemia COVID che hanno provocato una contrazione dei ricavi per la disputa delle competizioni a porte chiuse che ha comportato l’azzeramento dei ricavi da gare.

Il tutto si è verificato nonostante la contabilizzazione nell’esercizio 2020-2021, dei ricavi correlati alle partite della stagione sportiva 2019-2020, disputate a luglio e agosto 2020.

Di conseguenza si può affermare che l’impatto del Covid sul modello di gestione economica del Napoli è stato rilevante, le plusvalenze e i ricavi traslati dall’esercizio precedente, i ricavi da competizione europee non sono stati sufficienti ad arginare l’effetto negativo, dovuto soprattutto alla disputa delle competizioni a porte chiuse.

Il trend storico mostra che dal 2012-2013 al 2020/21 il Napoli aveva adeguato il livello di alcuni costi al valore della produzione e non al valore del fatturato netto. Nel 2016-2017, sembrava che il volume dei costi si fosse, invece, adeguato anche al livello del fatturato netto non considerando i proventi eccezionali contenuti nel valore della produzione, rappresentati dalle plusvalenze. Tuttavia alcuni costi si mostrano “rigidi” nella fase calante del rendimento sportivo, per via della durata pluriennale dei contratti, a meno che si proceda allo “smobilizzo”.  

Il grafico mostra e sembra rafforzare la considerazione fatta.  


Il tasso di crescita annuale composto (CAGR) del valore della produzione, calcolato dal 30 giugno 2005, è del 19,41%, ciò significa che il valore della produzione dal 2005 è cresciuto in media del 19,41% circa all’anno. Il CAGR del valore della produzione negli ultimi 5 anni è negativo del 5,8%.

Occorre ribadire che per essere competitivi a certi livelli, alcuni costi, come quelli del personale, diventano “rigidi”, almeno nel breve termine.

I costi della produzione, pari a 306.643.672 (nel 2019/20: 294.892.229), rispetto all’anno precedente, aumentano del 4% circa.

A confermare la tesi della rigidità di alcuni costi, una volta raggiunti determinati livelli, è il fatto che i costi della produzione hanno seguito una fase di continua crescita tranne l’esercizio 2014/2015, in cui hanno registrato un rallentamento, per poi continuare ad aumentare negli esercizi successivi.

Il tasso di crescita annuale composto (CAGR), dei costi della produzione, calcolato dal 30 giugno 2005 è del 18,33%, mentre negli ultimi 5 anni è del 8,1%.

Il principale costo della produzione è quello del personale. Il tasso di crescita annuale composto (CAGR), del costo del personale, calcolato dal 30 giugno 2005 è del 17,64%, mentre negli ultimi 5 anni è del 8,76%.

Il tasso di crescita annuale composto (CAGR), degli ammortamenti, calcolato dal 30 giugno 2005 è del 21,79%, mentre negli ultimi 5 anni è del 7,88%.

I Ricavi.

Il fatturato netto, con esclusione dei proventi rivenienti dalla cessione a titolo definitivo e temporanea dei calciatori, rappresenta il 76,48% (64,2% nel 2019/20) del valore della produzione, mentre le plusvalenze, i ricavi da cessione temporanea calciatori e gli altri proventi derivanti dalla gestione calciatori rappresentano il 23.5% (35,14% nel 2019/20) del valore della produzione.

I Ricavi da gare si sono praticamente azzerati, perché diminuiscono di € 13.158.327, da € 13.197.475 a € 39.148, registrando un decremento pari al 99,7%. L’incidenza di tale voce sul valore della produzione e pari al 0,02%. Il calo è da attribuirsi alle conseguenze della pandemia COVID, perché le competizioni si sono svolta con gli stadi a “porte chiuse”. E’ stata movimentata solo la voce “altre gare – amichevoli” pari a € 39.148.

Per l’esercizio 2020/21 non è stata avviata la campagna abbonamenti e, per il perdurare dell’emergenza COVID-19, anche per l’esercizio 2021/22 non è stata avviata la campagna abbonamenti.

I ricavi commerciali hanno registrato complessivamente un incremento del 23,47%, passando da € 31,8 milioni a € 38,75 milioni. Tali ricavi incidono per il 16,9% sul valore della produzione.

I proventi da sponsorizzazioni ammontano a € 32.428.453 (€ 27.162.155 nel 2019/20), registrano un incremento di € 5.266.298.

Tale voce ha beneficiato dei ricavi correlati alle partite della stagione sportiva 2019/20 disputate a luglio e agosto 2020, per l’importo di Euro 6.794.498.

Gli Sponsor ufficiali hanno contribuito con € 9.152.170 (€ 5.917.830 nel 2019/20). Il contributo dello Sponsor tecnico diminuisce da € 7.530.432 a € 3.839.143. Gli Sponsor istituzionali hanno contribuito con € 10.684.791 (€ 7.971.703 nel 2019/20), i Partner commerciali con € 3.065.009 (€ 2.634.213 nel 2019/20) e le Altre sponsorizzazioni con € 5.055.461 (€ 2.739.556 nel 2019/20). Nel 2020/21 figurano anche i “Regional Sponsor” con € 631.579 (€ 368.421 nel 2019/20).

Gli altri proventi pubblicitari ammontano a € 117.455 (€ 229.740 nel 2019/20) e si riferiscono a ricavi derivanti dalla vendita di spazi pubblicitari posizionati all’interno di prodotti editoriali e multimediali commercializzati nell’esercizio.

Nel bilancio 2020/21, i Proventi commerciali e royalties aumentano di 2.210.079 Euro, passando da € 3.990.511 a € 6.200.590. In particolare i proventi da licensing aumentano da € 1.291.795 a € 2.731.040. Tale voce si riferisce a ricavi prodotti dallo sfruttamento del marchio “SSC Napoli”. I Proventi da merchandising risultano pari a € 3.334.770 (€ 2.502.086 nel 2019/20).

La voce “Proventi vari” ammonta a € 1.583.008 (€ 920.799 nel 2019/20) e riguarda i proventi radiofonici per € 585.105 e i proventi da sfruttamento dei diritti d'immagine per € 997.903 (€ 622.904 nel 2019/20).

I Proventi da cessioni diritti radiotelevisivi, aumentano di € 2.447.398 e risultano pari a € 123.695.694, mentre nell’esercizio precedente erano pari a € 121.248.296. L’incidenza sul valore della produzione è del 54,2%. L’incremento verificatosi nel 2020/21 è una delle conseguenze della Pandemia COVID-19, dovuto alla disputa di 5 partite casalinghe della stagione sportiva 2019/2020 a luglio e agosto 2020.

Nel 2019/20, tra i risconti passivi è stata allocata la cifra di € 22.874.786 per le partite della stagione sportiva 2019/2020 disputate a luglio e agosto 2020, precisamente € 19.383.910 per il campionato di Serie A ed € 3.490.875 per la Champions League.

I ricavi relativi alle competizioni UEFA diminuiscono di Euro 43.290.477, da € 61.087.702a € 17.797.225.

I diritti TV nazionali aumentano di € 46.171.192, da € 54.274.948 a € 100.466.140.

I diritti Tv per le amichevoli hanno fruttato € 102.329 (€ 535.646 nel 2019/20). Gli altri proventi TV ammontano a € 5.350.000 (€ 5.350.000 nel 2019/20).

Il grafico seguente mostra la dipendenza del fatturato netto dai diritti TV che nel 2020/21 è del 70,9%. Dal 2010/11 è sempre stata superiore al 50%.


Il Player Trading.

Nel 2020/21 il risultato del Player Trading è negativo per 60,4 milioni di Euro, in altre parole, il risultato della gestione economica relativa ai trasferimenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori non è riuscito a coprire il costo degli ammortamenti, che a partire dall’esercizio chiuso al 30 giugno 2008, sono calcolati sulla base di piani di ammortamento a quote decrescenti, correlati all’intera durata contrattuale dei singoli rapporti.

Nel 2019-2020 la gestione del Player Trading è risultata negativa per 22,5 milioni.

Nel 2018-2019 la gestione del Player Trading è risultata positiva per € 10,12 milioni, grazie alla plusvalenza di Jorginho (€ 59.730.000) e Hamsik (€ 19.996.869).

 Duvan Zapata (€ 19.735.530).

Nel 2017-2018 la gestione del Player Trading è risultata negativa per € 33,35 milioni.

Nel 2016-2017 la gestione del Player Trading era risultata positiva per € 30,45 milioni, grazie alla plusvalenza di Higuain.

Nel 2015-2016 la gestione del Player Trading è risultata negativa per € 38,5 milioni.

Nel 2014-2015 la gestione del Player Trading è stata negativa per € 34,1 milioni.

Nel 2013-2014, grazie alla plusvalenza di Cavani, la gestione del Player Trading è risultata positiva per € 3,88 milioni.

Le Plusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori ammontano a € 48.743.167 (€ 95.827.307 nel 2019/20) e incidono sul valore della produzione per il 21,4%.

L’importo delle plusvalenze ha riguardato Marques Loureiro Allan, ceduto per € 23.589.743, con una plusvalenza di € 23.052.743; Tonelli Lorenzo ceduto per 2.000.000, con una plusvalenza di € 1.715.000; Manzi Claudio (LOSC Lille), ceduto per € 4.021.762, con una plusvalenza di € 4 021 562; Do Nasicmento Leandro Henrique, ceduto per 100.781, con una plusvalenza di € 58.061; Karnezis Orestis Spyridon (LOSC Lille), ceduto per 5.128.205, con una plusvalenza di € 4.828.205; Vianni Samuele, ceduto per 500.000, con una plusvalenza di 170.000. Altre plusvalenze si sono registrate con calciatori acquisiti a parametro zero, precisamente: Palmieri Ciro per € 7.026.349 e Liguori Luigi (LOSC Lille) per euro 4.071.247. Le plusvalenze realizzate a seguito di premi su cessioni hanno riguardato: Grassi Alberto per € 750.000; Chiriches Vlad per € 1.500.000; Tonelli Lorenzo per € 550.000; Do Nasicmento Leandro Henrique per € 400.000; Luperto Sebastiano per € 500.000; Llorente Torres Fernando Javer per € 100.000.

Sono stati rilevati Ricavi da cessione temporanea prestazioni calciatori per € 4.817.629 (€ 2.325.831 nel 2019/20). Tali ricavi riguardano: Arkadiusz Milik (Olympique Marseille) per complessivi € 3.933.460, Amin Younes (Eintracht Frannkfurt) per € 750.000, e Ciciretti (AC Chievo Verona) per € 110.000.

La voce relativa agli ammortamenti dei diritti alle prestazioni sportive pluriennali dei calciatori ammonta a € 111.406.313, mentre nel precedente esercizio era pari a € 118.256.311, evidenziando un decremento del 5,8%. Gli ammortamenti, rispetto al 2012-2013, risultano comunque nettamente superiori, poiché, allora, erano pari a € 35.633.137.

I Costi.

Nel caso dei Costi del personale, per gli effetti della Pandemia Covid-19, il Comunicato Ufficiale FIGC n. 228/A del 22 giugno 2020, ha indicato di ripartire lo stipendio di giugno 2020 in tre mensilità, ovvero in giugno, luglio e agosto, a seguito dello slittamento al 31 agosto 2020 della stagione sportiva 2019/2020, le quote di luglio e agosto sono state contabilizzate nel bilancio in chiusura al 30 giugno 2021 anche se riferite alla stagione sportiva 2019/20.

I costi del personale sono aumentati del 9,8%, da € 140.742.829 a 154.552.825. In nota integrativa è scritto che il totale dei compensi corrisposti ai tesserati è pari a circa il 97% del totale dei compensi corrisposti al personale dipendente.

La voce salari e stipendi del personale tesserato è aumentata di € 12.965.938 (-€ 6.893.333 nel 2019/20; +€ 16.715.615 nel 2019/20; +€ 18.092.640 nel 2017/18; + € 14.357.475 nel 2016/17), da € 136.419.052 a € 149.384.990.

I compensi contrattuali allenatori diminuiscono di € 3.764.225, da € 6.400.101 ad € 4.341.274 ed incidono per il 2,8% (4,5% nel 2019/20) sul costo totale del personale.

I compensi contrattuali calciatori aumentano di € 22.605.606, da € 112.126.416 ad 134.732.022.

I compensi contrattuali calciatori ella parte variabile, diminuiscono di € 7.848.544, da 13.866.677 ad 6.018.133.

Gli altri costi del personale, aumentano del 510,3%, da € 169.773 a € 1.036.194.  

Il numero medio dei dipendenti nel 2020/21 è stato di 110,47 (114,99 nel 2019/20), di cui 35,08 calciatori (40,83 nel 2019/20).

L’incidenza del costo del personale sul fatturato netto, ai fini del Fair Play Finanziario, è del 88,59%, mentre, l’incidenza sul valore della produzione è del 67,8%.

L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato.

L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico del costo del lavoro.

Nell’effettuare la valutazione per una determinata stagione sportiva da disputarsi si considera per il Costo del Lavoro Allargato il valore risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato.

Il Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori al netto delle relative Minusvalenze.

Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.

Nel caso in questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore risulterebbe di 1,064.

Gli ammortamenti e le svalutazioni totali sono diminuiti del 5,7%.

I costi per godimento dei beni di terzi sono pari a € 4.182.834 (€ 3.860.529 nel 2019/20).

L’importo maggiore riguarda le locazioni operative per € 2.684.630 (€ 2.436.173 nel 2019/20), seguito dall’affitto campi sportivi e concessione uso stadio per € 1.325.411 (€ 1.249.206 nel 2019/20). Per l’affitto degli uffici e del centro tecnico il costo è invariato ed è pari a € 172.793 (€ 175.150 nel 2019/20).

I Costi per prestazioni di servizi registrano un incremento di circa il 4% (+5,2% nel 2019/20) ed ammontano a € 22.323.526 (€ 21.466.336 nel 2019/20).

L’incremento è stato causato soprattutto dall’incremento dei costi specifici tecnici, dei costi per tesserati, dei costi per attività sportiva e dall’aumento dei compensi agli amministratori. La riduzione maggiore ha riguardato i costi legati ai servizi di biglietteria e controllo ingressi, in conseguenza delle partite disputate a porte chiuse.

I costi specifici tecnici (scouting e gestione tecnica per la produzione TV), aumentano di 2.590.727 da € 10.324.554 a € 12.915.281. Nella voce “Costi Specifici Tecnici”, in genere, sono inclusi anche i compensi corrisposti agli agenti, per consulenze tecnico sportive rese da terzi in fase di contrattualizzazione e costi per l’osservazione di calciatori.

Il compenso agli amministratori ammonta a 2.250.600 (€ 1.957.500 nel 2019/20) e risulta aumentato.

La tabella seguente mostra l’evoluzione nel tempo del risultato di esercizio e del compenso agli amministratori, che complessivamente ha drenato circa il 68,3% sull’aggregato dei risultati netti di esercizio dal 2004/2005 pari a € 109.799.804.


Il requisito del pareggio bilancio.

Il bilancio 2020/21 dovrà essere valutato insieme al bilancio 2019/20, a causa della Pandemia da Covid-19.

Nel calcolo dovrà essere considerato l'impatto finanziario negativo del COVID-19, definito come la perdita di ricavi dovuta alla differenza tra i ricavi medi rilevati negli esercizi 2020/2120 e 2020/2021 e i corrispondenti ricavi medi attesi previsti per gli stessi periodi, che come minimo dovranno essere uguali a quelli del periodo di monitoraggio chiuso nel 2019, anche considerando eventuali aumenti contrattuali.

Il risultato prima delle imposte 2020-2021 risulta negativo per € 77.948.091.

Il risultato prima delle imposte 2019-2020 risulta negativo per € 19.745.086.

Il risultato prima delle imposte 2018-2019 risulta positivo per € 47.846.735.

Il risultato prima delle imposte 2017-2018 risultava negativo per € 3.409.339. In ogni caso, la somma algebrica dei risultati prima delle imposte per gli esercizi 2018, 2019, 2020 e 2021, risulta negativa per 53,25 milioni di Euro; pertanto, bisognerebbe approfondire l’entita dei costi non rilevanti e l’entità dell'impatto finanziario negativo del COVID-19.

Inoltre, si deve considerare che il regolamento permette di escludere alcuni costi come quelli riguardanti il settore giovanile.

Conclusioni.

Anche l’esercizio 2020-21 è stato influenzato dalla pandemia COVID-19, che ha determinato pricipalmente l’azzeramento dei ricavi da gare.

Nel 2021/22 il Napoli disputerà la Uefa Europa League, gli amministratori hanno scritto che il Napoli punterà a rafforzare le iniziative rivolte al potenziamento della prima squadra e del settore giovanile, mantenendo inalterata la filosofia dell'investimento sostenibile capace di dare frutti nel tempo.

Un dato di fatto è che non è stato rinnovato il contratto a Insigne, vincitore con la nazionale degli Europei.


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