Il bilancio al 30 giugno 2021 del Napoli si è chiuso con una
perdita di € 58.941.765, e la rivalutazione del marchio. La rivalutazione permettendo
l’iscrizione nel patrimonio netto della riserva di rivalutazione, consente, di
utilizzarla per coprire perdite che potrebbero imporre interventi di
ricapitalizzazione immediati. La rilevazione
delle partite per fiscalità anticipata e differita ha mitigato la perdita. Si è
verificato uno rappresentato in uno sbilancio di imposte anticipate che ha prodotto,
sul risultato di esercizio, un effetto economico netto pari complessivamente ad
€ 18.245.226 (€ 174.236 al 30 giugno 2020).
L’esercizio precedente si era chiuso con una perdita di €
18.971.803
La causa della perdita è da ricercare negli effetti della
pandemia COVID-19, che ha determinato lo svolgimento delle competizioni con gli
stadi a porte chiuse. I ricavi correlati alle 5 partite casalinghe della
stagione sportiva 2019/20, disputate nell’esercizio 2020/2021, sono stati
contabilizzati nel 2020/21.
I ricavi della produzione sono diminuiti del 17% e i costi
della produzione sono aumentati del 4%.
Come l’esercizio precedente il costo del lavoro allargato
(personale + ammortamenti) è stato superiore al fatturato netto, rendendo
“vitale” il realizzo delle plusvalenze, che nel 2020/21 ha subito una flessione.
Il non aver investito in infrastrutture sportive come lo stadio, aumenta la
dipendenza dalle altre fonti di ricavo, come i diritti televisivi e le
plusvalenze.
L’aver disputato le competizioni della stagione sportiva
2020-2021, effetto del prolungarsi della pandemia COVID è stato quello di
azzerare i ricavi da botteghino e delle attività commerciali da Stadio.
La strategia del Napoli, nell’ottica di una società
commerciale, che si basa sul Player Trading, ha privilegia l’investimento in
calciatori, per la successiva rivendita, trascurando l’investimento in infrastrutture
sportive, basti pensare alla cifra investita in calciatori dal 2009/10 ha
raggiunto la cifra di € 915,4 milioni.
Per il 2020/21 risulta come investimento l’acquisto dal LOSC
Lille di Osimhen, con una parziale contropartita in calciatori del Napoli.
Anche per il 2020/21, il Napoli può vantare l’assenza di
debito bancario, con elevate disponibilità liquide, e il patrimonio netto risulta
capiente per far fronte alle conseguenze che potrebbero derivare ad un altro
esercizio caratterizzato da crisi pandemica, grazie alla creazione della
riserva di rivalutazione di € 72.750.000, determinata dalla rivalutazione del marchio.
Dal punto di vista
sportivo, nella stagione sportiva 2020/21, il Napoli è giunto quinto in
campionato, con 77 punti (7° con 62 punti nella stagione sportiva 2019/20).
In coppa Italia ha perso la semifinale con l’Atalanta (nel
2019/20 vittoria, superando in finale la Juventus).
Nella competizione UEFA Europa League 2020/21, il Napoli è
stato eliminato ai sedicesimi dal Granada. Nella competizione UEFA Champions
League 2019/20, il Napoli è stato eliminato agli ottavi dal Barcellona l’8
agosto 2020.
La continuità
aziendale.
La continuità aziendale deve intendersi come attitudine
dell’azienda a durare nel tempo o anche come la capacità di poter far fronte e
quindi di onorare impegni finanziari nel futuro, ed è uno dei punti cardine del
Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.
Gli
amministratori hanno redatto il bilancio nella prospettiva della continuazione
dell’attività.
La Società
di Revisione Ria Grant Thornton S.p.A. ha fatto due richiami di informativa.
Nel primo richiamo di informativa è stata richiamata l’attenzione sulla
rivalutazione del marchio.
Nel
secondo richiamo, è stata richiamata l’attenzione su quanto dichiarato dagli
Amministratori sugli effetti della diffusione del COVID sull’attività della
società. I Revisori hanno giudicato appropriato l’utilizzo del presupposto
della continuità aziendale; pertanto, ha certificato il bilancio e non ha mosso
alcun rilievo sul tema. Il giudizio dei Revisori non è espresso con rilievi per
tali richiami di indormativa.
Per
quanto riguarda la verifica del presupposto della continuità aziendale, nella Relazione
del Collegio Sindacale, in base al principio di revisione 570, è scritto che l’operato
della direzione è stato adeguato e “non foriero di criticità in un ragionevole
orizzonte temporale di riferimento”, anche alla luce delle problematiche del
COVID-19.
La struttura
dell’attivo.
Il totale dell’attivo risulta diminuito ed ammonta € 417,78 milioni (€ 436,91 milioni nel 2019/20). Il 48,4% delle attività è costituito da immobilizzazioni. Le immobilizzazioni materiali sono trascurabili, essendo pari a € 473.911 (€ 491 mila nel 2019/20), e non includono infrastrutture sportive.
Tra le immobilizzazioni
immateriali l’avviamento risulta completamente ammortizzato.
L’avviamento aveva un costo storico di € 19.538.462. Negli esercizi precedenti,
l’avviamento era stato iscritto, con il consenso del Collegio Sindacale, per
l’ammontare effettivamente pagato a tale titolo nell’ambito dell’acquisto del
ramo d’azienda dal fallimento della S.S. Calcio Napoli S.p.A. Il costo è stato
ammortizzato considerando un periodo di recupero pari a dieci anni e l’ammortamento
è stato completato il 30 giugno 2016.
La voce “Concessioni, licenze, marchi e diritti simili”,
compresa tra le immobilizzazioni immateriali, risulta rivalutata. Il marchio 30
giugno 2020 era pari a zero, dopo la rivalutazione, il valore iscritto in
bilancio al 30 giugno 2021 è pari ad euro 75.000.000.
Nel 2019/20, tale voce risultava totalmente ammortizzata,
con un costo storico di € 13.171.218 e riguardava l’acquisto dei marchi
sociali, della denominazione e altri segni distintivi, dei trofei ed agli oneri
accessori che hanno caratterizzato l’acquisto del ramo d’azienda dal fallimento
della S.S. Calcio Napoli S.p.A..
Gli amministratori hanno rivalutato il marchio SSCN, ai
sensi e per gli effetti dell’articolo 110 del D.L. 104/2020, convertito con
modifiche nella L. 126/2020. Per stimare l’importo del valore economico del
marchio secondo i principi di ragionevolezza, prudenza e dimostrabilità, è
stato conferito l’incarico a un professionista indipendente Docente
Universitario, al fine di evitare rischi di sopravvalutazione con
ingiustificato incremento di patrimonio netto.
La società si è avvalsa della facoltà prevista dalla norma
anche dal punto di vista fiscale.
Gli amministratori hanno accantonato l’imposta sostitutiva
del 3% del maggior valore iscritto in bilancio.
L’attivo circolante, pari a € 215.307.526 (€ 289.502.842 nel
2019/20) rappresenta circa il 51,5% dell’attivo e le notevoli disponibilità
liquide, pari a € 95.758.050 (€ 123.818.369 nel 2019/20), incidono per
il 22,9% sul totale dell’attivo. La parte non corrente dell’attivo
circolante è di circa € 26.500.000 (€ 52.508.772 nel 2019/20),
pertanto il capitale circolante netto è negativo per circa € 5,87 milioni (€ 36,46
milioni nel 2019/20).
I crediti verso la controllante Filmauro S.r.l., pari a € 12.773.444
(€ 9.788.559 nel 2019/20), riguardano il credito da consolidato fiscale per €
10.937.527 (€ 9.772.080 nel 2019/20).
I nuovi OIC hanno permesso di evidenziare i crediti verso
società facenti capo alla stessa Capogruppo per Euro 192.310 (€ 222.199 nel 2019/20).
Tali crediti riguardano Cinema Europa Srl per Euro 24.142; Olimpia 80
Immobiliare Srl per Euro 155.894; Auro Servizi Srl per Euro 12.274.
Il Valore della Rosa.
I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono pari a € 126.093.178 (€ 141.853.053 nel 2019/20). Il decremento di € 15.759.875 è dovuto a investimenti per € 98,35 milioni, a cessioni per un valore contabile residuo di € 2,59 milioni, ammortamenti per € 111,46 milioni (€ 118,26 milioni nel 2019/20).
Dal 2009/10
risultano investimenti complessivi nell’acquisto di calciatori per circa € 915,4
milioni. Trattasi di un importo notevole, pari all’investimento in
uno stadio moderno a livello dei grandi club europei.
Nel bilancio della S.S.C. Napoli S.p.A., a partire
dall’esercizio chiuso al 30 giugno 2008, i
diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono ammortizzati “a quote
decrescenti”. Pertanto la maggior parte dell’ammortamento è concentrato
nel cosiddetto “periodo protetto”, che ha una durata di due anni per i
calciatori acquistati con 28 anni compiuti, e di tre anni per i calciatori con
meno di 28 anni all’atto della sottoscrizione del contratto. L’ammortamento “a
quote decrescenti” permette di limitare l’esposizione in bilancio di ingenti
minusvalenze, successivamente al termine del “periodo protetto”.
Le aliquote evidenziate in bilancio risultano dalla seguente
tabella:
Tra gli acquisti effettuati nel 2020/21 spiccano: Osimhen
Viktor acquistato dal LOSC Lille per € 76.356.800; Matteo Politano (Inter)
per € 21.111.538; Candellone Leonardo (Torino) per € 500000; Guarine Oscar
(Rimini) per € 100.000 e Hysai (SSC Bari) per € 15.000.
Tra le cessioni nella tabella delle movimentazioni dei
diritti pluriennali spiccano: Allan (Everton) per € 23.589.744, con una plusvalenza di € 23.052.744 e Tonelli Lorenzo per € 2.000.000, con una plusvalenza di € 1.715.000; Milik Arkadius per € 4.021.762, con una plusvalenza di € 4.021.562; Orestīs Karnezīs (LOSC Lille ) per € 5.128.205, con una plusvalenza di € 4.928.205; Manzi Claudio ceduto al LOSC Lille per € 4.021.762 con
una plusvalenza di € 4.021.562 e Henrique (Red Bull Bragantino) ceduto per €
100.781 con una plusvalenza di € 58.061.
Il sito web Transfermarkt riporta anche la cessione di Luigi
Liguori al LOSC Lille, il 20.09.2020, per € 4 milioni.
Da notare che nello scambio con il club francese LOSC Lille risulta acquistato Osimhen e
risultano ceduti Manzi Claudio, Orestīs Karnezīs; Palmieri Ciro per € 7.026.349
e Luigi Liguori per complessivi € 20.247.563 con plusvalenze per complessive per € 12.921.014. Da notare che, Palmieri Ciro e Liguori Luigi furono acquisiti a parametro zero.
Al 30 giugno 2021 il calciatore col valore contabile residuo
più elevato risulta Osimhen con 45,5 milioni.
Dopo la chiusura dell’esercizio il Napoli ha effettuato
l’acquisto di diritti pluriennali alle prestazioni calciatori per € 0,7 milioni
e acquisizioni di prestiti per € 3 milioni
Secondo gli Amministratori, come nell’esercizio precedente, “il
settore giovanile continua a rappresentare un asset ritenuto strategico ai fini
della crescita del patrimonio aziendale, sul quale la società pone sempre di
più una particolare attenzione per l'implementazione e lo sviluppo del
potenziale sportivo della prima squadra”.
In tale ottica sono stati destinati investimenti in linea con gli
obiettivi.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto è positivo e ammonta a € 140.259.283 (€
126.451.044 nel 2019/20). Rispetto al 30 giugno 2020, risulta aumentato di
€ 13,8 milioni, ossia del 10,9%.
La variazione è dovuta alle riserve di rivalutazione di € 72.750.000,
costituite seguito della rivalutazione del marchio per € 75.000.000, e al
risultato netto dell’esercizio, in perdita per € 58.941.765.
La Riserva di rivalutazione è costituita dal valore della
rivalutazione del marchio SSCN al netto dell’imposta sostitutiva del 3%.
Il capitale sociale pari a € 501.000 è interamente sottoscritto
e versato ed è suddiviso in n. 501 azioni ordinarie del valore nominale di Euro
1.000 cadauna. La società Filmauro S.r.l. possiede n. 500 azioni e il Signor
Aurelio De Laurentiis possiede n. 1 azione.
Il Patrimonio Netto, essendo non negativo è conforme a
quanto richiesto dal Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario, secondo gli
Amministratori è in grado di far fronte alle conseguenze della Pandemia COVID
anche per l’esercizio 2020-2021.
I mezzi propri finanziano il 33,6% del totale delle attività
e supera il valore netto dei diritti pluriennali.
La struttura delle
Passività.
Fino al bilancio 2018/19, il bilancio del Napoli, rispetto
ad altri bilanci di squadre di calcio, si differenziava per il fatto che esponeva
la voce ratei e risconti passivi con un importo molto basso (€ 10.500 nel 2018-2019),
in altre parole, non necessitava di finanziare le attività in corso, con i
mezzi finanziari forniti dai ricavi della stagione sportiva successiva, come ad
esempio una campagna abbonamenti anticipata. Tra l’altro, a causa della pandemia
Coid-19, non sono state attivate campagne abbonamenti sia per il 2020/21 sia la
stagione sportiva 2021/22.
Nel bilancio 2020/21 la voce ratei e risconti passivi è
valorizzata per € 5.576.474 (€ 29.824.173 nel 2019/20), di cui € 5.572.310 per
risconti passivi (€ 29.823.710 nel 2019/20). Precisamente i risconti passivi
riguardano: i Ricavi cessione temporanea calciatori, in pratica riguardano i
proventi fatturati nell’esercizio 2020/21 ma di competenza dell’esercizio
2021/22. Nel 2019/20 i risconti passivi per i Proventi licenza diritti
televisivi erano pari a € 22.874.786; i risconti passivi per Ricavi
sfruttamento diritti radiofonici ammontavano a € 122.105; i risconti passivi per Ricavi cessione temporanea calciatori per €
24.169; i risconti passivi per Sponsorizzazioni risultavano pari € 6.794.498 e i
risconti passivi per proventi Diversi erano
pari a € 8.152. La variazione rispetto al 2019/20 è dovuta all’emergenza
sanitaria Covid-19, che nel 2019/20 ha determinato l’interruzione temporanea delle
competizioni con un allungamento della stagione sportiva. Si trattava, quindi,
dei proventi attribuiti agli eventi sportivi della stagione 2019/20 tenutisi successivamente
al 30 giugno 2020.
I ratei e risconti
passivi finanziano circa l’ 1,3% dell’attivo
I debiti nella voce acconti, pari a € 9.871.478 (€
58.829 nel 2019/20), sono evidenziate le fatturazioni anticipate di proventi la
cui competenza economica ricade negli esercizi successivi. Il totale della voce
“debiti” è pari a € 254.730.822 (€ 245.604.917 nel 2019/20) e risulta in
aumento del 3,7%.
L’importo maggiore riguarda i debiti verso Enti Settore
Specifico per € 128.345.580 (€ 143.475.327 nel 2019/20). Da
sottolineare l’assenza di debiti bancari.
I debiti verso la controllante pari a € 6.724.933 (€ 523.244
nel 2019/20), riguardano per Euro 6.648.833 debiti verso Filmauro per Iva di
Gruppo e per Euro 76.100 (€ 154.496 nel 2019/20) debiti commerciali ed € zero
(€ 99 nel 2019/20) come debiti diversi.
I debiti verso fornitori ammontano ad € 44.929.143 (nel 2019/20:
€ 44.620.585), di cui € 18.787.165 verso fornitori
nazionali.
I nuovi principi contabili OIC hanno permettono di
evidenziare i debiti verso imprese sottoposte al controllo della controllante
per Euro 268.227 (€ 457.700 nel 2019/20),
di cui € 39.427 verso Cineservices srl e Auro Servizi S.r.l. per € 228.800.
I debiti finanziano circa il 61% dell’attivo (56,2% nel 2019/20).
La Posizione
Finanziaria Netta.
Ai fini del Financial Fair Play la nozione di Net debt, già
nota in base alla vecchia regolamentazione, come differenza tra debiti
finanziari e disponibilità liquide integrata del saldo tra debiti e crediti
verso società di calcio, è stata ulteriormente integrata con la considerazione
nel conteggio anche dei debiti fiscali e previdenziali non correnti (“Accounts
payable to social/tax authorities”); invece, non sono considerati gli altri
debiti fiscali (“Other tax liabilities”), che includono le passività per
imposte differite (“deferred tax liabilities”).
In altre parole, i debiti fiscali e previdenziali non
correnti da considerare riguardano le rateizzazioni pluriennali col fisco.
Il risultato della somma algebrica, non deve essere
superiore al fatturato netto
La posizione finanziaria netta è positiva per € 95,76 milioni (€ 123,82 milioni nel 2019/20) e coincide con le disponibilità liquide di pari ammontare € 95,76 milioni (€ 123,82 milioni nel 2019/20). Non esistono debiti finanziari.
I crediti verso Enti settore specifico ammontano a € 73.332.496
(€ 109,47 milioni nel 2019/20). Il maggior credito riguarda il Parma per Inglese
per la cifra di Euro 13.500.000, seguito dal Torino per Verdi per la cifra di €
13.000.000 e la Roma per Diawara con € 10.200.000; Per le società estere, l’Olimyque
Marseille per Milik deve ancora 8.500.000 di Eur; l’Everton per Allan deve 7.859.423
Mentre il credito verso LOSC Lille riguarda Manzi per € 11.752; Liguori per €
21.117 e Ciro Palmieri per € 17.456.
I debiti verso Enti settore specifico ammontano a € 128.345.580
(€ 143,47 milioni nel 2019/20). Il maggior debito riguarda LOSC Lille per
Osimhen per € 39.049.345; FC Internazionale per € 18.500.00; AS Roma per Manolas
per la cifra di Euro 16.533.000, seguita dal PSV
per Lozano per la cifra di Euro 9.975.000 e dal Celta per Lobotka per € 6.667.504.
Al 30.06.2021, il Napoli evidenzia debiti tributari non correnti
per € 12.969.881 e debiti
previdenziali non correnti per € 802.004 esigibili oltre l’esercizio successivo. Tali importi, rappresentano la quota di ritenute
operate sui redditi dei lavoratori dipendenti che l’art.97 del DL n.104/2020
convertito in Legge n.126/2020, “Misure
urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia” ha permesso di
rateizzare oltre l’esercizio successivo; pertanto, nel 2020/21, il club
partenopeo non ha problemi per quanto riguarda il “net debt” ai fini del Fair
Play Finanziario.
Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto
la nozione di “Relevant Debt”. La
nozione di debito rilevante (“Relevant
Debt”) corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito
direttamente attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello
stadio e/o alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni
dopo la data in cui l'attività è dichiarata pronta per l'uso. Il “Relevant Debt” non deve essere
superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della
differenza tra valore e costi della produzione.
Nel
caso in questione, al 30.06.2020, non emergono debiti finanziari per lo stadio
e/o infrastrutture sportive.
I Debiti con dipendenti,
fisco ed Enti Previdenziali.
I debiti verso il personale ammontano a circa € 13.37
milioni (€ 38.78 milioni nel 2019/20), riguardano le mensilità di giugno 2021 e
risultano in decremento poiché nel 2019/20 ci fu la rateizzazione “COVID-19”. Essi
rappresentano circa l’ 8,7% del costo del personale. Esistono debiti verso il
personale per competenze maturate e non liquidate per € 298.230.
I debiti per imposte differite iscritti tra i fondi rischi
sono pari a circa € 13.172.416 (€ 30.306.156 nel 2019/20) e rappresentano un
debito tributario per “fiscalità latente” per differimento delle imposte dovute
sulle plusvalenze realizzate, per espressa previsione normativa.
I debiti tributari ammontano a € 46.894.959, di cui € 43.588.352
per ritenute d’acconto su retribuzioni di lavoro dipendente.
Gli
amministratori hanno dichiarato che non sussistono debiti scaduti e non pagati.
Il
Napoli ha usufruito della possibilità, prevista dai provvedimenti legislativi
assunti dal Governo in contrasto all’emergenza sanitaria Covid-19 per
rateizzare.
Per
il contenzioso civile gli amministratori hanno dichiarato che non possano
derivare significative passività.
Anche per i debiti
verso Istituti previdenziali, pari a € 2.111.896 (€ 1.100.924 nel 2019/20),
gli Amministratori hanno scritto che non si segnalano debiti scaduti e non
pagati.
Grazie ai provvedimenti legislativi assunti dal Governo in
contrasto all’emergenza sanitaria Covid-19, si è potuto diluire nel tempo i
versamenti dei contributi previdenziali dovuti sui redditi dei lavoratori
dipendenti.
Il Rendiconto Finanziario.
Tra i flussi di cassa della gestione corrente risulta che
l’autofinanziamento economico ha generato flussi positivi per € 34.004.594e le variazioni del
capitale circolante netto hanno generato flussi negativi per € 9.113.088 e le altre rettifiche hanno
generato flussi positivi per € 34.507.379.
Sull’attività di investimento ha influito l’incremento dei
diritti pluriennali prestazioni calciatori che ha comportato deflussi di cassa pari
a 98.372.109, finanziato in minima parte da disinvestimenti per € 458.925.
La Gestione
Economica.
I costi della produzione,
pari a € 306.643.672 (€ 294.892.229 nel 2019/20), sono superiori
rispetto al valore della produzione,
che è pari a € 228.097.847 (€ 274.773.521 nel 2019/20), determinando
una differenza negativa per € 78.545.825 (-€ 20.118.708 nel 2019/20).
Il valore della produzione, comprensivo delle plusvalenze, diminuisce
del 17%; mentre i costi della produzione aumentano del 4%.
In sintesi, il Napoli, nel 2020/21, ha speso in misura superiore
rispetto a quanto abbia guadagnato, a causa degli effetti della pandemia COVID
che hanno provocato una contrazione dei ricavi per la disputa delle
competizioni a porte chiuse che ha comportato l’azzeramento dei ricavi da gare.
Il tutto si è verificato nonostante la contabilizzazione
nell’esercizio 2020-2021, dei ricavi correlati alle partite della stagione
sportiva 2019-2020, disputate a luglio e agosto 2020.
Di conseguenza si può affermare che l’impatto del Covid sul
modello di gestione economica del Napoli è stato rilevante, le plusvalenze e i
ricavi traslati dall’esercizio precedente, i ricavi da competizione europee non
sono stati sufficienti ad arginare l’effetto negativo, dovuto soprattutto alla
disputa delle competizioni a porte chiuse.
Il trend storico mostra che dal 2012-2013 al 2020/21 il
Napoli aveva adeguato il livello di alcuni costi al valore della produzione e
non al valore del fatturato netto. Nel 2016-2017, sembrava che il volume dei
costi si fosse, invece, adeguato anche al livello del fatturato netto non
considerando i proventi eccezionali contenuti nel valore della produzione,
rappresentati dalle plusvalenze. Tuttavia alcuni
costi si mostrano “rigidi” nella fase calante del rendimento sportivo, per via
della durata pluriennale dei contratti, a meno che si proceda allo
“smobilizzo”.
Il grafico mostra e sembra rafforzare la considerazione
fatta.
Occorre ribadire che per essere competitivi a certi livelli,
alcuni costi, come quelli del personale, diventano “rigidi”, almeno nel breve
termine.
I costi della produzione, pari a € 306.643.672 (nel 2019/20: €
294.892.229), rispetto all’anno precedente, aumentano del 4% circa.
A confermare la tesi della rigidità di alcuni costi, una
volta raggiunti determinati livelli, è il fatto che i costi della produzione hanno
seguito una fase di continua crescita tranne l’esercizio 2014/2015, in cui
hanno registrato un rallentamento, per poi continuare ad aumentare negli
esercizi successivi.
Il tasso di crescita annuale composto (CAGR), dei costi
della produzione, calcolato dal 30 giugno 2005 è del 18,33%, mentre negli
ultimi 5 anni è del 8,1%.
Il tasso di crescita annuale composto (CAGR), degli
ammortamenti, calcolato dal 30 giugno 2005 è del 21,79%, mentre negli ultimi 5
anni è del 7,88%.
I Ricavi.
Il fatturato netto, con esclusione dei proventi rivenienti
dalla cessione a titolo definitivo e temporanea dei calciatori, rappresenta il 76,48% (64,2% nel 2019/20) del
valore della produzione, mentre le plusvalenze, i ricavi da cessione temporanea
calciatori e gli altri proventi derivanti dalla gestione calciatori rappresentano
il 23.5% (35,14% nel 2019/20) del
valore della produzione.
I Ricavi da gare si sono
praticamente azzerati, perché diminuiscono di € 13.158.327, da €
Per l’esercizio 2020/21 non è stata avviata la campagna
abbonamenti e, per il perdurare dell’emergenza COVID-19, anche per l’esercizio
2021/22 non è stata avviata la campagna abbonamenti.
I ricavi
commerciali hanno registrato complessivamente un incremento del 23,47%,
passando da € 31,8 milioni a € 38,75 milioni. Tali ricavi incidono per il 16,9%
sul valore della produzione.
I proventi da sponsorizzazioni ammontano a € 32.428.453 (€
27.162.155 nel 2019/20), registrano un incremento di € 5.266.298.
Tale voce ha beneficiato dei ricavi correlati alle partite
della stagione sportiva 2019/20 disputate a luglio e agosto 2020, per l’importo
di Euro 6.794.498.
Gli Sponsor ufficiali hanno contribuito con € 9.152.170 (€
5.917.830 nel 2019/20). Il contributo dello Sponsor tecnico diminuisce da €
Gli altri proventi pubblicitari ammontano a € 117.455 (€
229.740 nel 2019/20) e si riferiscono a ricavi derivanti dalla vendita di spazi
pubblicitari posizionati all’interno di prodotti editoriali e multimediali
commercializzati nell’esercizio.
Nel bilancio 2020/21, i Proventi commerciali e royalties aumentano
di 2.210.079 Euro, passando da €
La voce “Proventi vari” ammonta a € 1.583.008 (€ 920.799 nel
2019/20) e riguarda i proventi radiofonici per € 585.105 e i proventi da sfruttamento
dei diritti d'immagine per € 997.903 (€ 622.904 nel 2019/20).
I Proventi da
cessioni diritti radiotelevisivi, aumentano di € 2.447.398 e risultano
pari a € 123.695.694, mentre nell’esercizio precedente erano pari a €
121.248.296. L’incidenza sul valore della produzione è del 54,2%. L’incremento verificatosi
nel 2020/21 è una delle conseguenze della Pandemia COVID-19, dovuto alla disputa
di 5 partite casalinghe della stagione sportiva 2019/2020 a luglio e agosto
2020.
Nel 2019/20, tra i risconti passivi è stata allocata la
cifra di € 22.874.786 per le partite della stagione sportiva 2019/2020
disputate a luglio e agosto 2020, precisamente € 19.383.910 per il
campionato di Serie A ed € 3.490.875 per la Champions League.
I
ricavi relativi alle competizioni UEFA diminuiscono di Euro 43.290.477, da € 61.087.702a
€ 17.797.225.
I diritti TV nazionali aumentano di € 46.171.192, da € 54
I diritti Tv per le amichevoli hanno fruttato € 102.329 (€
535.646 nel 2019/20). Gli altri proventi TV ammontano a € 5.350.000 (€ 5.350.000
nel 2019/20).
Il grafico seguente mostra la dipendenza del fatturato netto
dai diritti TV che nel 2020/21 è del 70,9%. Dal 2010/11 è sempre stata
superiore al 50%.
Il Player Trading.
Nel 2019-2020 la gestione del Player Trading è risultata
negativa per 22,5 milioni.
Nel 2018-2019 la gestione del Player Trading è risultata
positiva per € 10,12 milioni, grazie alla plusvalenza di Jorginho (€
59.730.000) e Hamsik (€ 19.996.869).
Duvan Zapata (€ 19.735.530).
Nel
2017-2018 la gestione del Player Trading è risultata negativa per € 33,35
milioni.
Nel 2016-2017 la gestione del Player Trading era risultata positiva
per € 30,45 milioni, grazie alla plusvalenza di Higuain.
Nel 2015-2016 la gestione del Player Trading è risultata
negativa per € 38,5 milioni.
Nel 2014-2015 la gestione del Player Trading è stata
negativa per € 34,1 milioni.
Nel 2013-2014, grazie alla plusvalenza di Cavani, la
gestione del Player Trading è risultata positiva per € 3,88 milioni.
Le Plusvalenze da
cessione diritti pluriennali calciatori ammontano a € 48.743.167 (€ 95.827.307 nel 2019/20)
e incidono sul valore della produzione per il 21,4%.
L’importo delle plusvalenze ha riguardato Marques Loureiro
Allan, ceduto per € 23.589.743, con una plusvalenza di € 23.052.743; Tonelli
Lorenzo ceduto per 2.000.000, con una plusvalenza di € 1.715.000; Manzi Claudio (LOSC Lille), ceduto per
€ 4.021.762, con una plusvalenza di € 4 021 562; Do Nasicmento Leandro Henrique,
ceduto per 100.781, con una plusvalenza di € 58.061; Karnezis Orestis Spyridon (LOSC Lille), ceduto per 5.128.205, con
una plusvalenza di € 4.828.205; Vianni Samuele, ceduto per 500.000, con una
plusvalenza di 170.000. Altre plusvalenze si sono registrate con calciatori
acquisiti a parametro zero, precisamente: Palmieri
Ciro per € 7.026.349 e Liguori Luigi
(LOSC Lille) per euro 4.071.247. Le plusvalenze realizzate a seguito di premi
su cessioni hanno riguardato: Grassi Alberto per € 750.000; Chiriches Vlad per
€ 1.500.000; Tonelli Lorenzo per € 550.000; Do Nasicmento Leandro Henrique per
€ 400.000; Luperto Sebastiano per € 500.000; Llorente Torres Fernando Javer per
€ 100.000.
Sono stati rilevati Ricavi
da cessione temporanea prestazioni calciatori per € 4.817.629 (€ 2.325.831
nel 2019/20). Tali ricavi riguardano: Arkadiusz Milik (Olympique Marseille) per
complessivi € 3.933.460, Amin Younes (Eintracht Frannkfurt) per € 750.000, e
Ciciretti (AC Chievo Verona) per € 110.000.
La voce relativa agli ammortamenti
dei diritti alle prestazioni sportive pluriennali dei calciatori ammonta a €
111.406.313, mentre nel precedente esercizio era pari a € 118.256.311, evidenziando
un decremento del 5,8%. Gli ammortamenti, rispetto al 2012-2013, risultano comunque
nettamente superiori, poiché, allora, erano pari a € 35.633.137.
I Costi.
Nel
caso dei Costi del personale, per gli effetti della Pandemia Covid-19, il Comunicato
Ufficiale FIGC n. 228/A del 22 giugno
I
costi del personale sono aumentati del 9,8%, da €
La voce salari e stipendi del personale tesserato è aumentata di € 12.965.938 (-€ 6.893.333
nel 2019/20; +€ 16.715.615 nel 2019/20; +€ 18.092.640 nel 2017/18; + € 14.357.475
nel 2016/17), da €
I compensi contrattuali allenatori diminuiscono di € 3.764.225,
da € 6.400.101 ad € 4.341.274 ed incidono per il 2,8% (4,5% nel 2019/20) sul costo
totale del personale.
I compensi contrattuali calciatori aumentano
di € 22.605.606, da € 112.126.416 ad
€ 134.732.022.
I compensi
contrattuali calciatori ella parte variabile, diminuiscono di € 7.848.544, da €
13.866.677 ad € 6.018.133.
Gli altri costi del personale, aumentano del 510,3%, da €
Il numero medio dei dipendenti nel 2020/21 è stato di 110,47
(114,99 nel 2019/20), di cui 35,08 calciatori (40,83 nel 2019/20).
L’incidenza del costo del personale sul fatturato netto, ai
fini del Fair Play Finanziario, è del 88,59%, mentre, l’incidenza sul valore
della produzione è del 67,8%.
L’ Indicatore di
Costo del Lavoro Allargato.
L’
Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra
il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso
economico del costo del lavoro.
Nell’effettuare
la valutazione per una determinata stagione sportiva da disputarsi si considera
per il Costo del Lavoro Allargato il valore risultante dall’ultimo bilancio
d’esercizio approvato.
Il
Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore
risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono dati
dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in
questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore
risulterebbe di 1,064.
Gli ammortamenti e le svalutazioni totali sono diminuiti del
5,7%.
I costi per godimento dei beni di terzi sono pari a € 4.182.834
(€ 3.860.529 nel 2019/20).
L’importo maggiore riguarda le locazioni operative per € 2.684.630
(€ 2.436.173 nel 2019/20), seguito dall’affitto campi sportivi e concessione
uso stadio per € 1.325.411 (€ 1.249.206 nel 2019/20). Per l’affitto degli
uffici e del centro tecnico il costo è invariato ed è pari a € 172.793 (€ 175.150
nel 2019/20).
I Costi per prestazioni di servizi registrano un incremento di
circa il 4% (+5,2% nel 2019/20) ed ammontano a € 22.323.526 (€ 21.466.336 nel
2019/20).
L’incremento
è stato causato soprattutto dall’incremento dei costi specifici tecnici, dei
costi per tesserati, dei costi per attività sportiva e dall’aumento dei
compensi agli amministratori. La riduzione maggiore ha riguardato i costi
legati ai servizi di biglietteria e controllo ingressi, in conseguenza delle
partite disputate a porte chiuse.
I
costi specifici tecnici (scouting e gestione tecnica per la produzione TV), aumentano
di € 2.590.727 da €
Il compenso agli
amministratori ammonta a € 2.250.600
(€ 1.957.500 nel 2019/20) e risulta aumentato.
La tabella seguente mostra l’evoluzione nel tempo del
risultato di esercizio e del compenso agli amministratori, che complessivamente
ha drenato circa il 68,3% sull’aggregato dei risultati netti di esercizio dal
2004/2005 pari a € 109.799.804.
Il bilancio 2020/21
dovrà essere valutato insieme al bilancio 2019/20, a causa della
Pandemia da Covid-19.
Nel calcolo dovrà essere considerato l'impatto finanziario negativo del COVID-19, definito come la
perdita di ricavi dovuta alla differenza tra i ricavi medi rilevati negli
esercizi 2020/2120 e 2020/2021 e i corrispondenti ricavi medi attesi previsti
per gli stessi periodi, che come minimo dovranno essere uguali a quelli del
periodo di monitoraggio chiuso nel 2019, anche considerando eventuali aumenti contrattuali.
Il risultato prima delle imposte 2020-2021 risulta negativo
per € 77.948.091.
Il risultato prima delle imposte 2019-2020 risulta negativo
per € 19.745.086.
Il risultato prima delle imposte 2018-2019 risulta positivo
per € 47.846.735.
Il risultato prima delle imposte 2017-2018 risultava negativo
per € 3.409.339. In ogni caso, la
somma algebrica dei risultati prima delle imposte per gli esercizi 2018, 2019,
2020 e 2021, risulta negativa per 53,25 milioni di Euro; pertanto, bisognerebbe
approfondire l’entita dei costi non rilevanti e l’entità dell'impatto finanziario negativo del COVID-19.
Inoltre, si deve considerare che il regolamento permette di
escludere alcuni costi come quelli riguardanti il settore giovanile.
Conclusioni.
Anche l’esercizio 2020-21 è stato influenzato dalla pandemia
COVID-19, che ha determinato pricipalmente l’azzeramento dei ricavi da gare.
Nel
2021/22 il Napoli disputerà la Uefa Europa League, gli amministratori hanno
scritto che il Napoli punterà a rafforzare le iniziative rivolte al
potenziamento della prima squadra e del settore giovanile, mantenendo
inalterata la filosofia dell'investimento sostenibile capace di dare frutti nel
tempo.
Un dato di fatto è che non è stato rinnovato il contratto a Insigne, vincitore con la nazionale degli Europei.
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