giovedì 10 febbraio 2011
U. C. Sampdoria devota a “San Quirico S.p.A.” e alle banche
Luca Marotta Martedì 01 Febbraio 2011 22:46
jstargio@gmail.com
La società “Unione Calcio Sampdoria S.p.A.” è una società controllata da “Sampdoria Holding S.p.A.”, cui sono stati ceduti nell’aprile 2003 i marchi “Sampdoria” per un corrispettivo di 20 milioni di euro, con pagamento in comode rate annuali con scadenza 30 giugno 2012. La cessione dei marchi è avvenuta in data antecedente all’assunzione del ruolo di controllo da parte di Sampdoria Holding S.p.A.; infatti, Sampdoria Holding Spa ha assunto il controllo di Unione Calcio Sampdoria S.p.A. nel mese di giugno del 2004. La società Sampdoria Holding S.p.A., dopo aver acquistato il marchio, ha effettuato un’operazione di “lease back” con con Selma Bipiemme nell’anno 2005. Sampdoria Holding S.p.A. ha ceduto i marchi “Sampdoria” alla società di leasing per un controvalore complessivo di Euro 25 milioni, realizzando una plusvalenza pari a Euro 6.481.695. Il contratto di lease back prevede il diritto in capo a Sampdoria Holding S.p.A. dello sfruttamento dei marchi per tutta la durata contrattuale pari a n. 72 mesi, di cui l’ultimo al 1° luglio 2011. Nel mese di novembre 2007 è stato ridefinito con Selma Bipiemme il contenuto del contratto di lease back, rimodulando l’entità dei canoni periodici, che dal 1° gennaio 2008 sono di Euro 758.337,17 più Iva. E’ stato altresì incrementato da Euro 250.000 ad Euro 4.300.000 più Iva il valore di riscatto dei marchi “Sampdoria” da esercitarsi in unica soluzione alla scadenza del contratto al 1° luglio 2011. Secondo le vigenti regole Noif il marchio Sampdoria, per il “titolo sportivo” è di esclusivo diritto della controllata U.C. Sampdoria S.p.A., che partecipa ai campionati di calcio professionistici organizzati da Federazione Italiana Giuoco Calcio e Lega Nazionale Professionisti.
Il rapporto esistente con la controllante Sampdoria Holding S.p.A. riguarda le “opportunità di sfruttamento del marchio Sampdoria”. Lo sfruttamento dei marchi “Sampdoria”, come già detto, è attribuito contrattualmente alla controllata U.C. Sampdoria S.p.A..
Traducendo quanto scritto in parole più semplici, possiamo affermare che la squadra di calcio della Sampdoria gioca il campionato con un marchio preso in “affitto”.
A sua volta, Sampdoria Holding S.p.A. è una società controllata da un’altra società denominata: “San Quirico S.p.A.”.
Il bilancio consolidato 2009 è stato redatto dalla capogruppo “San Quirico S.p.A.”, che alla data di approvazione del bilancio risultava detenere anche il controllo di ERG, società quotata alla Borsa Valori di Milano. Poiché ERG è parte correlata di U.C. Sampdoria S.p.A., nella relazione sulla gestione al bilancio è stato specificato che le operazioni con la stessa sono state effettuate nel rispetto delle norme vigenti e sulla base di valutazioni di reciproca convenienza economica. Questi rapporti riguardano la sponsorizzazione della maglia, la pubblicità nello stadio e il “Trofeo Ravano-Erg”. Ricordiamo che, in base al regolamento del fair play finanziario, bisogna dimostrare che queste operazioni siano effettuate in base al “fair value”.
La Società, con l’intervento dell’Azionista di riferimento, ha potuto allestire una squadra di buon livello ed il conseguimento del quarto posto nel campionato 2009/10, con l’accesso al turno preliminare di Champions League, lo conferma. In effetti, l’Azionista di riferimento, Sampdoria Holding S.p.A., ha effettuato versamenti in conto capitale per 18,35 milioni e ha prestato, in modo infruttifero, 5 milioni di euro, rimborsati nei primi mesi del 2010. Inoltre, nel mese di febbraio 2010, U.C. Sampdoria S.P.A. ha ottenuto una linea di credito per 14,5 milioni di euro da Banca Monte dei Paschi di Siena, con scadenza maggio 2011.
L’assemblea dei soci, del 26 aprile 2010, di U.C. Sampdoria S.P.A. ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2009, con un perdita di 16.389.970 euro in aumento rispetto a quella del 31 dicembre 2008, che era pari a 5.184.830 euro. Chiudere il bilancio in perdita non è una novità; infatti, anche il bilancio del 2007 chiudeva con una perdita di 3.289.925 euro. La somma delle perdite del triennio 2007-2009 è stata di 24,8 milioni. Tuttavia il regolamento del fair play finanziario, almeno fino alla stagione 2017/18, ammette per le perdite di esercizio delle soglie di tolleranza maggiori: 45 milioni fino al 2014/15 e 30 milioni fino al 2017/18. Quindi, da questo punto di vista, il club sampdoriano ha tutto il tempo di riequilibrare i conti, ma deve comunque iniziare a riequilibrare il rapporto ricavi-costi.
Le cause che hanno determinato la perdita d’esercizio sono da ricercarsi sostanzialmente nella contrazione di circa 6 milioni nei ricavi, nell’incremento di circa 5,5 milioni nel costo del lavoro e nei maggiori ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni calciatori per circa 4 milioni di euro.
Per quanto riguarda il principio di continuità aziendale, ossia la capacità di onorare anche per il futuro gli impegni presi, che è uno dei punti fondamentali del regolamento del fair play finanziario, la società di revisione Reconta Ernst & Young S.p.A., nella relazione al bilancio, ha evidenziato che la Società ha conseguito, nel presente e nei precedenti esercizi, “significative perdite operative” che hanno richiesto interventi di ricapitalizzazione e che “anche per l’esercizio 2010, sulla base delle previsioni espresse dagli Amministratori, il riequilibrio economico e finanziario dipenderà dalla manifestata disponibilità dei Soci ad ulteriori interventi di sostegno finanziario, peraltro già parzialmente assolti nei primi mesi del 2010”. Quindi, anche per la società U.C. Sampdoria S.p.A., possiamo affermare che non si è in presenza di una gestione “virtuosa” che si autofinanzia, ma che si è in presenza di una gestione che necessita della magnanimità del suo “mecenate” e/o della fiducia degli enti creditizi.
Il valore della produzione, al 31 dicembre 2009, risulta in diminuzione del 9,52%, passando da 58,2 milioni a 52,7 milioni di euro. I ricavi da gare risultano pari a 6,5 milioni (7,6 milioni nel 2008) ed incidono per 12,32% sul valore della produzione. I proventi pubblicitari sono pari a 3,1 milioni (3,2 milioni nel 2008) ed incidono per il 6%. I proventi da sponsorizzazioni ammontano a 4,8 milioni, con un’incidenza del 9,2% sul valore della produzione, inoltre, risultano invariati rispetto al 2008.
I proventi televisivi sono risultati pari a 18,2 milioni e registrano un decremento di 3,3 milioni rispetto al 2008, mentre la percentuale di diritti televisivi da squadre ospitanti risulta pari a 8 milioni e registra un aumento di 2,1 milioni. Le plusvalenze, pari a 7,9 milioni, sono in diminuzione di 1,7 milioni rispetto al 2008. La maggiore ha riguardato la cessione di Hugo Campagnaro al Napoli.
I costi della produzione risultano in aumento del 20,52%, risultando pari a 72,4 milioni (60 milioni nel 2008). Di conseguenza la differenza tra valore e costi della produzione risulta negativa per 19,7 milioni di euro (-1,9 nel 2008).
Il costo del personale ammonta a 37,8 milioni di euro, mentre nel 2008 era pari a 32 milioni di euro, facendo così registrare un incremento del 17,88%. Il rapporto tra costo del personale e valore della produzione, pari al 71,74%, è da “warning”, rispetto ai criteri stabiliti dal fair play finanziario. Nel 2008, questo rapporto rientrava nei parametri essendo pari al 55,06%.
I costi per godimento beni di terzi ammontano a 1,1 milioni e riguardano: l’affitto dei campi sportivi per 744 mila euro, l’affitto degli uffici per 242 mila euro e il noleggio di autoveicoli per uso aziendale per 137 mila euro.
Gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali sono pari a 12,9 milioni in aumento ( 41,79%) rispetto ai 9,6 milioni registrati nel 2008. L’ammortamento dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è stato pari a 12,6 milioni.
Gli oneri diversi di gestione segnano la cifra di 11,2 milioni, con un incremento del 16,29% sul 2008. La voce più consistente riguarda la percentuale dei diritti televisivi spettante alle squadre ospitate pari a 3,6 milioni di euro.
I costi per servizi risultano aumentati da 7,6 milioni a 8,8 milioni di euro.
La differenza tra proventi e oneri finanziari è negativa per 1,3 milioni di euro (-3,3 milioni nel 2008), a causa di oneri finanziari sostenuti per 3,9 milioni (4,2 milioni nel 2008), di cui 3 milioni riguardano le compartecipazioni.
Il risultato prima delle imposte risulta negativo per 20.984.217 euro, in peggioramento rispetto a quello del 2008, che era negativo per 4.822.912 euro.
Il calcolo delle imposte ha comportato una ripresa positiva per 4.594.247, che determina comunque una notevole perdita di esercizio netta finale di euro 16.389.970.
Le immobilizzazioni immateriali ammontano a 49,8 milioni di euro e risultano in aumento del 24,37% rispetto al 2008. Ovviamente la voce più importante riguarda i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, voce che risulta pari a circa 44 milioni di euro con un incremento di 10,2 milioni rispetto al 2008. Risultano migliorie su beni di terzi riguardanti il Centro Sportivo “Mugnaini” di Bogliasco, capitalizzate per 1,3 milioni di euro. Risulta capitalizzato anche l’archivio storico delle immagini della Sampdoria per 4,5 milioni di euro. La variazione nella voce dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è stata determinata dagli investimenti effettuati per l’importo di 28,6 milioni e dagli ammortamenti calcolati per 12,6 milioni. Tra gli investimenti maggiori si segnalano: Pazzini per 9 milioni; Mannini per 7 milioni; Tissone per 6 milioni e Semioli per 4 milioni. Mentre tra le cessioni spicca Hugo Campanaro ceduto per 7 milioni, con una plusvalenza di 6,2 milioni.
Le immobilizzazioni materiali sono trascurabili essendo pari a 102.430 euro. Le immobilizzazioni finanziarie sono pari a 13,4 milioni e risultano in diminuzione del 13% rispetto ai 15,4 milioni del 31/12/2008. In questa voce figurano, per l’ingente importo di 12,9 milioni, titoli obbligazionari “zero coupon” emessi dalla Banca Nazionale del Lavoro, con scadenza marzo 2011. Questi titoli sono stati acquistati per 7,7 milioni e su di essi esiste un vincolo di pegno a favore della Banca Nazionale del Lavoro, a garanzia di un finanziamento di 12.910.000 euro concesso a U.C. Sampdoria S.p.a nel 2001 e che Sampdoria Holding S.p.A. si è accollato nel mese di marzo 2004.
L’attivo circolante risulta pari a 46 milioni, con un aumento dell’1,33% rispetto al 2008. La maggior parte dell’attivo circolante è costituito dai crediti pari a 44,9 milioni (43,6 nel 2008). I crediti verso le imprese controllanti ammontano a 6,1 milioni. I crediti verso le società calcistiche ammontano a 23,6 milioni di euro.
I ratei e i risconti attivi segnano la cifra di 2,6 milioni (1,7 nel 2008).
Il totale dell’attivo è pari a 111,9 milioni e risulta in aumento dell’8,93% rispetto al 2008.
Il patrimonio netto risulta positivo per 15.286.201 euro, grazie all’incremento della voce “Versamenti in conto capitale” che passa da 4.396.495 del 2008 a 18.350.000 del 31/12/2009.
In effetti, l’Azionista di riferimento è intervenuto in modo molto significativo, anche in considerazione del volume d’affari, per sostenere finanziariamente gli effetti negativi della gestione economica.
La perdita dell’esercizio del bilancio al 31 dicembre 2009 è stata coperta unitamente alle perdite di esercizi precedenti, portate a nuovo di euro 788.335, mediante l’utilizzo della riserva “Versamenti in conto capitale” di euro 18.350.000, che residuava pertanto in euro 1.171.695. Nel periodo successivo alla data di chiusura dell’esercizio l’Azionista di riferimento ha erogato ulteriori Euro 10 milioni sempre a titolo di versamento in c/capitale.
I Fondi per rischi e oneri ammontano a 2,4 milioni di euro (3,9 nel 2008), mentre il Fondo di TFR ammonta a 521 mila euro (554 mila nel 2008).
Il totale dei debiti ammonta a 84.191.112, quando al 31/12/2008 risultava pari a 77.220.252, facendo registrare un incremento del 9,03%. Il debito verso soci, per finanziamenti, di 5 milioni è stato rimborsato nel 2010. I debiti verso le banche ammontanti a 3,2 milioni risultano in calo rispetto ai 5,8 milioni del 2008, anche perché si è estinto nel corso del 2009 un finanziamento concesso da Banca Antoniana Popolare di Verona. I debiti verso altri finanziatori ammontanti a 14,5 milioni si riferiscono per 12 milioni a quanto dovuto alla società “Factorit” per la cessione dei crediti nei confronti di Sky e Infront Italy e per la restante parte a quanto dovuto alla società “Ifitalia” per la cessione di altri crediti tra cui quello relativo al contratto con la ERG. I debiti verso fornitori ammontano a 5,3 milioni (5,7 nel 2008). I debiti verso imprese controllanti risultano pari a 1,5 milioni e sono costituti per 777 mila euro dal debito per IVA di gruppo e da 786 mila euro per il contratto di gestione del marchio. I debiti tributari registrano la cifra di 4,2 milioni. Riguardano ritenute sulla retribuzione di tre mesi: ottobre, novembre e dicembre 2009, pagate dopo il mese di dicembre 2009 in relazione all’avvenuto pagamento delle retribuzioni. I debiti verso gli istituti previdenziali ammontano a 209 mila euro. I debiti verso le società calcistiche rappresentano l’importo più consistente dei debiti e risultano pari a 31,6 milioni di euro. Al 31/12/2009, la Fiorentina era creditrice per 8,1 milioni, di cui 3,9 per Pazzini, 3,1 per Semioli e 1,1 milioni per Maggio. Per l’acquisto di Mannini risultava un debito verso il Napoli di 5,4 milioni e per quello di Dessena risultava un debito di 3,7 milioni verso il Parma. I debiti verso i dipendenti registrano la cifra di 3,4 milioni di euro, in linea con l’anno precedente. Si riferiscono alla retribuzione di due mesi: novembre e dicembre 2009, oltre ai premi. In nota integrativa è specificato che è avvenuto il puntuale pagamento di questi emolumenti. I debiti da compartecipazioni ammontano a 14,1 milioni e risultano in aumento rispetto ai 9,4 milioni del 2008. I maggiori importi riguardano Dessena col Parma per 4,2 milioni, Mannini col Napoli per 3,5 milioni, Tissone con l’Udinese per 3 milioni.
Da notare la prassi di acquistare e cedere contemporaneamente in compartecipazione.
I ratei e risconti passivi risultano pari a 9,5 milioni di euro e risultano in aumento di 1,9 milioni rispetto al 2008. Ovviamente questa voce riguarda prevalentemente i ricavi anticipati per abbonamenti, sponsorizzazioni e proventi televisivi di competenza degli esercizi successivi.
L’indebitamento finanziario netto è risultato pari a 21,5 milioni di euro, mentre nel 2008 era pari a 20,9 milioni di euro, perciò risulta in linea con quanto stabilito dal fair play finanziario, in quanto inferiore ai ricavi, sia nel 2009 che nel 2008.
Per quanto riguarda Sampdoria Holding S.p.A. la perdita del’esercizio, pari a 20.987.764 euro si è determinata, come negli esercizi precedenti (8,4 milioni nel 2008), per effetto dell’imputazione a conto economico della svalutazione del valore della controllata U.C. Sampdoria S.p.A., per 16,4 milioni di euro e per la presenza di significativi oneri finanziari inerenti i canoni leasing dei marchi Sampdoria.
La partecipazione in U.C. Sampdoria S.p.A. (99,96% delle azioni) è stata esposta in bilancio per un valore pari ad euro 69.252.475, che costituisce l’81% delle attività del bilancio di Sampdoria Holding S.p.A., che è anche proprietaria di alcuni unità immobiliari precisamente: dei locali ad uso ufficio posti nella Torre B del complesso immobiliare denominato Corte Lambruschini in Genova valutati in bilancio per euro 1.340.000 e la relativa area edificabile scorporata valutata per euro 335.000.
Il patrimonio netto è positivo per 17.558.930 euro, mentre i debiti ammontano a 64.839.921 euro, di cui 50.721.832 euro riguardano debiti bancari. I debiti bancari risultano in aumento di 19 milioni ( 60,31%) rispetto al 2008.
Nel corso del 2009 si è impostato un piano di programmazione finanziaria che prevede un maggiore impegno debitorio da parte di Sampdoria Holding S.p.A. nei confronti delle banche, destinando le risorse derivanti a favore di U.C. Sampdoria S.p.A., con interventi e versamenti in conto capitale e/o copertura perdita. Questo programma prevede anche il sostegno della capogruppo San Quirico S.p.A., in veste di garante fideiussore verso gli Istituti di Credito con cui la società opera, prevedendosi peraltro un minore intervento diretto della capogruppo per finanziamenti a Sampdoria Holding S.p.A. Il programma finanziario di Sampdoria Holding S.p.A. ha trovato favorevole accoglimento da parte degli Istituti di Credito in particolare d: Banca Popolare di Sondrio, Unicredit e Banco di Chiavari.
La San Quirico S.p.A. è presente con patronage e/o impegni fideiussori, nell’interesse della società Sampdoria Holding S.p.A., a favore della Banca Popolare di Sondrio per Euro 5.000.000,00 a favore di Unicredit per Euro 8.000.000,00, a favore di Banco di Chiavari B.P.L. per Euro 20.000.000,00 ed a favore del Banco San Giorgio per Euro 5.000.000,00, a fronte degli affidamenti e finanziamenti concessi alla società.
La San Quirico S.p.A. è altresì garante a favore del Banco San Giorgio per Euro 15.490.000,00 a fronte delle fideiussioni rilasciate da Sampdoria Holding S.p.A. alla controllata U.C. Sampdoria S.p.A. per le obbligazioni costituite nei confronti della F.I.G.C.-Lega Nazionale Professionisti per il pagamento dei rapporti debitori derivanti dalla compravendita diritti pluriennali alle prestazioni calciatori.
Alla luce di quanto scritto sopra, la vicenda Cassano potrebbe essere vista anche in chiave di riduzione del costo del personale e non semplicemente ed esclusivamente come una vicenda “comportamentale”, soprattutto se si considera anche il fatto che il calciatore doveva rinnovare il suo contratto.
La cessione di Pazzini all'Inter sembra rafforzare questa tesi, con un orizzonte di ridimensionamento gestionale, che appare all'improvviso.
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