Luca Marotta
Secondo la famosa rivista sportiva francese France Football,
il PSG deve vincere la
Champions per rispettare le regole di sana gestione imposte
dall’UEFA, oltre a necessitare di un mega-sponsor di maglia, come da ultime
notizie trapelate, però non ancora ufficiali.
France Football ribadisce che la regola d’oro del fair-play
finanziario è la seguente: i costi legati al calcio non devono superare i
ricavi.
E’ bene precisare che la rivista ha ricostruito i conti del
PSG, basandosi su indiscrezioni e notizie varie, con l’obiettivo di conoscere
se il club della capitale francese sia in grado di rispettare i parametri del
fair play finanziario. All’uopo ha interpellato l’avvocato Fabrice Lorvo di
FTPA.
La premessa del ragionamento si basa sull’ipotesi che il
budget 2012/13 del PSG superi i 300 milioni di euro. Si è ipotizzato un aumento
del 50% dei ricavi da biglietteria, a causa dell’aumento dei prezzi dei
biglietti, e un aumento dei ricavi del merchandising, dovuto alle vendite delle
magliette dei nuovi acquisti. Si è moltiplicato per sette lo sponsor di maglia
grazie al probabile contratto faraonico con una banca o un’istituzione
qatariota, con possibilità di dare anche il nome allo stadio. Secondo fonti non
ufficiali, il contratto di sponsorizzazione ammonterebbe a 100 milioni di euro
annui per quattro anni. Per questo motivo i ricavi da sponsorizzazione potrebbero
aumentare a 169 milioni di euro a partire dalla stagione in corso, nel caso in
cui il contratto inizi ad esercitare i suoi effetti già dal 2013. L’unico
ostacolo potrà essere quello del “fair value”, ossia verificare se l’importo di
tale sponsorizzazione corrisponda ai prezzi di mercato. L’articolo di France Football,
si pone la domanda se l’UEFA possa considerare tale mega-contratto come una
manovra per aggirare le regole del fair play finanziario.
Un’altra
ipotesi, che lo stesso articolo considera, è che l’UEFA tollererà per il
2012-13 e le due stagioni precedenti, un deficit di 30 milioni di euro.
A chi
scrive, risulta che il deficit tollerato sia di 45 milioni e che i primi
esercizi contabili da considerare siano il 2011/12 e il 2012/13. Infatti, l’articolo 61, comma 2 lettera a) del
Regolamento UEFA (Edizione 2012) sancisce come deviazione accettabile la
seguente: “a) EUR 45 million for the monitoring period assessed in the licence
Seasons 2013/14 and 2014/15” e secondo l’articolo 59, comma 2 dello stesso
regolamento, per il primo periodo di monitoraggio, valido per l’iscrizione alle
competizioni del 2013/14, si considerano i risultati del 2011/12 e del 2012/13.
Basandosi comunque sull’ipotesi erronea, l’articolo afferma
che per il 2012/13 il risultato del conto economico sarà positivo
indipendentemente dal percorso della Champions League, ma non si potrà far
rientrare il deficit dei due precedenti esercizi nel limite dei 30 milioni. Il
deficit cumulato del 2010/11 e 2011/12 è stato stimato in 62,4 milioni di euro.
Solo vincendo la Champions League
tale deficit cumulato si ridurrebbe a € 28,6 milioni e rientrerebbe nel limite
di 30 milioni, poiché l’utile stimato del 2012/13 raggiungerebbe la cifra di
33,7 milioni di euro.
L’articolo di France Football oltre a ribadire, che al di là
dei 30 milioni di deficit scatteranno dei meccanismi sanzionatori, conclude
affermando che in realtà, nel 2013, non è prevista alcuna penalità.
Volendo far buone le previsioni contabili dell’articolo e
considerando che l’esercizio 2010/11 si è chiuso sostanzialmente in pareggio, rimane
una perdita da considerare per il 2011/12 di 62,4 milioni di euro. Pertanto si
rientrerebbe nel limite di 45 milioni con il raggiungimento delle semifinali di
Champions League. Infatti, in tal caso il deficit cumulato si ridurrebbe a 43,6
milioni, conseguendo un utile di 18,7 milioni. Tuttavia, se si considerasse
anche l’ipotesi di escludere i calciatori con contratti in essere al 1 giugno
2010 (Allegato XI del Regolamento), anche il raggiungimento dei quarti di
Champions League potrebbe bastare, potendo conseguire un utile di 18,7 milioni.
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