mercoledì 2 gennaio 2013

Bilancio Napoli 2011/12: 14,7 milioni di utile netto! Step by step.



Luca Marotta
La società “S.S.C. Napoli S.p.A.” ha chiuso il bilancio 2011/12 con un utile netto record di 14,7 milioni di euro, al netto di imposte per € 11,6 milioni e ammortamenti per € 31,6 milioni, con un minimo apporto di plusvalenze (3,2% dei ricavi). Gli indicatori della gestione economica sono ottimi. Il risultato prima delle imposte è positivo per € 26,3 milioni, il valore della produzione ha raggiunto un livello record pari a € 155.929.550. Il margine operativo lordo (EBITDA) è positivo per € 57,8 milioni. Già il 2010/11 era stato caratterizzato da risultati record con un utile netto di € 4,2 milioni e un valore della produzione di € 131,5 milioni. I brillanti risultati raggiunti, a detta degli amministratori, confermano la validità della scelta gestionale del “progressivo consolidamento della prima squadra e della società”. In altri termini si è scelto di operare con la logica del “passo dopo passo” e, pur perseguendo tale logica, la società riesce a coniugare condizioni di equilibrio economico - finanziario con buoni risultati sportivi. Invero, la stagione 2011/12 ha risentito positivamente della partecipazione della prima squadra alla UEFA Champions League, che tra diritti TV e incassi da botteghino ha apportato ricavi per circa 37,3 milioni di euro.
La continuità aziendale.
Gli amministratori hanno redatto il bilancio in base al principio della continuità aziendale. La società Bompani Audit S.r.l. ha certificato il bilancio e non ha mosso alcun rilievo al riguardo. Nella Relazione del Collegio Sindacale si è attestato che le operazioni deliberate ed eseguite sono state improntate a principi di corretta amministrazione e tali da non implicare rischi per la continuità aziendale. In sintesi S.S.C. Napoli S.p.A. è in grado di far fronte nel futuro agli impegni finanziari presi, anche perché è una società che produce utili da sei esercizi consecutivi e non è indebitata dal punto di vista finanziario.
La struttura dell’attivo.
Il totale dell’attivo è aumentato di € 28,1 milioni assestandosi a € 138,2 milioni. Il 40,8% delle attività è costituito da immobilizzazioni. Le immobilizzazioni materiali sono trascurabili, essendo pari a € 385 mila, e non includono infrastrutture sportive. Tale particolare, può dare argomentazioni a sostegno della tesi che afferma che le squadre italiane, in passato (soprattutto anni ‘90), godevano di un vantaggio competitivo perché non investivano nelle infrastrutture sportive di proprietà, ma solo nella rosa dei calciatori.
Tra le immobilizzazioni immateriali è esposto l’avviamento per un valore contabile netto di € 4.215.385, con un costo storico di 19,5 milioni. L’avviamento è stato iscritto, con il consenso del Collegio Sindacale, per l’ammontare effettivamente pagato a tale titolo nell’ambito dell’acquisto del ramo d’azienda dal fallimento della S.S. Calcio Napoli S.p.A. Il costo è stato ammortizzato considerando un periodo di recupero pari a dieci anni.
La voce “Concessioni, licenze, marchi e diritti simili”, compresa tra le immobilizzazioni immateriali, ammonta a € 2.843.545, con un costo storico di € 13.172.768 e riguarda l’acquisto dei marchi sociali, della denominazione e altri segni distintivi, dei trofei ed agli oneri accessori che hanno caratterizzato l’acquisto del ramo d’azienda dal fallimento della S.S. Calcio Napoli S.p.A. nonché all’acquisto di licenze d’uso di software standardizzato.
L’attivo circolante rappresenta il 59,2% dell’attivo e le notevoli disponibilità liquide, pari a € 26,7 milioni, incidono per il 19,4% sul totale dell’attivo.
Il Valore della Rosa.
I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono pari a € 48,2 milioni (€ 43,5 milioni nel 2010/11). L’incremento di € 4,7 milioni è dovuto a investimenti per € 39.314.000, a cessioni per un valore contabile residuo di € 7 milioni, ammortamenti per € 27,6 milioni. Nel 2010/11, per  tali diritti pluriennali sono stati investiti € 33.822.621 e nel 2009/10 € 54.650.000.
Nel bilancio della S.S.C. Napoli S.p.A., a partire dall’esercizio chiuso al 30 giugno 2008, i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono ammortizzati “a quote decrescenti”. Pertanto la maggior parte dell’ammortamento è concentrato nel cosiddetto “periodo protetto”, che ha una durata di due anni per i calciatori acquistati con 28 anni compiuti, e di tre anni per i calciatori con meno di 28 anni all’atto della sottoscrizione del contratto. L’ammortamento “a quote decrescenti” permette di limitare l’esposizione in bilancio di ingenti minusvalenze, successivamente al termine del “periodo protetto”. 
Tra gli acquisti effettuati emergono: Dzemaili Blerim (Parma) per € 9 milioni, Britos (Bologna) per € 9 milioni, Inler Gokan (Udinese) per € 8,8 milioni; Goran Pandev (Inter) per € 7,5 milioni.
Tra le cessioni spiccano: Ruiz Torres Victor, ceduto per € 8 milioni al Valencia, con un valore contabile di € 4,3 milioni e una plusvalenza di € 3,7 milioni; Sosa, ceduto per € 1,9 milioni al Metalist, con un valore contabile di € 1,4 milioni; Mannini, ceduto al Siena per € 900 mila.
I crediti da compartecipazioni ex articolo 102 NOIF ammontano a € 451.600 e riguardano principalmente la compartecipazione di Mannini col Siena per € 450 mila.
I debiti da compartecipazioni ex articolo 102 NOIF ammontano a € 1.500.000 e riguardano la compartecipazione di Dumitru con l’Empoli. 
Potremmo stimare, al 30 giugno 2012, un valore contabile della rosa, comprensiva di Lavezzi, pari a  € 47,2 milioni, che è molto al di sotto del valore di mercato. Si pensi che il sito Transfermarkt stima attualmente il valore della rosa del Napoli in € 187.650.000.
Per avere un’idea delle plusvalenze potenziali, basti pensare ai seguenti giocatori in rosa al 30 giugno 2012: Cavani con un valore contabile residuo di € 7,2 milioni (costo storico € 12 milioni); Lavezzi con un valore contabile netto di € 314.766 (costo storico € 5.829.000); Hamsik con un valore contabile netto di € 355.400 (costo storico € 5,5 milioni). Pandev e Inler non risultano ammortizzati perché acquistati nel giugno 2012.
Dopo la chiusura dell’esercizio il Napoli ha effettuato cessioni, tra cui Lavezzi, per un valore di € 32 milioni, conseguendo una plusvalenza di € 31,6 milioni.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto è positivo e ammonta a € 44.025.810 (€ 29.305.052 nel 2010/11). Rispetto al 30 giugno 2011, risulta in aumento a causa dell’utile dell’esercizio, che l’Assemblea ha deciso di non distribuire e accantonare a riserva.  Essendo non negativo è conforme a quanto richiesto dal Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.
I mezzi propri finanziano il 31,86% del totale delle attività e il 78,12% delle immobilizzazioni.
La struttura delle Passività.
Rispetto ad altri bilanci di squadre di calcio, quello del Napoli si differenzia per il fatto che espone la voce ratei e risconti passivi con saldo zero. In tale voce affluiscono in special modo i ricavi anticipati, ossia quei proventi inerenti alle stagioni future e già incassati. Tuttavia, tra i debiti nella voce acconti, pari a € 12,4 milioni, sono evidenziate anticipate fatturazioni inerenti quote proventi diritti TV per la stagione 2012/13 per € 11.716.679.
Il totale dei debiti è pari a € 93,1 milioni (€ 79,7 milioni nel 2010/11) e risulta in aumento del 16,8%. L’importo maggiore riguarda i debiti verso Enti Settore Specifico per € 43,3 milioni (€ 41,7 milioni nel 2010/11). Da sottolineare l’assenza di debiti bancari. I debiti verso la controllante pari a € 12,3 milioni, sono dovuti principalmente al meccanismo del consolidato fiscale. I debiti finanziano il 67,4% dell’attivo.
La Posizione Finanziaria Netta.
Utilizzando il criterio del Fair Play Finanziario, alla posizione finanziaria netta che è positiva, bisogna aggiungere il saldo tra crediti e debiti con i club.
La posizione finanziaria netta è positiva per € 22,8 milioni, poiché le disponibilità liquide ammontano a € 26,7 milioni e l’unico debito finanziario è un finanziamento soci di € 3,9 milioni.
I crediti verso società calcistiche per trasferimento calciatori ammontano a € 17,3 milioni. Gli importi maggiori riguardano: il credito per la cessione di Quagliarella alla Juventus ammontante a € 7 milioni e quello per la cessione di Ruiz al Valencia ammontante a € 5,5 milioni.
I debiti verso società calcistiche per trasferimento calciatori ammontano a € 42,7 milioni. Gli importi maggiori riguardano: l’Udinese con € 8,8 milioni per Inler e € 1 per Denis; il Palermo con € 8 milioni per Cavani; l’Inter con € 7,5 milioni per Pandev;  Bologna con € 6 milioni per Britos.
In sintesi, la posizione finanziaria netta è inferiore ai ricavi ed è conforme a quanto stabilito dal regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.
I Debiti scaduti con dipendenti, fisco altri club.
I debiti verso il personale ammontano a circa € 7 milioni e risultano in diminuzione di 3,8 milioni. Essi rappresentano circa il 12% del costo del personale. Un dato, che si può considerare fisiologico e buono per il Fair Play Finanziario.
Gli amministratori hanno dichiarato che alla data di predisposizione del bilancio il Napoli non aveva debiti scaduti di natura tributaria e alla data di redazione della Relazione sulla Gestione degli Amministratori non esistevano contenziosi di natura tributaria non definiti.
I Ricavi.
Il valore della produzione ammonta a € 155.929.500 (€ 131,5 milioni nel 2010/11) e registra un incremento del 18,6%. Il tasso di crescita annuale composto (CAGR), calcolato dal 30 giugno 2005, è del 39,02%, ciò significa che il fatturato dal 2005 è cresciuto in media del 39,02% circa all’anno.
I Ricavi delle vendite e delle prestazioni risultano pari a € 25.104.097 (€ 22.070.392 nel 2010/11) e registrano un aumento del 14%. L’incidenza di tale voce sul valore della produzione e pari al 16,1%. Tale voce è composta da Ricavi da gare prima squadra in casa per € 17.472.338 (€ 17.700.025 nel 2010/11) e abbonamenti per € 6.342.793 (€ 4.370.367 nel 2010/11). Le gare da UEFA Champions League hanno apportato incassi per € 8.249.429. La capacità dello stadio San Paolo, ai fini dell’agibilità dell’impianto, è pari a 60.240 posti a sedere. Gli incassi per le partite esterne di Coppa Italia hanno contribuito con € 1,3 milioni.
I proventi da sponsorizzazioni ammontano a € 26.699.223, registrano una diminuzione di € 496.792 (-2%). Essi incidono per il 17,1%. La riduzione è dovuta al calo degli Sponsor ufficiali scesi a € 7.750.000 da € 9 milioni. Lo Sponsor tecnico aumenta a € 6.668.760 da € 5.871.365. Gli Sponsor istituzionali hanno contribuito con € 6.525.293 (5,8 milioni, nel 2010/11), i Partner commerciali con € 3.581.843 e le Altre sponsorizzazioni con € 2.173.327.
Gli altri proventi pubblicitari ammontano a 432 mila euro e si riferiscono a ricavi derivanti dalla vendita di spazi pubblicitari posizionati all’interno di prodotti editoriali e multimediali commercializzati nell’esercizio (calendari, banner sito web e gare amichevoli interne).
I Proventi commerciali e royalties sono pari a € 5.243.499 (€ 4.352.009 nel 2010/11) e registrano un decremento del 20,5% e incidono sul valore della produzione per il 3,4%. I Proventi da merchandising contribuiscono con € 1.192.862 (€ 760.397, nel 2010/11), i Proventi da licensing con € 3.709.515 (€ 3.160.324, nel 2010/11) e gli Altri proventi commerciali con € 341.122. La principale voce, Proventi da licensing, si riferisce a ricavi prodotti dallo sfruttamento del marchio “SSC Napoli”.
La voce “Proventi vari” ammonta a € 530.000 (€ 543 mila nel 2010/11). Già dal 2010/11 non si registrano i proventi da sfruttamento dei diritti d'immagine a causa dell’assenza di contratti relativi alla concessione dei diritti di immagine dei calciatori.
I Proventi da cessioni diritti radiotelevisivi risultano pari a € 85.810.687, mentre nell’esercizio precedente erano pari a € 58.446.611. L’incidenza sul totale dei ricavi è del 55%. L’incremento è dovuto ai proventi da competizione UEFA che aumentano da € 3.970.963 a € 29.128.000.
Le Plusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori ammontano a € 5.016.973 (€ 9.137.522 nel 2010/11). Tali proventi incidono solo per il 3,2% sul valore della produzione.
Gli Altri ricavi e proventi diversi diminuiscono a € 7.093.071 da € 9.591.391. I Ricavi da cessione temporanea prestazioni calciatori hanno contribuito con € 600.000 (€ 5.963.125 nel 2010/11), mentre gli altri ricavi da gestione calciatori (utilizzo nazionali) hanno contribuito con € 1.454.654.
I Costi.
I costi della produzione, pari a € 129.683.970, aumentano del 12%. Il tasso di crescita annuale composto (CAGR), calcolato dal 30 giugno 2005 è del 28,4%, in misura nettamente inferiore a quello dei ricavi, segnale di un’ottima gestione economica protratta nel tempo.
Anche i costi del personale aumentano del 12%, mentre gli ammortamenti e le svalutazioni diminuiscono del 9%. Le suddette componenti negative di reddito incidono per il 69% (74,5% nel 2010/11) sul valore complessivo dei costi di produzione.
Gli ammortamenti per “Concessioni, marchi, licenze e simili” ammontano a € 1.317.432, l’ammortamento per l’avviamento ammonta a € 1.953.846. Sono stati svalutati crediti iscritti nell'attivo circolante per € 364.804.
I costi per godimento dei beni di terzi sono pari a 4 milioni e risultano in aumento del 9%. L’importo maggiore riguarda le locazioni operative per € 1,6 milioni, seguito dai diritti d’immagine calciatori per € 1.050.00 e dall’affitto campi sportivi e concessione uso stadio per € 938.358.
I Costi per prestazioni di servizi ammontano a € 16.490.874 (€ 12.892.462, nel 2010/11). Rispetto all’esercizio precedente i costi ricompresi nella voce sono incrementati del 28%. I costi specifici tecnici (scouting e gestione tecnica per la produzione TV), sono aumentati da 3,1 a 4,9 milioni; Le spese amministrative aumentano da 4,8 a 6,4 milioni. Nell’ambito di tale voce il compenso agli amministratori aumenta di € 1,1 milioni.
Tra gli oneri diversi di gestione, pari a € 17,4 milioni, il costo per l’acquisizione temporanea dei calciatori aumenta a € 13.540.610 da € 6.885.000 del 2010/11. Le minusvalenze sono pari a € 1.142.801. La minusvalenza maggiore ha riguardato Bucchi per € 800.109.
Il Costo dei dipendenti.
Il costo del personale registra la cifra di € 57.890.558 (€ 51.733.273, nel 2010/11), con
un incremento del 12%. Il tasso di crescita annuale composto (CAGR), calcolato dal 30 giugno 2005 è del 16,8%. Ogni anno il costo del personale è aumentato in media ad un tasso meno che proporzionale a quello con cui sono aumentati i ricavi. Ciò costituisce un altro indicatore di sana gestione economica attenta all’aumento dei costi. L’aumento è dovuto prevalentemente agli stipendi dei calciatori e dei tesserati in genere. Tra gli altri costi, pari a 2,5 milioni, sono ricompresi gli oneri sostenuti a favore di calciatori per favorirne il trasferimento ad altri club.  Il totale dei compensi corrisposti ai tesserati è pari al 98% del totale dei compensi corrisposti al personale dipendente.
L’incidenza sui ricavi, ai fini del Fair Play Finanziario, è da elogio, essendo pari al 37,13%
L’ammortamento della rosa calciatori ammonta a € 27.659.371, mentre nel precedente esercizio era pari a € 29.556.320. Tale voce rappresenta l’87,5% degli ammortamenti totali.
La gestione complessiva del personale (stipendi e ammortamento cartellini) si mantiene entro livelli di eccellenza, incidendo solo per il 55% sul valore della produzione.
Il requisito del pareggio bilancio.
“S.S.C. Napoli S.p.A.” rispetta pienamente il requisito del pareggio di bilancio, imposto dal Fair play Finanziario. Il risultato prima delle imposte 2011/12 è positivo per € 26,3 milioni e per il 2012/13 i ricavi da Champions League sono stati ampiamente sostituiti dalla plusvalenza Lavezzi.
Si aggiunga che il Napoli ha chiuso gli ultimi sei esercizi sempre con un utile.
Conclusioni.
La stagione 2011/12 è stato il primo test per il salto di qualità definitivo a livello di club di rango europeo. Il risultato è stato caratterizzato da una buona partecipazione in Champions League, conclusasi con l’eliminazione agli ottavi ad opera del Chelsea, dalla vittoria in Coppa Italia e dal quinto posto in Serie A.
La definitiva consacrazione passerà attraverso il potenziamento della rosa, con sostituti all’altezza dei titolari, per reggere più fronti, e necessariamente si dovrà affrontare la problematica stadio e infrastrutture. Molto probabilmente accadrà con la logica del progressivo consolidamento, “step by step”.

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