Luca Marotta
Il fatturato, pari a £ 125.6 milioni (€ 175.5 milioni, ad un
cambio 1€ = 0,7155 £), ha superato, per la seconda volta, la soglia di 100
milioni di sterline ed è risultato in crescita del 4,2 per cento; tuttavia,
l’esercizio 2014/15 evidenzia una perdita consolidato netta di
£ 4,068,000 (€ 5,7 milioni); mentre l’esercizio precedente mostrava un utile di
£ 28,3 milioni.
Dal punto di vista sportivo, l’Everton ha raggiunto l’undicesimo
posto nella Barclays Premier League 2014/15 (5° nel 2013/14) e i sedicesimi in Europa
League 2014/15. In Fa Cup è stato eliminato dal West Ham al terzo turno e in
Capital One Cup ai sedicesimi dallo Swansea.
Per il presidente Bill Kenwright la stagione 2014/15 non è
stata al livello delle aspettative.
Il Gruppo.
Il gruppo cui fa capo la squadra di calcio dell’Everton
risulta composto da quattro società: Everton Football Club Company Limited,
capogruppo controllante; Goodison Park Stadium Limited, controllata al 100%,
che si occupa della gestione dello stadio; Everton Investments Limited,
controllata al 100%, che si occupa dell’attività finanziaria; The Everton
Ladies Football Club Limited controllata al 100% , che si occupa dell’attività
della squadra di calcio femminile.
La continuità
aziendale (“going concern”).
Gli Amministratori sono tenuti a redigere il bilancio
secondo il principio della continuità aziendale, salvo che non sia opportuno
presumere che il Gruppo non possa o non sia nelle condizioni di continuare la
propria attività.
Secondo gli Amministratori il Gruppo è in grado di far
fronte alle esigenze del capitale circolante “giorno per giorno” attraverso le
proprie riserve di liquidità, i prestiti bancari e gli scoperti di conto
corrente.
Gli Amministratori hanno affrontato il tema del rinnovo dei
debiti finanziari e hanno individuato le possibili azioni “mitigatrici” per
gestire eventuali deficit.
Dopo la chiusura dell’esercizio 2014/15, il Gruppo ha
ottenuto un ulteriore finanziamento attraverso la “cartolarizzazione” dei
futuri ricavi garantiti, come è prassi comune nel settore, e come ha fatto in
passato. Questo finanziamento ha sostituito un prestito esistente di pari
importo, ed è rimborsabile nel mese di agosto 2016. Per quanto riguarda lo
scoperto di conto corrente che ha scadenza 31 luglio 2016, i tempi di scadenza
permettono di concordare con le Banche delle adeguate strutture di
finanziamento per la stagione successiva, considerando la performance in
Premier League 2015/16 e il Player Trading di gennaio 2016 e dell’estate 2016. Il
continuo confronto con le Banche ha fatto maturare negli Amministratori la
convinzione che è intenzione delle banche quella di rinnovare al momento
opportuno i contratti di finanziamento
anche per la stagione successiva. Tuttavia, gli Amministratori riconoscono la
necessità di ulteriori confronti e discussioni con le stesse banche. Sulla base
del dialogo in corso, gli Amministratori sono fiduciosi che le attuali
strutture di finanziamento saranno rinnovate a un livello simile, o saranno
sostituite da strutture di finanziamento equivalenti, per la stagione 2016/17
della Premier League.
Acquisita una ragionevole aspettativa che il Gruppo abbia
adeguate risorse per continuare la sua operatività nel futuro, gli
Amministratori hanno adottato il principio della continuità nella preparazione
del bilancio di esercizio.
Nella Relazione della Società di Revisione Deloitte LLP non
si è mosso alcun rilievo sulla questione della continuità aziendale ed è
scritto che le informazioni fornite nella relazione sulla gestione sono
coerenti con il bilancio.
Le passività (Liabilities) totale superano il valore totale delle
attività.
Secondo gli amministratori bisogna evidenziare che le
passività includono risconti passivi per abbonamenti per circa £ 12 milioni,
che trattandosi di ricavi anticipati non necessitano di rimborso e, inoltre, ci
sono debiti con scadenza oltre i 5 anni per £ 14,5 milioni.
Nel 2014/15 si è determinato un cash flow negativo, con assorbimento
di disponibilità liquide per £ 12,27 milioni (nel 2013/14: riduzione di £ 20,5
milioni). In termini di flussi di cassa, si è verificato: un flusso di cassa positivo
da attività operative per £ 10,87 milioni (2014: £ 28,3 milioni); un deflusso
per esborsi netti per interessi per £ 4,2 milioni; un deflusso netto in uscita
per investimenti per £ 9,8 milioni ( di cui £7,2 milioni per pagamenti acquisti
calciatori) e deflussi di cassa da finanziamenti per £ 9 milioni, a causa dei
rimborsi oltre ad un deflusso per le tasse di £ 14 mila.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il
rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità
totale. Un club è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale
indice, tanto più il club è solvibile. Nel caso in questione, l’indice
di solvibilità totale è inferiore a 1, essendo pari a 0,82, ciò vuol dire che
il valore dei beni del club non è sufficiente a pagare i debiti e occorre il
sostegno dei soci. L’indice risulta in peggioramento rispetto al 2013/14,
quando era pari a 0,87.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il
rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di
solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in
grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di
solvibilità corrente è pari a 0,36, ciò vuol dire che l’attivo a breve non
sarebbe in grado di pagare i debiti a breve. L’indice risulta in peggioramento
rispetto al 2013/14, quando era pari a 0,68.
L’INDICE
DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in
questione, l’indice di indebitamento è negativo essendo pari a -0,18. L’indice
risulta in peggioramento rispetto al 2013/14, quando era pari a -0,13.
In effetti, anche l’equity ratio è negativo e il ricorso al
capitale di terzi sembra eccessivo.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto è negativo per £ 18,5 milioni. Il regolamento
UEFA del Financial Fair Play, considera la regola del Patrimonio Netto non
negativo come uno degli indicatori fondamentali, in particolare l’esistenza di
un patrimonio netto negativo deteriorato è considerata come violazione del
Regolamento stesso.
Nel caso specifico dell’Everton, il bilancio consolidato
2014/15 mostra un “deterioramento”, perché nel 2013/14 il Patrimonio Netto era
negativo per £ 14,46 milioni. La variazione è dipesa dalla perdita
dell’esercizio.
Il Patrimonio netto è negativo, a causa del riporto a nuovo
delle perdite avvenuto nel corso degli anni. Per trovare il patrimonio netto
esposto con un valore positivo bisogna risalire al 31/05/2005, anno
caratterizzato dalla plusvalenza realizzata con la cessione di Rooney al
Manchester United.
L'indebitamento finanziario netto è aumentato di £ 3,2
milioni, da £ 28,1 milioni a £ 31.3 milioni.
Tuttavia £ 14,5 milioni (£ 16 milioni nel 2013/14) risultano
avere scadenza superiore ai cinque anni. I debiti finanziari con scadenza entro
l’esercizio successivo sono pari a £ 20,1 milioni (£ 27,9 milioni nel 2013/14),
quelli con scadenza oltre l’esercizio successivo ammontano a £ 19,7 milioni (£
20,8 milioni nel 2013/14). I debiti per leasing finanziario risultano pari a £ 114
mila. Le attività finanziari sono pari a £ 2,8 milioni. Trattasi di investimenti
in attività correnti, costituiti da depositi di liquidità vincolati per quattro
mesi di £ 2.767.000.
L'indebitamento finanziario netto del Club è stato in media
£ 40 milioni nel corso degli ultimi 6 anni. Gli amministratori lo considerano
essere ben gestito, poiché il Club beneficia del continuo sostegno degli
istituti di credito.
Il Valore della Rosa.
Il valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei
calciatori ammontano a £ 52,5 milioni (£ 34,2 milioni nel 2013/14). Durante il 2014/15
risultano effettuati investimenti per £ 38 milioni, cessioni per un valore
contabile residuo di £ 154 mila e ammortamenti per £ 19,5 milioni.
Gli investimenti riguardano: Romelu Lukaku,Gareth Barry,
Muhamed Besic e Brendan Galloway, cui si sono aggiunti i prestiti di Christian
Atsu e Aaron Lennon.
Secondo gli Amministratori il valore contabile netto della
rosa è inferiore al valore di mercato dei calciatori.
La Gestione Economica.
Il fatturato dell’Everton dal 2004, mostra un tasso di
crescita annuale composto (CAGR) del 9,85%. Il tasso di crescita annuale
composto degli ultimi cinque anni è dell’11,24%.
Il
fatturato per l’esercizio chiuso al 31 maggio 2015 ammonta a £ 125,6 milioni,
mentre nell’esercizio precedente era pari a £ 120,5 milioni, registrando un incremento
del 4,2%. Gli Amministratori hanno precisato che se fosse considerato il
fatturato lordo delle attività in “outsourcing”, il fatturato si
incrementerebbe di £ 8.2 milioni, raggiungendo la cifra di £ 133,8 milioni (2014: £126,7 milioni). Le
attività in “outsourcing” riguardano il retail ed il catering.
I ricavi da gare incidono per il 14,3% e sono pari a £ 17,9
milioni (€ 19,4 milioni), con un decremento del 7,42%. Se si considerasse il
dato omogeneo riclassificato del bilancio 2013/14, pari a £ 16,797,000, si
registrerebbe un incremento di £ 1,1 milioni.
Per quanto riguarda la Premier League , il
dato sulle presenze medie è aumentato da 37.732. a 38.406 spettatori. Il dato sulle presenze
medie nel 2012/13 era di 36.356 spettatori; nel 2011/12 era di 33.209
spettatori; nel 2010/11 era pari a 36.067 spettatori; nel 2009/10 era pari a
36.729 spettatori e nel 2008/09 a 35.667. Gli abbonati sono stati 28.000, circa
4 mila in più rispetto al 2013/14. Il club ha anche beneficiato di incassi gare
per la UEFA Europa League, dove il club ha raggiunto i sedicesimi. Il club è
uscito al terzo turno sia nella Coppa di Lega che in FA Cup, mentre nel 2013/14
era stato eliminato al terzo turno della Coppa di Lega e ai quarti di finale in
FA Cup.
I ricavi da Tv incidono per il 65,1% e ammontano a £ 81,7
milioni (£ 88,5 milioni nel 2013/14). Tali ricavi non dovrebbero includere i
proventi da UEFA Europa League. Il dato omogeneo riclassificato per il 2013/14
ammonta a £ 84,756,000. Rispetto al dato omogeneo, tale voce di ricavo è scesa
di £ 3,1 milioni, come conseguenza diretta dell’ 11° posto in Premier League
(2014: 5 ° posto). Tale riduzione è stata limitata a causa della trasmissione di
17 partite in diretta televisiva (2014: 16 partite “live”). Nel 2014/15
l'Everton ha ricevuto il nono importo più alto della distribuzione dei diritti
TV della Premier League (settimo nel 2013/14).
I ricavi da sponsorizzazioni, pubblicità e merchandising
incidono per l’ 8,3% e passano da £ 8,4 milioni a £ 10,4 milioni. Tra i partner
principali figurano Chang e Kitbag e Umbro.
I ricavi da altre attività commerciali incidono per il 12,4%
e sono pari a £ 15,6 milioni. Il dato omogeneo comparabile del 2013/14 ammonta
a £ 10,522,000. Tali ricavi dovrebbero
includere e beneficiano anche della partecipazione alla UEFA Europa League. Il
dato definitivo comunicato dall’UEFA per l’Europa League è di Euro 7.539.757,
pari a circa 5,4 milioni di sterline.
Nella distribuzione del fatturato appare prevalente
‘incidenza dei ricavi televisivi.
Il Player Trading.
La gestione economica dell’Everton si basa molto sul Player
Trading e in genere salvo eccezioni, con le plusvalenze riesce a coprire il
costo annuale dei cartellini dei calciatori. Il 2014/15 il risultato economico
della cessione dei calciatori non è riuscito a coprire il costo degli
ammortamenti, perché è diminuito di circa £ 25 milioni.
Inoltre, l’ammortamento dei calciatori, pari a 19,5 milioni
risulta in aumento di circa £ 1 milione e rappresenta il 15,1% dei costi
operativi.
L’eccedenza di plusvalenze è stata di £ 3,3 milioni; nel
20134 era pari a £ 28,2 milioni, grazie alla cessione di Marouane Fellaini al
Manchester United.
I Costi del
Personale.
Il costo del personale ammonta a £ 77,5 milioni (£ 69,3
milioni nel 2013/14). Tale costo rispetta quanto richiesto dal Financial Fair
Play dell’UEFA, perché inferiore al 70% del fatturato netto, incidendo solo per
il 61,7%. Il costo del personale rappresenta il 60% dei costi operativi, che ammontano
a £ 129,13 milioni. L’incremento del 12% del costo del personale è dovuto essenzialmente
agli investimenti effettuati nell’acquisto di calciatori.
I costi operativi risultano aumentati dell’ 11,97%, in
misura superiore all’aumento del fatturato.
Per quanto riguarda la regola “Short Term Cost Control
Measure” del Financial Fair Play della Premier League, i costi del personale
(“wage costs”) superando £ 52 milioni non possono aumentare attingendo ai fondi
provenienti dalla Premier League, come i diritti TV, se non nel limite di £ 4
milioni per il 2013/14; £ 8 milioni per il 2014/15 e £ 12 milioni per il
2015/16. La parte eccedente deve essere finanziata dall’incremento di altre
fonti di ricavo.
L’incremento per il 2014/15 del costo complessivo del
personale è stato di £ 8,18 milioni.
Il costo del fattore lavoro o costo del lavoro allargato,
dato dalla somma di costo del personale e ammortamenti calciatori, è pari a £
97 milioni (£ 87,8 milioni nel 2013/14) e incide per il 77,3% sul fatturato
netto.
Gli altri costi operativi sono pari a £ 30,497,000 (£ 26,38
milioni nel 2013/14).
Il Punto di Pareggio.
Il risultato prima delle imposte risulta negativo per £ 4,05
milioni, mentre nell’esercizio precedente era positivo per £ 28,2 milioni. Nel 2012/13,
il risultato prima delle imposte era negativo per £ 1,6 milioni .
Ai fini del calcolo del Break-even result del Financial Fair
Play dell’UEFA, almeno per il periodo di transizione iniziale con le soglie di
tolleranza non dovrebbero manifestarsi delle criticità.
Ai fini del “Financial Fair Play” il punto di maggior
criticità riguarda il Patrimonio Netto negativo, che potrebbe comportare delle conseguenze
anche sul tema della continuità aziendale (“going concern”). Tuttavia, grazie all’imponenza
dei ricavi da diritti TV e alla regola “Short Term Cost Control Measure”,
sembra che l’obiettivo dello stabile equilibrio economico possa essere
facilmente raggiungibile.
Per quanta riguarda la regola “Long-Term Sustainability
Regulation”che stabilisce che i Club della Premier League dalla stagione 2014/15
non devono più registrare perdite triennali aggregate superiori a £ 105
milioni, lo storico dei conti economici dell’Everton non evidenzia possibili
pericoli.
Conclusioni.
Nonostante la perdita del 2014/15, la gestione dell’Everton
appare sostanzialmente equilibrata, ma rivela che il club è abituato a far
leva sul player trading. Infatti, le
plusvalenze sono state nettamente inferiori rispetto al 2013/14 ed il club ha
risentito degli investimenti effettuati in calciatori sia in termini di costo
del personale che di ammortamenti. Altro elemento che rivela la vocazione al
player trading risiede nel fatto che l’Everton dà molta importanza al settore
giovanile. Inoltre, secondo gli Amministratori il valore contabile netto della
rosa è inferiore al valore di mercato dei calciatori. Tale frase è tipica dei
club che fanno leva sul player trading per raggiungere l’equilibrio economico.
Nessun commento:
Posta un commento