Luca Marotta
La cessione di Nainggolan, comunicata il 26 giugno 2018, ha permesso di realizzare
una plusvalenza di € 31.912.000 e di ridurre la perdita del bilancio
consolidato di AS Roma Spa al 30.06.2018 alla cifra di 25,5 milioni di Euro. Precisamente il bilancio di
AS Roma Spa si è chiuso con una perdita netta di € 25.498.000 (€ 42 milioni nel
2016/17) e con un Patrimonio Netto negativo per € 105.424.000 (€ -88,9 milioni
nel 2016/17).
Le
cessioni di calciatori “importanti”, in chiusura di esercizio, caratterizzano
da alcuni anni il bilancio di AS Roma. Si può osservare che la cessione di
Nainggolan a FC Internazionale Milano di giugno 2018, segue quella di Salah al
Liverpool di giugno 2017 e la cessione di Pjanic alla Juventus nel giugno 2016.
Tali cessioni si sono rese necessarie
anche per far fronte a quanto imposto dal Settlement Agreement stipulato con l’UEFA nel maggio 2015. Infatti, il
13 giugno 2018, la UEFA ha comunicato l'uscita dal regime transattivo, a
conclusione delle azioni intraprese per il ripristino dell’equilibrio economico.
Per i prossimi esercizi, AS Roma dovrà comunque rispettare le disposizioni del
Fair Play Finanziario applicabili a tutte le squadre che gareggiano nelle
competizioni UEFA.
L’esercizio 2017/18 di AS Roma SpA si è giovato degli
effetti positivi del percorso in Champions League, culminato con la semifinale,
e degli effetti iniziali della stipula del contratto con il nuovo Main Sponsor
“Qatar Airways”.
Al 30 giugno 2018, l’indebitamento finanziario netto, è aumentato
a 218,76 milioni di Euro e le spese
per il personale rappresentano il 63,3% del fatturato netto.
Dal punto di vista sportivo, nel 2017/18 AS Roma ha
raggiunto la semifinale dei UEFA Chanpions League; il terzo posto in campionato
e gli ottavi di finale in Coppa Italia.
Per quanto riguarda il “Settlement Agreement”, che nel
maggio 2015 AS Roma stipulò con la UEFA, il quale determinava tra l’altro una
sanzione, di cui una parte condizionata, ed alcune limitazioni per gestire il
deficit economico che si era verificato durante le stagioni precedenti, il
13 giugno 2018, la UEFA ha comunicato l'uscita dal regime transattivo,
riconoscendo la conformità ai requisiti di break-even per le stagioni passate.
La Proprietà.
AS Roma SpA è controllata, in base alla situazione
aggiornata sulla base delle comunicazioni pervenute alla Consob fino al 04/11/2018,
per il 79.04% da NEEP ROMA HOLDING SPA; per il 3,125% da AS ROMA SPV LLC e la parte restante
costituisce il flottante. Il Dichiarante ovvero il soggetto posto al vertice
della catena partecipativa risulta: AS ROMA SPV LLC (società gestita da
un Investor Committee formato da 5 componenti e amministrata dalla AS
ROMA SPV GP LLC in qualità di managing member).
La continuità
aziendale.
Il Regolamento del Fair Play Finanziario richiede che il
bilancio consolidato sia certificato da un revisore esterno, e non presenti
eccezioni relative alla continuità aziendale (‘going concern’).
Per Continuità Aziendale si può intendere la capacità di
onorare gli impegni, ovvero l’attitudine dell’impresa a durare nel tempo.
Sul punto, i revisori di BDO sono giunti ad una conclusione
sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del presupposto
della continuità aziendale e non hanno evidenziato incertezze significative
riguardo la capacità della Società di continuare ad operare come un’entità in
funzionamento.
A seguito del risultato civilistico conseguito nel primo
semestre 2017/18, AS Roma SpA si è ritrovata nella situazione prevista
dall’articolo 2446 del Codice Civile, ossia perdita di oltre un terzo del
capitale a seguito di perdite, e l’Assemblea convocata all’uopo per decidere
sul da farsi, ha deciso di rinviare l’eventuale adozione dei provvedimenti
necessari all’Assemblea di approvazione del bilancio di esercizio al 30 giugno
2018. Il buon andamento registrato nel secondo
semestre dell’esercizio 2017/18, con un del risultato
economico civilistico positivo per circa 19 milioni di euro, e gli
effetti positivi dell’Aumento di Capitale, pari a circa 9,3 milioni di euro,
non hanno permesso il superamento della fattispecie prevista dall’art. 2446 del
Codice Civile.
Per attestare i presupposti della continuità aziendale, il
Consiglio di Amministrazione della Società ha predisposto un revised budget per
l’esercizio 2018/19, che prevede un Risultato economico per l’esercizio 2018/19
in miglioramento rispetto a quanto registrato al 30 giugno 2018, seppur ancora
in perdita. Inoltre, le plusvalenze realizzate nel primo trimestre
dell’esercizio 2018/19 (vedi Alisson), e i proventi derivanti dalla
partecipazione al Group Stage della UEFA Champions League, hanno permesso il
conseguimento di un utile di periodo e un incremento del Patrimonio netto
rispetto a quanto registrato al 30 giugno 2018.
I fabbisogni finanziari del Gruppo saranno coperti
attraverso i flussi finanziari generati sia dall’attività ordinaria, che
dall’ulteriore ricorso all’indebitamento finanziario. Inoltre,
come già scritto nelle relazioni al bilancio precedenti, gli Amministratori
hanno evidenziato, che qualora servisse della liquidità il club potrebbe
vendere alcuni calciatori importanti, il cui valore contabile è ampiamente
inferiore al valore di mercato. Nella sostanza, secondo gli Amministratori,
il valore di mercato complessivo dei
calciatori “rappresenta una solida base di sicurezza per la continuità
aziendale”.
Pertanto, la società ed il Gruppo sono stati considerati in
una situazione di continuità aziendale e su tale presupposto è stata redatto il
bilancio.
Gli Amministratori hanno tenuto ad evidenziare che “l’azionista
di riferimento, per il tramite della controllante Neep Roma Holding S.p.A., ad
oggi non è mai venuto meno agli impegni assunti”.
Il perimetro di consolidamento.
L’area di consolidamento del bilancio consolidato
comprende i bilanci della Capogruppo A.S. Roma S.p.A. che controlla le
partecipate Soccer Società in Accomandita Semplice di Brand Management Srl, al
99,98%; ASR Media and Sponsorship Srl, all’11,34% e di Roma Studio S.r.l, con capitale sociale
interamente detenuto dalla AS Roma.. A sua volta, Soccer Società in Accomandita
Semplice di Brand Management Srl controlla all’88,66% ASR Media and Sponsorship
Srl.
La Struttura Patrimoniale
La struttura patrimoniale mostra il prevalere delle
passività sulle attività, con un patrimonio netto consolidato negativo. E’
presente una fortissima incidenza del valore contabile netto dei diritti
pluriennali alle prestazioni dei calciatori, pari al 49,9%. Il capitale circolante netto è negativo per 90,38
milioni di Euro, a causa di un capitale corrente, al netto delle componenti
finanziarie, negativo per € 83.512.000 (-€ 64,2 milioni nel 2016/17) e di una
Posizione finanziaria netta consolidata a breve termine negativa per €
6.864.000 (€ 22,499 milioni nel 2016/17).
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il
rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità
totale. Una società è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale
indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità totale è pari a 0,82
(0,83 nel 2016/17), ciò vuol dire
che il valore contabile dei beni risultanti dal bilancio non sarebbe
sufficiente a pagare i debiti. Tuttavia,
gli Amministratori hanno ribadito che il valore di mercato dei calciatori è
superiore al valore contabile in quanto il valore contabile contiene “valori
inespressi” riferibili ai calciatori acquisiti in regime di svincolo e a
calciatori il cui effettivo valore di mercato supera il valore contabile, si
pensi ad Alisson.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti
determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se
l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,61
(0,81 nel 2016/17), ciò vuol dire
che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale
indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di
breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni
finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice
di solvibilità corrente.
Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti
considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed
esclude i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività
Correnti considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i
Debiti verso soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato
sarebbe pari a 0,62, superiore alla soglia minima stabilita dalla FIGC per
la serie A che è di 0,6. Tuttavia
bisognerà considerare quella che sarà prevista per l’iscrizione 2019/20.
Nel
caso in cui non fosse stata rispettata la soglia minima si sarebbe potuto
colmare la differenza con versamenti in conto futuro aumento di capitale;
aumento di capitale integralmente sottoscritto e versato; finanziamenti
postergati ed infruttiferi dei soci. Inoltre il rispetto degli altri due
indicatori del Fair Play Finanziario italiano avrebbe potuto ridurre l’importo
da colmare di 2/3.
Il Patrimonio Netto.
Uno degli indicatori del Regolamento UEFA sul Fair Play
Finanziario riguarda il Patrimonio Netto, che non deve essere negativo e qualora
lo fosse, non dovrebbe evidenziare una situazione di deterioramento. Per quanto
riguarda il bilancio consolidato 30 giugno 2018, il Patrimonio netto,
comprensivo delle interessenze dei terzi, è negativo € 105,42 milioni e presenta
una situazione in peggioramento rispetto al 2016/17; infatti,
nel 2016/17 il Patrimonio netto consolidato era negativo per 88,9
milioni di Euro. Nel 2015/16 era negativo per € 117 milioni. Nel 2014/15
era negativo per 102,3 milioni di Euro; nel 2013/14 era negativo per
81,3 milioni di euro; nel 2012/13 era negativo per 66 milioni di euro; nel
2011/12 era negativo per 52,5 milioni di euro e nel 2010/11 era
negativo per 44 milioni di euro. Il
Patrimonio netto consolidato negativo sembra essere una costante.
La variazione rispetto all’esercizio precedente è stata negativa
per € 16,5 milioni, a causa principalmente della perdita di 25,5 milioni di Euro
e alla variazione di capitale sociale.
Il capitale sociale di A.S. Roma S.p.A. risulta pari ad
Euro 94.332.348, suddiviso in n.628.882.320 azioni ordinarie. Durante
l’esercizio si è conclusa l’operazione di aumento del Capitale Sociale di € 34.697.000,
che ha comportato anche l’aumento della riserva sovrapprezzo azioni per € 65.169.000.
Per tale aumento di € 99.866.000 complessivi, sono stati utilizzati €
90.501.000 da Riserva azionisti
c/aumento capitale sociale, determinando un apporto netto di € 9.365.000.
L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività
determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di
1. Nel caso in questione è negativo, a causa del patrimonio netto consolidato
negativo.
L’ Indicatore di
Indebitamento della FIGC.
Indicatore
di Indebitamento della FIGC è finalizzato a misurare il grado complessivo di
Indebitamento della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli
ultimi tre esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento
rappresenta il raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella
economica del Valore della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità
dell’indebitamento.
La voce “debiti” riclassificata al 30.06.2018 ammonta a € 561,4
milioni, mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni è
pari a € 303,3 milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione
medio degli ultimi tre esercizi è pari a 1,85,
comunque superiore alla soglia massima
consentita stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 1,5. Tuttavia
bisognerà considerare quella che sarà prevista per l’iscrizione 2019/20.
E’ bene precisare che le norme FIGC prevedono che
l’indicatore di Indebitamento, ove presenti un valore inferiore al
livello-soglia stabilito in 1,5, sarà utilizzato come indicatore
correttivo al fine di ridurre, nella misura di 1/3, l’importo necessario
per ripianare l’eventuale carenza finanziaria determinata dall’indicatore di
Liquidità, che è l’indicatore più importante.
L’Indebitamento
Finanziario Netto.
Ai fini del Financial Fair Play la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia
regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide
integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata
ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio anche dei debiti
fiscali e previdenziali non correnti (“Accounts payable to social/tax authorities”);
invece, non sono considerati gli altri debiti fiscali (“Other tax
liabilities”), che includono le passività per imposte differite (“deferred tax
liabilities”).
In altre parole, i debiti fiscali e previdenziali non
correnti da considerare riguardano le rateizzazioni pluriennali col fisco.
Il risultato della somma algebrica, non deve essere
superiore al fatturato netto.
La Posizione finanziaria netta consolidata al 30 giugno 2018,
è negativa per 218,76 milioni di Euro e risulta
in peggioramento rispetto al dato 2016/18 che era negativo per 192,5 milioni di
Euro.
La presenza di una posizione finanziaria netta negativa significa
che i debiti finanziari pari a € 266,4 milioni superano le disponibilità
liquide pari a € 30,9 milioni e i crediti finanziari pari a 16,7 milioni di
euro.
L’indebitamento finanziario lordo, pari a 266,4 milioni di
Euro (€ 261,1 milioni nel 2016/17), riguarda per la maggior parte il debito per
il contratto di finanziamento, sottoscritto nel febbraio 2015 e modificato nel
giugno 2017, con Goldman Sachs International e Unicredit S.p.A., per € 218.400.000,
di cui € 16.588.000 a
breve termine. Da notare che tale finanziamento, nel 2017/18, ha determinato
interessi passivi per € 20.072.000.
La
parte restante riguarda: € 20.063.000, per
finanziamenti bancari di breve periodo, nella forma di scoperti temporanei di
conto corrente; € 959.000, per debiti verso banche e istituti finanziari,
relativi all'addebito delle operazioni effettuate a mezzo carte di credito
aziendale; € 1.731.000, per 3 mutui erogati, di cui € 918 mila erogati dall’Istituto per il Credito
Sportivo per lavori di adeguamento del Centro Sportivo di Trigoria; € 76 mila per
debiti verso società di leasing e altri Istituti Finanziari ed € 25.980.000,
verso la controllante Neep Roma Holding S.p.A..
Il debito verso Neep Roma Holding S.p.A. potrebbe fruttare
interessi in futuro, nella misura massima del 10%, che dipenderà dall’entità
del risultato economico consolidato del Gruppo NEEP Roma Holding.
L’operazione di finanziamento denominata "Project
Wolf", del 22 giugno 2017, che modifica il contratto di finanziamento
sottoscritto in data 12 febbraio 2015 con Goldman Sachs International e
Unicredit, ha consentito di utilizzare un incremento della linea di credito per
un ammontare pari ad 68,6 milioni di euro. La data di scadenza è stata estesa
sino al giugno 2022. La linea di credito erogata con il contratto di
finanziamento è stata incrementata da Euro 175 milioni sino ad Euro 230
milioni e il tasso di interesse è rimasto invariato: Euribor 3 mesi, con un
minimo di 0,75% e spread del 6,25%.
I
crediti finanziari, pari a Euro 16,7 milioni, riguardano depositi su conti
correnti posti a garanzia di impegni assunti nell’ambito del contratto di
finanziamento sottoscritto con Unicredit e Goldman Sachs nel mese di febbraio
2015 e del suo accordo modificativo del 22 giugno 2017.
I crediti verso società di calcio nel complesso ammontano a
€ 87.519.000, di cui € 38 milioni verso FC
Internazionale Milano per Nainggolan (di cui solo 12 milioni di Euro
sono correnti); € 11,7 milioni verso il Bologna ed € 13,9 milioni verso lo
Zenit.
I debiti verso società di calcio nel complesso ammontano a €
175.935.000, di cui € 18 milioni verso verso FC Internazionale Milano per
Santon-Zaniolo (di cui solo 8,5 milioni di Euro sono correnti); € 15,5 milioni
verso la Sampdoria; € 17,25 milioni verso l’Ajax per Kluivert ed € 24,5 milioni
verso il Sassuolo per Pellegrini-Defrel.
La posizione
finanziaria netta negativa aumentata del saldo a debito verso squadre di calcio
e dei debiti fiscali e previdenziali rateizzati non correnti ammonterebbe a 307,18
milioni di Euro e risulterebbe superiore ai ricavi di esercizio.
La posizione finanziaria netta in rapporto all’EBITDA, che è
positivo per € 66.733.000 (€ 44.269.000 nel 2016/17), nel 2017/18 migliora da 4,35 a 3,28. In altre
parole, la differenza tra ricavi e costi operativi, senza considerare gli
ammortamenti, determinatasi nel 2017/18, se si ripetesse negli anni successivi,
riuscirebbe a rimborsare il debito netto in tre anni e tre mesi circa.
Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto
la nozione di “Relevant Debt”. La
nozione di debito rilevante (“Relevant
Debt”) corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito direttamente
attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello stadio e/o
alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni dopo la data
in cui il debito l'attività è dichiarata pronta per l'uso. Il “Relevant Debt” non deve essere
superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della
differenza tra valore e costi della produzione.
Nel
caso in questione, al 30.06.2018, figurano mutui erogati dal Credito Sportivo per finanziare i lavori
di adeguamento del Centro Sportivo di Trigoria pari a € 918.000, che dovrebbero
essere considerati, ai fini della loro esclusione, nella nozione di “Relevant Debt”.
Rendiconto
Finanziario
La gestione 2017/18 ha determinato un flusso monetario
complessivo negativo per € 18.217.000, corrispondente alla Variazione delle
disponibilità liquide al netto dei saldi bancari passivi.
Al 30.06.2018, i saldi bancari passivi ammontano a € 22.793.000.
Il
Rendiconto finanziario è redatto secondo il metodo indiretto, rettificando il
Reddito d’esercizio dalle altre componenti di natura non monetaria. Il risultato
prima delle imposte è negativo per € 17.747.000; il Flusso Monetario da
Attività Operativa è stato negativo per € 19.261.000; il Flusso monetario dalla gestione di diritti pluriennali
alle prestazioni dei giocatori è risultato positivo per € 28.849.000, determinato
da acquisti, cessioni e variazioni di debiti e crediti verso società di calcio;
il Flusso monetario dell'attività di investimento è stato negativo per € 2.594.000
e il Flusso monetario da attività di finanziamento è stato negativo per € 7.464.000.
Altri Debiti.
AS Roma SpA, ai fini del Fair Play Finanziario non presenta
problemi di “overdue payables”, perché gli Amministratori nella Relazione hanno
scritto per quanto riguarda i Debiti Tributari che alla data di pubblicazione
della Relazione Finanziaria Annuale “sono state regolarmente pagate imposte e
ritenute, e non risultano debiti tributari scaduti”; mentre, per quanto
riguarda i Debiti verso Tesserati risulta corrisposta la retribuzione relativa
alla mensilità di agosto 2018.
I debiti tributari correnti, al 30 giugno 2018, risultano
pari a € 7.429.000, di cui € 5.737.000 per IRPEF corrente per ritenute su
emolumenti oltre a € 1.672.000 per IRAP.
I debiti verso il personale ammontano a € 30.989.000 (€
22,5 milioni nel 2016/17). Gli emolumenti dovuti
al personale tesserato sono pari a € 27.991.000 (€ 19.847.000 nel 2016/17), per
le mensilità relative a giugno 2018 oltre ai
premi. Gli emolumenti dovuti al personale dirigente e dipendente sono pari a €
2.998.000 (€ 2.687.000 nel 2016/17) e sono relativi alle ferie e quota parte
della 13^ mensilità ed altre retribuzioni differite, maturate a fine esercizio.
I Debiti verso Istituti Previdenziali sono pari a €
1.688.000 (€ 1.221.000, al 30 giugno 2017), di cui € 1.492.000 verso l’INPS.
Esistono dei contenziosi importanti come quello con ‘BASIC
ITALIA’, ex sponsor tecnico, per il quale gli Amministratori ritengono che non
sia possibile effettuare una previsione sull’esito.
Il Valore della Rosa
Il valore netto dei Diritti pluriennali alle prestazioni dei
calciatori ammonta a € 237.920.000, nel 2016/17 era pari a € 188.937.000.
La variazione è stata causata da investimenti per € 144,93
milioni (€ 91,3 milioni nel 2016/17); da cessioni per un valore contabile netto
€ 39,6 milioni (€ 41,5 milioni nel 2016/17) e da ammortamenti per € 56,3
milioni (€ 53,4 milioni nel 2016/17).
Il valore di cessione dei calciatori è stato di € 81.620.000
(€ 134.803.000 nel 2016/17).
Dal punto di vista finanziario gli investimenti nella rosa
calciatori al netto dei disinvestimenti e delle variazioni dei crediti e debiti
verso società calcistiche ed enti di settore hanno inciso sui flussi di cassa positivamente
per un importo pari a € 28.849.000 (€ 9.035.000 nel 2016/17).
L’AS
Roma capitalizza, come oneri accessori di diretta imputazione, le prestazioni
professionali, rese da intermediari sportivi per l’acquisizione dei diritti
alle prestazioni sportive di calciatori, non condizionate alla permanenza degli
stessi presso la Società. Nell’esercizio 2017/18 risulta capitalizzata nella voce
relativa ai diritti alle prestazioni sportive di calciatori la cifra di Euro € 18.389.000
(€ 9.973.000 nel 2016/17). Al 30.06.2018, il costo storico di tali oneri, per i
calciatori in organico è pari a 35.393.000 Euro (€22.548.000 nel 2016/17).
Anche a supporto della continuità aziendale, gli
Amministratori hanno ribadito che il valore di mercato dei diritti pluriennali
dei calciatori, è superiore al valore contabile.
Al 30 giugno 2018,
tra i calciatori col valore residuo contabile più elevato ci sono 9 calciatori con
almeno un valore contabile residuo di 10 milioni di Euro, precisamente:
CENGIZ UNDER per € 12.666.000; DEFREL per € 15.926.000; GERSON per € 12.199.000;
KARSDORP per € 13.280;000; KLUIVERT per €21.250.000; PASTORE per € 25.661.000; PELLEGRINI
Lorenzo per € 10.532.000; SANTON 10.000.000 e SCHICK per € 18.796.000.
Al di sotto dei 10 milioni di valore residuo figurano
calciatori come Coric con 9 milioni di Euro; Bianda con € 6.245.000; Dzeko con
€ 9.262.000; PERES con € 9.200.000; PEROTTI con € 6.287.000; EL SHAARAWY con €
6,5 milioni; STROOTMAN con €
7.424.000; Manolas con € 6.501.000; Zaniolo con € 5,7 milioni e Alisson con € 4.980.000.
Da notare che il valore della Rosa comprende calciatori
acquistati per la stagione sportiva 2018/19, per i quali non sono stati
calcolati gli ammortamenti, come Pastore, Kluivert,
Coric, Bianda, Mirante, Santon, e Zaniolo.
La Gestione Economica
La gestione economica registra un Margine Operativo Lordo
(EBITDA) positivo per € 66.733.000 (€
44.269.000 nel 2016/17).
Nell’ultimo esercizio, i Ricavi consolidati, al netto dei risultati della gestione operativa
del parco calciatori, sono pari a € 250.867.000 (€ 175 milioni nel 2016/17)
e segnano un incremento del 43,4%. I Costi
Operativi consolidati al 30 giugno 2018, sono pari a € 230.056.000 (€
209,8 milioni nel 2016/17) e segnano un incremento del 9,7% circa.
In definitiva, nel 2017/18, i ricavi operativi sono aumentati
in misura percentuale maggiore di quella dei costi operativi.
Il grafico seguente evidenzia
l’evoluzione del fatturato netto e quella del costo del personale allargato,
inteso come somma del costo del personale e relativi ammortamenti.
Si nota come nel periodo delle stagioni sportive dal 2005/06
al 2010/11, il fatturato netto abbia superato il costo del fattore lavoro.
Successivamente dal 2011/12 il costo del fattore lavoro ha “assorbito”, se non
superato, tutto il fatturato netto, l’esercizio 2017/18 dimostra l’importanza
del risultato sportivo nelle competizioni europee. Quando il costo del fattore
lavoro si equivale con il fatturato netto è necessario ricorrere alla leva del
player trading per salvaguardare l’equilibrio economico.
I Ricavi.
L’evoluzione nel tempo della composizione del fatturato di
AS Roma non mostra una struttura equilibrata tra le varie fonti di ricavo, a
causa della bassa incidenza dei ricavi commerciali, quindi è “teledipendente”,
a questo si deve aggiungere che una parte dei proventi UEFA sono
classificati tra i ricavi da gare.
I ricavi della Roma, come la maggior parte delle squadre
italiane, dipendono principalmente dai diritti TV, che risultano pari a € 128.557.000
(€ 105,6 milioni nel 2016/17) ed incidono per il 51,2% sul fatturato netto, con
un incremento di € 22.984.000. Occorre evidenziare che AS Roma, per quanto
riguarda i proventi UEFA, contabilizza nei ricavi per diritti TV solo la quota
parte del Market pool; mentre, la quota rimanente è considerata come ricavi da
gare.
Pertanto,
per quanto riguarda i ricavi per la
cessione dei diritti TV, la quota parte del Market pool riconosciuta
per la partecipazione ai play-off di UEFA Champions League, ha fruttato solo € 45.602.000
(€ 10.612.000 nel 2016/17) a causa della partecipazione alla fase a Gironi,
agli ottavi, ai quarti e alla semifinale di Uefa Champions League. Nel 2016/17
figuravano anche € 8.202.000 di euro, per la UEFA Europa League.
I
“Diritti Centralizzati LNP Serie A” sono pari a € 73.937.000 (€75.748.000 milioni nel 2016/17);
mentre i proventi TV Tim Cup sono pari ad € 273 mila (€ 4,9 milioni nel 2016/17).
La commercializzazione della Library A.S. Roma e del canale tematico “Roma TV”
ha fruttato rispettivamente ricavi per € 4.138.000 (€ 4.138.000 nel 2016/17), ed
€ 2.562.000 (€ 2.484.000 nel 2016/17). La commercializzazione dell’accesso al
segnale delle gare casalinghe della squadra, ha determinato ricavi per € 1.531.000
(€ 1.645.000 nel 2016/17).
I ricavi da gare
aumentano del 119%, precisamente di € 41,9 milioni, segnando la cifra di € 77,2
milioni (€ 35,2 milioni nel 2016/17). Tali ricavi incidono sul fatturato per il
30,8%.
Tra i ricavi da gare sono contabilizzati i ricavi UEFA
Champions League per € 52.784.000 (€ 4.192.000 nel 2016/17). Tali ricavi
comprendono: il ‘participation bonus’ e il ‘performance bonus’della Champions
League per € 38.200.000 (€ 3 milioni nel 2016/17); i ricavi da biglietteria
delle gare casalinghe della Champions League per € 14.584.000 (€ 1.192.000 nel 2016/17).
I ricavi da biglietteria delle gare di Campionato
sono stati pari a € 11.598.000 (€ 10.288.000 nel 2016/17). I ricavi da
abbonamenti della stagione sportiva 2017/18, con circa 21.973 tessere, hanno
determinato un ricavo pari a € 8.919.000, in calo di € 166 mila rispetto al 2016/17,
quando toccarono la cifra di € 9.085.000, con 19.014 abbonamenti.
La Tim Cup ha permesso di incassare € 242.000 (€ 2.185.000
nel 2016/17), invece le amichevoli hanno permesso di ricavare € 3.628.000 (€ 986.000
nel 2016/17).
I ricavi da
sponsorizzazioni ammontano a € 11.842.000 (€ 5.397.000 nel 2016/17) e
hanno un’incidenza del 4,7%, con una variazione positiva del 119,4%. Tali
proventi si riferiscono alla sponsorizzazione NIKE, relativa al contratto del
mese di agosto 2013, per limporto di Euro 5.842.000 e per l’importo di €
6.000.000 al nuovo Sponsor ufficiale, Qatar Airways. Dal 2017/18, con la
compagnia aerea Qatar Airways, è diventata “Main Global Partner” e Sponsor
di maglia ufficiale della Prima Squadra, fino al 30 giugno 2021. Nel bilancio è
segnalato che il contratto con Qatar Airways
prevede, altresì, un corrispettivo pari a 11 milioni di euro per ciascuno degli
esercizi 2018/2019, 2019/2020 e 2020/2021, oltre una serie di bonus tra loro
cumulativi, che verranno riconosciuti al raggiungimento di specifici obiettivi
sportivi.
I proventi pubblicitari risultano in aumento da € 10.831.000 a € 13.814.000.
L’incidenza sul fatturato è del 5,5%. I proventi pubblicitari sono inclusivi
della vendita dei pacchetti “Premium Seats Corporate” dello Stadio Olimpico.
Gli “Altri ricavi
delle Vendite e delle prestazioni”, risultano pari a € 7.808.000 (€
8.056.000 nel 2016/17) ed incidono per il 3,11% sui Ricavi consolidati. Tali
ricavi riguardano le attività commerciali di Merchandising e Licensing della
Soccer SAS e registrano un incremento di € 1.736.000.
Gli altri proventi aumentano da € 9.631.000 a € 11.627.000.
Tale voce include indennizzi assicurativi infortuni calciatori per € 5.114.000 (€
2.052.000 nel 2016/17) e il contributo della Lega Nazionale Professionisti per
€ 2.086.000 (€ 2.206.000 nel 2016/17).
La Gestione Economica
del Parco Calciatori.
Le
plusvalenze sono pari a € 63.464.000 (€ 95,16 milioni nel 2016/17) e hanno
riguardato i seguenti calciatori: Nainggolan ceduto all’Inter per € 38 milioni,
con una plusvalenza di € 31.912.000; Emerson Palmieri ceduto al Chelsea per € 19.283.000,
con una plusvalenza di € 17.647.000; Skorupski ceduto al Bologna per € 9.000.000,
con una plusvalenza di € 8.506.000; Tumminello ceduto all’Atalanta per € 5
milioni, con una plusvalenza di € 4.488.000.
Le Minusvalenze ammontano a € 6.496.000 (€ 327 mila nel 2016/17)
e riguardano Iturbe (Tijuan) per € 3.447.000; Doumbia (Sporting Lisbona) per €
2.334.000; Moreno (Real Sociedad) per 401 mila euro; Zukanovic (Genoa) per 294
mila euro e Falasco (Avellino), per 20 mila euro.
I
proventi relativi ai prestiti ammontano a € 1.151.000 (4,6 milioni di Euro nel
2016/17) e riguardano: Mario Rui (Napoli) per 413 migliaia di euro, Doumbia
(Sporting Lisbona) per 238 migliaia di euro e Sadiq (Torino) per 500 migliaia
di euro.
Gli oneri per l’acquisizione temporanea di calciatori
ammontano a € 5.990.000 (€ 5,45 milioni nel 2016/17) e riguardano
principalmente i calciatori: Defrel (Sassuolo), per 2.884 migliaia di euro;
Schick (Sampdoria), per 2.606 migliaia di euro; Silva (Sporting), per 480
migliaia di euro e Trusescu (FC Donut) per 20 migliaia di euro.
I Costi.
In base all’art. 62 comma 4 del Regolamento del Fair Play
Finanziario, la U.E.F.A. può richiedere maggiori informazioni economiche e
finanziarie e chiarimenti ai club che presentano un costo del personale
tesserato (rappresentato da stipendi e ammortamenti) superiore al 70% dei
ricavi.
Il costo del personale ammonta a € 158.840.000 (€
145.026.000 nel 2016/17) ed incide per il 63,3% sui ricavi operativi e per il 69%
sui costi operativi. Il costo del Personale tesserato ammonta a € 141.031.000 (€
128.983.000 nel 2016/17) ed incide per il 56,2% sui ricavi operativi, entro i
limiti auspicati dal Fair Play Finanziario.
Nell’esercizio
sono stati effettuati Ammortamenti e svalutazioni consolidati per € 59.220.000
(€ 58.855.000 nel 2016/17), di cui € 56.341 .000 (€ 53.444 .000 nel 2016/17)
riferiti a diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori.
L’incidenza degli ammortamenti dei
diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori sul fatturato
netto è del 22,5%.
L’ Indicatore di
Costo del Lavoro Allargato.
L’
Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra
il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso
economico del costo del lavoro.
Il
Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore
risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono
dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in
questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,72
tale valore sarebbe al di sotto del valore soglia previsto dalla FIGC per la
Serie A, la cui soglia è di 0,80. Tuttavia bisognerà considerare quella
che sarà prevista per il 2018/19.
E’
bene precisare che le norme FIGC prevedono che l’indicatore di Costo del Lavoro
Allargato, ove presenti un valore inferiore al livello-soglia stabilito in 0,8,
sarà utilizzato come indicatore correttivo al fine di ridurre, nella
misura di 1/3, l’importo necessario per ripianare l’eventuale carenza
finanziaria determinata dall’indicatore di Liquidità, che è l’indicatore più
importante.
RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e la semisomma delle
attività totali iniziali e finali, risponde ad una semplice ma fondamentale
domanda: quanto è investito e quanto si fattura? Considerando come ricavi
operativi solo il fatturato netto e rapportandolo alla semisomma dell’attivo
iniziale e finale, nel caso in questione, tale indicatore risulterebbe pari al 55%
(44,9% nel 2016/17), pertanto ogni 100 Euro investiti si incassano 55 Euro, che
è un segnale di una rotazione degli investimenti effettuati, di circa 22
mesi, e quindi inferiore ai 2 anni.
RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon
funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato,
vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e
le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, che è positivo
per € 6.967.0000 e come attivo la semisomma delle attività iniziali e finali,
risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si guadagnerebbero, prima del
calcolo degli interessi e delle tasse, circa 1,5 Euro; nell’esercizio
precedente, sempre in riferimento all’importo investito di 100 Euro, si
sarebbero persi circa 3,8 Euro.
Le Spese per godimento beni di terzi ammontano a € 10.671.000
(€ 9.793.000 nel 2016/17), e riguardano
principalmente l’affitto dello Stadio Olimpico per € 3.650.000; i Canoni di
locazione degli “A.S.
Roma Store” per € 1.282.000 (€ 1.277.000, nel 2016/17) e l’affitto di
Trigoria, riconosciuto ad A.S. Roma Real Estate, per € 2.700.000 (€ 2.700.000
nel 2016/17). Il contratto di affitto scadrà il 31 dicembre 2024, con facoltà
di tacito rinnovo per un ulteriore periodo di sei anni.
I costi specifici tecnici,
pari a € 6.336.000 (€ 4.961.000 nel 2016/17), comprendono i costi per
consulenze tecnico-sportive e collaborazioni tecniche, per € 4.796.000 (€
3.514.000 nel 2016/17).
Le spese generali ed
amministrative, risultano aumentate da € 18.697.000 a € 19.991.000.
Tali spese includono Euro 6.701.000
(€ 6.171.000 nel 2016/17) per Spese per consulenze professionali; spese per €
707 mila (€ 886 mila nel 2016/17) per compenso
riconosciuto ad AS Roma SPV GP LLC, per servizi di consulenza strategica
e direzionale; € 150.000 per Emolumenti al Consiglio di Amministrazione (€ 175.000
nel 2016/17); compensi per € 60 mila riconosciuti alla controllante NEEP Roma
Holding per servizi Corporate, (€ 66 mila nel 2016/17) e i costi di produzione
di “Roma TV” e “Roma Radio” per € 4.878.000.
Negli oneri diversi di gestione pari a € 6.283.000
(€ 5.711.000 nel 2016/17) figurano i Costi accesso segnale televisivo LNP per €
1.063.000 (€ 1.229.000 nel 2016/17).
Nel
2017/18, aumenta di nuovo il peso negativo della Gestione finanziaria da
€ 21,31 milioni a € 24,71 milioni. La voce principale riguarda gli Interessi
passivi del finanziamento “Facility agreement” per € 20.072.000 (€ 15.390.000
nel 2016/17).
Figurano
anche Proventi per adeguamenti crediti / debiti commerciali per € 871.000 e
Oneri per adeguamenti crediti / debiti commerciali per € 2.384.000.
Il Break-even result.
Il bilancio consolidato 2017/18 unitamente a quello relativo
al 2016/17 e 2015/16 costituisce bilancio oggetto del periodo di monitoraggio
ai fini del Fair Play Finanziario.
Il risultato prima delle imposte è negativo per € 17.747.000.
Nel 2016/17, il risultato prima delle imposte era negativo per € 36.095.000,
nel 2015/16 era negativo per € 6.750.000. Pertanto, l’aggregato del risultato
prima delle imposte, relativo al periodo di monitoraggio, è negativo per € 60.592.000,
da tale aggregato bisogna escludere i costi non rilevanti, e rispettare la
soglia di tolleranza dei 30 milioni di Euro. In base a quanto scritto dagli Amministratori tale parametro non è
stato rispettato.
Il Nuovo Stadio.
Nella Relazione Finanziaria Annuale sono riportate alcune
notizie sul Nuovo Stadio.
La Conferenza
di Servizi convocata dalla Regione Lazio si è pronunciata sull’intero nuovo
progetto dello Stadio della Roma di Tor di Valle, con provvedimento del 22
dicembre 2017, che è stato trasmesso alle Amministrazioni Locali il 2 gennaio
2018.
Il 12 giugno 2018, sono scaduti i termini per la
presentazione delle osservazioni da parte dei terzi.
Nella
Relazione Finanziaria Annuale è scritto che l’Assemblea
Capitolina dovrà approvare la Variante Urbanistica contemporaneamente alla Convenzione
Urbanistica, che è in corso di negoziazione fra Amministrazione e Proponente.
Sarà la Giunta Regionale, con propria deliberazione, che
approverà la variante e costituisce permesso di costruire, sostituendo ogni
altra autorizzazione acquisita in Conferenza.
Tuttavia, le cronache hanno parlato di problemi
giudiziari, che potrebbero determinare novità.
Conclusioni.
Per il 2018/19, gli Amministratori prevedono un Risultato
economico, ancora negativo, ma in miglioramento rispetto all’esercizio chiuso
al 30 giugno 2018. Tuttavia, i risultati
economici continueranno a dipendere dai risultati sportivi e dalle plusvalenze
dei calciatori che saranno realizzate nell’esercizio. Infatti, la campagna
trasferimenti estiva per il 2018/19 ha già registrato importanti plusvalenze
derivanti dalla cessione di Alisson al Liverpool per € 62,5 milioni + € 10
milioni di bonus, seguita da quella di Strootman al Marsiglia per € 25 milioni
+ € 3 milioni di bonus.
Sulle plusvalenze gli Amministratori confidano molto, anche
per garantire i fabbisogni finanziari dell’attività operativa. Essi hanno ribadito
che i diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori, hanno un
valore di mercato complessivo ampiamente superiore al valore contabile e questa
circostanza “rappresenta una solida base di sicurezza per la continuità
aziendale”.
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