Luca Marotta
L’accantonamento,
pari a 15,7 milioni, a fondi rischi degli oneri 2019/20 per Allegri e il suo
staff, che è
stato sostituito per il 2019/20 da Sarri, ha determinato l’aumento della perdita
dell’esercizio 2018/19 a 40 milioni di Euro. In effetti, nel secondo semestre
2018/19 la voce relativa agli accantonamenti e rilascio fondi è aumentata di 14
milioni rispetto all’analogo semestre dell’esercizio precedente. Non è bastato
registrare un livello importante di proventi da cessioni calciatori pari a
circa 107 milioni.
Se non
fosse stato registrato l’accantonamento per l’esonero, la perdita si sarebbe assestata
attorno ai 25 milioni, e sarebbe stata spiegabile in parte col mancato accesso
alle semifinali di UEFA Champions League ed il relativo indotto, che avrebbe di
sicuro apportato, come minimo, dodici milioni per il premio qualificazione
oltre all’incasso da botteghino. Non a caso la competitività sportiva rientra
tra gli obiettivi strategici e operativi del Piano per la gestione e lo
sviluppo della Società.
L’aumento del debito è un’altra questione che balza
in evidenza dalla lettura del bilancio 2018/19. In effetti nel valutare la
sostenibilità del debito bisogna far riferimento all'EBITDA, ossia al margine
operativo lordo detto anche risultato operativo prima del calcolo di
ammortamenti, interessi e tasse. Se il debito risulta pari a 3 vuol dire che ci
vogliono tre anni per pagare il debito. Di solito tale rapporto si giudica
positivamente quando è inferiore a 2. Invece, quando supera 3, pone dei dubbi
sulla sostenibilità del debito. Nel caso della Juve risulterà fondamentale
puntare all'aumento del fatturato con un attento contenimento dei costi. Se si
guarda al fatturato 2018/19 si noterà il fatto che "adidas ha riconosciuto
un bonus addizionale di € 15 milioni prima del 31 dicembre 2018" è mancato
il ritocco con "bonus retroattivo" di "JEEP". Dando per
"acquisito", per il futuro prossimo, il ritocco a 45 milioni di JEEP;
resterà il problema di sfoltire la rosa della prima squadra dagli esuberi con
ingaggi pesanti.
Come
l’esercizio precedente, la lettura dei numeri del bilancio 2018/19 della
Juventus, fornisce delle valide argomentazioni alla tesi che la perdita sia
stata provocata dalla mancata disputa della semifinale di Champions League 2018/19,
a causa dell’eliminazione ai quarti ad opera dell’Ajax.
Nel
2018/19, i ricavi operativi lordi, su cui incidono per il 25,3%, i proventi da
gestione calciatori raggiungono il livello record di 621,4 milioni. Non a caso l’approccio dinamico alle campagne
trasferimenti calciatori per cogliere opportunità di valorizzazione e di
investimento è una condizione fondamentale ai fini del Consolidamento
dell’equilibrio economico e finanziario, che rientra tra gli obiettivi
strategici e operativi del Piano per la gestione e lo sviluppo della Società.
I costi operativi sono aumentati del 19,6% in misura
inferiore a quella dei ricavi operativi (23,1%), nonostante l’incremento del
costo del personale tesserato sia aumento del 29,2%. L’incremento degli ammortamenti
e accantonamenti appare decisivo per l’esposizione di un risultato operativo
negativo per 15,3 milioni. Invero, sull’aumento del costo del personale
tesserato e degli ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni dei
calciatori ha giocato un ruolo importante l’acquisto di Cristiano Ronaldo.
Evidentemente i costi del personale e gli ammortamenti erano
stati parametrati in funzione di un obiettivo superiore al raggiungimento dei
quarti nella UEFA Champions League.
Come altri club, la Juventus sta investendo molto nel parco
calciatori, che sono fondamentali per il successo sportivo e di conseguenza per
il futuro del club. Tuttavia tali investimenti determinano e rappresentano
anche i costi principali del club. Inoltre, nel caso dei migliori giocatori,
che sono spesso rappresentati da agenti aggressivi, i costi sono elevati.
Di conseguenza, l'aumento dei costi dei calciatori rende
difficile per i club raggiungere livelli di redditività stabili, anche in
considerazione dell'imprevedibilità dei risultati sportivi.
Il bilancio 2018/19 di Juventus Football Club S.p.A. mostra
un risultato d’esercizio, al netto delle imposte, negativo per Euro 39.895.794.
Nell’esercizio 2017/18, il
risultato d’esercizio, al netto delle imposte, era negativo per Euro 19.228.819.
Sul risultato netto, grava il peso delle imposte pari a € 12,99 milioni, poiché
il risultato prima delle imposte dell’esercizio 2018/19, risulta negativo per €
26.897.835(-€ 10.022.550
nel 2017/18).
Anche il risultato economico
complessivo è negativo per € 40.801.360, a causa dei componenti iscritti a riserva da cash
flow hedge per € 57.750 e ai componenti
iscritti a riserva da fair value attività finanziarie per € 847.816.
Al 30.06.2019, il patrimonio netto è positivo per € 31.242.712
(€ 72.044.071 nel 2017/18; € 93.773.793 nel 2016/17) e
l’indebitamento finanziario netto aumenta di € 147,3 milioni, da € 309,8
milioni a € 463,47 milioni, di cui € 431,39 milioni non corrente.
Inoltre, si deve considerare che i ricavi operativi degli
ultimi 5 anni sono cresciuti con un CAGR del 15,58%.
Dal punto di vista
sportivo, la stagione 2018/19, ha visto la Juventus vincere per l’ottava
volta consecutiva il campionato italiano di Serie A, la sconfitta ai quarti di
finale della Coppa Italia, ad opera dell’Atalanta e l’accesso ai quarti della UEFA
Champions League, con l’eliminazione ad opera dell’Ajax. Il 16 gennaio 2019, la
Juventus ha vinto la Supercoppa Italiana battendo il Milan in Arabia Saudita.
A partire dalla stagione
sportiva 2017/2018, la Juventus è presente anche nel calcio femminile, con l’acquisito
il titolo sportivo dall’A.S.D. Cuneo Calcio Femminile. Nel 2018/19 ha vinto il secondo
scudetto e la prima Coppa Italia.
L’andamento della quotazione in borsa, negli ultimi 5 anni, si
desume dal seguente grafico della Borsa Italiana.
Il grafico mostra chiaramente un aumento del valore della
quotazione azionaria. Si pensi che il 20 settembre 2013, il prezzo ufficiale
dell’azione quotava 0,203 Euro e il 20 settembre 2018 1,7125 Euro. Il massimo
della quotazione è stato raggiunto il 16/04/2019 con Euro 1,725.
L’aumento di
valore in Borsa della Società Juventus FC SpA, rispetto al periodo antecedente
l’acquisto di Cristiano Ronaldo, è un dato oggettivo: il 20 settembre 2018, il valore di capitalizzazione
di borsa era di circa 1,72 miliardi di Euro; il 14 settembre 2017 il valore di
capitalizzazione di borsa era di circa 796 milioni di Euro; il 14 settembre
2016, il valore di capitalizzazione di borsa era di circa 318 milioni di Euro. I
“rumours” di vicende extra-calcio relative a Cristiano Ronaldo, hanno
comportato perdita di valore in borsa del il titolo Juventus, riducendo la
quotazione di riferimento ad un prezzo ufficiale di € 1.242, con una
capitalizzazione di 1,25 miliardi.
Dopo la comunicazione del 20/09/2019, dell’approvazione
della bozza dello schema di bilancio 2018/19 da parte del CdA, il 23/09/19, il
titolo ha perso il 4,7%, rispetto alla chiusura precedente, chiudendo a 1,334 a causa della notizia
dell’aumento di capitale. Il 20 settembre 2019, il valore di capitalizzazione
di borsa era di circa 1,41 miliardi di Euro; il 23 settembre 2019, il valore di
capitalizzazione di borsa era di circa 1,34 miliardi di Euro
La rivista americana Forbes ha valutato la Juventus 1,5
miliardi di dollari USA, collocandola al decimo posto della sua classifica,
prima tra le squadre italiane. Nella precedente classifica la rivista americana
valutava la Juventus 1.472 milioni di dollari USA, collocandola al nono posto e
prima tra le squadre italiane.
In ogni caso, tale valore è solo indicativo, perché quando
si vendono o comprano pacchetti di controllo di società quotate in borsa, molto
spesso emergono altri valori. Si pensi all’obbligo di lanciare un’OPA. Si deve
aggiungere che nel bilancio della Juventus non risulta valorizzato il marchio e
un’eventuale trattativa, ovviamente, ne deve tener conto.
La
classifica Brand Finance Football 50 2019 colloca la Juventus all’undicesimo posto,
con un valore del marchio non mostrato, prima tra le squadre italiane e dietro
il Tottenham Hotspur FC che mostra un valore del marchio di €758 milioni. Nella
precedente edizione collocava la Juventus all’undicesimo posto, sempre prima
tra le squadre italiane, con un valore del Brand pari a 605 milioni di dollari
USA. Brand Finance ha aggiunto un’ulteriore classifica denominata: “Top 10 Club Enterprise Values”;
in tale classifica la
Juventus si colloca al nono posto, con 2,33 miliardi di Euro (10° posto nel
2018 con 2,116 miliardi). Le valutazioni aziendali hanno avuto la funzione di
illustrare l’importanza che il marchio svolge nel generare valore per gli
stakeholder del club, in particolare gli investitori.
Juventus è controllata, in base alla situazione aggiornata
sulla base delle comunicazioni pervenute alla Consob fino al 01/10/2019,
per il 63,766% da EXOR S.p.A., invece Lindsell Train Ltd. detiene il 10,010%
del capitale sociale e la parte restante costituisce il flottante.
Il totale delle attività risulta aumentato del 21,9%,
assestandosi a 941,7 milioni di Euro (€ 772,7 milioni nel 2017/18).
La presenza dello stadio di proprietà e altre infrastrutture
sportive rende la struttura del bilancio della Juventus, rispetto a quella di
altri club italiani, più vicina agli standard degli altri club europei. Il peso
sul totale dell’attivo della voce “Terreni e fabbricati”, al netto degli
ammortamenti, è del 13,8% circa.
Il peso dei diritti pluriennali sul totale dell’Attivo è del
44,7% (42,8% nel 2017/18).
La voce terreni e fabbricati diminuisce dell’1,6%, da € 132.514.065 a
€ 130.412.604.
Tali
attività riguardano:
- lo
Juventus Training Center di Vinovo;
- lo
Stadio;
- lo
Juventus Museum;
- lo
Juventus Megastore.
Per quanto riguarda la suddivisione degli importi contabili
emergono i seguenti valori: i terreni del Centro Sportivo di Vinovo (“Juventus Training Center”) per €
5 milioni; I terreni adiacenti il Centro Sportivo per € 10.800.000; i
fabbricati del
Centro Sportivo di Vinovo (“Juventus Training Center”) per € 15.583.000; lo
Stadio “Allianz Stadium”, lo “Juventus Museum” e lo “Juventus Megastore” per un
valore contabile netto complessivo di € 99.029.000.
Gli investimenti effettuati risultano pari a 783 mila Euro
ed hanno riguardato i
lavori di ristrutturazione dei locali adibiti a magazzino arredi e di
realizzazione di alcuni lavori presso lo Stadio, nonché ai costi di
impiantistica per l’illuminazione dello
Juventus Training Center di Vinovo.
L’attivo corrente, comprensivo degli anticipi a fornitori
correnti, risulta inferiore al passivo corrente, comprensivo degli anticipi da
clienti correnti, di € 218,7 milioni (-€ 159,3 milioni nel 2017/18), conseguenza,
molto probabilmente, degli investimenti realizzati nel corso degli anni.
Il capitale investito netto, pari a € 490,6 milioni, risulta
aumentato di 108,8 milioni di Euro circa.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il
rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità
totale. Una società è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale
indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità totale risulta diminuito ed è pari a 1,034 (1,103 nel 2017/18),
ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a
pagare i debiti.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti
determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se
l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,44
(0,49 nel 2017/18), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di
pagare i debiti a breve.
Tuttavia nel caso in questione i debiti a breve comprendono anticipi
da clienti correnti per € 30.351.304.
L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale
indicatore, è l’indicatore più importante del Fair Play Finanziario italiano ed
è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve termine,
ossia la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari con
scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice di solvibilità
corrente.
Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti
considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude
i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti
considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso
soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari
a 0,46, inferiore alla soglia minima stabilita dalla FIGC per
la serie A che è di 0,6. Tuttavia
bisognerà considerare quella che sarà prevista per l’iscrizione 2019/20.
Nel caso in cui non fosse stata rispettata la soglia minima
si sarebbe potuto colmare la differenza con versamenti in conto futuro aumento
di capitale; aumento di capitale integralmente sottoscritto e versato;
finanziamenti postergati ed infruttiferi dei soci. In ogni caso, il rispetto
degli altri due indicatori del Fair Play Finanziario italiano avrebbe potuto
ridurre l’importo da colmare di 2/3.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio netto al 30 giugno 2019 è positivo per € 31.242.712
(€ 72.044.071 nel 2017/18) e finanzia solo il 3,3% dell’attivo.
La variazione negativa di € 40.801.359, rispetto al patrimonio
netto del 30 giugno 2018, è dovuta sostanzialmente alla perdita netta dell’esercizio
registrata (-€ 39.895.794) e alla variazione negativa della “Riserva da
fair value attività finanziarie” per € 847.816, oltre all’esposizione della “Riserva
da cash flow hedge”, per l’importo negativo di € 57.750.
Il Patrimonio Netto, essendo positivo, è conforme a quanto
stabilito dal regolamento del Fair Play Finanziario.
Al 30 giugno 2019, il capitale sociale della società
bianconera, interamente sottoscritto e versato, ammonta a € 8.182.133,28 ed è
costituito da n. 1.007.766.660 azioni ordinarie senza valore nominale.
Il Patrimonio Netto finanzia il 6,4% del Capitale Investito
Netto, pari a € 490,6 milioni (€ 381,8 milioni nel 2017/18), il restante 93,6%
è finanziato dall’indebitamento finanziario netto.
L’INDICE
DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in
questione, è pari a 0,034 (0,103 nel 2017/18).
Il che sta a significare che il capitale di terzi prevale
sui mezzi propri.
Infatti, anche l’equity ratio è pari solo al 3,3%.
L’ Indicatore di
Indebitamento della FIGC.
Indicatore
di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento
della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre
esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il
raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore
della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità
dell’indebitamento.
I debiti riclassificati iscritti in bilancio al 30.06.2019 ammontano a € 830,4 milioni, da tale aggregato deve
essere sottratto l’importo delle Attività Correnti (C.U.25/A del 18 dicembre
2018 della FIGC), mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre
anni è pari a € 562,9 milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione
medio degli ultimi tre esercizi è pari a 1,18,
inferiore alla soglia massima consentita
stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 1,5. Tuttavia bisognerà
considerare quella che sarà prevista per l’iscrizione 2020/21.
E’
bene precisare che le norme FIGC prevedono che l’indicatore di Indebitamento,
ove presenti un valore inferiore al livello-soglia stabilito in 1,5,
sarà utilizzato come indicatore correttivo al fine di ridurre, nella
misura di 1/3, l’importo necessario per ripianare l’eventuale carenza
finanziaria determinata dall’indicatore di Liquidità, che è l’indicatore più
importante.
L’indebitamento finanziario netto, al 30 giugno 2019 è pari
a € 464 milioni ed è in aumento del 90,6% rispetto ai ai 309,8 milioni del 30
giugno 2018.e ai 162,5 milioni del 30 giugno 2017.
Il totale lordo dei debiti finanziari aumenta da € 329,2 milioni
del 30/06/2018 a € 473,2 milioni del 30 giugno 2019, di cui € 41,8 milioni a
breve termine.
I debiti verso le società di factoring aumentano da € 110,1
milioni a € 179,8 milioni.
Rispetto al 30 giugno 2018, il debito verso l’Istituto per
il Credito Sportivo diminuisce da € 37 milioni a € 30,8 milioni. Trattasi di un
debito “virtuoso” e la rata classificata tra i debiti a breve è di € 6,47
milioni. I debiti verso le banche diminuiscono da € 182,1 milioni a € 87,28
milioni, di cui € 32,5 milioni a breve termine.
Al
30.06.2019 sono esposti per la prima volta Debiti finanziari verso
obbligazionisti per € 175.278.000, di cui € 2.376.000 a breve
termine e relativi al rateo interessi maturato. Trattasi di un prestito
obbligazionario non convertibile emesso il 13 febbraio 2019, con scadenza 19
febbraio 2024, con quotazione sul mercato MTF Global Exchange Market di
Euronext Dublin. L’emissione ha avuto “lo scopo di dotare la Società di
risorse finanziarie per la propria attività ottimizzando la struttura e la
scadenza del debito”.
Al 30 giugno 2019, la Società dispone di linee di credito
bancarie per € 587,9 milioni (€ 502,5 milioni al 30.06.2018; € 465,6 milioni al
30.06.2017) utilizzate per € 283,8 milioni.
Le Disponibilità liquide diminuiscono da € 15,3 milioni a circa
€ 9.744.722. L’esercizio precedente figuravano attività finanziarie non
correnti pari a € 4,1 milioni, che si riferivano alla liquidità depositata su
conto corrente a garanzia del mutuo contratto con l’Istituto per il Credito
Sportivo.
Il saldo tra debiti e crediti da calciomercato è negativo
per € 21,6 milioni (€ -58 milioni al 30/06/18).
I Crediti verso società del settore specifico per campagna
trasferimenti sono pari a € 199,25 milioni (€ 116,9 milioni, al 30/06/18).
I Debiti verso società del settore specifico per campagna
trasferimenti risultano pari a € 220,86 milioni (€ 174,97 milioni, al 30/06/18).
Ai fini del Financial Fair Play la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia
regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide
integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata
ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio
anche dei debiti fiscali e previdenziali non correnti. In genere tali debiti
riguardano le rateizzazioni pluriennali col fisco
Non essendoci debiti fiscali e previdenziali non correnti,
il net debt ai fini del Fair Play Finanziario risulta inferiore al fatturato
netto ed è conforme a quanto auspicato dal regolamento.
Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto
la nozione di “Relevant Debt”. La
nozione di debito rilevante (“Relevant
Debt”) corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito
direttamente attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello
stadio e/o alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni
dopo la data in cui il debito l'attività è dichiarata pronta per l'uso. Il “Relevant Debt” non deve essere
superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della
differenza tra valore e costi della produzione.
Nel caso della Juventus, al 30.06.2019, figurano debiti
verso l’Istituto per il Credito sportivo per l’importo di 30,8 milioni di Euro,
che dovrebbero essere considerati, ai fini della loro esclusione, nella nozione
di “Relevant Debt”.
Altre Passività
L’importo relativo alle altre passività ammonta a € 101,27
milioni, di cui € 85,66 milioni sono relativi alla quota corrente.
Tra
le altre passività correnti figurano “Debiti per retribuzioni dovute a
dipendenti ed assimilati” per € 35,6 milioni, che si riferiscono alle
retribuzioni del mese di giugno 2019 e ai premi variabili maturati per la
vittoria del Campionato e della Supercoppa Italiana e delle performance
individuali raggiunte.
I
Debiti per oneri accessori relativi alla campagna trasferimenti ammontano
complessivamente a € 27,7 milioni di cui 16,87 come quota corrente. Tale voce
comprende i debiti per compensi riconosciuti ad agenti FIFA.
Nelle
altre passività sono compresi i debiti tributari, pari complessivamente a €
14.6 milioni. Tali debiti concernono i debiti verso l’Erario per ritenute da
versare per € 12,28 milioni, i debiti verso l’Erario per IRAP per € 2,3 milioni
e i debiti verso l’Erario per le liquidazioni IVA estere a debito relative
all’attività di ecommerce del mese di giugno 2019 per € 55 mila.
Il Rendiconto Finanziario.
Il rendiconto finanziario illustra i flussi di cassa
generati dall’attività operativa, di investimento e finanziaria.
In sintesi, i flussi generati dalla gestione
operativa sono stati negativi per € 3,6 milioni, i flussi legati all’attività
di investimento sono stati negativi per € 137,7 milioni; mentre i flussi di
cassa generati dall’attività di finanziamento sono stati positivi per 151,44
milioni, grazie all’emissione del bond. Pertanto, il flusso di cassa generato
durante l’esercizio è stato positivo per 10 milioni di Euro.
Per quanto riguarda l’attività di investimento, gli
investimenti in diritti pluriennali calciatori hanno determinato l’assorbimento
di flussi per € 293.408.718 (€ 157.906.041 nel 2017/18), compensati in
parte da cessioni per diritti calciatori, che hanno determinato flussi positivi
per € 176.234.924 (€ 114.905.139 nel 2017/18).
I crediti per cessione diritti pluriennali
prestazioni calciatori sono aumentati, determinando flussi negativi,
per € 79.206.622, mentre i debiti per acquisto diritti pluriennali
prestazioni calciatori sono aumentati, determinando flussi positivi,
per € 41.405.276.
Quindi, nell’esercizio
2018/19, l’assorbimento netto determinato dall’attività di “Calciomercato”, che
rientra nell’attività di investimento è stato di € 154,97 milioni netti.
Per quanto riguarda l’attività di finanziamento, spiccano
come flussi positivi: “Emissione prestito obbligazionario” per € 173.039.130;
“Assunzione nuovi finanziamenti” per € 57.000.000 e Aumento (diminuzione) degli
utilizzi di linee di factoring per € 19.751.217. Come flussi negativi
emergono: rimborso finanziamenti per € 52.330.732 e “diminuzione degli
utilizzi di linee committed” per € 40.000.000.
Il Valore della Rosa.
Al 30 giugno 2019, il valore contabile netto dei diritti
pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 421.042.929 e
rispetto al 30 giugno 2019 risulta in aumento di € 90,2 milioni, per il quarto
esercizio consecutivo.
Il Costo storico della Rosa è di € 736.433.000 e il relativo
fondo di ammortamento ammonta a Euro 291.783.000, con un valore contabile di € 315.390.000.
Per quanto riguarda la prima squadra il
costo storico della Rosa è di € 527.986.000, con un fondo ammortamento di € 215.689.000
ed un valore netto contabile di €312.297.000.
L’incremento è dipeso dagli investimenti della Campagna
Trasferimenti 2018/19, per € 293,4 milioni (€ 157,9 milioni nel 2017/18), da
cessioni per un valore contabile netto di € 53,8 milioni (€ 157,9 milioni nel 2017/18)
e ammortamenti e svalutazioni per € 149,4 milioni (€ 108 milioni nel 2017/18).
Il calciatore della prima squadra col
valore contabile residuo più elevato è Cristiano Ronaldo con € 86.866.000 (costo storico € 115.822.000), seguito da Costa de Souza
(Douglas Costa) con € 32.913.000 (costo storico € 44.616.000) ; Cavaco Cancelo con € 31.755.000 (costo storico
€ 39.694.000), Bonucci Leonardo con € 27.957.000 (costo storico € 34.946.000); Bernardeschi Federico con € 23.647.000
(costo storico € 39.411.000); Can Emre con € 11.896.000 (costo storico € 15.861.000); Lobo
Silva Alex Sandro con € 8.408.000 (costo storico € 26.275.000); Bentancur Colman Rodrigo con € 8.089.000 (costo storico €
12.514.000); Matuidi Blaise con € 7.642.000 (costo storico € 22.926.000);
De Sciglio Mattia con € 7.285.000 (costo storico € 12.141.000);
Cuadrado Bello Jan Guillermo con € 6.409.000 (costo storico €
19.940.000) e Mandzukic Mario con €5.389.000 (costo storico € 23.396.000).
Tra i calciatori
ceduti in prestito spiccano i valori contabili di: Higuain Gonzalo Gerardo con € 36.519.000 (costo storico €
91.296.000); Pjaca Marco con € € 13.724.000 (costo storico € 28.591.000) e Del
Fabro Dario con € 2.641.000 (costo storico € 4.402.000).
Le cessioni a titolo della Campagna Trasferimenti 2018/2019
hanno comportato plusvalenze nette per € 126,7 milioni e le cessioni temporanee
nette hanno determinato proventi netti per € 25,1 milioni.
L’impegno finanziario netto complessivo, ripartito in cinque
esercizi, è stato pari a € 86 milioni, inclusi gli oneri accessori, nonché gli
oneri e i proventi finanziari impliciti su incassi e pagamenti dilazionati.
L’ultima Campagna Trasferimenti quella 2019/20 - prima fase,
conclusasi il 2 settembre 2019, ha comportato
complessivamente un aumento del capitale investito di € 154,8 milioni derivante
da acquisizioni per € 187,9 milioni e cessioni per un valore contabile residuo
di € 33,1 milioni. Le plusvalenze nette generate dalle cessioni dell’ultimo
Calcio Mercato ammontano a € 61,5 milioni, cui si debbono aggiungere i proventi
derivanti dalle cessioni temporanee pari a € 0.8 milioni.
Tra
gli acquisti spiccano: De Ligt Matthijs (Amsterdamsche
Football Club Ajax) per € 75 milioni con un valore IFRS da ammortizzare di 85.701.000;
Demiral Merih (U.S. Sassuolo Calcio) per € 18.000.000 con un valore IFRS di € 19.427.000;
Da Silva Danilo Luiz (Manchester City FC) per € 37.000.000, con un valore IFRS
da ammortizzare di € 37.213.000 e Romero Cristian (Genoa Cricket and FC) per €
26.000.000, con un valore IFRS da ammortizzare di €26.349.000.
Tra le cessioni definitive spiccano: Cavaco
Cancelo Joan Pedro (Manchester City FC) per € 65.000.000, con un Prezzo
Attualizzato di € 63.792.000; Kean Moise (Everton Football Club) per €
27.500.000 con un Prezzo Attualizzato di € 27.189.000 e Mancuso Leonardo
(Empoli FC) per € 4.500.000 con un Prezzo Attualizzato di € 4.390.000.
Le Partecipazioni
Al 30
giugno 2019, le Partecipazioni ammontano a € 267.534 e riguardano per € 76 mila la partecipazione detenuta in joint venture
da Juventus nella società J Medical S.r.l.; per
€ 187 mila la partecipazione del 40%, detenuta da Juventus nella società Tobeez
F&B Italia S.r.l, il cui capitale sociale è pari a € 30 mila e per € 4 mila la partecipazione del
40%, detenuta da Juventus nella società B & W Nest S.r.l, il cui capitale
sociale è pari a € 27 mila.
Tobeez
F&B Italia S.r.l, al momento non operativa, si occuperà di ristorazione
nell’ambito delle attività che saranno realizzate nell’area Continassa e nel
comparto EST dello Juventus Stadium. Il valore della partecipazione tiene conto
dei versamenti in conto
aumento del capitale sociale, pari a € 202 mila e della quota parte delle
perdite dell’esercizio 2018/2019 (€ 2 mila) iscritta a conto economico nella
voce “Quota di pertinenza del risultato di società collegate e joint
venture”.
Il valore della partecipazione
in B & W Nest S.r.l, che si occupa della gestione del nuovo J Hotel e del
nuovo centro sportivo della Prima Squadra, tiene conto dei versamenti in conto
aumento del capitale sociale, pari a € 143 mila e della quota parte delle perdite
dell’esercizio 2018/2019, pari a € 99 mila, iscritta a conto economico nella
voce “Quota di pertinenza del risultato di società collegate e joint
venture”.
J Medical S.r.l. è una società a controllo congiunto
(joint-venture) di Juventus e Santa Clara S.r.l e svolge l’attività di centro
poliambulatoriale, diagnostico, fisioterapico e di medicina sportiva.
La gestione economica del 2018/2019 non risulta equilibrata,
perché i costi superano i ricavi determinando anche assorbimento di flussi di
liquidità, nonostante i Proventi da gestione diritti calciatori.
I Ricavi operativi
lordi del 2018/19 ammontano a € 621.456.394,
mentre nel 2017/18 erano pari a € 504.669.890.
La variazione in aumento è stata di € 116,78 milioni (+23,1%).
L’incremento è stato determinato soprattutto dall’incremento
dei proventi per gestione calciatori, per la cifra di € 54.785.352; dall’aumento
dei Ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità, Ricavi da sponsorizzazioni e
pubblicità per Euro 21.945.635, grazie al bonus Adidas; dai Ricavi da vendite
di prodotti e licenze che hanno segnato un aumento di € 16.230.174 e dai Ricavi
da gare, che sono aumentati di € 14.242.168. I Costi operativi sono aumentati in misura inferiore a quella dei
ricavi, ossia del 19,6%, invece la voce riguardante gli Ammortamenti,
accantonamenti e utilizzi di fondi è addirittura aumentata del 45,16%, a causa
dell’accantonamento effettuato per i costi 2019/2020 del tecnico e del suo
staff esonerato.
Il fatturato netto è aumentato da € 402,3 milioni a € 464,27
milioni, grazie all’incremento dei ricavi commerciali.
Il tasso di crescita annuale composto (CAGR) del fatturato
netto degli ultimi 5 anni è stato del 9,35%.
I Proventi da cessioni diritti media, nel complesso, aumentano
del 3,2%, da € 200,17 milioni a € 206,64 milioni. In
particolare, i Proventi da competizioni UEFA aumentano di € 17,1 milioni (+21,8%), da € 78.233.000 a € 95.320.000,
per effetto dell’incremento
delle risorse raccolte e distribuite attraverso l’applicazione del nuovo
sistema di ripartizione introdotto da UEFA a partire dalla stagione 2018/2019. Al
contrario, i proventi da media nazionali diminuiscono di 10,2 milioni, variando
da € 110,37 milioni a € 100,17 milioni, a causa dell’introduzione del diverso
meccanismo di ripartizione introdotto dalla Legge n. 205 del 27 dicembre
2017 (“Legge di bilancio 2018” ), nonostante il valore
complessivo dei diritti televisivi per il triennio 2018/2019 - 2020/2021 sia
aumentato. I Proventi da produzioni e accesso al segnale diritti media
diminuiscono da € 4.548.000
a € 1.300.000.
Induttivamente
si potrebbe determinare il Market Pool 2018/19, spettante alla Juventus, in circa
19,36 milioni di Euro, considerando un premio performance di 75,9 milioni di
Euro, dovuto a quattro vittorie (2,7
milioni di euro a vittoria), oltre al Premio iniziale di partecipazione
(€ 15,25 milioni) premio “ranking” per la
partecipazione (€ 29.916.000) e l’accesso agli ottavi (€ 9.5 milioni) e ai
quarti (€ 10.5 milioni).
I Ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità,
incidono per il 17,5% sui ricavi operativi lordi, aumentano di € 21,9
milioni, da € 86,9 milioni a € 108,8 milioni, soprattutto a causa del bonus
adidas per il rinnovo del contratto, oltre ai nuovi contratti di
sponsorizzazione sottoscritti o entrati in vigore nell’esercizio 2018/2019. Nel 2018, Adidas ha riconosciuto
l’eccellente performance della
partnership a livello commerciale e l’accresciuta visibilità del brand
Juventus, per tale motivo ha corrisposto un bonus addizionale di € 15 milioni
nel primo semestre dell’esercizio 2018/2019.
Il 21
dicembre 2018 è stato prolungato con modifica e bonus il contratto con adidas
Italy S.p.A., prolungandone la scadenza fino al 30 giugno 2027. L’accordo
precedente era in scadenza al 30 giugno 2021e riguardava sei stagioni sportive
a partire dalla 2015/2016. Il nuovo accordo ha la durata di otto anni, dal
2019/2020 fino al 2026/2027 incluso. Il corrispettivo fisso complessivo minimo è
di € 408 milioni, restano escluse le royalties addizionali al superamento di
determinati volumi di vendita ed i premi variabili legati ai risultati
sportivi.
I Ricavi da vendite di prodotti e licenze aumentano
del 58,4%, da € 27.796.591a € 44.026.765. Tali ricavi comprendono la
gestione diretta delle attività di vendita e licenza di prodotti ufficiali,
nonché dall’organizzazione delle attività delle Juventus Accademy.
La tabella seguente, che mostra l’evoluzione nel tempo della
distribuzione del fatturato netto, evidenzia come già dal 2017/18 sia aumentata
l’incidenza dei ricavi commerciali, soprattutto a causa della scelta di
internalizzare l’attività di merchandising e il 2018/19 ha potuto beneficiare
del bonus Adidas, anche per l’effetto Cristiano Ronaldo, forse anche legato
all’aumento dei ricavi da gara dovuto all’incremento del costo dei biglietti.
Nel dettaglio, rispetto al 2017/18, a causa dell’aumento dei
prezzi, i Ricavi da gare aumentano del 25,2%, da € 56,4 milioni a € 70,65 milioni.
Nel 2018/19 sono state disputate 3 partite casalinghe in meno di Coppa Italia. Negli
ultimi 5 anni, il tasso di crescita annuale composto (CAGR) dei ricavi da gare
è stato del 8,29%.
Per quanto riguarda gli abbonamenti per la stagione 2018/19,
sono state sottoscritte tutte le 29.300 tessere a disposizione, per un ricavo netto
di € 31,7 milioni (€ 27,2 milioni nel 2017/18), inclusi i Premium Seats e i servizi aggiuntivi. I Ricavi da biglietteria per gare casalinghe di
Campionato sono aumentati da € 11.817.000 a € 17.473.000.
I ricavi da biglietteria per la UEFA Champions League ammontano
a € 14.435.000 (€ 9.981.000 nel 2017/18) e risultano in aumento di € 5.656.000.
I Ricavi da servizi aggiuntivi gare aumentano da € 5,55 milioni a € 5,78
milioni. I Ricavi da finali Coppe aumentano da € 1,64 milioni a € 3 milioni. Gli
Ingaggi per gare amichevoli risultano stabili a € 5.1 milioni. I Ricavi da
biglietteria per gare Coppa Italia ammontano a € 427 mila e gli Altri ricavi da
gare a € 78 mila.
I proventi da
gestione diritti calciatori, incidono per il 25,3% sui ricavi operativi
lordi, aumentano di 24,6 milioni di Euro, da € 102.401.466 a € 157.186.818.
Tale voce comprende plusvalenze complessive per € 126.580.000 (€ 93.925.290
nel 2017/18; € 140,3 milioni nel 2016/17).
I maggiori importi delle Plusvalenze hanno riguardato: Spinazzola Leonardo (A.S. Roma S.p.A.) per € 25.898; Caldara Mattia (A.C.
Milan S.p.A.) per € 21.582.000;
Audero Mulyadi Emil (U.C. Sampdoria S.p.A.) per € 18.993.000; Mandragora Rolando
(Udinese Calcio S.p.A). per € 13.662.000;
Sturaro Stefano (Genoa Cricket And F.C. S.p.A.) per € 13.615.000; Orsolini Riccardo (Bologna F.C. 1909 S.p.A.) per € 11.049.000; Cerri Alberto
(Cagliari Calcio S.p.A.) per € 8.077.000; Andersson Erik Mattias (Olympique Des Alpes SA) per
€ 3.778.000; Oliveira Da Silva Rogerio (U.S.
Sassuolo Calcio S.r.l. ) per € 3.495;000;
Tello Munoz Andrè Felipe (Benevento Calcio S.p.A.) per € 1.894.000; Pinelli
Matteo (U.S. Sassuolo Calcio S.r.l. ) per € 1.809.000; Macek Roman (F.C. Lugano SA) per € 1.634.000.
Le Plusvalenze da cessione diritti calciatori giovani di
serie ammontano a € 473.000 e riguardano: Adamoli Andrea (Empoli F.C. S.p.A.) per € 469.000 e Totaro
Francesco (F.C. Pro Vercelli 1892 S.r.l.) per € 4.000.
I Ricavi per
cessione temporanea diritti calciatori risultano pari a € 26.939.000 (€
5.488.000 nel 2017/18). Gli importi principali riguardano: Higuain Gonzalo
Gerardo per € 18.049.000 di cui € 10.208.000
A .C. Milan S.p.A. ed € 7.841.000 Chelsea Football Club
limited; Favilli Andrea (Genoa Cricket And Football Club S.p.A.) per € 4.860.000;
Pjaca Marko (ACF Fiorentina S.p.A.) per € 2.000.000; Audero Mulyadi Emil (U.C.
Sampdoria S.p.A.) per € 1.000.000; Cerri Alberto (Cagliari Calcio S.p.A. ) per
€ 1.000.000 e Tamba M'Pinda Roger (Nogometni Klub Osijek Sdd) per €30.000.
Altri ricavi da
gestione calciatori per bonus, premi di rendimento e contributi di
solidarietà sono stati pari a € 3.195.000, di cui € 1.497.000 per bonus cessione di Appelt Pires Gabriel (Club
Deportivo Leganes S.a.d.) ed € 29.000 per contributo solidarietà. La cessione
di El Mouttaqui Benatia al club Al Duhail Sports Club, ha determinato anche un bonus
vittoria per € 500.000. La cessione di Pereyra Roberto Maximiliano al Watford
Association F.C. L.t.d. , ha determinato anche un bonus presenze per € 500.000.
La cessione di Lemina Mario al Southampton F.C. L.t.d. , ha determinato anche
un bonus presenze per € 250.000.
Gli
altri ricavi aumentano del 10%, da
€ 30.995.269 a
€ 34.104.728. Le sopravvenienze attive, pari a € 4.770.000, includono i premi
addizionali distribuiti a consuntivo dalla UEFA per la partecipazione alla UEFA
Champions League 2017/2018. I proventi per iniziative commerciali come “Accendi una Stella”, “Membership”, lo Stadium
Tour, il Museo e il “Camp” aumentano da € 11.340.000 a € 17.151.000.
I Proventi da Lega Nazionale Professionisti Serie A diminuiscono da € 2.382.000 a € 2.109.000.
I Proventi da attività “no match day” e altri proventi stadio diminuiscono da €
4.046.000 a € 3.698.000. I Contributi
da FIFA/UEFA per convocazioni calciatori in Nazionale diminuiscono da € 2.257.000 a € 712.000.
I Costi operativi, esclusi gli ammortamenti e comprendendo
gli oneri della gestione economica dei calciatori, sono pari a € 458.461.662 (€
383,26 milioni, nel 2017/18). La variazione in aumento è stata di € 75.201.479,
ossia del 19,6%, inferiore all’incremento percentuale dei ricavi operativi
lordi che è stato del 23,1%, grazie ai proventi da gestione calciatori.
A causa dell’effetto Cristiano Ronaldo, i costi relativi al
personale tesserato aumentano di 68 milioni, ossia del 29,2%, da € 233,3 milioni
a € 301,3 milioni, l’incidenza sul fatturato netto è del 74,9% (58% nel 2017/18),
superiore a quanto auspicato dal Fair Play Finanziario. Le retribuzioni sono
aumentate di 59,87 milioni, da € 193,37 milioni a € 253,25 milioni. Il Numero
medio personale tesserato è aumentato di 28 unità da 119 a 147. Gli incentivi
all’esodo sono stati pari a Euro 9.382.000 (€ 2,37 milioni nel 2017/18). I
premi variabili sono diminuiti di 185 mila euro, da € 28,67 milioni a € 28,48 milioni.
Il
costo del personale non tesserato aumenta di € 734 mila, da € 25,68 milioni a €
26,42 milioni. L’incremento è dovuto soprattutto
a maggiori altri oneri, che comprendono l’eccedenza dell’indennità di fine
rapporto rispetto al fondo precostituito e riguardante i dirigenti usciti per €
929 mila.
Nel complesso il Costo del Personale ammonta a € 327,7
milioni (€ 259 milioni nel 2017/18) e l’incidenza sul fatturato netto è del 70,6%
(64,4% nel 2017/18), comunque sostanzialmente in linea con quanto auspicato dal
Fair Play Finanziario. L’incidenza del costo del personale sui ricavi operativi
lordi è più bassa e risulta pari al 52,7% (51,3% nel 2017/18) a causa delle
plusvalenze.
Il grafico seguente riguardante l’evoluzione del fatturato
netto e del costo del lavoro allargato, inteso come somma del costo del
personale e degli ammortamenti calciatori, mostra come dal 2012/13 al 2017/18
il fatturato netto abbia superato sempre il costo del lavoro allargato; mentre
nel 2018/19 il Costo del Lavoro Allargato ha superato il fatturato netto.
L’ Indicatore di
Costo del Lavoro Allargato.
L’
Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra
il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso
economico del costo del lavoro.
Il
Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore
risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono
dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in questione, se si considerasse tutto il costo del
personale, il valore è di 0,848 tale
valore sarebbe al di sopra del valore
soglia previsto dalla FIGC per la Serie A per la stagione sportiva 2018/19, la
cui soglia è di 0,80. Tuttavia bisognerà considerare quella che sarà prevista
per il 2019/20.
E’
bene precisare che le norme FIGC prevedono che l’indicatore di Costo del Lavoro
Allargato, ove presenti un valore inferiore al livello-soglia stabilito in 0,8,
sarà utilizzato come indicatore correttivo al fine di ridurre, nella
misura di 1/3, l’importo necessario per ripianare l’eventuale carenza
finanziaria determinata dall’indicatore di Liquidità, che è l’indicatore più
importante.
Il Personale tesserato, durante il 2018/19, era composto in
media da 147 tesserati (119 nel 2017/18), di cui 78 calciatori e 35 allenatori.
Per quanto riguarda l’altro Personale, durante il 2018/19,
era composto in media da 250 unità lavorative (236 nel 2017/18), di cui 15
dirigenti. Il personale impiegatizio, aumenta da n. 178 a n. 188.
Gli Oneri da gestione diritti calciatori diminuiscono da € 20.107.000 a € 15.521.000. La maggior parte
riguarda gli Oneri accessori su diritti pluriennali calciatori non
capitalizzati, pari a € 11.193.000 (€ 8.924.000 nel 2017/18) e riguardano
principalmente le commissioni per gli agenti di Khedira Sami per € 1.300.000;
di Szczesny Wojciech per € 2.000.0000 e di Spinazzola Leonardo per € 1.105.000.
Gli Oneri per acquisto temporaneo diritti calciatori diminuisco
da € 9.986.000 ad € 1.852.000.
Gli Altri oneri ammontano a € 2.113.000 e si riferiscono
principalmente al bonus su cessione definitiva di € 835 mila per Orsolini
Riccardo/Ascoli Calcio F.C. 1898 S.p.A. e al rimborso costo contratto
economico di Sturaro Stefano (Sporting
Club de Portugal) per € 1.009.000.
Gli ammortamenti e svalutazioni dei diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori aumentano da € 107.954.427 a € 149.440.966. In particolare, gli ammortamenti
aumentano di € 41,5 milioni, a € 148.772.000 e risultano effettuate
svalutazioni per € 669.000. L’ammortamento del cartellino di Cristiano Ronaldo
risulta pari a € 28.956.000. Per Douglas Costa sono stati calcolati
ammortamenti solamente per € 10.972.000. L’ammortamento del cartellino di
Cavaco Cancelo risulta pari a € 7.939.000. L’ammortamento del cartellino di
Bernardeschi risulta pari a € 7.882.000. Matuidi
Blaise ha inciso come costo per ammortamento per € 7.642.000. Tra i calciatori
in prestito, l’ammortamento del cartellino di Higuain risulta pari a €
18.259.000.
La
voce Accantonamenti, svalutazioni e rilasci di
fondi registra un incremento notevole, perché risulta aumentata di €14.796.861
da € 2.363.811 a
€ 17.160.672. Tale voce comprende Accantonamenti fondo rischi e oneri
diversi per € 16.050.000, che si riferiscono, per l’importo maggiore, agli oneri
diversi su tecnici esonerati, pari ad € 15.677.000; la parte rimanete riguarda
gli accantonamenti per spese ancora da sostenere a fronte di controversie e procedimenti
in corso.
Le spese per servizi esterni aumentano del 2,5%, da € 79.237.236 a € 81.236.433.
In particolare, le Spese di trasporto, soggiorno e ristorazione aumentano di
3,6 milioni, da € 14,6 milioni a € 13,94 milioni. Le Spese di sicurezza e
accoglienza ammontano a € 4.758.000. Le spese di manutenzione, aumentano da €
5.957.000 € 6.706.000.
Gli “Emolumenti a CdA e Organi Sociali” diminuiscono da € 4.612.000 a € 1.908.000.
Le “Consulenze” si decrementano di € 326.000, da € € 6.039.000 a € 6.365.000.
Le
Spese di gestione riconosciute a terzi su prodotti commerciali aumentano di €
1.464.000 da € 2.294.000
a 3.758.000. I costi per Stampati e spedizioni aumentano
di € 648.000 da € 1.979.000
a € 2.627.000. I Compensi a consulenti sportivi
aumentano da € 2.011.000
a € 2.383.000.
I “Canoni e affitti” si incrementano di 249.000 da € 6.506.000 a € 6.755.000
e dovrebbero comprendere il canone di locazione della Sede e dello Juventus
Training Center presso l’area del J Village.
Il risultato operativo è negativo per € 15.329.297 e risulta
in netto peggioramento rispetto al risultato operativo del 2017/18 che era negativo
per € 1.434.058 e anche rispetto a quello del 2016/17 che era positivo €
67.377.431.
La gestione straordinaria della tabella comprende: Accantonamenti
fondo rischi e oneri diversi per € 16.050.000 (€ 1.024.000 nel 2017/18); Accantonamento
fondo svalutazione crediti per € 1.616.000 (€ 1.340.000 nel 2017/18); Rilascio
fondo rischi e oneri diversi con effetto positivo di € 609.000 e Svalutazione
magazzino per € 104.000.
I Proventi finanziari ammontano a € 3.429.230 (€ 4.260.740
nel 2017/18) e sono composti da: Proventi finanziari da attualizzazioni per € 3.190.000;
Interessi attivi per € 95 mila e Altri per € 144.000.
Gli
oneri finanziari risultano pari a € 14.496.878
(€ 11.963.159 nel 2017/18) e riguardano: Interessi passivi e commissioni
per € 7.126.000; Oneri finanziari da attualizzazioni per € 5.074.000; Interessi passivi su prestito
obbligazionario per € 2.207.000 e Altri oneri per € 90.000.
RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e la semisomma delle
attività totali iniziali e finali, risponde ad una semplice ma fondamentale
domanda: quanto è investito e quanto si fattura? Considerando come ricavi
operativi e rapportandoli alla semisomma dell’attivo iniziale e finale, nel
caso in questione, tale indicatore risulterebbe pari al 72,5% (62,3% nel 2017/18),
pertanto ogni 100 Euro investiti si incassano 72,5 Euro, che è un segnale di
una rotazione degli investimenti effettuati, di circa diciannove mesi,
superiore all’anno.
RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon
funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato,
vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e
le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, che è negativo per € 15.329.297 e come
attivo la semisomma delle attività iniziali e finali, risulterebbe che per ogni
100 Euro investiti si perderebbero, prima del calcolo degli interessi e delle
tasse, circa 1,8 Euro;
nell’esercizio precedente, sempre in riferimento all’importo investito di 100
Euro, si sarebbero persi circa 0,2 Euro.
Il Punto di Pareggio.
Il risultato prima delle imposte è negativo per € 26.897.835.
Nel 2017/18 era negativo per € 10.022.550, nel 2016/17 era positivo essendo
pari a € 58.414.719.
Ai fini del calcolo e del rispetto dei limiti del “break-even”
del Fair Play Finanziario, nella determinazione del “break-even result” non si
considerano alcuni elementi come: gli altri ammortamenti; plusvalenze e
minusvalenze determinate da attività fisse che non siano i calciatori; gli
oneri finanziari determinati da investimenti “virtuosi”; le spese per il
settore giovanile e femminile.
Dopo il calcolo delle imposte, il risultato netto dell’esercizio
2018/19 è negativo per 39.895.794. Nel 2017/18 era negativo per
19.228.819. Nell’esercizio 2015/16 era positivo per 42.567.924.
Dal 2017/18, a livello di risultato netto il trend di netto
miglioramento, si è fermato, da causare la necessità del ricorso ad un aumento
di capitale.
Il
risultato del conto economico complessivo è negativo per Euro 40.801.360 in quanto tiene conto di Altri Utili (Perdite) iscritti a riserva da cash
flow hedge per l’importo negativo di € 57.750
e Altri
Utili (Perdite) iscritti a riserva da fair value attività finanziarie per
l’importo negativo di € 847.816.
L’Aumento di
capitale.
Nelle note illustrative del bilancio, nell’ambito delle
azioni previste dal Piano,
che delinea le linee strategiche ed operative per la gestione e lo sviluppo
della Società, ed in particolare al punto 3 riguardante il . Consolidamento dell’equilibrio economico e finanziario, è
scritto che “il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre
all’Assemblea straordinaria dei soci l’attribuzione, ai sensi dell’articolo 7
dello Statuto sociale, al Consiglio di Amministrazione di una delega, ex art.
2443 cod. civ., ad aumentare a pagamento e in via scindibile in una o più volte
il capitale sociale entro il 30 settembre 2020, per un importo massimo complessivo
di € 300 milioni, comprensivo di eventuale sovrapprezzo, mediante emissione di
azioni ordinarie”.
Sempre nelle note illustrative è scritto che tale aumento “è
principalmente finalizzato a finanziare gli investimenti utili al mantenimento
della competitività sportiva, sostenere la strategia commerciale per
l’incremento dei ricavi e della visibilità del brand Juventus nei mercati
internazionali, nonché rafforzare la struttura patrimoniale della Società.”
Conclusioni
L’obiettivo fondamentale del Piano, che delinea le linee
strategiche ed operative per la gestione e lo sviluppo della Società, è quello
di attuare un modello di sviluppo sostenibile che consenta di mantenere
standard elevati di risultati sportivi, senza pregiudicare l’equilibrio
economico e finanziario della Società.
Il solo successo sportivo nazionale non è più sufficiente
per il livello dei costi raggiunti dalla gestione della Juventus, se non
accompagnato anche dal realizzo di plusvalenze di un certo importo e dall’aumento
dei ricavi commerciali. Invero, l’effetto
Cristiano Ronaldo ha prodotto un aumento dei costi del personale tesserato e
degli ammortamenti; ma, ha determinato anche l’aumento dei ricavi da gare,
grazie all’aumento del prezzo dei biglietti, l’aumento delle vendite del
merchandising e il prolungamento del contratto adidas con bonus retroattivo.
L’aumento dell’indebitamento finanziario netto richiede un
impegno per l’incremento dei ricavi, nonché un attento controllo dei costi
operativi per ottenere un EBITDA positivo.
Gli Amministratori prevedono per il 2019/20 un risultato
negativo, che dipenderà dalle prestazioni sportive, soprattutto in UEFA
Champions League.
1 commento:
Nonostante i più che lodevoli e reiterati sforzi di commentatori e di giornalisti cosiddetti economici di magnificare “l’effetto” Ronaldo (in ragione del cui acquisto se ne sono andati i due Amministratori Delegati, Mazzia e Marotta) la realtà dei numeri è questa:
1) Per quello che riguarda vendita di prodotti e licenze (+ academy)
Anno________________2018/19__2017/18___2016/17
Ricavi merch.+lic.+ac._44.027___27.797____19.199
Costo del venduto____-17.501__-11.469____-8.290
Guadagni ___________26.526___16.328____10.909
Maggiori guadagni __10.198____5.419
Ossia l'aumento dei ricavi era di poco meno di 8 milioni prima e di poco più di 16 con Ronaldo e i maggiori guadagni rispetto all’anno precedente (l’effetto Ronaldo) sono stati di circa 10mln, che già non è un granché, ma non sono imputabili tutti a Ronaldo.
La Juventus aveva guadagnato già 5,4 mln rispetto all’anno precedente senza Ronaldo e inoltre il merchandising fa circa il 60% di questi ricavi.
Si può stimare (generosamente) che Ronaldo abbia portato circa 6 milioni di guadagni aggiuntivi rispetto a quelli che la Juventus avrebbe fatto anche senza Ronaldo.
2) I ricavi da stadio sono la seconda voce dell’effetto Ronaldo.
Sono aumentati da 56,4 mln a 70,6 mln ossia di circa 14 mln, con aumenti della biglietteria dell’ordine del 50%.
Sono per la gran parte attribuibili all’effetto Ronaldo (aumentavano ogni anno anche prima, ma meno).
11,5 milioni è cioè i 4/5 dell’aumento attribuiti all’effetto Ronaldo è una stima più che ragionevole.
Col che tra 1) e 2) si arriva a neanche 18 mln in totale di “effetto Ronaldo”, a fronte di un costo annuo di oltre 90 mln (61 mln di ingaggio – senza i premi – e 29 mln di ammortamenti).
I commentatori aggiungono poi “d’ufficio” il rinnovo ADIDAS come “effetto Ronaldo”.
Ma TUTTI i Top Club con contratti con scadenze ravvicinate hanno rinnovato.
Gli sponsor hanno fatto una politica di contratti di lungo termine (10 -12 anni) per stabilizzare le quote di mercato e i costi.
Ecco qualche esempio:
RINNOVI (EUR mln)___Sponsor___Prec.___Att.___ Aum.%
Real Madrid_________Adidas_____50_____120____240,0%
PSG________________Nike______25______80_____320,0%
Man City____________Puma_____ 25______75_____300,0%
Juventus____________Adidas____23______51_____221,7%
Borussa Dortmund____ Puma_____10______30_____300,0%
Dunque TUTTI hanno fatto rinnovi molto sostanziosi, e in particolare il Real Madrid che ha “perso” l’effetto Ronaldo o il supposto tale.
C'è poi il sempreverde argomento del "marchio" valorizzato grandemente da Ronaldo. A parte che non risulta questo "grandemente", il fatto è che il valore del marchio ha interesse patrimoniale e finanziario nel caso in cui uno venda la società.
L'interesse economico invece risiede nella capacità che ha il marchio "grandemente" impreziosito da Ronaldo di attrarre sponsor.
Ma di sponsor non ne è arrivato neanche uno e l'unico main sponsor è la Jeep cioè la proprietà. Che se vuole metterci dei soldi non ha bisogno di nessuno.
C'è infine da dire che un giocatore di quasi 34 anni, mentre di ingaggio può chiedere e avere cifre alte in base alle sue prestazioni, di cartellino normalmente vale zero.
Perchè a scadenza varrà zero.
Non è cioè un investimento, è una spesa.
Nel caso di Ronaldo invece è stato pagato 115,7 milioni, che presumibilmente sono il valore dei guadagni commerciali a cui rinunciava il Real Madrid cedendolo. Per cui anche i pochi guadagni finora portati e quelli che porterà sono un rimborso di quanto già anticipato al Real Madrid di 4 anni.
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