Luca Marotta
Il bilancio dell’esercizio 2019 della società FC Torino Spa, si è chiuso con una perdita di Euro 13.971.466, che costituisce la seconda perdita consecutiva, dopo che l’esercizio 2018 si era chiuso con una perdita di € 12.361807.
Dal 2013 al 2017, grazie alle plusvalenze, la società FC Torino Spa aveva evidenziato risultati positivi: nel 2017, l’utile, al netto delle imposte era pari ad Euro 37.242.636, che seguiva il risultato positivo del 2016, pari ad Euro 1.391.789; quello del 2015 pari a 9,5 milioni di Euro, quello del 2014, che era pari a 10,6 milioni di Euro e quello del 2013, che ammontava a € 1.070.775.
Il risultato negativo del 2019, è dovuto essenzialmente all’aumento
dei costi della produzione (+3.8%) superiore all’aumento del valore della
produzione (+2,7%).
L’aumento dei costi della produzione è dovuto all’aumento
del costo del personale e all’aumento degli ammortamenti dei diritti
pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori. Si pensi che gli
investimenti effettuati nella rosa calciatori negli ultimi due esercizi,
risultano pari al 39,9% di tutti quelli effettuati dal 2009.
Dal 2012, la proprietà del Torino ha instaurato una gestione
che cerca di autofinanziarsi, grazie alla vendita dei calciatori. Tuttavia, dal
2018, le plusvalenze sono risultate insufficienti, per raggiungere una
situazione di equilibrio economico, per quanto riguarda la gestione corrente, anche
a causa dell’aumento dei costi soprattutto quello del personale.
Il problema è che dal 2018 sono aumentati gli ammortamenti
dei calciatori, a causa degli investimenti effettuati, tendenza confermata nel
2019, e pertanto il costo del personale unitamente agli ammortamenti calciatori
supera il fatturato netto.
In ogni caso negli esercizi precedenti si deve comunque
considerare ed evidenziare il grosso peso che hanno avuto le plusvalenze nel
determinare i risultati positivi; come anche l’aumento dei diritti TV nazionali.
Nelle ultime stagioni dal punto di vista sportivo è mancata
la partecipazione alle competizioni europee, che avrebbe potuto fornire degli
importanti ricavi aggiuntivi.
Dal punto di vista
sportivo l’anno solare 2019 racchiude il secondo semestre della
stagione sportiva 2018/19 e il primo semestre della stagione sportiva 2019/20.
La stagione sportiva 2018/19 si è conclusa con il Torino che
ha concluso il campionato di Serie A al settimo posto con 63 punti ed è stato
eliminato agli ottavi di Coppa Italia dalla Fiorentina.
La sentenza che ha escluso il Milan dalle competizioni
europee, ha determinato l'accesso del Torino ai turni preliminari della
Competizione Europa League.
Nella stagione sportiva 2019/20, che è stata caratterizzata
dall’interruzione dovuta al Covid-19, il Torino compete per la seconda parte
della classifica della Serie A. Il Torino è stato eliminato ai turni
preliminari della Competizione Europa League dal Wolverhampton ed è stato
eliminato ai quarti di Coppa Italia dal Milan.
Negli ultimi
esercizi, sul fronte della guida tecnica, sembra che ci sia un po’ di
turbolenza. Infatti, nel gennaio
2018 Walter Mazzarri è subentrato a Mihajlovic esonerato e, a sua volta, nel
febbraio 2020 Walter Mazzarri è stato esonerato, e gli è subentrato Longo.
Il Gruppo.
“TORINO
FOOTBALL CLUB S.P.A.” non detiene partecipazioni in società controllate e, per
questo motivo, non redige il bilancio consolidato ed
è controllata direttamente dalla società “U. T. Communications S.p.A.” con sede
legale in Milano, Via Montenapoleone, 8, che redige il bilancio consolidato del
Gruppo U.T. Communications.
Nell’Assemblea degli azionisti del 15 aprile 2019, che ha
approvato il bilancio, risultava la società UT Communications Spa, come socio
unico.
Dal bilancio emergono rapporti con parti correlate, che
sono: Cairo Pubblicità; Cairo Communication, LA7 e U.T. Communications.
La continuità
aziendale.
In base a quanto evidenziato dagli amministratori, il Torino mostra una gestione corrente, al netto della gestione calciatori con un risultato prima delle imposte positivo per € 4.639.000 (negativo per €581 mila nel 2018) e una gestione calciatori con un risultato prima delle imposte negativo per € 21.491.000 (- € 14,39 milioni nel 2018). Tale ultima gestione ha beneficiato di plusvalenze per 11,86 milioni di Euro (€ 15,3 milioni nel 2019; € 71,2 milioni nel 2017; € 9,98 milioni nel 2018; € 17,8 milioni nel 2015 ed € 32 milioni nel 2014). Bisogna evidenziare il sostanziale equilibrio raggiunto nella gestione corrente; tuttavia nel 2019, come nel 2018, la gestione calciatori, ha impattato negativamente, soprattutto per gli investimenti effettuati nell’acquisto di calciatori e del calo delle plusvalenze realizzate.
Le disponibilità liquide, pari a € 2.092.081, incidono
sull’attivo per l’ 1,5%.
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività
determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di
1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,32 (0,48 nel 2018).
Tuttavia, grazie all’autofinanziamento realizzato negli
esercizi precedenti, l’incidenza dei mezzi propri nel finanziamento delle
attività, rappresentata dall’equity ratio è pari al 24,3%.
Il
rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità
totale. Una società è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale
indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità totale è pari a 1,33
(1,48 nel 2018), ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore
è sufficiente a pagare i debiti.
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti
determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se
l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,52,
ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a
breve. Tuttavia, bisogna evidenziare che nelle passività a breve sono presenti ratei
e risconti passivi per € 15.716.652, che rappresentano il 19,6% del passivo
corrente.
Secondo il calcolo degli Amministratori, del “quoziente di
disponibilità”, il rapporto tra attività correnti e passività correnti è pari a
0,629, mentre nel 2018 era pari a 0,909.
Il
rapporto tra ricavi operativi, e attività totali, risponde
ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto è investito e quanto si
fattura?
Considerando solo il fatturato netto e la semisomma delle attività iniziali e finali, l’indicatore è pari al 54,4%, pertanto ogni 100 Euro investiti si incassano 54,4 Euro; mentre, se si considerasse il valore della produzione, comprensivo delle plusvalenze, l’indicatore è pari al 66,1%, (65,17% nel 2018).
ROI - RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon
funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato,
vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente e i ricavi operativi
e le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo la differenza
tra valore e costo della Produzione, il reddito operativo è negativo ed è pari
a 16.744.058 e per il Torino
risulterebbe che per ogni 100 Euro
investiti si perderebbero 11.5 Euro.
Il patrimonio netto è positivo per € 34.249.409 (€ 48,22
milioni nel 2018; € 60,58 milioni nel 2017). Durante l’esercizio, si è
verificato un decremento dovuto esclusivamente alla perdita di esercizio pari a
€ 13.971.466.
I mezzi propri finanziano il 24,3% (32,6% nel 2018) degli impieghi
e questo significa che l’attivo è finanziato col capitale di terzi per il 75,7%.
Tale indice fornisce informazioni circa la capacità di
copertura degli investimenti in Diritti Pluriennali con i Mezzi Propri. Il
patrimonio netto non è sufficiente da solo a coprire il valore netto dei
diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, segnando un rapporto
percentuale del 38,5%, che risulta in peggioramento rispetto al 54,6% del 2018.
Nel 2017 era pari al 133,9%; nel 2016 era pari al 50%; nel 2015 al 54,6% e al
47,9% nel 2014.
Secondo il calcolo degli Amministratori, che esclude la
posizione finanziaria, il capitale circolante netto risulta negativo per € 51.494.000
e nel 2018 era negativo per € 36.140.000.
Praticamente dal 2014, l’indebitamento finanziario è stato
azzerato. Non esistono debiti bancari e debiti verso altri finanziatori. Le
disponibilità liquide risultano pari a € 2 milioni (€ 5,9 milioni nel 2018), pertanto
si ha una posizione finanziaria netta positiva per lo stesso importo.
I
debiti verso squadre di calcio aumentano di € 8.998.000 e sono pari a € 55.235.000 (€ 46.237.000 nel 2018), di cui Euro 37.265.000 riguardano i Debiti
per trasferimenti nazionali.
Ai fini del Financial Fair Play la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio anche dei debiti fiscali e previdenziali non correnti. In genere tali debiti riguardano le rateizzazioni pluriennali col fisco, che nel caso del Torino sono assenti.
Il saldo, tra crediti e debiti relativi al calciomercato risulta negativo per € 31,4 milioni (€ 21,2 milioni nel 2018), non essendoci debiti tributari non correnti, la posizione finanziaria netta ai fini del Financial Fair Play, è negativa per € 29,35 milioni, comunque, al di sotto dell’importo del fatturato netto.
Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto la nozione di “Relevant Debt”. La nozione di debito rilevante (“Relevant Debt”) corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito direttamente attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello stadio e/o alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni dopo la data in cui il debito l'attività è dichiarata pronta per l'uso. Il “Relevant Debt” non deve essere superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della differenza tra valore e costi della produzione. Nel caso del Torino, al 31.12.2019, sono assenti debiti per la costruzione di un nuovo stadio.
La Posizione Finanziaria netta è peggiorata di 3,85 milioni
di Euro, da € 5,94 milioni a € 2,09 milioni, perché il CASH FLOW della Gestione
Operativa corrente è stato positivo per Euro 3.449.935 (-€12.766.329 nel 2018),
soprattutto a causa delle variazioni del capitale circolante netto positive per
€ 4.208.754 e il CASH FLOW DELLE ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO è risultato negativo
per Euro 7.303.000, soprattutto a causa
del flusso netto negativo da investimenti in Diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori che hanno determinato afflussi di cassa per Euro 17.556.000;
mentre si è registrato un incremento dei debiti verso società calcistiche di
Euro 8.998.000 ed un decremento dei crediti verso società calcistiche di Euro
per 827.000.
In altre parole, il fabbisogno della gestione corrente negativa unitamente al flusso dell’attività di finanziamento negativo per Euro 7.303.000, ha determinato una variazione negativa di disponibilità liquide per Euro 3.853.065.
I debiti verso Debiti verso Erario per IVA 489 mila.
Il fondo rischi per insolvenza clienti, pari a Euro 24 mila,
è riconducibile alla quota di competenza del Torino FC del rischio di
insolvenza dei clienti della concessionaria Cairo Pubblicità che hanno
acquistato spazi pubblicitari allo Stadio Olimpico di Torino, in accordo con le
previsioni del contratto di concessione della raccolta pubblicitaria in essere.
I debiti iscritti in bilancio al 31.12.2019 ammontano a € 83.618.856, da tale aggregato deve
essere sottratto l’importo delle Attività Correnti (C.U.25/A del 18 dicembre
2019 della FIGC), mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre
anni è pari a € 112,17 milioni.
Anche gli Amministratori hanno calcolato
l’Indicatore di Indebitamento previsto dalle N.O.I.F. emanate dalla FIGC che è
pari a 0,423 (0,204 nel 2018).
Gli
incrementi riguardano: Simone Verdi (Napoli) per € 21.362.000; Ola Aina
(Chelsea) per € 10.216.000; Cristian Ansaldi (Inter) per € 2.253 .000 e Koffy
Djidji (Nantes) per €3.224.000.
Dal 2009 al 2019 sono stati investiti complessivamente € 271,92 milioni con una media annuale di € 24.72 milioni.
La Gestione Economica.
Il valore della produzione, è aumentato da € 93,8 milioni a
€ 96,3 milioni.
I costi della produzione aumentano del 3,8%, da € 108,89 milioni
a € 1113,08 milioni.
I ricavi.
I ricavi da gare aumentano d
I ricavi commerciali, considerando le royalties, sono aumentati
da € 8,87 milioni a € 10,08 milioni. I ricavi da sponsor aumentano del 28,5%,
da € 5.502.000 a € 7.068.000. I Proventi pubblicitari generati dalla
Concessionaria Cairo Pubblicità, derivanti dalla retrocessione dell’85%, sono diminuiti
da € 3.368.000 a € 3.018.000.
I ricavi da diritti Tv nazionali sono aumentati di € 3.194.000
(+5,9%), da € 54.109.000 a € 57.303.000.
La gestione corrente del Torino è “teledipendente”. Il grafico seguente, riguardante l’evoluzione nel tempo della distribuzione del fatturato netto, evidenzia dal 2012 la dipendenza del fatturato netto del Torino dai diritti televisivi.
Il Player Trading.
Le
plusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori ammontano a € 11.864.000
(€ 15.334.000 nel 2018; € 71,2 milioni nel 2017; € 9,98 milioni nel 2016; €17,8
milioni nel 2015 ed € 31,9 milioni nel 2014) e si riferiscono principalmente alle
plusvalenze realizzate con le cessioni di Fernando Avelar (Corinthians) per €
1.103.000, Adem Ljajic (Besiktas) per € 3.755.000, Mbaye Niang (Stade Rennais)
per € 4.184.000; Samuel Gustafson (US Cremonese) per € 936.000.
I
proventi da cessione temporanea calciatori ammontano a € 855.000 (€1.717.000 nel
2018) e riguardano Adem Ljajic e Milinkovic-Savic per il periodo dal 1 gennaio 2019
al 30 giugno 2019.
Le minusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori, allocate tra gli oneri diversi di gestione, ammontano a circa € 101.000 (€ 1.734.000 nel 2018).
I
costi relativi alle acquisizioni di calciatori in prestito sono allocati tra i
costi per il godimento beni di terzi e ammontano a € 1.322.000 (€ 5.051.000 nel
2018). Tali costi si riferiscono per la stagione 2018/2019, ai trasferimenti
temporanei del calciatore Cristian Ansaldi; per la stagione 2019/2020, ai
trasferimenti temporanei del calciatore Diego Sebastian Laxalt.
I costi del personale incidono sul valore della produzione
per il 64,38%, mentre, incidono sul fatturato netto per il 74,3%. Tali costi
rappresentano il 54,8% dei costi della produzione.
Il personale in forza al 31 dicembre 2019 era di 167 unità (148
nel 2018), di cui 26 calciatori di prima squadra (24 nel 2018).
I salari stipendi e premi ammontano ad Euro 59.291.000 (€
59.001.852 nel 2018). Tale voce si riferisce per il 92,3% ai calciatori ed allo
staff tecnico della prima squadra, il cui costo ammonta ad Euro per 54.726.000
(€54.089.000 nel 2018); per il 4,4% ai calciatori e allo staff tecnico del
settore giovanile, il cui costo ammonta ad Euro per 2.591.000 (€ 1.779.000 nel 2018)
e per il 3,3% agli altri dipendenti, il cui costo ammonta ad Euro 1.974.000 (€
3.134.000 nel 2018).
L’
Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra
il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso
economico del costo del lavoro.
Il
Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore
risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono
dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in
questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,808
(0,793 nel 2018) tale valore risulta ampiamente al di sotto del limite
richiesto dalla FIGC per la Serie A, la cui soglia è di 0,8.
Anche gli Amministratori, nella loro
Relazione, hanno calcolato l’Indicatore del Costo del Lavoro Allargato previsto
dalle N.O.I.F. emanate dalla FIGC che è pari a 0,838 (0,817 nel 2018).
Le
spese amministrative pubblicitarie e generali ammontano a € 1.904.000 (€ 1.534.000
nel 2018) e comprendono le provvigioni per gli accordi pubblicitari segnalati
da Cairo Pubblicità per € 100 mila e il corrispettivo dei servizi
amministrativi di Cairo Communication per S.p.A. per € 100 mila. Le spese
assicurative e previdenziali pari a Euro 1.960.000 si riferiscono soprattutto
ai premi pagati per assicura il patrimonio calciatori.
Gli ammortamenti e le svalutazioni pari a complessivi € 29,14 milioni (€ 22 milioni nel 2018) aumentano di € 7,13 milioni. Tali costi rappresentano il 25,77% dei costi della produzione.
I costi per godimento beni di terzi includono gli affitti per campi sportivi per € 880.000 (€ 811.000 nel 2018).
Con una politica gestionale attenta al contenimento dei
costi, dal 2013 al 2017 il Torino ha raggiunto il punto di pareggio. Nel
L’aggregato del risultato prima delle imposte per gli
esercizi 2017, 2018 e 2019 è comunque positivo per 22,26 milioni di Euro.
Se la società Torino Football Club Spa trasferisce un
reddito imponibile rileva un debito verso la controllante consolidante U.T.
Communications S.p.A., pari all’IRES da versare.
Se la società Torino Football Club Spa trasferisce una
perdita fiscale rileva un credito verso la controllante consolidante U.T.
Communications S.p.A., pari all’IRES sulla parte di perdita contrattualmente
conferita a livello di Gruppo. In altre parole, l’IRES calcolata sul reddito
imponibile di UT Communications Spa, “abbattuto” dalla perdita fiscale di FC
Torino Spa, diventa un debito di UT Communications Spa nei confronti di Torino Football
Club Spa.
Per quanto riguarda le società partecipate che aderiscono al
consolidato fiscale, se tali società trasferiscono a U.T. Communications S.p.A.
un reddito imponibile iscrivono un componente negativo nella sezione delle
imposte e un debito verso la controllante per consolidato fiscale, se invece
trasferiscono una perdita fiscale iscrivono un componente positivo nella
sezione delle imposte e un credito verso la controllante per consolidato
fiscale.
Cairo
Pubblicità Srl, controllata da Cairo Communications Spa, ha stipulato un
accordo di concessione per la vendita di spazi pubblicitari a bordo campo e di
pacchetti di sponsorizzazione promo-pubblicitaria. Per effetto di tale
contratto nel 2019 sono state riconosciute al Torino quote per Euro 2.969.000
(€ 3.368.000 nel 2018). Tali ricavi retrocessi al Torino rappresentano l’85% di
quanto incassato da Cairo Pubblicità Srl. Inoltre, figurano ricavi per Vendita
titoli accesso stadio per € 143 mila (€ 201 mila nel 2018; €147 mila nel 2017
ed € 71 mila nel 2016). A livello di costi, Cairo Pubblicità Srl percepisce l’importo
delle commissioni del 2% per le segnalazioni che abbiano dato origine a
contratti conclusi direttamente dal Torino. Tale importo per il 2019 è stato di
€ 100 mila (€ 84 mila nel 2018; € 73 mila nel 2017; € 76 mila nel 2016; € 78
mila nel 2015; € 61 mila nel 2014; € 113 mila nel 2013; € 60 mila nel 2012 ed €
37 mila nel 2011) e a differenza del 15% del ricavo non retrocesso, figura come
costo nel bilancio del Torino. Nel contesto dell’accordo Cairo Pubblicità ha
anche riaddebitato al Torino F.C. costi di sua competenza per Euro 108 mila (€39
mila nel 2018; € 47 mila nel 2017; € 75 mila nel 2016). Al 31.12.2019, i debiti
commerciali con Cairo Pubblicità Srl ammontano a 418 mila Euro (€ 744 mila nel 2018)
e crediti commerciali per € 483.000 (€ 5.831.000 nel 2018).
Inoltre, esiste un accordo tra
La società controllante U.T. Communications ha riaddebitato
costi al Torino per € 41 mila (€ 42 mila nel 2018); figurano debiti commerciali
per Euro 83 mila e Crediti da consolidato fiscale per € 1.991.000.
La società controllata dalla controllante U.T.
Communications S.p.A. “La7”
figura come parte correlata. Con “La7”, figurano Crediti commerciali per € 42
mila e Debiti commerciali per € 63 mila.
Conclusioni.
Anche nel 2019, come nel 2018, la riduzione delle plusvalenze
ha determinato il venir meno dell’equilibrio economico. Come evidenziato nella
Relazione sulla Gestione è stato determinante il risultato negativo della
gestione calciatori. Gli investimenti effettuati nella rosa calciatori negli
ultimi due esercizi, risultano pari al 39,9% di tutti quelli effettuati dal
2009, hanno determinato l’aumento del costo del personale e degli ammortamenti.
Dopo la chiusura dell’esercizio, Torino FC ha ottenuto un
finanziamento da MPS Capital Service a medio-lungo termine (5 anni) di tipo
revolving per un ammontare di Euro 15 milioni.
L’esercizio 2020 sta ponendo dei problemi cui il Torino
dovrà far fronte, come l’andamento sportivo non brillante e l’interruzione per
del Campionato per il Covid-19.
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