domenica 5 luglio 2020

Bilancio Torino 2019: seconda perdita consecutiva, continua il calo delle plusvalenze e l’aumento dei costi.

 

Luca Marotta

jstargio@gmail.com

Il bilancio dell’esercizio 2019 della società FC Torino Spa, si è chiuso con una perdita di Euro 13.971.466, che costituisce la seconda perdita consecutiva, dopo che l’esercizio 2018 si era chiuso con una perdita di € 12.361807.

Dal 2013 al 2017, grazie alle plusvalenze, la società FC Torino Spa aveva evidenziato risultati positivi: nel 2017, l’utile, al netto delle imposte era pari ad Euro 37.242.636, che seguiva il risultato positivo del 2016, pari ad Euro 1.391.789; quello del 2015 pari a 9,5 milioni di Euro, quello del 2014, che era pari a 10,6 milioni di Euro e quello del 2013, che ammontava a € 1.070.775.

Il risultato negativo del 2019, è dovuto essenzialmente all’aumento dei costi della produzione (+3.8%) superiore all’aumento del valore della produzione (+2,7%).

L’aumento dei costi della produzione è dovuto all’aumento del costo del personale e all’aumento degli ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori. Si pensi che gli investimenti effettuati nella rosa calciatori negli ultimi due esercizi, risultano pari al 39,9% di tutti quelli effettuati dal 2009.

Dal 2012, la proprietà del Torino ha instaurato una gestione che cerca di autofinanziarsi, grazie alla vendita dei calciatori. Tuttavia, dal 2018, le plusvalenze sono risultate insufficienti, per raggiungere una situazione di equilibrio economico, per quanto riguarda la gestione corrente, anche a causa dell’aumento dei costi soprattutto quello del personale.  

 Il grafico mostra come dal 2012 il costo del personale sia ampiamente al di sotto del fatturato netto.

Il problema è che dal 2018 sono aumentati gli ammortamenti dei calciatori, a causa degli investimenti effettuati, tendenza confermata nel 2019, e pertanto il costo del personale unitamente agli ammortamenti calciatori supera il fatturato netto.

 

In ogni caso negli esercizi precedenti si deve comunque considerare ed evidenziare il grosso peso che hanno avuto le plusvalenze nel determinare i risultati positivi; come anche l’aumento dei diritti TV nazionali.

Nelle ultime stagioni dal punto di vista sportivo è mancata la partecipazione alle competizioni europee, che avrebbe potuto fornire degli importanti ricavi aggiuntivi.

Dal punto di vista sportivo l’anno solare 2019 racchiude il secondo semestre della stagione sportiva 2018/19 e il primo semestre della stagione sportiva 2019/20.

La stagione sportiva 2018/19 si è conclusa con il Torino che ha concluso il campionato di Serie A al settimo posto con 63 punti ed è stato eliminato agli ottavi di Coppa Italia dalla Fiorentina.

La sentenza che ha escluso il Milan dalle competizioni europee, ha determinato l'accesso del Torino ai turni preliminari della Competizione Europa League. 

Nella stagione sportiva 2019/20, che è stata caratterizzata dall’interruzione dovuta al Covid-19, il Torino compete per la seconda parte della classifica della Serie A. Il Torino è stato eliminato ai turni preliminari della Competizione Europa League dal Wolverhampton ed è stato eliminato ai quarti di Coppa Italia dal Milan.

Negli ultimi esercizi, sul fronte della guida tecnica, sembra che ci sia un po’ di turbolenza. Infatti, nel gennaio 2018 Walter Mazzarri è subentrato a Mihajlovic esonerato e, a sua volta, nel febbraio 2020 Walter Mazzarri è stato esonerato, e gli è subentrato Longo.

 

Il Gruppo.

 

“TORINO FOOTBALL CLUB S.P.A.” non detiene partecipazioni in società controllate e, per questo motivo, non redige il bilancio consolidato ed è controllata direttamente dalla società “U. T. Communications S.p.A.” con sede legale in Milano, Via Montenapoleone, 8, che redige il bilancio consolidato del Gruppo U.T. Communications.

Nell’Assemblea degli azionisti del 15 aprile 2019, che ha approvato il bilancio, risultava la società UT Communications Spa, come socio unico.

Dal bilancio emergono rapporti con parti correlate, che sono: Cairo Pubblicità; Cairo Communication, LA7 e U.T. Communications.

 

La continuità aziendale.

 La relazione della società di revisione “FV & C. Sas” non contiene rilievi ed eccezioni, né richiami informativa.  Nella relazione della società di revisione è scritto: “siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale”.

In base a quanto evidenziato dagli amministratori, il Torino mostra una gestione corrente, al netto della gestione calciatori con un risultato prima delle imposte positivo per € 4.639.000 (negativo per €581 mila nel 2018) e una gestione calciatori con un risultato prima delle imposte negativo per € 21.491.000 (- € 14,39 milioni nel 2018). Tale ultima gestione ha beneficiato di plusvalenze per 11,86 milioni di Euro (€ 15,3 milioni nel 2019; € 71,2 milioni nel 2017; € 9,98 milioni nel 2018; € 17,8 milioni nel 2015 ed € 32 milioni nel 2014). Bisogna evidenziare il sostanziale equilibrio raggiunto nella gestione corrente; tuttavia nel 2019, come nel 2018, la gestione calciatori, ha impattato negativamente, soprattutto per gli investimenti effettuati nell’acquisto di calciatori e del calo delle plusvalenze realizzate.  

 Per una gestione che si è autofinanziata bisogna risalire al 2017.

 La Struttura dello Stato Patrimoniale.

 Il totale dell’attivo è diminuito di Euro 6.777.811, da € 147.924.518 a € 141.146.707. Il 64,4% dell’attivo è rappresentato da immobilizzazioni (60,9% nel 2018). I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, rappresentano il 97,82% (98,02% nel 2018) delle immobilizzazioni e ammontano a € 88.958.000 (€ 88.359.846, nel 2018).

Le disponibilità liquide, pari a € 2.092.081, incidono sull’attivo per l’ 1,5%.

 L’INDICE DI INDEBITAMENTO

Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,32 (0,48 nel 2018).

Tuttavia, grazie all’autofinanziamento realizzato negli esercizi precedenti, l’incidenza dei mezzi propri nel finanziamento delle attività, rappresentata dall’equity ratio è pari al 24,3%.

 L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE

Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Una società è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,33 (1,48 nel 2018), ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.

 L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE

Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,52, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve. Tuttavia, bisogna evidenziare che nelle passività a breve sono presenti ratei e risconti passivi per € 15.716.652, che rappresentano il 19,6% del passivo corrente.

Secondo il calcolo degli Amministratori, del “quoziente di disponibilità”, il rapporto tra attività correnti e passività correnti è pari a 0,629, mentre nel 2018 era pari a 0,909.

 RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI

Il rapporto tra ricavi operativi, e attività totali, risponde ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto è investito e quanto si fattura?

Considerando solo il fatturato netto e la semisomma delle attività iniziali e finali, l’indicatore è pari al 54,4%, pertanto ogni 100 Euro investiti si incassano 54,4 Euro; mentre, se si considerasse il valore della produzione, comprensivo delle plusvalenze, l’indicatore è pari al 66,1%, (65,17% nel 2018).

ROI - RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI

Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato, vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente e i ricavi operativi e le spese operative risultano ben dimensionati.

Considerando come reddito operativo la differenza tra valore e costo della Produzione, il reddito operativo è negativo ed è pari a 16.744.058 e per il Torino risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si perderebbero 11.5 Euro.

  


 Il Patrimonio Netto.

 

Il patrimonio netto è positivo per € 34.249.409 (€ 48,22 milioni nel 2018; € 60,58 milioni nel 2017). Durante l’esercizio, si è verificato un decremento dovuto esclusivamente alla perdita di esercizio pari a € 13.971.466.

I mezzi propri finanziano il 24,3% (32,6% nel 2018) degli impieghi e questo significa che l’attivo è finanziato col capitale di terzi per il 75,7%.

 Indice di Copertura del Patrimonio Calciatori.

Tale indice fornisce informazioni circa la capacità di copertura degli investimenti in Diritti Pluriennali con i Mezzi Propri. Il patrimonio netto non è sufficiente da solo a coprire il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, segnando un rapporto percentuale del 38,5%, che risulta in peggioramento rispetto al 54,6% del 2018. Nel 2017 era pari al 133,9%; nel 2016 era pari al 50%; nel 2015 al 54,6% e al 47,9% nel 2014.

 Il capitale circolante netto negativo per 40,43 milioni di Euro, comprende ratei e risconti passivi per € 15.716.652.

Secondo il calcolo degli Amministratori, che esclude la posizione finanziaria, il capitale circolante netto risulta negativo per € 51.494.000 e nel 2018 era negativo per € 36.140.000.

 L’indebitamento finanziario.

 

Praticamente dal 2014, l’indebitamento finanziario è stato azzerato. Non esistono debiti bancari e debiti verso altri finanziatori. Le disponibilità liquide risultano pari a € 2 milioni (€ 5,9 milioni nel 2018), pertanto si ha una posizione finanziaria netta positiva per lo stesso importo.

 Nel 2018 era positiva per € 5,9 milioni di Euro; nel 2017 era positiva per 18,9 milioni di Euro nel 2016 era positiva per 6,53 milioni di Euro; nel 2015 era positiva per 7,7 milioni di Euro e nel 2014 per 11,2 milioni di Euro.

 Oltre al fatto che la posizione finanziaria netta è positiva, bisogna evidenziare che il Margine Operativo Lordo (EBITDA), è positivo per € 12,4 milioni (€ 6,91 milioni nel 2018; € 71,36 milioni nel 2017; € 17 milioni nel 2016; € 27,4 milioni di Euro nel 2015 ed € 40,5 milioni nel 2014), come al solito risulta decisiva la gestione calciatori positiva per € 6,56 milioni. L’EBITDA 2019 non è risultato sufficiente per far fronte agli ammortamenti, alla gestione finanziaria e alle imposte.

 I crediti verso società calcistiche diminuiscono di € 1.225.000 e ammontano a € 23.793.000 (€ 25.018.000 nel 2018), di cui crediti per trasferimenti internazionali di calciatori per Euro 17.883.000 e crediti per trasferimenti nazionali per Euro 6.176.000.

I debiti verso squadre di calcio aumentano di € 8.998.000 e sono pari a € 55.235.000 (€ 46.237.000 nel 2018), di cui Euro 37.265.000 riguardano i Debiti per trasferimenti nazionali.

Ai fini del Financial Fair Play la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio anche dei debiti fiscali e previdenziali non correnti. In genere tali debiti riguardano le rateizzazioni pluriennali col fisco, che nel caso del Torino sono assenti.

Il saldo, tra crediti e debiti relativi al calciomercato risulta negativo per € 31,4 milioni (€ 21,2 milioni nel 2018), non essendoci debiti tributari non correnti, la posizione finanziaria netta ai fini del Financial Fair Play, è negativa per € 29,35 milioni, comunque, al di sotto dell’importo del fatturato netto.

Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto la nozione di “Relevant Debt”. La nozione di debito rilevante (“Relevant Debt”) corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito direttamente attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello stadio e/o alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni dopo la data in cui il debito l'attività è dichiarata pronta per l'uso. Il “Relevant Debt” non deve essere superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della differenza tra valore e costi della produzione. Nel caso del Torino, al 31.12.2019, sono assenti debiti per la costruzione di un nuovo stadio.

 Il Rendiconto Finanziario

La Posizione Finanziaria netta è peggiorata di 3,85 milioni di Euro, da € 5,94 milioni a € 2,09 milioni, perché il CASH FLOW della Gestione Operativa corrente è stato positivo per Euro 3.449.935 (-€12.766.329 nel 2018), soprattutto a causa delle variazioni del capitale circolante netto positive per € 4.208.754 e il CASH FLOW DELLE ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO è risultato negativo per Euro  7.303.000, soprattutto a causa del flusso netto negativo da investimenti in Diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori che hanno determinato afflussi di cassa per Euro 17.556.000; mentre si è registrato un incremento dei debiti verso società calcistiche di Euro 8.998.000 ed un decremento dei crediti verso società calcistiche di Euro per 827.000.

In altre parole, il fabbisogno della gestione corrente negativa unitamente al flusso dell’attività di finanziamento negativo per Euro 7.303.000, ha determinato una variazione negativa di disponibilità liquide per Euro 3.853.065.

 Altri Debiti.

 I debiti tributari aumentano da € 5.765.624 a € 6.686.205. Tali debiti finanziano il 4,4% dell’attivo. Tali debiti riguardano esclusivamente i debiti per le ritenute dei dipendenti da versare pari a € 6.187.000 (€ 5.765.624 nel 2018).

I debiti verso Debiti verso Erario per IVA 489 mila.

 I debiti verso il personale sono pari a € 5.338.000 (€ 7.195.000 nel 2018) e incidono solo per l’8,6% sul costo del personale, indice di una sostanziale puntualità nei pagamenti. Infatti, tali debiti riguardano le mensilità di novembre e dicembre 2019 oltre ai premi maturati, ma liquidabili alla fine della stagione sportiva. Tali debiti finanziano il 3,8% dell’attivo.

 I fondi rischi e oneri futuri ammontano a € 7.151.755 (€ 10.981.878 nel 2018). La maggior parte dell’importo riguarda il fondo imposte differite pari a € 7.128.247 (€ 10.931.878 nel 2018), riconducibile alle differenze temporali di imposizione fiscale relative alle plusvalenze ai fini IRES.

Il fondo rischi per insolvenza clienti, pari a Euro 24 mila, è riconducibile alla quota di competenza del Torino FC del rischio di insolvenza dei clienti della concessionaria Cairo Pubblicità che hanno acquistato spazi pubblicitari allo Stadio Olimpico di Torino, in accordo con le previsioni del contratto di concessione della raccolta pubblicitaria in essere.

 L’ Indicatore di Indebitamento della FIGC.

 Indicatore di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.

I debiti iscritti in bilancio al 31.12.2019 ammontano a € 83.618.856, da tale aggregato deve essere sottratto l’importo delle Attività Correnti (C.U.25/A del 18 dicembre 2019 della FIGC), mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 112,17 milioni.

 Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre esercizi è pari a 0,406 (0,289 nel 2018), comunque nettamente inferiore alla soglia massima consentita stabilita dalla FIGC per la Serie A pari a 1,2.

Anche gli Amministratori hanno calcolato l’Indicatore di Indebitamento previsto dalle N.O.I.F. emanate dalla FIGC che è pari a 0,423 (0,204 nel 2018).

 Il Valore della Rosa.

 Il valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è aumentato di 43,1 milioni di Euro, da € 88,36 milioni a € 88.958.000.

 

 Durante il 2019 sono stati effettuati investimenti per 40,87 milioni (€ 67,72 milioni nel 2018), cessioni con un valore residuo contabile netto di € 12,21 milioni (€ 3,44 milioni nel 2018) e ammortamenti per € 28,06 milioni (€ 21,18 milioni nel 2018).

Gli incrementi riguardano: Simone Verdi (Napoli) per € 21.362.000; Ola Aina (Chelsea) per € 10.216.000; Cristian Ansaldi (Inter) per € 2.253 .000 e Koffy Djidji (Nantes) per €3.224.000.

 Le cessioni hanno riguardato principalmente: Mbaye Niang (Stade Rennais); Adem Ljajic (Besiktas).

 Al 31/12/2019 il calciatore col valore contabile residuo più elevato è Simone Verdi con € 19.504 .000; seguito da Simone Zaza con Euro 11.086.000; Ola Aina con € 8.939.000 e Soualiho Meité con € 8.068.000. Andrea Belotti figura con una valore residuo contabile di 2.858.000 Euro.

Dal 2009 al 2019 sono stati investiti complessivamente € 271,92 milioni con una media annuale di € 24.72 milioni.

La Gestione Economica.

La Gestione Economica mostra un incremento del valore della produzione di 2,53 milioni, pari al 2,7%. Tale variazione comprende il calo delle plusvalenze di Euro 3,47 milioni.

Il valore della produzione, è aumentato da € 93,8 milioni a € 96,3 milioni.

I costi della produzione aumentano del 3,8%, da € 108,89 milioni a € 1113,08 milioni.


I ricavi.

 Se si considerasse il fatturato netto, senza la gestione economica dei calciatori, si otterrebbe un aumento del fatturato netto dell’8,8%.

I ricavi da gare aumentano da € 5,97 milioni a € 6,69 milioni. Figurano ricavi da biglietteria relativi ai preliminari di Europa League per € 886.000. I ricavi da biglietteria per gare nazionali sono diminuiti da € 3.440.000 a € 3.364.000. I ricavi da abbonamenti sono diminuiti di poco da € 2.469.000 a € 2.407.000. La variazione dei ricavi da biglietteria per gare nazionali dipende anche dal numero di gare casalinghe di “cartello” delle stagioni sportive 2018/19 e 2019/20 che si sono disputate nell’anno solare 2019.  

I ricavi commerciali, considerando le royalties, sono aumentati da € 8,87 milioni a € 10,08 milioni. I ricavi da sponsor aumentano del 28,5%, da € 5.502.000 a € 7.068.000. I Proventi pubblicitari generati dalla Concessionaria Cairo Pubblicità, derivanti dalla retrocessione dell’85%, sono diminuiti da € 3.368.000 a € 3.018.000.

I ricavi da diritti Tv nazionali sono aumentati di € 3.194.000 (+5,9%), da € 54.109.000 a € 57.303.000.

 La gestione corrente del Torino è “teledipendente”. Il grafico seguente, riguardante l’evoluzione nel tempo della distribuzione del fatturato netto, evidenzia dal 2012 la dipendenza del fatturato netto del Torino dai diritti televisivi.

 

Il Player Trading.

 

 L’attività legata alla gestione calciatori, durante il 2019, considerando anche i relativi ammortamenti, ha generato un risultato negativo di € 21,49 milioni, mentre, nel 2018 ha generato un risultato negativo di € 10,59 milioni; nel 2017 positivo per € 56,8 milioni; nel 2016 era evidenziato un risultato negativo di € 2,2 milioni; nel 2015 un risultato positivo di circa 5,2 milioni e nel 2014 il risultato positivo era di circa 12,6 milioni.

Le plusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori ammontano a € 11.864.000 (€ 15.334.000 nel 2018; € 71,2 milioni nel 2017; € 9,98 milioni nel 2016; €17,8 milioni nel 2015 ed € 31,9 milioni nel 2014) e si riferiscono principalmente alle plusvalenze realizzate con le cessioni di Fernando Avelar (Corinthians) per € 1.103.000, Adem Ljajic (Besiktas) per € 3.755.000, Mbaye Niang (Stade Rennais) per € 4.184.000; Samuel Gustafson (US Cremonese) per € 936.000.

I proventi da cessione temporanea calciatori ammontano a € 855.000 (€1.717.000 nel 2018) e riguardano Adem Ljajic e Milinkovic-Savic per il periodo dal 1 gennaio 2019 al 30 giugno 2019.

Le minusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori, allocate tra gli oneri diversi di gestione, ammontano a circa € 101.000 (€ 1.734.000 nel 2018).

I costi relativi alle acquisizioni di calciatori in prestito sono allocati tra i costi per il godimento beni di terzi e ammontano a € 1.322.000 (€ 5.051.000 nel 2018). Tali costi si riferiscono per la stagione 2018/2019, ai trasferimenti temporanei del calciatore Cristian Ansaldi; per la stagione 2019/2020, ai trasferimenti temporanei del calciatore Diego Sebastian Laxalt.

 Gli ammortamenti della rosa calciatori risultano aumentare del 34,6%, da € 20.844.000 a € 28.057.000 ed incidono sui costi della produzione per il 29.13%.

 I Costi.

 I costi del personale risultano sostanzialmente stabili perché variano da € 61,97 milioni a € 62,06 milioni.

I costi del personale incidono sul valore della produzione per il 64,38%, mentre, incidono sul fatturato netto per il 74,3%. Tali costi rappresentano il 54,8% dei costi della produzione.

Il personale in forza al 31 dicembre 2019 era di 167 unità (148 nel 2018), di cui 26 calciatori di prima squadra (24 nel 2018).

I salari stipendi e premi ammontano ad Euro 59.291.000 (€ 59.001.852 nel 2018). Tale voce si riferisce per il 92,3% ai calciatori ed allo staff tecnico della prima squadra, il cui costo ammonta ad Euro per 54.726.000 (€54.089.000 nel 2018); per il 4,4% ai calciatori e allo staff tecnico del settore giovanile, il cui costo ammonta ad Euro per 2.591.000 (€ 1.779.000 nel 2018) e per il 3,3% agli altri dipendenti, il cui costo ammonta ad Euro 1.974.000 (€ 3.134.000 nel 2018).

 L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato.

L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico del costo del lavoro.

Il Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori al netto delle relative Minusvalenze.

Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.

Nel caso in questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,808 (0,793 nel 2018) tale valore risulta ampiamente al di sotto del limite richiesto dalla FIGC per la Serie A, la cui soglia è di 0,8.

Anche gli Amministratori, nella loro Relazione, hanno calcolato l’Indicatore del Costo del Lavoro Allargato previsto dalle N.O.I.F. emanate dalla FIGC che è pari a 0,838 (0,817 nel 2018).

 I costi per servizi aumentano del 3,3%, da € 14,2 milioni a € 14,7 milioni. All’interno di tali costi sono compresi i costi specifici tecnici per € 3.387.000 (€ 3.433.000 nel 2018) che riguardano le consulenze tecnico sportive durante le campagne trasferimenti. I Costi gestione impianti sportivi ed eventi sono pari a € 3.458.000 (€3.507.000 nel 2018), tali costi includono: i costi per la manutenzione ordinaria, per i servizi di guardiania, di pulizia e di manutenzione dei manti erbosi ed i costi di utenza relativi allo Stadio Olimpico Grande Torino e allo Stadio Filadelfia e i costi di gestione legati agli eventi sportivi come l’emissione biglietti, il servizio di accoglienza e la sicurezza, oltre agli allestimenti ed i costi di catering a servizio delle aree hospitality.

Le spese amministrative pubblicitarie e generali ammontano a € 1.904.000 (€ 1.534.000 nel 2018) e comprendono le provvigioni per gli accordi pubblicitari segnalati da Cairo Pubblicità per € 100 mila e il corrispettivo dei servizi amministrativi di Cairo Communication per S.p.A. per € 100 mila. Le spese assicurative e previdenziali pari a Euro 1.960.000 si riferiscono soprattutto ai premi pagati per assicura il patrimonio calciatori.

Gli ammortamenti e le svalutazioni pari a complessivi € 29,14 milioni (€ 22 milioni nel 2018) aumentano di € 7,13 milioni. Tali costi rappresentano il 25,77% dei costi della produzione.

I costi per godimento beni di terzi includono gli affitti per campi sportivi per € 880.000 (€ 811.000 nel 2018).  

 Il punto di pareggio.

 

Con una politica gestionale attenta al contenimento dei costi, dal 2013 al 2017 il Torino ha raggiunto il punto di pareggio. Nel 2019 a causa del calo delle plusvalenze e dell’aumento del costo del personale e degli ammortamenti si è interrotta la serie positiva.

L’aggregato del risultato prima delle imposte per gli esercizi 2017, 2018 e 2019 è comunque positivo per 22,26 milioni di Euro.

 Il consolidato fiscale e le imposte.

 FC Torino Spa aderisce al consolidato fiscale, che vede nella veste di consolidante UT Communications Spa. La società consolidante determina una base imponibile unica per il gruppo di società aderenti al consolidato fiscale, e beneficia della possibilità di compensare redditi imponibili con perdite fiscali in una unica dichiarazione.

Se la società Torino Football Club Spa trasferisce un reddito imponibile rileva un debito verso la controllante consolidante U.T. Communications S.p.A., pari all’IRES da versare.

Se la società Torino Football Club Spa trasferisce una perdita fiscale rileva un credito verso la controllante consolidante U.T. Communications S.p.A., pari all’IRES sulla parte di perdita contrattualmente conferita a livello di Gruppo. In altre parole, l’IRES calcolata sul reddito imponibile di UT Communications Spa, “abbattuto” dalla perdita fiscale di FC Torino Spa, diventa un debito di UT Communications Spa nei confronti di Torino Football Club Spa.

Per quanto riguarda le società partecipate che aderiscono al consolidato fiscale, se tali società trasferiscono a U.T. Communications S.p.A. un reddito imponibile iscrivono un componente negativo nella sezione delle imposte e un debito verso la controllante per consolidato fiscale, se invece trasferiscono una perdita fiscale iscrivono un componente positivo nella sezione delle imposte e un credito verso la controllante per consolidato fiscale.

 Le imposte sul reddito evidenziano un importo positivo complessivo di € 2,88 milioni, di cui un saldo negativo di € 925.554 (€ 1.778.912 nel 2018) per imposte correnti ed un saldo positivo per € 3.806.190 (+€ 4.393.172 nel 2018) per imposte differite.

 Il fondo per imposte differite, allocato tra le passività, è diminuito da € 10.931.878 a € 7.128.247. I crediti per imposte anticipate ammontano a € 269.995 (€ 267.436 nel 2018) e sono ritenuti recuperabili.

 I crediti verso la controllante U.T. Communications ammontano al 31 dicembre 2019 ad € 1.958.760 (€ 1.208.331 nel 2018), e riguardano crediti derivanti dalla partecipazione al consolidato fiscale della controllante. In considerazione dell’incertezza sui tempi di incasso, è stato classificato tra i crediti esigibili oltre l’esercizio successivo, l’importo di € 795.142.

 I rapporti con parti correlate.

 Nella relazione sulla gestione è scritto che i rapporti con le parti correlate sono stati effettuati al a valori di costo o di mercato. Nel 2019, l’incidenza dei ricavi con parti correlate sul valore della produzione è pari al 3,2%; nel 2018, l’incidenza dei ricavi con parti correlate sul valore della produzione è pari al 3,8%; nel 2017, l’incidenza dei ricavi con parti correlate sul valore della produzione è pari all’1,99%, nel 2016 l’incidenza dei ricavi con parti correlate sul valore della produzione è stata pari al 2,8%; nel 2015 al 2,9%, nel 2014 era pari al 2,4%, nel 2013 era al 3,25%, nel 2012 era del 5,2% e nel 2011 dell’8,6%.

Cairo Pubblicità Srl, controllata da Cairo Communications Spa, ha stipulato un accordo di concessione per la vendita di spazi pubblicitari a bordo campo e di pacchetti di sponsorizzazione promo-pubblicitaria. Per effetto di tale contratto nel 2019 sono state riconosciute al Torino quote per Euro 2.969.000 (€ 3.368.000 nel 2018). Tali ricavi retrocessi al Torino rappresentano l’85% di quanto incassato da Cairo Pubblicità Srl. Inoltre, figurano ricavi per Vendita titoli accesso stadio per € 143 mila (€ 201 mila nel 2018; €147 mila nel 2017 ed € 71 mila nel 2016). A livello di costi, Cairo Pubblicità Srl percepisce l’importo delle commissioni del 2% per le segnalazioni che abbiano dato origine a contratti conclusi direttamente dal Torino. Tale importo per il 2019 è stato di € 100 mila (€ 84 mila nel 2018; € 73 mila nel 2017; € 76 mila nel 2016; € 78 mila nel 2015; € 61 mila nel 2014; € 113 mila nel 2013; € 60 mila nel 2012 ed € 37 mila nel 2011) e a differenza del 15% del ricavo non retrocesso, figura come costo nel bilancio del Torino. Nel contesto dell’accordo Cairo Pubblicità ha anche riaddebitato al Torino F.C. costi di sua competenza per Euro 108 mila (€39 mila nel 2018; € 47 mila nel 2017; € 75 mila nel 2016). Al 31.12.2019, i debiti commerciali con Cairo Pubblicità Srl ammontano a 418 mila Euro (€ 744 mila nel 2018) e crediti commerciali per € 483.000 (€ 5.831.000 nel 2018).

Inoltre, esiste un accordo tra la Cairo Communication S.p.A. ed il Torino F.C. per la erogazione di servizi amministrativi quali la tenuta della contabilità, che prevede un corrispettivo annuale di Euro 100 mila uguale a quello del 2018. Nei confronti di Cairo Communication S.p.A. figurano debiti commerciali per Euro 61 mila e crediti commerciali per € 17 mila.

La società controllante U.T. Communications ha riaddebitato costi al Torino per € 41 mila (€ 42 mila nel 2018); figurano debiti commerciali per Euro 83 mila e Crediti da consolidato fiscale per € 1.991.000.

La società controllata dalla controllante U.T. Communications S.p.A. “La7” figura come parte correlata. Con “La7”, figurano Crediti commerciali per € 42 mila e Debiti commerciali per € 63 mila.

 Conclusioni.

 Per l’esercizio 2019 il Torino risulta adeguatamente capitalizzato per mantenere il proprio equilibrio finanziario nel breve e nel medio termine e si trova in una situazione di solidità patrimoniale.

Anche nel 2019, come nel 2018, la riduzione delle plusvalenze ha determinato il venir meno dell’equilibrio economico. Come evidenziato nella Relazione sulla Gestione è stato determinante il risultato negativo della gestione calciatori. Gli investimenti effettuati nella rosa calciatori negli ultimi due esercizi, risultano pari al 39,9% di tutti quelli effettuati dal 2009, hanno determinato l’aumento del costo del personale e degli ammortamenti.

 Si potrebbe concludere affermando che le due dipendenze gestionali del Torino sono i diritti televisivi e il Player Trading.

Dopo la chiusura dell’esercizio, Torino FC ha ottenuto un finanziamento da MPS Capital Service a medio-lungo termine (5 anni) di tipo revolving per un ammontare di Euro 15 milioni.

L’esercizio 2020 sta ponendo dei problemi cui il Torino dovrà far fronte, come l’andamento sportivo non brillante e l’interruzione per del Campionato per il Covid-19.


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