Il bilancio 2019 di Genoa Cricket and Football Club Spa, ha evidenziato un utile netto di 10,23 milioni di Euro (perdita di circa 4,85 milioni di Euro nel 2018), evidenziando in bilancio plusvalenze per ben 79,6 milioni di Euro (€ 48,9 milioni nel 2018) e 13,6 milioni di Euro di premi rendimento calciatori. Al 31 dicembre 2019, come nell’esercizio precedente, il Genoa si trova nelle condizioni previste dall'art. 2447 del Codice Civile, ossia: riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale, con un Patrimonio Netto negativo per Euro 5.471.713(- € 15,7 milioni nel 2018). Il totale della voce debiti è diminuita del 9,4%, da € 202.187.510 a € 183.159.541. Molto importante rimane l’entità dei debiti tributari pari a 51,8 milioni di Euro (€ 58 milioni nel 2018; € 62,77 milioni nel 2017; € 61,9 milioni nel 2016), che finanzia circa il 24,7% dell’attivo.
Anche nel 2019, come nei precedenti esercizi, le plusvalenze sono state determinanti per adottare il principio di continuità aziendale. Le cause che hanno determinato l’utile di esercizio di Euro 10.230.834 sono da ricercarsi essenzialmente nell’aumento delle plusvalenze e dei Premi valorizzazione e rendimento percepiti.
Dal punto di vista
sportivo il bilancio 2019, riguarda il secondo semestre della stagione sportiva
2018/19 conclusasi con il traguardo della permanenza in Serie A al
diciassettesimo posto, e il primo semestre della stagione sportiva 2019/20, che
è ancora in corso, a causa della sospensione per la pandemia COVID-19.
I revisori di “Audirevi S.p.A.” hanno evidenziato nella loro
Relazione dei richiami di informativa.
Per tale motivo gli Amministratori hanno adottato il
presupposto della continuità aziendale, nella redazione del bilancio 2019. Si
aggiunga che gli Amministratori hanno registrato anche l'impegno dell’Azionista
di maggioranza al sostegno economico, finanziario e patrimoniale della società.
Secondo gli Amministratori tale impegno è stato comprovato dalla rinuncia
dell’Azionista al credito in essere a titolo di finanziamento per un importo
pari a Euro 2,4 milioni. Successivamente alla data di approvazione del bilancio
da parte del Consiglio di Amministrazione, l'Azionista di riferimento ha effettuato
e rinunciato ad ulteriori versamenti a titolo di finanziamenti per l’importo di
Euro 700 mila.
Inoltre i Revisori hanno richiamato all’attenzione la circostanza che nel bilancio 2019 è iscritto un credito verso la controllante Fingiochi S.r.l., per € 19,8 milioni, che deriva dall'applicazione nel corso degli anni del contratto di consolidato fiscale. Il pagamento di tale credito, salvo diverso accordo tra le parti, avverrà alle seguenti condizioni:
“• nel caso di utilizzo delle Perdite, delle Perdite
Pregresse e delle Eccedenze di Interessi passivi e delle Eccedenze di ROL,
entro la data di scadenza del versamento a saldo dell’I.R.E.S. (con valuta
allineata a tale scadenza);
• in caso di mancato rinnovo per un ulteriore triennio o di
interruzione della tassazione di Gruppo, le Perdite e le Perdite Pregresse
trasferite ma non utilizzate, le Eccedenze di Interessi passivi e di Eccedenze
di ROL trasferite ma non utilizzate, entro la data di scadenza del versamento a
saldo dell'I.R.E.S. (con valuta allineata a tale data) dell'anno successivo
alla scadenza del Regime di Consolidato Fiscale Nazionale.”
I Revisori hanno anche richiamato quanto scritto dagli
Amministratori per quanto riguarda la sospensione della Serie A legata
all’emergenza Covid-19 con riferimento al fatto che “tale situazione non
permette di conoscere le reali conseguenze di carattere patrimoniale ed
economico sulla seconda parte della stagione sportiva”.
Circa un quarto dell’attivo è finanziato con debiti
tributari, precisamente il 24,7%.
Il valore della partecipazione in imprese controllate rappresenta
il 10,7% dell’attivo e ammonta a € 22.473.000. Tale importo riguarda la
partecipazione totalitaria in “Genoa Image S.r.l.”. Tale società ha chiuso il
bilancio al 31.12.2019 con una perdita di Euro 844.965 (-€482.418 nel 20018; -€2.006.211
nel 2017 e -€ 1.418.589 nel 2016), con un patrimonio netto di Euro 13.082.681 (€
13.927.647 nel 2018).
Il totale delle immobilizzazioni materiali ammonta a € 166.735
(€ 149.113 nel 2018).
Tra i crediti sono evidenziati crediti verso la controllante
per € 19.850.738 (€ 26.043.407 nel 2018) e verso controllate per Euro 7.295.056
(€7.087.232 nel 2018).
L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività
determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di
1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è negativo perché è pari a -0,02537
(-0,06675 nel 2018), a causa del patrimonio netto negativo.
In pratica l’erosione totale del capitale proprio determina
una situazione in cui il capitale di terzi a debito finanzia tutto l’attivo.
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina
l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale
indice, tanto più il club è solvibile. Nel caso in questione, l’indice di
solvibilità totale è pari a 0,97 (0,93 nel 2018)), ciò vuol dire che il valore dei
beni posseduti dal club, così come esposti in bilancio, non è sufficiente a
pagare i debiti, comprensivi anche dei risconti passivi.
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti
determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se
l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,44,
ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a
breve.
Tale
indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di
breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni
finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice
di solvibilità corrente.
Detto
indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità
liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari
per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con
scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed
infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,8 (0, 8 nel 2018), superiore alla soglia minima stabilita dalla FIGC
per la serie A che è di 0,7.
In
caso di mancato rispetto dell'indicatore di liquidità nella misura minima, la
carenza finanziaria dovrà essere ripianata.
I debiti iscritti in bilancio al 31.12.2019 ammontano a €
183.159.541 (€ 202.187.510 nel 2018),
da tale aggregato deve essere sottratto l’importo delle Attività Correnti (C.U.25/A
del 18 dicembre 2019 della FIGC), ed il Valore della Produzione al 31.12.2019
è pari ad € 154.103.535, mentre il valore della produzione medio degli ultimi
tre anni è pari a € 115.525.090.
Pertanto
il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre
esercizi è pari a 0,75, inferiore alla soglia massima
stabilita dalla FIGC che è di 1,2.
L’ Indicatore di Costo del Lavoro Allargato della FIGC.
L’
Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra
il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso
economico del costo del lavoro.
Il
Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore
risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono
dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso del Genoa il
valore è di 0,77 (0,78 nel 2018), se si considerasse tutto il costo del
personale. Tale valore ci collocherebbe entro
il limite richiesto dalla FIGC per la Serie A che è rispettivamente di
0,8.
Grado Copertura Patrimonio Calciatori
Indica la capacità di copertura degli investimenti in
Diritti Pluriennali con i Mezzi Propri. Il rapporto tra patrimonio netto e
diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è negativo, di conseguenza i
diritti pluriennali di calciatori risultano finanziati totalmente dal capitale
di terzi.
L’indebitamento finanziario.
I debiti finanziari, esclusi i debiti verso la controllante
per consolidato fiscale, diminuiscono da € 58,9 milioni a € 42,1 milioni e finanziano
il totale dell’attivo, per il 20% (23,7% nel 2018).
I debiti verso le
banche diminuiscono da € 9.023.282 a € 7.057.424. I debiti verso
banche, per quanto concerne i debiti di breve periodo, riguardano principalmente
la linea di credito in essere con Banca Carige; mentre, i debiti bancari a
medio-lungo termine, pari a € 4.694.049 (€ 6,82
milioni nel 2018), riguardano dei mutui accessi nel 2011 con Banca Carige.
I debiti verso
altri finanziatori sono rilevanti essendo pari a € 34.660.346 (€49.919.727
nel 2018) e registrano un decremento del 30,6% e finanziano il 16,5%
dell’attivo. Tale voce riguarda debiti per operazioni di factoring “autoliquidanti” con Banca
Sistema S.p.A, Banca Carige.
L’indebitamento finanziario netto ammonta a € 41,1 milioni (€
58 milioni nel 2018), considerando le disponibilità liquide pari a circa 1 milione
di Euro, risulta in diminuzione rispetto al 2018 di circa € 16,9 milioni.
L’EBITDA è positivo per € 58.382.345 (+€ 29.707.289 nel 2018)
e il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA è di 0,91 (1,95 nel
2018). Di solito tale rapporto si giudica positivamente quando è inferiore a 2.
Invece, quando supera 3, pone dei dubbi sulla sostenibilità del debito.
I crediti verso Enti-settore specifico risultano pari
a € 53,15 milioni (€ 58,1 milioni nel 2018), mentre i debiti verso
Enti-settore specifico, pari a € 47,34 milioni (€ 65,18 milioni nel 2018), finanziano
il 22,5% dell’attivo.
Se considerassimo anche il saldo positivo di € 5,8 milioni,
che essenzialmente dipende dall’attività di calciomercato, l’indebitamento finanziario
diminuirebbe a € 35,2 milioni (€ 65,16 milioni nel 2018), cifra al di sotto del
fatturato netto.
Nel caso del Genoa non sono esposti importi riguardanti debiti
per la costruzione dello stadio pertanto l’indicatore, risulta inferiore a 7
volte alla media dei "relevant
earnings" dei due anni precedenti.
I debiti verso
l’Erario e gli altri debiti.
Il debito residuo rateizzato al 31/12/2019 ammonta a
€ 35.875.769 (€ 43.193.277 nel 2018). Gli importi rateizzati maggiori
riguardano l’IVA. Complessivamente per l’IVA rateizzata residua un debito quota
capitale di € 23.341.454 (€ 30.087.584 nel 2018). Da evidenziare che tra gli
importi rateizzati figura anche l’IVA del primo e secondo semestre dell’anni
2019 per circa 7,56 milioni.
Gli altri debiti tributari non rateizzati, riguardano, le ritenute Irpef per retribuzioni tesserati comprese le transazioni ammontano a € 5.887.282 (€ 4.790.401 nel 2018), quelle relative ai premi sono pari a € 974.334
(€ 1.109.225 nel 2018). Risultano debiti
per IVA 2019 (III e IV trim.) pari a € 5.459.530 e debiti per IRAP 2019 pari a
€ 3.668.878 (€ 2.678.298 nel 2018).
In particolare risultano: debiti per Irpef ottobre per € 1.748.081;
debiti per Irpef novembre per € 1.747.496; debiti per Irpef dicembre per € 1.662.855
e debiti per Irpef su transazioni per € 728.851.
Al 31.12.2019 i fondi accantonamento rischi ammontano a € 200.697
(€ 147.942 nel 2018).
I debiti verso Istituiti di previdenza ammontano a € 1.296.884 (€ 1.070.317 nel 2018), di cui € 1.064.955 (€ 702.864 nel 2018) riguardano il debito INPS.
La voce “debiti diversi” aumenta da € 15.255.305 a € 18.886.197. In questa voce dovrebbe essere ricompreso il debito verso il personale.
Il Valore della Rosa.
Nell’attivo di bilancio figurano diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori per € 70.468.420 (€ 66.222.527nel 2018), diritti sportivi
dei calciatori delle giovanili per € 896.886 (€ 2.326.974 nel 2018).
Il grafico mostra come dal
Rilevante è anche il dato relativo alla capitalizzazione dei costi del vivaio, allocato tra le immobilizzazioni immateriali per € 9.932.390, che significa che il Genoa spende molti soldi per il settore giovanile.
I costi della produzione sono pari a € 127.970.562 (€ 115,9
milioni nel 2018) e sono aumentati del 10,4%, in misura meno che proporzionale rispetto
all’aumento del valore della produzione.
La differenza tra valore e costi della produzione è positiva
per € 26.132.973, nel 2018 era positiva per € 5.853.443.
I Ricavi.
La rappresentazione grafica seguente, riguardante
l’evoluzione del fatturato netto per componenti, mostra chiaramente la
“teledipendenza” del fatturato netto del Genoa dai ricavi per la cessione dei
diritti televisivi.
I ricavi da gare sono diminuiti del
9,1%, da € 4,6 milioni a € 4,2 milioni. I ricavi da gare incidono sul valore
della produzione per il 2,7% e sul fatturato netto per l’8%. Il decremento è
dovuto ai ricavi da abbonamenti, che sono diminuiti di € 483.012, da € 3.118.670
a € 2.635.658, mentre i ricavi da gare di Coppa Italia si sono azzerati, nel
2018 erano pari a € 185.456.
I proventi da
sponsorizzazioni ammontano a € 1.649.265 (€ 1.454.189 nel 2018) e
risultano in aumento del 13,4%. Lo Sponsor Ufficiale è mancato e non figura tra
i ricavi 2019 (€ zero nel 2018), lo Sponsor Tecnico Basic Italia S.p.A. ha contribuito
con € 1.439.265 (€ 1.349.041 nel 2018) e le altre sponsorizzazioni ammontano a €
210.000 (€ 113.000 nel 2018).
Negli ultimi tre
esercizi la media dei ricavi TV è superiore ai 40 milioni di Euro.
I ricavi e proventi diversi risultano pari ad Euro 3.387.587 (€2.950.418 nel 2018).
L’importo evidenziato nel valore della produzione che riguarda l’incremento delle immobilizzazioni per capitalizzazione dei costi del vivaio, ammonta a € 5.528.465 (€2.950.418 nel 2018).
Non a caso nella descrizione dell’attività gli
Amministratori hanno esplicitato che il Genoa Cricket and Football Club SpA
svolge attività di formazione e valorizzazione di calciatori con la finalità di
generare valore attraverso la cessione dei relativi diritti pluriennali alle
prestazioni sportive.
Nel 2019, le plusvalenze, pari a € 79,6 milioni, sono riuscite
a coprire il costo degli ammortamenti della rosa calciatori, pari a € 26,68
milioni, anche perché le minusvalenze sono state pari a € 3,6 milioni, gli
altri oneri di gestione calciatori sono risultati pari a € 4,26 milioni e l’acquisto
temporaneo di calciatori è risultato pari a € 2 milioni (€ 1,2 milioni nel 2018).
Il risultato del Player Trading risulta positivo per € 59,5
milioni. L’esercizio precedente era positivo per € 31,09 milioni. Nel 2017 era
positivo per € 16,83 milioni; nel 2016 era positivo per € 15,76 milioni. Nel 2015
era positivo per € 3,6 milioni. Nella sostanza, anche nell’esercizio 2019, le
plusvalenze realizzate al netto delle minusvalenze riescono a coprire il costo
degli ammortamenti.
Nel
conto economico sono evidenziate plusvalenze da cessione diritti pluriennali per
€ 79.648.829
(€ 48,9 milioni nel
2018; € 30,4 milioni nel 2017; € 31,9 milioni nel 2016 e € 30,9 milioni nel 2015),
che rappresentano il 51,7% del valore della produzione. Negli ultimi tre esercizi la media delle plusvalenze realizzate è
superiore ai 53 milioni di Euro; negli
ultimi 5 anni è superiore ai 43,36 milioni di Euro.
Le maggiori plusvalenze
realizzate hanno riguardato: Piatek
Krzysztof, ceduto all’AC Milan per € 33 milioni, con una plusvalenza di € 28.887.500;
Romero Cristian ceduto alla
Juventus per € 26.000.000, con una plusvalenza di € 24.668.753; Salcedo Mora Eddie ceduto all’
Inter per € 8 milioni, con una plusvalenza di € 7.840.000; Russo Alessandro ceduto al Sassuolo per € 7 milioni, con una
plusvalenza di € 6.996.000 e Radu
Ionut ceduto all’ Inter per € 10.000.000, con una plusvalenza di €
4.666.667. Di seguito la tabella presente nella nota integrativa del bilancio
pubblicato.
I ricavi da cessione temporanea prestazioni calciatori aumentano da € 1,44 milioni a € 1.827.500. L’importo maggiore riguarda Salcedo Eddie (FC Inter), per € 1.000.000. Il prestito di Serpe Laurens all’ Inter, nel
Gli altri proventi da gestione calciatori riguardano Proventi derivanti da Premi valorizzazione e rendimento calciatori e si riferiscono ai calciatori riportati nella tabella della nota integrativa.
Tra i Premi valorizzazione e rendimento percepiti emergono Laxalt (AC Milan) con 4 milioni di Euro, seguito da Perin, Romero (Juventus) e Salcedo (FC Inter) con 2 milioni di Euro.
I
costi da acquisizione temporanea prestazioni calciatori ammontano a € 2.855.000
(€ 1.272.417 nel 2018) e l’importo maggiore riguarda Salcedo Eddie (FC Inter) per
€ 1.000.000, seguito da Serpe Laurens (FC Inter) per € 750.000.
Le
minusvalenze derivanti da cessione diritti pluriennali sono state pari a € 3.615.557
(€ 2.877.420 nel 2018). L’importo maggiore riguarda la Risoluzione
Contrattuale di Lucarini Giacomo, che ha provocato una minusvalenza di € 1.149.425,
seguita dalla cessione di Rossettini Luca al Lecce, che ha provocato una
minusvalenza di € 1.083.478.
Gli
altri oneri di gestione calciatori pari ad Euro 4.262.531, includono Euro 1.958.370
per costi per la valorizzazione dei calciatori.
Gli ammortamenti calciatori sono aumentati di circa 7,47
milioni di Euro, a causa degli investimenti effettuati.
Al 31/12/2019, il numero dei dipendenti è di 171, di cui 44
calciatori (163 nel 2018, di cui 48 calciatori).
Gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali totali sono
pari a € 31.546.137 (€ 23.399.788 nel 2018). Quelli
riguardanti la rosa dei calciatori ammontano a € 26,7 milioni (€ 19,2 milioni
nel 2018), di cui Euro € 1.517.907 (€2.934.410 nel 2018) per i calciatori del
settore giovanile.
Tra
le immobilizzazioni figurano € 842.159 per l'ammortamento di costi pluriennali
sostenuti su beni di terzi relativi principalmente ai lavori presso la Sede
sociale di Pegli e per la ristrutturazione e il rifacimento dei campi e
attrezzature sportive del Centro Sportivo Pio XII.
Il costo complessivo di gestione dei calciatori (costo del personale+ammortamenti)
incide sul valore della produzione per circa il 57,8%.
I costi per godimento beni di terzi ammontano a € 1.942.764 (€
1.714.537 nel 2018). L’affitto di impianti e campi sportivi ammonta a € 1.100.833
a (€ 861.000 nel 2018), mentre l’affitto di impianti e campi sportivi per il
settore giovanile risulta pari a € 225.150.
Il risultato prima delle imposte è positivo per € 20.093.975;
nel 2018 era negativo per € 385.446, nel 2017 era negativo per € 12.003.852.
L’IRAP corrente è pari a € 3.668.878 (€ 2.678.298 nel 2018) e
l’IRES corrente ammonta a € 2.678.298 (€ 1.786.569 nel 2018). Nel 2019, come
nel 2018, mancano i proventi da consolidato fiscale; mentre, nel 2017 erano pari
€ 2.107.660. Le imposte determinano un risultato netto positivo per € 10.230.834
(-€ 4.850.313 nel 2018).
Negli ultimi tre
esercizi la media delle plusvalenze realizzate è superiore ai 53 milioni di
Euro.
Negli ultimi tre
esercizi la media dei ricavi TV è superiore ai 40 milioni di Euro.
Le plusvalenze realizzate nella sessione di calciomercato
invernale di gennaio 2020, tra cui quella di Kouamé, e il contributo in c/capitale dell’Azionista di maggioranza
sono risultati importanti per adottare il principio di continuità aziendale.
Le continue cessioni di calciatori, seppur dettate da motivi
di continuità aziendale, dal punto di vista sportivo, collocana il Genoa nelle
posizioni di bassa classifica della massima serie.
Per l’esercizio 2020, gli Amministratori, prima della sospensione
per COVID-19, avevano definito una strategia aziendale orientata soprattutto al
riequilibro dei costi rispetto ai ricavi attesi, al completamento degli
investimenti dedicati alle strutture per l'allenamento, che erano iniziati nel
secondo semestre dell'esercizio 2019, e al consolidamento della
riorganizzazione tecnica degli organici.
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