Luca Marotta
L’Atalanta ha chiuso il bilancio consolidato dell’esercizio 2019,
evidenziando un utile, al netto
delle imposte, di Euro 26.497.451 ed
un risultato prima delle imposte positivo per Euro 40.088.373.
Il 31.12.2019 l’Atalanta ha raggiunto un nuovo record storico per il Valore della
Produzione che supera la
cifra di 188 milioni di Euro. Il Patrimonio
netto consolidato risulta positivo per €
77.822.921 e finanzia il 34,8%
dell’attivo, che contiene anche lo stadio di proprietà e il Centro Sportivo; la
voce “Terreni e Fabbricati” mostra un valore contabile netto pari a Euro
36.971.603.
Nel 2018, l’utile, al netto delle imposte, era di Euro 23.958.355.
In Europa League, l’Atalanta è stata eliminata nei play-offs.
La stagione sportiva 2019/20 è finita col
raggiungimento del terzo posto in
classifica, che ha determinato anche l’acquisizione del diritto a partecipare
alla UEFA Champions League 2019/20. In Coppa
Italia l’Atalanta è stata eliminata agli ottavi di finale dalla Fiorentina, il 15 gennaio 2020.
In UEFA Champions League 2019/20, l’Atalanta ha raggiunto i
quarti.
L’apprezzamento del mercato verso i calciatori dell’Atalanta
si sta riflettendo nei risultati economici e finanziari.
Il bilancio 2019 di Odissea S.r.l si era chiuso con un utile
di € 7.270.990 e con un patrimonio netto di € 407.641.448, che finanzia il 69,7%
dell’attivo, pari a € 584.641.777.
Per l’acquisto dello stadio e la ristrutturazione dello Stadio di Bergamo, la società controllata “Stadio Atalanta S.r.l.” ha ottenuto un finanziamento concesso in pool da Unione di Banche Italiane S.p.A. e Istituto per il Credito Sportivo. La Società “Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A.” ha costituito pegno a favore del pool che ha concesso il finanziamento, sulle quote di partecipazione del capitale sociale della controllata. Inoltre, sempre in relazione a tale contratto di finanziamento, la Società “Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A.” si è costituita garante di “Stadio Atalanta S.r.l.” a favore dei Creditori Garantiti per un importo massimo garantito di € 25.625.000.
I rapporti con parti correlate.
“Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A.”, in qualità di consolidata, aderisce al regime di consolidato fiscale nazionale del Gruppo facente capo a Odissea S.r.l.. Nel bilancio consolidato di “Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A.” al 31.12.2019, figurano oneri da adesione al regime di consolidato fiscale per € 6.710.851; nel 2018 figuravano oneri da adesione al regime di consolidato fiscale per € 8.059.694. I crediti verso la società controllante Odissea S.r.l. risultano pari a € 1.574.124 e sono crediti derivanti principalmente dall'adesione al regime del consolidato fiscale.
Con le parti correlate e la controllante, al 31 dicembre 2019,
risultano crediti per € 1.667.486, debiti per € 357.469, ricavi per € 322.411 e
costi per € 7.354.441.
L’importo maggiore per quanto riguarda i debiti è quello
verso la società “Percassi Management srl per € 116.789 (di natura
commerciale), seguito da “Odissea srl” per € 66.197 (di cui 66.319 per ragioni
di natura finanziaria); mentre, come componenti negativi di reddito il rapporto
con la società “Odissea srl”, ha determinato costi per € 6.899.547, prevalentemente
per ragioni fiscali.
Le garanzie rilasciate dalla controllante indiretta Odissea
S.r.l. a favore di istituti di credito nell’interesse di “Atalanta Bergamasca
Calcio S.p.A.” ammontano a complessivi € 5.250.000 e bell’interesse di “Stadio Atalanta s.r.l.” ammontano a €
24.724.391.
La Struttura dello Stato Patrimoniale.
Le immobilizzazioni materiali nette risultano pari a Euro
42.661.485 e risultano effettuati investimenti sullo Stadio di Bergamo per €
17.524.205.
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in
questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,535 (0,416 nel 2019) ed è
migliorato notevolmente.
Infatti, l’equity ratio è aumentato dal 29,4% al 34,8%. Il
ricorso al capitale di terzi è comunque prevalente, incidendo per il 65,2%
sul finanziamento dell’attivo.
Il
rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità
totale. Una società è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale
indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità totale è pari a 1,53 (1,42 nel 2019), ciò vuol dire che,
in base ai criteri di valutazione adottati nella redazione del bilancio, il
club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il
rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di
solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in
grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di
solvibilità corrente è pari a 0,68 (0,62 nel 2019), ciò vuol dire che, in base
ai criteri di valutazione adottati nella redazione del bilancio, l’attivo a breve
non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
Tuttavia,
nelle passività a breve sono presenti i ratei e i risconti passivi per € 22.598.557,
di cui € 16.132.111 per Proventi televisivi.
Il totale delle passività correnti del Club, con esclusione
dei ratei e risconti passivi, raggiunge la cifra di 65,5 milioni di Euro,
comunque superiore al totale delle attività correnti.
L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale
indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di
breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni
finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice
di solvibilità corrente.
Detto
indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità
liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari
per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con
scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed
infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,87, ed è conforme a quanto richiesto,
perché superiore alla soglia minima stabilita dalla FIGC per la serie A che
è di 0,7.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto consolidato risulta positivo per € 77.822.911, nel 2018 era positivo per € 51.381.819. La variazione positiva di € 26.441.451 è imputabile all’utile di esercizio per € 26.497.451 e all’aumento del valore negativo della “riserva OCI – derivati” per € 56 mila.
I mezzi propri finanziano il 34,8% (29,4% nel 2018) delle attività e l’82,5% dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori (61,7% nel 2018). Per la restante parte si fa ricorso al capitale di terzi.
Il Capitale sociale ammonta a € 4.893.750.
L’EBITDA del bilancio 2019 è positivo per € 77.392.677 (€77.392.677
nel 2018). Il rapporto NET DEBT / EBITDA, che esprime la misura temporale in
anni del tempo occorrente per restituire il debito finanziario è pari a 0,12 (0,09
nel 2018).
I debiti verso le banche aumentano di € 4.549.675, da €
15.804.689 a € 20.314.364, di cui € 19.282.310 (€ 14.755.859 nel 2018) con
scadenza oltre l’esercizio successivo.
I debiti verso banche, pari a complessive € 20.314.364, si
riferiscono per intero alle quote da rimborsare agli istituti finanziari a
fronte della stipula di mutui e finanziamenti.
L’esposizione per i tre mutui stipulati col Credito Sportivo
ammonta complessivamente ad Euro 10.140.614. L’esposizione per il Mutuo UBI –
ICS, considerandolo al costo ammortizzato è di Euro 10.290.991.
Ai fini del Financial Fair Play la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio anche dei debiti fiscali e previdenziali non correnti. In genere tali debiti riguardano le rateizzazioni pluriennali col fisco, che nel caso dell’Atalanta sono assenti.
Il saldo tra debiti e crediti da calciomercato risulta negativo
per circa € 2,28 milioni e l’indebitamento finanziario valutato ai fini del
Fair Play Finanziario, resta al di sotto del fatturato netto, essendoci debiti
tributari non correnti di importo molto basso, la posizione finanziaria netta
ai fini del Financial Fair Play, è negativa per € 11,4 milioni.
L’ Indicatore di Indebitamento della FIGC.
Indicatore di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 31.12.2019 ammontano a € 106,33 milioni, da tale aggregato
deve essere sottratto l’importo delle Attività Correnti (C.U.25/A del 18
dicembre 2019 della FIGC), mentre il valore della produzione medio degli
ultimi tre anni è pari a € 160,85
milioni.
Pertanto
il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre
esercizi è pari a 0,33, comunque
inferiore alla soglia massima consentita stabilita dalla FIGC per la Serie A
che è di 1,2.
Gli Altri debiti.
I debiti tributari sono pari a € 7.004.746 (€ 4.111.460 nel 2018) e finanziano il 3,14% delle attività. Tali debiti comprendono i debiti verso l’Erario per ritenute tesserati e dipendenti effettuate che ammontano a € 5.490.394 (€ 2.850.228 nel 2018), che riguardano le normali mensilità liquidate a dicembre 2019 e gennaio 2020 e gli incentivi liquidati a dicembre 2019.
Gli altri debiti ammontano a € 21.365.389 e finanziano il 9,57% dell’attivo. Tali debiti comprendono i debiti verso il personale per € 10.058.049 (€ 4.321.201 nel 2018), di cui debiti per premi a tesserati per € 7.159.857 (€ 2.551.133 nel 2018), debito per la mensilità di dicembre 2019 pagato a gennaio 2020 per € 2.898.692 (€ 1.770.068 nel 2018).
Esiste il Fondo per strumenti finanziari derivati per Euro
122.260. Tale fondo include la valorizzazione Mark to Market del derivato di
copertura dell’oscillazione del tasso di interesse sul finanziamento
riguardante lo Stadio di Bergamo. Il tipo del derivato è “Interest Rate Swap”
con importo nozionale di Euro 3.500.000 pari al 70% della linea di
acquisizione.
Per i contenziosi potenziali esiste un fondo dell’importo
pari a 719.763, con un accantonamento fatto nel 2019 per Euro 93.632. Tale
fondo riguarda contenziosi fiscali.
Nel 2019, tra gli investimenti fatti figurano: Luis Muriel per € 20.143.250; Malinovskyi per € 13.608.714 e Burgio per € 1.500.000.
Nel 2018, il
valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori
ammontava a € 83.253.511 e incideva per il 48,99% sul totale dell’attivo. La
variazione in diminuzione era stata di € 383 mila.
Nel 2017, il valore contabile netto dei diritti pluriennali
alle prestazioni dei calciatori ammontava a € 83.636.770 e rappresentava il 56,89%
dell’attivo.
La variazione in aumento è stata di € 41,27 milioni.
Le Infrastrutture
sportive.
Le Infrastrutture
sportive allocate tra le immobilizzazioni materiali lo stadio di proprietà
della società “Stadio Atalanta srl” denominato “Stadio Atleti Azzurri
d’Italia”, e il Centro Sportivo Bortolotti.
La voce terreni e fabbricati espone un valore contabile residuo
di € 36.971.603 (€ 20.238.784 nel 2018).
Gli investimenti effettuati nel 2019 per lo stadio ammontano
a € 17.524.205, con un ammortametno di periodo per € 1.501.245.
Le immobilizzazioni materiali in corso risultano pari a € 153.368.
Nel corso del 2019 è stata inaugurata la nuova Curva Nord,
con la partita Atalanta-Lecce del 6 ottobre 2019.
E risultava ancora in corso di definizione con il Comune di
Bergamo l’iter autorizzativo della Fase 2 per la ristrutturazione della Tribuna
UBI.
Il Rendiconto Finanziario
Il Flusso finanziario dell'attività di investimento è stato negativo per € 26,37 milioni, con Investimenti in immobilizzazioni immateriali che hanno drenato € 52.647.035 ed entrate da realizzo disinvestimenti in immobilizzazioni immateriali che hanno apportato flussi per € 44.701.200.
Il Flusso finanziario dell'attività di finanziamento è stato positivo per € 3,95 milioni a causa di Accensione finanziamenti per € 3.953.884.
La Gestione Economica.
Il valore della produzione, soprattutto grazie all’incremento di 35,9 milioni dei ricavi TV e dei ricavi da gare per circa 6 milioni di Euro, è aumentato del 21,1% da € 155,7 milioni a € 188,62 milioni.
I costi della produzione sono aumentati del 23,7%, in misura
leggermente più che proporzionale rispetto al valore della produzione,
precisamente da € 119,44 milioni a € 147,69 milioni.
La differenza tra valore della produzione e costi della
produzione è in miglioramento di 28,5 milioni di Euro, perché è positiva per € 40.926.629,
mentre nel 2018 era positiva per € 36.315.508.
I ricavi.
I proventi televisivi “stimati” conseguiti
nell'esercizio 2020 ammontano a circa € 89.803.554, contro € 53.886.846 conseguiti
nel 2018. Nel 2019, tali proventi comprendono
anche i proventi da competizioni europee, pari a € 30.927.177 (€ 6.163.352 nel 2018),
tali proventi sono relativi al conguaglio per € 1.261.977 della UEFA Europa
League 2019 /2020 e della fase a gironi della UEFA Champions League 2019/2020
(€ 29.665.200).
Nei risconti passivi figurano risconti passivi per Quota
Abbonamenti per € 3.301.226 (€ 1.793.390 nel 2018).
Le plusvalenze da
cessione diritti pluriennali calciatori ammontano a € 38.753.413 (€
24.231.467 nel 2018) e riguardano: Kessie per € 17.275.728, Cristante per € 11.897.908
e Petagna per € 8.891.792.
I proventi da cessione temporanea
calciatori ammontano a € 6.740.273 (€ 13.476.965 nel 2018) e riguardano:
Cristante per € 2.500.000, Mancini per € 1.000.000, Petagna per € 800.000,
Mattiello per € 800.000, Cornelius per € 831.000, Tumminiello per € 267.000, Radunovic
per € 22.273 e Cali per € 5.000.
Gli altri proventi da gestione calciatori
pari a € 7.623.164, riguardano premi di rendimento e valorizzazione che riguardano: Cristante
per € 2.000.000, Petagna per € 1.900.000, Bastoni
per € 1.000.000, Gagliardini per € 1.000.000, Tumminiello per € 500.000.
Le minusvalenze da cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori risultanopari a € 306.111.
I costi per trasferimenti temporanei di
calciatori ammontano a € 10.292.384 (€ 5.436.843 nel 2018) e sono
relativi principalmente a Zapata per € 7.500.000, Varnier per €
1.500.000, Pasalic per € 1.265.111, Caia per € 22.273.
Gli altri oneri di gestione calciatori riguardano oneri da
campagna trasferimenti come alcune sell on fee passive: € 3.420.357 per
Cristante; € 400.000 per Petagna.
Le operazioni di mercato dei diritti alle prestazioni dei calciatori della Campagna trasferimenti invernale di gennaio 2020 hanno comportato un miglioramento economico prevalentemente derivante dalla rilevazione della plusvalenza di Kulusevki, ceduto alla Juventus per € 35 milioni, e un peggioramento dei flussi finanziari di circa € 5,5 milioni nel primo semestre 2020, comunque compensato dal superamento della fase a gironi di Champions League.
Nella Relazione sulla Gestione è scritto che il costo del
personale tesserato è stato di 64,26 milioni di Euro e quello del personale non
tesserato è stato di 4,78 milioni di Euro.
Gli
amministratori hanno evidenziato che il costo totale del personale dell'anno 2019
è influenzato da minori incentivi all'esodo per € 1.993.325 (€ 2.159.801 al 31
dicembre 2018) e da maggiori Premi
Individuali per complessivi € 17.642.923 (€ 6.265.092 al 31 dicembre 2018)
riferiti per € 5.943.836 alla Stagione Sportiva 18/19 e per € 11.699.087 alla
Stagione Sportiva 19/20.
L’ Indicatore di
Costo del Lavoro Allargato.
L’
Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra
il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso
economico del costo del lavoro.
Il
Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore
risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono
dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in
questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,67
tale valore risulta al di sotto del limite richiesto dalla FIGC per la Serie A
la cui soglia è di 0,8.
Gli ammortamenti e le svalutazioni pari a € 36,46 milioni (€ 36,33 milioni nel 2018) rappresentano il 30,7% dei costi della produzione.
Il risultato aggregato degli ultimi tre bilanci è positivo
per circa 115,6 milioni di Euro. Si può affermare che la gestione economica,
dal punto di vista del Fair Play Finanziario rispetta l’obiettivo del pareggio,
tenuto anche conto che non bisogna considerare dei costi “virtuosi”.
3 commenti:
Ho capito.
Credo che il prospetto del conto economico manchi proprio del 2019
Grazie per la segnalazione. Ho inserito la riclassificazione del conto economico consolidato del 2019
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