Luca Marotta
La società “FC Bari 1908 S.p.A.” ha chiuso il suo primo bilancio
con una perdita di € 1.452.248, nonostante un fatturato netto di € 14,7
milioni. Il primo esercizio, va dalla data di costituzione della Società,
avvenuta il 22 marzo 2014, al 30 giugno 2015, data di chiusura dell’esercizio.
L’attivo, pari a € 13.755.924, è finanziato con i mezzi
propri solo per il 4%, dai debiti per il 62,6% e dai risconti passivi per il
33,4%.
Tra i punti di forza del bilancio spiccano i ricavi da gare,
che sfiorano i 3 milioni di Euro, pari a circa il 20% del fatturato netto.
Il bilancio al 30 giugno 2015 di “FC Bari 1908 S.p.A.”
ricade nella fattispecie prevista dall’articolo 2446 del Codice Civile, ossia
quando risulta che il capitale è
diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite. Al secondo comma
di tale articolo è previsto che se entro l’esercizio successivo la perdita non
risulta diminuita a meno di un terzo, bisogna ridurre il capitale in
proporzione alle perdite accertate.
Per
quanto riguarda la stagione sportiva 2014/2015, la società ha disputato il
campionato di Serie B, concludendo al decimo posto con 54 punti e senza disputa
dei play-off. Secondo l’Organo Amministrativo, “il traguardo è stato,
senza dubbio, al disotto delle aspettative sportive”.
La prima squadra per la Stagione Sportiva 2014/2015 è stata
affidata a Mangia poi sostituito da Nicola nel novembre 2014.
Nella Relazione sulla Gestione si mettono in rilievo i
risultati del settore giovanile e l’esistenza di un progetto “Academy”. La
squadra Primavera ha partecipato, dopo dieci anni, alle fasi finali del
campionato nazionale.
La Società
e la Proprietà.
“FC Bari 1908 S.p.A.” è partecipata al 100% dalla famiglia Paparesta, nel seguente
modo: il socio Paparesta Gianluca con il 95,00% e il socio Paparesta
Romeo con il 5,00% del capitale sociale;
Il quattordici marzo duemilaquindici l’assemblea straordinaria
dei soci di "FOOTBALL CLUB BARI 1908 s.r.l." deliberò di trasformare
la società da Srl in Società per Azioni.
“FC Bari 1908 S.p.A.” non è soggetta ad attività di
direzione e coordinamento da parte di altre società o Enti e non detiene alcun tipo di
partecipazione.
La Continuità
Aziendale.
La valutazione delle voci di bilancio è stata fatta dall’Organo
Amministrativo ispirandosi a criteri generali di prudenza e competenza, nella
prospettiva della continuazione dell’attività.
L’Organo
Amministrativo si è avvalso del maggior termine dei centottanta giorni per la convocazione
dell’Assemblea ordinaria per la discussione del bilancio di esercizio.
La relazione sul bilancio di esercizio chiuso al 30 giugno
2015 della società di revisione RIA Grant Thornton è priva di rilievi, ma contiene due richiami di informativa
riguardanti l’ammortamento della voce “Avviamento” e il fatto che il bilancio
al 30 giugno 2015 rientra nella fattispecie prevista dall’art. 2446 del Codice
Civile.
Per quanto riguarda l’ammortamento
della voce “Avviamento”, l’Amministratore Unico ha ritenuto ragionevole
ammortizzare l’avviamento in quindici anni, esercitando la facoltà di andare
oltre il periodo di cinque anni perché il maggior termine non supera la durata
per l’utilizzazione di questo attivo. L’Amministratore Unico ha fatto
riferimento alla possibilità di partecipare ad un torneo riservato soltanto a
ventidue società calcistiche professionistiche per un prolungato periodo di
tempo ed ai risultati storici calcistici conseguiti, che asseverano che negli
ultimi quindici anni la squadra non è mai retrocessa in una serie inferiore
alla Serie B.
Per quanto riguarda la fattispecie prevista dall’articolo
2446 del codice civile, ossia quando risulta che il capitale è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite,
i revisori hanno scritto: “l’Amministratore Unico a supporto della capacità
aziendale di generare nel prossimo esercizio risultati economici positivi,
indica nella Relazione sulla Gestione le azioni volte al risanamento economico,
le cui assunzioni sono basate essenzialmente su alcuni presupposti correlati
all’incremento dei ricavi. In particolare evidenzia che il risultato economico
negativo al 30 giugno 2015 è stato influenzato in maniera significativa, dai
costi relativi alla gestione sportiva ivi inclusi gli ammortamenti connessi
agli acquisti e rinnovi del parco giocatori, i cui effetti positivi si
manifesteranno già a partire dal prossimo esercizio. Tutto ciò premesso,
tenendo in considerazione che la perdita d’esercizio è stata determinata
principalmente dagli eventi suindicati, l’Amministratore Unico ha valutato
ragionevolmente che lo stato di
marginabilità economica negativa abbia natura temporanea, indicando che
la predetta situazione potrà essere superata attraverso le azioni suindicate”.
Il
Collegio Sindacale nella sua Relazione ha condiviso quanto scritto dalla Società
di Revisione. Lo stesso Collegio ha definito di “assoluta straordinarietà” il fenomeno
sportivo e mediatico intorno alla F.C. Bari 1908. Infatti, nella citata Relazione
è scritto: “dopo attente valutazioni sulle operazioni eseguite dalla società,
anche con particolare riferimento a quelle effettuate in fase di “start up”, in
cui si riflette l’assoluta straordinarietà del fenomeno sportivo e mediatico
intorno alla F.C. Bari 1908, non sono state riscontrate operazioni atipiche e/o
inusuali”.
La Situazione Patrimoniale.
Il totale
dell’attivo è pari di 13,75 milioni di Euro ed composto per il 61,1% dalle
immobilizzazioni, pel il 34,7% dall’attivo circolante e per il 4,2% dai ratei e
risconti attivi.
In
particolare, le immobilizzazioni
immateriali nette ammontano a € 8.165.477 e rappresentano il 59,4% dell’attivo. La voce principale
delle immobilizzazioni immateriali nette riguarda l’Avviamento, che risulta pari a € 3.703.899, poiché il
Collegio Sindacale ha dato il proprio consenso all’iscrizione in tale voce
dell’importo di € 3.968.116, ricorrendone i presupposti invocati dall’organo
Amministrativo. Il valore dell’Avviamento rappresenta il prezzo pagato per
l’acquisizione dell’azienda AS Bari Spa in fallimento formalizzata in data 23
maggio 2014. L’acquisizione ha riguardato il complesso dei beni della società
fallita e l’accollo del “debito sportivo” contratto dalla società fallita. I
costi sostenuti per l’avviamento, sono ammortizzati in misura costante in
quindici esercizi, in deroga a quanto previsto dall’articolo 2426 del Codice Civile,
comma 1, n. 6, ma in linea con quanto dallo stesso derogabile ed in conformità alle
disposizioni del principio contabile dell’OIC 24 al n. 92. La voce “Avviamento”
è stata esposta in bilancio, perché secondo l’Organo Amministrativo, “FC BARI
1908 SpA”, con l’acquisizione del ramo d’azienda di AS Bari, ha “conseguito l’accesso
al limitato novero delle società calcistiche professionistiche abilitate a
partecipare ad un torneo aperto a 22 squadre e che presumibilmente tale
prerogativa verrà conservata per lungo tempo dalla società, nonché nella
considerazione dei risultati storici calcistici conseguiti, che asseverano che
negli ultimi quindici anni la squadra non è mai retrocessa in una serie
inferiore”.
La voce “Altre
immobilizzazioni immateriali” ammonta ad € 3.487.184 e dovrebbe
comprendere i costi del vivaio capitalizzati e i diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori. Il Collegio Sindacale ha dato il proprio consenso
alla capitalizzazione dei costi di struttura e di gestione del vivaio per anni
5 per €. 1.072.234. Pertanto, il valore contabile netto di tale voce dovrebbe
ammontare a € 857.787; di conseguenza il valore contabile netto dei diritti
pluriennali alle prestazioni dei calciatori dovrebbe ammontare ad € 2.629.397.
I Costi di
impianto e di ampliamento sono pari a € 211.082. I Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità sono pari a €
86.026. La voce “Concessioni, licenze,
marchi e diritti simili” ammonta a € 147.237. Tale posta riguarda i costi
sostenuti per l’acquisizione del marchio della fallita AS Bari Spa e i costi
sostenuti per la creazione e registrazione del nuovo marchio aziendale. I
periti del fallimento dell’AS Bari avevano valutato il marchio in € 146.000.
La posta relativa alle “Immobilizzazioni
immateriali in corso e acconti” risulta pari a € 530.109. Tale voce
include i costi sostenuti per l’ammodernamento e le manutenzioni e riparazioni
a carattere straordinario sostenute dalla società sull’impianto sportivo Stadio
San Nicola di proprietà del Comune di Bari, concesso in utilizzo provvisorio, finalizzati
all’ottenimento dei certificati di idoneità e di agibilità, nonché la sottoscrizione
della nuova concessione pluriennale. Il certificato di agibilità dell’impianto
è stato rilasciato nell’aprile 2015. La gestione provvisoria dello stadio San
Nicola con concessione scaduta il 30 giugno 2015, si legge nel bilancio che è
attualmente in proroga concordata. Alla
data di redazione del bilancio il processo non poteva dirsi concluso e il costo
dell’investimento complessivo previsto è superiore ad un milione di euro.
Le immobilizzazioni
materiali nette ammontano a € 213.615 e rappresentano solo l’1,6%
dell’attivo.
I crediti
pari a € 4.175.396, rappresentano il 30,4% dell’attivo. In particolare, i
Crediti verso clienti ammontano a € 1.871.926 e comprendono la voce “Clienti per fatture da emettere”
pari ad € 1.836.140. In tale voce risulta appostato il credito totale al valore
nominale vantato dalla società verso il cliente SuisseGas Spa primo sponsor di maglia per la stagione
calcistica 2014/2015. Nel bilancio è scritto che risulta che SuisseGas Spa “ha
fatto domanda “prenotativa” al Tribunale di Milano, ai sensi dell’art. 161, co.
6, L.F., di accesso alla procedura di concordato preventivo. Tuttavia dalle
costanti informazioni chieste ed ottenute dal management della società
debitrice, nonché dalla consultazione degli atti depositati presso il registro
delle Imprese si evince una situazione di solidità finanziaria fino
all’approvazione del bilancio 2013 avvenuto in data 4 agosto 2014. La
richiesta di accesso alla procedura è probabilmente giustificata dalla volontà
di protezione del patrimonio aziendale dopo la richiesta degli organi
accertatori fiscali di ingenti somme a titolo di accertata imposta di
fabbricazione ed accessori. Alla data di relazione del presente documento,
inoltre, non risulta depositato il piano concordatario definitivo e, pertanto,
non sono note le percentuali di soddisfo dei creditori chirografari, così come
resta possibile che la società rinunci alla domanda di accesso e torni in bonis
stante anche l’assenza di istanze di fallimento.”
L’INDICE
DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in
questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,04.
Infatti, l’equity ratio è molto basso ed è pari a 3,98%. Il
ricorso al capitale di terzi è eccessivo.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina
l’indice di solvibilità totale. Un club è
solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto
maggiore risulta tale indice, tanto più il club è solvibile. Nel
caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,04, ciò vuol dire
che il club possiede dei beni il cui valore, in base ai criteri di valutazione
adottati, è di poco sufficiente a pagare i debiti. Quindi, ad esempio, è
fondamentale che i crediti vantati vengano riscossi.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti
determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se
l’attivo corrente sia in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in
questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,41, ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i
debiti a breve. Tuttavia, nelle passività a breve sono presenti i ratei e i
risconti passivi per € 4.594.981.
Se si
escludessero i ratei e i risconti passivi, il passivo corrente passerebbe da €
13,2 milioni a € 8,6 milioni e l’indice di solvibilità corrente salirebbe a
0,62.
I risconti passivi,
che ammontano a € 4.594.981, riguardano
i ricavi per proventi pluriennali la cui manifestazione finanziaria è già
avvenuta, ma non quella economica. Tra i risconti passivi spiccano: MP Silva per euro 2.000.000 per
la concessione degli spazi pubblicitari interni all’impianto sportivo, Infront Italia Srl
complessivamente per euro 2.530.000 per la concessione di spazi pubblicitari su
indumenti, concessione di diritti di archivio televisivi, e altro.
Il capitale circolante netto è negativo per € 7.831.339.
Il Valore della Rosa.
Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori, non è
esplicitato nel bilancio, ma ricompreso nella voce “altre
immobilizzazioni immateriali”.
Considerando il valore netto dei costi per capitalizzazione
vivaio pari € 857.787; si può stimare il valore contabile netto dei diritti
pluriennali alle prestazioni dei calciatori in € 2.629.397.
Secondo l’Organo Amministrativo, nel corso del primo
esercizio la società, durante la “Campagna Trasferimenti” ha destinato significative
risorse per rafforzare la rosa e sono stati compiuti “notevoli sforzi per
acquistare giovani talenti e/o rinnovare i contratti in prossima scadenza agli
atleti più significativi dal punto di vista patrimoniale”. Tuttavia, la società ha perseguito l’obiettivo
di rafforzamento tecnico del parco calciatori con numerose operazioni di
acquisizione temporanea di atleti, con diritto di riscatto. La Campagna
trasferimenti 2014/15 ha registrato un saldo negativo di circa € 800 mila.
Trai i calciatori acquistati, durante la stagione sportiva
2014/15, figurano: Lorenzo LONGO; Salvatore MARSEGLIA; Stefano SABELLI (riscatto
della comproprietà); Alessandro LIGI; Giovanni DI NOIA; Kingsley BOATENG; Ionut
RADA.
Trai i calciatori ceduti, durante la stagione sportiva
2014/15, figurano: Joao DA SILVA (Palermo); Daniele SCIAUDONE (Catania) in
prestito on obbligo di riscatto; Idriz TOSKIC (Chievo Verona).
Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori dell’AS Bari fallita era di € 3.300.409,98. La perizia sul “valore ritraibile stimato perequato” di
alcuni calciatori dell’AS Bari aveva stabilito un valore complessivo di € 2.541.084,25, riguardante i seguenti calciatori:
Caputo € 533.587,50 (scadenza 30.06.15); Guarna € 172.500 (scadenza 30.06.15);
Romizi € 349.300 (scadenza 30.06.15); Da Silva € 200.000 (scadenza 30.06.16);
Sciaudone € 435.093,75 (scadenza 30.06.16) e Galano € 850.603 (scadenza
30.06.16). Il valore del settore giovanile stimato era di € 400 mila.
Il valore stimato delle compartecipazioni ex art. 102bis
NOIF dell’AS Bari fallita era di Euro 1.162.402,75 e riguardava: De Falco per €
161.540,40; Sabelli per € 409.935,60; Calderoni 126.700; Ceppitelli per €
464.226,75.
Il Patrimonio Netto
Il Patrimonio Netto è positivo e ammonta a € 547.753 e
comprende il capitale sociale per € 2.000.000 e la perdita di esercizio per €
1.452.248.
L’intento iniziale era quello di partire con una robusta
capitalizzazione, con la possibilità di far entrare dei nuovi soci nella
compagine societaria. Infatti, il ventiquattro giugno duemilaquattordici,
l’assemblea straordinaria dei soci di "FOOTBALL CLUB BARI 1908
s.r.l." deliberò di aumentare il capitale sociale da Euro 10.000 ad Euro
10.000.000. Il socio Paparesta Gianluca, che possedeva il 95% delle quote,
esercitò parzialmente il diritto di opzione sottoscrivendo una quota di euro
1.890.500,00 e rinunziò al diritto di opzione e di prelazione sul residuo
aumento di capitale; il signor Paparesta Romeo, che possedeva il 5% delle
quote, esercitò parzialmente il diritto di opzione sottoscrivendo una quota di
euro 99.500,00 e rinunziò al diritto di opzione e di prelazione per il residuo
aumento di capitale. L’assemblea straordinaria diede ampio mandato
all'Amministratore Unico signor Paparesta Gianluca di collocare presso terzi la
restante parte del deliberato aumento non sottoscritto pari ad Euro 8 milioni
entro e non oltre il 31 dicembre 2014.
Non si può escludere che il mancato collocamento della
residua parte dell’aumento del capitale sia dipesa anche dall’andamento
sportivo della prima squadra, con il venir meno delle prospettive di promozione
in Serie A. Infatti, già nel mese di Novembre 2014, la società fu costretta a
cambiare l’allenatore.
La Posizione
Finanziaria Netta
L’indebitamento finanziario netto è pari a € 308 mila;
poiché le disponibilità liquide sono pari a € 256 milioni a € 598 mila, i
debiti per finanziamento soci ammontano ad € 66.600 e i debiti verso le banche
ad € 497.755.
Il saldo tra crediti e debiti per la compravendita
calciatori è positivo per € 665 mila.
Poiché l’EBITDA è positivo per € 283 mila, il rapporto Net
Debt/EBITDA è pari a 1,09 e fornisce indicazioni di sostenibilità per il debito
finanziario.
Il Rendiconto
Finanziario
L’esercizio
chiuso al 30.06.2015 ha prodotto un flusso di cassa positivo per € 255.893,
dovuto ad un flusso positivo da Autofinanziamento Economico (risultato
netto+ammortamenti+ variazioni TFR) pari ad € 533.923; ad un flusso positivo da
variazioni nelle attività e nelle passività correnti per € 7.269.052; ad un flusso
negativo di cassa generato dall’attività di investimento per € 10.111.437; ad
un flusso positivo di cassa generato dall’attività finanziaria per € 2.564.355.
I Debiti.
Il totale della voce debiti ammonta a € 8.613.190 e finanzia
il 62,6% dell’attivo.
L’importo maggiore dei debiti riguarda i debiti verso dipendenti
per € 1.784.037. Il rapporto tra debiti verso i dipendenti e costo del
personale è del 17,1%.
I debiti verso fornitori, ammontano a € 1.761.086 e
finanziano il 12,8% dell’attivo.
I debiti
tributari ammontano a € 1.675.112, di cui € 1.193.933 per debito verso Erario
per ritenute alla fonte; €
356.753 per debito IRES/IRAP ed € 124.426 per debito IVA. I debiti tributari
finanziano il 12,18% dell’attivo.
I Debiti
verso istituti di previdenza e sicurezza sociale € 858.112 e finanziano il
6,24% dell’attivo. In particolare, il
debito verso INPS ammonta a € 760.856.
La Gestione Economica.
Il
Valore della produzione ammonta a € 16.994.098 e risulta inferiore ai
costi della produzione che sono pari a € 18.905.731, determinando una
differenza negativa per € 1.911.633.
I Ricavi.
I contributi in
conto esercizio ammontano a € 3.698.792 e riguardano: Contributi
federali per € 1.478.044; Altri contributi federali per € 1.683.862; Contributi
promozione LEGA per € 534.539.
I Proventi televisivi risultano pari
a € 560.730 e derivano dalla cessione dei diritti di ripresa e
trasmissione televisiva delle partite di calcio.
I Proventi da
sponsorizzazioni ammontano ad €. 2.849.086. Lo Sponsor Ufficiale ha contribuito
con €. 1.598.411; mentre lo Sponsor Tecnico con € 261.966. I proventi da altre
sponsorizzazioni, riguardanti i corrispettivi dei contratti con Sponsor
istituzionali, Fornitori ufficiali e tecnici e Partner commerciali ammontano a €.
988.709.
I ricavi da gare risultano pari a
€ 2.954.684. Per la campagna abbonamenti 2014/15 sono stati sottoscritti 11.000
abbonamenti, con un incasso di € 1,5 milioni. La società del Bari detiene
il record degli abbonati per il campionato di serie B ed è tra le prime società
in Italia per numero di spettatori, potendo confrontarsi anche con club di Serie
A. Anche la media spettatori, pari a circa 19.272, è di gran lunga la prima per
la serie B e tra le prime dieci in Italia, considerando anche la Serie A. Tali
dati sono il sintomo di un pubblicato “fidelizzato”, soprattutto se si
considerano i risultati sportivi non esaltanti.
La composizione del fatturato netto evidenzia l’importanza
dei ricavi da gare, pari a circa il 20% dello stesso.
La capitalizzazione
dei costi del vivaio, rappresenta uno storno di costi, ed ammonta a € 1.072.234.
Il Player Trading.
Il player trading, determinato dalla differenza tra ricavi e
costi della gestione economica dei cartellini dei calciatori e i relativi
ammortamenti, risulta negativo per € 1,27 milioni.
Le
plusvalenze da alienazione diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori
risultano pari a € 1.151.000. Tali plusvalenze riguardano: Joao P.P. Da
Silva, ceduto a U.S. Città di Palermo Spa per € 500.000 con una plusvalenza di
€ 300.000; Toskic Idriz ceduto a A.C. Chievo Verona Srl per € 800.000 con una
plusvalenza di € 400.000; Gugliemi Daniele ceduto a Hellas Verona F.C. Spa per
€ 1.000 con una plusvalenza di pari importo; Parodi Giulio ceduto a F.C. Juventus
Spa per € 150.000 con una plusvalenza di pari importo; Vogliacco Andrea ceduto
a F.C. Juventus Spa per € 300.000 con una plusvalenza di pari importo.
I Costi delle acquisizioni temporanee ammontano a € 1.244.000
e riguardano: Stoian Adrian (A.C. Chievo Verona Srl) per € 150.000; Stevanovic
Alen (Torino F.C. Spa) per € 509.000; Contini Matteo (Atalanta Bergamasca
Calcio Spa) per € 540.000; De Luca Giuseppe (Atalanta Bergamasca Calcio Spa)
per € 45.000.
Le minusvalenze risultano pari a € 561.540 e riguardano il
calciatore De Falco.
I proventi da compartecipazioni ex art. 102 bis N.O.I.F.,
pari ad € 591.773, si riferiscono principalmente a Ceppitelli Luca (Parma F.C.
Spa) per € 535.773.
Gli oneri da compartecipazioni ex art. 102 bis N.O.I.F.,
pari ad € 48.700, riguardano
principalmente Calderoni Marco (A.C. ChievoVerona) per € 46.700.
L’ammortamento
dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori non è esplicitato nel bilancio, ma in considerazione del fatto
che l’ammortamento delle “altre immobilizzazioni immateriali” è pari ad € 1.347.828
e che l’ammortamento dei costi del vivaio capitalizzati dovrebbe ammontare a €
214.447, si potrebbe stimare il valore dell’ammortamento dei diritti pluriennali alle prestazioni dei
calciatori in Euro 1.133.881.
Nel bilancio è scritto che per il calciatore Daniele Sciaudone,
ceduto nel 2015/16 con prezzo stabilito da pagarsi nella stagione sportiva
2015/2016, nella determinazione delle quote di ammortamento per il periodo si è
tenuto conto del corrispettivo da incassare e pertanto la quota di ammortamento
è stata considerata per differenza. La quota di ammortamento normalizzata
avrebbe invece dovuto essere pari ad euro 217.547 in luogo della quota
contabilizzata pari ad euro 85.094. Pertanto l’effetto a conto economico
avrebbe generato una maggiore perdita di euro 132.453 con pari effetto negativo
sul patrimonio netto.
I Costi.
Il costo del personale ammonta a € 10.448.148. Il costo del
personale incide sul fatturato netto per il 71,11% e sul valore della produzione
per il 61,5%.
Il costo del personale rappresentano il 55,3% dei costi
della produzione.
Nel bilancio non è specificato il costo dei tesserati;
tuttavia si può ipotizzare che FC Bari 1908 SpA abbia un dato conforme alle
norme sul “Salary Cap”, che prevedono per il costo del personale tesserato un
limite del 60% del Valore della Produzione.
L’organico medio aziendale è composto da n 11 Impiegati; n. 10 Operai e n. 65 Altri dipendenti, per un
totale di n. 86 dipendenti.
Le norme di “autoregolarizzazione”
in termini di gestione del costo del lavoro adottate dalla Lega Serie B,
prevedono una specie di “salary cap” per i calciatori tesserati, con delle
sanzioni in caso di sforamento, che incidono sui premi collettivi elargiti
dalla Lega.
L’ammortamento delle immobilizzazioni ammonta a € 1.711.121,
di cui € 1.697.550 per l’ammortamento delle
immobilizzazioni immateriali.
I costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di
merci, pari a € 734.979, riguardano principalmente l’acquisto di indumenti sportivi e divise ufficiali
acquistate dallo Sponsor Tecnico.
I costi per servizi sono risultati pari a € 3.192.433 e
rappresentano il 16,9% dei costi della produzione. Tali costi comprendono le
Spese amministrative, pubblicitarie e generali per € 1.851.865, che includono
le spese per le utenze, gli emolumenti all’Organo Amministrativo per € 360.0000
(di cui € 210.000 da pagare) e ai Sindaci per € 45.000 e le consulenze. Tra i
costi per prestazioni di servizi sono inclusi anche i Costi di servizio
biglietteria, controllo ingressi e stewarding per €. 481.168, Trattasi del
servizio commissionato in outsourcing alla Best Union Spa.
I Costi per il godimento di beni di terzi sono pari ad €
265.876.
Tra
gli oneri diversi di gestione spicca l’acquisto vivaio AS Bari per € 400.000.
La gestione finanziaria è negativa per € 60 mila e comprende
interessi passivi bancari per € 54.770.
Il Punto di Pareggio.
Anche in considerazione dell’importo dei costi del
personale, i ricavi non riescono a coprire i costi, determinando una situazione
di squilibrio economico. I costi della produzione sono circa 1,11 volte il
valore della produzione.
La situazione di squilibrio economico ha determinato un risultato
prima delle imposte negativo per € 1.488.141.
Per il 2015/16 si potrebbe ipotizzare una gestione economica
(nel senso di ricavi meno costi) sostanzialmente equilibrata. Tra l’altro
esistono delle norme per la Lega Serie B che obbligano i club ad adottare una
gestione economica equilibrata. Si pensi al “Salary Cap”, che impone un tetto massimo ai nuovi contratti
di 300 milioni lordi, di cui 150 fissi e 150 di parte variabile. Si pensi alla
regola che impone un tetto massimo del 60% al rapporto tra costo tesserati e
il valore della produzione, invero, pur non avendo il dato del costo dei
tesserati, anche il bilancio 2014/15 presenta un dato conforme. Altra regola
importante è quella che riguarda la rosa calciatori con un tetto di 22 calciatori “over 21” . Da un’intervista rilasciata da
Paparesta a Repubblica, emergerebbe che il costo del personale 2015/16 del Bari
è di 5 milioni, che i soldi provenienti dalle contribuzioni della Lega Serie B
dovrebbero aggirarsi intorno ai 6 milioni. Molto probabilmente, dovrebbe
trattarsi del costo del personale tesserato, in ogni caso, è importante che il
costo del personale 2015/16 totale sia inferiore ai 10,4 milioni del 2014/15. Considerando
che nello stesso articolo si affermava che il Bari aveva incassato per la stagione
2015/16 circa 1,5 milioni di Euro in abbonamenti, si potrebbero stimare e confermare
i ricavi da gare intorno ai 3 milioni. Recentemente, la società in un
comunicato ufficiale ha scritto che “La nostra società gode, fortunatamente
visti i tempi, di ottima salute grazie ai proventi derivanti dai diritti
tv, dagli sponsor che ci affiancano. …”; pertanto, si potrebbero stimare
prudenzialmente ricavi commerciali, comprensivi dei ricavi pubblicitari vari,
per almeno 2,5 milioni di Euro. A tali importi bisogna aggiungere anche i
proventi vari. Premesso quanto sopra, il Bari potrebbe chiudere il 2015/16 con
un fatturato netto intorno ai 14 milioni. Sottraendo i costi del personale sportivo
di 5 milioni, i costi del personale non sportivo, le spese di gestione, gli
ammortamenti e le spese per i prestiti dei calciatori, si determinerebbe una gestione
economica sostanzialmente equilibrata, tenuto conto che il Bari non ha fatto
“follie” sul mercato, ricorrendo spesso al meccanismo dell’acquisizione in
prestito dei calciatori.
Conclusioni.
Dal
punto di vista della copertura del fabbisogno finanziario, la strategia
iniziale, fissata nell’assemblea straordinaria del 24 giugno 2014, ossia di
partire con una robusta capitalizzazione mediante il collocamento dell’aumento di capitale per 8 milioni
di Euro presso terzi, era giusta ed opportuna. Se l’aumento di capitale fosse
stato collocato per intero, la società avrebbe evitato di ritrovarsi nella
fattispecie prevista, dall’articolo 2446 del codice civile, ossia quando
risulta che il capitale è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite;
inoltre, avrebbe evidenziato un capitale circolante netto positivo e la società
avrebbe atteso con relativa tranquillità la vicenda “SuisseGas Spa”. Si tenga
conto che un’eventuale svalutazione del credito verso “SuisseGas SpA”, il
calcolo dell’ammortamento pieno di Sciaudone e l’ammortamento dell’Avviamento
in cinque anni in luogo di quindici, avrebbero determinato la fattispecie
prevista dall’articolo 2447 del Codice Civile, ossia la riduzione del capitale
sociale al di sotto del minimo legale. A quanto detto, bisogna aggiungere gli
enormi vantaggi che sarebbero
scaturiti dalla liquidità aggiuntiva, che avrebbe apportato il collocamento
dell’aumento di capitale.
Venuta
meno la possibilità di incamerare 8 milioni dall’aumento del capitale, FC Bari 1908 SpA si è ritrovata nella
situazione in cui è l’andamento sportivo a determinare l’andamento economico.
Infatti, secondo l’Organo Amministrativo, “il risultato di esercizio è
stato influenzato da incrementi dei costi relativi alla gestione sportiva e
dalle variazioni, anche rispetto ai ricavi attesi, che sono derivati
dai risultati conseguiti in campionato dalla prima squadra” e dal punto di vista sportivo, si
può affermare che il campionato 2014/15 non è risultato in linea con le
aspettative. L’eventuale promozione in Serie A garantisce i ricavi per diritti
televisivi, che consentirebbero al Bari di triplicare, come minimo, il valore
della produzione.
Per
quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, secondo l’Organo Amministrativo, Il
risultato negativo conseguito sarà sicuramente neutralizzato dai risultati
positivi che si realizzeranno già a partire dal prossimo esercizio.
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