Luca Marotta
Empoli FC SpA ha chiuso il bilancio chiuso al 30/06/2016,
con un utile al netto delle imposte di € 1.514.330; mentre, l’esercizio 2014/2015
si era chiuso con un utile di € 35.000.
Ad essere determinanti nell’esposizione dell’utile netto
appaiono determinati le plusvalenze realizzate con le cessioni di Hysaj e
Tonelli al Napoli.
Pertanto nell’esercizio 2015/16, l’Empoli ha continuato a
mantenere l’equilibrio economico, già raggiunto l’esercizio precedente. Rimane
il problema dei debiti tributari, di cui una parte risultava già rateizzata,
che sono stati oggetto di richiamo di informativa da parte dei revisori.
Dal
punto di vista sportivo, la stagione 2015/2016, si è conclusa con il decimo posto
del Campionato di Serie A Tim, con il raggiungimento dell’obiettivo della
permanenza in Serie A..
La società.
L'Empoli Football Club viene fondato nel 1920. Il Capitale
sociale è composto da 200.000 azioni dal valore nominale di € 5,20. Nel 1991 la
proprietà è stata rilevata dalla famiglia Corsi, dando inizio alla presidenza
di Fabrizio Corsi, tutt'ora al vertice della società.
Al 28 ottobre 2016, Fabrizio Corsi possedeva 97.810 azioni
(48,9%); Immobiliare Calcinaia 15.500 azioni; Immobiliare Ciari 15.053 azioni e
Aldo Lolli 3.000 azioni.
La continuità
aziendale.
Nella nota integrativa è scritto che la valutazione delle
voci di bilancio è stata fatta nella prospettiva della continuazione
dell'attività.
La società di revisione OMNIREV srl ha evidenziato un richiamo di informativa
riguardante il sequestro preventivo dei conti correnti della società disposto,
il 12.08.2006, dal Tribunale di Firenze per € 1.451.436 a fronte del
debito residuo IVA 2014 e debiti per ritenute non versati. Il pagamento di tali
debiti era stato rateizzato in 20 rate trimestrali, di cui 6 pagate
regolarmente. La liberazione del conto corrente dal gravame è avvenuta con la costituzione
di un libretto di deposito vincolato.
Al 30.06.2016, per quanto riguarda gli altri debiti per IVA,
risultava: debito per IVA 2013 per € 1.570.404 (estinto il 29.09.2016); debito
per IVA 2015 per € 1.905.103 (rateizzato in 20 rate a partire da maggio 2016);
debito per IVA 2016 per € 2.366.919 (maturato fino a giugno 2016 e non ancora
pagato, alla data di approvazione del bilancio).
Durante l’Assemblea è intervenuto l’azionista Pinzani Giovanni, che ha espresso
parere contrario all’approvazione del bilancio, ed ha fatto verbalizzare dei
quesiti posti al Collegio Sindacale inerenti la congruità del compenso agli Amministratori; se nei debiti tributari
fossero comprese le sanzioni e se gli stessi ritenessero sufficiente il fondo
di 150 mila Euro stanziato per le sanzioni 2016. Lo stesso azionista ha
rilevato una discordanza tra le imposte indicate in bilancio per un totale di
Euro 1.176.000 e quelle descritte in Nota Integrativa, su tale punto la
risposta del Presidente è stata che la discordanza era relativa alle imposte
anticipate per € 975.684.
La struttura
dell’attivo.
Gli impieghi sono rappresentati per il 74,2% dall’attivo non
corrente e per il 25,8% dall’attivo corrente.
L’attivo, pari a € 40,3 milioni circa (€ 32,1 milioni nel 2014/15),
risulta aumentato del 25,7%.
Le immobilizzazioni incidono sull’attivo per il 43,8%. I
diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori rappresentano il 34,9% delle
immobilizzazioni ed il 15,3% dell’attivo. Notevole è l’importo dei costi
capitalizzati per il settore giovanile che è pari a 3,5 milioni di Euro e che
incide sulle immobilizzazioni per il 19,8%. Tale dato confermerebbe l’attenzione
riposta dall’Empoli per il settore giovanile.
Le immobilizzazioni materiali ammontano ad € 6.702.359 (€
5.366.089 nel 2014/15) ed incidono sull’attivo per il 16,6%. Tali
immobilizzazioni riguardano: Centri e strutture sportive per € 5.936.098;
Terreno sottostante centro sportivo per € 308.000; Terreni e Fabbricati e
centro sportivo per € 97.000; Impianti e macchinario per € 302.806;
Attrezzature industriali e commerciali per € 155.527 e Altri beni per € 442.928.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il
rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità
totale. Una società è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale
indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità totale è pari a 1,06 (1,03 nel 2014/15), ciò vuol dire
che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti
determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo
corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice
di solvibilità corrente è pari a 0,43 (0,47 nel 2014/15), ciò vuol dire che
l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale
indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di
breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni
finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice
di solvibilità corrente.
Detto
indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità
liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari
per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con
scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed
infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,42, di poco superiore
alla soglia minima del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la serie A che è di
0,4.
RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e la semisomma delle
attività totali iniziali e finali, risponde ad una semplice ma fondamentale
domanda: quanto è investito e quanto si fattura? Considerando come ricavi
operativi solo il fatturato netto e rapportandolo alla semisomma dell’attivo
iniziale e finale, nel caso in questione, tale indicatore risulterebbe pari al 117,2%
(99% nel 2014/15), pertanto ogni 100 Euro investiti se ne incassano 117,2, che
è un segnale di una rotazione degli investimenti effettuati, entro l’anno.
RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon
funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato,
vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e
le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, che è positivo
per € 3,1 milioni circa, e come attivo la semisomma delle attività iniziali e
finali, risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si guadagnerebbero, prima
del calcolo degli interessi e delle tasse, circa 8,6 Euro.
Il Valore della Rosa.
Il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei
calciatori risulta diminuito da € 6.944.367 a € 6.170.185.
Gli investimenti di calciomercato più importanti del 2015/16
hanno riguardato: Buchel Marcel per € 1.500.000; Bittante Luca per € 830.000.
Tra le cessioni spiccano: Elseid Hysaj per € 5.000.000; Lorenzo
Tonelli per € 9.500.000.
Dopo la chiusura dell’esercizio, l’Empoli ha ceduto in
prestito alla Roma Mario Rui per 3 milioni di Euro, con obbligo di riscatto,
entro il 30/06/2017, per altri 6 milioni di Euro..
Il Patrimonio netto.
Il patrimonio netto risulta positivo per € 2.322.939 (€
808.609 nel 2014/15) e finanzia il 5,8% delle attività (2,5% nel 2014/15).
La variazione positiva di € 1.515.430 corrisponde all’utile
netto di esercizio.
Il rapporto tra patrimonio netto e diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori è pari a 0,376 (0,12 nel 2014/15). Il valore basso
di tale indicatore significa che il valore contabile netto della rosa non è
finanziato totalmente con i mezzi propri.
Il Capitale Circolante netto è negativo per € 14 milioni,
nel 2014/15 era negativo per € 9 milioni.
La struttura del
Passivo.
Il capitale di terzi finanzia il 93,89% delle attività (97,5%
nel 2014/15).
L’INDICE
DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in
questione, è pari a 0,06 (0,03 nel 2014/15).
Il che sta a significare che il capitale di terzi prevale
sui mezzi propri.
Infatti, l’equity ratio è molto basso ed è pari al 5,8%.
L’ Indicatore di
Indebitamento della FIGC.
Indicatore
di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento
della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre
esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il raccordo
tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore della
Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 30.06.2016 ammontano a € 36,2 milioni, mentre il valore della produzione
medio degli ultimi tre anni è pari a € 37,8
milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione
medio degli ultimi tre esercizi è pari a 1,07,
comunque inferiore alla soglia massima consentita del 2015/16 stabilita dalla
FIGC per la Serie A che è di 2. Tale soglia è destinata a ridursi nel 2017/18 a
1,5.
I ratei e risconti passivi ammontano a € 53.141 (€ 62.152 nel
2014/15) e finanziano lo 0,13% delle attività (0,19% nel 2014/15).
I debiti verso il personale ammontano a € 4.901.331 (€
1.436.229 nel 2014/15). Nella nota integrativa è scritto che i debiti verso il
personale riguardano: il debito relativo alle mensilità di giugno 2016, pagata
nel mese di settembre 2016 e i premi salvezza scadenziati in due rate a
novembre 2016 e a marzo 2017.
I debiti tributari
ammontano a € 11.989.636 (€ 11.656.544 nel 2014/15) e finanziano il 29,7% dell’attivo (36,3% nel 2014/15).
I debiti tributari comprendono:
-
€ 2.955.739 (€ 1.656.743 nel 2014/15) relativi a
ritenute dipendenti, tesserati e autonomi, già versati alla data di redazione
del bilancio;
-
€ 1.570.404 per iva
a debito anno 2013, rateizzata in 20 rate trimestrali con scadenza
28/02/2019;
-
€ 1.291.322 per iva
a debito anno 2014, rateizzata in 20 rate trimestrali con scadenza 02/03/2020;
-
€ 1.905.103 per iva
a debito anno 2015, rateizzata in 20 rate trimestrali con scadenza 02/03/2021;
-
€ 2.366.919 per iva
a debito anno 2016 relativa alle liquidazioni dei primi sei mesi del 2016
che risultavano ancora da versare, alla data di redazione del bilancio,
-
€ 1.860.149 per imposte esercizi precedenti inerenti il
P.V.C. definito con accertamento con adesione in data 17/12/2014 il cui importo
originario ammontava a € 3.758.641. Il P.V.C. è relativo alle annualità 2005 -
2009 per compensi e provvigioni erogati a terzi procuratori.
I debiti verso Enti previdenziali ammontano a € 780.861 (€
513.683 nel 2014/15).
Il Financial Fair Play richiede che non vi siano debiti
scaduti verso club, personale, ma anche verso il fisco o verso gli Enti
Pubblici. Tuttavia, nel caso in cui si fossero concluse delle transazioni
oppure instaurasse una controversia, argomentata e giudicata ammissibile, il
debito non sarebbe considerato scaduto e si rientrerebbe nei parametri del Fair
Play Finanziario.
La Posizione Finanziaria
Netta.
I debiti bancari, al 30 giugno 2016 sono esposti per € 9.434.193
(€ 7.200.448 nel 2014/15). Tali debiti riguardano: l’importo di Euro 2.787.417,
riguardante un mutuo ipotecario quindicinale (scadenza 2030) erogato dal
Credito Sportivo e il debito di Euro 6.646.776 per operazioni di anticipo su
fatture cessioni calciatori.
Le disponibilità liquide diminuiscono da € 1.068.173 a € 595.763.
I Crediti verso società calcistiche aumentano da €
10.550.000 a € 21.548.070.
Al 30 giugno 2016, i Debiti verso enti-settore specifico
ammontano a € 5.594.979 (€ 5.734.597 nel 2014/15).
Ai fini del Financial Fair Play la posizione finanziaria
netta risulterebbe positiva.
La gestione economica.
La gestione economica è stata caratterizzata dal deciso aumento
del valore della produzione (+30%) da € 39,6 milioni a € 51,5 milioni, grazie alle
plusvalenze e all’aumento dei diritti televisivi.
I costi della produzione, che sono passati da € 37,7 milioni
a € 48,4 milioni, risultano aumentati in misura nettamente meno che
proporzionale (+28,4%), in confronto all’incremento del valore della produzione.
La differenza tra valore e costi della produzione è positiva
per € 3.070.458, mentre nel 2014 era positiva per € 1,9 milioni.
I Ricavi.
I ricavi da gare diminuiscono da € 2,15 milioni a € 1,76
milioni, con un decremento di circa il 18,2%.
I ricavi da gare campionato diminuiscono di € 234 mila, da €
1.350.921 a € 1.116.715. I ricavi da gare di Coppa Italia diminuiscono di € 123
mila, da € 130.438 a € 7.577. Anche gli abbonamenti diminuiscono da € 676.258 a
€ 640.268.
La voce “Ricavi da sponsorizzazioni” aumenta da € 653 mila a
€ 1.103.589. Tale voce comprende Ricavi dallo sponsor ufficiale NGM per €
450.000 dallo sponsor tecnico per € 648.589, altre sponsorizzazioni commerciali
per € 5.000.
I “Proventi pubblicitari”, aumentano da € 310.204 a €
1.048.702.
I “Proventi commerciali e royalties”, pari a € 238.737 (€
79.255 nel 2014/15), si riferiscono ai ricavi derivanti dall’attività di
merchandising e di licensing.
I ricavi TV della Serie A aumentano da € 23.912.973 a €
29.030.758.
I Contributi in conto esercizio diminuiscono da € 979.550 a
€ 382.380.
Il Player Trading.
La gestione del Player Trading è fondamentale, perché riesce a sostenere da sola il costo
annuale dei cartellini dei calciatori.
Le Plusvalenze realizzate ammontano a € 14.492.593 (€
7.971.133 nel 2014/15) su un valore di cessione di € 7.407 (€ 8.058.000 nel
2014/15).
Tali plusvalenze riguardano: Hysay Elseid (Napoli) ceduto per € 5.000.000, con una
plusvalenza di € 4.992.593; Tonelli
Lorenzo (Napoli) ceduto per € 9.500.000, con plusvalenza di pari
importo.
Le minusvalenze pari ad € 501.133 (€ 10.400 nel 2014/15),
riguardano le risoluzioni contrattuali di quattro calciatori.
Le cessioni temporanee di calciatori hanno determinato
proventi per € 1,11 milioni di cui Euro 1.000.000 per Barba Federico, ceduto in
prestito allo Stuttgart.
Gli ammortamenti dei calciatori aumentano del 83,2%, da € 1,4
milioni a € 2,6 milioni.
I Costi.
Il costo del personale è aumentato del 39,2%, da € 19.909.238
a € 27.712.238. Si è registrato un incremento di circa € 7,8 milioni, con
un’incidenza sul valore della produzione del 53,8% (50,2% nel 201314) e sul
fatturato netto del 68,9% (159,1% nel 2014/15).
Il costo del personale tesserato è di € 26.291.736 (€
18.386.375 nel 2014/15).
L’ Indicatore di
Costo del Lavoro Allargato.
L’
Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra
il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso
economico del costo del lavoro.
Il
Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore
risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono
dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in
questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,96
tale valore sarebbe di poco oltre il limite richiesto dalla FIGC per la Serie A
per la stagione sportiva 2015/16, e al di sopra per il 2016/17, che è di 0,85 e
anche per il 2017/18, la cui soglia è di 0,8.
I costi per servizi ammontano a € 7.858.914 (€ 6.618.232 nel
2014/15). Tali costi comprendono i C osti per tesserati pari ad € 436.000 (€ 330.996 nel 2014/15); i Costi per
attività sportiva pari ad € 499.852 (443.980 nel 2014/15); i Costi specifici
tecnici pari ad € 480.398 (€ 510.052 nel 2014/15), relativi a costi per
l'osservazione dei calciatori, costi squadre sovvenzionate e costi accessori
campagna trasferimenti; i Costi di vitto, alloggio e locomozione gare pari ad €
428.141 (€ 354.799 nel 2014/15); le Spese assicurative e previdenziali pari ad €
119.225 (€ 130.495 nel 2014/15); le Spese amministrative, pubblicitarie e
generali pari ad € 5.610.827 (€ 4.763.607 nel 2014/15), comprendenti gli
emolumenti ad Amministratori per € 1.170.404 (€ 845.537 nel 2014/15).
I Costi per godimento beni di terzi ammontano a € 381.776 (€
359.605 nel 2014/15) e includono l’affitto dei campi sportivi per € 29.032 e il
canone di locazione di locali per € 186.334.
Il pareggio di
bilancio.
Il risultato prima delle imposte è positivo per € 2,69 milioni.
Nel 2014/15 il risultato prima delle imposte era positivo per € 706 mila. Nel 2013/14,
il risultato prima delle imposte era negativo per € 8,56 milioni.
Il dato aggregato dell’EBT per il periodo 2013/14, 2014/15 e
2015/16 è negativo per Euro 5,17 milioni. Bisogna precisare che per il
Regolamento del Fair Play Finanziario, bisognerà operare delle rettifiche
sull’EBT, come quella di non considerare gli ammortamenti sulle infrastrutture
sportive.
Nel 2015/16, le imposte di esercizio hanno esercitato un
impatto negativo sul risultato finale per € 1.176.000, corrispondenti a € 190.135
per Irap, € 10.181 per Imposte correnti deducibili e € 975.684 per imposte
anticipate.
Il risultato netto è positivo per € 1.514.330. Nel 2014/15 i
l risultato netto è stato positivo per € 35.000.
Conclusioni.
Per l’esercizio 2016-2017, con la permanenza in Serie A, gli
Amministratori prevedono che la società potrà contare su ricavi pari ad oltre €
30 milioni, che sommati alle plusvalenze da cessione calciatori che suppongono di
realizzare, consentiranno all’Empoli di raggiungere un risultato economico di
sostanziale pareggio.
E molto probabile che per il 2016/17, l’Empoli acquisirà il
diritto alla permanenza in Serie A anche per il 2017/18, con i relativi introiti
televisivi, se sarà confermato anche per il 2017/18 l’equilibrio economico, sarà
più agevole superare le problematiche fiscali.
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