Luca Marotta
L’esercizio 2015/16 è terminato
con il cambio di proprietà, che è passata al nuovo socio cinese “Suning
Holdings Group Co.”, tramite la società “Great
Horizon S. à r.l.” il 28 giugno 2016. Pertanto, il bilancio 2015/16, fa
riferimento alla gestione della vecchia proprietà guidata da Thohir.
Gli Amministratori hanno
evidenziato che “il bilancio al 30 giugno 2016 evidenzia una perdita consolidata
netta di 59,6 milioni di Euro influenzata sia dalla gestione ordinaria delle
attività ed in particolare dalla mancata
partecipazione nelle competizioni Europee, sia da oneri non ricorrenti connessi all'ingresso del
Nuovo Azionista di maggioranza”.
A proposito del problema del Fair Play Finanziario, per il
2015/16, era importante registrare una perdita, calcolata in base ai criteri
stabiliti dal Financial Fair Play, inferiore ai 30 milioni; altrimenti se fosse
stata compresa tra 30 e 40 milioni di Euro, si sarebbe avverata la condizione
per far scattare la sanzione “sospesa” del Settlement Agreement di 7 milioni di
Euro. Gli Amministratori hanno scritto che “Il superamento dei limiti di
break-even deficit patrimoniale di Euro 40 milioni ed Euro 10 milioni
rispettivamente nelle stagioni 2015/2016 e 2016/2017 determinerebbe la
necessità di rinegoziare il Settlement Agreement con effetti sanzionatori non
determinabili sino al termine della negoziazione”, tuttavia nel comunicato
stampa si legge che “la perdita di esercizio calcolata in base ai criteri
stabiliti dal Financial Fair Play è inferiore a 30 milioni di euro per l'anno
fiscale 2015/16 (in attesa di approvazione formale da parte della UEFA)”.
Non a caso, nel 2014/15, si è preferito ricorrere alla
registrazione di costi “non ricorrenti”.
La Struttura del
Gruppo
Gli azionisti del Gruppo F.C. Internazionale Milano al 30
giugno 2016, risultavano i seguenti:
Great Horizon S. à r.l., con il 68,55%;
International Sport Capital S.p A, con il 31,05%
Minoranze con lo 0,4%.
A sua volta, la società capogruppo F.C. Internazionale
Milano S.p.A. controlla al 100% Inter Futura s.r.l. e Inter Brand s.r.l..
Inoltre, F.C. Internazionale Milano S.p.A. detiene il 55,61% di “Inter Media
and Communication S.r.l.” e il 50% di MI Stadio s.r.l..
Inter Brand s.r.l. detiene il detiene il 44,39% di “Inter
Media and Communication S.r.l.” e il 100% di “Shangai Inter Brand Trad. Co
Ltd”.
MI Stadio s.r.l. controlla al 90% la società “Asansiro
S.r.l.”.
La continuità
aziendale (“Going Concern”).
La continuità aziendale deve intendersi come attitudine
dell’azienda a durare nel tempo o anche come la capacità di poter far fronte e
quindi di onorare gli impegni finanziari nel futuro, ed è uno dei punti cardine
del Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.
Gli Amministratori hanno evidenziato che l'ingresso del
Nuovo Azionista di maggioranza ha garantito nuove risorse finanziarie derivanti
dall'aumento di capitale per complessivi Euro 142 milioni e un finanziamento Soci
di 180 milioni, di cui 40 milioni il 29 giugno 2016 ed il resto dopo il 30
giugno 2016. Le nuove risorse hanno permesso di rafforzare la situazione
patrimoniale della Società e sono state impiegate: per rimborsare i
finanziamenti e gli interessi maturati sui finanziamenti verso la società
facente riferimento a Erick Thohir per circa Euro 131,6 milioni; per rimborsare
debiti di factoring per Euro 9,6 milioni e per la restante parte per finanziare
la campagna trasferimenti estiva 2016.
Sono in corso trattative per un finanziamento con un
Istituto di Credito per 300 milioni che servirà per il rifinanziamento del
debito verso Goldman Sachs e per il finanziamento della gestione operativa ed
il circolante.
Tuttavia, il presupposto della continuità aziendale
dell’Inter si fonda sull' espresso impegno assunto dal Nuovo Azionista di
maggioranza a supportare finanziariamente la Società nel prevedibile futuro,
coprendo le necessità di liquidità anche nel caso in cui le trattative per il rifinanziamento
non siano concluse entro i tempi necessari per le esigenze finanziarie della
Società.
I dati
previsionali per il 2016- 2017, prevedono un risultato di perdita coerente con
il rispetto delle regole della "Financial Fair Play Rule", che
sarà influenzato anche dai significativi investimenti effettuati nella sessione
estiva di mercato e da assorbimento di liquidità.
Il Patrimonio Netto.
L’Assemblea Straordinaria di F.C. Internazionale Milano SpA
del 28 giugno 2016, ha
sancito l’ingresso del nuovo socio cinese “Suning Holdings Group Co.”, tramite
la società “Great Horizon S. à r.l.”,
mediante la sottoscrizione di un aumento di capitale, che ha comportato
l’emissione di n. 3.263.021.485 nuove azioni ordinarie, che hanno determinato
un aumento nominale del capitale sociale di Euro 4.195.313,34 e un sovrapprezzo
di Euro 137.804.686,66, per un totale
aumento di capitale Euro 142.000.000.
Il Patrimonio Netto del bilancio Consolidato di F.C.
Internazionale Milano S.p.A. al 30 giugno 2016, è negativo per € 54,8 milioni,
mentre al 30 giugno 2015 era negativo per € 137,2 milioni.
La composizione, al 30 giugno 2016, del patrimonio netto consolidato
era la seguente: capitale sociale pari ad € 19.195.313, Perdite portate a nuovo
per € 195.812.133 e perdita dell’esercizio per € 59.573.538.
La variazione positiva di 82,4 milioni di Euro, è dipesa
dall’aumento di capitale per 142 milioni che ha permesso l’ingresso del nuovo
Azionista di maggioranza e alla perdita dell’esercizio per 59,6 milioni di Euro.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il
rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità
totale. Una società è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale
indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità totale è pari a 0,90
(0,77 nel 2014-15), ciò vuol
dire che il club possiede dei beni il cui valore esposto non sarebbe
sufficiente a pagare i debiti, e che è necessario il supporto della proprietà.
L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale
indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di
breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni
finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice
di solvibilità corrente.
Detto
indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità liquide
e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari per
imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con
scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed
infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,62, superiore alla soglia minima del
2015/16 stabilita dalla FIGC per la serie A che è di 0,4.
L’ Indicatore di
Indebitamento della FIGC.
Indicatore
di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento
della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre
esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il
raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore
della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità
dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 30.06.2016 ammontano a € 488,8 milioni, mentre il valore della
produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 202,5 milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione
medio degli ultimi tre esercizi è pari a 2,41,
comunque superiore alla soglia massima consentita del 2015/16 stabilita dalla
FIGC per la Serie A che è di 2. Tale soglia è destinata a ridursi nel 2017/18 a
1,5.
L’Indebitamento Finanziario
Netto.
Per il regolamento del Fair Play Finanziario l’indebitamento
di natura finanziaria al netto delle disponibilità, unitamente al saldo tra
crediti e debiti per la compravendita calciatori, non deve essere superiore ai
ricavi.
Le disponibilità liquide sono pari a € 32.314.363, mentre
nell’esercizio precedente erano pari a € 50.045.601.
I debiti verso soci per finanziamenti pari a Euro 40 milioni
(€108 milioni nel 2014/15), riguardano la prima tranche dei versamenti a titolo
di finanziamento fruttifero di interessi da parte di Great Horizon S.à.r.l.. Dopo
il 30.06.2016, sono stati concessi ulteriori finanziamenti per 140 milioni di
Euro. Tale finanziamento matura interessi ad un tasso del 7,7% annuo.
I debiti bancari ammontano a 220 milioni di Euro (€ 230,2
milioni nel 2014/15), di cui € 12 milioni a breve termine. Per i debiti
bancari, non esistono scadenze superiori ai 5 anni.
Gli interessi applicati sul finanziamento di Goldman Sachs
sono ad un tasso variabile pari all’Euribor a 3 mesi oltre uno spread del 5,5%.
Il piano di rimborso stabilito è il seguente:
- 1 rata da 1 milione di Euro entro il 30 giugno 2015
(regolarmente pagata);
- 15 rate trimestrali da 3 milioni di Euro ciascuna dal
30.09.2015 al 30.03.2019 per un totale di Euro 45 milioni;
- 1 rata finale per 184 milioni di Euro entro il 30 giugno
2019.
I debiti verso altri finanziatori, pari a 9,9 milioni di
Eur, sono relativi a operazioni di Factoring.
I crediti verso enti settore specifico ammontano a € 49,1
milioni (€ 64,3 milioni nel 2014-15). Gli importi maggiori riguardano: BOLOGNA
F.C. S.P.A. per € 10,6 milioni; Juventus per 7,5 milioni.
L’importo di crediti per fatture da emettere pari a 11,76
milioni, comprende il rilascio di un importo accantonato per Euro 10,5 milioni,
a seguito di una sentenza favorevole.
I Debiti verso enti settore specifico ammontano a € 111.47
milioni e riguardano i rapporti con enti e società del settore e mostrano un incremento
di € 36,4 milioni di Euro rispetto al 2014/15. I Debiti verso enti settore
specifico comprendono anche i debiti verso l’UEFA per 6 milioni relativi alla
sanzione del Settlement Agreement.
Nello specifico, i debiti verso società calcistiche nazionali
ammontano a € 33,3 milioni. Gli importi maggiori riguardano: U.C. SAMPDORIA SPA
per € 14.966.000; A.S. ROMA SPA per € 8.675.000.
I
debiti verso società calcistiche estere ammontano a € 33,6 milioni. L’importo
principale riguarda il debito verso il Bayern per € 10.159.000 seguito dal
debito verso il Wolfsburg per € 10.020.000.
I debiti verso società nazionali sono regolati presso la
stanza di compensazione della L.N.P. Serie A in compensazione delle posizioni
creditorie, per un ammontare pari a Euro 31.482.000.
Nel 2015/16, il debito finanziario netto ai fini del Fair
Play Finanziario risulta superiore sia al fatturato netto che al valore della
produzione.
Gli altri debiti.
In base al Regolamento del Fair Play Finanziario, le società
di calcio richiedenti la Licenza UEFA ,
non devono avere debiti scaduti verso i club, i dipendenti e/o le autorità
sociali o fiscali, a meno che tali debiti siano oggetto di contenzioso, con
valide argomentazioni a supporto.
La voce “debiti” iscritta nello stato patrimoniale è
diminuita da € 514 milioni a € 488,8 milioni, di cui € 220 milioni per Debiti bancari,
€ 40 milioni per debiti verso soci, € 71,5 milioni per debiti verso fornitori, € 111,4 milioni per
debiti verso enti settore specifico.
Tra i debiti verso fornitori si segnalano i debiti verso
agenti Fifa per € 28,8 milioni (€ 28,2
milioni nel 2014-15) ed i debiti verso
il Comune di Milano per € 18,9 milioni (€ 15,6 milioni nel 2014-15) riferiti ai
corrispettivi per affitto dello stadio da utilizzare a compensazione con le
migliorie effettuate dalla Capogruppo.
I debiti verso il personale, aumentano da € 13,4 milioni a €
14 milioni. Un dato da considerare “fisiologico”, che dovrebbe far supporre la
puntualità nei pagamenti e rientrante nei canoni del Fair Play Finanziario.
I debiti tributari passano da € 11,9 milioni a € 15,3
milioni. I debiti per IRPEF su lavoro dipendente ammontano a € 8,8 milioni (€
8,5 milioni nel 2014/15) e si riferiscono alle retribuzioni di maggio e giugno
e sono stati pagati nei mesi di luglio e agosto.
I Fondi per rischi e oneri diminuiscono da Euro 37.7 milioni
a Euro 7 milioni a seguito di utilizzi per
Euro 17.768.000, rilasci per Euro 14.591.000 e accantonamenti
dell'esercizio per € 3.235.000, oltre a riclassifichi per € 1.561.000. Gli
accantonamenti effettuati nell'esercizio riguardano Mi Stadio per € 3,1 milioni.
Il Valore della Rosa.
Il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei
calciatori ammonta a € 161 milioni (€109,8 milioni nel 2014-15). La variazione
è dovuta ad investimenti per € 142,5 milioni (€ 29,9 milioni nel 2014-15),
cessioni per un valore contabile netto di € 51,98 milioni (€ 7,5 milioni nel 2014-15)
ed ammortamenti per 38,9 milioni (€ 59,8 milioni nel 2014-15) e svalutazioni
per € 324 mila (€ 12,3 milioni nel 2014-15).
Nella Nota integrativa sono riportati i seguenti calciatori
acquistati, come da tabella:
Tra i calciatori con valore contabile residuo più elevato,
spicca Kondogbia con 34 milioni di Euro circa, con un costo storico di 40,5
milioni di Euro.
Le Altre
Immobilizzazioni.
I "Diritti di brevetto industriale e diritti di
utilizzazione delle opere dell'ingegno" espongono un valore contabile netto
residuo di Euro 143.720 e riguardano principalmente i diritti di immagine (foto
e video) dei progetti Intercampus nel mondo, nonché il corrispettivo pagato per
il documentario sulla carriera in nerazzurro di Javier Zanetti.
La voce "Concessioni, licenze e marchi", pari ad
Euro102.922.175, riguarda essenzialmente l'allocazione al marchio FC Inter del
disavanzo da fusione emerso nel bilancio consolidato al 30 giugno 2007 per
effetto della fusione inversa di Inter Capital S.r.l. in F.C. Internazionale
Milano S.p.A.. Nella Nota integrativa è scritto che “nell'allocazione del
suddetto disavanzo ci si è avvalsi dei riferimenti valutativi raccolti all'atto
della cessione del marchio F.C. Internazionale Milano S.p.A. a Inter Brand
S.r.l.”. Nello specifico, al 30 giugno 2016, il marchio “FC Inter” espone un valore
netto residuo pari a € 75,42 milioni, ammortizzato in 20 anni con decorrenza
dal 5 giugno 2014. L’importo residuo della voce 'Concessioni, licenze e
marchi" di € 27,33 milioni, riguarda il valore netto residuo del costo di
acquisto a titolo definitivo dell'archivio Rai (libreria storica, materiali e
diritti) a far data dal 30 giugno 2011, nonché della quota di archivio delle
autoproduzioni del canale tematico Inter Channel dal 2000 al 2008. Tale importo
è ammortizzato in 30 anni con decorrenza dal 1° luglio 2011.
Le immobilizzazioni materiali sono pari a 18,2 milioni di
Euro e riguardano principalmente la voce “terreno e centro sportivo” per 16,8
milioni di Euro. A sua volta tale voce riguarda il “Centro Sportivo Angelo
Moratti”, che recentemente ha potuto fruttare dei ricavi facendo ricorso ai
diritti di “naming rights” da parte della nuova proprietà cinese Suning.
Il valore della produzione dell’Inter è aumentato del 21,6%,
da € 198,6 milioni a € 241,4 milioni. Il fatturato netto, senza plusvalenze,
prestiti e capitalizzazione costi vivaio aumenta da € 168,2 milioni a € 197,2
milioni.
I costi della produzione diminuiscono del 17,7%, da € 316,1 milioni
a € 260,3 milioni. Il 47,7% di tali costi è rappresentato dal costo del
personale e il 15% dall’ammortamento della rosa calciatori.
La differenza negativa tra ricavi e costi della produzione diminuisce
da € 117,6 milioni a 18,9 milioni di Euro. Rispetto ai costi della produzione 2014/15,
l’accantonamento a fondi rischi diminuisce da € 18,3 milioni a € 3,2 milioni;
mentre si azzerano gli altri accantonamenti effettuati che erano pari a € 22,9
milioni.
I Ricavi.
I ricavi derivanti dalla cessione dei diritti radiotelevisivi aumentano da € 89,1 milioni a € 89,6
milioni. A differenza della stagione precedente non sono presenti i diritti TV
per le competizioni europee, che ammontavano a € 6.072.000. I diritti tv
nazionali risultano pari a € 79 milioni (€ 71,64 milioni nel 2014-15).
Tra gli altri ricavi, figurano i proventi relativi ai
diritti d’archivio RAI-Infront, risultano pari a 10,56 milioni di Euro (€ 11,35
milioni nel 2014/15).
I ricavi
commerciali, pari a complessivi € 47,6 milioni (€ 39,3 milioni nel
2014/15), comprendono i proventi commerciali e royalties per € 2,15 milioni (€
2.020.893 nel 2014/15); la voce “Concessione di spazi promo pubblicitari”, che
è aumentata da Euro 8.892.000 a Euro 14.794.000, a causa dell’aumento del
minimo garantito del contratto con “Infront Italy srl” e i Proventi da
sponsorizzazioni per Euro 30.200.000, di cui euro 17.700.000 per lo Sponsor
Ufficiale Pirelli ed Euro 12.500.000 dallo sponsor tecnico NIKE. Durante
l’esercizio è stato rinnovato il contratto con Pirelli con un riconoscimento di
un “Signing fee” di 4 milioni di Euro; bilanciato dalla riduzione del
corrispettivo contrattuale di Nike per la mancata partecipazione alle
competizioni europee.
I ricavi da gare,
aumentano da € 21,3 milioni a 26,3 milioni di Euro. Tali ricavi incidono per il
10,89% sul valore della produzione. Gli abbonamenti sono aumentati del 27,4%, da
€ 5,9 milioni a 7,6 milioni di Euro, i ricavi da Coppe Internazionali, risultano
azzerati; mentre, nel 2014-15, erano pari a € 2.334.000; gli incassi da gare di
campionato in casa ammontano a € 13,2 milioni e quelli per le gare di TIM Cup a
€ 756 mila. I ricavi da tornei e amichevoli, passano da 2,76 milioni di Euro a
€ 4,2 milioni.
I contributi in conto
esercizio pari a € 4.385.744 (€ 4.313.883 nel 2014-15), nella tabella sopra
classificati tra gli altri ricavi, riguardano principalmente i contributi della
Lega legati ai premi della Tim Cup e ai ricavi collettivi esclusi i diritti audiovisivi.
Gli Altri ricavi e proventi diversi riguardano
sopravvenienze attive e insussistenze del passivo per 18,3 milioni di Euro. Gli
importi principali riguardano il rilascio di fondi precedentemente accantonati.
Il rilascio del valore del Fondo Rischi ed Oneri per € 10,9 milioni riguarda il
venire meno del rischio di credito per la cessione di un calciatore ad un club
inglese e il rilascio della relativa retribuzione. Il rilascio del fondo rischi
per retribuzioni contrattualmente dovute ad un calciatore della prima squadra,
a seguito di un accordo stipulato con il giocatore stesso, ammonta ad Euro 2,7
milioni. Il rilascio della parte non utilizzata del valore del Fondo Rischi ed
Oneri accantonato al 30 giugno 2015 relativo al piano di riassetto
organizzativo che a seguito del completamento ha generando un risparmio di
costo rispetto a quanto originariamente previsto, ammonta ad Euro 966 mila. Inoltre
gli Altri ricavi comprendono: il provento relativo al "Surplus Market pool
e Fixed Amount" legato alla Europa League disputata nel 2014/2015 per Euro
815 mila; i ricavi da Inter Academies per Euro 1,55 milioni, quote
promo-pubblicitarie palchi e sky box per Euro 1.5 milioni, servizi a collegate
per Euro 1.25 milioni, proventi relativi al ritiro estivo effettuato dalla prima
squadra per Euro 550 mila, altri proventi relativi principalmente ai proventi
generati da un’iniziativa di Inter Futura per Euro 215 mila, ricavi relativi
allo sfruttamento dei diritti d'immagine pari a Euro 150 mila e ricavi relativi
alle scuole calcio per Euro 131 mila.
La società continua ad investire nel vivaio, infatti, i costi del vivaio capitalizzati ammontano
ad € 5.097.358 (€ 4.537.299 nel 2014-15). Tra i costi capitalizzati figurano:
Spese addestramento professionale per € 2,13 milioni (€ 1,85 milioni nel
2014/15); compensi e premi ad allenatori per € 1.745.000 (€ 1,57 milioni nel
2014/15) e indennità fine carriera ad allenatori per € 93 mila (€ 72 mila nel
2014/15).
Il Player Trading.
Il Player Trading dell’Inter nel 2015-16 segna un risultato
negativo. La differenza tra plusvalenze e minusvalenze non riesce a coprire il
costo annuale dei cartellini dei calciatori rappresentato dagli ammortamenti.
Le plusvalenze risultano pari a € 34.092.618 (€20.668.140
nel 2014-15) e hanno un’incidenza sul valore della produzione del 14,12%. Il
calciatore che ha determinato la maggiore plusvalenza pari a € 21,3 milioni è
stato Mateo Kovacic, ceduto per € 29 milioni al Real Madrid. Le altre
plusvalenze di rilievo riguardano: per € 8,739.000 quella di Fredy Guarin,
ceduto allo Shangai Greenland Shenhua alla cifra di € 12 milioni; per € 1.599.000
quella di Botta, ceduto al CF Pechuca per € 1,8 milioni.
Le minusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni
calciatori risultano pari ad Euro 2.485.000 e si riferiscono: per € 205 mila a
svincoli e risoluzioni contrattuali.
I costi per l'acquisizione temporanea delle prestazioni dei
calciatori, pari a € 10,6 milioni (€2.870.964 nel 2014-15), sono relativi ai
calciatori Marcelo Brozovic (GNK Dinamo), Joao Miranda (Atletico Madrid),
Stevan Jovetic (Manchester City), Adem Ljajic (AS Roma), Martin Montoya
(Barcellona), Nicolao Telles (Galatasaray) e Eder Citadin Martins (Sampdoria).
Per quanto riguarda, le cessioni di calciatori a titolo
temporaneo, ammontanti a € 1.339.245 (€3.230.491 nel 2014-15) riguardano
principalmente: Crisetig, Andreolli e Biraghi.
Gli altri oneri da gestione calciatori, pari a Euro 3.026.153,
sono principalmente relativi ai premi di rendimento dovuti a un calciatore
acquistato nella campagna trasferimenti Invernale 2015/2016 pari a 2 milioni di
Euro e la parte rimanente per contributi di solidarietà maturati nell'esercizio
relativi alle operazioni di mercato con club internazionali.
Gli altri proventi da gestione calciatori, pari a Euro 3.697.907,
sono principalmente relativi a premi.
Gli ammortamenti della rosa calciatori, sono diminuiti di
20,9 milioni, da € 59,8 milioni a € 38,9 milioni.
I Costi della
Produzione.
Il costo dei dipendenti, al 30 giugno 2016 in rapporto al valore
della produzione incide per il 51,5%, ma se considerassimo il fatturato netto
la percentuale aumenterebbe al 63%. Il costo del personale risultante dal
bilancio consolidato è pari a € 124,2 milioni (€ 116,5 milioni nel 2014-15) e
risulta in aumento del 6,7%. Il costo del personale tesserato è aumentato da € 97,8
milioni a € 99,6 milioni. I compensi contrattuali dei calciatori sono aumentati
da € 73,6 milioni a € 77,6 milioni, quelli per gli allenatori e i tecnici
passano da € 13,18 milioni a € 13,45milioni, mentre i Premi rendimento diminuiscono
da € 7 milioni a € 5,15 milioni. I diritti di immagine ammontano a € 3423.000 (€
3.996.000 nel 2014/15).
Il numero di calciatori è aumentato da 73 a 75. Il totale dei
dipendenti è aumentato da 271
a 326.
L’ Indicatore di
Costo del Lavoro Allargato della FIGC.
L’ Indicatore
di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo
del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico
del costo del lavoro.
Il
Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore
risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono dati
dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in
questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,83
tale valore sarebbe al di sotto del valore soglia previsto dalla FIGC per la
Serie A per la stagione sportiva 2015/16, che è di 0,9. Pertanto, dovrebbe
rientrare nei limiti.
Gli ammortamenti e le svalutazioni sono pari a € 50.798.583
(€ 80.034.244 nel 2014-15), di cui € 38,9 milioni per ammortamenti rosa
calciatori ed € 4,73 milioni per l’ammortamento relativo alla capitalizzazione
dei costi vivaio. Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali ammontan ad
€ 868 mila.
I costi per godimento dei beni di terzi sono pari a € 8.250.640.
L’importo maggiore dei costi per godimento dei beni di terzi, riguarda la
concessione d’uso dello Stadio per Euro 4,658.000.
I costi per prestazioni di servizi aumentano da € 41,2
milioni a € 48,3 milioni. Tali costi comprendono anche i costi specifici
tecnici aumentati da € 5,9 milioni a € 9,42 milioni. Tale aumento è dovuto al maggior
impatto dei costi accessori per la campagna trasferimenti, che riguardano
principalmente i compensi per Agenti FIFA, che sono aumentati da € 4,6 milioni
a € 7,9 milioni. I costi per l’attività sportiva ammontano a € 6,9 milioni (€
7,19 milioni nel 2014/15) e comprendono i costi per allenamenti e ritiri pari a
Euro 2.127.000, per il ritiro estivo di Brunico. Tra le spese amministrative
spiccano i servizi da collegate pari a € 4,64 milioni (€ 4,74 milioni nel
2014/15) e riguardano i servizi di gestione dello Stadio riaddebitati, in base
a contratto, da Mi-Stadio. Il costo dei consulenti esterni è aumentato da € 1,8
milioni a € 4,12 milioni. Il compenso agli amministratori è aumentato da € 321
mila a € 1.591.000.
Gli accantonamenti per rischi, diminuiscono da € 18,3
milioni a € 3,2 milioni.
Gli oneri diversi di gestione, pari a € 24 milioni (€ 21,14
milioni nel 2014-15), comprendono le spese varie organizzazione gare pari a €
2,3 milioni, che si riducono di € 362 mila, per la mancata partecipazione a
competizioni UEFA.
La gestione finanziaria.
La gestione finanziaria netta, compresa la svalutazione
partecipazioni, è negativa per € 30,8 milioni. Gli oneri finanziari pari a € 28
milioni, riguardano interessi passivi su debiti verso banche per circa € 13,6
milioni, interessi passivi su debiti verso soci per € 9,77 milioni e
ammortamento oneri finanziari finanziamento Goldman Sachs per 2,7 milioni.
La svalutazione partecipazione è pari a 2,76 milioni e si
riferisce a MI-Stadio srl.
La gestione straordinaria.
Inoltre la gestione straordinaria evidenzia il pagamento di
“fees” a Goldman Sachs per circa 4 milioni di Euro, in seguito al cambio
dell’Azionista di maggioranza.
La gestione straordinaria è negativa per € 6.023.081. Gli oneri
straordinari sono pari a € 6,6 milioni e riguardano consulenze per l’ingresso
del Nuovo Azionista di maggioranza.
Il Problema del Fair
Play Finanziario.
Nel mese di settembre 2014 il Club Financial Control Body
(CFCB), iniziò una verifica per il rispetto dei parametri stabiliti dal regolamento
UEFA Club Licensing and Financial Fair Play Regulations Edition 2012. La
verifica diede esito negativo soprattutto in riferimento al rispetto del "Break-even
rule" e perciò fu stipulato un Settlement Agreement.
L’atto di transazione concordato con il Club Financial
Control Body dell’UEFA è applicabile per le stagioni sportive 2015/2016,
2016/2017, 2017/2018 e 2018/2019 e prevede per i singoli esercizi, oltre alla
capacità di operare in continuità aziendale, il raggiungimento di un break-even deficit per l'esercizio 2015/2016
non superiore a Euro 30 milioni e per
l'esercizio 2016/2017 una situazione di pareggio.
La Società, inoltre, per gli esercizi 2015/2016 e 2016/2017
subirà restrizioni in termini di costi per salari e stipendi e limitazioni
relative ad ammortamenti/svalutazioni dei diritti pluriennali alle prestazioni
dei calciatori, oltre che al numero dei calciatori schierabili nelle
competizioni europee. Nel 2014/15, l’Inter ha fatto ricorso massiccio alle
svalutazioni dei calciatori ed è ricorsa alla formula dell’acquisizione in prestito
di molti calciatori.
In base a tale accordo, nel 2015/16, è già stata comminata
una sanzione di Euro 6 milioni, ed una ulteriore potenziale sanzione di Euro 14
milioni sottoposta a condizione sospensiva.
Nello specifico Euro 7 milioni nell'esercizio 2015/2016 in
caso di break-even deficit patrimoniale compreso tra Euro 30 milioni (limite
massimo stabilito dal CFCB) ed Euro 40 milioni e ulteriori Euro 7 milioni
nell'esercizio 2016/2017 in caso di break-even deficit compreso tra zero
milioni e Euro 10 milioni. Le eventuali penalità saranno trattenute dalla
U.E.F.A. a scomputo dei premi riconosciuti per la partecipazione della prima
squadra della società alle competizioni europee.
Gli Amministratori hanno scritto che “il superamento dei
limiti di break-even deficit patrimoniale di Euro 40 milioni ed Euro 10 milioni
rispettivamente nelle stagioni 2015/2016 e 2016/2017 determinerebbe la
necessità di rinegoziare il Settlement Agreement con effetti sanzionatori non determinabili
sino al termine della negoziazione”.
Nel caso in cui i requisiti finanziari e i limiti ai costi
per salari, stipendi e ammortamenti non fossero rispettati, i vincoli derivanti
dall'accordo con CFBC in termini di numero di giocatori impiegabili in
competizioni europee verranno applicati anche per le stagioni 2017/2018 e
2018/2019.
Alla luce del risultato raggiunto al 30 giugno 2016 e dei
flussi economico-finanziari futuri previsti nel business plan condiviso nello
scorso esercizio con il CFCB, gli Amministratori dell’Inter hanno confermato
come non probabile il rischio di mancato rispetto dei requisiti fissati dal
Settlement Agreement. Per questo motivo, nel bilancio al 30 giugno 2016, non hanno
proceduto ad effettuare alcun accantonamento, per le sanzioni previste.
Conclusioni.
L’ingresso del Nuovo Azionista di maggioranza cinese
garantisce la continuità aziendale, sia dal punto di vista finanziario che dal
punto di vista economico. Infatti, dalla notizia riguardante il cambio del nome
del “Centro Sportivo Angelo Moratti”, si può intravedere anche una strategia
che punta all’aumento dei ricavi facendo ricorso alle parti correlate, già
perseguita da PSG e Manchester City.
2 commenti:
Molto esaustivo e foriero di ottime prospettive per l'Inter.
Un plauso per Moratti e Thohir che hanno traghettato la società verso un investitore di tali enormi potenzialità.
Articolo molto esaustivo e foriero di grandi speranze per l'Inter.
Un plauso a Moratti e Thohir ( ma anche a Tronchetti/Pirelli) per aver traghettato una società in difficoltà nelle mani di un investitore dall'ambizione e potenzialità enorme.
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