Luca Marotta
La
lettura dei numeri del bilancio 2017/18 della Juventus, fornisce delle valide
argomentazioni alla tesi che la perdita sia stata provocata dalla mancata
disputa della semifinale di Champions League 2017/18, a causa dell’eliminazione
ai quarti ad opera del Real Madrid. Dai
risultati di bilancio si potrebbe ipotizzare che la Juventus abbia strutturato
i propri costi preventivando, ed avendo come obiettivo, un accesso alle
seminali di UEFA Champions League; infatti, se il club bianconero avesse
conseguito tale obiettivo, molto probabilmente il risultato prima delle imposte
sarebbe stato positivo. E’ facile ipotizzare per la disputa
eventuale della semifinale di Champions League un importante incasso record da
botteghino, oltre al premio di performance e ad un maggiore importo per il
Market Pool e conseguenti ulteriori vendite nel retail e merchandising.
La riduzione dei costi operativi in misura inferiore a
quella dei ricavi operativi, determinata da costi rigidi predeterminati, come
il costo del personale diminuito solo dello 0,9% e gli ammortamenti in aumento
per gli investimenti effettuati, appare decisiva per la perdita finale.
Evidentemente i costi del personale e gli ammortamenti erano stati 'parametrati' in funzione di un 'obiettivo superiore'.
Come altri club, la Juventus sta investendo molto nel parco
calciatori, che sono fondamentali per il successo sportivo e di conseguenza per
il futuro del club. Tuttavia tali investimenti determinano e rappresentano
anche i costi principali del club. Inoltre, nel caso dei migliori giocatori,
che sono spesso rappresentati da agenti aggressivi, i costi sono elevati.
Di conseguenza, l'aumento dei costi dei calciatori rende
difficile per i club raggiungere livelli di redditività stabili, anche in
considerazione dell'imprevedibilità dei risultati sportivi.
Il bilancio 2017/18 di Juventus Football Club S.p.A. mostra
un risultato d’esercizio, al netto delle imposte, negativo per Euro 19.228.819.
Nell’esercizio 2016/17, il
risultato d’esercizio, al netto delle imposte, era positivo per Euro €
42.567.924. Sul risultato netto, grava il peso delle imposte pari a € 9,2
milioni, poiché il risultato prima delle imposte dell’esercizio 2017/18,
risulta negativo per € 10.022.550 (+€58.414.719
nel 2016/17).
Al 30.06.2018, il patrimonio netto è positivo per € 72.044.071
(€ 93.773.793 nel 2016/17) e l’indebitamento finanziario netto aumenta di €
147,3 milioni a € 309,8 milioni.
Inoltre, si deve considerare che i ricavi operativi degli
ultimi 5 anni sono cresciuti con un CAGR del 12,4%.
Dal punto di vista sportivo, la stagione 2017/18, ha visto
la Juventus vincere per la settima volta consecutiva il campionato italiano di
Serie A, la vittoria per la tredicesima volta della Coppa Italia, e l’accesso ai
quarti della UEFA Champions League, con l’eliminazione ad opera del Real
Madrid.
La
Juventus è entrata anche nel calcio femminile, infatti ha acquisito il titolo
sportivo dall’A.S.D. Cuneo Calcio Femminile e a partire dalla stagione sportiva
2017/2018 milita nella Serie A femminile.
L’andamento della quotazione in borsa, negli ultimi 5 anni,
si desume dal seguente grafico della Borsa Italiana.
Il grafico mostra chiaramente un aumento del valore della
quotazione azionaria. Si pensi che il 20 settembre 2013, il prezzo ufficiale
dell’azione quotava 0,203 Euro e il 20 settembre 2018 1,7125 Euro.
L’aumento di
valore in Borsa della Società Juventus FC SpA è un dato oggettivo: il 20
settembre 2018, il valore di capitalizzazione di borsa era di circa 1,72
miliardi di Euro; il 14 settembre 2017 il valore di capitalizzazione di borsa
era di circa 796 milioni di Euro; il 14 settembre 2016, il valore di
capitalizzazione di borsa era di circa 318 milioni di Euro. E’ molto
probabile che l’aumento di valore in borsa sia stato dovuto all’effetto “CR7”;
in effetti, dopo i “rumours” di vicende extra-calcio, relative a Cristiano
Ronaldo, il titolo della Juventus ha perso valore in borsa riducendo la
quotazione di riferimento ad un prezzo ufficiale di € 1.242, con una
capitalizzazione di 1,25 miliardi.
La rivista americana Forbes ha valutato la Juventus 1.472
milioni di dollari USA, collocandola al nono posto della sua classifica, prima
tra le squadre italiane. Nella precedente classifica la rivista americana
valutava la Juventus 1.258 milioni di dollari USA, collocandola sempre al nono
posto e prima tra le squadre italiane.
In ogni caso, tale valore è solo indicativo, perché quando
si vendono o comprano pacchetti di controllo di società quotate in borsa, molto
spesso emergono altri valori. Si pensi all’obbligo di lanciare un’OPA. Si deve
aggiungere che nel bilancio della Juventus non risulta valorizzato il marchio e
un’eventuale trattativa, ovviamente, ne deve tener conto.
La classifica Brand Finance Football 50 2018 colloca la
Juventus all’undicesimo posto, prima tra le squadre italiane, con un valore del
Brand pari a 605 milioni di dollari USA. Nella precedente edizione collocava la
Juventus all’undicesimo posto, sempre prima tra le squadre italiane, con un
valore del Brand pari a 492 milioni di dollari USA.
Juventus è controllata, in base alla situazione aggiornata
sulla base delle comunicazioni pervenute alla Consob fino al 30/09/2018, per il 63,766% da EXOR S.p.A., invece Lindsell Train Ltd. detiene il 10,010% del capitale sociale
e la parte restante costituisce il flottante.
Il totale delle attività risulta diminuito dell’8,8%,
assestandosi a 772,67 milioni di Euro (€ 847,2 milioni nel 2016/17).
La presenza dello stadio di proprietà rende la struttura del
bilancio della Juventus, rispetto a quella di altri club italiani, più vicina
agli standard degli altri club europei. Il peso sul totale dell’attivo della
voce “Terreni e fabbricati”, al netto degli ammortamenti, è del 17,2% circa.
Il peso dei diritti pluriennali sul totale dell’Attivo è del
42,8% (35,6% nel 2016/17).
La voce terreni e fabbricati diminuisce dell’1,9%, da € 135.074.898 a € 132.514.065.
Tali
attività riguardano:
- lo
Juventus Training Center di Vinovo;
- lo
Stadio;
- lo
Juventus Museum;
- lo
Juventus Megastore.
Per quanto riguarda la suddivisione degli importi contabili
emergono i seguenti valori: i terreni del Centro Sportivo di Vinovo (“Juventus Training Center”) per €
5 milioni; I terreni adiacenti il Cestro Sportivo per € 10.800.000; i
fabbricati del
Centro Sportivo di Vinovo (“Juventus Training Center”) per € 16.077.000; lo
Stadio “Allianz Stadium”, lo “Juventus Museum” e lo “Juventus Megastore” per un
valore contabile netto complessivo di € 100.637.000.
Gli investimenti effettuati risultano pari a 510 mila Euro
ed hanno riguardato i
lavori di ristrutturazione dei locali adibiti a magazzino dei prodotti retail e
di realizzazione di alcuni lavori presso lo Stadio, nonché agli oneri di
urbanizzazione dello Juventus Training Center di Vinovo a seguito dell’accordo sottoscritto
col Comune.
L’attivo corrente, comprensivo degli anticipi a fornitori
correnti, risulta inferiore al passivo corrente, comprensivo degli anticipi da
clienti correnti, di € 159,3 milioni (-€ 161,5 milioni nel 2016/17), conseguenza,
molto probabilmente, degli investimenti realizzati.
Il capitale investito netto risulta aumentato di 125,5
milioni di Euro circa.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il
rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità
totale. Una società è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale
indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice
di solvibilità totale risulta in aumento ed è pari a 1,103 (1,124 nel 2016/17),
ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a
pagare i debiti.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti
determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se
l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,49
(0,62 nel 2016/17), ciò vuol dire che l’attivo a breve non sarebbe in grado di
pagare i debiti a breve.
Tuttavia nel caso in questione i debiti a breve comprendono anticipi
da clienti correnti per € 25.265.822.
L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale
indicatore, è l’indicatore più importante del Fair Play Finanziario italiano ed
è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve termine,
ossia la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari con
scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice di solvibilità
corrente.
Detto indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti
considera le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude
i Crediti tributari per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti
considera i debiti con scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso
soci postergati ed infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari
a 0,51, inferiore alla soglia minima stabilita dalla FIGC per
la serie A che è di 0,6. Tuttavia
bisognerà considerare quella che sarà prevista per l’iscrizione 2019/20.
Nel caso in cui non fosse stata rispettata la soglia minima
si sarebbe potuto colmare la differenza con versamenti in conto futuro aumento
di capitale; aumento di capitale integralmente sottoscritto e versato;
finanziamenti postergati ed infruttiferi dei soci. Inoltre il rispetto degli
altri due indicatori del Fair Play Finanziario italiano avrebbe potuto ridurre
l’importo da colmare di 2/3.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio netto al 30 giugno 2018 è positivo per € 72.044.071
(€ 93.773.793 nel 2016/17) e finanzia il 9,3% dell’attivo.
La variazione negativa di 21,73 milioni di Euro, rispetto al
patrimonio netto del 30 giugno 2017, è dovuta sostanzialmente alla perdita
netta dell’esercizio registrata (-€ 19,23 milioni) e alla movimentazione della Riserva
da fair value attività finanziarie (€ -2,5 milioni).
Il Patrimonio Netto, essendo positivo, è conforme a quanto
stabilito dal regolamento del Fair Play Finanziario.
Al 30 giugno 2018, il capitale sociale della società
bianconera, interamente sottoscritto e versato, ammonta a € 8.182.133,28 ed è
costituito da n. 1.007.766.660 azioni ordinarie senza valore nominale.
Il Patrimonio Netto finanzia il 18,9% del Capitale Investito
Netto, pari a € 381,8 milioni (€ 256,3 milioni nel 2016/17), il restante 81,1%
è finanziato dall’indebitamento finanziario netto.
L’INDICE
DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in
questione, è pari a 0,103 (0,124 nel 2016/17).
Il che sta a significare che il capitale di terzi prevale
sui mezzi propri.
Infatti, anche l’equity ratio è pari al 9,3%.
L’ Indicatore di
Indebitamento della FIGC.
Indicatore
di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento
della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre
esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il
raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore
della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità
dell’indebitamento.
I debiti riclassificati iscritti in bilancio al 30.06.2018 ammontano
a € 631,2 milioni, mentre il valore
della produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 485,1 milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione
medio degli ultimi tre esercizi è pari a 1,3, inferiore alla soglia
massima consentita stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 1,5.
Tuttavia bisognerà considerare quella che sarà prevista per l’iscrizione 2019/20.
E’
bene precisare che le norme FIGC prevedono che l’indicatore di Indebitamento,
ove presenti un valore inferiore al livello-soglia stabilito in 1,5,
sarà utilizzato come indicatore correttivo al fine di ridurre, nella
misura di 1/3, l’importo necessario per ripianare l’eventuale carenza
finanziaria determinata dall’indicatore di Liquidità, che è l’indicatore più
importante.
L’indebitamento finanziario netto, al 30 giugno 2018 è pari
a € 309,8 milioni ed è in aumento del 90,6% rispetto ai 162,5 milioni del 30
giugno 2017.
Il totale lordo dei debiti finanziari aumenta da € 306,6
milioni del 30/06/2017 a € 329,2 milioni del 30 giugno 2018, di cui € 52,4
milioni a breve termine.
I debiti verso le società di factoring diminuiscono da € 119,1
milioni a € 110,1 milioni.
Rispetto al 30 giugno 2017, il debito verso l’Istituto per
il Credito Sportivo diminuisce da € 43 milioni a € 37 milioni. Trattasi di un
debito “virtuoso” e la rata classificata tra i debiti a breve è di € 6,2
milioni. I debiti verso le banche aumentano da € 144,5 milioni a € 182,1
milioni, di cui € 46,1 milioni a breve termine.
Al 30 giugno 2018, la Società dispone di linee di credito
bancarie per € 502,5 milioni (€ 465,6 milioni nel 2016/17) utilizzate per €
332,3 milioni.
Le Disponibilità liquide diminuiscono da € 140 milioni a circa
€ 15,3 milioni. Le attività finanziarie non correnti pari a € 4,1 milioni,
rimangono invariate, poiché si riferiscono a liquidità depositata su conto corrente
a garanzia del mutuo contratto con l’Istituto per il Credito Sportivo.
Il saldo tra debiti e crediti da calciomercato è negativo
per € 58 milioni (€ -120,8 milioni al 30/06/17).
I Crediti verso società del settore specifico per campagna
trasferimenti sono pari a € 116,9 milioni (€ 94,8 milioni, al 30/06/17).
I Debiti verso società del settore specifico per campagna
trasferimenti risultano pari a € 174,97 milioni (€ 215,6 milioni, al 30/06/17).
Ai fini del Financial Fair Play la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia
regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide
integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata
ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio anche dei debiti
fiscali e previdenziali non correnti. In genere tali debiti riguardano le
rateizzazioni pluriennali col fisco
Non essendoci debiti fiscali e previdenziali non correnti,
il net debt ai fini del Fair Play Finanziario risulta inferiore al fatturato
netto ed è conforme a quanto auspicato dal regolamento.
Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto
la nozione di “Relevant Debt”. La
nozione di debito rilevante (“Relevant
Debt”) corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito
direttamente attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello
stadio e/o alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni
dopo la data in cui il debito l'attività è dichiarata pronta per l'uso. Il “Relevant Debt” non deve essere
superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della
differenza tra valore e costi della produzione.
Nel caso della Juventus, al 30.06.2018, figurano debiti
verso l’Istituto per il Credito sportivo per l’importo di 37 milioni di Euro,
che dovrebbero essere considerati, ai fini della loro esclusione, nella nozione
di “Relevant Debt”.
Altre Passività
Nell’esercizio 2016/17 nel passivo non corrente figura la
voce “Fondo per benefici ai dipendenti non corrente” per € 10.674.714.
Nell’esercizio 2017/18 tale voce è stata azzerata con giroconto ai debiti verso
il personale.
Tale voce si riferisce al piano di incentivazione monetaria
di lungo termine 2014/2015–2017/2018 (Long Term Incentive Plan) approvato dal Consiglio
di Amministrazione in data 27 febbraio 2015 che attualmente riguarda i due Amministratori
Delegati (non confermati) e i dirigenti. Uno degli obiettivi di tale piano è la
fidelizzazione dei beneficiari.
Il Rendiconto Finanziario.
Il rendiconto finanziario illustra i flussi di cassa
generati dall’attività operativa, di investimento e finanziaria.
In sintesi, i flussi positivi generati dalla gestione
operativa sono stati negativi per € 8 milioni, i flussi legati all’attività di
investimento sono stati negativi per € 132,6 milioni; mentre i flussi di cassa
generati dall’attività di finanziamento sono stati positivi per 58,46 milioni.
Pertanto, il flusso di cassa generato durante l’esercizio è stato negativo per 82.156.562 milioni di Euro, pari alla variazione delle disponibilità liquide al netto dei
saldi bancari passivi.
Per quanto riguarda l’attività di investimento, gli
investimenti in diritti pluriennali calciatori hanno determinato l’assorbimento
di flussi per € 157.906.041 (€ 252.338.708 nel 2016/17), compensati in parte da
cessioni per diritti calciatori, che hanno determinato flussi positivi per € 114.905.139
(€ 193.413.850 nel 2016/17).
I crediti per cessione diritti pluriennali prestazioni
calciatori sono aumentati, determinando flussi negativi, per € 18.149.044,
mentre i debiti per acquisto diritti pluriennali prestazioni calciatori sono
diminuiti, determinando flussi negativi, per € 12.682.572.
Quindi, nell’esercizio
2017/18, l’assorbimento netto determinato dall’attività di “Calciomercato”, che
rientra nell’attività di investimento è stato di € 106,8 milioni netti.
Per quanto riguarda l’attività di finanziamento, spiccano “Assunzione
nuovi finanziamenti” per € 50.000.000 e “Aumento degli utilizzi di linee
committed” per € 50.000.000.
Il Valore della Rosa.
Al 30 giugno 2018, il valore contabile netto dei diritti
pluriennali alle prestazioni dei calciatori ammonta a € 330.827.660 e rispetto
al 30 giugno 2017 risulta in aumento di € 28,87 milioni, per il terzo esercizio
consecutivo.
Il Costo storico della Rosa è di € 622.611.000 e il relativo
fondo di ammortamento ammonta a Euro 291.783.000, con un valore contabile di € 330.828.000.
Per quanto riguarda la prima squadra il
costo storico della Rosa è di € 502.187.000, con un fondo ammortamento di € 236.843.000
ed un valore netto contabile di €265.344.000.
L’incremento è dipeso dagli investimenti della Campagna
Trasferimenti 2017/18, per € 157,9 milioni (€ 252,3 milioni nel 2016/17), da
cessioni per un valore contabile netto di € 157,9 milioni (€ 53,69 milioni nel 2016/17)
e ammortamenti per € 108 milioni (€ 82,9 milioni nel 2016/17).
Il calciatore col
valore contabile residuo più elevato è Higuain Gonzalo Gerardo con € 54.778.000
(costo storico € 91.296.000), seguito da Costa de Souza (Douglas Costa) con €
43.885.000; Dybala Paulo Exequiel con €
22.207.000 (costo storico € 41.439.000), Pjanic Miralem con € 19.666.000 (costo
storico € 32.778.000); Matuidi Blaise con € 15.284.000 (costo storico €
22.926.000); Cuadrado Bello Jan Guillermo con € 12.819.000 (costo storico €
19.940.000); EI Mouttaui-Benatia Medhi con € € 10.662.000 (costo storico €
16.720.000); Lobo Silva Alex Sandro con € 10.510.000 (costo storico € 26.275.000)
e Mandzukic Mario con € 8.083.000 (costo storico € 23.396.000).
Tra i calciatori
ceduti in prestito spicca Pjaca Marco con € € 17.155.000 (costo storico €
28.591.000) e Caldara Mattia con € 12.964.000 (costo storico € 18.230.000).
L’ultima Campagna Trasferimenti, conclusasi il 17 agosto 2018,
ha comportato complessivamente un aumento del capitale investito di € 220,8
milioni (€ 86,3 milioni nel 2016/17) derivante da acquisizioni per € 245,2 milioni
(€ 98,5 milioni nel 2016/17) e cessioni per un valore contabile residuo di € 24,4
milioni (€ 12,2 milioni nel 2016/17). Le plusvalenze nette generate dalle
cessioni dell’ultimo Calcio Mercato ammontano a € 35,6 milioni (€ 73,9 milioni
nel 2016/17), cui si debbono aggiungere i proventi derivanti dalle cessioni
temporanee pari a € 27 milioni, che comprendono il prestito di Higuain all’AC Milan.
Tra gli acquisti spiccano Dos Santos Aveiro Cristiano
Ronaldo Real Madrid Club de Futbol per € 100 milioni con un valore IFRS da
ammortizzare di 115.447.000; Bonucci Leonardo (AC Milan) per € 35.000.000 con
un valore IFRS di € 34.746.000; Can Emre (Liverpool FC) con un valore IFRS da
ammortizzare di € 15.861.000; Cavaco Cancelo Joao Pedro (Valencia Club de
Futbol) per € 40.440.000, con un valore IFRS da ammortizzare di € 39.694.000.
Tra le cessioni
definitive spiccano: Caldara Mattia (AC Milan) per € 35.000.000, con un valore
IFRS di € 34.546.000 e una plusvalenza di € 21.582.000 e Mandragora Rolando
Udinese Calcio per € 20.000.000, con un valore IFRS di € 18.987.000 e una
plusvalenza di € 13.662.000.
Le Partecipazioni
Al 30
giugno 2018, le Partecipazioni ammontano a € 281.682 e
riguardano per € 5 mila la partecipazione detenuta in joint venture da Juventus
nella società J Medical S.r.l.; per € 189 mila la partecipazione del 40%,
detenuta da Juventus nella società Tobeez F&B Italia S.r.l, il cui capitale
sociale è pari a € 30 mila e per €
87 mila la partecipazione del 40%, detenuta da Juventus nella società B & W
Nest S.r.l, il cui capitale sociale è pari a € 10 mila.
Tobeez
F&B Italia S.r.l, al momento non operativa, si occuperà di ristorazione nell’ambito
delle attività che saranno realizzate nell’area Continassa e nel comparto EST
dello Juventus Stadium.
B & W Nest S.r.l, che non è
operativa, si occuperà della gestione del nuovo Hotel in corso di costruzione
da parte del Fondo J Village nelle immediate vicinanze della nuova sede e del
nuovo centro sportivo.
J Medical S.r.l. è una società a controllo congiunto
(joint-venture) di Juventus e Santa Clara S.r.l e svolge l’attività di centro
poliambulatoriale, diagnostico, fisioterapico e di medicina sportiva.
La gestione economica non risulta equilibrata, perché i costi
superano i ricavi determinando anche assorbimento di flussi di liquidità.
I Ricavi operativi
lordi del 2017/18 ammontano a € 504.669.890, mentre nel 2016/17 erano pari
a € 562.711.054. La variazione in diminuzione è stata di € 58 milioni (-10,3%).
Il decremento è stato determinato soprattutto dai proventi
per gestione calciatori, che hanno segnato una diminuzione di 48,7 milioni di
Euro; dai Diritti radiotelevisivi e proventi media, che hanno segnato una
diminuzione di 32,6 milioni di Euro e dai Ricavi da gare, che hanno segnato una
diminuzione di 1,4 milioni di Euro. I
Costi operativi sono diminuiti in misura inferiore a quella dei ricavi,
ossia del 4,4%, invece la voce riguardante gli Ammortamenti, accantonamenti e
utilizzi di fondi è addirittura aumentata del 29,8%.
Il fatturato netto è diminuito da € 411,6 milioni a € 402,3
milioni. Il continuo aumento del fatturato dal 2011 è stato interrotto.
Il tasso di crescita annuale composto (CAGR) del fatturato
netto degli ultimi 5 anni è stato del 9,5%.
I Proventi da cessioni diritti media, nel complesso, diminuiscono
del 14%, da € 232,8 milioni a € 200,17 milioni. In particolare, i Proventi da
competizioni UEFA aumentano di € 34,7 milioni (+45,9%), da € 110.324.000 a € 78.233.000, per effetto dell’eliminazione ai
quarti ad opera del Real Madrid, mentre nel 2016/17, la Juventus ha disputato la
finale di UEFA Champions League. I proventi da media nazionali restano
stabili variando da € 117,7 milioni a € 117,4 milioni.
Induttivamente si potrebbe determinare il Market Pool 2017/18,
spettante alla Juventus, in circa 49 milioni di Euro, considerando un premio
performance di 29 milioni di Euro, dovuto a tre vittorie e due pareggi, oltre
al premio fisso per la partecipazione e l’accesso agli ottavi e ai quarti.
I Ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità aumentano
di € 12,2 milioni, da € 74,7 milioni a € 86,9 milioni, a causa dei maggiori
ricavi derivanti dall’aumento del numero di contratti di sponsorizzazione. Per
il futuro, bisogna anche annotare che evidenziare che la società Lagardère
Sports Germany GMBH, che è detentrice dei diritti di titolazione dell'impianto
“Juventus Stadium”, il 29 maggio 2017, ha siglato con Allianz S.p.A, un accordo
relativo al naming right dello Juventus Stadium, per la nuova denominazione
“Allianz Stadium”, e altri diritti di sponsorizzazione.
La durata di tale accordo è dal 1° luglio 2017 al 30 giugno
2023. I proventi di tale operazione sono a beneficio della società Lagardère
Sports Germany GMBH.
I Ricavi da vendite di prodotti e licenze aumentano
del 44,8%, da € 19.198.979 a € 27.796.591. Tali ricavi comprendono la gestione
diretta delle attività di vendita e licenza di prodotti ufficiali, nonché
dall’organizzazione delle attività delle Juventus Accademy.
La tabella seguente che mostra l’evoluzione nel tempo della
distribuzione del fatturato netto evidenzia come nel 2017/18 sia aumentata
l’incidenza dei ricavi commerciali, soprattutto a causa della scelta di
internalizzare l’attività di merchandising.
Nel dettaglio, rispetto al 2016/17, i Ricavi da gare diminuiscono
del 2,5%, da € 57,8 milioni a € 56,4 milioni. Nel 2017/18 sono state disputate
3 partite in meno di Champions League, di cui una riguardante la finale. Negli
ultimi 5 anni, il tasso di crescita annuale composto (CAGR) dei ricavi da gare
è stato del 7,3%.
Rispetto al 2016/17, si sono aggiunte le gare del campionato
e della Coppa Italia femminile.
Tuttavia, nel 2017/18 sono state disputate 3 partite in meno
di Champions League, di cui una riguardante la finale.
Per quanto riguarda gli abbonamenti per la stagione 2017/18,
sono state sottoscritte tutte le 29.300 tessere a disposizione, per un ricavo netto
di € 29,7 milioni (€ 25,7 milioni nel 2016/17), inclusi i Premium Seats e i
servizi aggiuntivi. I Ricavi da biglietteria per gare casalinghe di Campionato sono
aumentati da € 11.046.000 a € 11.817.000.
I ricavi da biglietteria per la UEFA Champions League ammontano
a € 9.981.000 (€ 12.279.000 nel 2016/17) e risultano in diminuzione di € 2.298.000
per il minor numero di partite disputate. I Ricavi da servizi aggiuntivi gare aumentano
da € 5 milioni a € 5,55 milioni. I Ricavi da finali Coppe diminuiscono da € 2,42
milioni a € 1.64 milioni. Gli Ingaggi per gare amichevoli diminuiscono di 1 milione
a € 5.16 milioni. I Ricavi da biglietteria per gare Coppa Italia ammontano a € 1,88
milioni e gli Altri ricavi da gare a € 114 mila.
I proventi da gestione diritti calciatori diminuiscono di 48,7
milioni di Euro, da € 151.149.536
a € 102.401.466. Tale voce comprende plusvalenze complessive
per € 93.925.290 (€ 140,3 milioni nel 2016/17).
I maggiori importi delle Plusvalenze hanno riguardato: Bonucci
Leonardo (A.C. Milan S.p.A.) per € 38.248.000; Lemina Mario (Southampton F.C.
L.t.d.) per € 8.743.000; Romagna Filippo (Cagliari Calcio S.p.A.) per 7.362.000;
Lirola Kosok Pol Mikel (U.S. Sassuolo Calcio S.r.l.) per 6.498.000;
Cassata Francesco (U.S. Sassuolo Calcio S.r.l. ) per 6.304.000;
Murara Neto Norberto (Valencia Club de Futbol S.a.d. ) per 4.470.000; Mattiello
Federico (Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. ) per 4.115.000; Donis Anastasios (VfB
Stuttgart 1893 e V. ) per 3.760.000; Kanoute Elimane Franck (Delfino Pescara 1936
S.p.A. ) per 2.167.000; Caligara Fabrizio (Cagliari Calcio S.p.A. ) per 1.935.000;
Vitale Mattia (Spal 2013 S.r.l.) per € 1.932.000; Tripaldelli Alessandro (U.S.
Sassuolo Calcio S.r.l.) per € 1.449.000; Ganz Simone (Delfino Pescara 1936
S.p.A.) per € 1.305.000 e Leali Nicola (A.C. Perugia Calcio S.r.l.) per € 1.147.000.
Le Plusvalenze da cessione diritti calciatori giovani di serie
ammontano a € 1.536.000 e riguardano: Mancini
Simone (Delfino Pescara 1936 S.p.A.) per € 575 mila; Ndiaye Moussa (A.C. Cesena
S.p.A.) per € 492 mila e Camilleri Marco (Delfino Pescara 1936 S.p.A.) per €
469 mila.
I Ricavi per cessione temporanea diritti calciatori
risultano pari a € 5.488.000 (€ 9.688.000 nel 2016/17). Gli importi principali
riguardano: Rincon Hernandes (Torino
F.C. S.p.A.); € 983.000 per Orsolini Riccardo (Atalanta Bergamasca Calcio
S.p.A.); € 800.000 per Pjaca Marko (F.C. Gelsenkirchen-Schalke 04 e.V.); €
246.000 per Cerri Alberto (A.C. Perugia Calcio S.r.l.); € 200.000 per Brignoli
Alberto (Benevento Calcio S.p.A.) ed € 146.000 per Spinazzola Leonardo
(Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A.).
Altri ricavi da gestione calciatori per bonus, premi di
rendimento e contributi di solidarietà sono stati pari a € 2.988.000, di cui un
milione di Euro per il bonus presenze di Murara Neto Norberto (Valencia Club de
Futbol SAD); € 618 mila per il contributo solidarietà di Morata Alvaro Martin
Borja (Chelsea Football Club Plc) € 500.000 per il bonus qualificazione per
Vidal ottenuto dal Bayern Munchen AG; € 250 mila per il bonus presenze per
Lemina Mario (Southampton F.C. L.t.d.); € 180 mila per il bonus presenze per
Pjaca Marko (F.C. Schalke 04 e.V.) ed € 140 mila per il bonus presenze per
Marrone Luca (F.C. Bari 1908 S.p.A.).
Gli
altri ricavi aumentano del 14,7%, da € 27.034.664 a € 30.995.269. Le
sopravvenienze attive, pari a € 2.276.000, includono i premi addizionali
distribuiti a consuntivo dalla UEFA per la partecipazione alla UEFA Champions
League 2016/2017. I proventi per iniziative commerciali come “Accendi una
Stella”, “Membership”, lo Stadium Tour, il Museo e il “Club Doc” aumentano da €
10.050.000 a € 11.340.000. I Proventi da Lega Nazionale Professionisti Serie A aumentano
da € 2.286.000 a
€ 2.382.000. I Proventi da attività “no match day” e altri proventi stadio diminuiscono
da € 5.646.000 a
€ 4.046.000. I Contributi da FIFA/UEFA per
convocazioni calciatori in Nazionale aumentano da € 347 mila a € 2.257.000.
I Costi operativi, esclusi gli ammortamenti e comprendendo
gli oneri della gestione economica dei calciatori, sono pari a € 383,26 milioni
(€ 400,69 milioni, nel 2016/17). La variazione in diminuzione è stata di € 17,43
milioni, ossia del 4,4%, inferiore al decremento percentuale dei ricavi
operativi lordi (-10,3%).
I costi relativi al personale tesserato diminuiscono di poco
da € 235,34 milioni a € 233,32 milioni, l’incidenza sul fatturato netto è del 58%
(57,1% nel 2016/17), in linea col Fair Play Finanziario. Le retribuzioni sono
aumentate di 9,39 milioni, da € 183,98 milioni a € 193,37 milioni, anche perché
il Numero medio personale tesserato è aumentato di 17 unità da 102 a 119. Gli
incentivi all’esodo sono stati pari a 2,37 milioni di Euro (€ 4,97 milioni nel 2016/17).
I premi variabili sono diminuiti da € 38,48 milioni a € 28,67 milioni.
Il
costo del personale non tesserato diminuisce da € 26,48 milioni a € 25,68 milioni.
La diminuzione di 798 mila Euro è dovuta a maggiori retribuzioni fisse per € 587
mila e a minori premi variabili per € 1.582.000. Tali premi sono concessi in
base al piano di incentivazione monetaria di lungo termine 2014/2015–2017/2018
(Long Term Incentive Plan) a beneficio di alcuni dipendenti che occupano
posizioni importanti nella società.
Nel complesso il Costo del Personale ammonta a € 259 milioni
(€ 261,8 milioni nel 2016/17) e l’incidenza sul fatturato netto è del 64,4% (63,6%
nel 2016/17), comunque in linea col Fair Play Finanziario. L’incidenza del
costo del personale sui ricavi operativi lordi è più bassa e risulta pari al 51,3%
(46,51% nel 2016/17) a causa delle plusvalenze.
L’ Indicatore di
Costo del Lavoro Allargato.
L’
Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra
il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso
economico del costo del lavoro.
Il
Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore
risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono
dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in questione, se si considerasse tutto il costo del
personale, il valore è di 0,757 tale
valore sarebbe al di sotto del valore
soglia previsto dalla FIGC per la Serie A per la stagione sportiva 2017/18, la
cui soglia è di 0,80. Tuttavia bisognerà considerare quella che sarà
prevista per il 2019/20.
E’
bene precisare che le norme FIGC prevedono che l’indicatore di Costo del Lavoro
Allargato, ove presenti un valore inferiore al livello-soglia stabilito in 0,8,
sarà utilizzato come indicatore correttivo al fine di ridurre, nella
misura di 1/3, l’importo necessario per ripianare l’eventuale carenza
finanziaria determinata dall’indicatore di Liquidità, che è l’indicatore più
importante.
Il Personale tesserato, durante il 2017/18, era composto in
media da 119 tesserati (102 nel 2016/17), di cui 53 calciatori e 34 allenatori.
Per quanto riguarda l’altro Personale, durante il 2017/18,
era composto in media da 236 unità lavorative (221 nel 2016/17), di cui 17
dirigenti. Il personale impiegatizio, aumenta da n. 167 a n. 178.
Gli Oneri da gestione diritti calciatori diminuiscono da €
50.492.000 a € 20.107.000. La maggior parte
riguarda gli Oneri per acquisto temporaneo diritti calciatori che risultano
pari a € 9.986.000 (€ 10.490.000 nel 2016/17), di cui € 6.000.000 per Costa De
Souza Douglas (Bayern Munchen F.C. AG) ed € 3.500.000 per Howedes Benedikt
(F.C. Gelsenkirchen-Schalke 04 e.V.).
Gli Oneri accessori su diritti pluriennali calciatori non
capitalizzati, pari a € 8.924.000 (€ 35.957.000
nel 2016/17) e riguardano principalmente le commissioni per gli agenti di
Khedira Sami per € 1.321.000; di Lemina Mario per € 1.264.000 e di Costa de
Souza Douglas per € 1.000.000. Nel 2016/17 figurava la commissione di € 26.154.000 per la cessione di
Paul Pogba.
Gli Altri oneri ammontano a € 1.093.000 e si riferiscono
principalmente al bonus su cessione definitiva di € 671 mila per Lirola Kosok
Pol Mikel (R.C.D. Espanyol de Barcelona).
Gli ammortamenti e svalutazioni dei diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori aumentano da € 82.949.776 a € 107.954.427.
In particolare, gli ammortamenti aumentano di € 25,4 milioni, a € 107.220.000 e
risultano effettuate svalutazioni per € 734.000. L’ammortamento del cartellino
di Higuain risulta pari a € 18.259.000. L’ammortamento del cartellino di
Bernardeschi risulta pari a € 7.882.000. Per Douglas Costa sono stati calcolati
ammortamenti solamente per € 731 mila, perché è stato acquistato definitamente
il 07.06.2018, essendo in prestito con diritto di riscatto.
Le spese per servizi esterni aumentano del 15,6%, da €
66.578.563 a € 76.943.169. In particolare, le Spese di trasporto, soggiorno e
ristorazione aumentano di 3,6 milioni, da € 11 milioni a € 14,6 milioni. Tale
incremento è dipeso da maggiori costi sostenuti per la tournée estiva e dal
maggior numero di gare dovuto alla squadra femminile. Le Spese di sicurezza e
accoglienza ammontano a € 3.134.000. Le spese di manutenzione, variano di poco
da € 5.093.000 € 5.957.000.
Gli “Emolumenti a CdA e Organi Sociali” diminuiscono da €
5.436.000 a € 4.612.000.
Le “Consulenze” si decrementano di € 734.000, da € €
6.773.000 a € 6.039.000.
I “Canoni e affitti” si incrementano di 1.365.000 da €
5.141.000 a € 6.506.000principalmente per effetto dei contratti di locazione
relativi al nuovo Juventus Training Center.
Il risultato operativo è negativo per € 1.434.058 e risulta
in netto peggioramento rispetto al risultato operativo del 2016/17 che era
positivo € 67.377.431 e anche rispettto a quello del 2015/16 che era positivo
per € 20,2 milioni.
La gestione straordinaria della tabella comprende: Accantonamenti
fondo rischi e oneri diversi per € 1.024.000 (€ 788 mila nel 2016/17) e Accantonamento
fondo svalutazione crediti per € 1.340.000 (€ 1.329 mila).
I Proventi finanziari ammontano a € 4.261.000 (€ 4.273.000
nel 2016/17) e sono composti da: Proventi finanziari da attualizzazioni per € 4.050.000;
Interessi attivi per € 60 mila e Altri per € 151.000.
Gli oneri finanziari risultano pari a € 11.963.000 (€
11.969.000 nel 2016/17) e riguardano: Interessi passivi e commissioni per € 6.442.000;
Oneri finanziari da attualizzazioni per € 5.041.000; Oneri finanziari da
strumenti derivati per € 193.000 e Altri oneri per € 287.000.
RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e la semisomma delle
attività totali iniziali e finali, risponde ad una semplice ma fondamentale
domanda: quanto è investito e quanto si fattura? Considerando come ricavi
operativi e rapportandoli alla semisomma dell’attivo iniziale e finale, nel
caso in questione, tale indicatore risulterebbe pari al 62,3% (79% nel 2016/17),
pertanto ogni 100 Euro investiti si incassano 62,3 Euro, che è un segnale di
una rotazione degli investimenti effettuati, di circa diciannove mesi,
superiore all’anno.
RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon
funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato,
vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e
le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, che è negativo
per € 1.434.058 e come attivo la semisomma delle attività iniziali e finali,
risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si perderebbero, prima del calcolo
degli interessi e delle tasse, circa 0,2 Euro; nell’esercizio precedente,
sempre in riferimento all’importo investito di 100 Euro, si sarebbero guadagnati
circa 9,5 Euro.
Il Punto di Pareggio.
Il risultato prima delle imposte è negativo per € 10.022.550.
Nel 2016/17 era positivo essendo pari a € 58.414.719, nel 2015/16 era di poco
positivo per € 11,6 milioni.
Ai fini del calcolo e del rispetto dei limiti del “break-even”
del Fair Play Finanziario, nella determinazione del “break-even result” non si
considerano alcuni elementi come: gli altri ammortamenti; plusvalenze e
minusvalenze determinate da attività fisse che non siano i calciatori; gli
oneri finanziari determinati da investimenti “virtuosi”; le spese per il
settore giovanile.
Dopo il calcolo delle imposte, il risultato netto dell’esercizio
2017/18 è negativo per 19.228.819. Nel 2016/17 era positivo per 42.567.924. Nell’esercizio
2015/16 era positivo per € 4 milioni.
Nel 2017/18, a livello di risultato netto il trend di netto
miglioramento, si è fermato.
Conclusioni
Il solo successo sportivo nazionale non è più sufficiente
per il livello dei costi raggiunti dalla gestione della Juventus, se non
accompagnato anche dal realizzo di plusvalenze di un certo importo. Il
risultato negativo dell’esercizio 2017/18, confermerebbe l’ipotesi che la
Juventus abbia strutturato i suoi costi ad un livello tale che per raggiungere
l’equilibrio economico sia necessario il successo sportivo in tutte le
competizioni, compresa la UEFA Champions League. Inoltre, risulta necessario
colmare il gap con i Top Club Europei in termini di volumi di ricavi
commerciali. L’acquisto di Cristiano Ronaldo va nella direzione sia di
garantirsi il successo sportivo, sia di sviluppare il brand e di aumentare
ulteriormente i ricavi commerciali.
Anche l’aumento dell’indebitamento finanziario netto
richiede un aumento dei ricavi per la sua sostenibilità.
Gli Amministratori prevedono per il 2018/19 un risultato negativo,
che dipenderà dalle prestazioni sportive, soprattutto in UEFA Champions League.
1 commento:
"Il risultato negativo dell’esercizio 2017/18, confermerebbe l’ipotesi che la Juventus abbia strutturato i suoi costi ad un livello tale che per raggiungere l’equilibrio economico sia necessario il successo sportivo in tutte le competizioni, compresa la UEFA Champions League."
Mi scusi la franchezza: "Lei si rende conto di quello che scrive?"
Lei ha una pur pallida idea che per "qualunque" di queste squadre: Man City, Bayern, Real Madrid, PSG, Liverpool, Barcellona, Atletico, le chances di vincere la Champions sono a priori almeno equivalenti a quelle della Juventus?
E non valgono più del 10% ciascuno.
E che oltre a quelle squadre non si possono nemmeno escludere piccole percentuali da dare a outsiders come Tottenham o Borussia o perfino Napoli, Inter, Lione o Roma (che l'anno scorso è arrivata in semifinale con una squadra abbastanza scarsa).
E dunque un management, secondo Lei, predisporrebbe un bilancio preventivo calcolando di incassare una cifra reveniente da risultati che hanno ben che vada il 10% di probabilità di essere raggiunti?
In realtà è pure possibile trattandosi del "meno intelligente della famiglia" come ebbe a dire lo zio.
E infatti il suo omonimo, Marotta, si è separato, prudentemente.
Le conclusioni di cui Lei dà conto ai lettori le eviti se ha paura anche della sua ombra. La Juventus, pur con altri 100 milioni di plusvalenze, farà un buco del tenore di 80-100 milioni, se non arriva in finale o la vince, pur considerando un aumento del 40% degli introiti commerciali.
O se non trova sponsor globali e/o interviene sul capitale.
Ma non credo che sia lo sponsor "Exor" cioè John Elkann, che credo invece che stia lì seduto, sulla riva del fiume...
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