domenica 15 marzo 2020

Consolidato Arsenal 2018/19: perdita di £ 27,1 milioni dopo sedici utili consecutivi.


Luca Marotta


Dopo sedici utili consecutivi, nell’esercizio 2018/19, la società “Arsenal Holdings Limited” ha registrato una perdita consolidata, al netto delle imposte, per £ 27,1 milioni (€ 30,5 milioni ad un cambio, al 31.05.2019, di 1 EUR = 0,8869 GBP). Il fatturato consolidato al 31 maggio 2019 è stato pari a £ 395,5 milioni (€ 446 milioni).
Nel 2017/18 il fatturato era pari a £ 403,3 milioni e l’utile netto era di £ 56,5 milioni.
Nel 2016/17 il fatturato era pari a £ 423,9 milioni e l’utile netto era di £ 35,3 milioni.

A differenza dell’esercizio precedente il Player Trading non è riuscito a sopperire ai minori ricavi dovuti alla partecipazione alla UEFA Europa League, in luogo della più redditizia UEFA Champions League ha comportato. Dopo i buoni risultati del 2017/18, l'attività di trading dei calciatori nel2018/19 è stata piuttosto limitata. Il profitto totale sulla vendita dei calciatori è stato di £ 12,2 milioni (2018 - £ 120,0 milioni) e i prestiti dei calciatori sono stati di £ 4,6 milioni (2018 - £ 2,3 milioni).
In effetti le plusvalenze diventano esercitano un impatto significativo sulla redditività complessiva, quando diminuiscono gli altri profitti operativi come quelli legati alla partecipazione alla UEFA Europa League rispetto alla più redditizia UEFA Champions League. La media degli ultimi cinque del risultato netto della cessione dei calciatori è stata di £ 34 milioni.
Anche escludendo dal fatturato complessivo, quello del settore immobiliare, l’Arsenal si colloca da alcuni anni stabilmente nella fascia dei club che superano la soglia dei 400 milioni di Euro di fatturato.
Il Consolidato 2018/19 riporta come “Directors”: E.S. Kroenke, J.W. Kroenke; Sir Chips Keswick, K.J. Friar OBE, Lord Harris of Peckham.  Lo “Strategic Report” e il “Directors’ Report” riportano la data del 27 novembre 2019.

Il fatturato complessivo del Gruppo segna un decremento di £ 7,1 milioni (-1,9%), il risultato netto in perdita segna un peggioramento di £ 83,6 milioni.
Il Settore sportivo, a livello di Gruppo, ha contribuito con un fatturato netto, comprensivo dei prestiti calciatori, di £ 394,7 milioni (€ 445,1 milioni) ed un risultato prima delle imposte negativo per £ 32,5 milioni (positivo per £ 64,8 milioni nel 2017/18).
Dal punto di vista gestionale, l’Arsenal evidenzia una struttura diversificata ed equilibrata dei ricavi. I ricavi del settore immobiliare, nel tempo, sono serviti a cofinanziare la costruzione dello Stadio. Nel 2018/19 l’attività di Player trading ha registrato un risultato negativo prima degli oneri finanziari per £ 74,13 milioni (+£ 30,6 milioni nel 2017/18).
Dal punto di vista sportivo, nella stagione 2018/19, ha perso la finale di UEFA Europa League col Chelsea. L’Arsenal ha conseguito il quinto posto in Premier League con 70 punti (6° con 63 punti nel 2017/18) e la qualificazione per l’UEFA Europa League 2019/20; è stato eliminato al qquarto turno della FA Cup 2018/19, dal Manchester United; ha perso ai quarti di Coppa di Lega (English Football League Cup), col Tottenham.
La Strategia di Gruppo e il “cerchio virtuoso”.
Il Gruppo è principalmente impegnato nella gestione della squadra di calcio professionista che gioca in Premier League ed è stato anche coinvolto in una serie di progetti immobiliari associati al trasferimento del club da Highbury all'Emirates Stadium.
Gli Amministratori, in questi anni, hanno cercato di creare una base finanziaria solida, che permettesse di finanziare la costruzione dello Stadio e il ritorno al successo sportivo.
La strategia a lungo termine è quella di perseguire uno sviluppo sostenibile autosufficiente dal punto di vista economico al fine di conseguire risultati sportivi che determinino l’affermarsi dell'Arsenal Football Club, come squadra di calcio, sia sulla scena nazionale che su quella internazionale.
I fondi generati dal business sono messi a disposizione per ulteriori investimenti nel Club, con l'obiettivo di raggiungere un maggiore livello di successo sul campo che si traduca in ultima analisi, nella conquista di trofei.
In linea di massima ed in estrema sintesi il cerchio virtuoso della strategia dell’Arsenal è riassumibile nel fatto che gli investimenti nella prima squadra, con l’acquisto di calciatori, dovrebbero determinare i successi in campo sportivo, che a loro volta alimentano la base dei tifosi e simpatizzanti, che costituiscono la potenziale clientela, che alimenta i ricavi commerciali e quelli da “match day”. Ovviamente con l’aumento dei ricavi si generano profitti che vengono reinvestiti nella prima squadra. Così il cerchio dell’autofinanziamento è chiuso.
Nei bilanci degli esercizi precedenti era riportata la seguente figura che riassume il tutto


Il Gruppo.
L’Arsenal fa parte di un Gruppo con a capo la società Arsenal Holdings Limited, con sede nel Regno Unito. Arsenal Holdings Limited è, a sua volta, controllata dalla società KSE UK Inc., che ne possiede il 100%, in quanto ha acquistato la parte rimanente della azioni possedute, che nel 2016/17 corrispondevano al 67,05%.
Tale società, risulta registrata negli USA, nello Stato del Delaware, e fa capo a Enos Stanley "Stan" Kroenke, che pertanto è il controllore in ultima istanza del Gruppo.
Le società controllate dal Gruppo sono 19 e si occupano di diverse attività.
The Arsenal Football Club plc si occupa del club di calcio maschile; la società Arsenal Women Football Club Limited si occupa del club di calcio femminile. Highbury Holdings Limited è la holding immobiliare. Ashburton Trading Limited si occupa di operazioni immobiliari e la società Arsenal (Emirates Stadium) Limited si occupa della gestione dello stadio.
Ben 5 società risultano non operative e n. 3 società risultano registrate fuori dalla Gran Bretagna precisamente: AOH-USA, LLC, registrata negli USA, controllata al 100%, che si occupa di gestione dati; Arsenal Overseas Limited, registrata nell’isola di Jersey, controllata al 100% che si occupa delle operazioni di vendita al dettaglio, Arsenal Football Club Asia PTE Limited, registrata a Singapore, controllata al 100%, che si occupa di Commercial operations.
La Continuità aziendale.
Secondo gli Amministratori, il Gruppo fa fronte al fabbisogno di capitale circolante quotidiano attraverso le proprie risorse finanziarie e non fa affidamento sui servizi bancari. e le previsioni e le proiezioni del Gruppo, tenendo conto delle variazioni ragionevolmente possibili delle performance di negoziazione, mostrano che il Gruppo dovrebbe essere in grado di operare all'interno del livello delle sue attuali risorse finanziarie e linee di credito.
Le strutture bancarie inutilizzate del Gruppo non sono attualmente in attesa di rinnovo, tuttavia, il Gruppo ha discusso con i propri banchieri in merito a tali strutture e nessuna attenzione è stata attirata sulla sua attenzione per suggerire che il rinnovo potrebbe non avvenire a condizioni accettabili. Gli amministratori hanno una ragionevole aspettativa che la Società e il Gruppo dispongano di risorse adeguate per continuare a esistere nel futuro prevedibile. Pertanto continuano ad adottare la base della continuità aziendale nella redazione del bilancio annuale.
Gli Amministratori hanno la ragionevole aspettativa che il Gruppo abbia adeguate risorse per continuare la propria operatività per il prossimo futuro, pertanto il bilancio è stato redatto in base al presupposto della continuità aziendale.
I Revisori della Deloitte LLP non hanno avuto nulla da riferire in merito alla richiesta prevista dagli ISA UK esprimersi in merito all'utilizzo da parte degli amministratori del principio contabile della continuità aziendale per la preparazione del bilancio non sia appropriato; e al fatto che gli amministratori non hanno indicato in bilancio alcuna incertezza materiale identificata che possa mettere in dubbio in modo significativo la capacità del gruppo o della società madre di continuare ad adottare il principio contabile della continuità aziendale per un periodo di almeno dodici mesi dalla data di autorizzazione alla pubblicazione del bilancio.
Invero, nel paragrafo relativo ai Rischi e alle incertezze si fa cenno alla “Brexit”. Il gruppo sta monitorando l'impatto della decisione del Regno Unito di lasciare l'Unione europea. A breve termine questo ha visto il valore della sterlina indebolirsi contro l'Euro; da un lato, aumentando il costo dei trasferimenti dei giocatori dall'UE e, dall’altro, aumentando il valore in sterline dei premi delle competizioni Europe distribuiti in Euro dall’UEFA e l’aumento del valore in sterline delle vendite dei giocatori all'UE. Il rischio più significativo per il Gruppo sembra essere quello che si verifichi una crisi economica nel Regno Unito che influenzi i ricavi dei biglietti e / o il valore dei diritti di trasmissione TV e / o di sponsorizzazione.
La Struttura dello Stato Patrimoniale.
Il totale dell’attivo è diminuito da £ 1,03 miliardi a £ 922,1 milioni. Pertanto supera, di poco,  la cifra di 1 miliardi di Euro. Le immobilizzazioni materiali incidono su tutto l’attivo per circa il 46% e le disponibilità liquide per il 18,1%.
La voce terreni e fabbricati, inclusiva dello stadio con un valore contabile netto pari a £ 344,087,000, circa il 37,3% dell’attivo.
L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1.
Nel caso dell’Arsenal, l’indice di indebitamento è pari a 0,74, che segnala il prevalere delle Liabilities sui mezzi propri.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile.
Nel caso in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,74, ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve.
Nel caso in questione, l’indice di solvibilità corrente è pari a 1,02, ciò vuol dire che l’attivo a breve è in grado di pagare i debiti a breve. Infatti, il capitale circolante netto è positivo per la cifra di £ 5,295,000 milioni.
In genere, la presenza di un capitale circolante netto positivo è indicatore della buona salute finanziaria di cui gode la società. Le disponibilità liquide rappresentano il 18,1% dell’attivo.
Tuttavia, il valore delle disponibilità liquide diminuisce da £ 231,3 milioni a £ 166.957.000 (€ 263,85 milioni).
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto, che corrisponde ai “mezzi propri”, è positivo e ammonta a £ 392,85 milioni (€ 442,9 milioni). L’esercizio precedente era pari a £ 419,9 milioni e pertanto risulta un decremento di £ 27 milioni, dovuto principalmente alla perdita dell’esercizio.
Il Patrimonio Netto, essendo non negativo, risulta conforme a quanto stabilito dal Regolamento del Fair Play Finanziario.
Dal punto di vista strutturale, il rapporto tra patrimonio netto e totale delle attività è pari al 42,6%. Il Patrimonio Netto finanzia per l’88,8% il capitale investito netto. Il capitale circolante netto, ossia la differenza tra attivo corrente e passivo corrente, è positivo per £ 5,29 milioni (€ 5,97 milioni), con un decremento di £ 108,6 milioni rispetto al 2017/18.
L’Indebitamento Finanziario Netto.
La Posizione Finanziaria Netta del consolidato di Arsenal Holdings Limited è negativa per £ 42,23 milioni (€ 47,6 milioni). Le disponibilità liquide sono ingenti e sono pari a £ 166,9 milioni (€ 188,2 milioni) e rispetto all’esercizio precedente risultano diminuite di £ 64,4 milioni.
Il debito finanziario lordo ammonta a £ 209,18 milioni (€ 235,86 milioni). Di questi, solo £ 9 milioni, hanno la scadenza entro l’esercizio successivo.
I debiti verso squadre di calcio per trasferimenti giocatori ammontano a £ 76,7 milioni (£ 100,2 milioni nel 2017/18). Mentre i crediti verso squadre di calcio per trasferimenti giocatori ammontano a £ 23,5 milioni (£ 61,5 milioni nel 2017/18).
Risulta esserci un fondo rischi per i trasferimenti calciatori. Al 31.05.2018, tale fondo ammonta a £ 27,585,000 (£ 24,056,000 nel 2017/18). Il fondo Trasferimenti si riferisce principalmente alle spese di trasferimento, supplementari e probabili, dovute a bonus legati al raggiungimento di un determinato numero di presenze. Durante il 2018/19, sono stati fatti nuovi accantonamenti per £ 11,3 milioni. Inoltre £ 5,3 milioni di fondi già accantonati sono stati riclassificati come debiti e £ 2,5 milioni sono stati cancellati in quanto non più necessari.
Ai fini del Financial Fair Play la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio anche dei debiti fiscali e previdenziali non correnti (“Accounts payable to social/tax authorities”); invece, non sono considerati gli altri debiti fiscali (“Other tax liabilities”), che includono le passività per imposte differite (“deferred tax liabilities”).
In altre parole, i debiti fiscali e previdenziali non correnti da considerare riguardano le rateizzazioni pluriennali col fisco.
Il risultato della somma algebrica, non deve essere superiore al fatturato netto.
L’Arsenal rispetta questo parametro.
Per quanto riguarda la voce “Other tax and social security” è presente tra i debiti a breve termine per l’importo di £ 17,116,000 (£ 30,645,000 nel 2017/18).
Il Valore della Rosa.
Il valore contabile netto della rosa ammonta a £ 240,3 milioni (€ 270,9 milioni); mentre, l’esercizio precedente era pari a £ 238,2 milioni. L’incidenza sul totale dell’attivo non corrente è del 26% circa. La variazione è dipesa da acquisti per £ 98,96 milioni (£ 165,8 milioni nel 2017/18), cessioni per un valore contabile netto residuo di circa £ 6 milioni (£ 17,8 milioni nel 2017/18), ammortamenti per £ 89,7 milioni (£ 85,8 milioni nel 2017/18).
Tra gli investimenti in calciatori effettuati, figurano: l’acquisto di Lucas Torreira (Sampdoria); Bernd Leno (Bayer Leverkusen) e Sokratis (Borussia Dortmund)
Da quando Stanley Kroenke è diventato maggior azionista (dalla stagione 2011-2012), sono stati investiti 729,3 milioni di sterline nell’acquisto di calciatori.
Il rapporto tra Patrimonio Netto e Valore Rosa Calciatori è di 1,6, pertanto il valore della rosa calciatori è ampiamente coperto dai “mezzi propri”.
Dopo la chiusura del bilancio, per l'Arsenal Football Club plc, la campagna trasferimenti ha determinato un saldo a debito di £ 92,7 milioni, nel periodo precedente, il saldo a credito era di £ 61,4 milioni. Questi trasferimenti saranno contabilizzati nell'esercizio 2019/2020.
La Gestione Economica.
Il fatturato complessivo del Gruppo, al netto della joint venture, diminuisce da £ 403,3 milioni a £ 395,56 milioni. Il decremento registrato è stato del 1,9% ed è dovuto principalmente ai ricavi del settore immbiliare, che sono diminuiti di £ 14,2 milioni. In effetti il settore immobiliare ha registrato il fatturato più basso dal 2001-2002, evidenziando la cifra di £ 829 mila, pari a circa 935 mila Euro.
Il Settore Immobiliare.
L'attività nel business immobiliare del Gruppo, da alcuni anni, è ad un livello contenuto, rispetto alla fase iniziale. Durante l'anno si è svolta un'attività limitata nel settore dello sviluppo immobiliare del Gruppo.
Il fatturato relativo al settore immobiliare diminuisce di £ 13,88 milioni, precisamente da £ 15,038,000 a £ 829,000 (€ 935 mila).  I costi operativi del settore immobiliare diminuiscono da £ 15 milioni a £ 630 mila. Il risultato operativo è di £ 199,000 (€ 224 mila).
Il risultato del settore immobiliare prima delle imposte è diminuito da £ 5,304,000 a £ 313 mila.
Il rapporto Pre Tax Profit e Turnover è del 37,8% circa. Questo significa che ogni 100 Sterline fatturate se ne sono guadagnate circa 37,8.
Se si analizzano i dati dall’inizio di tale attività emerge chiaramente come il settore immobiliare abbia contribuito positivamente alla copertura finanziaria per la costruzione dello stadio.
In diciotto anni, dal 2001/02 al 2018/19, il Settore Immobiliare dell’Arsenal ha fatturato 482,8 milioni di Sterline e ha contribuito positivamente alla redditività del Gruppo con 74,8 milioni di Sterline.
Il Settore Sportivo.
Il fatturato imputabile alla gestione sportiva, comprensivo dei ricavi per i prestiti dei calciatori, risulta in diminuzione dell’8,18%, da £ 388,2 milioni a £ 394,7 milioni (€ 445,1 milioni).
L’Arsenal, per quanto riguarda il settore calcio, evidenzia un fatturato netto, senza ricavi da cessioni temporanee calciatori, che dipende per il 46,9% dai ricavi TV, per il 28,4% dai ricavi commerciali e per il 24,7% dai ricavi da gare.
L’aumento dei ricavi della sezione football rispetto all’esercizio precedente è dovuto al raggiungimento della finale della UEFA Europa League (2017/18 - ha raggiunto la semifinale) unitamente ai maggiori entrate commerciali che includevano "Visit Rwanda" sulla manica come nuova partnership.
L’evoluzione della ripartizione del turnover del settore sportivo negli ultimi undici anni vede l’incremento dell’incidenza dei ricavi TV, grazie ai contratti firmati ed un incidenza dei ricavi commerciali che ha superato costantemente il 25% dal 2012/13.
I ricavi da gare risultano pari a £ 96,2 milioni (£ 98,9 milioni nel 2017/18).
La media dei biglietti venduti è stata di 58.943 (2018: 58.012; 2017: 59.886; 2016: 59.834; 2015: 59.930; 2014: 59.790) per 30 partite casalinghe.
I ricavi da diritti tv ammontano a £ 183 milioni (£ 180,1 milioni nel 2017/18), registrando un incremento di £ 2,9 milioni. I ricavi di "Broadcasting" della UEFA Europa League, dal comunicato UEFA 2018/19, ammontano a Euro 38,995,743. Per il 2017/18 il comunicato UEFA, per la ripartizione dei proventi della Champions League 2017/18, riportava Euro 37.779.447 per la UEFA Europa League 2017/18.
I ricavi commerciali aumentano complessivamente del 3,7% da £ 106,9 milioni del 2017/18 a £ 110,9 milioni. Si pensi che nel 2011/12 ammontavano a £ 52,5 milioni.  
I maggiori ricavi commerciali sono in parte dovuti al fatto che includono la nuova sponsorizzazione "Visit Rwanda" apparsa sulle maniche della maglia.
Emirates e PUMA sono delle partnership assicurate per il lungo termine. Il contratto di sponsorizzazione con “Emirates Airlines”, stipulato nel 2012/2013, riportava un importo complessivo di £ 150 milioni, che doveva essere ripartito sulla durata del contratto. Il contratto di “naming rights” con “Emirates Airlines” scadrà nel 2028, mentre quello riguardante la sponsorizzazione della maglia è scaduto nel 2018/19. Nel Luglio 2014, è iniziata la partnership con PUMA. L'accordo con PUMA rappresentava il più importante accordo di partnership nella storia dell'Arsenal e di PUMA.  Il Club ha annunciato un'estensione della sua partnership con Emirates a partire dalla stagione 2019/20 e la firma di una partnership con lo sponsor tecnico Adidas che inizierà anche per la stagione 2019/20.
Il Player Trading.
Il risultato della gestione “Player trading” è determinato dalla differenza tra plusvalenze e minusvalenze, dagli ammortamenti sui diritti alle prestazioni dei calciatori, comprese eventuali perdite di valore, e dai ricavi per i calciatori in prestito. Il risultato di tale gestione è negativo per £ 74,13 milioni. Invece, nel 2017/18, il risultato è stato positivo per £ 30,6 milioni.
L’ammortamento dei giocatori è pari a £ 89,7 milioni, mentre nel 2017/18 era pari a £ 85,8 milioni.
Nell’esercizio 2018/19, l'ammortamento dei giocatori non è stato compensato dai profitti sulla vendita di giocatori pari a £ 12,2 milioni (nel 2017/18: £ 120 milioni) e dai ricavi derivanti dalle cessioni temporanee, pari a £ 4,6 milioni.  Nel 2018/19, rispetto al 2017/18, i ricavi derivanti dalle cessioni dei giocatori hanno registrato un notevole decremento dovuto alla vendita di calciatori meno importanti come Lucas Pérez (West Ham United), Joel Campbell (Frosinone Calcio) e
Chuba Akpom (PAOK Salonicco), rispetto al 2017/18, in cui furono ceduti Walcott, Giroud, Coquelin, Sanchez e Oxlade-Chamberlain.
Dal 2005/06 al 2018/19, l’Arsenal ha registrato profitti sulla vendita dei calciatori per £ 421 milioni, con una media di£ 30 milioni.
Costo dei dipendenti.
Il costo del personale continua ad essere di gran lunga la più importante voce di costo e ammonta a £ 234,9 milioni (€ 264,88 milioni), con un decremento del 2,14%.
Depurando il dato dai costi straordinari risulta che i costi totali del personale, esclusi i costi eccezionali, sono cresciuti di £ 8,4 milioni da £ 223,3 milioni a £ 231,7 milioni.
I costi straordinari per £ 3,2 milioni (£ 16,8 milioni nel 2017/18) sono relativi, come nell’esercizio precedente, al cambio del “First Team Management”, ossia dell’allenatore e dello staff.
La media del numero dei dipendenti, durante il 2018/19, è stata di 724 (2017/18: 733), di cui: 73 “Playing staff”; 87 “Training staff”; 441 Administrative staff e 123 “Ground staff”.
In aggiunta, sono stati utilizzati come media mensile circa 1.057 “temporary staff”, principalmente nei giorni di “match days” (2017/18: 1.103).
Il Consiglio di Amministrazione è costato £ 1.503.000 (£ 3.434.000 nel 2017/18; £ 3,362,000 nel 2016/17; £ 3,384,000 nel 2015/16). Nel 2017/18 la maggior parte del costo si riferivae al solo Gazidis, che è costato £ 2,658,000 (£ 2,598,000 nel 2016/17; £ 2,648,000 nel 2015/16).
Gli Altri costi operativi, che comprendono tutti i costi diretti e indiretti e le spese generali relative alle operazioni del settore calcio del Club e ai ricavi ammontano a £ 86.818.000 (£ 88 milioni nel 2017/18). Tali costi includono anche oneri straordinari.
L’incidenza del “Fattore Lavoro Sportivo”.
Il Costo del “Fattore Lavoro Sportivo”, dato dalla somma del costo del personale e degli ammortamenti dei calciatori, rapportato al fatturato netto sportivo incide per il 83,2% (84,4% nel 2017/18).
La gestione finanziaria.
I proventi da joint venture ammontano a £ 190,000 (£ 940,000 nel 2017/18).
Gli oneri finanziari netti, aumentano da £ 8,76 milioni a £ 12 milioni.
Nel dettaglio, gli oneri finanziari lordi, pari a £ 11,97 milioni, riguardano: interessi passivi bancari per £ 3 mila; interessi passivi su obbligazioni a tasso variabile e fisso per £ 10.744.000; altri oneri per £ 495 mila; e i costi per finanziamenti a lungo termine per £ 735 mila.
La Variazione del fair value degli strumenti finanziari risulta negativa per £ 693,000 (positiva per £ 3,285,000 nel 2017/18).
I proventi finanziari sono pari a 644 mila sterline (£ 448 mila nel 2017/18).
Il Breakeven Result.
Al momento, l’Arsenal non ha alcun problema a confrontarsi con il criterio del “Breakeven Result” del Fair Play Finanziario e con le sue soglie di tolleranza.
Il risultato prima delle imposte del Gruppo al 31 maggio 2019 è negativo per £ 32.215.000 (€ 36,3 milioni). Invece, nei precedenti due esercizi il risultato prima delle imposte era positivo. Al 31 maggio 2018 è positivo per £ 70.214.000 (€ 80,1 milioni) e al 31 maggio 2017 era positivo per £ 44.607.000.
In chiave Financial Fair Play, per l’Arsenal bisogna considerare il dato aggregato solo della Gestione Sportiva, che mostra comunque risultati entro i limiti richiesti.
Il risultato netto del 2018/19, risulta negativo per £ 27.074.000 (£ 56.554.000 nel 2017/18) ed interrompe una serie continua di sedici risultati positivi consecutivi; per trovare un altro bilancio in perdita bisogna risalire all’ormai lontano 2001/02.
Il risultato del conto economico complessivo è negativo per £ 27.064.000; nel 2017/18 era positivo per £ 54.548.000.
Il Valore.
Secondo la classifica “Brand Finance Football 50 2019” l’Arsenal si colloca al nono posto con 993 milioni di USD di valore di brand (1.083 milioni di USD nella classifica precedente) e un enterprise value di $2.558 milioni di dollari ($2.667 milioni di dollari nel 2017/18).
Nella classifica di “Forbes”, pubblicata nel 2019, l’Arsenal si colloca al settimo posto e vale 2,3 miliardi di dollari USD (2.238 milioni di dollari USD nella classifica precedente).
Nell’ultima classifica di fatturato “Deloitte Football Money League 2020”, l’Arsenal è scesa di due posizioni dal nono all’undicesimo posto con 445,6 milioni di Euro di fatturato sportivo netto, si pensi che nel 2016/17 era al sesto posto.
Conclusioni.
Il dato che emerge dai dati del 2018/19, anche a causa della mancata partecipazione alla UEFA Champions League, è che l’Arsenal stia “segnando il passo”, non a caso non è rientrato tra i primi dieci club europei che fatturano di più.
Inoltre, per quanto riguarda l’esercizio 2018/19, ha inciso negativamente il risultato della gestione del Player Trading; ovviamente, anche la mancata partecipazione alla UEFA Champions League, nonostante la partecipazione alla finale di Europa League, non ha contribuito ad attenuare la perdita.
Gli investimenti effettuati per l’acquisto di calciatori nell’esercizio precedente hanno reso rigido il costo del lavoro. In ogni caso, risultano rispettati i parametri del Fair Play Finanziario.
Anche nel 2019/20, l’Arsenal parteciperà alla UEFA Europa League che comporta meno ricavi rispetto alla UEFA Champions League.
Per quanto riguarda la stagione 2019/20, si prospetta una stagione sportiva poco brillante: l’Arsenal ha perso nei sedicesimi di finale della UEFA Europa League. e in Premier League non brilla.


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