Luca Marotta
Il bilancio chiuso al 30 giugno 2015 di “Calcio Catania
S.p.A.” si è chiuso con una perdita di Euro 15.356.900, nonostante il
paracadute di 12,5 milioni di Euro e i ricavi per la vendita dell’archivio RAI
per 6 milioni di Euro. Sul risultato ha pesato anche la retrocessione in
LegaPro. Infatti, l’entità della perdita è accentuata anche dal fatto che si è proceduto
ad un accantonamento per Euro 8.314.171 al "Fondo rischi campagna
trasferimenti sportivi professionisti 15/16” riguardante le minusvalenze
realizzate a seguito di vendite e risoluzioni contrattuali dei calciatori
avvenute nei primi mesi della stagione sportiva 2015/2016, già note alla data
di redazione del presente bilancio, e rese necessarie a seguito della
retrocessione della società in lega pro e della impossibilità a mantenere tali
contratti in lega pro.
Nella Relazione sulla gestione del bilancio annuale al
30/06/2015 è scritto che: “in data 23 giugno 2015, tre dirigenti del club etneo
(il presidente Antonino Pulvirenti, l’amministratore delegato Pablo Cosentino e
il direttore sportivo Daniele Delli Carri), sono stati accusati di aver
comprato alcune partite del campionato di Serie B 2014-2015 per consentire alla
squadra di evitare la retrocessione.”
In data 29 agosto 2015, con sentenza della Corte d'Appello
Federale della Figc, la società è stata retrocessa in Lega Pro, con una penalizzazione
di 9 punti. Al club etneo, oltre alla retrocessione in Lega Pro e alla
penalizzazione di 9 punti, i giudici hanno comminato anche un'ammenda di
150.000 euro. Alla sanzione disciplinare di cui sopra si è aggiunta
un’ulteriore sanzione consistente nella penalizzazione di un altro punto per violazioni
"ai fini del rilascio della Licenza Nazionale per l'ammissione al
Campionato Professionistico di Serie B 2015/2016".
Sul fronte dei debiti finanziari il Catania è riuscito ad
ottenere una dilazione quinquennale delle date di rimborso dei mutui.
Il bilancio chiuso al 30 giugno 2014, riportava una perdita
di 9.553 Euro, nel 2012/13 era evidenziato un utile di esercizio pari € 91.713
al netto di imposte per € 995.377.
Dai risultati di bilancio, sembrerebbe trovar conferma
l’ipotesi che l’equilibrio economico che aveva caratterizzato in passato la
gestione del Catania dipendesse dalla partecipazione al campionato di Serie A
con i suoi rilevanti diritti TV, che vengono meno nel campionato della Serie B,
anche se l’impatto della retrocessione è attenuato dal paracadute. Per tale
motivo, per una squadra retrocessa diventa necessario una pronta risalita in
Serie A, la doppia retrocessione complica il tutto. Anche perché i ricavi di
Lega Pro sono inferiori a quelli della Serie B.
Il Gruppo
“Calcio Catania S.p.A.” è una società controllata al 95,40%
da “Finaria S.p.A.”, con Amministratore Unico Antonino Pulvirenti. Il restante
4,60% è di proprietà della società “Meridi Srl”, che ha come amministratore
delegato Angelo Agatino Vitaliti.
La società “Finaria S.p.A.” ha un capitale sociale di €
4.644.000, interamente versato. Il patrimonio netto relativo all’ultimo
bilancio approvato, al 31/12/2014, è pari a € 59.289.434 (€ 64.854.586 al
31/12/2013 ed € 72.735.279 al 31/12/2012), la perdita dell’esercizio 2014 è
stata pari a € 5.565.151, la perdita dell’esercizio 2013 era pari a € 2.880.694,
mentre nel 2012 era evidenziato una perdita di € 35.054.942. Il valore della
produzione nel 2014 è stato di € 2.630.508 (€ 3.073.147 nel 2013).
Nella Relazione sulla Gestione è evidenziato che “i rapporti
intrattenuti con imprese controllate, collegate, controllanti e consorelle
(società controllate direttamente da Finaria Spa) non comprendono operazioni
atipiche e/o inusuali ma sono regolati da normali condizioni di mercato”. Il
rapporto con Meridi Srl ha generato ricavi per € 300.000, come Sponsor
ufficiale, e costi per € 13.452 per acquisto materiale di consumo. Il rapporto
con Finaria Spa ha determinato finanziamenti per € 542.000. Il rapporto con la
società Platinum srl ha generato ricavi € 546.369 (€ 418.762 nel 2013/14), di
cui € 250.000 per fitto attivo ed € 296.369 come Rimborso spese amministrative,
e costi per € 278.179 (€ 522.094 nel 2013/14), di cui € 101.129 per gas;
€36.930 per Allenamenti ritiri prima squadra; € 5.006 per Costi viaggi e
trasferte; € 18.401 per Spese di rappresentanza; € 130.165 per Servizio mensa
settore giovanile.
La Continuità
aziendale.
Il Bilancio 2014/15 di Calcio Catania SpA ricade
nell’ipotesi prevista dall’articolo 2446 del codice civile, ossia quando
risulta che il capitale è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di
perdite.
Gli amministratori hanno valutato le poste di bilancio
ispirandosi ai criteri generali della prudenza e della competenza, nella
prospettiva della continuazione dell’attività.
L'assemblea dei soci del 30/09/2015 ha deliberato di
differire il termine per l'approvazione del bilancio al 30.06.2015, per
consentire al nuovo organo amministrativo di procedere alla redazione del
progetto del bilancio di esercizio al 30 giugno 2015, a seguito delle
dimissioni del CdA in carica, alla data del 23 giugno 2015.
Il Collegio sindacale ha evidenziato che l’ulteriore
retrocessione della squadra nella serie inferiore “Lega-pro”, per la vicenda del
“calcio scommesse”, ha inciso negativamente sul risultato del bilancio 2014-15. In effetti, il Collegio
Sindacale ha evidenziato che oltre ai minori abbonamenti si è dovuto registrare
l’accantonamento, in un apposito fondo rischi, di euro 8.314.171 per le
minusvalenze realizzate a seguito della risoluzione di taluni contratti
riguardanti dei calciatori. Inoltre, altri accantonamenti sono stati effettuati
per cause di contenzioso tributario, per giudizi non ancora definitivi, e cause
legali per rischi connessi ad eventuali richieste di penalità, percentuali
aggiuntive, indennità, da parte dei procuratori e giocatori.
Il Collegio sindacale non ha rilevato motivi ostativi
all’approvazione del bilancio di esercizio al 30/06/2015, né ha obiezioni da
formulare in merito alla proposta di deliberazione presentata dall’Organo
Amministrativo per la copertura della perdita dell’esercizio.
La Struttura dello
Stato Patrimoniale.
Ovviamente, il giudizio sulla struttura dello Stato
Patrimoniale dipende dall’aver adottato il principio della continuità aziendale
tra i criteri di valutazione del bilancio.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il
rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità
totale. Una società è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto
maggiore risulta tale indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso
in questione, l’indice di solvibilità totale è pari a 1,19 (1,43 nel 2013/14),
ciò vuol dire che, adottando il principio di continuità aziendale, al 30.06.2015,
il club possedeva dei beni il cui valore era di sufficiente a pagare i debiti.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il
rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di
solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo corrente è in
grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione, l’indice di
solvibilità corrente è pari a 0,40 (0,48 nel 2013/14), ciò vuol dire che
l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
Anche
non considerando i ratei e i risconti passivi, pari a € 2,6 milioni, l’attivo a
breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
L’Indicatore
di Liquidità
Tale
indice coincide sostanzialmente con l’indicatore di Liquidità utilizzato dalla
FIGC che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di breve
termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari
con scadenza entro i 12 mesi.
Detto
indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità
liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari
per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con
scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed
infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,43, di poco
superiore alla soglia minima del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la serie A
che è di 0,4.
L’INDICE
DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in questione,
l’indice di indebitamento è pari a 0,18.
Infatti, l’equity ratio, ossia l’indice di copertura delle
attività con mezzi propri, è pari a 16%. Il ricorso al capitale di terzi è pari
all’ 84%.
La Voce Terreni e
Fabbricati.
Il bilancio del Catania si caratterizza per la notevole
incidenza sul totale delle immobilizzazioni e dell’attivo della voce “Terreni e
fabbricati”.
La voce “Terreni e fabbricati” rappresenta il 46,7%
dell’attivo.
Durante l’esercizio 2010/11, fu inaugurato a Mascalucia, in
contrada Torre del Grifo, il nuovo centro sportivo. All’epoca, gli
Amministratori, sostennero che la mancanza di un Centro Sportivo aveva impedito
nel corso degli anni un adeguato sviluppo del settore giovanile. Il costo storico a bilancio della Voce “Terreni
e Fabbricati” è di € 47.387.440 , di cui € 1.293.143 per terreno, €
43.904.788 per immobili centro sportivo e € 2.758.637 per i campi di calcio e
verde. Il valore contabile netto al 30 giugno 2015 è di € 41.076.932 (€
42.072.353 al 30 giugno 2014).
Gli impianti del Centro Sportivo hanno un costo storico di €
8.761.976 ed un valore contabile netto di € 2.898.752. Complessivamente gli impianti
e macchinari hanno un costo storico di € 8.958.876 ed un valore contabile netto
di € 2.965.343; mentre le attrezzature registrano un costo storico d € 1.208.980
ed un valore contabile netto di € 454.470.
Considerando la voce “terreni e fabbricati” unitamente a
“impianti e macchinario”, possiamo affermare che il nuovo centro sportivo è
costato circa 57 milioni.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto è positivo per circa € 13,7 milioni, finanzia
il 16% dell’attivo. Rispetto all’esercizio precedente risulta un decremento di
€ 15.356.900, pari alla perdita di esercizio.
In passato, un’importante fonte di alimentazione dei mezzi
propri in passato era costituita dall’autofinanziamento. Dal 2005 al 2014 il
patrimonio netto è aumentato di 28,9 milioni di Euro e, nello stesso periodo
sono stati conseguiti utili per 29,8 milioni di Euro.
Per quanto riguarda la perdita dell'esercizio 2014/15, l'assemblea
dei soci lo ha deliberato di coprire la perdita dell’esercizio, pari ad €
15.356.900, nel modo seguente: per Euro 2.378.686 mediante l'integrale utilizzo
della riserva straordinaria; per Euro 486.253 mediante l'integrale utilizzo
della riserva 10% scuole giovanile; per Euro 1.238.415 mediante l'integrale
utilizzo della riserva legale; e di rinviare la perdita residua pari ad Euro 11.253.546 in attesa
che l'assemblea dei soci adotti i provvedimenti richiesti dall'art. 2446 del
c.c..
Il rapporto tra Patrimonio Netto, aumentato del
finanziamento soci, e attivo patrimoniale risulta essere 0,16
Posizione Finanziaria
Netta.
La posizione finanziaria netta è negativa per 30,5 milioni
(-€ 28,5 milioni nel 2013/14) e finanzia il 69% del capitale investito netto.
Le disponibilità liquide diminuiscono
da € 584 mila a € 561 mila. I debiti bancari pari a € 25,2 milioni riguardano
principalmente il mutuo verso l’Istituto del Credito Sportivo.
I debiti bancari finanziano il 28,7% dell’attivo e risultano
in aumento complessivamente di 365 mila Euro.
I Debiti verso banche entro l'esercizio riguardano: Banca
IFIS c/c per € 46.771; Credito Etneo per € 200.422; Competenze passive da
ricevere per € 7.802; Debito Istituto Credito Sportivo per commissioni mutuo per
€ 13.035; Mutuo Istituto BCC per € 132.715; Mutuo Istituto credito Sportivo I
erogazione per € 697.285; Mutuo Istituto credito Sportivo II erogazione per € 139.506;
Mutuo Istituto credito Sportivo III erogazione per € 68.490 per un totale di € 1.306.026.
I Debiti verso banche oltre l'esercizio riguardano: Mutuo
Istituto BCC per € 45.851; Mutuo Istituto credito Sportivo I erogazione per € 16.745.921;
Mutuo Istituto credito Sportivo II erogazione per € 3.682.338; Mutuo Istituto
credito Sportivo III erogazione. per € 3.436.512, per un totale di € 23.910.622.
In nota integrativa è scritto che in relazione ai mutui
stipulati con il Credito Sportivo, in data 04/05/2015 l’Istituto Credito
Sportivo ha accolto la richiesta di moratoria relativa ai contratti di mutuo n.
318550 del 30/11/2010, n. 4046700 del 17/05/2011 e n. 4128100 del 11/10/2011. La
rinegoziazione ha determinato una proroga quinquennale dei termini di rimborso
e ha consentito di traslare in coda al piano di ammortamento due semestralità
di ciascun mutuo, spalmando i relativi interessi su tutta la durata dei
contratti. Quindi, riepilogando, dal Credito Sportivo il Catania ha ricevuto €
28,2 milioni e al 31/12/2015 risulta che il Catania deve 24.770.051 oltre
interessi; di cui € 19.537.874 oltre interessi con scadenza oltre 5 anni ed
Euro 5.232.177 entro 5 anni. Il Mutuo Credito Sportivo, I erogazione, scade il
30/11/2031 , il Mutuo Credito Sportivo, II erogazione, scade il 31/05/2032, il
Mutuo Credito Sportivo, III erogazione, scade il 31/10/2032.
In data 29/04/2015 è stato stipulato un Mutuo Chirografario
con la Banca Credito Cooperativo di euro 200.000,00, da rimborsare in n. 18
rate mensili. Tale mutuo presenta una scadenza residua inferiore ai cinque
anni. Il debito residuo al 30/06/2015 è di euro 178.566.
Ai fini del Financial Fair Play, bisogna considerare anche
il saldo dei crediti e debiti verso società di calcio. I crediti verso società
calcistiche sono pari a € 9,7 milioni e i Debiti verso società sportive sono
pari a € 6,5 milioni circa.
La posizione finanziaria netta, ai fini del Fair Play
Finanziario, pur essendo negativa, risulta superiore di poco al fatturato
netto. A questo punto andrebbe considerato che la maggior parte del debito
finanziario rientra nella fattispecie del debito “virtuoso”, perché destinato
al finanziamento del Centro Sportivo.
L’ Indicatore di
Indebitamento.
Indicatore
di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento
della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre
esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il
raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore
della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità
dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 30.06.2015 ammontano a €
55.341.407 ed il Valore della Produzione al 30 giugno 2015 è pari ad €
39.911.264, mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni è
pari a € 48.376.153.
Pertanto
il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre esercizi
è pari a 1,14; mentre se si considerasse il valore della produzione medio al
30.06.2015 sarebbe pari a 1,39, comunque inferiore alla soglia massima del
2015/16 stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 2. Tale soglia è destinata
a ridursi nel 2017/18 a 1,5.
Nei prossimi anni, il Valore della Produzione medio è
destinato a diminuire considerando i ricavi ridotti della Lega Pro.
Il Rendiconto Finanziario.
Il decremento delle disponibilità liquide è stato di Euro 23.176.
Il Flusso di cassa della gestione corrente è stato positivo
per € 7.861.475, a
causa soprattutto dell’Autofinanziamento economico positivo per € 8.461.969.
Il Flusso di cassa generato dall'attività di investimento è risultato
negativo per € 9.888.291
a causa soprattutto dell’Incremento netto delle altre immobilizzazioni
immateriali per € 8.503.820.
Il Flusso di cassa generato dall'attività finanziaria è stato
positivo per € 2.003.640 anche a causa della Variazione debiti verso soci per
finanziamenti per € 542.000.
Gli Altri debiti.
I debiti verso Tesserati per
retribuzioni ammontano a € 1.711.925
(€ 1.881.489 nel 2013/14) e il rapporto
con il costo del personale è del 9,34%, che è un dato fisiologico ed è un segnale
di puntualità nei pagamenti.
I Debiti tributari sono pari a € 6.909.949 (€ 4.517.536 nel 2013/14)
e finanziano il 7,9% dell’attivo. Tali debiti sono composti principalmente dal
debito verso l’Erario per ritenute Irpef dipendenti per € 1.204.052 (€1.398.954
nel 2013/14); dal debito verso l’Erario per l’IRAP per 262.622; debito verso
l’Erario per l’IRAP 30/06/2014 per € 723.002. Inoltre figurano debiti verso
Agenzia entrate iva 2014 per € 2,5 milioni; per Unico 2013 per € 821 mila; e
per Irap 2013 per € 464 mila.
Negli altri debiti figura Debiti V/Imu per € 803.510.
Il fondo per imposte differite, allocato tra i fondi rischi,
ammonta a € 2.946.091 (€ 4.853.089 nel 2013/14). Inoltre figurano anche i
seguenti accantonamenti: Fondo rischi cause civili per € 1.000.000; Fondo
rischi cause nei confronti di giocatori e procuratori per € 1.500.000; Fondo rischi cause contenzioso
tributario è paria per € 2.221.000 e Fondo rischi campagna trasferimenti
sportivi professionisti 2015/2016 per € 8.314.171.
Il Valore della Rosa.
La variazione in diminuzione dei Diritti pluriennali alle prestazioni
dei calciatori, pari a € 6,6 milioni, è dipesa da investimenti per € 6 milioni;
cessioni per un valore contabile residuo di € 3,1 milioni, ammortamenti per € 9,5
milioni.
Il Conto Economico.
Il valore della produzione è diminuito del 26,7%, da € 54,5
milioni a € 39,9 milioni.
I costi della produzione sono invece aumentati del 2,6%, da
€ 55,7 milioni a € 57,2 milioni. La differenza tra valore e costi della
produzione è negativa per € 17.288.292.
La struttura del conto economico non appare equilibrata in
quanto i ricavi, senza plusvalenze, sono inferiori ai costi operativi.
Inoltre, l’attività di “Player Trading”, che include
l’accantomento effettuato per le minusvalenze 2015/16, non è risultata sufficiente
per colmare la differenza.
I Ricavi.
L’evoluzione del fatturato netto mostra l’enorme l’importanza
dei diritti TV per una squadra di calcio, che nel 2014/15 sono crollati e a cui
si è sopperito in parte col paracadute allocato tra gli altri ricavi..
I ricavi da gare diminuiscono del
50%, da € € 3.048.756 a
€ 1.523.194. La causa della riduzione è da ricercare nell’aver partecipato al
campionato di serie B e al crollo degli abbonamenti di € 816 mila. I
ricavi per i biiglietti per le partite di campionato in casa sono diminuiti a €
440.452 da € 1.173.436.
I ricavi costituiti da proventi derivanti dalla cessione
diritti televisivi ammontano a € 563.197 (€ 30,2 milioni nel 2013/14) e
incidono solo per l’ 1,4% sul valore della produzione e per il 2,2% del
fatturato netto.
I ricavi commerciali, diminuiscono da € 5,2 milioni a € 2,4
milioni, incidono sul valore della produzione solo per il 6,15%. L'importo
dello Sponsor tecnico ammonta a € 500.000 (€ 1.342.927 nel 2013/14). L'importo
dello Sponsor ufficiale diminuisce da € 650.000 a € 380.000. La
voce Sponsor istituzionale crolla da € 485.714 a € 109.977. La
Pubblicità cartellonistica ha prodotto ricavi per € 939.401 (€ 2.239.696 nel 2013/14),
mentre i Proventi commerciali e royalties ammontano a € 508.447 (€ 470.160 nel 2013/14).
Gli altri ricavi comprendono i Proventi Lega per
“paracadute” pari ad Euro 12.500.000; la
Vendita archivio rai 5.643.000 e la mutualità per € 2.474.378.
Il Catania ha proceduto alla capitalizzazione costi vivaio
per un importo di € 1.503.820 (€ 801.465 nel 2013/14). Tale capitalizzazione si
riferisce ai costi sostenuti nel corso dell’anno per la gestione, promozione e
organizzazione dell’attività sportiva giovanile, il relativo cespite, allocato
tra le immobilizzazioni immateriali, ammonta a € 2.107.817 (€ 1.449.120 nel 2013/14).
Il Player Trading.
Le plusvalenze realizzate sulle
cessioni di diritti pluriennali di calciatori diminuiscono a € 9,7 milioni da €
13,6 milioni. Esse risultano in diminuzione di € 3,9 milioni e incidono per il 24,3%
sul valore della produzione.
Le plusvalenze da cessione dei
diritti alle prestazioni dei calciatori, realizzate nel 2014/15 risultano pari
a € 9.684.559 e riguardano: Barrientos Pablo (San Lorenzo) per € 1.311.791; Bellusci
Giuseppe (Leeds) per € 1.210.833; Bergessio Gonzalo (Sampdoria) per € 2.413.750;
Doukara Souleymane (Leeds) per € 700.000;
Izco Mariano (Chievo) per € 1.988.333; Lopez Maxi (Chievo) per € 1.059.852; Peruzzi
Gino (Boca Juniors) per € 1.000.000.
I ricavi da cessione temporanea sono aumentati da € 460 mila
a € 2,5 milioni.
Le minusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori per l’esercizio 2014/15 sono pari a € 44.444, e riguardano la
risoluzione contrattuale di Almiron Sergio.
A tale importo si deve aggiungere anche l’importo di Euro
8.314.171 riguardante le minusvalenze 2015/16 accantonate perché già realizzate
a seguito di vendite e risoluzioni contrattuali avvenute nei primi mesi della
stagione sportiva 2015/2016, alla data di redazione del bilancio 2014/15, e
rese necessarie a seguito della retrocessione della società in lega pro e della
impossibilità a mantenere tali contratti. Tra queste figurano: Belmonte Nicola
(Perugina) per € -220.000; Cabalceta Erick (Risoluzione) per € 21.836; Calaio
Emanuele (Risoluzione) per € 30.500; Ceccarelli Luca (Risoluzione) per €
150.000; Crapek Michael (Lechia Gdansk) per € 907.500; Del Prete Lorenzo
(Perugina) per € 278.571; Frison Alberto (Risoluzione) per € 520.000; Lodi
Francesco (Risoluzione) per € 3.000.000; Maniero Riccardo (Bari) per € 400.000;
Martinho Raphael Alves (Risoluzione) per € 1.373.625; Moretti Federico (Latina)
per € 720.000; Schiavi Raffaele (Salernitana) per € 200.000; Sciaudone Daniele
(Salernitana) per € 350.000 eSpolli Nicolas (Risoluzione) per € 142.169.
Gli ammortamenti della rosa calciatori aumentano da € 8
milioni a € 9,5 milioni circa e rappresentano il 16,7% dei costi della
produzione e il 23,9 % del valore della produzione.
I Costi.
I costi del personale diminuiscono da € 23,8 milioni a € 18,3
milioni; pertanto, registrano un decremento del 23% e rappresentano il 70% circa
del fatturato netto. In rapporto ai costi della produzione i costi del
personale rappresentano solo il 32%.
Gli ammortamenti per immobilizzazioni materiali ammontano
complessivamente ad € 3.138.246 (€ 3.108.329 nel 2013/14) e riguardano prevalentemente
il centro sportivo.
L’ammortamento dei costi capitalizzati per il vivaio è di € 845.123
(€ 679.315 nel 2013/14).
I costi per servizi ammontano complessivamente ad €
5.437.432 (€8513865 nel 2013/14)
I Compensi per consulenze sportive diminuiscono a € 1.443.800
da € 2.579.154. Le Prestazioni dei procuratori ammontano a € 144.900 (€ 299.956
nel 2013/14).
Nel 2014/15 il Catania non ha pagato costi per Diritti
immagine (€ 1.435.687 nel 2013/14).
I costi per godimento beni di terzi diminuiscono complessivamente
da € 2.448.900 a € 969.941.
L’ Indicatore di
Costo del Lavoro Allargato.
L’ Indicatore
di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo
del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico
del costo del lavoro.
Il
Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore
risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono
dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso del Catania il valore è di 0,64 se si considerasse
tutto il costo del personale, tale valore sarebbe entro il limite richiesto
dalla FIGC per la Serie A per le stagioni sportive 2015/16-2016/17-2017/18.
Il “Punto di Pareggio”.
Il Catania che ha militato in Serie A non ha mostrato problemi
per quanto riguarda il requisito del break-even, perché ha attuato una gestione
economica sostanzialmente equilibrata, chiudendo, i bilanci, tranne il penultimo,
sempre con un risultato positivo ed ha evidenziato anche ammortamenti per
strutture sportive di notevole importo.
Invece, con la serie B ed il venir meno dei diritti TV nel
2014/15 è evidenziato un risultato prima delle imposte negativo per Euro 19,2
milioni, anche se allo stesso ha contribuito l’accontonamento delle
minusvalenze 2015/16 per Euro 8.314.171..
Nel bilancio 2013/14 era evidenziato un risultato prima
delle imposte positivo per € 930.484. Nel 2012/13, il risultato prima delle
imposte era positivo per € 1,1 milioni e nel 2011/12 per € 7,2 milioni.
Il problema dell’equilibrio economico si ripresenterà con la
partecipazione ai campionati di Lega-pro.
Conclusioni.
Per la società Calcio Catania SpA si prospettano come minimo
due stagioni sportive consecutive in Lega-Pro, precisamente 2015-16 e 2016-17.
Nell’ipotesi ottimistica di una promozione in Serie B, si aggiungerebbe
un’altra stagione sportiva, quella del 2017-18, sempre con ricavi nettamente
inferiori alla Serie A.
Si pensi che il valore della produzione del Frosinone nel
2013/14 è stato di 4,6 milioni di Euro.
Sarà molto importante il continuo sostegno della proprietà e
la competenza del management sportivo nell’allestire squadre competitive.
Non a caso nella Relazione sulla gestione gli amministratori
hanno scritto che per il prossimo futuro, auspicano che “la squadra possa
ambire sin da subito alla promozione nel campionato di serie B”.
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