Il 19 maggio 2010 Andrea Agnelli viene eletto presidente
della Juventus.
Dal 2011/12, la gestione di Andrea Agnelli, dopo un anno,
che potremmo definire di “ambientamento”, è stata caratterizzata dalla crescita
del fatturato, perseguendo l’equilibrio economico ed il successo sportivo.
Ovviamente, i sei scudetti consecutivi, che hanno garantito la
stabile partecipazione alla UEFA Champions League, con i suoi ricavi
fondamentali hanno facilitato il tutto, usufruendo della leva del nuovo stadio
di proprietà, con una capacità doppia rispetto all’Olimpico.
Invero, la gestione di. Andrea Agnelli è seguita e si è
confrontata con quella di Jean-Claud Blanc, che dal punto di vista dei successi
sportivi ed economici non brillò affatto.
Una volta che il successo sportivo nazionale è diventato
“abitudinario”, i tifosi hanno sempre di più pensato al successo sportivo in
chiave europea e a quello che manca per poterlo conseguire.
Di conseguenza è inevitabile fare delle riflessioni sulle
differenze di fatturato con i club Europei.
Premesso che il fatturato non determina le vittorie, ma è la
fonte di reddito necessaria per poter allestire squadre competitive, che devono
essere messe bene in campo, ad avviso di chi scrive potrebbe essere
interessante osservare l’evoluzione del rapporto tra la media dei fatturati dei
club divisi per fasce e quello della Juventus.
Utilizzando i dati di Deloitte Football Money League, si
potrebbero individuare 2 fasce di club con cui effettuare il confronto:
-
la Fascia A costituita da Manchester UTD, Real, Barca,
Bayern;
-
la Fascia B costituita da Manchester City, Arsenal,
Chelsea, Liverpool.
Si è ritenuto opportuno non considerare il PSG.
La differenza con la Fascia A, subisce anche l’influenza della
differente capacità degli stadi e dei ricavi commerciali.
La differenza con la Fascia B, dal 2013/14 subisce anche
l’influenza dei diritti TV della Premier League.
La tabella seguente, che utilizza sempre i dati di Deloitte
Football Money League, mostra nel dettaglio l’evoluzione nel tempo del rapporto
tra la media dei fatturati di Fascia A e Fascia B e quello della Juventus.
All’inizio della gestione Agnelli i club di Fascia A
fatturavano 2,6 volte il fatturato della Juventus, ossia più del doppio; mentre
i club di Fascia B fatturavano 1,4 volte il fatturato della Juventus, ossia circa
il 40% in più. Nel 2015/16, i club di Fascia A fatturavano 1,8 volte il
fatturato della Juventus, ossia meno del doppio; mentre i club di Fascia B
fatturavano 1,4 volte il fatturato della Juventus, ossia circa il 40% in più,
nonostante l’incremento dei diritti TV della Premier rispetto alla Serie A.
Analizzando il Cagr, ossia il tasso di crescita annuale
composto del fatturato netto dal 2010/11 al 2015/16, si nota come il fatturato
della Juventus sia aumentato in media del 17,3% ad anno. Il CAGR della Juventus
si colloca al secondo posto dopo quello del Manchester City.
Da notare come Milan e Inter espongano valori negativi, che
significa che il Milan, dal 2010/11 ha visto ridursi il fatturato dell’1,8% ad
anno e l’Inter del 3,3% ad anno.
Conclusioni.
La Juventus rispetto ai club di fascia A soffre della
ridotta dimensione dello stadio e dei ricavi commerciali. Mentre rispetto ai
club inglesi, collocati nella fascia B, soffre della differenza dei diritti
televisivi nazionali.
Sarà interessante verificare le considerazioni fatte alla
luce dei fatturati 2016/17.
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