Luca Marotta
ACF Fiorentina Spa ha chiuso il bilancio d’esercizio al
31/12/2017 con un utile netto di € 35.573.227, che è anche record storico.
Mentre, l’esercizio solare 2016 si era chiuso con una perdita netta di €
2.736.769 e il 2015 con una perdita di € 15.581.807.
Altro record storico è costituito dall’ammontare delle
plusvalenze, pari ad € 88.748.498.
Invero il fatturato netto, senza plusvalenze è diminuito a
circa 90,2 milioni di Euro.
Di fatto, la Fiorentina ha continuato a vendere dei
calciatori importanti, onde realizzare delle plusvalenze al fine di realizzare
una gestione economica equilibrata. Nel 2017 è stato ceduto Bernardeschi, che
ha permesso di realizzare una plusvalenza di Euro 39.113.216; Vecino , che ha
permesso di realizzare una plusvalenza di Euro 22.724.949 e Kalinic , che ha
permesso di realizzare una plusvalenza di Euro 16.515.836. Nel 2016, era toccato a Marcos Alonso, che ha
permesso di realizzare una plusvalenza di 22,13 milioni di Euro. Negli anni
precedenti sono stati ceduti calciatori, che hanno determinato plusvalenze
importanti, come: Cuadrado; Jovetic e Nastasic.
Il forte impatto delle plusvalenze del 2017 è stato
facilitato anche dal profondo cambiamento dell’organico, compreso lo staff
tecnico, con il nuovo allenatore, Stefano Pioli, e dall’adozione di un nuovo
progetto tattico e al ringiovanimento della Rosa.
Gli Amministratori sposano in pieno la filosofia posta alla
base del Fair Play Finanziario, voluto dall’UEFA, valutando ogni operazione
anche in funzione delle dimensioni societarie. La Fiorentina persegue un
modello gestionale che punta all’autonomia economica e finanziaria dell’azienda.
Dal punto di vista sportivo, la
prima parte dell’esercizio 2017, riguardante la parte finale della stagione sportiva
2016/2017, si è conclusa all’ottavo posto in campionato, non conseguendo il
diritto alla partecipazione alle competizioni europee. Nella competizione Uefa
Europa League, la Fiorentina è stata eliminata nella fase dei sedicesimi di
finale dopo il doppio confronto con il Borussia Mönchengladbach, mentre per
quanto riguarda la Coppa Italia, è stata eliminata nei quarti di finale dal
Napoli.
La seconda parte dell’esercizio 2017, riguardante la parte
iniziale della stagione sportiva 2017/18, si è conclusa all’ottavo posto in
campionato, con 57 punti, non conseguendo “sul campo” il diritto alla
partecipazione alle competizioni europee, che tuttavia potrebbe essere
conseguito se al Milan fosse impedita la partecipazione. Per quanto riguarda la Coppa Italia, è stata eliminata nei quarti
di finale dalla Lazio.
Il Gruppo.
La società appartiene al Gruppo “DIEGO DELLA VALLE & C.
S.R.L.”, che predispone il bilancio consolidato. DIEGO
DELLA VALLE & C. S.R.L. detiene il 97% delle azioni, pari a 7.275.000 e Andrea
Della Valle l’1%, pari a 75.000. Il restante 2% delle azioni è detenuto dalla
controllata Firenze Viola Srl, pari a 150.000 azioni.
La società controllata Firenze Viola Srl è detentrice del
marchio Fiorentina e dei Trofei acquisiti dal fallimento della precedente
società A.C. Fiorentina S.p.A. ed ha beneficiato del conferimento del ramo
commerciale d’azienda. ACF Fiorentina Spa ha mantenuto: il Main Sponsor, lo
Sponsor Tecnico, gli Sponsor Istituzionali, tutti i rapporti contrattuali
riguardanti la cessione dei diritti di trasmissione, nonché tutti i proventi
dalla biglietteria. Firenze Viola srl ha concesso ad uso esclusivo di ACF
Fiorentina Spa l’utilizzo del marchio “Fiorentina”, a fronte di un canone
annuo, per il 2017, di € 271.750.
La società ACF Fiorentina Spa detiene le partecipazioni
totalitarie nelle società Firenze Viola Srl, Promesse Viola Srl, che si occupa
di servizi inerenti vitto, alloggio, trasporto, supporto logistico per gli
allenamenti e assistenza allo studio agli atleti del settore giovanile; Fiorentina
Women's SSD a r.l., che ha per oggetto l’organizzazione di attività sportive
dilettantistiche del calcio femminile.
ACF Fiorentina Spa redige il bilancio consolidato ai soli
fini del soddisfacimento della normativa FIGC.
Nel mese di marzo 2015, ACF Fiorentina S.p.A. ha acquisito
una partecipazione del 15% della società Wadhawan Sports Private Limited che
controlla il Pune City FC (INDIA), per originari € 1.753.270. Nel corso del 2016,
il costo di tale partecipazione aumentò di Euro 750 mila, ma il valore della partecipazione
e stato completamente svalutato in quanto i risultati economici di bilancio
della società indiana presentano valori negativi. Alla
data del 31.03.2017, la quota di partecipazione risulta scesa al 12,07%, per
effetto dei versamenti di capitale ai quali la ACF Fiorentina non ha
partecipato. Al 31.12.2017, il valore della partecipazione in bilancio risulta
completamente svalutato.
La continuità
aziendale.
Nella nota integrativa è scritto che la valutazione delle
voci di bilancio è stata fatta nella prospettiva della continuazione dell'attività,
“non sussistendo incertezze significative a riguardo”.
I Revisori della Deloitte & Touche S.p.A. non hanno
evidenziato alcun richiamo o rilievo.
La struttura
dell’attivo.
Gli impieghi sono rappresentati per il 49,8% dalle
immobilizzazioni, per il 49,6% dall’attivo circolante e per lo 0,6% da ratei e
risconti attivi.
Causa la mancanza di uno stadio di proprietà gli
investimenti infrastrutturali, confluiscono nelle immobilizzazioni immateriali. Tra le “Altre Immobilizzazioni”, pari ad Euro 5.606.469
(€ 6.821.353 nel 2016), sono compresi i costi per migliorie e spese
incrementative su beni di terzi (Stadio e Centro sportivo). Nel 2017, sono
stati realizzati interventi per Euro 169.310 (€ 369.405 nel 2016). Le “Immobilizzazioni in corso”, che nel 2016 erano
pari ad Euro 1.161.251 e comprendevano i costi per i progetti
relativi alla costruzione del nuovo stadio, che riguardavano parcelle relative
agli studi di architettura e di progettazione per la realizzazione del progetto
definitivo. Nell’esercizio 2017 si è preferito svalutare tale posta per un
importo di € 1.740.450.
Nuovo stadio.
La costruzione del Nuovo Stadio e collegata dal punto di
vista urbanistico al trasferimento del mercato ortofrutticolo e al nuovo
aeroporto di Firenze.
Nella
Relazione sulla Gestione, gli Amministratori hanno scritto che per il Nuovo
Stadio “la procedura urbanistica prevede diversi passaggi che, allo stato
attuale, condizionano l’iter autorizzativo e non permettono di poter stabilire
con ragionevole certezza i tempi di realizzazione del progetto.
La
Società Fiorentina auspica che, nel corso del 2018, vi siano i presupposti da
parte di tutte le parti coinvolte per poter addivenire ad una definizione del
cronoprogramma di progetto.”
In considerazione delle incertezze in merito alle
tempistiche di inizio e conclusione dei lavori e all’orizzonte temporale di
recupero dei costi sostenuti, tali costi, contabilizzati tra le
“Immobilizzazioni in corso”, per i progetti relativi alla costruzione del nuovo
stadio, sono stati svalutati nell’esercizio 2017.
Secondo gli Amministratori l’attuazione del progetto del
nuovo Stadio cambierà il futuro patrimoniale e sportivo del club. Secondo loro
il nuovo Stadio potrà consentire “una crescita strutturata e significativa
dell’azienda”, e alla squadra permetterà “di poter competere nell’arco di qualche
anno per le posizioni più nobili del campionato”.
.
L’attivo, pari a € 265,39 milioni circa (€ 163,5 milioni nel
2016), risulta aumentato del 62,31%.
Le immobilizzazioni incidono sull’attivo per il 49,8%. I
diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori rappresentano il 73,8%
delle immobilizzazioni ed il 36,8% dell’attivo.
Il 14,5% delle immobilizzazioni, per l’importo di Euro 19.159.340
(€ 19.033.306 nel 2016), riguarda le partecipazioni totalitarie in: Firenze
Viola srl (€ 19 milioni); Promesse Viola Srl (€ 7.496); Fiorentina Women's SSD
a r.l. (€ 151.844).
L’attivo immobilizzato comprende la Library acquistata dalla
RAI, nel 2012, al prezzo di € 11.200.000. In bilancio figura una valore residuo
di circa € 9,3 milioni. Il valore di tali diritti è stato determinato da un’apposita
perizia redatta da un esperto indipendente ed in funzione dei flussi di ricavi che
saranno conseguiti nel tempo e viene ammortizzato in 30 anni con decorrenza dal
30 Settembre 2012.
Contestualmente con la stessa Rai fu stipulata una
transazione per l'utilizzo pregresso della Library per un importo di € 3
milioni, ed fu concesso il diritto trentennale di utilizzo della stessa Library
sino al 2042, nonché il diritto di rinnovare il citato contratto di utilizzo
della stessa dal 30 giugno 2042 al 30 giugno 2072 per € 1.000.000. Per l'utilizzo della “Libreria storica” la Fiorentina
stipulò dei contratti con la RAI che genereranno ricavi sino al 30 Settembre
2042, già contrattualizzati per un valore complessivo pari a circa € 7.200.000,
di cui € 925.322 di competenza del 2017 e per il quale risultano iscritti a
bilancio risconti passivi oltre i dodici mesi per un importo pari a € 4.214.679.
Al 2012, risale anche un contratto con Infront Italy Srl, con
cui è stato conferito l'incarico per la digitalizzazione, la catalogazione e l'organizzazione
delle immagini appartenenti all'archivio RAI. Per questa operazione Infront
procederà con la commercializzazione dell'archivio, attività per la quale viene
previsto un corrispettivo pari a € 750.000 annui per le stagioni 2015/16, 2016/17
e 2017/18.
I Crediti nei confronti della società controllante diminuiscono
da € 23.328.918 a
€ 22.907.019 e si riferiscono alle somme che dovranno essere ricevute in forza
del Consolidato Fiscale Nazionale ai fini IRES, a cui la società ha aderito in
qualità di controllata. L’incidenza di tali crediti sull’attivo è dell’8,6%.
I Crediti verso imprese controllate iscritti nell'attivo
circolante aumentano da € 158.361 a € 408.106.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il
rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità
totale. Una società è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale
indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità totale è pari a 1,65 (1,73 nel 2016), ciò vuol dire che
il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti
determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se
l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,95 (0,99 nel 2016), ciò vuol dire
che l’attivo a breve non sarebbe in grado di poco di pagare i debiti a breve.
Tuttavia nel caso in questione i debiti a breve comprendono risconti passivi
per 16,6 milioni di Euro.
L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale indicatore, è il più importante per la verifica
dell’equilibrio economico-finanziario ed è finalizzato a misurare il grado di
equilibrio finanziario di breve termine, ossia la capacità della società di far
fronte agli impegni finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide
sostanzialmente con l’indice di solvibilità corrente.
Detto
indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità
liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari
per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con
scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed
infruttiferi. Per tale indicatore il risultato
sarebbe pari a 1,05, superiore alla soglia minima stabilita dalla FIGC per la
serie A che è di 0,5.
Nella Relazione
sulla Gestione è scritto che al 30/06/2017 il valore calcolato è stato pari a 0,85
ampiamente al di sopra della soglia minima stabilita dalla FIGC, che è di 0.5.
RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e la semisomma delle
attività totali iniziali e finali, risponde ad una semplice, ma fondamentale
domanda: quanto è stato investito e quanto si fattura? Considerando come ricavi
operativi solo il fatturato netto e rapportandolo alla semisomma dell’attivo
iniziale e finale, nel caso in questione, tale indicatore risulterebbe pari al 42,1%
(55,8% nel 2016), pertanto ogni 100 Euro investiti si incassano 42,1 Euro, che
è un segnale di una rotazione degli investimenti effettuati, superiore
all’anno.
RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon
funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato,
vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e
le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, che è positivo
per € 55.785.855, e come attivo la semisomma delle attività iniziali e finali,
risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si guadagnerebbero, prima del
calcolo degli interessi e delle tasse, circa 26 Euro; nell’esercizio
precedente, sempre in riferimento all’importo investito di 100 Euro, si
sarebbero persi circa 1,2 Euro.
Il Valore della Rosa.
Il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei
calciatori risulta aumentato da € 55,35 milioni a € 97,56 milioni. La
variazione è dovuta a investimenti per Euro 85,2 milioni, a cessioni per un
valore contabile residuo per circa € 14,79 milioni, ammortamenti per € 28,12
milioni.
Durante la sessione invernale del calciomercato 2016/17 è
stato ceduto è stato ceduto il calciatore Zarate al Watford per un
corrispettivo di Euro 1.448.750; mentre sono stati acquistati a titolo
definitivo ILLANES Minucci Svincolato con un costo di Euro 400.000 e
CASTROVILLI Gaetano (Bari) per Euro 1.200.000.
Le cessioni principali della sessione estiva del calciomercato
2017, sono state: Federico Bernardeschi
(Juventus) per 40 milioni di Euro, Matias Vecino (Inter) per € 24 milioni,
Nikola Kalinic (Milan) per € 20 milioni, Borja Valero (Inter) per € 5,5 milioni,
Josip Ilicic (Atalanta per €5 milioni, Ciprian Tatarusanu (Nantes) per 1,5
milioni e Horvje Milic (Olympiakos) per € 700 mila che hanno comportato
importanti plusvalenze economiche, ed è stato svincolato il calciatore Matias
Fernandez.
I principali acquisiti hanno riguardato: SIMEONE G. (Genoa) per € 16.000.000; BENASSI
M. (Torino) per € 10.000.000; VERETOUT J. Aston Villa (UK) per € 7.157.721; MILENKOVIC
N. Partizan (SER) per € 4.650.000; EYSSERIC V. Nice (FRA) per € 3.600.000; THEREAU
C. Udinese Per € 3.000.00; BIRAGHI C. (Pescara) per € 2.200.000: LAURINI V. (Empoli)
per € 1.800.000; HRISTOV R. PFC (Slavia) per € 1.700.000; ZEKHNINI R. (Odds) per
€ 1.500.000; GRACIAR M. (Slovan Liberec) per € 1.200.000; ZINFOLLINO M. (Bari) per
€ 700.000; SIMIC (R. Domzale) per € 163.200.
Durante la sessione invernale di mercato 2017/18, è stato
ceduto in prestito il calciatore BABACAR K. al Sassuolo con obbligo di acquisto
e a titolo definitivo HAGI Janis al Viitorul (ROM) per € 2.000.000; mentre sono
stati acquistati a titolo definitivo KUKOVEC N. dal Maribor per € 700.000; DABO
B. dal St. Etienne per € 3.000.000.
La svalutazione dei diritti alle prestazioni dei calciatori,
per € 119.000 ha riguardato le cessioni di calciatori avvenute nel corso della sessione
di calciomercato di gennaio 2018 il cui corrispettivo di vendita è risultato
inferiore al valore residuo. MADRIGALI S. (€ 9.000) e MLAKAR J. (110.00)
Il Patrimonio netto.
Il patrimonio netto risulta positivo per € 104.447.501 (€
68.874.275 nel 2016) e finanzia il 39,4% delle attività (42,1% nel 2016).
La variazione positiva di 35,57 milioni è dovuta all’utile
netto di esercizio di 35,57 milioni di Euro.
Il rapporto tra patrimonio netto e diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori è pari a 1,07 (1,24 nel 2016). Tale indicatore
significa che il valore contabile netto della rosa è finanziato totalmente con
i mezzi propri.
Secondo la riclassificazione operata dagli amministratori, il
Capitale Circolante netto è positivo per € 19.985.944, nel 2016 era negativo
per € 177.834. Se non si considerassero i risconti passivi a breve pari a Euro 16.637.786
(€ 10.015.491 nel 2016), che sono ingenti a causa della contabilizzazione per
anno solare e non per stagione sportiva, il capitale circolante netto aumenterebbe
di molto.
La struttura del
Passivo.
Il capitale di terzi finanzia il 60,6% delle attività (57,9%
nel 2016).
L’INDICE
DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in
questione, è pari a 0,65 (0,73 nel 2016).
Il che sta a significare che il capitale di terzi prevale
sui mezzi propri.
Anche, se bisogna evidenziare che l’equity ratio è pari al 39,4%
e per la Serie A italiana è uno dei migliori.
L’ Indicatore di
Indebitamento della FIGC.
Indicatore di Indebitamento è finalizzato a misurare il
grado complessivo di Indebitamento della società in rapporto al Valore della
Produzione medio degli ultimi tre esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore
di Indebitamento rappresenta il raccordo tra la componente finanziaria dei
Debiti e quella economica del Valore della Produzione e segnala in modo
sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 31.12.2017 ammontano a € 117.169.796
(€72,7 milioni nel 2016), mentre il valore della produzione medio degli ultimi
tre anni è pari a € 150,7 milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione
medio degli ultimi tre esercizi è pari a 0,777,
comunque inferiore alla soglia massima consentita stabilita dalla FIGC per la
Serie A che è di 1,75.
Nella Relazione
sulla gestione è scritto che al 30/06/2017 il valore calcolato è stato pari a 0,68,
ampiamente dentro i parametri FIGC, che prevedono come valore massimo 1,75.
I ratei e risconti passivi ammontano a € 20.852.465 (€
14.435.574 nel 2016) e finanziano il 7,9% delle attività (8,8% nel 2016).
Le principali voci dei risconti passivi riguardano i Diritti
TV stagione sportiva 2017/18 per 11.868.586 (€ 4.429.032 nel 2016), Proventi da
diritti di immagine archivio RAI € 4.421.073 (€ 4.595.486 nel 2016), i Ricavi
da sponsorizzazioni ufficiali per € 2.220.000: e l’incasso netto da abbonamenti
partite in casa per € 1.904.055.
I risconti passivi oltre i dodici mesi sono pari a € 4.214.679
e si riferiscono ai ricavi derivanti dalla cessione dei diritti dell’archivio
Library RAI.
Nella nota integrativa è scritto che i debiti verso i tesserati, dipendenti e collaboratori, pari a
Euro 3.626.606, riguardano il debito relativo alle mensilità di dicembre 2017,
pagata nel mese di gennaio 2018 e i Debiti
per Intermediazioni su trasferimenti da fatturare, pari a Euro 6.552.762
(€ 8.078.338 nel 2016), rappresentano il debito in essere relativo ai contratti
sottoscritti con intermediari in occasione dei trasferimenti di giocatori,
ancora non scaduti e, di conseguenza, non ancora fatturati.
Tale voce rispetto al saldo iniziale di € 8.078.337 di è decrementata
di € 9.431.270 e si è incrementata di € 7.905.695. Il maggiore incremento
riguarda BERNARDESCHI FEDERICO per € 900.000 e il maggiore decremento riguarda BABACAR
KOUMA per € l.200.000.
La Posizione
Finanziaria Netta.
I debiti bancari, al 31 dicembre 2017 sono esposti per
8.978.000 Euro (€ 3 milioni nel 2016). Trattasi di finanziamento a breve
termine erogato da Banca CR Firenze sulla base di un fido garantito da pegno di
azioni da parte della controllante Diego Della Valle & C. Srl, per l’importo
di 3 milioni di euro nonché debiti verso società di factoring per operazioni di
anticipo dei diritti televisivi della stagione in corso per la differenza.
I debiti finanziari riguardano il debito fruttifero di
interessi verso la società controllante pari a € 15 milioni. Tale debito è
fruttifero di interessi al tasso dell’1% sull’Euribor a 3 mesi, con scadenza 30/05/2018.
Le disponibilità liquide diminuiscono di € 1,2 milioni, da €
4,6 milioni a € 3,4 milioni.
I Crediti verso società calcistiche aumentano di € 53,9
milioni, da € 31.198.310 a € 85.128.991.
In
particolare, la voce Crediti verso Enti Settore Specifico per fatture da
emettere, risulta pari a € 3.091.922 (€ 9.585.733 nel 2016) e comprende: il
credito verso la Uefa di € 78.300, incassato a febbraio 2018, per corrispettivi
extra maturati per la partecipazione all’Europa League 2016/17; il credito
verso Lega di € 2.263.622; il credito verso la Sampdoria per € 750.000, legato
alla risoluzione del contratto con Montella. Il credito verso la Lega riguarda:
la stima della quota di competenza al 31/12/2017 dei Ricavi Collettivi
ripartiti dalla Lega Serie A, che saranno distribuiti sulla base alla posizione
di classifica finale per € 600.000; i ricavi connessi alla messa a disposizione
del segnale audiovisivo e per la concessione dei diritti televisivi della
stagione 17/18 per € 714.024; la quota dei ricavi connessi alla qualificazione
ai quarti di finale della TIM Cup 17/18 e alla percentuale sull’incasso della
partita disputata il 26 dicembre a Roma contro la Lazio, per € 949.598.
I debiti verso società calcistiche sono pari a € 69.346.686 (€
26,12 milioni nel 2016).
Ai fini del Financial Fair Play la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia
regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide
integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata
ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio anche dei debiti
fiscali e previdenziali non correnti. In genere tali debiti riguardano le rateizzazioni
pluriennali col fisco, che nel caso della Fiorentina sono assenti.
L’indebitamento finanziario netto ai fini del Fair Play
Finanziario pari a € 4,7 milioni risulta inferiore al volume dei ricavi ed è
conforme a quanto auspicato dalla normativa. Occorre evidenziare che
Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto
la nozione di “Relevant Debt”. La
nozione di debito rilevante (“Relevant
Debt”) corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito
direttamente attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello
stadio e/o alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni
dopo la data in cui il debito l'attività è dichiarata pronta per l'uso. Il “Relevant Debt” non deve essere
superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della
differenza tra valore e costi della produzione. Nel caso della Fiorentina, al
31.12.2017, sono assenti debiti per la costruzione del nuovo stadio.
Il Rendiconto
Finanziario
L’ Indebitamento finanziario netto finale è aumentato di
9.186.084 Euro, da € -11.386.761
a € - 20.572.845, perché il CASH FLOW della Gestione
Operativa corrente è stato positivo per Euro 62.622.908 (+29.179.555 nel 2016), soprattutto a causa di un CASH FLOW della Gestione
Reddituale positivo per Euro 82.992.089 (+ 27.134.617 nel 2016) e il CASH FLOW
DELLE ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO è risultato negativo per Euro -71.808.991 (€-21.722.121 nel 2016),
soprattutto a causa di Investimenti in Diritti pluriennali, che hanno assorbito
Euro 72.186.581 (€ 20.275.514 nel 2016).
In altre parole la gestione corrente non è risuscita a
fronteggiare il fabbisogno della gestione relativa agli investimenti,
producendo un fabbisogno di Euro 9.186.084, che è stato soddisfatto con il
flusso dell’attività di finanziamento per Euro 7.978.000 e dalle variazioni di
disponibilità liquide per Euro 1.208.084.
Controversie Legali e
tributarie.
Il Financial Fair Play richiede che non vi siano debiti
scaduti verso club, personale, ma anche verso il fisco o verso gli Enti
Pubblici. Tuttavia, nel caso in cui si fossero concluse delle transazioni
oppure instaurasse una controversia, argomentata e giudicata ammissibile, il
debito non sarebbe considerato scaduto e si rientrerebbe nei parametri del Fair
Play Finanziario.
La voce “Fondi per rischi e oneri” risulta aumentata da € 7.449.229 a € 22.792.692.
Per il Fondo per trattamento di quiescenza ed obblighi
simili vi è stato un accantonamento di periodo per l’importo di € 150.000
relativo al trattamento di fine mandato del Consiglio di Amministrazione e
utilizzo per € 300 mila.
I Fondi per imposte, anche differite: si incrementano di € 15.382.230
per l’accantonamento effettuato al fondo imposte differite.
Per gli Altri fondi per Rischi ed Oneri, si è verificata una
variazione di € 106 mila; a causa un accantonamento di € 488 mila, per
passività potenziali per controversie e/o cause legali in essere, per lo più
riguardanti rapporti contrattuali con calciatori non più tesserati; e
all’utilizzo nell’esercizio di fondi per circa € 389 mila per cause relative ad
esercizi precedenti.
Dalla Relazione sulla Gestione emerge l’esistenza, durante
il 2017, per ACF Fiorentina di alcune controversie legali. Per quanto riguarda
la vicenda “Calciopoli”, la Fiorentina è stata convenuta, insieme ad altre
società di calcio, dinanzi alle Corti di Appello di Brescia, di Bologna e di
Napoli, rispettivamente da parte del Brescia Calcio S.p.A., del Bologna
Football Club 1909 S.p.A. e da parte della società Victoria 2000 s.r.l..
La Fiorentina è stata anche citata in giudizio, insieme ad
altre società di calcio, dinanzi al Tribunale di Roma dal dott. Gazzoni
Frascara (in proprio e quale amministratore unico della F.G.F. Finanziaria Gazzoni
Frascara S.r.l.).
I giudizi sono stati promossi per ottenere in sede civile il
risarcimento di danni subiti in conseguenza dell’esito finale della stagione
2004/2005.
Il rischio di soccombenza è stato stimato come “remoto”.
Per tale motivo, la Fiorentina non ritiene che le richieste risarcitorie
possano trovare accoglimento e, di conseguenza, non ha effettuato
accantonamenti in bilancio.
Inoltre la società Victoria 2000 S.r.l. ha presentato denuncia-querela
alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze lamentando che nel
bilancio della Fiorentina chiuso al 31 dicembre 2015 sarebbe stato omesso un
accantonamento a fondo rischi inerente i giudizi sopra richiamati. In data 24
marzo 2017, la Procura della Repubblica ha esteso la contestazione anche al
bilancio chiuso al 31 dicembre 2016.
Invero, il Pubblico Ministero, in data 22 maggio 2017, aveva
formulato richiesta di archiviazione. Ma, il Giudice per le Indagini
Preliminari, con ordinanza in data 25 settembre 2017, ha ritenuto di non
accogliere la richiesta di archiviazione. Il 7 marzo 2018, nell’udienza
preliminare, il GUP non ha ammesso quale parte civile la querelante, perché
ha ritenuto insussistenti le sue ragioni creditorie.
La gestione economica.
Nell’anno solare 2017, la gestione economica ha visto il
prevalere dei ricavi sui costi, poiché è stata caratterizzata dall’aumento del
valore della produzione del 36,4%, a causa soprattutto delle plusvalenze (+179%),
e dal decremento dei costi della produzione in misura del 6,3%.
Il valore della produzione, pari a € 184.779.269 (€
135.445.972 nel 2016), è aumentato del 36,4% e dipende per il 48% dalle
plusvalenze e per il 29,4% dai diritti televisivi.
I costi della produzione ammontano a € 128.993.414 (€
137.609.620 nel 2016) e risultano in diminuzione di € 8,62 milioni (-6,3%). Tale
decremento è riconducile soprattutto alla riduzione dei costi del personale per
9,53 milioni e alla riduzione dei costi per servizi per 2,26 milioni. I costi
della produzione dipendono per il 49,2% dai costi del personale; per il 25,1%
dagli ammortamenti; per il 14,6% dai costi per servizi.
La differenza tra valore e costi della produzione è positiva
per € 55,78 milioni, mentre nel 2016 era negativa per € 2,16 e nel 2015 era negativa
per € 12,8 milioni. L’ EBITDA risulta positivo per Euro 88.614.329; mentre nel 2016
era positivo per Euro 29,67 milioni e nel 2015 era positivo per Euro 17,2
milioni.
L’evoluzione nel tempo, dal 2009 in poi, del confronto tra
fatturato netto senza plusvalenze e costo del lavoro allargato (costo del
personale+ammortamenti) dimostra come
dal 2010 in poi il fatturato netto sia risultato sempre inferiore al costo del lavoro
allargato, con una tendenza al riallineamento che è iniziata solo dal 2015. Il che vuol dire che la gestione economica della Fiorentina dal 2015 in poi persegue l'obiettivo di contenere il costo degli ingaggi dei calciatori e il costo dei
relativi cartellini entro i limiti del fatturato netto senza plusvalenze.
I Ricavi.
I ricavi da gare diminuiscono di € 1,04 milioni, da € 8,75
milioni a € 7,71 milioni, con un decremento di circa l’11,9%. I Ricavi da gare Europa
League sono diminuiti da € 726.750 a € 359.198. I ricavi da gare in Casa –
Campionato ammontano a € 2.635.435 (€ 3.022.518 nel 2016); mentre i Ricavi per
abbonamenti diminuiscono di € 484.456, da € 4.941.587 a € 4.457.131.
Complessivamente nell’anno solare 2017 si sono disputate in
casa 3 partite in meno: 19 di campionato (18 nel 2016); 1 di Competizioni UEFA
(7 nel 2016) e 2 di Coppa Italia (zero nel 2016).
Nella Relazione sulla Gestione si legge che nella stagione
sportiva 2016/2017 le medie spettatori sono state 26.470
presenze medie Campionato, contro una media nazionale spettatori (fonte Lega
Serie A) di 21.071; 18.184 presenze medie per l’Europa League e 4.9491 presenze
medie per la Coppa Italia. Il numero di abbonati 2016/2017 è stato di 20.7154,
per un incasso netto di circa 4,9milioni di euro.
Nel primo semestre della stagione sportiva 2017/2018 le
medie spettatori sono state 24.233 presenze medie Campionato, contro una media
nazionale spettatori (fonte Lega Serie A) di 24.181; 7.038 per la partita di Coppa
Italia con la Sampdoria. Il numero di abbonati 2017/2018 è stato di 15.140, per
un incasso netto di circa 4,4 milioni di euro.
La voce “Ricavi da sponsorizzazioni” aumenta da € 7,83
milioni a € 8,88 milioni. Tale voce comprende: Ricavi da sponsorizzazioni
ufficiali per € 3.050.671 (€ 1.512.329 nel 2016); Ricavi da sponsor ufficiali e
tecnici per € 3.902.205 (€ 3.455.778 nel 2016), altre sponsorizzazioni
commerciali per € 1.925.681 (€ 2.740.819 nel 2016) e zero Premi da sponsor (€
125.000 nel 2016).
Dalla stagione sportiva 2016/2017, la Fiorentina ha
sottoscritto contratti di sponsorizzazione con l’azienda VORWERK FOLLETTO
S.a.s. di Vorwerk Management S.r.l.; mentre, per quanto riguarda lo sponsor
tecnico “Le Coq Sportif” è proseguito il rapporto in base al contratto
quinquennale, stipulato nel luglio 2015, che prevede, oltre ad un compenso
fisso, dei bonus variabili ad obiettivo sportivo e delle royalties sulle
vendite dei prodotti oggetto della licenza.
I “Proventi pubblicitari”, aumentano del 20,1%, da € 3.671.100 a € 4.407.250.
I “Proventi commerciali e royalties”, pari a € 707.822 (€
759.236 nel 2016), si riferiscono ai ricavi derivanti dall’attività di
merchandising e di licensing relativi al contratto di sponsorizzazione tecnica
con “Le Coq Sportif”.
I ricavi TV della Serie A ammontano a € 54.360.528 (€
54.882.693 nel 2016). A tali proventi bisogna
aggiungere i proventi da partecipazione all’Europa League 2016/17, i diritti di
trasmissione radiofonici e i proventi accessori diritti TV, stimabili in Euro 5,9
milioni.
La variazione dei diritti TV nazionali è dipesa sia dal coefficiente
di ripartizione, e dai piazzamenti in classifica degli ultimi anni.
Per quanto riguarda gli altri ricavi, la voce “Proventi
vari” nel 2016 tale voce comprendeva le indennità per la partecipazione
calciatori ad “Euro 2016”
per € 1.377.732, che ovviamente non è presente nel 2017. La voce “Ricavi e
proventi diversi” comprende i ricavi derivanti dal contratto di sfruttamento
dell’archivio immagini della RAI per € 925.322 e gli indennizzi assicurativi
per € € 135.693.
Il Player Trading.
Nel 2017 la gestione del Player trading è abbondantemente
positiva e risulta fondamentale nella gestione economica complessiva del club.
Le plusvalenze sono superiori al costo annuale dei
cartellini e sono aumentate da € 31,8 milioni a € 88,75 milioni. La plusvalenza
più importante è stata quella di Bernardeschi Federico (Juventus) con 39.113.216,
seguita da quella di VECINO Matias (Inter) con 22.724.949 Euro; KALINIC Nikola (Milan)
con € 16.515.836; VALERO Borja (Inter) con € 3.241.135 e ILICIC Josip (Atalanta)
con 3.046.402.
Le minusvalenze registrate diminuiscono da € 3.833.550 a € 1.507.538.
La minusvalenze più importante è stata quella di BELECK Leo (svincolato) con 650.952Euro,
seguita da FERNANDEZ Matias (svincolato) con 491.955 Euro.
I Ricavi da cessione temporanea calciatori aumentano da € 645
mila a € 684.622. Il prestito di Matias Fernandez al Milan ha permesso di
ricavare, nell’anno solare 2017, Euro 535.855.
Il costo dei prestiti di calciatori ammonta ad Euro 2.322.042
(€ 1.784.735 nel 2016), tra cui SAPONARA R. (Empoli) per € 606.870 SPORTIELLO
M. (Atalanta) per € 330.524 e PEZZELLA G. (Betis Siviglia) per € 244.193.
L’ammortamento dei calciatori è pari a € 28.116.581 (€ 26,78
milioni nel 2016).
La voce Altri Proventi da Gestione Calciatori, pari ad Euro 5.096.247
(€ 5.312.533 nel 2016), comprende il premio, ricevuto dal Milan, per il
trasferimento del calciatore Kalinic per € 2.500.000 e quello ricevuto dal
Chelsea per Alonso per € 976.200. La tabella seguente mostra il dettaglio.
La voce Altri Oneri di Gestione Calciatori, pari a € 5.527.459
(€ 1,57 milioni nel 2016), comprende il premio a favore del Club Nacional per
Vecino ammontante a € 3.187.400 e il premio a favore del Barcellona per Telo
ammontante a € 2 milioni.
I Costi.
Il
costo del personale è diminuito da € 72,99 milioni a € 63,46 milioni. Si è
registrato un decremento di circa € 9,53 milioni, con un’incidenza sul valore
della produzione del 34,3% e sul fatturato netto del 70,3% (74,7% nel 2016 e 80,7%
nel 2015). In particolare, la riduzione è dovuta al costo del personale tesserato,
che è diminuito da € 68,49 milioni a € 58,46 milioni. I compensi contrattuali
ai calciatori si riducono di € 3.954.418, da € 46,14 milioni a € 42,18 milioni;
mentre la parte variabile è diminuita di € 6.638.886, da € 14.066.639 a € 7.427.753.
L’ Indicatore di
Costo del Lavoro Allargato.
L’
Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra
il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso
economico del costo del lavoro.
Il
Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore
risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono
dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in
questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,615
tale valore sarebbe entro il limite richiesto dalla FIGC per la Serie A per la
stagione sportiva che è di 0,85.
Nella Relazione
sulla gestione è scritto che al 30/06/2017 il valore calcolato è stato pari a 0,87,
di poco fuori parametro, che prevede un limite massimo di 0,85.
I costi per servizi ammontano a € 18.856.632 (€ 21.114.257
nel 2016). Tali costi comprendono anche i Costi per attività sportiva per € 5.909.533
(€ 8.374.117 nel 2016), che riguardano principalmente le consulenze
tecnico-sportive, i costi per l’osservazione dei calciatori, le spese di
funzionamento e i contributi alla Lega Nazionale Professionisti, le spese
sostenute per l’assistenza sanitaria e per il vitto e l’alloggio dei giocatori
di Prima Squadra e Settore Giovanile.
I Costi per godimento beni di terzi ammontano a € 1.679.602 (€
1.819.631 nel 2016) e riguardano principalmente l’affitto per lo Stadio Artemio
Franchi per € 778.689 (€ 840.901 nel 2016) e il canone riconosciuto a Firenze
Viola Srl per la concessione d’uso del marchio “ACF Fiorentina” per € 271.750 (€
300.000 nel 2016), gli affitti locali esterni per € 50.693 (€ 44.819 nel 2016)
e il noleggio autoveicoli per € 477.411 (€ 523.527 nel 2016).
Il Problema del Fair
Play Finanziario.
Il risultato prima delle imposte è positivo per € 55.137.511.
Nel 2016 il risultato prima delle imposte era negativo per € 3.559.487. Nel 2015
il risultato prima delle imposte era negativo per € 15.114.992. Nel 2014, il risultato prima delle imposte è stato
negativo per € 49.414.924. Nel 2013 il risultato prima delle imposte era positivo
per € 4,1 milioni. Anche nel 2012 era positivo per € 3,6 milioni.
Il dato aggregato dell’EBT per il periodo 2015, 2016 e 2017
è positivo per circa 36,46 milioni di Euro. Bisogna precisare che per il
Regolamento del Fair Play Finanziario, bisognerà considerare il bilancio
consolidato e operare delle rettifiche sull’EBT.
Dalla simulazione effettata dagli amministratori, nella
Relazione sulla Gestione, le rettifiche del Fair Play Finanziario hanno
prodotto un risultato positivo per il 2012 di 10,1 milioni di Euro; un
risultato positivo per il 2013 di 9,4 milioni di Euro; per il 2014 un risultato
negativo di 40,5 milioni di Euro; per il 2015 un risultato negativo per € 5,1
milioni e per il 2016 un risultato positivo di 6,2 milioni. Per il 2017, si
registra un risultato positivo rettificato di 60 milioni.
Nella Relazione sulla gestione è precisato che l’ammissione
alle competizioni europee per la stagione 2018/2019
è permessa qualora il valore massimo della perdita consentita negli esercizi
considerati (ultimo triennio relativo agli anni 2015, 2016 e 2017), purché
coperta mediante apporto di capitali, risulti al massimo di € 30 milioni.
In base a quanto scritto dagli amministratori il dato aggregato
triennale 2015-2016-2017 presenta valori positivi per circa 61,1 milioni, e
pertanto risulta soddisfacente.
Nel 2017, le imposte di esercizio hanno esercitato un
impatto negativo complessivamente per € 19.564.284.
L’IRAP ammonta a € 4.633.870; la Remunerazione per vantaggi
fiscali conseguiti è positiva per € 1.562.794, mentre le imposte differite
risultano negative per € 15.382.230 e le imposte anticipate sono positive per €
873.803.
Il risultato netto è positivo per € 35.573.227. Nel 2016 il
risultato netto è stato negativo per € 2.736.769. Nel 2015 il risultato netto è
stato negativo per € 15.581.807.
Conclusioni.
L’esercizio 2017, dal punto di vista economico è risultato
molto positivo con la realizzazione di importanti plusvalenze, come quella di
Bernardeschi.
Gli Amministratori hanno confermato di voler perseguire “il
consolidamento di un modello gestionale volto a far crescere gradualmente la
struttura interna puntando all’autonomia economica e finanziaria dell’azienda,
cercando di mantenere al contempo il raggiungimento di adeguati risultati
sportivi”.
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