Luca Marotta
Il bilancio dell’esercizio 2017 della società FC Torino Spa,
si è chiuso con un utile, al netto delle imposte pari ad Euro 37.242.636, che
segue il risultato positivo del 2016, pari ad Euro 1.391.789; quello del 2015 pari
a 9,5 milioni di Euro, quello del 2014, che era pari a 10,6 milioni di Euro e quello
del 2013, che ammontava a € 1.070.775. Quindi, quello del 2017, è il quinto
bilancio consecutivo chiuso con un risultato positivo e l’utile dell’esercizio costituisce un record nella storia del nuovo
Torino di Cairo.
Tale risultato, conferma un giudizio sintetico che vede il
Torino aver instaurato dal 2012 una gestione che si autofinanzia, grazie alla
vendita dei calciatori, ma anche per il fatto che ha raggiunto una situazione
di equilibrio economico, per quanto riguarda la gestione corrente, con il
contenimento dei costi soprattutto quello del personale. Bisogna aggiungere che il bilancio 2017 “contiene in pancia” delle
enormi plusvalenze come quella di Belotti.
Il grafico mostra come dal 2012 il costo del personale sia
ampiamente al di sotto del fatturato netto.
Tale giudizio positivo deve comunque considerare ed
evidenziare il grosso peso che hanno avuto le plusvalenze, ben 144 milioni di
Euro negli ultimi cinque anni, di cui ben 71 milioni nel 2017, nel determinare
i risultati positivi; come anche l’aumento dei diritti TV nazionali.
Nelle ultime stagioni dal punto di vista sportivo è mancata
la partecipazione alle competizioni europee, che avrebbe potuto fornire degli
importanti ricavi aggiuntivi.
Dal punto di vista
sportivo l’anno solare 2017 racchiude il
secondo semestre della stagione sportiva 2016/17 e il primo semestre della
stagione sportiva 2017/18.
La stagione sportiva 2016/17 si è conclusa con il nono posto con 53 punti ed è stato eliminato agli
ottavi di Coppa Italia dal Milan.
Nella stagione sportiva 2017/18 il Torino ha concluso il
campionato di Serie A al nono posto con 54 punti ed è stato eliminato ai quarti
di Coppa Italia dalla Juventus.
Il Gruppo.
Nell’Assemblea degli azionisti del 23 aprile 2018, che ha
approvato il bilancio, risultavano sempre due soci: la società UT
Communications Spa, con una percentuale di controllo del 97,5%, portatrice di
n. 861.315 azioni e la società MP Service Srl con il 2,5%, portatrice di n.
22.085 azioni. MP Service Srl risulta, a sua volta, controllata al 100% da UT
Communications.
Dal bilancio emergono rapporti con parti correlate, che
oltre ai due azionisti sono: Cairo Pubblicità; Cairo Communication e Cairo
Editore.
La continuità
aziendale.
La relazione della società di revisione “Fausto Vitucci
& C. Sas” non contiene rilievi ed eccezioni, né richiami informativa.
Anche l’esercizio 2017,
conferma che il Torino ha raggiunto l’obiettivo di una gestione economica che
si autofinanzia, senza la necessità di ricorrere al sostegno finanziario da
parte della proprietà.
Infatti, il Torino mostra una gestione corrente, al netto
della gestione calciatori con un risultato prima delle imposte positivo per 1,23
milioni di Euro e una gestione calciatori con un risultato prima delle imposte
positivo per 52,86 milioni di Euro. Tale ultima gestione ha beneficiato di
plusvalenze per 71,2 milioni di Euro (€ 9,98
milioni nel 2016; € 17,8 milioni nel 2015 ed € 32 milioni nel 2014), poiché le
cessioni definitive con le conseguenti plusvalenze di Maksimovic e Bruno Peres
sono state rinviate al 2017 ed è sta realizzata la plusvalenza per la cessione
di Zappacosta al Chelsea. E’ importante evidenziare che risulta molto
importante l’equilibrio raggiunto nella gestione corrente, per attenuare la dipendenza
dai risultati della gestione calciatori, la quale può impattare negativamente,
soprattutto nel caso in cui si acquisissero calciatori che abbiano un valore
del diritto pluriennale alle prestazioni molto elevato, per via degli
ammortamenti che bisognerebbe calcolare di conseguenza. Nel caso del Torino la
gestione calciatori ha impattato positivamente.
L’autofinanziamento realizzatosi con la gestione del 2017 ha
rafforzato ulteriormente la solidità patrimoniale.
La Struttura dello
Stato Patrimoniale.
Il totale dell’attivo è diminuito di Euro 51.072.823 milioni,
da € 88.875.243 a
€ 139.948.066. Il 33,7% dell’attivo è rappresentato da immobilizzazioni. I
diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, rappresentano il 96,1%
delle immobilizzazioni e ammontano a € 45.258.000 (€
46,64 milioni, nel 2016).
Le disponibilità liquide, pari a 18,9 milioni di Euro,
incidono sull’attivo per il 13,5%.
L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività
determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di
1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,76 (0,36 nel 2016).
Grazie all’autofinanziamento è ulteriormente aumentata
l’incidenza dei mezzi propri nel finanziamento delle attività, aumentando la
solidità della società; infatti, l’equity ratio è pari al 43,3%.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il
rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità
totale. Una società è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale
indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità totale è pari a 1,76
(1,36 nel 2016), ciò vuol dire che il club possiede dei beni il cui valore
è sufficiente a pagare i debiti.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti
determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se
l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità corrente è pari a 1,05,
ciò vuol dire che l’attivo a breve è in grado di pagare i debiti a breve. Inoltre, bisogna evidenziare che nelle passività a
breve sono presenti ratei e risconti passivi per € 12.813.588, che
rappresentano il 9,16% del passivo corrente.
Secondo il calcolo degli Amministratori il rapporto tra
attività correnti e passività correnti è pari a 1,3, mentre nel 2016 era pari a 0,9.
RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il
rapporto tra ricavi operativi, e attività totali, risponde
ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto è investito e quanto si
fattura?
Considerando solo il fatturato netto e la semisomma
delle attività iniziali e finali, l’indicatore è pari al 61,1%, pertanto ogni
100 Euro investiti si incassano 61,1 Euro; mentre, se si considerasse il valore
della produzione, comprensivo delle plusvalenze, l’indicatore è pari al 127.9%,
(85,8% nel 2016).
ROI -
RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon
funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato,
vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente e i ricavi operativi
e le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo la differenza
tra valore e costo della Produzione, il reddito operativo è pari a 54.240.542 e
per il Torino risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si guadagnerebbero 47.4 Euro (3,1
nel 2016).
ROE - RETURN ON EQUITY (TASSO DI RENDIMENTO DEI MEZZI
PROPRI)
Il rapporto tra risultato netto d’esercizio e la
semisomma dei mezzi propri iniziali e finali, al netto del risultato di
esercizio, risulta pari al 88,8% e indica il rendimento dei mezzi propri
investiti nell’attività.
L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale
indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di
breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni
finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice
di solvibilità corrente.
Detto
indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità
liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari
per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con
scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed
infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 1,749 (1,124 nel 2016), ed è conforme a quanto richiesto, perché
nettamente superiore alla soglia minima stabilita dalla FIGC per la serie A
che è di 0,6.
Anche gli Amministratori hanno calcolato
l’Indicatore di Liquidità previsto dalle N.O.I.F. emanate dalla FIGC che è pari
a 1,749 (1,124 nel 2016).
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto è positivo per € 60,58 milioni (€ 23,34
milioni nel 2016). Durante l’esercizio, si è verificato un incremento dovuto esclusivamente
all’utile di esercizio pari a € 37.242.636.
I mezzi propri finanziano il 43,3% (26,3% nel 2016) degli impieghi
e questo significa che l’attivo è finanziato col capitale di terzi per il 56,7%.
Indice di Copertura del Patrimonio Calciatori.
Tale indice fornisce informazioni circa la capacità di
copertura degli investimenti in Diritti Pluriennali con i Mezzi Propri. Il
patrimonio netto è sufficiente da solo a coprire il valore netto dei diritti
pluriennali alle prestazioni dei calciatori, segnando un rapporto percentuale
del 133,9%, che risulta in miglioramento rispetto al 50% del 2016; al 54,6% del
2015 e al 47,9% del 2014.
Il capitale circolante netto positivo per 3,68 milioni di Euro(-€ 13,59 milioni nel 2016), comprende ratei e risconti passivi per per € 12.813.588.
Secondo il calcolo degli Amministratori, che esclude la
posizione finanziaria, il capitale circolante netto risulta positivo per € 11.936.000
e peggiora il dato negativo di € 25.815.000 del 2016.
Posizione Finanziaria Netta.
Praticamente dal 2014, l’indebitamento finanziario è stato
azzerato. Non esistono debiti bancari e debiti verso altri finanziatori. Le
disponibilità liquide risultano pari a € 18,9 milioni (€ 6,5 milioni nel 2016),
pertanto si ha una posizione finanziaria netta positiva per lo stesso importo. Nel
2016 era positiva per 6,53 milioni di Euro; nel 2015 era positiva per 7,7
milioni di Euro e nel 2014 per 11,2 milioni di Euro.
Oltre al fatto che la posizione finanziaria netta è positiva,
bisogna evidenziare che il Margine Operativo Lordo (EBITDA), è positivo per €
71,36 milioni (€ 17 milioni nel 2016; € 27,4 milioni di Euro nel 2015 ed € 40,5
milioni nel 2014), come al solito risulta decisiva la gestione calciatori. L’EBITDA è risultato sufficiente per far fronte agli
ammortamenti, alla gestione finanziaria e alle imposte.
I crediti verso società calcistiche aumentano di € 36,4 milioni ammontano a € 51.725.000
(€ 15.273.000 nel 2016), di cui € 36.736.000 per trasferimenti nazionali ed €
15.589.000 er trasferimenti nazionali. Il maggior importo riguarda il Napoli
con € 14.500.000 per Nikola Maksimovic, seguito dall’AS Roma con € 10.100.00
per Bruno Peres; dal Chelsea con € 9.775.000 per Zappacosta; dall’ACF
Fiorentina con € 9.500.000 per Benassi e dal Leeds United con € 2.533.000 per
Pontus Jansson.
I debiti verso squadre di calcio diminuiscono di € 4,24
milioni e sono pari a € 22.308.000 (€ 29.492.000 nel 2016). Il maggior importo
riguarda il debito verso l’AS Roma per € 6.797.000; seguito dal debito verso US
Città di Palermo con € 3.000.000.
Ai fini del Financial Fair Play la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia
regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide
integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata
ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio anche dei debiti
fiscali e previdenziali non correnti. In genere tali debiti riguardano le
rateizzazioni pluriennali col fisco, che nel caso del Torino sono assenti.
Il saldo, tra crediti e debiti relativi al calciomercato
risulta positivo per € 29,4 milioni (-€ 11,28 milioni nel 2016), non essendoci
debiti tributari non correnti, la posizione finanziaria netta ai fini del
Financial Fair Play, è positiva per € 48,33 milioni.
Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto
la nozione di “Relevant Debt”. La
nozione di debito rilevante (“Relevant
Debt”) corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito
direttamente attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello
stadio e/o alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni
dopo la data in cui il debito l'attività è dichiarata pronta per l'uso. Il “Relevant Debt” non deve essere
superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della
differenza tra valore e costi della produzione. Nel caso del Torino, al
31.12.2017, sono assenti debiti per la costruzione di un nuovo stadio.
Il Rendiconto Finanziario
La Posizione Finanziaria netta è migliorata di 12,4 milioni
di Euro, da € 6,5 milioni a € 18,9 milioni, perché il CASH FLOW della Gestione
Operativa corrente è stato negativo per Euro 2.520.677 (+5.256.548 nel 2016),
soprattutto a causa delle variazioni del capitale circolante netto negative per
€ 2.628.748 (+3.638.687nel 2016) e il CASH FLOW DELLE ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
è risultato positivo per Euro 14.903.000
(€-6.437.153 nel 2016), soprattutto a causa del flusso netto positivo de
disinvestimenti in Diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori che
hanno determinati afflussi di cassa per Euro 56.045.000;
mentre si è registrato un decremento dei debiti verso società calcistiche di
Euro 4.409.000 ed un incremento dei crediti verso società calcistiche di Euro
per 36.452.000.
In altre parole per il fabbisogno della gestione corrente negativa
è stato soddisfatto dal flusso dell’attività di finanziamento per Euro 14.903.000,
che ha determinato variazioni di disponibilità liquide per Euro 12.382.323.
Altri Debiti.
I debiti tributari aumentano da € 3,5 milioni a € 8,39
milioni. Tali debiti finanziano il 6% dell’attivo. La maggior parte riguardano
i debiti per le ritenute dei dipendenti da versare pari a € 5.523.000 (€
3.350.000 nel 2016); debiti verso Erario per IRAP per € 2.460.000 e debiti per
IVA per € 374.000 (€ 163 mila nel 2016).
I debiti verso gli istituti di previdenza sono pari a € 139.426
(€ 175 mila nel 2016).
I debiti verso il personale sono pari a € 6.111.000 (€
5.103.000 nel 2016) e incidono solo per l’11,2% sul costo del personale, indice
di una sostanziale puntualità nei pagamenti. Infatti, tali debiti riguardano le
mensilità di novembre e dicembre 2017 oltre ai premi maturati, ma liquidabili
alla fine della stagione sportiva. Tali debiti finanziano il 4,4% dell’attivo.
I fondi rischi e oneri futuri ammontano a € 16.463.390 (€
4.617.706 nel 2016). La maggior parte dell’importo riguarda il fondo imposte
differite pari a € 15.464.658 (€ 4.118.354 nel 2016), riconducibile alle
differenze temporali di imposizione fiscale relative alle plusvalenze ai fini
IRES.
Il fondo rischi per insolvenza clienti, pari a Euro 194
mila, è riconducibile alla quota di competenza del Torino FC del rischio di
insolvenza dei clienti della concessionaria Cairo Pubblicità che hanno
acquistato spazi pubblicitari allo Stadio Olimpico di Torino, in accordo con le
previsioni del contratto di concessione della raccolta pubblicitaria in essere.
I fondi oneri futuri e rischi contrattuali, pari ad Euro 804 mila, includono
prevalentemente gli oneri derivanti dalle risoluzioni consensuali di rapporti
di lavoro.
L’ Indicatore di
Indebitamento della FIGC.
Indicatore
di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento
della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre
esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il
raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore
della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 31.12.2017 ammontano a € 49,18 milioni, mentre il valore della
produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 102,44 milioni.
Pertanto
il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre
esercizi è pari a 0,48 (0,544 nel 20116), comunque nettamente
inferiore alla soglia massima consentita stabilita dalla FIGC per la Serie A pari
a 1,5.
Anche gli Amministratori hanno calcolato
l’Indicatore di Indebitamento previsto dalle N.O.I.F. emanate dalla FIGC che è
pari a 0,48 (0,544 nel 2016).
Il Valore della Rosa.
Il valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei
calciatori è diminuito di 1,39 milioni di Euro, da € 46,65 milioni a € 45,26
milioni.
Durante il 2017 sono stati effettuati investimenti per 24,25
milioni (€ 24,1 milioni nel 2016), cessioni con un valore residuo contabile
netto di € 9,69 milioni (€ 4,15 milioni nel 2016) e ammortamenti per € 15,95
milioni (€ 13,45 milioni nel 2016).
Tra i calciatori acquistati figurano: Evangelista Lyanco (Sao
Paulo FC) con Euro 7.099.000; Alejandro Berenguer (Osasuna) con Euro 6.372.000;
Yago Falque (AS Roma) Euro 5.648.000 e il portiere Vanija Milinkovic Savic per
Euro 3.201.000.
Al 31/12/2017 il calciatore col valore contabile residuo più
elevato è Evangelista Lyanco con Euro 6.389.000, seguito da Adem Ljajic con
Euro 6.088.000. Andrea Belotti figura con una valore residuo contabile di 5.146.000
Euro. Il contratto di Andrea Belotti, in base a quanto riportato da diverse
fonti, ha una clausola rescissoria di circa 100 milioni di Euro; pertanto, se
la sua cessione fosse realizzata a quel prezzo, determinerebbe una plusvalenza
a livelli record.
Negli ultimi 5 anni sono stati investiti complessivamente €
113,68 milioni con una media annuale di € 22.7 milioni.
La Gestione
Economica.
Il valore della produzione, è aumentato da € 76,4 milioni a
€ 146,38 milioni.
I costi della produzione aumentano del 25%, da € 73,7
milioni a € 92,14 milioni.
I ricavi.
Se si considerasse il fatturato netto, senza la gestione
economica dei calciatori, si otterrebbe un aumento del fatturato netto del 9,9%.
I ricavi da gare diminuiscono da € 5,18 milioni a € 4,97
milioni. Bisogna subito evidenziare che i ricavi da biglietteria di Europa
League sono mancati come nel 2016 (€ 1.286.000 nel 2015). I ricavi da
biglietteria per gare nazionali sono diminuiti da € 2.814.000 a € 2.531.000.
I ricavi da abbonamenti sono aumentati di poco da € 2.343.000 a € 2.419.000. La variazione dei ricavi da biglietteria per gare
nazionali dipende anche dal numero di gare casalinghe di “cartello” delle
stagioni sportive 2016/17 e 2017/18 che si sono disputate nell’anno solare 2017.
I ricavi commerciali, considerando le royalties, sono aumentati
da € 7,39 milioni a € 8,3 milioni. I ricavi da sponsor diminuiscono del 4,7%,
da € 5.281.000 a
€ 5.530.000. Nel 2015 esercizio i proventi da sponsorizzazioni comprendevano i
premi per la partecipazione all’Europa League. I Proventi pubblicitari generati
dalla Concessionaria Cairo Pubblicità, derivanti dalla retrocessione dell’85%,
sono diminuiti da € 2.109.000
a € 2.773.000.
I ricavi da diritti Tv nazionali sono aumentati di €
6.389.000, da € 44.603.000
a € 50.992.000.
Non ci sono stati proventi da Europa League; gli ultimi
risalgono al 2015 per € 3.049.000.
La gestione corrente del Torino è “teledipendente”. Il
grafico seguente, riguardante l’evoluzione nel tempo della distribuzione del
fatturato netto, evidenzia dal 2012 la dipendenza del fatturato netto del
Torino dai diritti televisivi.
Il Player Trading.
L’attività legata alla gestione calciatori, durante il 2017,
considerando anche i relativi ammortamenti, ha generato un risultato positivo di
€ 56,8 milioni, mentre, nel 2016 era evidenziato un risultato negativo di € 2,2
milioni; nel 2015 un risultato positivo di circa 5,2 milioni e nel 2014 il
risultato positivo era di circa 12,6 milioni.
Le plusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori
ammontano a € 71,2milioni (€ 9,98 milioni nel 2016; €17,8 milioni nel 2015 ed €
31,9 milioni nel 2014) e si riferiscono principalmente alle plusvalenze
realizzate con le cessioni di Davide Zappacosta al Chelsea, per € 21.789.000;
Nicola Maksimovic al Napoli per € 18.578.000; Bruno Peres all’AS Roma per
11.282.000; Marco Benassi per 9,6 milioni; Pontus Jansson per € 3,3 milioni e
Joseph Martinez per € 2,9 milioni.
I proventi da cessione temporanea calciatori ammontano a € 5.288.000
(€ 2.833.000 nel 2016) e riguardano prevalentemente Maksimovic (Napoli) e Peres
(AS Roma) per il primo semestre 2017 e Joseph Martinez, Danilo Avelar, Alfred
Gomis e Vittorio Perugini. Dopo la
chiusura dell’esercizio si sono verificati i presupposti per la cessione
definitiva alla SPAL di Alfred Gomis per 1,4 milioni di Euro.
Maksimovic è stato ceduto in prestito al Napoli, nell’agosto
2016 per € 6 milioni con cessione definitiva nel 2017/18 per 20 milioni di
Euro. Peres è stato ceduto in prestito all’AS Roma, nell’agosto 2016 per € 1
milione con cessione definitiva nel 2017/18 per 12,5 milioni di Euro.
Le minusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori,
allocate tra gli oneri diversi di gestione, ammontano a circa € 2.000 (€
353.000 nel 2016).
I costi relativi alle acquisizioni di calciatori in prestito
sono allocati tra i costi per il godimento beni di terzi e ammontano a € 3.757.000
(€ 1.267.000 nel 2016). Tali costi si riferiscono a Mbaye Niang (AC Milan) e Tomas
Rincon (Juventus). Per entrambi i calciatori si son verificati i presupposti
che hanno obbligato il Torino all’acquisto definitivo di Rincon per 6 milioni
di Euro e di Niang per 12 milioni di Euro.
Gli ammortamenti della rosa calciatori risultano aumentare del
18,6%, da 13.446.000 a
€ 15.948.000 ed incidono sui costi della produzione per il 17,31%.
I costi.
I costi del personale aumentano del 27,3%, da € 42,8 milioni
a € 54,5 milioni.
I costi del personale incidono sul valore della produzione
per il 37,24%, mentre, incidono sul fatturato netto per il 78%. Tali costi
rappresentano il 59,16% dei costi della produzione.
Il personale in forza al 31 dicembre 2017 era di 143 unità (130
nel 2016), di cui 28 calciatori di prima squadra (29 nel 2016).
I salari stipendi e premi ammontano ad Euro 51.845.000 (€ 40.567.000
nel 2016). Tale voce si riferisce per il 91,6% ai calciatori ed allo staff
tecnico della prima squadra, il cui costo ammonta ad Euro per 47.502.000 (€ 36.618.000
nel 2016); per il 2,9% ai calciatori e allo staff tecnico del settore giovanile,
il cui costo ammonta ad Euro per 1.488.000 (€ 1.683.000 nel 2016) e per il 5,5% agli altri dipendenti, il cui
costo ammonta ad Euro 2.855.000 (€ 2.266.000 nel 2016).
L’ Indicatore di
Costo del Lavoro Allargato.
L’
Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra
il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso
economico del costo del lavoro.
Il
Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore
risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono
dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in questione,
se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,69 (0,67 nel
2016) tale valore risulta ampiamente al di sotto del limite richiesto dalla
FIGC per la Serie A, la cui soglia è di 0,8.
Anche gli Amministratori, nella loro
Relazione, hanno calcolato l’Indicatore del Costo del Lavoro Allargato previsto
dalle N.O.I.F. emanate dalla FIGC che è pari a 0,704 (0,67 nel 2016).
I costi per servizi aumentano del 13,2%, da € 11,1 milioni a
€ 12,5 milioni. All’interno di tali costi sono compresi i costi specifici
tecnici per € 3.122.000 (€ 2.469.000 nel 2016) che riguardano le consulenze
tecnico sportive durante le campagne trasferimenti. I servizi gestione stadio
sono costati € 1.745.000 (€ 1.601.000 nel 2016). Le spese amministrative
pubblicitarie e generali ammontano a € 1.809.000 (€ 1.512.000 nel 2016) e
comprendono le provvigioni per gli accordi pubblicitari segnalati da Cairo
Pubblicità per € 77 mila e il corrispettivo dei servizi amministrativi di Cairo
Communication per S.p.A. per € 100 mila. Le spese assicurative e previdenziali
pari a Euro 1.991.000 si riferiscono soprattutto ai premi pagati per assicura
il patrimonio calciatori.
Gli ammortamenti e le svalutazioni pari a complessivi € 16,32
milioni (€ 13,96 milioni nel 2016) aumentano di € 2,35 milioni. Tali costi
rappresentano il 17,7% dei costi della produzione.
I costi per godimento beni di terzi includono gli affitti
per campi sportivi per € 927.000 (€ 1.016.000 nel 2016) di cui € 200 mila per
Sisport per il campo utilizzato fino al 30 giugno 2017.
Il punto di pareggio.
Con una politica gestionale attenta al contenimento dei
costi, dal 2013 il Torino ha raggiunto il punto di pareggio.
L’aggregato del risultato prima delle imposte per gli
esercizi 2015, 2016 e 2017 è positivo per 71,6 milioni di Euro.
Il consolidato
fiscale e le imposte.
FC Torino Spa aderisce al consolidato fiscale, che vede
nella veste di consolidante UT Communications Spa. U.T. Communications S.p.A.
determina una base imponibile unica per il gruppo di società aderenti al
consolidato fiscale, e beneficia della possibilità di compensare redditi
imponibili con perdite fiscali in una unica dichiarazione.
Se la società Torino Football Club Spa trasferisce un
reddito imponibile rileva un debito verso la controllante consolidante U.T.
Communications S.p.A., pari all’IRES da versare.
Se la società Torino Football Club Spa trasferisce una
perdita fiscale rileva un credito verso la controllante consolidante U.T.
Communications S.p.A., pari all’IRES sulla parte di perdita contrattualmente
conferita a livello di Gruppo. In altre parole, l’IRES calcolata sul reddito
imponibile di UT Communications Spa, “abbattuto” dalla perdita fiscale di FC
Torino Spa, diventa un debito di UT Communications Spa nei confronti di Torino Football
Club Spa.
Per quanto riguarda le società partecipate che aderiscono al
consolidato fiscale, se trasferiscono a U.T. Communications S.p.A. un reddito
imponibile iscrivono un componente negativo nella sezione delle imposte e un
debito verso la controllante per consolidato fiscale, se invece trasferiscono
una perdita fiscale iscrivono un componente positivo nella sezione delle
imposte e un credito verso la controllante per consolidato fiscale.
Le imposte sul reddito ammontano ad € 16,85 milioni, di cui
un importo di € 5.692.554 (€ 3.612.991 nel 2016) per imposte correnti ed un
importo di € 11.155.793 (€ 2.061.539 nel 2016) per imposte differite, oltre a
Euro 105.695 per imposte esercizi precedenti.
Il fondo per imposte differite, allocato tra le passività, è
aumentato da € 4.118.354
a € 15.464.658. I crediti per imposte anticipate
ammontano a € 407.044 (€ 216.533 nel 2016) e sono ritenuti recuperabili.
Il debito verso la società controllante per il consolidato
fiscale è pari a zero (€ 1.975.676 nel 2016; zero
nel 2015 ed € 1.853.677 nel 2014).
I rapporti con parti
correlate.
Nella relazione sulla gestione è scritto che i rapporti con
le parti correlate sono stati effettuati al a valori di costo o di mercato. Nel
2017, l’incidenza dei ricavi con parti correlate sul valore della produzione è
pari ali’1,99%, nel 2016 l’incidenza dei ricavi
con parti correlate sul valore della produzione è stato pari al 2,8%; nel 2015 al
2,9%, nel 2014 era pari al 2,4%, nel 2013 era al 3,25%, nel 2012 era del 5,2% e
nel 2011 dell’8,6%.
Cairo Pubblicità Srl, controllata da Cairo Communications
Spa, ha stipulato un accordo di concessione per la vendita di spazi
pubblicitari a bordo campo e di pacchetti di sponsorizzazione
promo-pubblicitaria. Per effetto di tale contratto nel 2017 sono state
riconosciute al Torino quote per Euro 2.773.000 (€ 2.109.000 nel 2016). Tali
ricavi retrocessi al Torino rappresentano l’85% di quanto incassato da Cairo
Pubblicità Srl. Inoltre, Cairo Pubblicità Srl
percepisce anche l’importo delle commissioni del 2% per le segnalazioni che
abbiano dato origine a contratti conclusi direttamente dal Torino. Tale importo
per il 2017 è stato di € 73 mila (€ 76 mila nel 2016; € 78 mila nel 2015; € 61
mila nel 2014; € 113 mila nel 2013; € 60 mila nel 2012 ed € 37 mila nel 2011) e
a differenza del 15% del ricavo non retrocesso, figura come costo nel bilancio
del Torino. Nel contesto dell’accordo Cairo Pubblicità ha anche acquistato
biglietti per lo stadio per un controvalore di Euro 147 mila (€ 71 mila nel 2016) ed ha riaddebitato al Torino F.C. costi di sua
competenza per Euro 47 mila (€ 75 mila nel 2016). Al 31.12.2017, i debiti commerciali
con Cairo Pubblicità Srl ammontano a 49 mila Euro e crediti commerciali per €
2.065.000.
Mp Service srl è azionista di Torino F.C. Spa e si occupa,
tra le altre cose, della gestione di impianti sportivi per usi commerciali. In
bilancio risulta che il Torino ha pagato € 200 mila all'azionista MP Service
per l'utilizzo del centro SISPORT fino al 30.06.2017; nel 2016 per l’intero anno
l’importo era di 400 mila Euro.
Inoltre, esiste un accordo tra la Cairo Communication
S.p.A. ed il Torino F.C. per la erogazione di servizi amministrativi quali la
tenuta della contabilità, che prevede un corrispettivo annuale di Euro 100 mila
uguale a quello del 2016. Nei confronti di Cairo Communication S.p.A. figurano
debiti commerciali per Euro 31 mila e crediti commerciali per € 17 mila.
La società controllante U.T. Communications ha riaddebitato
costi al Torino per € 41 mila (€ 66 mila nel 2016); figurano debiti commerciali
per Euro 165 mila e debiti da consolidato fiscale per Euro 1.346.000.
Infine, verso Cairo Editore figurano crediti commerciali per
Euro 20 mila.
Conclusioni.
Anche per l’esercizio 2017 il Torino risulta adeguatamente
capitalizzato per mantenere il proprio equilibrio finanziario nel breve e nel
medio termine e si trova in una situazione di forte solidità patrimoniale.
In effetti, l’autofinanziamento realizzatosi con la gestione
del 2017 ha rafforzato ulteriormente la solidità patrimoniale.
4 commenti:
Buonasera, complimenti per il blog. Avrei solo una domanda: dove si possono trovare i documenti integrali dei bilanci come questo?
Nel Registro delle Imprese è depositato il Bilancio con la nota integrativa,la Relazione sulla Gestione, la Relazione del Collegio Sindacale e la Relazione della Società di Revisione. Molte società depositano come allegato il prospetto delle movimentazioni dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori. Il link del Registro delle Imprese è: http://www.registroimprese.it/
La gestione cairesca del TORO passerà alla storia per il pacco di milioni che il signor c. si sarà fatto:https://torinotransfers.blogspot.com/2016/11/i-guadagni-di-cairo-col-torino.html .
Per la pubblicità regalatagli dalla carica.
Per i contratti che incassa da milan e roma (ad esempio,ma non solo) per avere in gestione la pubblicità degli stadi.
Per cannare 5 giocatori su 7 checompra: https://torinotransfers.blogspot.com/2016/12/plus-minus.html che plusvalenze!!!!
Per le figure di merda in serie dal 2005 al 2018.
E infine per i milioni che lascerà in cassa: soldi del TORO, che chi subentrerà, dovrà versare nelle casse del signor c. a mò di liquidazione. Soldi del TORO che il signor c. si papperà.
Precisato ciò, la gestione è fantastica. Complimenti signor.c.!!
i veri soldi investiti da cairo nel TORO....https://torinotransfers.blogspot.com/2017/01/urbano-cairo-transfers.html.
il resto è propaganda live.....
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