Luca Marotta
Il bilancio consolidato del Gruppo che fa capo a FC
Internazionale Milano SpA, al 30 giugno 2019, evidenzia una perdita consolidata
netta di Euro -48.387.493 (-€17.753.536 nel 2017/18; -€ 24.576.123 nel 2016/17),
nonostante l’apporto notevole dei ricavi relativi alla UEFA Champions League,
che hanno contribuito ad un aumento del valore della produzione del 20,2%.
La
perdita è stata determinata dalla crescita dei costi della produzione
avvenuta in misura maggiore rispetto all’aumento del valore della produzione.
In particolare il costo del personale
è aumentato di 36,6 milioni
di Euro, pari al 25,5% in più; è stato effettuato un accantonamento degli oneri per retribuzioni
dovute al personale tesserato non più impiegato nel progetto tecnico per
25,8 milioni di Euro e
l’ammortamento
dei diritti pluriennali alle
prestazioni sportive dei calciatori è aumentato
di 6,6 milioni di Euro pari al 20,3% in più rispetto all’esercizio
precedente.
A quanto descritto bisogna aggiungere l’enorme peso degli
oneri finanziari, dovuto all’indebitamento, che ha determinato una gestione finanziaria negativa per 29,2
milioni di Euro.
In estrema sintesi si potrebbe anche affermare che la scelta
sportiva della risoluzione contrattuale con il tecnico Spalletti, per
sostituirlo con Conte ha contribuito aumentare la perdita del 2018/19.
Il bilancio è caratterizzato dalla presenza di un notevole
debito finanziario, che con il suo costo ha determinato una gestione
finanziaria negativa.
L’esercizio 2018/19 è il terzo esercizio la cui gestione è
imputabile completamente alla nuova proprietà, che il 28 giugno 2016 è passata al nuovo socio cinese “Suning
Holdings Group Co.”, tramite la società “Great
Horizon S.à r.l.”.
Da sottolineare l’importanza dell’Azionista di
maggioranza Suning, che ha portato nuove risorse finanziarie e garantisce
la continuità aziendale.
Per la gestione Suning resta fondamentale l’obiettivo di
raggiungere l’equilibrio economico-finanziario. Si potrebbe affermare, che per
il raggiungimento di tale obiettivo il Gruppo ha fatto ricorso anche ai ricavi
realizzati con parti correlate, per circa 36,6 milioni di Euro nel 2018-19; 40
milioni di Euro nel 2017-18 e circa 57 milioni di Euro nel 2016-17.
Dal punto di vista sportivo la stagione sportiva 2018-2019
si è conclusa con il raggiungimento del quarto posto in classifica nel
campionato di Serie A, con la conseguente qualificazione alla UEFA Champions
League 2019-2020. In
Coppa Italia l’Inter ha concluso il suo cammino con la sconfitta ai quarti ad
opera della Lazio.
Il Problema risolto del
Fair Play Finanziario.
In data 8 maggio 2015, a seguito della verifica del Club
Financial Control Body dell’UEFA, FC Internazionale Milano SpA ha stipulato un
Settlement Agreement.
L’atto di transazione concordato con il Club Financial
Control Body dell’UEFA ha la durata di 4 stagioni sportive: 2015/2016,
2016/2017, 2017/2018 e 2018/2019.
Per quanto riguarda il contenuto, il Settlement Agreement ha
previsto per i singoli esercizi, oltre alla capacità di operare in continuità
aziendale, il raggiungimento di un
break-even deficit per l'esercizio 2015/2016 non superiore a Euro 30 milioni
e per l'esercizio 2016/2017 una
situazione di pareggio.
L’Inter ha subito restrizioni all’utilizzo di calciatori
nelle competizioni europee, che hanno determinato, nella stagione 2017/18,
l’esclusione di alcuni calciatori acquistati nella sessione di mercato estiva
2016 dalla competizione Uefa Europa League.
La Società, inoltre, ha subito delle restrizioni in
termini di costi per salari e stipendi e limitazioni relative ad
ammortamenti/svalutazioni dei diritti pluriennali alle prestazioni dei
calciatori. Tale ultima circostanza spiegherebbe il ricorso massiccio alle
svalutazioni nel 2014/15 e il ricorso alla formula dell’acquisizione in
prestito di molti calciatori.
In base a tale accordo, nel 2014/15, è già stata comminata
una sanzione di Euro 6 milioni, ed una ulteriore potenziale sanzione di Euro 14
milioni sottoposta a condizione sospensiva.
Nello specifico erano previsti:
-
Euro 7 milioni nell'esercizio 2015/2016 in caso di
break-even deficit patrimoniale compreso tra Euro 30 milioni ed Euro 40 milioni;
-
ulteriori Euro 7 milioni nell'esercizio 2016/2017 in caso
di break-even deficit compreso tra zero milioni e Euro 10 milioni.
Le eventuali penalità sarebbero state trattenute dalla
U.E.F.A. a scomputo dei premi riconosciuti per la partecipazione della prima
squadra della società alle competizioni europee.
Il superamento dei limiti di break-even deficit patrimoniale
di Euro 10 milioni nell’esercizio 2016-2017 avrebbe comportato la rinegoziazione
del Settlement Agreement con effetti sanzionatori non determinabili, prima del
termine della negoziazione. La perdita del bilancio considerata è quella prima
delle imposte depurata dalle spese del settore giovanile e del costo relativo
agli altri ammortamenti.
Il bilancio 2015-2016 e 2016-2017 sono risultati conformi a
quanto richiesto dall’U.E.F.A., attraverso il Club Financial Control Body.
Con un comunicato del 17 maggio 2019 e a seguito dell’analisi
del bilancio consolidato al 30.06.2018, il Club Financial Control Body dell’UEFA ha confermato che FC
Internazionale Milano è stata considerata conforme all’obiettivo generale dell’accordo, siglato a
maggio 2015. Di conseguenza, FC Internazionale Milano è uscita dal regime
transattivo.
La Struttura del
Gruppo
Gli azionisti del Gruppo F.C. Internazionale Milano al 30
giugno 2019, risultavano i seguenti:
Great
Horizon S. à r.l., società interamente facente capo a Suning Holdings Group
Co., Ltd., con il 68,55%;
International Sport Capital S.p A, con il 31,05%
Minoranze con lo 0,4%.
L’area
di consolidamento al 30 giugno 2019 comprende quindi, come società Capogruppo
la società F.C. Internazionale Milano Spa; INTER BRAND S.R.L. al 100%; INTER
FUTURA S.R.L. al 100% INTER MEDIA AND COMMUNICATION S.R.L. al 100% e M-I Stadio
S.r.l. (consolidata con “equity method”)
al 50%.
Il capitale di INTER MEDIA AND
COMMUNICATION S.R.L. è detenuto al
55,61% direttamente dalla Capogruppo FC Internazionale Milano SpA e al 44.39% è
detenuto indirettamente tramite da Inter Brand S.r.l.
Altre
due società, denominate “Shanghai Inter Brand Trading Co., Ltd.” e “Inter Brand
China Co., Ltd. in liquidazione”, che erano controllate da “Inter Brand S.r.l.”,
non sono state consolidate in quanto non rappresentano più un investimento
durevole per il Gruppo.
M-I Stadio S.r.l. controlla il 90% di Asansiro Srl.
Come scritto nella Relazione sulla
Gestione, il Gruppo Suning è una multinazionale cinese che opera nel
mercato al dettaglio dell’elettronica di consumo ed era già presente nel
settore calcio in Cina in quanto era proprietario del club “Jiangsu Suning
Football Club”, militante nella Super League cinese.
Rapporti con parti
correlate
I rapporti con le parti correlate appaiono molto importanti
e riguardano essenzialmente l’attività di finanziamento e sponsorizzazione da
parte del Nuovo Azionista di maggioranza (Great Horizon S.à.r.l. e Jiangsu
Suning Sports Industry Co., Ltd.) nei confronti del Gruppo.
Il Gruppo che fa capo a FC
Internazionale Milano SpA ha percepito ricavi per Euro 36.662.000 (€40.401.000
nel 2017/18 ed € 57.688.044 nel 2016/17), pari all’8,79% del Valore
della produzione e sostenuto costi per Euro 13.973.000 (€15.894.000 nel
2017/18; € 18.896.502 nel 2016/17).
Inoltre, figurano crediti per un totale di Euro 51,2 milioni
(€43,97 milioni nel 2017/18) e debiti per un totale di Euro 200,11 milioni (€230,52
milioni nel 2017/18).
Gli Amministratori hanno scritto che “tutte le transazioni
con parti correlate sono state effettuate a normali condizioni di mercato”.
Con la società “Jiangsu Suning Sports Industry Co., Ltd.”,
sono stati intrattenuti rapporti commerciali, che hanno permesso di percepire
come ricavi la cifra di Euro 25,99 milioni (€27,6 milioni nel 2017/18 e € 44.103.629
nel 2016/17) ed esporre crediti per Euro 37,29 milioni (€33,6 milioni nel 2017/18)
e debiti per € 180 mila.
Con la società “Suning Sports International Ltd.”, sono
stati intrattenuti rapporti commerciali/Finanziari, che hanno permesso di
percepire come ricavi la cifra di Euro 9,5 milioni (€9,5 milioni nel 2017/18; €
11,5 milioni nel 2016/17). Nei confronti di tale società, FC Internazionale
vanta un credito di Euro 12,25 milioni.
Con la società “Great Horizon S.à.r.l.” figura un debito di
natura finanziaria per Euro 148,9 milioni (€182,7 milioni nel 2017/18) e sono
stati sostenuti costi per Euro 6,77 milioni (€8,7 milioni nel 2017/18) e
percepiti ricavi per € 411 mila.
Nei confronti della società Grand Flagship LTD con cui sono
stati intrattenuti rapporti finanziari, figurano debiti per € 48.934.000 e
costi per € 2.224.000.
La continuità
aziendale (“Going Concern”).
La continuità aziendale deve intendersi come attitudine
dell’azienda a durare nel tempo o anche come la capacità di poter far fronte e
quindi di onorare gli impegni finanziari nel futuro, ed è uno dei punti cardine
del Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.
I revisori della Deloitte, che hanno redatto la Relazione di
revisione del bilancio consolidato, hanno scritto che sono giunti alla
conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli Amministratori del
presupposto della continuità aziendale. Non hanno fatto richiami di informativa
sull'eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o
circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità del
Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento.
Gli Amministratori hanno evidenziato che già nel 2017-18, l’Azionista
di maggioranza aveva garantito la continuità aziendale rendendo disponibili
risorse, mediante il prestito di somme di denaro, tramite il finanziamento soci
per Euro 118.8 milioni, in parte convertiti successivamente in "Riserva
versamenti soci per copertura perdite in formazione". Per quanto riguarda
l’esercizio 2018-19, l’Azionista di maggioranza ha riconfermato l’impegno a
supportare finanziariamente, patrimonialmente ed economicamente la Capogruppo e
il Gruppo nel prevedibile futuro dei prossimi 12 mesi; pertanto, gli Amministratori
hanno considerato “rispettato il presupposto della continuità aziendale,
nonostante la perdita conseguita e le risultanze dei dati previsionali per la
chiusura dell’esercizio al 30 giugno 2020” , determinata anche dai “significativi
investimenti effettuati nelle precedenti sessioni di mercato”, ma coerente con
il rispetto delle regole della “Financial Fair Play Rule” e nonostante “i
ritardi nell'incasso di crediti per sponsorizzazione per restrizioni valutarie
imposte dal governo cinese al gruppo Suning e agli altri sponsor cinesi”.
Il Patrimonio Netto.
Al 30.06.2019, risulta un patrimonio netto consolidato negativo.
Gli amministratori evidenziato che, anche il patrimonio
netto consolidato risulta negativo, “i limiti minimi di capitalizzazione
previsti dall’art. 2447 del Codice Civile non sono applicabili al bilancio consolidato”.
Il Patrimonio Netto del bilancio Consolidato di F.C.
Internazionale Milano S.p.A. al 30 giugno 2019, è negativo per € 4.555.168;
mentre al 30.06.2018 era positivo per € 3,8 milioni e, al 30 giugno 2017, era
negativo per € 83,4 milioni.
La
composizione, al 30 giugno 2019, del patrimonio netto consolidato era la
seguente: capitale sociale pari ad € 19.195.313; Riserva da sovrapprezzo azioni
per € 26.943.339 (€ 26.943.339 nel2017/18; € 109.494.270 nel 2016/17); Riserva versamento soci in conto capitale per € 40.000.000;
Riserva copertura perdite per e 105.000.000; Perdite portate a nuovo per
€ 147.306.327 (€ 129.552.791 nel 2017/18) e perdita
dell’esercizio per 48.387.493 (-€ 17.753.536 nel 2017/18; -€ 24.576.123 nel 2016/17).
Per quanto riguarda la Riserva sovrapprezzo azioni, come la
Riserva copertura perdite sono rimaste invariate rispetto all’esercizio
precedente.
La variazione negativa di € 8.387.493, tra il patrimonio
netto al 30.06.2018 e il patrimonio netto al 30.06.2019, è dovuta alla perdita
dell’esercizio per € 48.387.493 e alla rinuncia del finanziamento soci per € 40
milioni accantonato a riserva per copertura perdite.
In effetti, il 26 giugno 2019, parte dei
finanziamenti soci sono stati convertiti in "Riserva per versamento in
c/futuro aumento capitale", futuro aumento riservato esclusivamente
all’azionista Great Horizon S.à r.l. per € 40.000.000.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il
rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità
totale. Una società è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale
indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione, l’indice
di solvibilità totale è pari a 0,99,
ciò vuol dire che i mezzi posseduti dal club hanno un valore esposto non
sufficiente, di poco, a far fronte alle passività, e che è necessario il
supporto della proprietà, come dimostra la rinuncia la finanziamento soci per €
40 milioni mediante conversione in "Riserva per versamento in c/futuro
aumento capitale".
L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale
indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di
breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni
finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con
l’indice di solvibilità corrente.
Detto
indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità
liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari
per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con
scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed
infruttiferi. Per tale indicatore il risultato
sarebbe pari a 1,42, superiore alla soglia minima stabilita dalla FIGC per
la serie A che è di 0,6. La soglia
prevista per il 2019/20 è 0,7 e per il 2020/21 è 0,8.
L’INDICE
DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in
questione, è negativo.
Il che sta a significare che il capitale di terzi finanzia
totalmente i mezzi propri.
Infatti, anche l’equity ratio è negativo.
L’ Indicatore di
Indebitamento della FIGC.
Indicatore
di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento
della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre
esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il
raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore
della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità
dell’indebitamento.
I debiti riclassificati iscritti in bilancio al 30.06.2019 ammontano a € 773.857.364,
da tale aggregato deve essere sottratto l’importo delle Attività Correnti (C.U.25/A
del 18 dicembre 2018 della FIGC), mentre il valore della produzione medio
degli ultimi tre anni è pari a € 360,76
milioni.
Pertanto il rapporto tra debiti e valore della produzione
medio degli ultimi tre esercizi è pari a 1,17,
inferiore alla soglia massima consentita
stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 1,5. Tuttavia bisognerà considerare quella che sarà prevista per
l’iscrizione 2020/21.
E’
bene precisare che le norme FIGC prevedono che l’indicatore di Indebitamento,
ove presenti un valore inferiore al livello-soglia stabilito in 1,5,
sarà utilizzato come indicatore correttivo al fine di ridurre, nella
misura di 1/3, l’importo necessario per ripianare l’eventuale carenza
finanziaria determinata dall’indicatore di Liquidità, che è l’indicatore più
importante.
L’Indebitamento Finanziario
Netto.
Ai fini del Financial Fair Play la nozione di Net debt, già nota in base alla vecchia
regolamentazione, come differenza tra debiti finanziari e disponibilità liquide
integrata del saldo tra debiti e crediti verso società di calcio, è stata
ulteriormente integrata con la considerazione nel conteggio anche dei debiti
fiscali e previdenziali non correnti (“Accounts payable to social/tax
authorities”); invece, non sono considerati gli altri debiti fiscali (“Other
tax liabilities”), che includono le passività per imposte differite (“deferred
tax liabilities”).
In altre parole, i debiti fiscali e previdenziali non correnti
da considerare riguardano le rateizzazioni pluriennali col fisco.
Il risultato della somma algebrica, non deve essere
superiore al fatturato netto.
Le
disponibilità liquide sono pari a € 54.666.197, mentre nell’esercizio
precedente erano pari a € 45.070.948.
I debiti verso
soci per finanziamenti pari a Euro 148,9 milioni (€229,4 milioni nel 2017/18),
di cui Euro 140,9 milioni riguardano la quota capitale del versamenti a titolo
di finanziamento fruttifero sottoscritti con la società controllante Great
Horizon S.à.r.l..
Nel 2018/19, è stata effettuata la cessione della quota di
finanziamento di Suning Sports International Limited pari a Euro 48,5 milioni
alla società sottoposta al controllo delle controllanti Grand Flagship Limited,
con proroga della scadenza di tale quota alla data del 31 dicembre 2020.
Inoltre, è stata prorogata la scadenza di una parte del finanziamento soci pari
a 50 milioni dal 28.06.2019 al 01.10.2020.
Già
nell’esercizio precedente una parte del finanziamento soci era stata convertita
in riserva per copertura perdita in formazione per l’importo complessivo di
Euro 105 milioni. In data 26 giugno 2019 sono stati convertiti
in “Riserva per versamento in c/futuro aumento capitale", riservato
esclusivamente all’azionista Great Horizon S.à r.l.„ altre 40 milioni di Euro.
Durante il 2018/19 sono stati pagati effettivamente interessi
fino ad un importo di 9,7 milioni di Euro.
I debiti bancari ammontano a
Euro 25.166.667 (€1.163 nel 2017/18) e si riferiscono alla quota della linea di
finanziamento revolving sottoscritta per un ammontare massimo di Euro 50
milioni nell'ambito dell’operazione di rifinanziamento del debito culminata
nell’emissione del prestito obbligazionario da parte di Inter Media. Infatti, contestualmente
all’emissione del prestito obbligazionario da parte di Inter Media, FC
Internazionale Milano Spa ha sottoscritto una linea di finanziamento revolving
per un ammontare massimo di Euro 50 milioni, utilizzata al 30 giugno 2019 per
Euro 25 milioni e nel mese di luglio 2019 per l’ammontare residuo.
Per
quanto riguarda le Obbligazioni, l’emissione
del prestito obbligazionario è un'operazione di rifinanziamento del debito,
determinatosi col riassetto societario del Gruppo. In data 21 dicembre 2017, la
società controllata Inter Media ha emesso delle Obbligazioni per un importo
nominale di € 300 milioni, che sono state collocate presso investitori
istituzionali. Tale prestito obbligazionario ha come scadenza il 31 dicembre
2022 e matura un tasso fisso nominale del 4,875%. Nel calcolo del costo
ammortizzato del Prestito obbligazionario sono state incluse le spese relative
all’emissione ed il collocamento, pari a circa 9 milioni di Euro.
Come
il precedente finanziamento rimborsato, a garanzia del Prestito Obbligazionario
figurano i flussi di liquidità derivanti da ‘sponsorship agreement’ e ‘media
contracts’ siglati da Inter Media oltre che i flussi derivanti dai proventi dei
diritti UEFA e dei diritti televisivi della Serie A generati dalla Capogruppo. Inoltre
è stato previsto il rispetto di due covenants: “Debt Service Coverage Ratio” e il
“Pro-forma Debt Service Coverage Ratio”, che sulla
base dei calcoli effettuati al 30 giugno 2019 risultano rispettati e,
come scritto dagli amministratori, saranno rispettati “anche
con riferimento alle prossime scadenze nell’orizzonte temporale dei prossimi 12
mesi, tenuto conto dell’impegno al sostegno finanziario del Gruppo da
parte del Gruppo Suning”.
La
concessione dell’ipoteca sul valore dei Marchi INTER, da parte di Inter Media
figura tra le condizioni di emissione del Prestito Obbligazionario, oltre alla
concessione in pegno delle quote relative al capitale sociale detenuto in Inter
Media da parte di FC Internazionale Milano Spa e Inter Brand srl.
Il primo considera dati effettivi, il secondo dati di stima
in base al budget.
Il piano di rimborso della linea capitale in rate semestrali
è il seguente:
- 1 rata da Euro 3,1 milioni il 31 dicembre 2018;
- 1 rata da Euro 3,15 milioni il 30 giugno 2019;
- 1 rata da Euro 3,25 milioni il 31Dicembre 2019;
- 1 rata da Euro 3,3 milioni il 30 giugno 2020;
- 1 rata da Euro 3,4 milioni il 31 dicembre 2020;
- 1 rata da Euro 3,5 milioni il 30 giugno 2021;
- 1 rata da Euro 3,55 milioni il 31 dicembre 2021;
- 1 rata da Euro 3,65 milioni il 30 giugno 2022;
- 1 rata finale per
Euro 273,1 milioni entro il 31 dicembre 2022.
La rata in scadenza al 30 giugno 2018, al 31 dicembre 2018
e al 30 giugno 2019 sono state regolarmente pagate.
Al 30.06.2019, il valore del debito obbligazionario in
bilancio è pari a Euro 287.343.825, di cui € 280.793.825con scadenza oltre
l’esercizio successivo. I costi di transazione del prestito obbligazionario pari
a circa 8,99 milioni di Euro, sono stati considerati nel calcolo del costo di
ammortizzato.
I debiti verso
altri finanziatori ammontano a € 92 mila (€ 434 mila nel 2017/18).
I crediti verso enti settore specifico ammontano a € 131,78
milioni (€ 194,6 milioni nel 2017/18).
Gli
importi maggiori riguardanti le società nazionali riguardano: GENOA CRICKET &
FOOTBALL CLUB S.p.A. 29.529.000; ATALANTA BERGAMASCA CALCIO SPA per € 9.537.000; A.S. ROMA SPA per € 9.419.000; U.C. SAMPDORIA S.p.A. per € 7.873.000; US SASSUOLO CALCIO SRL per € 6.678.000 e PARMA CALCIO 1913 S.R.L. per € 3.956.000.
Gli importi maggiori riguardanti le Società Estere
riguardano: F.C. SION - OLYMPIQUE DES ALPES SA per
€ 2.344.000; SEVILLA FUTBOL CLUB SAD per € 1.680.000; GALATASARAY SPORTÌF SINAI VE TICARI YATIRIMLAR
A.S per € 1.646.000; STANDARD DE LIEGE SA per
€ 750.000; F.C. LUGANO SA per € 488.000 e LIVERPOOL FOOTBALL CLUB AND ATHLETIC GROUNDS
LTD per € 108.000.
I crediti verso società nazionali sono regolati presso la
stanza di compensazione della L.N.P. Serie A in compensazione delle posizioni
debitorie, per un ammontare pari a Euro 76.949.000 (€ 77.398.000 nel 2017/18).
I Debiti verso
enti settore specifico ammontano a € 134,93 milioni e riguardano i
rapporti con enti e società del settore e mostrano un decremento di € 42,9
milioni rispetto al 2017/18.
Nello specifico, i debiti verso società calcistiche nazionali
ammontano a € 97,9 milioni. Gli importi maggiori riguardano: A.S. ROMA S.p.A.
per € 25.781.000; ATALANTA BERGAMASCA CALCIO S.p.A. per € 6.481.000; U.C.
SAMPDORA S.p.A. per € 11.461.000; ACF FIORENTINA S.p.A. per € 2.393.000;
SOCIETA' SPORTIVA LAZIO S.p.A. per € 5.837.000; DELFINO PESCARA 1936 S.p.A. per
€ 5.712.000; US SASSUOLO CALCIO s.r.I. per € 23.246.000; GENOA CRICKET &
FOOTBALL CLUB S.p.A. per € 7.900.000 e PARMA CALCIO
1913 SRL per € 6.652.000.
I debiti verso società calcistiche estere ammontano a € 4 milioni
circa. Gli importi principali riguardano: CLUB ATLETICO BOCA JUNIORS per
€ 1.500.000; FC BAYERN MUNCHEN AG per € 1.451.000; RACING
CLUB ASOCIACION CIVIL per € 623.000 e LYNGBY BOLDKLUB A/S per € 380.000.
I debiti verso società nazionali sono regolati presso la
stanza di compensazione della L.N.P. Serie A in compensazione delle posizioni
creditorie, per un ammontare pari a Euro 97.775.000 (€ 77.384.000 nel 2017/18).
Per quanto riguarda i debiti tributari rateizzati non correnti,
nel caso dell’Inter, non figurano.
Pertanto, nel 2018/19, il debito finanziario netto ai
fini del Fair Play Finanziario risulta superiore sia al fatturato netto che al
valore della produzione.
Il rapporto tra posizione finanziaria netta ed EBITDA, che è
positivo per € 122.495.437, risulta pari a 3,32. In altre parole, la differenza
tra ricavi e costi operativi, senza considerare gli ammortamenti, determinatasi
nel 2018/19, se si ripetesse negli anni successivi, riuscirebbe a rimborsare il
debito netto in tre anni e quattro mesi circa.
Il nuovo regolamento del Fair Play Finanziario ha introdotto
la nozione di “Relevant Debt”. La
nozione di debito rilevante (“Relevant
Debt”) corrisponde alla nozione di “Net Debt” meno l'importo del debito
direttamente attribuibile alla costruzione e/o alla modifica sostanziale dello
stadio e/o alle strutture di formazione dall'inizio del debito fino a 25 anni
dopo la data in cui il debito l'attività è dichiarata pronta per l'uso. Il “Relevant Debt” non deve essere
superiore congiuntamente a due limiti: € 30 milioni e a 7 volte la media della
differenza tra valore e costi della produzione.
Nel
caso in questione, al 30.06.2019, non emergerebbero debiti finanziari per lo
stadio.
Gli altri debiti.
In base al Regolamento del Fair Play Finanziario, le società
di calcio richiedenti la Licenza UEFA ,
non devono avere debiti scaduti verso i club, i dipendenti e/o le autorità
sociali o fiscali, a meno che tali debiti siano oggetto di contenzioso, con
valide argomentazioni a supporto.
La voce “debiti” iscritta nello stato patrimoniale è aumentata
da € 850,3 milioni a € 773,86 milioni, di cui € 287,3 milioni per Debiti obbligazionari,
€ 148,9 milioni per debiti verso soci, € 134,9 milioni per debiti verso enti
settore specifico; € 79,9 milioni (€ 72,5 milioni nel 2017/18) per debiti verso
fornitori.
Tra i
debiti verso fornitori si segnalano i debiti verso agenti Fifa per € 25.189.000
(€ 32 milioni nel 2017-18; € 24,7 milioni nel 2016-17; € 28,8 milioni nel
2015-16; € 28,2 milioni nel 2014-15) ed i debiti verso il Comune di Milano per
€ 24.207.000 (€ 22 milioni nel 2017/18) riferiti ai corrispettivi per affitto dello stadio da utilizzare a
compensazione con le migliorie effettuate dalla Capogruppo, che figurano nella
voce “Immobilizzazioni immateriali”.
I debiti verso il personale, aumentano da € 23.109.000 a € 23.485.000.
Un dato da considerare “fisiologico”, in rapporto al costo del personale, che
dovrebbe far supporre la puntualità nei pagamenti e rientrante nei canoni del
Fair Play Finanziario.
I debiti tributari passano da € 13.006.981 a € 20.003.507.
I debiti per IRPEF su lavoro dipendente ammontano a circa € 13.249.000 (€ 9,69
milioni nel 2017/18) e si riferiscono alle retribuzioni di maggio e giugno e
sono stati pagati nei mesi di luglio e agosto.
Figurano
debiti per la “With Holding Tax” per circa € 4.588.000 (€ 820 mila nel 2017/18).
I debiti per la “With Holding Tax” sono relativi alle ritenute sugli interessi
passivi pagati sui finanziamenti erogati dalla Controllante ‘Great Horizon
S.à.r.l.’.
I Fondi per rischi e oneri aumentano da Euro 870.193 a Euro 28.050.122 a seguito
di accantonamenti per € 25.811.000 per la risoluzione contrattuale con il
tecnico Spalletti; utilizzi per Euro 183.000 circa e rilasci per circa € 4 mila.
Il Rendiconto
Finanziario.
Le variazioni di Disponibilità liquide risultano positive
per € 9.595.249. Tale variazione positiva è dipesa dal flusso generato
dall’attività di finanziamento, che ha determinato flussi positivi per € 18.685.086;
dal flusso generato dall’attività di investimento, che è stato negativo per € 56.730.219
e dal flusso generato dall’attività operativa, che ha generato flussi positivi
per € 47.640.382.
Nel 2018/19 il rendiconto finanziario mostra il ruolo
positivo nella gestione dei flussi svolto dalla gestione operativa, che negli
esercizi precedenti aveva generato flussi negativi.
In effetti, nell’ambito dell’attività operativa, il flusso finanziario prima delle variazioni
del Capitale Circolante Netto risulta positivo per € 83.741.035 (€65.909.769
nel 2017/18).
Nel 2018/19, dal lato investimenti risultano uscite
finanziarie per l’acquisto di Diritti pluriennali alle prestazioni Calciatori
per € 107.213.198 (€ 210.636.921 nel 2017/18), solo in parte coperte dal
disinvestimento per la cessione di Diritti pluriennali alle prestazioni
calciatori per € 47.761.901 (€ 96.500.719 nel 201718).
Nel 2017/18, aveva giocato un ruolo importante l’attività di
finanziamento per la generazione di flussi positivi. In effetti nel 2017/18, il
ricorso a capitale di terzi, mediante l’emissione del prestito obbligazionario
è stato pari a 291 milioni di Euro e l’apporto derivante dal finanziamento soci
era stato di 118,87 milioni di Euro.
Il Valore della Rosa.
Il valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei
calciatori ammonta a € 312.066.376 (€ 302.301.405 nel 2017/18). La variazione è
dovuta ad investimenti per € 107,21 milioni (€ 210,6 milioni nel 2017/18),
cessioni per un valore contabile netto di € 9,29 milioni (€ 47,37 milioni nel 2017/18)
ed ammortamenti per 84,74 milioni (€ 78,1 milioni nel 2017/18) e svalutazioni
per € 3,42 milioni (€ 2,13 milioni nel 2017/18).
Tra i principali calciatori acquistati
figurano: Martinez Lautaro Javier (Racing
Club de Avellaneda) per circa € 25.080.000; Lazaro Valentino (Hertha BSC GmbH S
Co.KGaA) per € 22.406.000 (attualizzato
€ 21.019.000); Politano Matteo (U.S.
Sassuolo) per € 21.171.000 (attualizzato € 20.706.000); Salcedo Mora Eddy
(Genoa Cricket and F.C.) per € 8.579.000 (attualizzato € 8.475.000); Nascimento
Resende Gabriel - Brazao (Parma Calcio 1913) per € 6.270.000 (attualizzato € 6.192.000);
Gravillon Andreaw Rayan (Delfino Pescara 1936 S.p.A.) per € 6.125.000
(attualizzato € 6.081.000).
Il tesseramento di Godin Leal Diego Roberto è costato € 3.500.000.
La campagna
trasferimenti estiva 2019-2020 è stata caratterizzata principalmente dall’acquisizione
a titolo definitivo di Valentino Lazaro dall’Herta BSC (contabilizzato già nel
2018/19); Romelu Lukaku dal Manchester United, Nicolò Barella dal Cagliari e
Lucien Agoumè dal Sochaux.
Per le acquisizioni a titolo temporaneo figurano: Stefano
Sensi dal Sassuolo; Cristiano Biraghi dalla Fiorentina.
Per le acquisizioni a titolo definitivo figura il
calciatore lonut Radu dal Genoa con contestuale cessione a titolo temporaneo e gratuito.
Sono
state effettuate cessioni a titolo temporaneo come Ivan Perisic (Bayern) e
Mauro Icardi (PSG).
Le Altre
Immobilizzazioni.
I "Diritti di
brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno"
espongono un valore contabile netto residuo di Euro 95 mila e riguardano
principalmente i diritti di immagine (foto e video) dei progetti Intercampus
nel mondo, nonché il corrispettivo pagato per il documentario sulla carriera in
nerazzurro di Javier Zanetti.
La voce "Concessioni,
licenze e marchi", pari ad Euro 87.891.955, riguarda
essenzialmente l'allocazione al marchio FC Inter del disavanzo da fusione
emerso nel bilancio consolidato al 30 giugno 2007 per effetto della fusione
inversa di Inter Capital S.r.l. in F.C. Internazionale Milano S.p.A.. Nella
Nota integrativa è scritto che “nell'allocazione del suddetto disavanzo ci si è
avvalsi dei riferimenti valutativi raccolti all'atto della cessione del marchio
F.C. Internazionale Milano S.p.A. a Inter Brand S.r.l.”. Nello specifico, al 30
giugno 2019, il marchio “FC Inter” espone un valore netto residuo pari a circa €
62.958.000, ammortizzato in 20 anni con decorrenza dal 5 giugno 2014. L’importo
residuo della voce 'Concessioni, licenze e marchi", per € 24,9 milioni, riguarda
il valore netto residuo del costo di acquisto a titolo definitivo dell'archivio
Rai (libreria storica, materiali e diritti) a far data dal 30 giugno 2011,
nonché della quota di archivio delle autoproduzioni del canale tematico “Inter TV”
dal 2000 al 2008. Tale importo è ammortizzato in 30 anni con decorrenza dal 1°
luglio 2011.
Le
“Altre immobilizzazioni immateriali”, pari a Euro 3.063.463 (€ 1.187.924 nel 2017/18),
si riferiscono principalmente ai lavori effettuati
per la nuova sede di Viale della Liberazione oltre ai lavori eseguiti presso il
Centro Sportivo Suning in Memoria di Giacinto Facchetti, per il rifacimento di
campi da gioco, spogliatoi e uffici.
Le immobilizzazioni materiali sono pari a 21,48
milioni di Euro e riguardano principalmente la voce “centro sportivo” e il
terreno “La Pinetina” per 16.938.000 Euro. Il “Centro Sportivo Suning in
memoria di Angelo Moratti” di Appiano Gentile, determina dei ricavi per i
diritti di “naming rights” rinvenienti dalla proprietà cinese Suning.
Al contrario di quanto accaduto nell’esercizio precedente,
nell’esercizio 2018/19 i costi della produzione aumentano in misura più che
proporzionale all’aumento del valore della produzione.
Il valore della produzione consolidato 2018/19
risulta in aumento del 20,2% rispetto al 2017/18, e ammonta ad Euro 417.080.234.
Nel 2017/18, il valore della produzione era pari a € 346,99 milioni.
La differenza principale riguarda la voce ricavi da competizioni
europee per € 51.738.723.
Il fatturato netto, senza plusvalenze, prestiti e
capitalizzazione costi vivaio aumenta da € 280,7 milioni a € 366 milioni.
I costi della produzione aumentano del 32,9%, da € 322,15
milioni a € 428,18 milioni. Il 45% di tali costi è rappresentato dal costo del
personale e il 19,8% dall’ammortamento della rosa calciatori.
Un dato importante è che la differenza tra ricavi e costi
della produzione risulta negativa ed in aumento a 11,1 milioni di Euro circa.
I Ricavi.
I ricavi derivanti dalla cessione dei diritti radiotelevisivi nazionali risultano pari a € 87,2
milioni (€ 76,1 milioni nel 2017/18). A differenza della stagione precedente sono
presenti i diritti TV per le competizioni europee, che ammontano a € 51.738.723;
mentre, nel 2017/18, non erano presenti.
Nel
Conto economico consolidato dell’Inter, nei ricavi da gare, tra gli altri
ricavi, sono allocati i proventi relativi ai diritti d’archivio RAI-Infront, che
risultano pari a 10,42 milioni di Euro (€ 10,42 milioni nel 2017/18) e i ricavi
da “Inter TV” per € 2.229.000 (€ 3.921.000 nel 2017/18).
I ricavi commerciali, risultano
in aumento, da € 130,28 milioni a € 145,05 milioni. Tali ricavi comprendono i
proventi commerciali e royalties per € 2.267.743 (€ 2.010.964 nel 2017/18); e i
Proventi da sponsorizzazioni per Euro 29.108.266 (€20.543.333 nel 2017/18), di
cui Euro 19.108.000 per lo Sponsor Ufficiale Pirelli (di cui € 2.163.000 per bonus
qualificazione al Round 16 della UEFA Europe League 2018-2019 ed Euro
6.490.000 per bonus qualificazione Champions League 2019-2020) ed Euro 10
milioni dallo sponsor tecnico NIKE aumentato rispetto
al precedente esercizio pera la
partecipazione alla UEFA Champions League. Nel Conto economico
consolidato dell’Inter, nei ricavi da gare, tra gli altri ricavi, è allocata la
voce “Sponsorship EU/ ex Infront”
che nella sostanza riguarda ricavi da concessione di spazi promo pubblicitari,
che è diminuita da Euro 14.249.000
a Euro 12.254.000; la voce “Sponsorship Regional”, che
ha registrato, di nuovo, un notevole aumento da € 91.687.000 a € 96.850.000, a causa
dei nuovi accordi commerciali stipulati nel corso dell’esercizio.
I ricavi da gare, aumentano da €
33,8 milioni a 44,7 milioni di Euro. Tali ricavi incidono per il 10,7% sul
valore della produzione. Gli abbonamenti sono raddoppiati, da € 9.331.604 a € 18.563.663.
La campagna abbonamenti per la stagione sportiva 2018-2019 ha registrato la
sottoscrizione di 40.040 abbonamenti per le partite
nazionali di Serie A e Coppa Italia (31 mila nel 2017-18; 27.126 nel 2016-17
e 27.800 abbonamenti nel 2015-16). e 38.543
abbonamenti per le partite dei gironi della UEFA Champions League.
I ricavi da Coppe Internazionali ammontano a Euro 7.211.000
circa. Tali ricavi, nel 2017/18, non erano presenti.
Gli incassi da gare di campionato in casa ammontano a € 17,37
milioni (€ 20,22 milioni nel 2017/18) e quelli per le gare di TIM Cup a € 177
mila. I ricavi da tornei e amichevoli, passano da 3,28 milioni di Euro a € 1,36
milioni.
I contributi in conto
esercizio pari a € 4.284.440 (€ 2.580.610 nel 2017/18), nella tabella sopra classificati
tra gli altri ricavi, riguardano principalmente i contributi della Lega legati
ai premi della Tim Cup e ai ricavi collettivi esclusi i diritti audiovisivi.
La
voce del Conto Economico “Altri ricavi e
proventi diversi”, ammontante a Euro 16.161.128
(€17.690.682 nel 2017/18),
riguarda sopravvenienze attive e insussistenze del passivo per € 3.560.000 (€ 1,8
milioni nel 2017/18); i ricavi da Inter Academies per Euro 7.664.000 (€ 8,49
milioni nel 2017/18); proventi dovuti principalmente al contratto sottoscritto,
a valoro di mercato, con la Controllante “Suning Sports International Limited”
per la condivisione del personale tecnico e professionale (know-how) per 3,5
milioni di Euro e servizi a collegate per Euro 753 migliaia.
Le sopravvenienze attive includono € 1.140.000 per la risoluzione del contratto con il fornitore G.M. Gestione
Multiservice S.c.a r.l.; il “Contributo di
solidarietà UEFA Champions League" legato alla mancata
partecipazione della Prima Squadra alla competizione nella stagione sportiva
2017/2018 per Euro 829 mila, oltre a Euro 714 mila relative al “Fondo
paracadute retrocesse” riguardante la stagione 2017/2018.
La società continua ad investire nel vivaio, infatti, i costi del vivaio capitalizzati ammontano
ad € 7.147.379 (€
7.526.234 nel 2017/18). Tra i costi
capitalizzati figurano: Compensi e premi allenatori per € 3.611.000 (€ 3.401.000
nel 2017/18); Inps – Enpals – allenatori per € 949.000 (€ 879.000 nel 2017/18);
Indennità fine carriera allenatori per € 184.000 (€ 187.000 nel 2017/18); Assistenza
sanitaria per € 14.000 (€ 516.000 nel 2017/18); Utilizzo
impianti per € 1.317.000 (€1.397.000 nel 2017/18);
Vitto e alloggio gare per € 213.000 (€ 300.000 nel 2017/18); Gestione pensionato 859.000 (€ 846.000 nel 2017/18.
Il Player Trading.
Il Player Trading dell’Inter nel 2018/19 evidenzia un
risultato negativo. La differenza tra plusvalenze e minusvalenze non riesce a
coprire il costo annuale dei cartellini dei calciatori rappresentato dagli
ammortamenti.
Le
plusvalenze risultano pari a € 40.140.634 (€ 49.704.026 nel 2017/18) e hanno
un’incidenza sul valore della produzione del 9,62% (14,32% nel 2017/18). Il
calciatore che ha determinato la maggiore plusvalenza pari a € 19.009.000 è
stato Pinamonti ceduto al Genoa per 19,5 milioni di Euro. Le altre plusvalenze
hanno riguardato: Zinho Vanheusden per € 9.530.000,
ceduto allo Standard de Liege SA per € 11.740.000;Adorante (Parma) per € 3.954.000,
ceduto per € 4 milioni; Marco Sala (US Sassuolo) per € 2.949.000, ceduto per €
3 milioni; Gabriele Zappa (Delfino Pescara 1936 Spa) per € 2.945.000, ceduto
per € 3 milioni; Riccardo Burgio (Atalanta) per € 1.464.000 e ceduto per €
1.500.000;Francesco Forte (Waasland Voetbal Linkeroever C.V.B.A. ) per € 287.000,
ceduto per € 400 mila ;Alberto Brigati (Calcio Padova) per circa € 4.000,
ceduto per €; 5.000.
Le minusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni
calciatori risultano pari ad Euro 667.586 (€ 572.107 nel 2017/18) e si
riferiscono principalmente a Cristian Ansaldi.
I
costi per l'acquisizione temporanea delle prestazioni dei calciatori, pari a €
21.609.545, sono relativi ai calciatori Keita Baldè, Matteo Politano, Salcedo
Mora, Laurens Serpe e Sime Vrsaljko.
Per
quanto riguarda, le cessioni di calciatori a titolo temporaneo, ammontanti a € 2.523.483
(€ 3.971.329 nel 2017/18) riguardano
principalmente: Cristian Ansaldi e Grabiel Barbosa.
Gli altri oneri da gestione calciatori, pari a Euro 1.052.483
(€1.710.259 nel 2017/18), sono principalmente relativi ai contributi di
solidarietà maturati nell’esercizio relativi alle operazioni di mercato con
club internazionali.
Gli altri proventi da gestione calciatori, ammontano a Euro 1.209.614
(€ 5.083.038 nel 2017/18).
Gli ammortamenti della rosa calciatori, sono aumentati di 6,6
milioni di Euro, da € 78,1 milioni a € 84,7 milioni.
I Costi della
Produzione.
Il costo dei dipendenti, al 30 giugno 2019 in rapporto al valore
della produzione incide per il 46,2%, ma se considerassimo il fatturato netto
la percentuale aumenterebbe al 52,6%. Il costo del personale risultante dal
bilancio consolidato è pari a € 192,6 milioni (€ 155,99 milioni nel 2017/18) e
risulta in aumento del 23,5%. Il costo totale del personale tesserato è aumentato
da € 119,64 milioni a € 156,1 milioni. I compensi contrattuali dei calciatori
sono aumentati da € 88,22 milioni a € 118,02 milioni, quelli per gli allenatori
e i tecnici passano da € 13,44 milioni a € 16,76 milioni, mentre i Premi
rendimento aumentano da € 14,02 milioni a € 15,13 milioni. I diritti di
immagine ammontano a € 6.187.000 (€ 3.964.000 nel 2017/18).
Il numero di calciatori è rimasto invariato a 94; invece, il
totale della forza lavoro è aumentato da 449 a 463.
Gli ammortamenti e le
svalutazioni complessivi sono pari a € 106.234.203 (€ 91.345.043 nel 2017/18),
di cui € 84.74 milioni per ammortamenti rosa calciatori ed € 5,06 milioni per
l’ammortamento relativo alla capitalizzazione dei costi vivaio. Gli
ammortamenti delle immobilizzazioni materiali ammontano ad € 1.953.181 (€
1.083.968 nel 2017/18).
L’ Indicatore di
Costo del Lavoro Allargato.
L’
Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra
il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso
economico del costo del lavoro.
Il
Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze. Per il Costo del Lavoro
Allargato si considera il valore risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio
approvato, mentre i Ricavi sono dati dai loro valori medi degli ultimi tre
bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in questione, se si considerasse tutto il costo del
personale, il valore è di 0,784 tale
valore sarebbe al di sotto del valore
soglia previsto dalla FIGC per la Serie A per la stagione sportiva 2018/19, la
cui soglia è di 0,80. Tuttavia bisognerà considerare quella che sarà
prevista per il 2019/20.
E’
bene precisare che le norme FIGC prevedono che l’indicatore di Costo del Lavoro
Allargato, ove presenti un valore inferiore al livello-soglia stabilito in 0,8,
sarà utilizzato come indicatore correttivo al fine di ridurre, nella
misura di 1/3, l’importo necessario per ripianare l’eventuale carenza
finanziaria determinata dall’indicatore di Liquidità, che è l’indicatore più
importante.
I costi per godimento
dei beni di terzi sono pari a € 9.728.873 (€ 8.351.965 nel 2017/18). L’importo
maggiore dei costi per godimento dei beni di terzi, riguarda la concessione
d’uso dello Stadio per Euro 4.674.000 (€ 4.618.000 nel 2017/18). L’incremento è
dovuto ai Canoni licenza d’uso diversi, aumentati da € 483.000 a € 1.016.000.
I costi per
prestazioni di servizi aumentano da € 51.976.571a € 56.054.442. Tali costi
comprendono anche i costi specifici tecnici aumentati da € 7,88 milioni a € 9,5
milioni. Tale incremento è dovuto al maggior impatto dei costi accessori per la
campagna trasferimenti, che riguardano principalmente i compensi per Agenti
FIFA, che sono aumentati da € 6.11 milioni a € 7,94 milioni. I costi per
l’attività sportiva ammontano a € 5,95 milioni (€ 5,85 milioni nel 2017/18) e
comprendono i costi per allenamenti e ritiri pari a Euro 2.011.000 (€ 2.219.000
nel 2017/18), per il ritiro estivo di Brunico. Tra le spese amministrative
spiccano i servizi da collegate pari a € 4.784.000 (€ 5.001.000 nel 2017/18) e
riguardano i servizi di gestione dello Stadio riaddebitati, in base a
contratto, da Mi-Stadio. Il costo dei consulenti esterni è diminuito da € 6,15
milioni a € 5,23 milioni. Compare il compenso agli amministratori per €
829.000 (€ zero nel 2017/18).
La partecipazione alle competizioni U.E.F.A. ha determinato
un incremento dei “Costi per vitto, alloggio, locomozione” a € 2,43 milioni (€ 1,96
milioni nel 2017/18).
Il costo per “Servizio biglietteria, controllo ingressi”
ammonta a € 3,53 milioni (€ 2,78 milioni nel 2017/18).
Gli accantonamenti per rischi, aumentano da
€ 734 a
€ 1.552.492, di cui Euro 247 mila sono stati accantonati
per coprire passività potenziali connesse al rischio probabile di restituzione
del corrispettivo del 2016/17 per presunte inadempienze contrattuali in
relazione ad un accordo di sponsorizzazione ed Euro 261 mila sono stati accantonati
per coprire per coprire i costi della società incaricata da Inter Brand per
mettere in liquidazione la società controllata Shanghai Inter Brand Trading Co.,
Ltd..
Gli altri accantonamenti aumentano da € 246.960 a € 25.811.000 e
riguardano “l'accantonamento degli oneri per
retribuzioni contrattualmente dovute al personale tesserato non più impiegato
nel progetto tecnico”.
Gli oneri diversi di
gestione, pari a € 32,98 milioni (€ 12,63 milioni nel 2017/18), comprendono
le spese varie organizzazione gare pari a € 3.416.021 (€ 2.274.022 nel 2017/18).
La gestione
finanziaria.
La
gestione finanziaria netta, compresa la svalutazione partecipazioni, è negativa
per € 29,2 milioni (-€ 34,5 milioni nel 2017/18). Gli oneri finanziari pari a €
35,76 milioni (€ 39,2 milioni nel 2017/18), riguardano interessi passivi su debiti
verso factoring per circa € 2.475.000 (€ 34 mila nel 2017/18), interessi passivi su debiti verso controllanti
per € 9.833.000 (€ 14.091.000 nel 2017/18), gli oneri per il prestito obbligazionario per € 16.264.000 (€ 8.546.000 nel 2017/18) e oneri finanziari su debiti
verso Su debiti verso imprese sottoposte al controllo delle Controllanti per € 3.005.000.
L’attualizzazione dei prestiti a medio /lungo termine ha
comportato costi per € 2.451.000 (€ 3.504.000 nel 2017/18).
Gli oneri accessori su finanziamenti sono diminuiti da € 5.014.000 a € 147 mila.
Per quanto riguarda i proventi finanziari, l’importo di €
5.625.657 (€ 4.607.689 nel 2017/18), si riferisce a interessi attivi per
attualizzazione dei crediti.
Conclusioni.
Sulla perdita del 2018/19 ha pesato la risoluzione
contrattuale con Spalletti, per sostituirlo con Conte e l’incremento dei costi
del personale e degli ammortamenti.
Per l'esercizio 2019/2020, gli Amministratori prevedono dei
risultati che rifletteranno l’aumento dei principali ricavi media e da gare per
la vendita di biglietti e abbonamenti.
Infatti, la campagna abbonamenti 2019-20 ha registrato un
rilevante incremento degli introiti.
Inoltre, sempre secondo gli amministratori “i risultati
dovrebbero mantenersi in linea con il budget e l'andamento
complessivo potrà essere influenzato dall’effetto economico dei risultati
sportivi, oltre che dalle plusvalenze, “consentendo di rispettare le condizioni
definite dal Financial Fair Play”.
Gli Amministratori hanno scritto che “gli obiettivi sportivi per la nuova stagione sono mirati al mantenimento
della rosa della Prima Squadra a livelli competitivi per tutte le competizioni
alle quali partecipa”.
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