Luca Marotta
L’esercizio 2019/20, a differenza degli esercizi che concludevano il quadriennio, non ha potuto includere i proventi relativi ad EURO 2020, rinviati a causa della pandemia COVID-19. Tale circostanza non ha permesso raggiungere un volume di ricavi adeguato ai costi della struttura, di conseguenza il bilancio consolidato dell’UEFA 2019/20 ha dovuto far leva sui ricavi centralizzati della Champions League 2019/20, che sono diminuiti.
Il Comitato Esecutivo ha deciso di posticipare EURO 2020 di
12 mesi, assicurando che le competizioni nazionali europee potessero mitigare i
danni finanziari della pandemia COVID-19 terminando le rispettive stagioni
sportive dopo le sospensioni dell’attività causate dal coronavirus.
A
loro volta, i club hanno deciso di ritardare l'inizio della stagione 2020/21 in
modo che la UEFA potesse concludere in sicurezza le sue competizioni di
Champions League ed Europa League. La conferma da parte del Comitato Esecutivo
a giugno 2020 del programma di “Return to Play” ha aperto la porta a negoziati con
tutti i media e i partner commerciali.
In tale contesto critico,
la Commissione Finanze UEFA ha tentato di perseguire l’obiettivo di raggiungere
un equilibrio equo tra fornire pagamenti anticipati alle federazioni nazionali
per salvaguardare i loro progetti di sviluppo e garantire la disponibilità di
denaro sufficiente per mantenere lo stesso livello di pagamenti ai club.
Nonostante la riduzione dei ricavi delle competizioni per
club 2019/20, la UEFA ha deciso di confermare i pagamenti di distribuzione e i
pagamenti di solidarietà agli stessi livelli della stagione precedente. Il
pagamento risultante in eccesso è stato prefinanziato, con rimborsi scaglionati
da effettuare nelle stagioni successive.
Il bilancio consolidato dell’UEFA 2019/20 si è chiuso con un
fatturato di 3,04 miliardi di Euro (€ 3,3 miliardi nel 2018/19) e con una perdita di 73,9 milioni di Euro che è
un risultato nettamente peggiore di quello dell’esercizio 2018/19 che si era
chiuso con una perdita consolidata netta di 46,39 milioni di Euro. L’esercizio
2017/18 si era chiuso con una perdita di Euro 5 milioni e l’esercizio 2016/17,
con una perdita per Euro 6,69 milioni.
Poiché il bilancio consolidato 2015/16, si chiuse con un
utile di 102,12 milioni di Euro, emergerebbe come fondata la considerazione che
solo l’organizzazione di manifestazioni come gli Europei, siano in grado di far
decollare il fatturato e portare in utile il bilancio UEFA, che in assenza di
tale manifestazione dipende dai proventi della Champions League.
L' UEFA (Union des Associations Européennes de Football) è
un’organizzazione internazionale non governativa e non-profit costituita in
forma di associazione secondo il diritto svizzero.
Dal bilancio consolidato al 30 giugno 2020, risulta che
l’UEFA controlla 3 società: UEFA Events SA (Service company), registrata in
Svizzera, sede Nyon, e controllata al 100%; UEFA Club Competitions SA registrata
in Svizzera, sede Nyon, e controllata al 99,9%; Euro 2016 SAS, registrata in
Francia, sede Parigi, e controllata al 95%.
Il Conto Economico.
Le manifestazioni organizzate dall’UEFA generano dei ricavi
le cui principali fonti sono la cessione di diritti televisivi, la cessione dei
diritti commerciali, come sponsorizzazioni oltre ai ricavi relativi alla
biglietteria.
I ricavi relativi alla cessione dei diritti complessivamente ammontano a € 3,01 miliardi (€ 3,78 miliardi nel 2018/19) e riguardano la cessione dei diritti televisivi e la cessione dei diritti commerciali.
Nel 2019/20, i ricavi per la cessione dei diritti televisivi
sono stati pari a 2,59 miliardi di Euro, risultano inferiori, rispetto
all’esercizio precedente, perché ricavi relativi alla Champions League hanno
dovuto subire un decremento relativo alla sospensione e alla ripresa con fase
finale in Portogallo, terminata con la finale di Lisbona ad Agosto 2020.
Nel 2018/19, i ricavi per la cessione dei diritti televisivi
sono stati pari a 3,31 miliardi di Euro, mentre nel 2017/18 erano pari a 2,26
miliardi di Euro. Nel 2016/17 i ricavi TV erano pari a € 2,32 miliardi.
Nel 2015/16 i ricavi TV che erano pari a 3,18 miliardi comprendevano
i ricavi di “EURO 2016”, che erano pari a 837,2 milioni di Euro.
I
ricavi per la cessione dei diritti televisivi della UEFA Champions League /
UEFA Super Cup diminuiscono da € 2,41 miliardi a
€ 2,05 miliardi. I ricavi per la cessione dei diritti televisivi della UEFA
Europa League risultano pari a € 267,4 milioni, mentre nel 2018/19 erano pari a
€ 309,2 milioni. I ricavi per la cessione dei diritti televisivi di altre
competizioni, come quelle femminili, Under-21 e giovanili, risultano pari a 3,38
milioni di Euro (14,4 milioni di Euro nel 2018/19).
Nel 2019/20 i ricavi commerciali della UEFA Champions League
diminuiscono da € 409,4 milioni a € 363,6 milioni. I ricavi commerciali della
UEFA Europa League diminuiscono da € 48,88 milioni a 44 milioni di Euro. I ricavi commerciali per altre competizioni risultano
pari a 2,08 milioni (1,22 milioni di Euro nel 2018/19). I ricavi delle
qualificazioni agli Europei diminuiscono da 13,38 milioni a 8,16 milioni di
Euro.
Il grafico mostra l’evoluzione nel tempo dei ricavi TV e
ricavi commerciali derivanti dall’organizzazione della Champions League.
I ricavi per biglietti diminuiscono da € 26,87 milioni a € 3,5 milioni, principalmente a causa del rinvio di EURO 2020. In genere tale voce tocca i livelli massimi nell’anno in cui si organizzano gli europei.
I ricavi per biglietti relativi alle competizioni UEFA
Champions League e UEFA Super Cup diminuiscono da € 15,92 milioni a € 3.528.000.
I ricavi per biglietti relativi alla competizione UEFA Europa League
diminuiscono da € 4,11 milioni a € zero. Per tale tipologia di ricavo bisogna
evidenziare che essa dipende dalla capacità di posti a sedere degli stadi
utilizzati, ovviamente uno degli effetti negativi della pandemia COVID-19 è
stato quello del rinvio al mese di agosto 2020, delle competizioni con la
disputa della partite a porte chiuse. In periodi normali, i ricavi per biglietti sono
trattati allo stesso modo sia per l’UEFA Champions League che per l’Europa
League: ai club spetta la totalità dei ricavi da biglietteria, ad eccezione della
finale, per la quale le due finaliste ricevono delle parti uguali. I ricavi dei
biglietti per le altre competizioni diminuiscono da € 727 mila a € zero.
La diminuzione delle entrate dei
biglietti nel 2019/20 è dovuta alle finali delle competizioni per club che si
giocano a porte chiuse.
Tale constatazione vale anche per i ricavi per “hospitality”
diminuiscono da € 20,8 milioni a € 256 mila e si
riferiscono solo ai proventi classificati nella voce “UEFA Champions League / UEFA Super Cup”.
Gli
altri ricavi sono pari a € 23,35 milioni (€ 19,5 milioni nel 2018/19) e
comprendono i proventi da multe pari a € 9,6 milioni (€ 9,86 milioni nel 2018/19).
I proventi da multe servono anche per finanziare vari progetti con finalità
sociale. Gli altri proventi non riguardanti il
calcio ammontano a € 1.627.000 (€ 1.037.000 nel 2018/19). I ricavi per il “FIFA Forward programme” ammontano a € 10.947.000
(€ 8.261.000 nel 218/19).
La principale voce di
costo è costituita dalla ripartizione tra le squadre dei proventi legati
alle manifestazioni UEFA, che risulta dalla seguente tabella.
In particolare, sono diminuiti i proventi distribuiti per la
Champions League di € 322 milioni da € 1,97 miliardi a € 1,65 miliardi e i
proventi destinati ai club che hanno partecipato all’Europa League, che sono passati
da € 559,21 milioni a € 478,59 milioni. I proventi distribuiti per le
qualificazioni agli europei, “UEFA
Nations League” e amichevoli diminuiscono da € 551,55 milioni a € 278,36
milioni.
I contributi alle associazioni sono diminuiti da € 46,8
milioni a € 35,6 milioni. In particolare i contributi alle spese per competizioni
per le associazioni ospitanti o partecipanti alle competizioni UEFA ammontano a
€ 21,39 milioni (€ 31,66 milioni nel 2018/19); i Contributi ai costi di viaggio
delle squadre diminuiscono da € 10,54 milioni a € 7,88 milioni,
Le spese relative all’organizzazione di eventi diminuiscono
da € 239,7 milioni a € 181,3 milioni.
Nello specifico le spese strettamente legate agli eventi comprendono
costi quali contributi per gli organizzatori locali, noleggio di stadi e
infrastrutture, sicurezza e materiale. Tali spese sono diminuite da € 42,77
milioni a € 33,14 milioni.
Nella voce di costo generale, sono
compresi il costo di produzione di contenuti televisivi e i costi legati al
marketing e altri costi come il catering per l’hospitality e tutti gli altri
servizi messi a disposizione degli ospiti aziendali, sponsor e funzionari per le
partite. Il costo di produzione di contenuti televisivi è aumentato da € 47,9
milioni a € 37,11 milioni.
Le spese per gli arbitri diminuiscono di 2,25 milioni
di Euro, da € 39,63 milioni a € 37,38 milioni. Tale importo include tutte le
spese arbitrali per le partite ufficiali, come compensi, viaggio e alloggio per
€ 22,05 milioni (€ 23,47 milioni nel 2018/19), i delegati per circa 8,32
milioni di Euro e i controlli antidoping per € 1,82 milioni. Per quanto riguarda
la ripartizione per competizioni, qualificazioni agli europei, UEFA Nations
League e amichevoli ha inciso per 3,53 milioni di Euro, la UEFA Champions League
e UEFA Super Cup per 10,88 milioni di Euro, la UEFA Europa League per 10,56
milioni di Euro. Per le altre competizioni le
spese per gli arbitri diminuiscono da € 11,58 milioni a € 12,4 milioni.
Le spese non capitalizzate per “Information and
communications technology” (ICT) risultano aumentata da € 49,81 milioni a €
53,58 milioni. In particolare, i costi connessi direttamente al sito della
UEFA, come l'hosting e dei costi redazionali, nonché gli investimenti non
capitalizzati in relazione alla progettazione del sito web, ammontano a € 3,87
milioni. Il resto dei costi si riferisce al sistema della rete, ai programmi
software, ai sistemi audiovisivi.
I costi del
personale sono diminuiti da € 99,74 milioni a € 95,36 milioni. Tale
voce avrebbe subito un incremento maggiore se si
fosse disputata la competizione URO 2020, come accadde per EURO 2016. I costi dei dipendenti direttamente correlati a
UEFA EURO 2020 saranno rilevati nell’ esercizio 2020/21, il Costo del personale
differito è di Euro 39.376.000 (€ 17 928.000 nel 2018/19).
Il numero totale di dipendenti è aumentato da
I dipendenti UEFA risultano essere 383,2 (358,7 nel 2019);
mentre i dipendenti di UEFA Events SA sono 445,6 (375,3 nel 2019).
Nel costo del personale è allocata la remunerazione dei
membri in carica del Comitato Esecutivo UEFA e la retribuzione post-servizio
degli ex membri del Comitato Esecutivo UEFA. Secondo il diritto svizzero,
queste indennità sono soggette alla ritenuta fiscale svizzera.
La remunerazione del
Comitato Esecutivo ammonta ad € 4.030.000 (€ 4.195.000 nel 2018/19). Tale
remunerazione è compresa nel costo del personale
La voce altre
spese pari a € 51,15 milioni (€ 60,74 milioni nel 2018/19) comprende le
spese per viaggi, alberghi e indennità giornaliere per i funzionari UEFA (esclusi
gli arbitri). Le spese per Consulenza,
contenzioso e consulenza legale ammontano a € 21,76 milioni (€ 21,71 milioni
nel 2018/19). Le spese per Traduzioni e interpreti esternalizzati risultano
pari a € 1.486.000 (€ 1.759.000 nel 2018/19).
Altra voce importante dei costi è quella relativa ai contributi
di solidarietà, che sono riconosciuti e contabilizzati come costo nel
momento in cui i ricavi che finanziano questi pagamenti sono garantiti, ossia
quando le entrate corrispondenti delle competizioni sono rilevati come ricavi.A
causa della riduzione dei ricavi UEFA, i contributi di solidarietà dimininuiscono
da € 275,2 milioni a € 242,8miliardi.
L’UEFA
effettua i pagamenti di solidarietà alle associazioni e ai club per le loro
attività, come previsto nei rispettivi regolamenti.
I fondi utilizzati provengono principalmente da due fonti: dal
Campionato Europeo per Squadre Nazionali ogni quattro anni e, su base annuale, dai
ricavi delle principali competizioni per club UEFA.
La diminuzione ha colpito principalmente i contributi di
solidarietà ai club, pari a €201.124.000 (€ 235 206.000 nel
2018/19), nel dettaglio: ‘UCL:
solidarity to non-participating clubs’ per € 109.214.000 (€128.689.000 nel
2018/19); ‘UCL: solidarity to eliminated clubs’ €23.275.000 (€26.975.000 nel
2018/19); ‘UEL: solidarity to eliminated clubs’ €68 635.000 (€79.542.000 nel
2018/19).
Nella 2019/20 la solidarietà alle Associazioni è stata di €
33 milioni (31.330 nel 2018/19) e ha riguardato il programma HatTrick:
solidarietà annuale. ILprogramma HatTrick per le associazioni che sono membri
dell’UEFA, serve per finanziare progetti di investimento come lo sviluppo o la
ristrutturazione di infrastrutture e per cofinanziare compiti ordinari, nonché
per offrire pagamenti di incentivi.
Le donazioni diminuiscono da € 8.681.000 a € 8.681.000.
La UEFA fa donazioni ad associazioni in difficoltà e ad altre organizzazioni
non governative secondo una struttura di portafoglio approvata.
I Proventi finanziari aumentano da € 12,5 milioni a € 16,9
milioni. I proventi
da interessi e investimenti alternativi ammontano ad € 10.701.000 (€10.887.000
nel 2019); le Differenze di cambio realizzate ammontano ad € 6.158.000 (€ 890
mila nel 2019). Gli investimenti dell’UEFA sono effettuati in un’ottica che
consideri l’aspetto della sicurezza e della più ampia diversificazione.
Le
controparti UEFA sono tutte tra le più quotate con conseguenti rendimenti meno elevati.
Il
monitoraggio del rischio di controparte viene effettuato con cadenza mensile
con il supporto di esperti esterni
I Costi finanziari risultano pari a € 4.050.000 (€ 1.602.000
nel 2018/19). L’importo maggiore riguarda differenze di cambio non realizzate
per circa € 2.349.000. I costi di gestione patrimoniale, pari a € 1.530.000(€
1.459.000 nel 2018/19) corrispondono a commissioni di emissione, custodia e
gestione e consulenza finanziaria.
Lo Stato
Patrimoniale.
La struttura dello Stato Patrimoniale è molto liquida. Le
disponibilità liquide e le attività finanziarie correnti costituiscono il 38,86%
dell’attivo. L’incidenza dell’attivo non corrente è del 19,86%. Le
disponibilità liquide ammontano ad € 1.732,49 milioni (€ 408,97 milioni nel 2018/19).
Le Attività finanziarie sono pari a € 743,86 milioni.
I fabbricati di proprietà ammontano a € 82,26 milioni (€84,59
milioni nel 2018/19) e i terreni a € 12,95 milioni. Le apparecchiature ICT
(Information and Communications Technology) ammontano a € 2,19 milioni (€ 2,6
milioni nel 2018/19) e le Attrezzature per ufficio risultano pari a € 1,34
milioni (€ 865 mila nel 2018/19).
I Crediti ammontano a € 442.240.000, mentre, nel 2018/19, i crediti erano pari a € 103.798.000. I crediti scaduti e non svalutati aumentano da € 124,47 milioni a € 434,72 milioni, l'incremento è dovuto principalmente alla tardiva conclusione della stagione agonistica per club 2019/20 nell'agosto 2020 e alle continue trattative con i partner calcistici.
I crediti diventati inesigibili (“bad debts”) ammontano a € 17,17
milioni (€ 29,86 milioni nel 2018/19).
I crediti per le competizioni delle squadre nazionali pari a
€ 196.768.000 (€
77.330000 nel 2018/19) includono l'assegnazione dei biglietti delle
federazioni membri per UEFA EURO 2020.
Le attività finanziarie correnti ammontano a € 743.858.000 (€
719.015.000 nel 2018/19).
Le attività finanziarie non correnti risultano pari a € 632,98
milioni (€ 628,05 milioni nel 2018/19).
I mezzi propri finanziano il 13,19% dell’attivo. La
variazione dell’importo dei mezzi propri è dipesa dalla perdita dell’esercizio.
I debiti correnti ammontano a € 530,77 milioni (€589 226 000 nel 2018/19). La maggior
parte riguarda i debiti verso le Associazioni per € 391,23 milioni (€ 461,55
milioni nel 2018/19), tra cui figura la voce “Euro Pool” per € 188,07 milioni (€
218,79 milioni nel 2018/19) e la voce ‘UEFA Champions League pool in favour of eliminated and
non-participating clubs’ per € 111.656.000 (€ 130.986.000 nel 2018/19).
Il debito “Euro Pool” comprende il debito per la Solidarietà
nelle competizioni per club; il debito per il Progetto di sostegno
all'infrastruttura degli stadi della UEFA Nations League e il debito per le
competizioni UEFA per squadre nazionali 2018–22 sono garantite in quantità
insufficiente alle associazioni membri.
I ratei e risconti passivi ammontano a € 2.651.105.000
(€1.147.294.000 nel 2018/19). L’importo relativo ai risconti passivi è
di € 2,57 miliardi (€ 1,14 miliardi nel 2018/19). I ricavi anticipati si
riferiscono alle competizione per club
per € 919 milioni (€ 314,3 milioni nel 2018/19) e i ricavi anticipati per UEFA EURO 2020 per € 1.364.027.000, nel 2018/19
erano pari a € 621.426.000.
Risulta accantonato a fondo rischi come importo corrente per
€ 115,65 milioni.
Il Rendiconto
Finanziario.
Il rendiconto finanziario dimostra come le disponibilità
liquide, al netto delle differenze di cambio, siano aumentate di € 319.416.000
(-€ 170.677.000 nel 2018/19). L’attività operativa ha apportato flussi di cassa
netti per 350.64 milioni di Euro e l’attività di investimento ha drenato flussi
di cassa per 35,22 milioni di Euro.
Conclusioni.
Fatta eccezione per gli anni in cui si disputano i
Campionati Europei per Squadre Nazionali, il bilancio dell’UEFA dipende
soprattutto dagli introiti per la cessione dei diritti della Champions League.
In particolare, solo con l’organizzazione dei Campionati Europei per Squadre
Nazionali, l’UEFA evidenzia nei suoi conti un risultato positivo, negli altri
anni i pagamenti di solidarietà assorbono il risultato operativo.
Non a caso, per il fabbisogno di ulteriori fonti di reddito,
di recente l’UEFA ha introdotto la Competizione “UEFA Nations League” per aumentare i ricavi.
Il presidente della UEFA
Aleksander Čeferin ha usato con toni accesi, oltre il normale, contro l’iniziativa
della SuperLega perché l’organizzazione di una nuova competizione come la
SuperLega avrebbe privato la UEFA della fonte di ricavo vitale.
Nessun commento:
Posta un commento