Luca Marotta
Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2015 del Gruppo Milan
evidenzia una rilevante perdita consolidata netta di € 89,3 milioni, mentre nel
2014 la rilevante perdita consolidata, al netto delle imposte, ammontava a € 91,3
milioni.
I numeri dicono che il Gruppo Milan assorbe notevoli risorse
finanziarie dalla proprietà. Infatti, durante il 2015, anche per l’assenza di
proventi derivanti da competizioni Europee, la proprietà è stata costretta a
supportare finanziariamente il Gruppo Milan con versamenti in conto capitale
per 150 milioni di Euro, ma già nel corso dell'esercizio 2014, l 'azionista di
maggioranza Fininvest aveva provveduto ad effettuare versamenti in conto
capitale e/o copertura perdite per € 64.000.000.
Gli investimenti effettuati nell’anno solare 2015,
determinati anche dall’esigenza di allestire una squadra competitiva che
potesse acquisire il diritto a partecipare alla UEFA Champions League, hanno
raggiunto la cifra di 122,6 milioni. Invero, anche negli altri esercizi precedenti
la proprietà ha investito, si pensi che dal 2008 al 2015 risulta che sono stati
investiti in totale, nell’acquisto di calciatori, circa 544,3 milioni di Euro,
di cui 222,9 milioni di Euro negli ultimi tre esercizi.
Quindi la mancanza di risultati sportivi soddisfacenti sta
rivelando i suoi effetti economici, con la conseguente richiesta del supporto
finanziario alla proprietà.
In questo quadro bisognerebbe aggiungere qualche riflessione
in merito al Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario, per quanto riguarda il
rispetto della “Break-even Rule”. Il terzo periodo di monitoraggio, riguarda il
bilanci 2013-2014-2015 e serve per la stagione sportiva 2016/17. Nel caso del
Gruppo Milan, la perdita aggregata esposta per gli esercizi 2013-2014-2015, supera
la soglia di tolleranza ammessa che, per il terzo periodo di monitoraggio, è di
30 milioni di Euro.
Dal punto di vista sportivo, nell’anno solare 2015, il Milan,
nel primo semestre relativo alla seconda parte della stagione sportiva 2014/15,
è giunto al decimo posto (8° nel 2013/14) nel campionato italiano di Serie A,
che non ha consentito l’accesso, per la seconda volta consecutiva, alle
competizioni europee per la stagione 2015/2016. Nel secondo semestre del 2015, relativo
alla prima parte della stagione sportiva 2015/16, le prestazioni in campionato
non hanno permesso l’accesso alla UEFA Champions League.
La continuità
aziendale.
Nella Relazione della Società di Revisione, Reconta Ernst
& Young S.p.A., al bilancio consolidato del Gruppo Milan, si richiama
l’attenzione, per quanto riguarda i principali rischi ed incertezze ed
evoluzione prevedibile della gestione, in merito all’impegno a fornire a
supportare finanziariamente il Gruppo garantito dall’Azionista Fininvest
S.p.A., per almeno dodici mesi dalla data di approvazione del bilancio al
31/12/2015, che è stato approvato nel mese di aprile 2016.
Pertanto, la gestione del Gruppo Milan non si autofinanzia e
continua ad aver bisogno del supporto finanziario del suo Azionista di
maggioranza.
Il Milan è in grado di far fronte al rischio di liquidità,
riguardante possibili difficoltà nel reperire fondi per far fronte agli
impegni, poiché gode di linee di credito a fronte di lettere di “patronage”
della controllante Fininvest S.p.A. per un ammontare di 390 milioni di Euro.
Il Gruppo Milan.
L’A.C. Milan S.p.a. è società soggetta all’attività di
direzione e coordinamento da parte di Fininvest S.p.a., con sede sociale in
Roma - Largo del Nazareno n. 8, che ne possiede il 99,92973% delle azioni, pari
a n. 47.966.271.
A.C.
Milan S.p.a., a sua volta, controlla al 100% Milan Entertainment S.r.l. e Milan
Real Estate S.p.A. oltre a Fondazione Milan –Onlus e possiede il 50% di M-I
Stadio S.r.l., costituita con F.C. Internazionale Milano S.p.A. per la gestione
tecnica e commerciale dello stadio San Siro di Milano.
M-I
Stadio S.r.l. risulta come società collegata nel bilancio consolidato.
La Struttura dello
Stato Patrimoniale.
Il 61,9% (56,9% nel 2014) dell’attivo è rappresentato da
immobilizzazioni e i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori
incidono per il 37,7% (24,8% nel 2014) sul totale dell’attivo. La voce terreni
e fabbricati incide sul totale dell’attivo solo per il 2,8% (3,7% nel 2014).
Le immobilizzazioni immateriali sono aumentate da € 146,9
milioni a circa € 213 milioni, anche per gli investimenti effettuati nel parco
calciatori.
I debiti totali sono aumentati di € 1.531.000, da € 334,5 milioni a € 336,1 milioni.
I crediti dell’attivo circolante sono aumentati da € 114,7
milioni a € 130,7 milioni.
Il Capitale circolante netto è negativo per 176 milioni a
causa del prevalere del passivo corrente sull’attivo corrente.
L’INDICE
DI INDEBITAMENTO
Il
rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività determina l’indice di
indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di 1. Nel caso in
questione, è negativo in quanto il patrimonio netto consolidato è negativo.
Anche, l’equity ratio è negativo.
L’ Indicatore di
Indebitamento della FIGC.
Indicatore
di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento
della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre
esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il
raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore
della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità
dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 31.12.2015 ammontano a € 336,1
milioni, mentre il valore della produzione medio degli ultimi tre anni è pari a
€ 244,4 milioni.
Pertanto
il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre
esercizi è pari a 1,37, comunque inferiore alla soglia consentita del 2015/16
stabilita dalla FIGC per la Serie A che è di 2. Tale soglia è destinata a ridursi
nel 2017/18 a 1,5.
Nei prossimi anni, il Valore della Produzione medio è
destinato a diminuire considerando il fatto che verrebbe a mancare il valore
della produzione del 2013 che comprendeva la partecipazione alla UEFA Champions
League.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il
rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità
totale. Una società è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale
indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità totale è pari a 0,92 (0,76 nel 2014), ciò vuol dire che
il club possiede dei beni il cui valore non è sufficiente a pagare i debiti.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti
determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se
l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,43 (0,33 nel 2014), ciò vuol dire
che l’attivo a breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve.
L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale
indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di
breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni
finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice
di solvibilità corrente.
Detto
indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità
liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari
per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con
scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed
infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 0,4, uguale alla
soglia minima del 2015/16 stabilita dalla FIGC per la serie A che è di 0,4.
RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il rapporto tra ricavi operativi, e la semisomma delle
attività totali iniziali e finali, risponde ad una semplice ma fondamentale
domanda: quanto è investito e quanto si fattura? Considerando come ricavi
operativi solo il fatturato netto e rapportandolo alla semisomma dell’attivo
iniziale e finale, nel caso in questione, tale indicatore risulterebbe pari al 63,2%
(66,3% nel 2014), pertanto ogni 100 Euro investiti si incassano 63,2 Euro, che
è un segnale di una rotazione degli investimenti effettuati, superiore
all’anno.
RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon funzionamento
di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato, vuol dire che
le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e le spese
operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo l’EBIT, comprensivo della
gestione straordinaria, e come attivo la semisomma delle attività iniziali e
finali, risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si perderebbero, prima del
calcolo degli interessi e delle tasse, circa 26 Euro; nell’esercizio
precedente, sempre in riferimento all’importo investito di 100 Euro, si
sarebbero persi circa 25 Euro.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto consolidato è ancora una volta negativo per
€ 33,4 milioni. Anche negli esercizi precedenti il Patrimonio Netto consolidato
era negativo: nel 2014 per € 94,2 milioni; nel 2013 per € 66,9 milioni; nel
2012 per € 54,9 milioni; nel 2011 per € 77,1 milioni; nel 2010 per € 96,7
milioni e nel 2009 per € 71,9 milioni.
Nel
corso dell'esercizio 2015, l'azionista di maggioranza Fininvest ha provveduto
ad effettuare versamenti in conto capitale e/o copertura perdite per 150
milioni di Euro.
Quindi, la variazione positiva di € 60,8 milioni rispetto al
2014 è dovuta alla perdita del 2015 di € 89,3 milioni e al versamento in conto
capitale di € 150 milioni.
In data 14 marzo 2016, l’azionista di maggioranza
"Fininvest S.p.A." ha effettuato un altro versamento di € 10.000.000 utilizzato
come versamento in conto capitale e/o ripianamento perdite.
L’Indebitamento
Finanziario Netto.
L’Indebitamento Finanziario Netto al 31/12/2015 è pari a € 188,5
milioni. Anche nei precedenti esercizi, la Posizione Finanziaria Netta era
negativa: nel 2014 per € 246,8 milioni ; nel 2013 per € 256,4 milioni; nel 2012
per € 247,4 milioni; nel 2011 per € 290,8 milioni.
Il valore della Posizione Finanziaria Netta, risulta inferiore
al valore della produzione e al fatturato netto, senza plusvalenze.
L’importo è dovuto a debiti bancari per € 53 milioni (€ 141,3
milioni nel 2014), debiti verso altri finanziatori per € 138,5 milioni (€ 106,5
milioni nel 2014), e disponibilità liquide per € 3 milioni (€ 1 milione nel 2014).
Per
quanto riguarda i debiti bancari, nella nota integrativa è scritto che la cifra
di € 53.010.000 si riferisce alla “normale operatività con il sistema bancario”.
L’importo dei debiti verso altri finanziatori pari a € 138,5 milioni (€ 106,5
milioni nel 2014) riguarda i debiti verso società di factoring per
anticipazioni di crediti futuri principalmente in riferimento a contratti di
natura commerciale.
I debiti bancari e i debiti verso altri finanziatori finanziano
il 51,7% del totale delle attività (85,1% nel 2014), questo significa che per
ogni 100 euro investiti nel Gruppo Milan, circa 52 provengono dal sistema
creditizio, che presta e/o anticipa i soldi per effettuare gli investimenti o
per la normale gestione.
Il grafico mostra l’evoluzione del rapporto tra debiti verso
enti creditizi e attivo, che negli ultimi 7 anni non è sceso mai al di sotto
del 50%. Nei precedenti 6 la soglia era del 70%. L’esercizio 2015 segna una
forte riduzione dell’incidenza del ricorso al sistema creditizio per finanziare
le attività del Milan.
I crediti verso Enti settore specifico diminuiscono da € 21,3
milioni a € 8,7 milioni.
Tali crediti si riferiscono: per € 6.666.000 verso la
società Liverpool F.C. per la cessione del calciatore Balotelli Mario Barwuah;
per € 1.492.000 alla cessione di Brian Cristante al Benfica e per € 240 mila
all’accollo da parte del Manchester City dei premi di valorizzazione
(“meccanismo di solidarietà”) del calciatore Balotelli Mario Barwuah.
I debiti verso Enti settore specifico aumentano da € 28,4
milioni a € 65.974.000. I debiti verso la Lega per la compensazione delle campagne acquisti
ammontano a circa € 45.054.000 (€ 12,9 milioni riguardano nel 2014).
I Debiti verso società di calcio estere e nazionali, pari a
20,9 milioni di Euro (€ 15.453.000 nel 2014), si riferiscono:
per 10 milioni di Euro al debito verso il club Sevilla
Fútbol Club per l’acquisto a titolo definitivo del calciatore Bacca Ahumada
Carlos Arturo; per 8 milioni di Euro al debito verso il Manchester City F.C.
per l’acquisto a titolo definitivo del calciatore Balotelli Mario Barwuah; per
Euro 1.346.000 al debito verso la società Valencia Club de Fútbol per
l’acquisto a titolo definitivo del giocatore Rami Adil; per Euro 1.562.000 a
società di calcio diverse per il “meccanismo di solidarietà”.
Considerando il saldo delle poste di crediti e debiti
derivanti da operazioni di calciomercato, la situazione dell’indebitamento
finanziario netto, ai fini del Financial Fair Play, peggiorerebbe di € 57,2
milioni circa e supererebbe il fatturato netto, senza plusvalenze e sarebbe
difforme da quanto auspicato dal Fair Play Finanziario.
L’EBITDA, ossia il Margine operativo Lordo, è negativo per
24,1 milioni, mentre nel 2014 era negativo per circa € 5,1 milioni, quindi la
gestione operativa non produce flussi di cassa idonei a pagare il debito, per
questo è necessario l’intervento finanziario della società controllante.
Debiti verso dipendenti,
Fisco ed Enti previdenziali.
I debiti verso tesserati e dipendenti aumentano a € 7.487.000
(€ 6.945.000 nel 2014) e si riferiscono a premi e mensilità saldate
regolarmente alle scadenze previste. Come previsto dal Financial Fair Play.
I debiti tributari, complessivi sono pari a € 11.483.000 (€
12.117.000 nel 2014) e riguardano debiti IRPEF per ritenute sui redditi di
lavoro, che sono state regolarmente versate alla scadenza come quelle
previdenziali pari a € 777.000.
Il Valore della
“Rosa”.
I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, come
valore contabile netto, sono aumentati a € 139,5 milioni. Nel 2014 erano pari a
€ 72,1 milioni; nel 2013 a € 117,5 milioni e nel 2012 erano pari a 109 milioni.
Il valore contabile netto del 2015, pari a 139,5 milioni di Euro, diventa il
valore contabile netto più elevato negli ultimi 8 anni, superiore a quello del
2011; mentre il valore del 2014 è il più basso.
L’incremento nel valore contabile netto della rosa
calciatori di € 67,3 milioni è dovuto al fatto che per i diritti pluriennali
alle prestazioni dei calciatori sono stati investiti 122,6 milioni di Euro (€ 18,4
milioni nel 2014), sono stati ceduti calciatori con un valore contabile residuo
di € 9,3 milioni (€ 23,3 milioni nel 2014) e sono stati calcolati ammortamenti
per 46 milioni di euro (€ 40,6 milioni nel 2014).
Negli ultimi 8 anni sono stati investiti in totale,
nell’acquisto di calciatori, circa 544,3 milioni di Euro, con una media annua
di 68 milioni di Euro.
La Gestione
Economica.
La gestione economica caratteristica evidenzia il prevalere
dei costi della produzione sul valore della produzione per 83,2 milioni di
Euro.
Il valore della produzione è diminuito da € 233,6 milioni a
€ 221 milioni, con un decremento del 5,37%, dovuto alla riduzione dei ricavi da
gare e dei ricavi televisivi.
I costi della produzione, pari a € 304,3 milioni (€ 292,6
milioni nel 2014), sono invece aumentati del 3,97%.
I Ricavi.
I ricavi da gare diminuiscono di circa € 9 milioni, da € 25.629.000
da € 16.681.000. In particolare gli abbonamenti diminuiscono ulteriormente da € 7,2 milioni a € 5,9 milioni. Si pensi
che nel 2013 ammontavano a € 10 milioni.
I proventi da cessione diritti televisivi complessivi diminuiscono
da € 89,8 milioni a € 84 milioni. Si pensi che nel 2012, grazie alla Champions
League, ammontavano a € 139,8 milioni.
I proventi da cessione diritti TV nazionali ammontano a € 84.019.736
(€ 79.983.386 nel 2014). Nel 2015 mancano i proventi da partecipazione a
competizioni UEFA, che nel 2014 erano pari ad € 9.405.000.
La riclassificazione del conto economico consolidato, effettuata
per l’esercizio 2015, espone proventi da sponsorizzazioni in aumento da €
60.743.000 a € 64.743.000.
Lo Sponsor
Ufficiale Emirates contribuisce con € 12.875.000 (€ 12.250.000 nel 2014; € 12.750.000 nel 2013; €
13.750.000 nel 2012; € 14.450.000 nel 2011 ed € 11.875.000 nel 2010), di cui € 500
mila (circa € 500 mila nel 2014) come premio per il raggiungimento di specifici
obiettivi. Nel corso del 2015 è stato rinnovato il contratto con Emirates per
ulteriori quattro stagioni sportive. Il nuovo contratto prevede un
corrispettivo annuo di 14 milioni di Euro più eventuali bonus sino ad un
massimo di 6 milioni di Euro annui in funzione del raggiungimento di specifici
risultati sportivi
Lo Sponsor Tecnico
Adidas contribuisce con €
18.653.000 (€ 17.574.000 nel 2014; € 17.347.000 nel 2013; € 16.726.000
nel 2012; € 17.495.000 nel 2011 ed € 14.918.000 nel 2010). Il contratto con
Adidas scade il 30 giugno 2023.
Gli Sponsor Istituzionali, i Fornitori Ufficiali e i Partner
commerciali hanno contribuito con € 4.765.000 (€ 4.663.000 milioni nel 2014).
Nel bilancio consolidato 2015, nei proventi da
sponsorizzazioni figurano anche i proventi derivanti dalla vendita di pacchetti
promo-pubblicitari multi-prodotto a vari partner commerciali, come Adidas
Italia S.r.l., Beiersdorf A.G., Dolce & Gabbana S.r.l., Banca Popolare di
Milano S.p.A., E.P.I. S.r.l., Telecom Italia S.p.A. e Volkswagen Group Italia
S.p.A.; per Euro 28.266.000 (€ 26.112.000 nel 2014).
I Proventi commerciali e royalties, risultano pari a 18
milioni di Euro (€ 17,9 milioni nel 2014) e riguardano i ricavi da gestione
stadio; i ricavi da attività di merchandising, licensing e i ricavi da nuove
attività commerciali.
I ricavi da gestione stadio, diminuiscono da € 3.897.000 da
€ 3.000.000. Tali ricavi provengono dalla fatturazione di servizi relativi a
determinate categoria di abbonamenti come palchi, “Sky Box” e “Sky Lounge” e a
ricavi derivanti da attività extra-sportive svolte nello stadio. Come nel 2014,
gli Amministratori attribuiscono il decremento di tale voce alla congiuntura
economica negativa.
I ricavi da attività di merchandising, licensing e “cambio
merce” ammontano a € 10.474.000 (€ 9,6 milioni nel 2014). Per tale voce assume
particolare rilevo l’accordo con Volkswagen Group Italia S.p.A. e Adidas Italia
S.r.l.
I ricavi relativi alle nuove attività commerciali, relative
al Milan Store e a Mondo Milan, hanno comportato ricavi per € 2.084.000 (€
1.542.000 nel 2014).
L’evoluzione del fatturato netto mostra come quello del 2015
sia il più basso degli ultimi 8 anni.
La distribuzione del fatturato netto mostra come i ricavi
commerciali siano un importante fonte di ricavo per il Milan. In ottica futura
bisogna considerare anche che i ricavi commerciali dipendono dal “brand”, che a
sua volta dipende anche dai risultati sportivi.
La voce del valore della produzione “incremento
immobilizzazioni per capitalizzazione costi del vivaio”, che non dovrebbe
essere considerata come “ricavo rilevante” ai fini del Financial Fair Play, ammonta
a € 7,6 milioni (€ 7,8 milioni nel 2014).
Nella riclassificazione del conto economico, effettuata
nella tabella, sono indicati altri ricavi per € 25,6 milioni, composti dalla
voce proventi vari a e ricavi e proventi diversi.
La voce Proventi vari, pari a 9,8 milioni di Euro (10,6
milioni di Euro nel 2014), include i corrispettivi rivenienti dalla concessione
a terzi del diritto di sfruttamento delle immagini delle partite casalinghe di
A.C. Milan relative a specifiche stagioni sportive (c.d. “Library Milan”) per
9,1 milioni di Euro; e i ricavi riconosciuti da un partner internazionale in
relazione alla commercializzazione dei diritti di immagine nel territorio
giapponese del giocatore Keisuke Honda per € 500 mila (€ 1.350.000 nel 2014).
La voce Ricavi e proventi diversi, pari a 15,7 milioni di
Euro (9,2 milioni di Euro nel 2014) comprende i corrispettivi rivenienti dalla
fatturazione alla società collegata M-I Stadio S.r.l. per l’utilizzo di alcuni
spazi interni ed esterni presso lo stadio San Siro di Milano, in virtù di un
contratto valevole a partire dal 1° gennaio 2012 e sino al 30 giugno 2016
per l’importo di € 1.252.000 (€
1.250.000 nel 2014). Inoltre sono compresi € 5.655.000 quali proventi
rinvenienti dalla fatturazione ad un primario partner commerciale ed € 5
milioni a titolo di utilizzo del fondo rischi per la quota di oneri di
competenza dell’esercizio 2015 relativa a personale tecnico “esonerato”,
accantonata nel precedente esercizio.
Il Player Trading.
L’attività relativa alla gestione economica dei diritti
pluriennali dei calciatori, come nel 2014 e 2013, è risultata negativa per € 48,2
milioni. Nella sostanza, le plusvalenze non sono riuscite a pagare gli ammortamenti
del 2015.
Le plusvalenze diminuiscono da € 9,7 milioni a € 1,3
milioni. La plusvalenza più elevata è stata quella relativa a Saponara Riccardo,
ceduto all’Empoli per € 4 milioni, con una plusvalenza di € 666.000.
I ricavi per la cessione temporanea di calciatori ammontano a
€ 5,5 milioni (€ 1,9 milioni nel 2014) e riguardano il prestito di El Shaarawy
Stephan all’A.S. Monaco F.C. per € 2.000.000 e il prestito di Saponara Riccardo
all’Empoli F.C. per € 500 mila.
Le minusvalenze ammontano a € 3.376.000 (€ 3,9 milioni nel 2014).
La minusvalenza maggiore è stata quella di Birsa Valter (A.C. ChievoVerona) per
€ 1.017.000, seguita da quella di Zaccardo Cristian (Carpi F.C. 1909) per € 857
mila.
I costi per acquisizione temporanea calciatori sono stati
pari a € 992.000 (€ 1.252.000 nel 2014) e hanno riguardato: Armero Pablo
(Udinese Calcio) per € 250 mila; Forte Riccardo (Trieste Calcio) per € 2 mila;
Destro Mattia (A.S. Roma) per € 500 mila; Van Ginkel Wulfert Cornelius (Chelsea
F.C.) per € 240 mila.
Gli oneri da compartecipazione si riferiscono pari € 2.050.000,
si riferiscono a Verdi Simone (Torino F.C.).
Gli ammortamenti
dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono stati pari a € 46.021.000.
Il dato risulta in aumento del 13,3% rispetto a quello del 2014, che
era pari a € 40.612.000.
I Costi.
Durante l’anno solare 2015, il costo del personale è stato
pari a € 163.868.000 (€ 154.655.000 nel 2014). Il costo del personale risulta aumentato di 9,2 milioni (+5,96%),
con un’incidenza sul valore della produzione del 74,1% (66,2% nel 2014), che
aumenta al 78,4% (72,2% nel 2014) se si considerasse il fatturato al netto di
plusvalenze e dello storno dei costi per la capitalizzazione dei costi del
vivaio.
Tali indicatori evidenziano che l’obiettivo di ripristinare
l’equilibrio economico, rispetto agli esercizi precedenti, soprattutto in
chiave Financial Fair Play, non è stato ancora centrato. Nel 2012, la
sostanziale riduzione del costo del personale era dovuta al mancato rinnovo di
contratti in scadenza. Nel 2013, si è cercato di perseguire la stessa linea.
Tuttavia già nel 2014 il trend “ribassista” è stato invertito. Per la stagione sportiva 2015/16 sono
stati effettuati investimenti importanti per tentare di raggiungere dei
risultati sportivi che permettessero la partecipazione alle competizioni
europee. Tali investimenti hanno comportato l’aumento dei costi per
ammortamento dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori e
l’aumento del costo del personale.
I costi per tesserati aumentano da € 140.775.000 da € 148.721.000.
Il rapporto tra costo dei tesserati e fatturato netto è del 71,1%.
Gli ammortamenti totali sono stati pari a € 59,1 milioni (€
53,9 milioni nel 2014), in aumento del 9,56%. Gli ammortamenti delle
immobilizzazioni immateriali sono aumentati da € 52 milioni a € 54,6 milioni,
di cui € 46 milioni (€ 40,6 milioni nel 2014) per ammortamento diritti
pluriennali alle prestazioni dei calciatori. Gli ammortamenti delle
immobilizzazioni materiali sono aumentati da € 855 mila a € 992 mila.
L’ Indicatore di
Costo del Lavoro Allargato.
L’ Indicatore
di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra il Costo
del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso economico
del costo del lavoro.
Il
Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore
risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono
dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in
questione il valore è di 0,9 se si considerasse tutto il costo del personale,
tale valore sarebbe entro il limite richiesto dalla FIGC per la Serie A per la
stagione sportiva 2015/16, ma al di sopra per il 2016/17, che è di 0,85 e anche
per il 2017/18, la cui soglia è di 0,8.
I costi per godimento beni di terzi ammontano a € 10,77
milioni (€ 12,4 milioni nel 2014). Tali costi comprendono affitti passivi per €
8.281.000 (€ 9,6 milioni nel 2014), di cui € 4.568.000 per l’affitto dello
stadio; € 1.229.000 (€ 2,7 milioni nel 2014) per costi per locazione immobili e
servizi accessori messi a disposizione dei calciatori e di alcuni dipendenti
del Gruppo Milan ed € 2.359.000 per la locazione di “Casa Milan”, che è
acquistabile nel 2019, ad un prezzo prefissato.
I costi per servizi pari a € 40.297.000 (€ 43.048.000 nel
2014) comprendono consulenze e collaborazioni per € 6.964.000 (€ 7,6 milioni
nel 2014) relative a parcelle per consulenze professionali amministrative e
commerciali, nonché le provvigioni ad intermediari del Gruppo Milan. I costi
generali dell’attività sportiva diminuiscono da € 14.971.000 a € 13.213.000.
Tali costi riguardano per € 5.829.000 (€ 7.010.000 nel 2014) i costi per gli
osservatori, le consulenze tecnico-sportive.
Gli Emolumenti ad organi sociali, aumentano da Euro
2.554.000 a Euro 3.062.000 ed includono gli emolumenti agli Amministratori e
Sindaci ed il compenso all’Organismo di Vigilanza e Controllo per lo
svolgimento delle loro funzioni presso le società del Gruppo Milan.
La differenza tra costo e valore della produzione è negativa
per € 83,2 milioni, mentre nel 2014 era positiva per € 59 milioni.
E’ stato effettuato un accantonamento per € 11.069.000 (€
7,5 milioni nel 2014) a fondi rischi per il personale tecnico esonerato e a
oneri di ristrutturazione del personale sportivo e non sportivo, e a rischi
connessi alla gestione della partecipazione nella società collegata M-I Stadio
S.r.l., nonché ad ulteriori rischi gravanti sul Gruppo.
La Gestione finanziaria è negativa per € 6,1 milioni (-€ 8,6
milioni nel 2014). Gli interessi passivi bancari ammontano a € 3.180.000 (€ 5,2
milioni nel 2014) e gli interessi passivi da finanziamento a € 2.189.000 (€
2.867.000 nel 2014).
La gestione straordinaria include la voce Svalutazioni di
partecipazioni, pari a € 3.025 migliaia.000 riguardante la svalutazione della
partecipazione nella società collegata M-I Stadio S.r.l.. Nel 2014 gli oneri
straordinari comprendevano delle sopravvenienze passive per € 21.028.000 dovute
alla svalutazione del credito relativo all’accordo sul consolidato fiscale con
Fininvest Spa.
Il Consolidato
Fiscale.
Dal
2004 AC Milan Spa aderisce al regime di consolidato fiscale che vede in veste
di Consolidante Fininvest Spa. Tale opzione è stata rinnovata per il triennio
2013 – 2015 per la Capogruppo A.C. Milan S.p.A. e per il triennio 2014 – 2016
per le controllate Milan Entertainment S.r.l. e Milan Real Estate S.p.A.
Per
il bilancio 2014 si decise di non iscrivere la remunerazione delle perdite
fiscali, in considerazione dell’imponibile fiscale globale determinato per il
periodo di imposta 2014, che era determinato dal fatto che dagli ultimi bilanci
di Fininvest Spa emergeva che non c’erano più utili da abbattere, anche a causa
della crisi economica generale che aveva fatto diminuire le entrate
pubblicitarie. Di conseguenza, nel bilancio consolidato del Gruppo Milan, relativo
all’esercizio 2014, erano evidenziate delle sopravvenienze passive per Euro
21.028.000 relative all’insussistenza prudenzialmente rilevata dei crediti in
essere al 31 dicembre 2013, nei confronti della consolidante Fininvest S.p.A., a
titolo di credito per l’adesione al consolidato nazionale di Fininvest S.p.A..
Nel bilancio consolidato 2015 figura la voce “Remunerazione
per vantaggi fiscali trasferiti” per € 13.936.000.
I crediti verso imprese controllanti, pari a € 19.869.000 (€
6.301.000 nel 2014), si riferiscono prevalentemente per Euro 19.735.000 (€ 5.792.000
nel 2014) a crediti relativi all’adesione al consolidato nazionale, relativi sia
ai vantaggi fiscali che alle ritenute d’acconto trasferiti alla consolidante
Fininvest S.p.A. per l’esercizio 2015, e dall’istanza di rimborso I.Re.S..
Il Punto di Pareggio.
Il risultato prima delle imposte è negativo per € 94,4
milioni. Nel 2014 era negativo per € 84,5 milioni e nel 2013 era negativo per €
12,8 milioni.
La somma algebrica
del risultato prima delle imposte 2013, 2014 e 2015 è negativa per € 191,8
milioni. L’aggregato EBT è il punto di partenza per la valutazione del
“Break-even result” ai fini del Financial Fair Play.
Da tale risultato si possono escludere i costi per il
settore giovanile, gli altri ammortamenti che non riguardino i calciatori.
I bilanci del 2013, 2014 e 2015 saranno oggetto della
valutazione che permette una soglia di tolleranza di 30 milioni di Euro. Il quarto periodo di monitoraggio
riguardante i bilanci del 2014, 2015 e 2016, parte già da un aggregato EBT
negativo per € 178,9 milioni.
Il saldo delle
imposte, è positivo per 5,1 milioni di Euro (6,7 milioni di Euro
negativi nel 2014) e comprende l’effetto positivo di 13,9 milioni di Euro per la
“Remunerazione per vantaggi fiscali trasferiti” per l’adesione al consolidato
fiscale del Gruppo Fininvest, IRAP per 3,1 milioni di Euro ed un saldo negativo
tra imposte differite ed anticipate per 5,7 milioni di Euro.
Di conseguenza, il risultato consolidato del Gruppo Milan
dell’esercizio 2015 presenta la perdita di 89,3 milioni di Euro
Conclusioni.
Gli Amministratori hanno evidenziato che, “l’andamento
economico dell’esercizio 2016 sarà influenzato sia dalla qualificazione o meno
alle competizioni europee – edizione 2016/2017, sia dal piazzamento nel
Campionato di Serie A – edizione 2015/2016”.
Ma anche per il 2016, sull’obiettivo del raggiungimento
dell’equilibrio economico con la conseguente autonomia finanziaria peserà la
mancata qualificazione in Champions League.
In ogni caso, per il ritorno alle competizioni europee si
dovrà considerare il rispetto di quanto previsto dal Regolamento UEFA sul Fair
Play Finanziario.
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