Luca Marotta
Il bilancio dell’esercizio 2016 della società FC Torino Spa,
si è chiuso con un utile, al netto delle imposte pari ad Euro 1.391.789, che segue
il risultato positivo del 2015, pari a 9,5 milioni di Euro, quello del 2014,
che era pari a 10,6 milioni di Euro e quello del 2013, che ammontava a €
1.070.775. Quindi, quello del 2016, è il quarto bilancio consecutivo chiuso con
un risultato positivo.
Tale risultato, confermerebbe un giudizio sintetico che vede
il Torino aver instaurato dal 2012 una gestione che si autofinanzia, grazie
alla vendita dei calciatori, ma anche per il fatto che ha raggiunto una
situazione di equilibrio economico, per quanto riguarda la gestione corrente,
con il contenimento dei costi soprattutto quello del personale. Bisogna
aggiungere che il bilancio 2016 “contiene in pancia” delle enormi plusvalenze
come quella di Belotti.
Il grafico mostra come dal 2012 il costo del personale sia
ampiamente al di sotto del fatturato netto.
Tale giudizio positivo deve comunque considerare ed evidenziare
il grosso peso che hanno avuto le plusvalenze, ben 73 milioni di Euro negli
ultimi quattro anni, nel determinare i risultati positivi; come anche l’aumento
dei diritti TV nazionali.
Nelle ultime stagioni dal punto di vista sportivo è mancata
la partecipazione alle competizioni europee, che avrebbe potuto fornire degli
importanti ricavi aggiuntivi.
Dal punto di vista sportivo l’anno solare 2016 racchiude il
secondo semestre della stagione sportiva 2015/16 e il primo semestre della
stagione sportiva 2016/17. La stagione sportiva 2015/16 si è conclusa con il dodicesimo
posto con 45 punti. Nella stagione sportiva 2016/17 il Torino ha concluso il
campionato di Serie A al nono posto con 53 punti.
Il Gruppo.
Nell’Assemblea degli azionisti del 26 aprile 2017, che ha
approvato il bilancio, risultavano sempre due soci: la società UT
Communications Spa, con una percentuale di controllo del 97,5%, portatrice di
n. 861.315 azioni e la società MP Service Srl con il 2,5%, portatrice di n.
22.085 azioni. MP Service Srl risulta, a sua volta, controllata al 100% da UT
Communications.
Dal bilancio emergono rapporti con parti correlate, che
oltre ai due azionisti sono: Cairo Pubblicità; Cairo Communication e Cairo
Editore.
La continuità
aziendale.
La relazione della società di revisione “Fausto Vitucci
& C. Sas” non contiene rilievi ed eccezioni, né richiami informativa.
Anche l’esercizio 2016, conferma che il Torino ha raggiunto
l’obiettivo di una gestione economica che si autofinanzia, senza la necessità
di ricorrere al sostegno finanziario da parte della proprietà.
Infatti, il Torino mostra una gestione corrente, al netto
della gestione calciatori con un risultato netto positivo per 3,65 milioni di
Euro (€ 7,18 milioni nel 2015) e una gestione calciatori con un risultato netto
negativo per 2,25 milioni di Euro (+€2,35 milioni nel 2015 e +€ 6,9 milioni nel
2014). Tale ultima gestione ha beneficiato di plusvalenze per 9,98 milioni di
Euro (€ 17,8 milioni nel 2015 ed € 32 milioni nel 2014), poiché le cessioni
definitive con le conseguenti plusvalenze di Maksimovic e Bruno Peres sono
state rinviate al 2017. Quindi, risulta molto importante l’equilibrio raggiunto
nella gestione corrente, per attenuare la dipendenza dai risultati della
gestione calciatori, la quale può impattare negativamente, soprattutto nel caso
in cui si acquisissero calciatori che abbiano un valore del diritto pluriennale
alle prestazioni molto elevato, per via degli ammortamenti che bisognerebbe
calcolare di conseguenza.
In considerazione del fatto che nel 2017 saranno ceduti a
titolo definitivo sia Maksimovic che Bruno Peres con plusvalenze che si
avvicinano ai 30 milioni di Euro e che già nei primi mesi del 2017 si sono
avverate le condizioni per la cessione definitiva di Martinez al club Atlanta
United per 5 milioni di dollari, che ha generato una plusvalenza di 3,5 milioni
di Euro e per la cessione definitiva di Jansson al Leeds per 3,8 milioni di
Euro, che ha generato una plusvalenza di 3,3 milioni di Euro, si può affermare
che anche per il 2017, non sarà fondamentale il sostegno finanziario della
proprietà.
La Struttura dello
Stato Patrimoniale.
Il totale dell’attivo è diminuito di Euro 331.307, da € 89,2
milioni a € 88,87 milioni. Il 54% dell’attivo è rappresentato da
immobilizzazioni. I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori,
rappresentano il 97,2% delle immobilizzazioni e ammontano a € 46,64 milioni (€ 40,16
milioni, nel 2015).
Le disponibilità liquide, pari a 6,5 milioni di Euro,
incidono sull’attivo per il 7,3%.
L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra patrimonio netto e il totale delle passività
determina l’indice di indebitamento. Tale valore deve muoversi all’intorno di
1. Nel caso in questione, l’indice di indebitamento è pari a 0,36 (0,33 nel 2015).
Grazie all’autofinanziamento è ulteriormente aumentata
l’incidenza dei mezzi propri nel finanziamento delle attività; infatti,
l’equity ratio è pari al 26,3%.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il
rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità
totale. Una società è solvibile quando il totale
dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale
indice, tanto più la società è solvibile. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità totale è pari a 1,36 (1,33 nel 2015), ciò vuol dire che
il club possiede dei beni il cui valore è sufficiente a pagare i debiti.
L’INDICE
DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti
determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se
l’attivo corrente è in grado di pagare i debiti a breve. Nel caso in questione,
l’indice di solvibilità corrente è pari a 0,74, ciò vuol dire che l’attivo a
breve non sarebbe in grado di pagare i debiti a breve. Tuttavia, bisogna
evidenziare che nelle passività a breve sono presenti ratei e risconti passivi
per € 14.183.213, che rappresentano il 15,96% del passivo corrente.
Secondo il calcolo degli Amministratori il rapporto tra
attività correnti e passività correnti è pari a 0,9, mentre nel 2015 era pari a
0,73.
RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Il
rapporto tra ricavi operativi, e attività totali, risponde
ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto è investito e quanto si
fattura?
Considerando solo il fatturato netto e la semisomma
delle attività iniziali e finali, l’indicatore è pari al 71,4%, pertanto ogni
100 Euro investiti si incassano 71,4 Euro; mentre, se si considerasse il valore
della produzione, comprensivo delle plusvalenze, l’indicatore è pari all’85.8%,
(100% nel 2015) che è un segnale di una rotazione degli investimenti effettuati
superiore all’anno: 437 giorni.
ROI -
RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Tale indicatore è la chiave per calibrare il buon
funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato,
vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente e i ricavi operativi
e le spese operative risultano ben dimensionati.
Considerando come reddito operativo la differenza
tra valore e costo della Produzione, il reddito operativo è pari a 2.733.133 e
per il Torino risulterebbe che per ogni 100 Euro investiti si guadagnerebbero 3,1 Euro (17,6
nel 2015).
ROE - RETURN ON EQUITY (TASSO DI RENDIMENTO DEI MEZZI
PROPRI)
Il rapporto tra risultato netto d’esercizio e la
semisomma dei mezzi propri iniziali e finali, al netto del risultato di
esercizio, risulta pari al 6,1% e indica il rendimento dei mezzi propri
investiti nell’attività.
L’Indicatore di Liquidità della FIGC.
Tale
indicatore, che è finalizzato a misurare il grado di equilibrio finanziario di
breve termine, ossia la capacità della società di far fronte agli impegni
finanziari con scadenza entro i 12 mesi, coincide sostanzialmente con l’indice
di solvibilità corrente.
Detto
indicatore di Liquidità tra le Attività Correnti considera le disponibilità
liquide e i crediti esigibili entro dodici mesi ed esclude i Crediti tributari
per imposte anticipate; mentre tra le Passività Correnti considera i debiti con
scadenza entro i dodici mesi ed esclude i Debiti verso soci postergati ed
infruttiferi. Per tale indicatore il risultato sarebbe pari a 1,124, ed è conforme a quanto
richiesto, perché nettamente superiore alla soglia minima del 2016/17
stabilita dalla FIGC per la serie A che è di 0,5.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto è positivo per € 23,34 milioni (€ 21,9
milioni nel 2015). Durante l’esercizio, si è verificato un incremento dovuto esclusivamente
all’utile di esercizio pari a € 1.391.789.
I mezzi propri finanziano il 26,3% (24,6% nel 2015) degli impieghi
e questo significa che l’attivo è finanziato col capitale di terzi per il 73,7%.
Indice di Copertura del Patrimonio Calciatori.
Tale indice fornisce informazioni circa la capacità di
copertura degli investimenti in Diritti Pluriennali con i Mezzi Propri. Il
patrimonio netto non è sufficiente da solo a coprire il valore netto dei
diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, segnando un rapporto
percentuale del 50%, che risulta in lieve peggioramento rispetto al 54,6% del 2015,
ma superiore al 47,9% del 2014.
Il capitale circolante netto negativo per 13,59 milioni di
Euro, comprende ratei e risconti passivi per per € 14.183.213.
Secondo il calcolo degli Amministratori, che esclude la
posizione finanziaria, il capitale circolante netto risulta negativo per € 25.815.000
e peggiora il dato negativo di € 12.277.000 del 2015.
L’indebitamento
finanziario.
Praticamente dal 2014, l’indebitamento finanziario è stato
azzerato. Non esistono debiti bancari e debiti verso altri finanziatori. Le
disponibilità liquide risultano pari a € 6,5 milioni (€ 7,7 milioni nel 2015), pertanto
si ha una posizione finanziaria netta positiva per lo stesso importo. Nel 2015
era positiva per 7,7 milioni di Euro e nel 2014 per 11,2 milioni di Euro.
Oltre al fatto che la posizione finanziaria netta è positiva,
bisogna evidenziare che il Margine Operativo Lordo (EBITDA), è positivo per € 17
milioni (€ 27,4 milioni di Euro nel 2015 ed € 40,5 milioni nel 2014), come al
solito risulta decisiva la gestione calciatori. L’’EBITDA è risultato
sufficiente per far fronte agli ammortamenti, alla gestione finanziaria e alle
imposte.
Il saldo, tra crediti e debiti relativi al calciomercato risulta
negativo per € 11,28 milioni (-€ 7,25 milioni nel 2015), pertanto la posizione
finanziaria netta ai fini del Financial Fair Play, diventa negativa per € 4,7
milioni.
I crediti verso società calcistiche ammontano a € 15.273.000
(€ 22.242.000 nel 2015). Il maggior importo riguarda il Manchester United con €
6.000.000 per Matteo Darmian seguito dall’AS Monaco con € 5.700.000 per Kamil
Glik, dalla Sampdoria con € 1.925.000 e dall’Independiente con € 1.186.000 per
Sanchez Mino.
I debiti verso squadre di calcio sono pari a € 29.492.000 (€
26.552.000 nel 2015). Il maggior importo riguarda il debito verso l’AS Roma per
€ 7.100.000; seguito dall’Atalanta per € 5.100.000, e dal debito verso US Città
di Palermo con € 5.000.000, verso la Sampdoria per € 3.060.000 e verso il
Napoli per 2.800.000.
L’ Indicatore di
Indebitamento della FIGC.
Indicatore
di Indebitamento è finalizzato a misurare il grado complessivo di Indebitamento
della società in rapporto al Valore della Produzione medio degli ultimi tre
esercizi. Secondo la FIGC, detto indicatore di Indebitamento rappresenta il
raccordo tra la componente finanziaria dei Debiti e quella economica del Valore
della Produzione e segnala in modo sintetico la sostenibilità dell’indebitamento.
I debiti iscritti in bilancio al 31.12.2016 ammontano a € 45,9 milioni, mentre il valore della
produzione medio degli ultimi tre anni è pari a € 84,5 milioni.
Pertanto
il rapporto tra debiti e valore della produzione medio degli ultimi tre
esercizi è pari a 0,544, comunque
inferiore alla soglia massima consentita del 2016/17 stabilita dalla FIGC per
la Serie A che è di 1,75. Tale soglia è destinata a ridursi nel 2017/18 a 1,5.
Altri Debiti.
I debiti tributari diminuiscono da € 5,3 milioni a € 3,5
milioni. Tali debiti finanziano il 4% dell’attivo. La maggior parte riguardano
i debiti per le ritenute dei dipendenti da versare pari a € 3.350.000 (€
4.017.000 nel 2015) e debiti verso Erario per IVA per € 163 mila (€ 1.298.000
nel 2015).
I debiti verso gli istituti di previdenza sono pari a € 175
mila (€ 152 mila nel 2015).
I debiti verso il personale sono pari a € 5.103.000 (€
4.042.000 nel 2015) e incidono solo per il 11,9% sul costo del personale,
indice di una sostanziale puntualità nei pagamenti. Infatti, tali debiti
riguardano le mensilità di novembre e dicembre 2016 oltre ai premi maturati, ma
liquidabili alla fine della stagione sportiva. Tali debiti finanziano il 5,7%
dell’attivo.
I fondi rischi e oneri futuri ammontano a € 4.617.706 (€
8.323.449 nel 2015). La maggior parte dell’importo riguarda il fondo imposte
differite pari a € 4.118.354, riconducibile alle differenze temporali di
imposizione fiscale relative alle plusvalenze ai fini IRES.
Il fondo rischi per insolvenza clienti, pari a Euro 194
mila, è riconducibile alla quota di competenza del Torino FC del rischio di
insolvenza dei clienti della concessionaria Cairo Pubblicità che hanno
acquistato spazi pubblicitari allo Stadio Olimpico di Torino, in accordo con le
previsioni del contratto di concessione della raccolta pubblicitaria in essere.
I fondi oneri futuri e rischi contrattuali, pari ad Euro 305 mila, includono prevalentemente
gli oneri derivanti dalle risoluzioni consensuali di rapporti di lavoro.
Il Valore della Rosa.
Il valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei
calciatori è aumentato di 6,5 milioni di Euro, da € 40,1 milioni a € 46,6
milioni.
Durante il 2016 sono stati effettuati investimenti per 24,1
milioni (€ 28,6 milioni nel 2015), cessioni con un valore residuo contabile
netto di € 4,15 milioni (€ 2,9 milioni nel 2015) e ammortamenti per € 13,45
milioni (€ 11,4 milioni nel 2015).
Tra i calciatori acquistati figurano: Adem Ljajic (AS Roma)
per Euro 8.341.000, oltre oneri accessori capitalizzati per 1 milione di Euro (con
data inizio contratto 18 luglio 2016 e fine contratto 30 giugno 2020): De
Silvestri (UC Sampdoria) con Euro 3.508.000, Mirko Valdifiori (Napoli) Euro 3.439.000,
Lucas Boyé per 2,7 milioni di Euro e Rossettini (Bologna) con Euro 1.980.000.
Al 31/12/2016 il calciatore col valore contabile residuo più
elevato è Adem Ljajic con Euro 8.173.000 seguito da Andrea Belotti con
5.290.000 Euro. Il contratto di Andrea Belotti, in base a quanto riportato da
diverse fonti, ha una clausola rescissoria di circa 100 milioni di Euro;
pertanto se la sua cessione fosse realizzata a quel prezzo determinerebbe una
plusvalenza ai livelli record di Pogba.
La Gestione
Economica.
Il valore della produzione, è diminuito da € 84,5 milioni a
€ 76,4 milioni.
I costi della produzione aumentano del 5,8%, da € 69,6
milioni a € 73,7 milioni.
I ricavi.
Se si considerasse il fatturato netto, senza la gestione economica
dei calciatori, si otterrebbe un decremento del fatturato netto del 3,8%.
I ricavi da gare diminuiscono da € 6,9 milioni a € 5,18
milioni. Bisogna subito evidenziare che i ricavi da biglietteria di Europa League
sono mancati (€ 1.286.000 nel 2015). I ricavi da biglietteria per gare
nazionali sono diminuiti da € 3.247.000 a € 2.814.000. I ricavi da abbonamenti
sono aumentati di poco da € 2.328.000 a € 2.343.000. La variazione dei ricavi
da biglietteria per gare nazionali dipende anche dal numero di gare casalinghe
di “cartello” delle stagioni sportive 2015/16 e 2016/17 che si sono disputate
nell’anno solare 2016.
I ricavi commerciali, considerando le royalties, sono diminuiti
da € 7,96 milioni a € 7,39 milioni. I ricavi da sponsor diminuiscono del 6,1%,
da € 5.622.000 a € 5.281.000. Nel precedente esercizio i proventi da sponsorizzazioni
comprendevano i premi per la partecipazione all’Europa League. I Proventi
pubblicitari generati dalla Concessionaria Cairo Pubblicità, derivanti dalla
retrocessione dell’85%, sono diminuiti da € 2.340.000 a € 2.109.000.
I ricavi da diritti Tv nazionali sono aumentati da € € 42.627.000
a € 44.603.000.
Non ci sono stati proventi da Europa League (€ 3.049.000 nel
2015).
Il grafico seguente mostra la dipendenza del fatturato netto
del Torino dai diritti televisivi.
Il Player Trading.
L’attività legata alla gestione calciatori, durante il 2016,
considerando anche i relativi ammortamenti, ha generato un risultato negativo di
€ 2,2 milioni, mentre, nel 2015 era evidenziato un risultato positivo di circa
5,2 milioni e nel 2014 il risultato positivo era di circa 12,6 milioni.
Le plusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori
ammontano a € 9,98 milioni (€17,8 milioni nel 2015 ed € 31,9 milioni nel 2014)
e si riferiscono principalmente alla plusvalenza realizzata con la cessione di Glik
all’AS Monaco, per € 9.024.000 e Fabio Quagliarella per € 955 mila.
I proventi da cessione temporanea calciatori ammontano a € 2.833.000
(€ 255 mila nel 2015) e riguardano prevalentemente Maksimovic (Napoli) e Peres
(AS Roma). Maksimovic è stato ceduto in prestito al Napoli, nell’agosto 2016
per € 6 milioni e ne è prevista la cessione definitiva nel 2017/18 per 20
milioni di Euro. Peres è stato ceduto in prestito all’AS Roma, nell’agosto 2016
per € 1 milione e ne è prevista la cessione definitiva nel 2017/18 per 12,5
milioni di Euro.
Le minusvalenze da cessione diritti pluriennali calciatori,
allocate tra gli oneri diversi di gestione, ammontano a € 353.000 (€ 745.000
nel 2015) e riguardano principalmente Gazzi per € 173 mila e Sanchez Mino per €
42 mila.
I costi relativi alle acquisizioni di calciatori in prestito
sono allocati tra i costi per il godimento beni di terzi e ammontano a € 1.267.000
(€771 mila nel 2015). Tali costi si riferiscono a Leandro Castan e Panagiotis
Tachtsidis per il 2016/17 e a Ciro Immobile per il 2015/16.
Gli ammortamenti della rosa calciatori risultano aumentare del
17,5%, da € 11.446.000 a € 13.446.000 ed incidono sui costi della produzione
per il 18,25%.
I costi.
I costi del personale aumentano del 4,4%, da € 41 milioni a
€ 42,8 milioni.
I costi del personale incidono sul valore della produzione
per il 56,03%, mentre, incidono sul fatturato netto per il 67,3%. Tali costi
rappresentano il 58,1% dei costi della produzione.
Il personale in forza al 31 dicembre 2016 era di 130 unità (121
nel 2015), di cui 29 calciatori di prima squadra (27 nel 2015).
L’ Indicatore di
Costo del Lavoro Allargato.
L’
Indicatore di Costo del Lavoro Allargato è calcolato attraverso il rapporto tra
il Costo del Lavoro Allargato ed i Ricavi ed è finalizzato a misurare il peso
economico del costo del lavoro.
Il
Costo del Lavoro Allargato include i costi per il personale, comprensivi degli
ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori; i Ricavi, considerati
ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i Ricavi delle vendite e
delle prestazioni, i Proventi da sponsorizzazioni, i Proventi pubblicitari, i
Proventi commerciali e royalties, i Proventi da cessione diritti televisivi, i
Proventi vari e le Plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni dei
calciatori al netto delle relative Minusvalenze.
Per il Costo del Lavoro Allargato si considera il valore
risultante dall’ultimo bilancio d’esercizio approvato, mentre i Ricavi sono
dati dai loro valori medi degli ultimi tre bilanci d’esercizio approvati.
Nel caso in
questione, se si considerasse tutto il costo del personale, il valore è di 0,67
tale valore risulta ampiamente al di sotto del limite richiesto dalla FIGC per
la Serie A per la stagione sportiva per il 2016/17, che è di 0,85 e anche per
il 2017/18, la cui soglia è di 0,8.
I costi per servizi aumentano del 2,5%, da € 10,8 milioni a
€ 11,1 milioni. All’interno di tali costi sono compresi i costi specifici
tecnici per € 2.469.000 (€ 1.808.000 nel 2015) che riguardano le consulenze
tecnico sportive durante le campagne trasferimenti. I servizi gestione stadio
sono costati € 1.601.000 (€ 1.780.000 nel 2015). Le spese amministrative
pubblicitarie e generali ammontano a € 1.512.000 (€ 1.480.000 nel 2015).
Gli ammortamenti e le svalutazioni pari a € 13,96 milioni (€
11,78 milioni nel 2015) aumentano di € 2,17 milioni. Tali costi rappresentano
il 18,95% dei costi della produzione.
I costi per godimento beni di terzi includono gli affitti
per campi sportivi per € 1.016.000(€ 881 mila nel 2015) di cui € 400 mila per
Sisport.
Il punto di pareggio.
Con una politica gestionale attenta al contenimento dei
costi, sia nel 2013, nel 2014, nel 2015 e nel 2016 il Torino ha raggiunto il
punto di pareggio.
L’aggregato del risultato prima delle imposte per gli
esercizi 2014, 2015 e 2016 è positivo per 34,9 milioni di Euro.
Il consolidato
fiscale e le imposte.
FC Torino Spa aderisce al consolidato fiscale, che vede
nella veste di consolidante UT Communications Spa. U.T. Communications S.p.A.
determina una base imponibile unica per il gruppo di società aderenti al
consolidato fiscale, e beneficia della possibilità di compensare redditi
imponibili con perdite fiscali in una unica dichiarazione.
Ciascuna società aderente al consolidato fiscale trasferisce
a U.T. Communications S.p.A. il reddito fiscale (reddito imponibile o perdita
fiscale); a fronte di un reddito imponibile della partecipata, U.T.
Communications S.p.A. rileva un credito nei suoi confronti pari all’IRES da
versare. Per contro, nei confronti delle società che apportano perdite fiscali
U.T. Communications S.p.A. iscrive, nel suo bilancio, un debito pari all’IRES
sulla parte di perdita contrattualmente conferita a livello di Gruppo.
In altre parole, l’IRES calcolata sul reddito imponibile di
UT Communications Spa, “abbattuto” dalla perdita fiscale di FC Torino Spa,
diventa un debito di UT Communications Spa nei confronti di FC Torino Spa.
Per quanto riguarda le società partecipate che aderiscono al
consolidato fiscale, se trasferiscono a U.T. Communications S.p.A. un reddito
imponibile iscrivono un componente negativo nella sezione delle imposte e un
debito verso la controllante per consolidato fiscale, se invece trasferiscono
una perdita fiscale iscrivono un componente positivo nella sezione delle
imposte e un credito verso la controllante per consolidato fiscale.
Le imposte sul reddito ammontano ad € 1,45 milioni, di cui un
importo di € 3.612.991 per imposte correnti ed un importo di € 2.061.539 per imposte
differite, oltre a Euro 105.695 per imposte esercizi precedenti.
Il fondo per imposte differite, allocato tra le passività, è
diminuito da € € 7.361.087 a € 4.118.354. I crediti per imposte anticipate
ammontano a € 216.533 (€ 331.385 nel 2015) e sono ritenuti recuperabili.
Il debito verso la società controllante per il consolidato
fiscale è pari a € 1.975.676 (zero nel 2015 ed € 1.853.677 nel 2014).
I rapporti con parti
correlate.
Nella relazione sulla gestione è scritto che i rapporti con
le parti correlate sono stati effettuati al a valori di costo o di mercato. Nel
2016, l’incidenza dei ricavi con parti correlate sul valore della produzione è
pari al 2,8%, nel 2015, l’incidenza dei ricavi con parti correlate sul valore
della produzione è pari al 2,9%, nel 2014 era pari al 2,4%, nel 2013 era al
3,25%, nel 2012 era del 5,2% e nel 2011 dell’8,6%.
Cairo Pubblicità Srl, controllata da Cairo Communications
Spa, ha stipulato un accordo di concessione per la vendita di spazi
pubblicitari a bordo campo e di pacchetti di sponsorizzazione
promo-pubblicitaria. Per effetto di tale contratto nel 2016 sono state
riconosciute al Torino quote per Euro 2.109.000 (€ 2.340.000 nel 2015). Tali
ricavi retrocessi al Torino rappresentano l’85% di quanto incassato da Cairo
Pubblicità Srl. Inoltre, Cairo Pubblicità Srl percepisce anche l’importo delle
commissioni del 2% per le segnalazioni che abbiano dato origine a contratti
conclusi direttamente dal Torino. Tale importo per il 2016 è stato di € 76 mila
(€ 78 mila nel 2015; € 61 mila nel 2014; € 113 mila nel 2013; € 60 mila nel 2012
ed € 37 mila nel 2011) e a differenza del 15% del ricavo non retrocesso, figura
come costo nel bilancio del Torino. Nel contesto dell’accordo Cairo Pubblicità
ha anche acquistato biglietti per lo stadio per un controvalore di Euro 71 mila
(€ 79 mila nel 2015) ed ha riaddebitato al Torino F.C. costi di sua competenza
per Euro 75 mila (€ 8 mila nel 2015).
Mp Service srl è azionista di Torino F.C. Spa e si occupa,
tra le altre cose, della gestione di impianti sportivi per usi commerciali. Come
accaduto nel 2015, in
bilancio risulta che il Torino paga € 400 mila all'azionista MP Service per l'utilizzo
del centro SISPORT.
Inoltre, esiste un accordo tra la Cairo Communication
S.p.A. ed il Torino F.C. per la erogazione di servizi amministrativi quali la
tenuta della contabilità, che prevede un corrispettivo annuale di Euro 100 mila
uguale a quello del 2015. Nei confronti di Cairo Communication S.p.A. figurano
debiti commerciali per Euro 55 mila.
Infine, la società controllante U.T. Communications ha
riaddebitato costi al Torino per € 66 mila (€ 72 mila nel 2015); debiti commerciali per Euro 102 mila e debiti da consolidato
fiscale per Euro 1.976.000. Verso Cairo Editore figurano costi riaddebitati per
Euro 17 mila e crediti commerciali per Euro 20 mila.
Conclusioni.
Anche per l’esercizio 2016 il Torino risulta adeguatamente
capitalizzato per mantenere il proprio equilibrio finanziario nel breve e nel
medio termine e si trova in una situazione di forte solidità patrimoniale.
Alla luce dei numeri di bilancio, sembrerebbe che il Torino
non abbia necessità urgente di vendere un calciatore come Belotti per
realizzare un’enorme plusvalenza. In considerazione della mancanza d’urgenza il
Torino potrebbe puntare a spuntare il prezzo migliore con calma. Quanto sopra confermerebbe
l’attenzione riposta dal management nella gestione calciatori.
3 commenti:
l'autofinanziamento c'è sempre stato http://torinotransfers.blogspot.it/2017/01/urbano-cairo-transfers.html
forsesquadre di legaPRO investono così poco come * il signor C.
#CAIROVATTENE
Comunque, il Toro ha chiuso al nono posto, con 53 punti.
Corretto. Grazie per la segnalazione del refuso.
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