sabato 11 luglio 2020

I conti dei club della Premier League 2018/19. Aumenta il fatturato, ma le perdite di Chelsea ed Everton la rendono meno profittevole.

 

Luca Marotta

jstargio@gmail.com

 

I conti dei club della Premier League relativi alla stagione sportiva 2018/19, continuano a mostrare, nel complesso, uno stato di salute buono, sotto il profilo del fatturato, della solvibilità e della solidità patrimoniale.  Sulla capacità di generare utili pesano le perdite registrate da Chelsea ed Everton.

Il fatturato netto 2018/19, pari complessivamente a 5,1 miliardi di sterline, rispetto al fatturato 2017/18 risulta in aumento del 7%, aumentando di £ 335,9 milioni (circa 381,1 milioni di Euro, ad un cambio medio annuale di 1£ = 1,1346 €).

L’incremento dei ricavi per la cessione dei diritti TV, rispetto alla precedente stagione sportiva, è stato di £ 202 milioni. Per la Premier League 2018/19 i proventi derivanti dalla cessione dei diritti TV, che incidono per il 59% sul 2018/19, continuano a prevalere sulle altre fonti di ricavo.

Dai dati esposti emergerebbe, senza dubbio, l’importanza dei diritti televisivi come fonte principale di ricavo per il fatturato netto. Nel 2018/19, i ricavi per diritti TV superano la somma dei totali delle altre fonti di ricavo, ossia circa 3 miliardi di sterline per i diritti TV e 2,1 miliardi di sterline per le altre fonti. Il tutto è merito delle condizioni contrattuali favorevoli che la Premier League è riuscita a spuntare per la cessione dei diritti televisivi.

Molto “saggia” appare la norma che riguarda le misure del controllo dei costi a breve termine che impone ai Club della Premier League di non aumentare i costi della rosa attingendo ai fondi provenienti dai i diritti TV della Premier League se non nell'ambito di determinati limiti. Tale norma che ha carattere prudenziale, potrebbe essere interpretata anche come misura di salvaguardia del sistema. In media, il costo del personale incide sul fatturato netto per il 63,7% (52,9% nel 2017/18).

 

 

Nel 2018/19, i club della English Premier League hanno registrato un risultato netto dopo le imposte negativo per £ 183,6 milioni (-€ 208,3 milioni). Nel 217/18 era positivo per circa £ 296,7 milioni. Invece, per la Serie A italiana 2018/19 il risultato netto aggregato di tutti i club risulta negativo per circa € 280 milioni e la voce ricavi TV supera nettamente la somma dei totali delle altre fonti di ricavo, con un’incidenza sul fatturato netto, che si avvicina al 53%, pertanto risulta necessario ricorrere alle plusvalenze per far quadrare i conti. Comunque bisogna evidenziare che i ricavi TV della Premier League 2018/2019, nel complesso inclusi i ricavi da competizioni UEFA, pari a circa £ 3,03 miliardi (€ 3,44 miliardi) sono quasi il triplo di quelli della Serie A 2018/19, inclusi i ricavi da competizioni UEFA, pari a circa 1,44 miliardi di Euro.

Si può affermare che i ricavi della Premier League 2018/2019, oltre ad essere nettamente superiori a quelli della Serie A italiana 2018/2019, fanno pensare anche ad un modello organizzativo meglio gestito oltre a migliori condizioni economiche generali di sistema.

 

Il Fatturato Netto.

 Il fatturato netto 2018/19 della Premier League è di £ 5,14 miliardi (£ 4,81 miliardi nel 2017/18; £ 4,56 miliardi nel 2016/17; £ 3,6 miliardi nel 2015/16 e £ 3,3 miliardi nel 2014/15), pari a circa 5,83 miliardi Euro.

I primi sei club per fatturato hanno occupato i primi sei posti della classifica della stagione sportiva ed hanno partecipato alle competizioni europee. Anche nel 2017/18 e nel 2016/17 i primi sei club per fatturato hanno occupato i primi sei posti della classifica della stagione sportiva; mentre nel 2015/16 ci fu il caso, ormai storico, del Leicester che giunse primo in Premier League con l’ottavo fatturato e il Southampton, che conquistò il sesto posto in campionato con il decimo fatturato.

 Nella stagione sportiva 2018/19, risulta che il Club col maggior fatturato netto, come anche nel 2017/18, 2016/17 e 2014/15, è stato il Manchester United con £ 627,1 milioni (£ 590 milioni nel 2017/18; £ 581,2 milioni nel 2017/18; £ 515,3 milioni nel 2015/16; £ 395,2 milioni nel 2014/15), che si è classificato al sesto posto in campionato (2° posto nel 2017/18; 6° nel 2016/17; 5° posto nel 2015/16; 4° nel 2014/15). Il Manchester City con il secondo fatturato pari a £ 535,2 milioni si è piazzato al primo posto in EPL (£ 500,5 milioni nel 2017/18 e 1° posto in EPL; £ 473,4 milioni nel 2016/17 e 2° posto in EPL; £ 391,8 milioni nel 2015/16 e 4° posto in EPL). Il Liverpool con £ 533 milioni ha il terzo fatturato, con il 2° posto in EPL (£ 455,1 milioni nel 2017/18 e 4° posto in EPL) e il Tottenham con £ 460,7 milioni ha il quarto fatturato con il 4° posto in EPL (nel 2017/18, sesto fatturato con £ 380,7 milioni e 3° posto in EPL); il Chelsea ha il quinto fatturato con £446,7 milioni e il 3° posto in EPL (5° nel 2017/18).

L’Arsenal con £ 390,1 milioni ha il sesto fatturato e si è piazzato al quinto posto in EPL (£ 415,4 milioni nel 2017/18 e 5° posto), facendo meglio di una posizione rispetto alla classifica del fatturato.

 

Se si considerasse il teorema secondo cui esiste una stretta correlazione tra fatturato e posizione in classifica, risulterebbe che il club che ha fatto meglio in Premier League rispetto alla classifica del fatturato sono due il Wolverhampton e il Bournemouth, che hanno scalato quattro posizioni; mentre i club che hanno fatto peggio è il Manchester United che ha perso cinque posizioni, rispetto alla posizione della classifica del fatturato.

 

Dal grafico emerge che i club che hanno fatto meglio in Premier rispetto al fatturato sono nove: Manchester City; Liverpool; Chelsea; Arsenal; WolverhamptonWatford; BournemouthBurnley e Cardiff City.

I club che hanno fatto peggio sono sei: Manchester United; West Ham; Newcastle United; Southampton; Brighton and Hove Albion e Fulham.

Cinque sono i club la cui posizione in base alla classifica della Premier League 2018/19 coincide con la posizione in classifica del fatturato, precisamente: Tottenham; Everton; Leicester; Crystal Palace; e Huddersfield Town.

 Negli ultimi tre posti della classifica del fatturato, figurano due squadre retrocesse: Cardiff City e Huddersfield Town. L’altro club retrocesso, il Fulham, mostrava il diciassettesimo fatturato.

 In sintesi, anche nel 2018/19, la classifica finale della Premier League, come nel 2017/18, ha parzialmente smentito la tesi che “vince chi fattura di più”.

 L’Incidenza dei Ricavi TV sul Fatturato Netto (TV and Broadcasting/Turnover).

 I ricavi per “TV and Broadcasting” della Premier League 2018/19 ammontano a circa 3 miliardi di sterline (£ 2,8 miliardi nel 2017/18; £ 2,77 miliardi nel 2016/17; £ 1,9 miliardi nel 2015/16), pari a circa 3,4 miliardi di Euro. Considerando il fatturato netto, senza plusvalenze, pari a £ 5,14 miliardi, si ottiene un’incidenza del 59%.

Sull’importo complessivo incidono anche le competizioni europee. I club che hanno disputato la UEFA Champions League 2018/19, sono stati 4 (5nel 2017/18): Manchester City; Liverpool; Tottenham e Manchester United. Il Chelsea e l’Arsenal hanno partecipato alla UEFA Europa League.

Il club col maggior fatturato televisivo è il Liverpool con £ 260,8 milioni, pari a circa 295,9 milioni di Euro, seguito da Manchester City con £ 253,2 milioni, pari a circa 287,3 milioni di Euro; Tottenham con £ 243,9 milioni (€ 276,7 milioni) e Manchester United con £ 241,2 milioni.

Subito dopo seguono gli altri club impegnati nelle competizioni europee: Chelsea con £ 200,2 milioni e Arsenal con £ 183 milioni.

Al settimo posto si colloca il Wolverhampton che ha fatturato £ 133,3 milioni (€ 151,3 milioni).

All’ottavo posto l’Everton che ha fatturato £ 132,7 milioni (€ 150,6 milioni).

Il Leicester ha fatturato £ 127,9 milioni, pari a circa 145,1 milioni di Euro, risulta all’ottavo posto (9° posto nel 2017/18).

 

 

Gli ultimi tre posti, come nel 2017/18 e nel 2016/17, sono occupati dai club retrocessi: Cardiff City con £ 106,9 milioni (€ 121,3 milioni); Huddersfield Town con £ 104,3 milioni (€ 118,3 milioni) e Fulham con £ 93,4 milioni (€ 105,9 milioni), che per la Serie A italiana sono una cifra da sesto posto.

 Per quanto riguarda la differenza con la Serie A italiana ammonta a circa 2 miliardi di Euro. Il dibattito riguardante sullo squilibrio interno e della differenza con i proventi di altre Leghe Europee si è concentrato soprattutto sui criteri di ripartizione dei diritti e non sulla struttura organizzativa della stessa Lega Serie A

 I ricavi da Match Day.

 Complessivamente i ricavi da Match Day incidono per il 13,8% sul fatturato netto escluse le plusvalenze e risultano pari a £ 677.2 milioni (£ 663,3 milioni nel 2017/18), circa 768.4 milioni di Euro.

Per le prime tre posizioni, la classifica rispecchia quella dell’anno precedente, con al primo posto il Manchester United, seguito dall’Arsenal, Liverpool.

In genere, dovrebbe esserci una stretta correlazione tra incassi da botteghino, capacità dello stadio e numero di eventi ospitati.

 Il Tottenham ha giocato nel “Wembley Stadium”, con una capacità di 90 mila spettatori, 14 partite su 19 e le restanti 5 le ha disputate nel “Tottenham Hospur Stadium”, con una capacità di 62.303 spettatori.

 

Il club col maggiore importo di incassi è il Manchester United con £ 110,8 milioni, seguito dall’Arsenal con £ 96,2 milioni. Il Liverpool si colloca al terzo posto con £ 84,2 milioni. Rispetto al 2017/18, al quarto posto, il Tottenham con £ 81,7 milioni supera il Chelsea con £ 73,9 milioni.

Il Manchester City è sesto con £ 56,6 milioni. Come nel 2017/18 all’ultimo posto si colloca Huddersfield Town con £ 5 milioni.

Al terzultimo posto e al penultimo posto si collocano, rispettivamente il Burley e il Bornemouth, che sono club che hanno centrato l’obiettivo della permanenza in Premier League. In particolare, il Bournemouth, è il club con lo stadio con minore capacità.

 I ricavi commerciali.

I ricavi commerciali, compresi i ricavi da “Corporate Hospitality” e gli altri ricavi, incidono per il 27,8% sul fatturato netto. Il totale complessivo ammonta a 1,43 miliardi di sterline, pari a circa 1,62 miliardi di Euro, che è una cifra nettamente superiore ai ricavi TV della Serie A italiana 2018/19, che è la maggiore fonte dei ricavi della stessa.

Al primo posto si colloca il Manchester United con £ 275,1 milioni, pari a circa 312,1 milioni di Euro. Il Manchester City, anche con l’aiuto delle sponsorizzazioni con parti correlate si colloca al secondo posto con £ 227 milioni. Il Liverpool, si colloca al terzo posto con 188 milioni; mentre il Chelsea risulta quarto con £ 179,9 milioni, davanti al Tottenham con £ 135,2 milioni. L’Arsenal è al sesto posto con £ 110,9 milioni.

Il Fulham, che è retrocesso, occupava il decimo posto con £ 33,7 milioni, pari a circa 38,2 milioni di Euro.


 Gli ultimi due posti sono occupati da Huddersfield Town e Cardiff City, club retrocessi. Il terzultimo posto è occupato dal Bournemouth.

 Il Player Trading.

 Gli Ammortamenti e l’impairment sui diritti alle prestazioni dei calciatori ammontano complessivamente a £ 1,31 miliardi. Il risultato complessivo relativo alle cessioni dei calciatori 2018/19 è pari a £ 434,1 milioni, quasi la metà dell’esercizio precedente, e non riesce a coprire il costo annuale dei cartellini dei calciatori. Il risultato complessivo del Player Trading è negativo per £ 878,4 milioni (-£ 325,3 milioni nel 2017/18). Nessun club mostra un risultato del Player trading positivo.

Il club col maggior costo per ammortamenti calciatori è il Chelsea con £ 167,6 milioni, seguito dal Manchester City con £ 126,6 milioni e dal Manchester United con £ 125,5 milioni. Non a caso espongono il peggior risultato relativo al Player Trading, anche perché i grandi club hanno altre fonti di ricavo, cui attingere.

Il club col miglior risultato in tema di cessione calciatori è il Chelsea con £ 60,5 milioni, seguito dal Leicester con £ 58,4 milioni; Liverpool con £ 45,5 milioni e Manchester City con £ 38,8 milioni.

 

 
Non è forse un caso, che un campionato che ha un fatturato netto elevato per diritti tv, ricavi commerciali e ricavi da gare, abbia un risultato da Player Trading negativo, anche perché la possibilità di acquisire calciatori con un costo del cartellino molto elevato, comporta necessariamente l’evidenziazione di notevoli costi per ammortamento.

 Il Costo del Personale.

 Il Costo totale del personale dei club della Premier League 2018/19 è di circa 3,1 miliardi di Sterline (£ 2,83 miliardi nel 2017/18) e assorbe circa il 63,7% del Fatturato Netto (58,9% nel 2017/18).

Il club col maggior costo del personale è risultato il Manchester United con £ 332,4 milioni, seguito dal Manchester City con £ 315,3 milioni, dal Liverpool con £ 309,9 milioni e dal Chelsea con £ 285,6 milioni.

Per quanto riguarda i club che si sono classificati ai primi tre posti del campionato, il Manchester City, vincitore del campionato, detiene il secondo costo con £ 315,3 milioni (3° costo del personale nel 2017/18, con £ 259.6 milioni). Il Costo del Personale del Manchester United, giunto al sesto posto in campionato, si colloca al primo posto con £ 332,4 milioni (primo costo con £ 295,9 milioni nel 2017/18). Il Tottenham, arrivato quarto in Premier League, ha il sesto costo del personale con £ 178,6 milioni (6° costo nel 2017/18, con £ 147,6 milioni).

 
I club retrocessi mostravano il quindicesimo costo del personale, pari a £ 92,6 milioni, con il Fulham; il diciannovesimo costo del personale, pari a £ 92,2 milioni con l’ Huddersfield Town e il ventesimo costo del personale con il Cardiff City con £ 53,7 milioni.

 In termini di rapporto tra costo del personale e fatturato il club che ha il rapporto più elevato risulta l’Everton con 85,3%; seguito dal Bournemouth con 84,6%; dal Leicester con 83,8%; dal Southampton col 77,2%; dal Crystal Palace con il 76,8%; dal West Ham con il 71,2% e dal Brighton con il 70,8%. Tali sette club sono anche quelli che superano la soglia del 70%. Invece, il club con il rapporto più basso risulta il Tottenham con il 38,8%, che è anche al di sotto della soglia del 50% insieme al Cardiff City col 43,8%.

 Se si considerasse il Costo del Lavoro Allargato, comprensivo di costo del personale e ammortamenti, a punto, risulterebbe che il club che ha speso meno è il Wolverhampton con £ 2,31 milioni a punto, seguito dal Fulham con £ 2,40 milioni a punto realizzato. Il Tottenham risulta il quinto club (4° nel 2017/18) che ha speso meno per ogni punto conquistato con £ 2,70 milioni (£ 2,74 milioni nel 2017/18).

Il club Huddersfield Town retrocesso ha speso 3,72 milioni di sterline a punto.

Il Cardiff City retrocesso ha speso 5,03 milioni di sterline a punto.

La media del costo del lavoro allargato a punto risulta di 4,08 milioni a punto (£ 3,84 milioni nel 2017/18). I club sopra la media sono otto: Manchester United; Chelsea; Cardiff City; Everton; Leisester; Arsenal; Manchester City e Liverpool.


 Il club col maggior costo del lavoro allargato, ossia il Manchester United ha speso in termini di costo del lavoro allargato, per realizzare punti in campionato, la cifra di £ 6,94 milioni a punto. Il Manchester City, che ha vinto il campionato, ha speso £ 4,51 milioni per ogni punto, anche per il fatto che ha conquistato 98 punti. Il Chelsea ha speso £ 6,29 milioni a punto e l’Arsenal 4,66 milioni a punto.

Il Cardiff City, che è retrocesso, ha speso £ 2,37 milioni a punto.

 L’Incidenza del Costo del Personale sui Ricavi TV.

 L’Incidenza del Costo del Personale sui Ricavi TV complessivi della Premier League 2018/19, in media è del 100,3% (95,5% nel 2017/18; 90,1% nel 2016/17; 116,7% nel 2015/16). In altre parole i ricavi TV coprono il 97,5% del costo del personale. Poiché, nel 2018/19, Manchester United e Chelsea hanno registrato un consto del personale superiore ai ricavi TV. Si pensi che nel 2012/13 l’incidenza del Costo del Personale sui Ricavi TV era del 147,4%.

Ciò sta a significare che i ricavi TV della Premier League riescono a coprire completamente il costo del personale. Tuttavia, i segnali di miglioramento sono evidenti, perché nel 2012/13 la percentuale di copertura, da parte dei ricavi TV, era inferiore essendo pari al 67,8%.

Il vantaggio della Premier League, rispetto alla Serie A, è che i ricavi TV, sono nettamente superiori, come lo sono le altre componenti del fatturato caratteristico, e sta esercitando effetti positivi la misura del controllo dei costi a breve termine.

 Il Risultato Prima delle Imposte Aggregato.

 Il Risultato Prima delle Imposte aggregato della Premier League 2018/19 è negativo per 153,7 milioni di sterline (positivo per £ 472,7 milioni nel 2017/18; positivo per £ 571 milioni nel 2016/17; negativo per £ 94,5 milioni nel 2015/16; positivo per £ 122,8 milioni nel 2014/15). Sul dato aggregato incide il fatto che 2 club, Chelsea ed Everton, espongono un risultato prima delle imposte negativo superiore a 100 milioni di sterline, cui si deve aggiungere anche la perdita dell’Arsenal superire ai 30 milioni di sterline.

Il Tottenham espone il risultato positivo migliore con £ 87,4 milioni, seguito dal Liverpool con 41,9 milioni e dal Newcastle United con £ 41,2 milioni.

 

 Risultano dieci club con un dato negativo; mentre nel 2017/18 erano sette; nel 2016/17 era solo uno; nel 2015/16 erano otto club e nel 2014/15 erano solo sei club.

I club in perdita oltre £ 100 milioni, che determina il risultato aggregato negativo sono: Everton e Chelsea. Nel caso dell’Everton, sullo squilibrio economico, ha pesato l’aumento degli ammortamenti nel caso del Chelsea l’aumento del costo del personale.

 La Situazione Patrimoniale.

 Il totale delle attività, ossia dei mezzi a disposizione, dei club della Premier League, relativi alla stagione sportiva 2018/19, ammonta a circa 9,92 miliardi di Sterline (£9,2 miliardi nel 2017/18; £ 7,6 miliardi nel 2016/17; £ 6,8 miliardi nel 2015/16), pari a circa 11,26 miliardi di Euro. Tali mezzi sono finanziati con mezzi propri per circa il 27,8% (30,9% nel 2017/18).

Per la classifica relativa all’attivo, il club con l’attivo più elevato, e quindi con più mezzi a disposizione è il Tottenham (quarto in campionato) con £ 1,69 miliardi seguito dal Manchester United con 1,49 miliardi di sterline, che si è classificato in campionato al sesto posto; dal Manchester City (primo in campionato) con £ 1,18 miliardi e dall’Arsenal con £ 922 milioni (in campionato al quinto posto). Il Chelsea, che è arrivato terzo in campionato, risulta con un attivo di 876,4 milioni di sterline, al quinto posto per mezzi a disposizione.

 
Non figurano club con meno di 100 milioni di sterline di attivo, ossia di mezzi a disposizione.

Il club con l’importo minore di attivo, come l’esercizio precedente, è l’Huddersfield Town con 118,8 milioni di sterline.

 L’attivo non corrente totale della Premier League 2018/19 ammonta a £ 7,46 miliardi (£ 6,65 miliardi nel 2017/18); tale voce è aumentata, rispetto alla stagione precedente del 12,15%.  Tra i club col maggior attivo non corrente spiccano il Tottenham con £ 1,54 miliardi, a causa dell’importante investimento nel nuovo stadio, seguito dal Manchester United con £ 1,11 miliardi e il Manchester City con £ 8563,1 milioni.

 L’attivo corrente totale della Premier League 2018/19 ammonta a £ 2,46 miliardi (£ 2,55 miliardi nel 2017/18).

 L’ammontare dei mezzi propri totali è di £ 2.83 miliardi (£ 2.84 miliardi nel 2017/18); tale voce è diminuita, rispetto alla stagione precedente di dello 0,24%.

 Come negli esercizi precedenti, il Club col maggior Patrimonio Netto è il Manchester City, con £ 756,7 milioni, seguito dal Chelsea con £ 463.7 milioni; Manchester United, con £ 415,2 milioni; Tottenham con £ 403.7 milioni milioni ed Arsenal con £ 392,9 milioni. I club con più di £ 100 milioni di Patrimonio Netto sono otto: Manchester City; Manchester United; Arsenal; Tottenham; Liverpool; Chelsea; Everton e Leicester.

 Il Club col maggior Equity Ratio è il Manchester City, con 69%, seguito dal Burnley col 58%; dal Chelsea con 52,9%; Arsenal con 42,6% e Leicester con 33,3%.

Il club che presenta l’Equity Ratio negativo peggiore è il Cardiff City con -90,3%, seguito dal West Ham con -36,3%.

Figurano sette club con patrimonio netto negativo: Cardiff City Huddersfield Town; West Ham; Watford; Wolverhampton; Bournemouth e Brighton.

Il club che presenta il Patrimonio Netto negativo più elevato è il Cardiff City con £ –118 milioni, seguito dal West Ham con £ -78,1 milioni.

Il Passivo corrente totale della Premier League 2018/19 ammonta a £ 4,17miliardi (£ 3,72 miliardi nel 2017/18); tale voce è aumentata, rispetto alla stagione precedente del 12,3%. In genere, nel passivo corrente delle squadre di calcio vengono allocati anche i ricavi anticipati per abbonamenti relativi alla stagione successiva, che non sono veri e propri debiti.

Il Passivo non corrente totale della Premier League 2018/19 ammonta a £ 2,91 miliardi.

 L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE

Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Si è solvibili quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più si è solvibili.

L’insieme dei club della Premier League 2018/19 evidenzia un indice di solvibilità totale abbondantemente superiore a 1, essendo pari a 1,4 (1,45 nel 2017/18; 1,46 nel 2016/17; 1,43 nel 2015/16), ciò vuol dire che complessivamente il valore dei beni a disposizione è sufficiente a pagare i debiti.

Tuttavia per sette club il valore è inferiore a 1 e si tratta di Cardiff City; Brighton & Hove Albion; Watford; West Ham; Huddersfield Town; Bournemouth e Wolerhampton.

NET DEBT

 

Per quanto riguarda la posizione finanziaria netta complessiva è negativa per £ 1,76 miliardi (£ 1,69 miliardi nel 2017/18). Tuttavia figurano cinque club con una posizione finanziaria netta positiva: Chelsea; Burnley; Fulham; Manchester City e Southampton.

I club che superano l’importo di 100 milioni di sterline come posizione finanziaria netta negativa sono cinque: Tottenham; Manchester United; Newcastle; Brighton e Wolverhampton.  

 Conclusioni.

 Dai dati relativi alla stagione sportiva 2018/19, si può affermare che il business della Premier League appare solido, solvibile e profittevole.

Indubbiamente, i ricavi relativi alla cessione dei diritti TV, che sono diventati la principale fonte di reddito della Premier League sia in valore assoluto che come peso percentuale, svolgono un ruolo importante. L’importo notevole dei ricavi relativi alla cessione dei diritti TV per la Premier League unitamente alle Regole Inglesi in tema di controllo economico-finanziario, che pongono un limite alle perdite triennali e stabiliscono delle misure di controllo dei costi del personale, unitamente ai ricavi commerciali e da botteghino, sono alcune delle cause che contribuiscono a rendere solido il business della Premier League. Altre cause bisognerebbe ricercarle nel modello organizzativo e nella dotazione di infrastrutture.

Nel breve periodo, bisognerà considerare e valutare gli effetti della sospensione, avvenuta nel 2019/20 per la Pandemia da Coronavirus Covid-19.

Nel medio-lungo periodo, sarà interessante seguire nel futuro, come le condizioni economiche generali, potranno influenzare la solidità del business, si pensi alla “Brexit” o ad eventuali svalutazione della sterlina.


2 commenti:

İsmail Şayan ha detto...

Ciao,
There's something wrong with the classifications and points. Fulham has relegated, finished 19th with 26 points. However, in your tables they are 7th, with 36 points.
And also some others.
Please check this one or another:
https://www.worldfootball.net/schedule/eng-premier-league-2018-2019-spieltag/38/

Best regards

Appunti di Luca Marotta ha detto...

Thanks for your reading and for your report
I updated
Best regards